COMUNE DI CASTELNUOVO DON BOSCO

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1 Provincia di Asti COMUNE DI CASTELNUOVO DON BOSCO PIANO REGOLATORE GENERALE INTERCOMUNALE VARIANTE PARZIALE 3.a quaterdecies ai sensi del comma 7, art. 17 della L.R. 56/77 adottata con Delibera C.C. n. 5 del 9 febbraio 2012 approvata con Delibera C.C. n. 9 del 22 giugno 2012 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Testo coordinato ed integrato 8 giugno 2012 Il Progettista (arch. Ugo Bosia) Il Responsabile del Procedimento (Geom. Sergio Bargetto) Il Sindaco (dott. Giorgio Musso) Il Segretario Comunale

2 INDICE ART. 1 FINALITA, DELIMITAZIONE TERRITORIALE E VALIDITA PAG. 5 ART. 2 ELABORATI DEL PIANO REGOLATORE GENERALE PAG. 5 ART. 3 EFFICACIA E GESTIONE DEL PIANO PAG. 7 ART. 4 ATTUAZIONE DEL P.R.G.C. PAG. 9 ART. 4 BIS CERTIFICATO URBANISTICO PAG. 11 ART. 5 INDIVIDUAZIONE DELLE AREE PAG. 11 ART. 6 AREE CS CENTRI STORICI PAG. 12 ART. 7 AREE RR - TOTALMENTE O PARZIALEMENTE EDIFICATE A PREVALENTE TIPOLOGIA RURALE PAG. 17 ART. 8 AREE R - TOTALMENTE O PARZIALEMENTE EDIFICATE A PREVALENTE TIPOLOGIA RESIDENZIALE PAG. 20 ART. 9 AREE RM - TOTALMENTE O PARZIALMENTE EDIFICATE A DESTINAZIONE MISTA PAG. 24 ART. 10 AREE LIBERE O PARZIALEMNTE EDIFICATE PER LE QUALI E PREVISTA CAPACITA INSEDIATIVA RESIDENZIALE AGGIUNTIVA PAG. 28 ART. 10 BIS AREE PER STRUTTURE TURISTICO-RICETTIVE PAG. 31 ART. 11 AREE PRODUTTIVE ARTIGIANALI E/O COMMERCIALI ESISTENTI CONFERMATE NELLA LORO UBICAZIONE PAG. 31 ART. 12 AREE PRODUTTIVE ARTIGIANALI DI COMPLETAMENTO PAG. 35 ART. 12 BIS AREA SPECIALE APS PAG. 37 ART. 12 TER AREA DESTINATA ALLO STOCCAGGIO TEMPORANEO RIFIUTI DIFFERENZIATI PAG. 37 ART. 13 AREE DESTINATE AD ATTIVITA AGRICOLA PAG. 38 ART. 14 ANNUCLEAMENTI RURALI PAG. 43 ART. 15 AREE PER ATTIVITA ESTRATTIVE PAG. 47 ART. 15 BIS FONTE BARDELLA PAG. 47 ART AREE INEDIFICABILI PER FASCE E ZONE DI RISPETTO PAG. 48 ART. 16 BIS EDIFICI ED AREE VINCOLATE AI SENSI DELLA L. 1089/1939 PAG. 52 ART. 16 TER AREE DI RILEVANTE PREGIO PAESISTICO E STORICO AMBIENTALE PAG. 52 ART. 16 QUATER - AREE INSERITE NELLA PERIMETRAZIONE DEL PROGETTO DI CANDIDATURA UNESCO DEI "PAESAGGI VITIVINICOLI DI LANGHE, ROERO E MONFERRATO PAG. 54

3 ART. 17 AREE VERDI DI CORNICE PAG. 54 ART. 17 BIS TUTELA DEL TERRITORIO PAG. 54 ART. 18 AREE DI TUTELA A FINI IDROGEOLOGICI DISSESTATE O POTENZIALMENTE DISSESTABILI PAG. 56 ART. 19 AREE PER SERVIZI SOCIALI DI INTERESSE LOCALE PAG. 57 ART. 19 BIS AREA DESTINATA AD ATTREZZATURE ED IMPIANTI DI CARATTERE SPECIALE PAG. 59 ART. 19 TER AREA PER INFRASTRUTTURE STRADALI PAG. 59 ART. 20 AREE PER SERVIZI TECNOLOGICI DI PUBBLICA UTILITA PAG. 60 ART. 20 BIS SERVITU DI FOGNATURA PAG. 60 ART. 21 AREA RICETTIVA RELIGIOSA COLLE DON BOSCO PAG. 60 ART. 21 BIS ELIMINAZIONE BARRIERE ARCHITETTONICHE PAG. 64 ART. 21 TER INSTALLAZIONE DELLE VEREANDE MOBILI PAG. 65 ART. 21 QUATER RECINZIONI PAG. 66 ART. 21 QUINQUES AUTORIMESSE E AREE PARCHEGGIO PAG. 67 ART. 22 DISPOSIZIONI FINALI PAG. 68 ART. 23 NORME GENERALI E DEFINIZIONE DEI PARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZI PAG. 69 ART. 24 REQUISITI DI ABITABILITA PAG. 71 ART. 25 NORME FINALI PAG. 71 ART. 25 BIS NORME FINALI (2) PAG NOTE: 1. LE PAROLE SCRITTE IN CARATTERE PICCOLO SONO SOPPRESSE 2. LE PAROLE IN CARATTERE NORMALE, GRASSETTO, CORSIVO, SOTTOLINEATO IDENTIFICANO LE NORME VIGENTE NEL TESTO COORDINATO ED INTEGRATO

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47 j) impianti di trattamento di rifiuti; k) pascolo e stazzo di bestiame. E inoltre vietato l inserimento di fognature e pozzi perdenti mentre per quelli esistenti si adottano ove possibile le misure per il loro allontanamento; si prescrive inoltre l allontanamento dall area di protezione di tutte le acque provenienti da canalette stradali e in genere delle acque bianche. Art AREE INEDIFICABILI PER FASCE E ZONE DI RISPETTO (H.1 di cui all art. 5) a) Zone di rispetto cimiteriale (H.1.1 di cui all art. 5) La cartografia di Piano individua cartograficamente le zone di rispetto dei cimiteri: Per il cimitero del Capoluogo la delimitazione di cui alla 2.a Variante al PRGI varrà fino all ottenimento del parere favorevole da parte del CORESA riguardo alla nuova delimitazione di cui alla Deliberazione n 18 del 28 aprile In tali zone non sono ammesse nuove costruzioni né l ampliamento di quelle esistenti; sono tuttavia ammesse la manutenzione ordinaria e straordinaria e la ristrutturazione, senza aumento di volume, degli edifici esistenti, oltreché la realizzazione di parcheggi, di parchi pubblici, anche attrezzati, o di colture arboree industriali, come previsto E consentita la realizzazione delle infrastrutture di cui al 5 comma dell art. 27 della L.R. 56/77 e successive modificazioni e integrazioni nonché l ampliamento del cimitero in esecuzione di progetti a norma del paragrafo 16 del Regio Decreto n 1880 del Per le aziende agricole ubicate all interno della fascia di rispetto cimiteriale è possibile realizzare anche non in correlazione funzionale con la residenza rurale, ai sensi dell ultimo comma dell art. 338 del Regio Decreto 27 luglio 1934, n. 1265, pertinenze funzionali alle stesse quali magazzini, depositi, stalle e accessori nella misura massima del 10% del volume occupato dalla residenza rurale. Tali manufatti sono vincolati ad uso esclusivo dell azienda agricola e dovranno rispettare le tipologie edilizie previste dall art. 13 b) Fasce di rispetto delle strade (H.1.2. di cui all art. 5) A protezione dei nastri e degli incroci stradali provinciali e comunali (all esterno dei centri edificati) sono previste le fasce di rispetto di cui al Nuovo Codice della Strada. (D.P.R. 16 Dicembre 1992 n 495) e s.m.i. Per tali strade fuori dai centri abitati ma all interno di zone perimetrate dal PRG, è prevista comunque una fascia di rispetto minima di mt. 10,00, se non diversamente individuata cartograficamente. In tutti gli edifici esistenti in tali fasce sono consentiti: 48

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53 Vezzolano ricade in territorio di Castelnuovo Don Bosco loc. Bardella, e riveste interesse pubblico ai sensi della Legge n. 1497/39. Per gli interventi nei terreni e per i fabbricati ricadenti in tale vincolo valgono le disposizioni di cui alla L.R. n 20/89 e L.R. n 3/95. Per le opere pubbliche valgono i disposti di cui alle Circolari Presidenza del Consiglio dei Ministri n /3763/6 del 20/4/82 e n 3763/6 del 24/6/82. Art. 16 quater - AREE INSERITE NELLA PERIMETRAZIONE DEL PROGETTO DI CANDIDATURA UNESCO DEI "PAESAGGI VITIVINICOLI DI LANGHE, ROERO E MONFERRATO" 1. Le aree perimetrate negli elaborati progettuali del PRGC inserite nel progetto di candidatura UNESCO (di seguito denominare aree UNESCO ) comprendono per questo Comune le zone generalmente denominate: - Valle di Nevissano e l intera area perimetrata nella Conca di Vezzolano; - Colline zona Baina e Mosparone; - Colline zona Ranello e Galavertini; - Colline di Cornareto; - Centro storico della frazione Mondonio. 2. Nelle aree UNESCO, si perseguono i seguenti obiettivi: - con riferimento alla trama agricola: o salvaguardia attiva dello specifico valore paesaggistico del territorio agricolo; o protezione del suolo dall impermeabilizzazione, dall erosione e da forme di degrado connesse all applicazione non corretta dei criteri di gestione obbligatori e delle buone condizioni agronomiche e ambientali; o mantenimento dell uso agrario delle terre, secondo le buone pratiche agricole al fine di garantire la sostenibilità delle produzioni e la conservazione del paesaggio. - con riferimento agli insediamenti: o conservazione attiva dei valori ad essi associati; o conservazione e valorizzazione dei sistemi di relazioni; o miglioramento delle condizioni di conservazione e della qualità complessiva del contesto fisico e funzionale. - con riferimento ai valori storico-culturali e naturali: o salvaguardia del sistema storico territoriale a vigneto e relativi manufatti e strutture caratterizzanti i sistemi insediativi tradizionali connessi; o mantenimento dell immagine articolata e plurale del paesaggio vitivinicolo piemontese, quale espressione della cultura regionale e delle culture locali; o rafforzamento del ruolo dei centri storici fortemente legati alla cultura del vino nel quadro di una politica territoriale di rilancio delle specificità dei territori; o salvaguardia e valorizzazione del patrimonio storico, architettonico, urbanistico e museale anche attraverso la conservazione attiva e il recupero dagli impatti negativi dei contesti paesaggistici di pertinenza; 54/a

54 o contenimento delle tendenze trasformatrici e dei processi di sviluppo che minacciano i paesaggi dotati di un identità ancora riconoscibile; o valorizzazione e rifunzionalizzazione degli itinerari storici; o conservazione della biodiversità degli habitat e delle specie, sulla base dei principi della Rete Natura Le aree UNESCO sono idonee allo svolgimento di attività agricole, di conservazione e valorizzazione dell ambiente, sono aree inedificabili a tutti gli effetti tranne che per gli interventi di nuova costruzione delle infrastrutture agricole e delle residenze rurale, da parte dei soggetti aventi titolo definiti dall'art. 25 della L.R. 56/77, solo qualora sia motivata l impossibilità di scelte alternative che privilegino il riuso di strutture agricole esistenti. Gli ampliamenti delle strutture agricole esistenti sono consentiti solo se strettamente necessari per adeguamenti funzionali alle esigenze dell azienda agricola. La qualità architettonica edilizia delle nuove costruzioni rurali e delle ristrutturazioni dei fabbricati esistenti dovrà attenersi ai modelli dei rustici tradizionali esistenti, in particolare per quanto riguarda le partiture architettoniche, la pendenza delle falde delle coperture e i materiali di finitura. 4. Sono consentiti, se ammessi dal P.R.G.C. vigente, nelle aree produttive ricadenti in area UNESCO: - gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia; - gli ampliamenti dei fabbricati esistenti; - i completamenti realizzabili esclusivamente nelle aree già parzialmente edificate o in aree interstiziali tra lotti edificati su almeno due lati; - i nuovi interventi edilizi nelle aree in continuità e a ridosso delle zone già edificate e urbanizzate. I nuovi interventi edilizi ammessi dal P.R.G. vigente, in continuità e a ridosso delle zone già edificate e urbanizzate, devono essere sottoposti ad analisi di verifica della compatibilità paesaggistica ed ambientale. Tale verifica deve trovare puntuale ed esplicito riscontro negli elaborati progettuali che devono riportare i contenuti già previsti dalla relazione paesaggistica di cui al DPCM 12/12/ Sugli edifici esistenti sono consentiti gli interventi di: manutenzione ordinaria e straordinaria, risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia di tipo A e B, con il mantenimento della destinazione in atto al momento legittimamente autorizzata, e il riuso con destinazioni agricole e ricettive turistiche. Sono ammessi gli ampliamenti una tantum degli edifici esistenti. 6. Gli interventi edilizi ed infrastrutturali che eccedono il restauro conservativo devono essere sottoposti a progetti unitari di intervento estesi ad un contesto paesaggistico adeguato, ai fini della verifica della compatibilità paesaggistica ed ambientale. Tale verifica deve trovare puntuale ed esplicito riscontro negli elaborati progettuali che devono riportare i contenuti già previsti dalla relazione paesaggistica di cui al DPCM Sugli edifici esistenti al1a data del 1/9/1967, oltre al recupero ai fini abitativi in conformità ai disposti della LR 9/2003, è altresì ammesso il riuso con destinazioni residenziali, ricettive, amministrative e commerciali al dettaglio {limitatamente agli 54/b

55 esercizi commerciali di vicinato e comunque nel rispetto delle norme del piano commerciale comunale}. 8. E consentita la demolizione di edifici esistenti o loro parti che non rivestono interesse architettonico o documentario. 9. Le aree di interesse paesistico ambientale, se facenti parte di un azienda agricola, possono essere utilizzate ai fini del calcolo degli indici di utilizzazione fondiaria, per l edificazione nelle zone agricole secondo quanto previsto dalle norme tecniche di attuazione del PRGC sugli interventi di nuova edificazione nelle Zone destinate alle attività agricole. 10. Nelle zone di cui al presente articolo non è ammessa la realizzazione di autorimesse fuori terra al di fuori del riuso di edifici esistenti. 11. Negli interventi da eseguirsi lungo i corsi d acqua, ferme restando le prescrizioni del Piano stralcio per l'assetto Idrogeologico (PAI) e del Piano di Tutela delle Acque (PTA), devono essere previste misure atte alla conservazione delle specie vegetali autoctone che contornano rii, scarpate a pendenza elevata, sorgenti, torrenti e corsi d acqua in genere e zone umide. Eventuali interventi devono essere realizzati utilizzando tecniche di ingegneria naturalistica. 12. Nelle aree UNESCO: - non è consentito aprire o ampliare impianti di smaltimento/trattamento dei rifiuti e attività estrattive, depositi di sostanze pericolose o localizzazione di impianti a rischio di incidente rilevante ai sensi del D.Lgs. 17 agosto 1999, n. 334; - e vietata la localizzazione di impianti per la produzione di energie (esclusi gli impianti ad uso domestico per autoconsumo) alternative ad uso produttivo quali campi fotovoltaici e centrali a biomasse. In tali aree trova applicazione il Regolamento comunale approvato con Del. C.C. n. 19 del 27/05/2010. Gli impianti di energia alternativa per autoconsumo sono da assoggettare alla redazione della relazione paesaggistica di cui al DPCM 12/12/2005; - le nuove reti energetiche e di comunicazione devono essere interrate; - nelle strade di crinale e di fondovalle Provinciali, Comunali e vicinali cartograficamente identificate e nelle relative fasce di rispetto sono vietate nelle aree agricole la realizzazione di nuovi edifici, la posa di costruzioni mobili e temporanee, la realizzazione di depositi, l installazione di antenne, per una fascia di 10 mt., da entrambi i lati della strada. Il comune, caso per caso, potrà determinare un ampiezza maggiore quando l intervento possa, per dimensione, elevazione, colore, forma, materiali e collocazione incidere negativamente sulla visibilità, leggibilità e riconoscibilità del circostante paesaggio; - è ammessa la realizzazione di nuove strade per gli usi agricoli per una larghezza massima di mt 3; sono ammesse deroghe fino a mt. 5 solo nei casi in cui sia documentata la necessità per motivi di conduzione dei terreni agricoli utilizzare tali strade per il passaggio di mezzi agricoli di maggiori dimensioni; - occorre perseguire la conservazione e il mantenimento della morfologia del terreno naturale e di quello conseguente alla costruzione del paesaggio agrario mediante il ricorso alle tradizionali forme di sistemazioni del terreno (terrazzamenti, ciglionamenti, etc.); - occorre perseguire la conservazione dell assetto agrario costruito, delle recinzioni 54/c

56 proprie del sistema insediativo storico, delle alberature diffuse (isolate, a gruppi, a filari, a macchia); - sono vietate alterazioni significative dello strato fertile del suolo, in particolare movimenti di terra (se non preordinati all impianto delle colture e ad opere ad esso collegate se realizzate secondo le vigenti normative), attività estrattive ed estese impermeabilizzazioni; - non sono consentiti cambiamenti dei materiali costruttivi e dei caratteri stilistici locali tradizionali e, per gli interventi di completamento, si deve rispettare l uso di materiali e tecniche costruttive tradizionali; - qualsiasi intervento che si renda necessario sul sistema idrografico deve essere effettuato attraverso l utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica; - qualsiasi intervento che interferisca con le specie vegetali autoctone che si trovano lungo i corsi d acqua - quali rii, scarpate, sorgenti, torrenti e zone umide deve perseguirne il mantenimento e la tutela. 13. Nelle aree UNESCO, nel rispetto della legislazione vigente in ambito agricolo e dei disciplinari di produzione delle denominazioni di origine, sono: - fatti salvi gli interventi previsti dai disciplinari di produzione delle denominazioni di origine, gli interventi di lotta obbligatoria alle fitopatie e gli interventi espressamente motivati da peculiari esigenze aziendali per l esercizio dell attività agricola; - ammessi nuovi impianti viticoli privilegiando i vitigni autoctoni; - ammesse, allo scopo di mantenere la varietà colturale storicamente consolidata, oltre ai vigneti, le colture agricole tradizionali; - ammesse le palificazioni preferendo l utilizzo di materiali cromaticamente simili a quelli naturali tradizionali; 14. Nel caso di recupero o ampliamento/completamento di strutture esistenti in area UNESCO, se ammessi dallo strumento urbanistico vigente, gli interventi dovranno garantire il corretto inserimento dell edificato nel profilo collinare; in particolare, qualsiasi intervento dovrà disporsi secondo l andamento delle curve di livello, senza modificazioni della morfologia. L insieme delle opere, pertinenze edificate e non, dovrà integrarsi nel paesaggio evitando in particolare fratture e linee di separazione con il contesto. Eventuali infrastrutture e impianti tecnologici dovranno essere minimizzati utilizzando schermature e bordi vegetati. 15. Tutti gli interventi proposti nell area UNESCO sono sottoposti al parere obbligatorio e vincolante della Commissione Locale del paesaggio. La verifica deve trovare puntuale ed esplicito riscontro negli elaborati progettuali che devono riportare i contenuti già previsti dalla relazione paesaggistica di cui al DPCM 12/12/ Nelle more dell adeguamento del regolamento edilizio comunale attraverso l identificazione dei materiali e delle tipologie realizzabili nell aree UNESCO, per i tipi di intervento ammessi, non sono consentiti cambiamenti dei materiali costruttivi e dei caratteri stilistici locali tradizionali e, per gli interventi di completamento, si deve rispettare l uso di materiali e tecniche costruttive tradizionali. 17. Le seguenti indicazioni sono quelle ritenute necessarie per garantire l immediata tutela dei territori candidati. 54/d

57 18. Gli impianti produttivi, agricoli e tecnologici ricadenti nell area UNESCO che presentano caratteri di incompatibilità paesaggistica ed ambientale, valutato dalla Commissione locale del paesaggio, devono essere mitigati negli impatti attraverso piantumazioni arboree protettive. 19. Gli interventi che modificano la trama del paesaggio agrario, quali la sistemazione e/o l ampliamento della viabilità esistente, la realizzazione di nuova viabilità e parcheggi, che comportino sbancamenti e/o muri contro terra, possono essere realizzati, solo se necessari, facendo ricorso alle tecniche di ingegneria naturalistica. Occorre inoltre perseguire la conservazione e il mantenimento del reticolo idrografico superficiale, necessario alla corretta regimazione delle acque superficiali, il sistema dei pozzi, le sorgenti, la viabilità minore e le trame agricole. Sono comunque fatti salvi gli interventi espressamente motivati da peculiari esigenze aziendali per l esercizio dell attività agricola. 20. MANUALISTICA DI RIFERIMENTO: - SEZIONE A LINEE GUIDA SULL INSERIMENTO PAESAGGISTICO E SULLA PROGETTAZIONE o REGIONE PIEMONTE, Assessorato ai Beni Ambientali, Criteri e Indirizzi per la tutela del Paesaggio, D.G.R. n del 05/05/03 B.U.R. n. 23 del 05/06/03. (disponibili sul sito o REGIONE PIEMONTE, Assessorato Politiche Territoriali, a cura di DIPRADI, Indirizzi per la qualità paesaggistica degli insediamenti: Buone pratiche per la progettazione edilizia, Torino 2010.(saranno spedite ai comuni e delle province entro il mese di luglio 2010) o REGIONE PIEMONTE, Assessorato all Urbanistica e alla Pianificazione Territoriale, Longhi A., Rolfo V., La struttura storica del paesaggio: buone pratiche di interpretazione, pianificazione e orientamento, Torino (disponibili presso gli uffici regionali della Direzione Politiche Territoriale, Settore attività di valorizzazione e gestione del paesaggio) o REGIONE PIEMONTE, Assessorato Urbanistica, Pianificazione Territoriale e dell Area Metropolitana, Edilizia Residenziale, Sistema delle colline centrali del Piemonte. Langhe Monferrato Roero. Studio di inquadramento, Torino (disponibili sul sito - SEZIONE B LINEE GUIDA SUL RECUPERO EDILIZIO o DANIELA BOSIA, Guida al recupero dell architettura rurale del GAL. Langhe Roero Leader, 2006 (disponibile la presentazione sul sito o REGIONE PIEMONTE, PROVINCIA DI ASTI, a cura di Ivana Bologna, Il recupero degli edifici rurali nella provincia di Asti, Asti o REGIONE PIEMONTE, Assessorato Urbanistica, Pianificazione Territoriale e dell Area Metropolitana, Edilizia Residenziale, a cura di Luciano Re, Guida per gli interventi edilizi nell area territoriale dei Comuni dell Associazione del Barolo, Torino (disponibili sul sito o REGIONE PIEMONTE, Assessorato Urbanistica, Pianificazione Territoriale e dell Area Metropolitana, Edilizia Residenziale, Guida per gli interventi edilizi di recupero degli edifici agricoli tradizionali - Zone Bassa Langa e Roero, 54/e

58 Torino (disponibili sul sito - SEZIONE C LINEE GUIDA PER GLI INTERVENTI AMBIENTALI o REGIONE PIEMONTE, Direzione Ambiente, Tecniche di sistemazione idrogeologica naturalistica, Torino (disponibile sul sito Art AREE VERDI DI CORNICE ( H.3. di cui all art. 5) Si tratta di aree vicine a centri abitati e che ne costituiscono naturale cornice. Tali aree sono inedificabili a tutti gli effetti, ivi comprese le infrastrutture per l agricoltura. In tali aree non si può dar luogo: a) all accumulo di materiale; b) all apertura di discariche; c) ad altre attività che alterino lo stato dei luoghi. In esse è ammesso unicamente lo svolgimento dell attività agricola. In deroga a quanto indicato in precedenza è concessa la costruzione di impianti tecnologici quali cabine ENEL, SIP, ecc. qualora sia accertata l impossibilità di una diversa localizzazione e sia prodotta un adeguata valutazione sull impatto ambientale dell opera. Art. 17 bis - TUTELA DEL TERRITORIO Prima del rilascio di ogni concessione o autorizzazione in ogni parte del territorio comunale dovranno essere verificate le indicazioni e le prescrizioni contenute nella relazione sulle carte geolitologiche e dei dissesti idrogeologici allegata al piano, prevalenti su qualunque disposizione di PRGI, anche se ad essa contrarie. 54/f

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90 23 PE PE C.S / 400 (3) esistente 4.50 C.S. 4 (3) Volumetria residenziale assegnata / C.C. 6 Volumetria assegnata; materiali di cui all art. 13 N.T.A. Obbligo di realizzazione di viabilità come indicato sulla tav. 08a C.C. 11 Obbligo di dismissione della strada in area 18PE della stessa proprietà / Volumetria assegnata / C.S / C.S. 2 Vincolo Conca di Vezzolano Parere Sovrintendenza ,33 0, (1) 7,00 4,00 PE 33 (2) (1) inclusi mc. 975 esistenti (2) inclusi n. 11 abitanti esistenti (3) vedi nota 33 * ,33 0, ,00 4,00 PE 70 Dismissione area C1 di mq possibilità per il proponente di realizzare sull area C1 la nuova Caserma dei Carabinieri o mc di edilizia residenziale per le Forze dell Ordine. (3) vedi nota TOTALE / / / / 907 (3) vedi nota : a) le aree destinate a soddisfare gli standard per parcheggi, pubblici e privati, dovranno utilizzare sistemi di pavimentazioni semipermeabili; b) almeno il 10% della superficie destinata a servizi generali di comparto è destinata a verde permeabile; c) almeno il 10% della superficie d intervento è destinata a verde in piena terra, da localizzarsi preferibilmente lungo il fronte strada; la relativa sistemazione costituisce parte integrante del progetto d intervento; il progetto dell arredo a verde dovrà prevedere la messa a dimora di sepcie arboree e/o arbustive coerenti con quelle caratteristiche della località, tenendo conto della loro funzionalità eco-sistemica (di raccordo e di compensazione) in relazione alla vegetazione eventualmente presente nell intorno; d) i ripristini ambientali e gli interventi di consolidamento e contenimento dei suoli devono essere realizzati utilizzando tecniche d ingegneria naturalistica; e) gli accessi alle singole aree ed ai comparti sono razionalizzati in relazione alle caratteristiche dei flussi di traffico e all entità delle manovre di svolta, in modo da evitare l immissione diretta dei singoli insediamenti sulla viabilità di competenza provinciale, nonchè di rendere agevole la movimentazione della maglia viabile di servizio agli insediamenti; 74

91 f) la progettazione architettonica degli interventi dovrà porsi in corretta dialettica formale con l esistente, con riferimento all orografia ed in relazione ai volumi edilizi preesistenti; con riferimento alle emergenze del paesaggio naturale ed a particolari caratteri insediativi storici, gli interventi dovranno essere finalizzati a mantenerne l integrità promuovendone la riqualificazione (anche in considerazioni delle visuali da salvaguardare che potrebbero essere individuate in occasione dell adeguamento del PRG al PTP); g) in sede di rilascio di provvedimento edilizio o di adozione di piano esecutivo, gli aspetti del paesaggio dovranno essere valutati sulla base dell allegato a2 alla relazione illustrativa generale al PTP; h) le nuove costruzioni in tali aree dovranno essere dotate di un sistema di separazione delle acque e convogliamento in apposite cisterne per la raccolta delle acque meteoriche affinchè le stesse siano destinate al riutilizzo nelle aree verdi di pertinenza degli immobili. Il rispetto delle disposizioni di cui alle lettere a), b) e c) sono condizione inderogabile per il rilascio dei certificati di abitabilità. 74 bis

92 SCHEDE SPECIFICHE Area Superficie territoriale 5 *a Indice di copertura territoriale Indice di volumetria residenziale 0,33 0,75 0,38 Volume totale edificabile 9.097, ,99 Percentuale ed. ed. priv. pubbl. % % 30,4 69,6 100% 0 Volume per edilizia privata 2.768, ,99 Volume per edilizia pubblica 6.328,51 / Altezza massima edifici Altezza massima bassi fabbricati Modalità di intervento Abitanti insediabili 7,00 3,00 P.E NOTE Dismissione mq , per servizi V17.a da reperire prioritariamente nelle aree a servizi già individuate cartograficamente. L intero lotto dovrà essere sistemato con una quota non inferiore a quella esistente lungo la via Aldo Moro, raccordandosi all area a servizi P17 ad una quota uguale a quella prevista nella sistemazione definitiva dell area P18 nei mappali nn. 960, 961 e 962 del F (**) Nel SUE attuativo dell intervento deve essere prevista la sistemazione dell area (esclusa dallo scomputo degli OO.UU.) a spazio verde e gioco bimbi. 5 *b ,33 0, ,50 100% ,50 7,00 3,00 P.E. 25 Dismissione mq per servizi V17.b da reperire prioritariamente nelle aree a servizi già individuate , , ,50 14 cartograficamente (**) 33* ,33 0, % / ,00 3,00 P.E. 70 Dismissione dell area C1 (mq ) (**) Le aree verdi private e di pertinenza della viabilità stradale interna dovranno garantire il mantenimento della biodiversità e la continuità con il paesaggio circostante, anche attraverso l utilizzo di vegetazione autoctona, utilizzando tutti gli accorgimenti atti a ripristinare l identità del luogo. I manufatti edilizi dovranno essere coerenti con il paesaggio circostante e, qualora sia possibile, le eventuali opere di consolidamento, sostegno e contenimento dovranno essere realizzate con tecniche di ingegneria naturalistica e comunque con tecniche a basso impatto paesistico-ambientale. Le nuove costruzioni dovranno essere dotate di sistemi di separazione e convogliamento in apposite cisterne delle acque meteoriche affinché le stesse siano destinate al riutilizzo nelle aree verdi di pertinenza dell immobile. AREE DI RECUPERO Area o lotto Superficie fondiaria Volumetria esistente Volumetria totale edificabile Rapporto di copertura Altezza max edifici Altezza max bassi fabbr. Modalità di intervento 1PR esistente esistente 4,50 PIANO DI Parere comm. Ex art. 91 bis RECUPERO 2PR esistente esistente esistente 4,50 PIANO DI Parere comm. Ex art. 91 bis (**) RECUPERO 6PR esistente esistente esistente 4,50 PIANO DI Dismissione mq. 670 V9 (*) RECUPERO 30PR esistente esistente esistente 4,00 PIANO DI RECUPERO Vincolo Conca di Vezzolano Parere Sovrintendenza (*) In alternativa alla suddetta dismissione potranno essere dismessi mq all interno dell area V8. In tal caso in sede di approvazione del Piano di Recupero dovrà essere disciplinata in convenzione la modalità di utilizzo dell area V9 a verde privato. (**) In assenza di Piano di Recupero sono consentiti gli interventi di risanamento conservativo (lettera B cartografia di piano). AREA A DESTINAZIONE RICETTIVA Area o lotto Superficie fondiaria Volumetria edificabile aggiuntiva Rapporto di copertura Altezza max edifici Altezza max bassi fabbr. Modalità di intervento esistente 12,00 4,50 C.S. 75 NOTE

93 AREE PRODUTTIVE: DATI NORMATIVI APC: AREE PRODUTTIVE ARTIGIANALI E/O COMMERCIALI ESISTENTI CONFERMATE Area o lotto Superficie territoriale Superficie fondiaria Indice di copertura Superficie copribile Altezza max edifici (ha.) (mq.) (mq./mq.) (mq.) (m.) Modalità di intervento =2*4 6 7 APC1 0, v. art v. art. 11 c.s. APC2 1,45 0,97 1, v. art APC3 2, v. art v. art. 11 c.s. APC4 2, (1) v. art v. art. 11 c.s. APC5 0, v. art v. art. 11 c.s. v. art. 11 c.s. a) ogni progetto di ampliamento dell attività produttiva in essere è subordinato ad una verifica delle attuali condizioni di regimazione delle acque del torrente Traversola; b) ulteriori ampliamenti dell attività in essere dovranno proporre un sistema di scarichi delle acque, razionalizzato rispetto agli esistenti, previo parere del Servizio Ambiente della Provincia di Asti e dell ARPA; c) le costruzioni in ampliamento in tali aree dovranno essere dotate di un sistema di separazione delle acque e convogliamento in apposite cisterne per la raccolta delle acque meteoriche affinchè le stesse siano destinate al riutilizzo nelle aree verdi di pertinenza degli immobili. NOTE TOTALE APC 6,79 6,31 6, / / / (1) al netto di mq destinati a servizi 76

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96 AREE RESIDENZIALI: Dati normativi Area o lotto Superficie territoriale Indice di copertura territoriale Indice di volumetria residenziale Volume residenziale edificabile Altezza max edifici (mq.) (mq./mq.) (mc./mq.) (mc) (m.) Altezza max bassi fabbr. Modalità di intervento =2* C.S / / 0 / / / C.S / / 0 / / / Mondonio RR / 0 / 4.00 c.s. RM / 0 / 4.50 c.s. Limitatamente alla sola area RM12 ogni intervento di Ristrutturazione Edilizia con contestuale cambio di destinazione d uso totale o parziale è subordinato alla presentazione di SUE che preveda il reperimento, all interno dell area, dei servizi corrispondenti all intero intervento edilizio; gli edifici residenziali (esistenti e di nuova edificazione) dovranno rispettare i livelli sonori ammessi dalla classe III del Piano di Classificazione Acustica. All interno della medesima area possono essere attuati gli interventi di riqualificazione edilizia previsti dall art. 14 della LR 20/2009. R / 0 / 3.00 c.s. TOTALE NOTE 78

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