Semiologia del dolore vulvare e diagnosi clinica nelle comorbilità dermatologiche

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Semiologia del dolore vulvare e diagnosi clinica nelle comorbilità dermatologiche Filippo Murina Responsabile Servizio di Patologia del Tratto Genitale Inferiore U.O. Ostetricia e Ginecologia -Osp.V.Buzzi-Università di Milano Introduzione I disturbi vulvari sono tra le più frequenti cause di ricorso a un consulto sanitario. I sintomi associati al discomfort vulvare includono bruciore, prurito, dispareunia, con segni di possibili modificazioni cutaneo-mucose. La diagnosi di affezioni vulvari di tipo dermatologico può rappresentare una sfida per gli operatori sanitari, sia per gli aspetti multifattoriali che per la comorbilità con altre condizioni. La diagnosi differenziale deve prevedere un accurata e dettagliata ispezione della vulva, comprendendo anche il perineo e la regione perianale. Semeiologia clinica: ruolo dell ispezione vulvare Le affezioni dermatologiche vulvari possono interessare ogni fascia di età della donna. La diagnosi può essere difficoltosa in relazione alla variabilità della sintomatologia che può presentarsi come prurito, bruciore, dispareunia, o sovente associazione di più disturbi, e come modificazione dell aspetto e dell architettura della regione vulvare. La valutazione con un adeguata fonte di luce consente di valutare eventuali alterazioni morfologiche e strutturali della regione vulvare. Il ricorso alla vulvoscopia, intesa come visione colposcopica della vulva, consente l ingrandimento dell area da esaminare al fine di evidenziare aspetti correlati a modificazioni cromatiche tissutali, associate a patologie infiammatorie e neoplastiche. Inoltre, si possono riscontrare modificazioni morfologiche legate a una ridotta vascolarizzazione con variazioni fibrotiche stromali, che si appalesano come aree bianche piane o rilevate. Infine, l incremento di cheratinizzazione (lichenificazione) si rende evidente per la presenza di aree bianche rilevate isolate o diffuse (Moyal-Barracco e Wendling 2014). La terminologia delle lesioni è essenziale per una corretta definizione semeiologica delle patologie vulvari. Le lesioni elementari dermatologiche sono la base classificativa, sebbene alcune peculiarità proprie della regione vulvare portino a definizioni in parte differenti (Bornstein et al, 2012). L aspetto, il colore e la sede delle lesioni sono gli elementi che guidano la diagnosi clinica di 51

una patologia a carico della regione vulvare (Murina et al, 2009). In riferimento all aspetto delle lesioni, si identificano aree piane, rilevate, lesioni con perdita di sostanza ed aree nodulari. Tali lesioni possono essere localizzate o diffuse ad ampie zone della regione vulvare: - aree piane: sono macule o chiazze di ampiezza variabile, non rilevate e la cui consistenza alla palpazione non risulta aumentata; - aree rilevate: una definizione dermatologica le identifica come papule, se minori in ampiezza di 1.5 centimetri, o placche, se maggiori di 1.5 centimetri, mentre alla palpazione risultano rilevate rispetto alla superficie; - lesioni con perdita di sostanza. Comprendono: erosione, se si riscontra una perdita di cute superficiale senza interessamento del derma; ulcerazione, se la perdita di cute è più profonda con interessamento del derma. Nella pratica clinica la differenziazione è poco agevole e sovente i due aspetti morfologici coesistono. - lesioni nodulari: la lesione è palpabile, sovente emisferica o con margini non ben definiti, a sviluppo superficiale o sottocutaneo, e con aspetto cistico o solido. Si parla, inoltre, di vescicola se la lesione ha dimensioni superiori a 1.5 centimetri, o bolla se maggiori di 1.5 centimetri. Il colore di sospetta alterazione patologica vulvare riflette sia gli aspetti vascolari della lesione, sia le capacità proliferative del tessuto in relazione agli elementi cellulari che la possono caratterizzare. Avremo pertanto aree bianche, rosse, pigmentate o di colore simile alla cute circostante. Dermatosi vulvari Le dermatosi vulvari sono tra le più frequenti e importanti alterazioni dermatologiche vulvari. Sebbene il prurito sia il sintomo preponderante, spesso la donna lamenta bruciore, dolore e dispareunia. Il lichen sclerosus, il lichen planus e il lichen simplex sono le dermatosi vulvari di più frequente riscontro. 1) Lichen sclerosus (LS) E definibile come una malattia infiammatoria cronica della cute, non infettiva e non neoplastica, con una predilezione dell area genitale. La condizione è attualmente considerata come una malattia autoimmune, che si verifica in soggetti geneticamente predisposti. Si è evidenziato che il 74% delle donne con LS può presentare autoanticorpi diretti verso la matrice extracellulare del derma (Oyama e al, 2003). Una predisposizione genetica è stata dimostrato in uno studio osservazionale di coorte di 1052 donne dove il 12% aveva una storia familiare di LS (Sherman et al, 2010). 52

Qualunque sia la patogenesi, la fase finale della cascata infiammatoria immunomediata determina un aumento dell attività collageno-sintetica dei fibroblasti, che provoca un danno significativo al connettivo del derma. La ialinosi che caratterizza il LS, infatti, sembra essere l esito finale di un processo continuo e persistente di produzione e degradazione di fibre elastiche e collagene. Le pazienti affette da LS presentano come sintomo principale prurito vulvare, sovente molto intenso, nonché bruciore, legato a erosioni e ulcerazioni, e dispareunia, conseguenza della stenosi dell introito vaginale. La regione vulvare può apparire diffusamente biancastra, con aspetto madreperlaceo-avorio, sovente intervallata da aree bianche rilevate a superficie irregolare, segno di spiccata ipercheratosi. Spesso si evidenziano erosioni e/o ulcerazioni, edema clitorideo, scomparsa delle piccole labbra, piccoli ematomi e telangectasie, esito del continuo grattamento. Il LS può essere localizzato o, più frequentemente, espandersi alle regioni vicine con placche biancastre atrofiche che confluiscono e possono interessare i solchi interlabiali, le piccole labbra, il perineo e la regione perianale. La mucosa vestibolo-vaginale è sempre risparmiata, anche se è possibile un coinvolgimento dei margini mucocutanei. La progressione della malattia determina un involuzione dei genitali esterni, con riassorbimento delle piccole labbra e riduzione dell introito vaginale che può divenire stenotico con la frequente presenza di ulcerazioni alla commessura posteriore, derivanti dalla perdita di elasticità e da ripetuti traumatismi derivanti dalla penetrazione al rapporto sessuale. 2) Lichen planus (LP) E una dermatosi infiammatoria mucocutanea di origine autoimmune a decorso cronico, che colpisce circa l 1% della popolazione generale. Spesso l unica sede della malattia è il distretto vulvovaginale, ma possono essere presenti lesioni cutanee a carico di polsi, avambracci, gomiti, fianchi, sacro, alla superficie estensoria delle gambe o alle cosce, e lesioni della mucosa orale. La patologia si manifesta prevalentemente in soggetti di sesso femminile (rapporto donne/uomini 3:2) in varie fasce di età, a partire dai 20 anni e con una prevalenza maggiore tra i 50 e i 70 anni (McPherson e Cooper 2010). L eziologia del LP non è nota, tuttavia la teoria più accreditata propone un meccanismo autoimmune, correlato a un alterata immunoregolazione mediata dai linfociti T citotossici che determina un danno dei cheratinociti epiteliali. La modificazione degli antigeni di membrana, per ragioni non 53

ancora chiare, innesca una risposta citotossica da parte dei linfociti T, con conseguente morte per apopotosi del cheratinocita stesso (Cooper et al, 2005). Alcuni studi hanno osservato, nei tessuti coinvolti, un incremento significativo e geneticamente determinato di citochine, in particolare TNFα e IFNγ. Secondo altri, infine, nell eziologia del LP sono implicati anche fattori meccanici locali, quali il calore o lo sfregamento (Moyal-Barracco e Wendling 2014). La forma più rilevante è quella erosiva, dove si evidenziano lesioni eritematoso-erosive violacee della mucosa vestibolare (aree rosse con erosioni e ulcerazioni), con possibile interessamento della vagina e del cavo orale. Ai bordi della lesione vi è un sottile disegno reticolare biancastro, e può essere presente una vaginite desquamativa con leucorrea giallastra. Le pazienti presentano spesso bruciore, sanguinamento post-coitale, dispareunia e prurito. Nella forma erosiva la complicanza più comune è la formazione di sinechie, localizzate a 1-2 centimetri dal vestibolo o a livello dei fornici, che possono rendere difficoltosa se non impossibile l inserzione dello speculum. 3) Lichen simplex cronico E una dermatosi piuttosto comune (30-40% dei riscontri in patologia vulvare) e caratterizzata da un eziologia multifattoriale. Alcuni studi ritengono che esistano una predisposizione genetica, una costituzione atopica, un ipereattività delle IgE e un azione ridotta del sistema immune cellulo-mediato. Si tratta quindi di una malattia che insorge su cute normale in seguito a stimoli ambientali o norme igienico-comportamentali non adeguate, quali calore, ritenzione di sudore, sfregamento, uso eccessivo di detergenti, applicazione di prodotti topici irritanti e irritazione da assorbente (Kellogg Spadt e Kusturiss, 2015). Il prurito determina grattamento e l azione fisica del grattamento causa prurito, attivando un circolo vizioso responsabile della dermatosi. Il lichen simplex può interessare molte regioni cutanee del corpo. A livello vulvare la lesione acuta tipica è l eritema. Quando il circolo prurito-grattamento-prurito si innesca e si automantiene a lungo, si assiste a un ispessimento dell epitelio e alla lichenificazione dello stesso, con il tipico aspetto a placche bianche. La cute diventa coriacea e addensata, e può andare incontro a un processo erosivo per perdita di elasticità. - o - Numerose altre condizioni possono provocare lesioni erosive e/o ulcerative vulvari causa di dolore vulvare. L herpes genitale, l aftosi vulvare idiopatica, il lichen planus erosivo, la malattia di Crohn, la sindrome di Behçet, il pemfigo e il pemfigoide sono tutte patologie che devono essere 54

considerate in diagnosi differenziale in caso di lesioni ulcerative vulvari, e ancor più in caso di possibili lesioni neoplastiche, dove il polimorfismo di presentazione può essere legato a variabili aspetti clinico-vulvoscopici (tabella 1). Tabella 1 - Diagnosi differenziale delle lesioni ulcerative vulvari Malattia Interessamento Elementi istologici Caratteristiche extra genitale Lichen Planus Orale, cute Infiltrato sottomucoso Corpi di Civatte Behçet Oculare, cute Vasculite Uveite Crohn Intestinale Granulomatosi Sintomi intestinali Herpes Genitale ------------------ Degenerazione ballonizzante Ricorrenza Pemfigo Orale, cute Acantolisi intraepidermica Immunofluorescenza Pemfigoide Orale, cute Acantolisi subepidermica Immunofluorescenza Conclusioni I disturbi vulvari sono tra le più frequenti cause di richiesta di visita ginecologica. I sintomi associati al discomfort vulvare includono bruciore, prurito, dispareunia, con segni di possibili modificazioni cutaneo-mucose. Le lesioni dermatologiche più frequenti includono il lichen sclerosus, il lichen planus e il lichen simplex cronico. Hanno una genesi autoimmune. Fattori genetici aumentano la probabilità di sviluppare la malattia. L esame obiettivo accurato resta lo strumento principe per la diagnosi, che viene integrata con ulteriori esami, quali vulvoscopia e biopsia mirata, quando indicato. Bibliografia - Bornstein J, Sideri M, Tatti S, Walker P, Prendiville W, Haefner HK; Nomenclature Committee of International Federation for Cervical Pathology and Colposcopy. 2011 Terminology of the vulva of the International Federation for Cervical Pathology and Colposcopy. J Low Genit Tract Dis. 2012 Jul; 16 (3): 290-5) - Cooper SM, Dean D, Allen J, et al. Erosive lichen planus of the vulva: weak circulating basement membrane zone antibodies are present. Clin Exp Dermatol 2005; 30: 551e6 Kellogg Spadt S, Kusturiss E. Vulvar dermatoses: a primer for the sexual medicine clinician. Sex Med Rev 2015; 3: 126-136 - McPherson T, Cooper S. Vulval lichen sclerosus and lichen planus. Dermatol Ther 2010; 23: 523 32 - Moyal-Barracco M, Wendling J. Vulvar dermatosis. Best Pract Res Clin Obstet Gynaecol. 2014 Oct; 28 7): 946-58. doi: 10.1016/j.bpobgyn.2014.07.005. Review - Murina F, Sideri M, Radici G, Bianco V. The role of vulvoscopy in the evaluation of dyspareunia, Wiley-Blackwell, 1/2009 - Oyama N, Chan I, Neill SM, et al. Autoantibodies to extracellular matrix protein 1 in lichen sclerosus. Lancet 2003; 362: 118e23 - Sherman V, McPherson T, Baldo M, et al. The high rate of familial lichen sclerosus suggests a genetic contribution: an observational cohort study. J Eur Acad Dermatol Venereol 2010; 24:1 031e4 55

Alessandra Graziottin e Filippo Murina (a cura di) ATTI E APPROFONDIMENTI DI FARMACOLOGIA Milano - 7 APRILE 2017 www.fondazionegraziottin.org

PROGRAMMA 8.15-8.45 Registrazione 8.45-9.00 Introduzione e saluti 9.00-9.30 Opening lecture Il dolore vulvare dall infanzia alla post-menopausa Alessandra Graziottin (Milano) Introduce: Filippo Murina (Milano) 9.30 11.50 Mastociti, infiammazione e comorbilita nel dolore vulvare. Specialisti a confronto Moderatori: Maria Adele Giamberardino (Chieti), Filippo Murina (Milano) 9.30-9.50 Mastociti, infiammazione e comorbilità nel dolore viscerale Maria Adele Giamberardino (Chieti) 9.50-10.10 Dolore vulvare e dolore gastrointestinale Vincenzo Stanghellini (Bologna) 10.10-10.30 Dolore vulvare e dolore vescicale Daniele Grassi (Modena) 10.30-10.50 Dolore vulvare e dolore pelvico cronico Alessandra Graziottin (Milano) 10.50-11.10 Il progetto VU-NET: indagine epidemiologica multicentrica sul dolore vulvare in Italia Dania Gambini (Milano) Coordinatori Nazionali: Alessandra Graziottin (Milano), Filippo Murina (Milano) 11.10-11.30 Discussione 11.30-11.50 Coffee Break 11.50 14.00 Semeiologia del dolore vulvare e diagnosi clinica - Parte 1 Moderatori: Metella Dei (Firenze), Vincenzo Stanghellini (Bologna) 11.50-12.10 Nell infanzia e nell adolescenza Metella Dei (Firenze) 12.10-12.30 Nelle mutilazioni genitali Jasmine Abdulcadir (Svizzera) 12.30-12.50 Nelle comorbilità dermatologiche Filippo Murina (Milano) 12.50-13.00 Discussione 13.00-14.00 Lunch 2

14.00 15.30 Semeiologia del dolore vulvare e diagnosi clinica - Parte 2 Moderatori: Claudio Crescini (Treviglio), Emmanuele Jannini (Roma) 14.00-14.20 Nel dolore sessuale: dispareunia e vaginismo Alessandra Graziottin (Milano) 14.20-14.40 Nel post parto e in puerperio Raffaele Felice (Milano) 14.40-15.00 In post-menopausa, dopo tumori e cause iatrogene Filippo Murina (Milano) 15.00-15.20 Impatto del dolore vulvare e della dispareunia sulla sessualità maschile Emmanuele Jannini (Roma) 15.20-15.30 Discussione 15.30 18.15 Principi e protocolli di terapia del dolore vulvare nell arco della vita Moderatori: Alessandra Graziottin (Milano), Ezio Vincenti (Padova) 15.30-15.50 Dolore vulvare e dolore pelvico cronico: contraccezione e strategie terapeutiche Alessandra Graziottin (Milano) 15.50-16.10 Fisioterapia nel dolore vulvare Arianna Bortolami (Padova) 16.10-16.30 Laser e chirurgia nella terapia del dolore vulvare Filippo Murina (Milano) 16.30-16.50 Psicoterapia nel dolore vulvare Chiara Micheletti (Milano) 16.50-17.10 17.10-17.30 17.30-17.45 17.45-18.00 18.00-18.15 Terapia antalgica nel dolore vulvare Ezio Vincenti (Padova) Stili di vita e terapia farmacologica del dolore vulvare - Linee Guida Alessandra Graziottin (Milano), Filippo Murina (Milano) Discussione Conclusioni e take home message Test ECM e chiusura dei lavori 3

INDICE Prefazione e ringraziamenti Il dolore vulvare nell infanzia Mastociti, infiammazione e comorbilità nel dolore viscerale Dolore vulvare e dolore intestinale Dolore vulvare e dolore vescicale Dolore vulvare e dolore pelvico cronico Vu-NET: il primo progetto italiano per lo studio, la ricerca e la formazione medica sul dolore vulvare Semiologia del dolore vulvare nell infanzia e nell adolescenza Semiologia del dolore vulvare e diagnosi clinica nelle mutilazioni genitali femminili Semiologia del dolore vulvare e diagnosi clinica nelle comorbilità dermatologiche Il dolore sessuale: semeiologia di vaginismo e dispareunia Semiologia del dolore vulvare e diagnosi clinica nel post parto e in puerperio Semiologia del dolore vulvare e diagnosi clinica in post menopausa, dopo tumori e cause iatrogene Impatto del dolore vulvare e della dispareunia sulla sessualità maschile Dolore vulvare e dolore pelvico cronico: ruolo della contraccezione ormonale con estradiolo valerato e dienogest Fisioterapia nel dolore vulvare Laser e chirurgia nella terapia del dolore vulvare La psicoterapia nel dolore vulvare Terapia antalgica nel dolore vulvare Terapia multimodale del dolore vulvare: stili di vita e terapie farmacologiche, riabilitative, antalgiche e chirurgiche pag. 05 pag. 08 pag. 12 pag. 19 pag. 24 pag. 28 pag. 39 pag. 44 pag. 47 pag. 51 pag. 56 pag. 64 pag. 70 pag. 74 pag. 77 pag. 85 pag. 92 pag. 97 pag. 100 pag. 108 4