Abstract dello Studio a cura di Gianni Moriani e Melania Buset
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- Raffaello Mele
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1 STUDIO DI FATTIBILITÀ PER LA REALIZZAZIONE DEL PARCO ALIMENTARE DELLA VENEZIA ORIENTALE Abstract dello Studio a cura di Gianni Moriani e Melania Buset Lo Studio di fattibilità è frutto dell attività di ricerca prevista all interno del progetto Interreg IIIA Tipi- Net : Rete di iniziative per la promozione dei prodotti tipici tra le Alpi e l Adriatico. Lo scopo di questo studio è stato quello di fornire le basi conoscitive per la realizzazione di un distretto agroalimentare/rurale nel Veneto Orientale; superando questa visione questo documento si è proposto, inoltre, di fondare le attività del futuro Parco Alimentare della Venezia Orientale. Per raggiungere questo obiettivo, la prima parte del lavoro di ricerca è stata dedicata ad una rassegna della normativa italiana, statale e regionale, sui distretti produttivi e in particolare su quelli a specializzazione alimentare e che coinvolgono il settore agricolo. In particolare sono stati analizzati i distretti industriali e le norme regionali di politica industriale che hanno coinvolto i distretti d interesse per il settore agroalimentare. Una specifica sezione di approfondimento è stata dedicata ai distretti rurali e agroalimentari di qualità e alle norme regionali di attuazione del decreto nazionale che li ha istituiti (D.Lgs 228/2001). Nella seconda parte sono stati presentati alcuni casi di studio che sono dei riferimenti nel panorama italiano dei distretti nel settore agroalimentare. Il primo caso ha riguardato il distretto industriale dell alimentare di San Daniele, primo caso di Parco Alimentare in Italia, mentre il secondo il distretto della Maremma, primo distretto rurale a livello nazionale. Questi due casi sono stati analizzati valutando le risorse di cui dispongono (caratteristiche socio-economiche e modelli di sviluppo), gli attori che li sostengono (enti pubblici, consorzi, enti di ricerca ) e i progetti che hanno attivato (progetti di tutela ambientale, di valorizzazione del turismo rurale ). La parte finale, sulla scorta delle due esperienze approfonditamente analizzate, e di altri casi di studio, ha evidenziato il limite costituito dall impossibilità di identificare, un unica tipologia di distretto produttivo per l intero territorio dei 22 comuni. In realtà, i potenziali di sviluppo di questo territorio presentano elementi di forte integrazione, in particolare fra fattori ambientali, paesaggistici, produttivi, turistici. Per tali ragioni si è allora ritenuto opportuno superare il percorso per il riconoscimento formale di distretto, con l idea di istituire un Parco Alimentare della Venezia Orientale.
2 Del resto, anche rispetto alle esperienze esaminate, il territorio in oggetto non si caratterizza per un prodotto alimentare leader, come nel caso di San Daniele. Allo stesso tempo, nel Veneto orientale è difficile riconoscere quei caratteristi omogenei nel paesaggio rurale che, invece, sono alla base del distretto rurale della Maremma. Il Parco Alimentare della Venezia Orientale Comunemente l idea di Parco richiama una area all interno della quale vengono tutelati alcuni valori ambientali ritenuti fondamentali per la crescita sociale, culturale ed economica, ma che tuttavia si ritiene possano venire minacciati dallo sviluppo spontaneo delle attività umane. Esistono, in realtà, diversi tipi di parco che possono interessare gli ambiti ambientali, economici e culturali. L aspetto che vale sottolineare è che parlare di Parco Alimentare significa integrare fra loro le attività di cura e tutela della matrice ambientale, con quelle relative alla dimensione economica e culturale di un territorio. In particolare, le attività di un parco alimentare coinvolgono almeno quattro importanti livelli: 1. la tutela delle risorse naturali, paesaggistiche e culturali del territorio 2. un attività di trasformazione dei prodotti della terra; 3. un articolata produzione alimentare di qualità, orientata al prodotto tipico e tradizionale; 4. l offerta di infrastrutture e servizi di ospitalità turistica. Questo ampliamento del concetto di Parco risulta indispensabile per garantire la qualità del prodotto agro-alimentare realizzato ma anche del luogo in cui viene creato, il quale fornisce un valore aggiunto da governare e promuovere. La funzione del Parco è quella di porre la qualità ambientale come fattore fondamentale per uno sviluppo locale sostenibile, da intendere come processo di trasformazione in grado di riprodurre nel tempo i propri presupposti naturali e sociali. In questa prospettiva, la diffusione di una cultura della tutela attiva attraverso il parco alimentare, oltre ad avere una importante valenza morale, deve essere intesa come un importante fattore di sviluppo economico per tutto il territorio. Gli obiettivi che il Parco Alimentare si pone sono legati alla tutela, valorizzazione e promozione delle risorse presenti sul territorio.
3 Queste risorse sono presenti ma molto spesso latenti, in quanto non adeguatamente conosciute e ancora poco integrate all interno di progetti in grado di promuoverle su circuiti di consumo più ampi. Per tale ragione il Parco Alimentare contribuisce a creare queste risorse, essendo lo strumento che permette di riconoscerle e valorizzarle anche in termini economici. In questa visione il Parco Alimentare diventa un ente di governance che favorisce la gestione integrata delle risorse di un territorio e la loro messa in rete: si tratta di risorse ambientali, storiche, culturali, ma anche di un patrimonio eno-gastronomico di indubbio valore. Il punto di forza di questa istituzione è la capacità di coniugare turismo e prodotti della terra. Il Parco Alimentare della Venezia Orientale dovrebbe diventare un ente di coordinamento del territorio che viene istituito in base ad un preciso progetto di sviluppo del territorio. Le attività su cui il Parco dovrebbe concentrare l attenzione sono organizzate in tre assi principali, come sintetizzato in figura 1. Il primo asse riunisce le attività in un qualche modo preliminari all istituzione del Parco e che ne assicurano la tutela nel tempo, attraverso il riconoscimento dei valori ambientali e il loro mantenimento. Il secondo asse individua l insieme delle attività più direttamente collegate alla produzione di valore economico. Si tratta in questo caso di promuovere una filiera integrata di prodotti e servizi su cui la società locale può trovare occasioni molto promettenti di investimento imprenditoriale, occupazione qualificata e, più in generale, di crescita del reddito. Parte di queste attività esistono già come quelle relative alla trasformazione dei prodotti ittici, all offerta eno-gastronomica, al turismo naturalistico e archeologico e in questo caso il Parco dovrebbe contribuire ad accrescerne la visibilità e a svilupparne l offerta, collegando meglio la qualità dell ambiente a quella riconosciuta nel mercato nazionale e internazionale ai prodotti provenienti dall area. Altre attività sono invece da istituire ex novo o da sviluppare in misura decisamente superiore a quella attuale. E il caso della promozione e certificazione di un paniere integrato di prodotti alimentari, il cui obiettivo è qualificare l offerta sia nei circuiti locali della ristorazione, sia in quelli più ampi delle reti distributive e commerciali. Ampi margini di crescita si possono intravedere anche per la vendita diretta di prodotti alimentari, promovendo una relazione diretta fra produttore e consumatore anche attraverso adeguate politiche di marketing. I più ampi potenziali di sviluppo rimangono comunque in capo ai servizi di ospitalità turistica compatibili con elevati livelli di qualità ambientale e che si rivolgono a segmenti di domanda oggi particolarmente dinamici, come quelli del turismo culturale e naturalistico, al turismo sportivo, all outdoor, ecc.
4 Il terzo asse di attività collegate al Parco Alimentare è quello relativo alla formazione delle risorse umane e alla gestione dell innovazione dei prodotti e dei processi. Tali attività assumono un importanza strategica per dare continuità al processo di sviluppo locale del Parco. D altro canto, non è un caso che sia proprio all interno di tali attività e specificatamente dal Master in cultura del cibo in cui è maturata l idea del Parco Alimentare.
5 IL PARCO ALIMENTARE DELLA VENEZIA ORIENTALE OBIETTIVO: tutela e promozione delle qualità ambientali, culturali e produttive del territorio ASSE 1 RICONOSCIMENTO E TUTELA DEI VALORI DEL TERRITORIO ASSE 2 PRODUZIONE ASSE 3 FORMAZIONE E INNOVAZIONE Analisi e classificazione dei valori ambientali, culturali e delle tradizioni produttive Disciplina delle trasformazioni (pianificazione urbanistica) Attività di manutenzione del territorio Produzione e trasformazione dei prodotti agricoli e ittici Promozione e certificazione di un paniere integrato di prodotti alimentari Promozione della filiera corta (distribuzione diretta e marketing confidenziale) Offerta eno-gastronomica (piatti e vini tipici) Turismo rurale e naturalistico Turismo archeologico e culturale Integrazione e qualificazione dei circuiti del turismo balneare Turismo di tipo metropolitano (outdoor, wellness, ecc.) Istruzione universitaria specializzata (Master in Cultura del Cibo e Master in Certificazione) Formazione continua Attività di ricerca sviluppo Promozione e Certificazione del marchio di qualità Servizi di informazione e consulenza alle imprese Figura 1 La strategia del Parco Alimentare della Venezia Orientale.
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