Il territorio aperto di Prato ed il valore multifunzionale della agricoltura nelle aree periurbane: il parco agricolo come strumento di governo. a cura di David Fanfani 1. Il nuovo ruolo multifunzionale dell agricoltura nel territorio periurbano come produttrice di beni pubblici E ormai consapevolezza diffusa in tutta Europa e in molte pratiche amministrative e di pianificazione italiane che la salvaguardia attiva del territorio aperto contiguo alle aree urbane costituisce un fattore strategico per la sostenibilità dello sviluppo urbano stesso e per la qualificazione dell ambiente insediativo, dal punto di vista ambientale, paesaggistico, culturale ma anche agro alimentare. Questa consapevolezza si concretizza in una crescente domanda, da parte degli abitanti urbani, di ricostituire e valorizzare i legami culturali ed identitari con il territorio aperto attraverso nuove opportunità e servizi connessi al recupero non solo di nuove possibilità di fruizione (sentieri, piste ciclabili, ippovie, ambienti per il relax e la didattica, ricettività) ma anche di beni alimentari tipici, tracciabili e sicuri nel loro percorso produttivo, e quindi nel tentativo di ricostituire nuove filiere corte fra produzione e consumo. Se a ciò aggiungiamo il ruolo fondamentale svolto da un presidio agricolo qualificato nel mantenere in cura ampie parti di territorio, prevenendo così rischi ambientali; idrogeologici, idraulici, atmosferici, climatici dovuti alla crescente pressione della urbanizzazione, vediamo come alla attività agricola possa venire attribuito un legittimo ruolo multifunzionale, che supera la semplice produzione alimentare secondo i modelli produttivisti, e che ne evidenzia la funzione di produttrice di beni pubblici extramercato. Diviene dunque fondamentale in questa prospettiva, riconosciuta e rafforzata anche dalla recente riforma della politica agricola comunitaria, orientare gli strumenti e le politiche di governo del territorio anche alla scala comunale nel recuperare e sostenere una presenza vitale ed innovativa del presidio agricolo nel territorio aperto residuo, cercando anche di recuperare ciò che forme improprie di urbanizzazione e di industrializzazione agricola hanno compromesso. 2.2 I valori del contesto pratese Da questo punto di vista il contesto pratese risulta di grande interesse. In primo luogo sul piano quantitativo. Il territorio aperto residuo (cfr. figg), malgrado il pesante impatto e frammentazione dovuta ad insediamenti ed infrastrutture, consiste ancora di oltre 6000 ettari, mentre quello più specificamente agricolo raggiunge quasi i 4000 ettari. Nella green belt piana, poi, sono presenti aree agricole di grande valore sia dal punto di vista quantitativo (quasi 2.800 ettari) che colturale con una continuità di spazi aperti che è ormai unica in tutta la piana fiorentina.
Superficie aree urbane: Ha 3.421,47 Superficie aree agricole + aree naturali + aree idriche: Ha 6.134,15 Superficie aree agricole: Ha 3.860,23 Superficie aree Green-belt : Ha 2.786,38 Superficie aree intercluse/penetranti e cunei: Superficie aree verdi urbane: Ha 206,92
Ha 1.156,74 fig.2. a,b,c,d, Spazi aperti del territorio pratese: consistenza e tipologie Tale territorio può sviluppare appieno le sinergie con il resto del sistema provinciale e con le interessanti dinamiche legate alla produzioni tipiche e di qualità che sono caratteristiche sia del Montalbano che della Val di Bisenzio. In questo sistema territoriale l agricoltura ha manifestato, dal 1990 al 2000 (fonte Istat), interessanti segnali di ripresa con performances positive rispetto alla media toscana sia dal punto di vista dell aumento della superficie coltivata che del valore aggiunto. (cfr. grafico1). Si tratta di dati che devono essere pesati tenendo conto della dimensione della agricoltura pratese rispetto alle altre province, tuttavia testimoniano di un settore vitale ed in crescita. Negli anni successivi, a livello comunale, i dati disponibili (fonte CCIAA) evidenziano, malgrado una forte flessione fra il 2002 e il 2003, comunque una tenuta dal punto di vista delle imprese mentre qualche criticità si manifesta dal punto di vista degli addetti, anche se su tale voce, i dati sono incompleti. Al 2006 ultimo anno disponibile gli addetti delle imprese iscritte alla CCIAA raggiungevano i 200. 25% 20% 15% 10% TOSCANA 7,5% 5% 0% Massa Lucca Pistoia Firenze Livorno Pisa Arezzo Siena Grosseto Prato -5% -10% -15% grafico 1. Il tasso di abbandono nelle province toscane 1990-2000 : Prato è l unica provincia che incrementa la Superficie agraria utilizzata (fonte Bernetti, Marinelli 2008)
120% Prato 100% 80% Pistoia 60% Valore Aggiunto 40% 20% Massa Firenze 0% -35% -30% -25% -20% -15% -10% -5% 0% 5% 10% Grosseto Siena Pisa -20% Livorno Lucca -40% Arezzo Giornate lavorative -60% grafico 2. Valore aggiunto in agricoltura. Province con alto (in rosso) e basso (in verde) tasso di abbandono (assi più chiari media toscana). (fonte Bernetti, Marinelli 2008) Comune di Prato: Agricoltura: variaz. imprese, UL e addetti 2002/07 Anni 2002 2003 2004 2005 2006 2007 imprese 342 347 339 330 324 317 Unità loc. 10 12 15 17 18 20 Comune di Prato: Agricoltura: variaz. percentuale imprese, UL e addetti 2002/07 Anni 2002 2003 2004 2005 2006 2007 imprese 15,8 1,5-2,3-2,7-1,8-2,2 Unità loc. 14,9 9,1 25 13,3 5,9 11.01 Tab.1 e 2
30,00 25,00 20,00 15,00 10,00 imprese Unità loc. 5,00 0,00-5,00 2002 2003 2004 2005 2006 2007 tabella 1,2 e grafico 3. Comune di Prato 2002-2007, Andamento Percentuale delle imprese ed Unità locali agricole (fonte Ns elaborazione su dati CCIAA Prato). 3. Lo scenario progettuale del parco agricolo: Il forum ed il protocollo di intenti Lo scenario progettuale del parco Agricolo dell Area Pratese nasce con l intento di valorizzare il patrimonio territoriale e socio economico cui si è fatto sinteticamente riferimento. Tale idea progettuale è stata promossa da un forum di attori locali che nel Giugno 2007 ha redatto un protocollo di intenti per il parco agricolo della piana pratese finalizzato a mobilitare altri attori locali e a sensibilizzare le amministrazioni locali ai diversi livelli. Obiettivi del forum e del protocollo sono quelli di promuovere il : Il riconoscimento, sul piano sociale, politico e amministrativo, l'esistenza di spazi agricoli periurbani considerandoli zone agricole fragili e strategiche per l ambiente urbano e la produzione agro alimentare di qualità la protezione, attraverso la pianificazione territoriale e specifici incentivi, degli spazi agricoli periurbani da ulteriori consumi di suolo Garantire una permanenza e sviluppo dinamico e sostenibile dell'agricoltura periurbana in termini multifunzionali e degli spazi in cui viene praticata per la creazione di filiere agroalimentari corte, la valorizzazione della biodiversità autoctona e delle produzioni locali, la fruizione ed il recupero del paesaggio della piana e del suo patrimonio culturale. Iniziali aderenti al forum sono : Coltivatori Diretti Prato, Confederazione Italiana Agricoltori di Prato, Slowfood Prato, Centro di Scienze Naturali Prato, Corso di Laurea in Pianificazione Urbana Territoriale ed Ambientale dell Università di Firenze, Oasi apistica le Buche, Gruppo di acquisto solidale (gas) prato, Legambiente Prato, Italia Nostra Prato Il forum e gli obiettivi del protocollo di intenti hanno trovato recepimento da parte della amministrazione comunale nell ambito del piano strategico comunale attraverso la creazione di uno specifico tavolo tematico Territorio aperto e parco agricolo.
Inoltre la amministrazione comunale ha presentato la propria candidatura ad un progetto Interreg IVc denominato wish finalizzato al recupero della rete delle acque superificali per la rigenerazione ambientale e paesistica della piana. La Provincia di Prato ha recepito la proposta del Forum nell ambito della Agenda 21 Locale promuovendo uno specifico tematismo sul parco agricolo dell area pratese. Infine di grande importanza è l inserimento dello scenario per il parco agricolo di Prato nell ambito del prossimo accordo di pianificazione fra alcuni comuni e province della piana fiorentina per la creazione del parco agroambinetale della piana che vede nel territorio agricolo orientale di Prato (dalle cascine di tavola fino al confine est) la componente di maggiore interesse per consistenza di superficie e potenzialità agronomica e paesaggistica delle aree. 4. Le attività ed i progetti in corso Il forum sta sviluppando, in collaborazione anche con la amministrazione ed altri attori istituzionali alcune azioni di avvio per la costituzione del parco agricolo dell area pratese: - sensibilizzazione e monitoraggio delle problematiche degli agricoltori e delle criticità del contesto produttivo agricolo anche attraverso specifici forum con gli operatori (il primo si è svolto il 19 maggio u.s); - sensibilizzazione degli abitanti, operatori ed ammninistratori sul tema dell agricoltura periurbana e del parco agricolo: il convegno e l iniziativa del 29 sono un esempio significativo; - attraverso la collaborazione con il corso di Laurea in Pianificazione Urbana Territoriale ed Ambientale della Facoltà di Architettura di Firenze (sede di Empoli) costruzione del quadro conoscitivo sulle principali tematiche, in particolare quella dell acqua, e costruzione di un progetto strategico territoriale per il parco; - realizzazione di un primo esperimento di mercato contadino da tenersi mensilmente a Prato in Piazza Lippi per la vendita di prodotti agricoli locali; L obiettivo del forum è anche quello di consolidare la propria natura associativa per divenire un interlocutore formalmente riconoscibile al fine della attività di promozione culturale, messa in rete fra gli attori, la definizione di progetti ed azioni di sviluppo rurale in partenariato e sostenuti dalle misure previste dalle varie politiche pubbliche, 4. Cos è il parco agricolo dell area pratese Il parco si configura non tanto come la creazione di un confine ma come la attivazione di un processo di mobilitazione degli attori locali e la costruzione di un progetto di rinascita multifunzionale del territorio agricolo della piana: una aggregazione volontaria ed attiva di attori, prevalentemente locali istituzionali e non- che sviluppano un processo pattizio ed un soggetto gestionale e di progetto relativo al territorio agricolo periurbano. La definizione di un confine e di regole di uso del suolo per la tutela è un elemento importante ma da solo non è sufficiente.