GESTIONE DELLE PERIFERICHE D INGRESSO/USCITA. Compiti del sottosistema di I/O Architettura del sottosistema di I/O Gestore di un dispositivo di I/O

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GESTIONE DELLE PERIFERICHE D INGRESSO/USCITA Compiti del sottosistema di I/O Architettura del sottosistema di I/O Gestore di un dispositivo di I/O Sistemi Operativi T AA 2011-2012 1

COMPITI DEL SOTTOSISTEMA DI I/O 1. Nascondere al programmatore i dettagli delle interfacce hardware dei dispositivi; 2. Omogeneizzare la gestione di dispositivi diversi; 3. Gestire i malfunzionamenti che si possono verificare durante un trasferimento di dati; 4. Definire lo spazio dei nomi (naming) con cui vengono identificati i dispositivi; 5. Garantire la corretta sincronizzazione tra un processo applicativo che ha attivato un trasferimento dati e l attività del dispositivo. Sistemi Operativi T AA 2011-2012 2

COMPITI DEL SOTTOSISTEMA DI I/O 1. Nascondere al programmatore i dettagli delle interfacce hardware dei dispositivi bus CPU Memoria Controllore di A Controllore di B Periferica A Periferica B Sistemi Operativi T AA 2011-2012 3

COMPITI DEL SOTTOSISTEMA DI I/O 2) Omogeneizzare la gestione di dispositivi diversi dispositivo velocità di trasferimento tastiera 10 bytes/sec mouse 100 bytes/sec modem 10 Kbytes/sec linea ISDN 16 Kbytes/sec stampante laser 100 Kbytes/sec scanner 400 Kbytes/sec porta USB 1.5 Mbytes/sec disco IDE 5 Mbytes/sec CD-ROM 6 Mbytes/sec Fast Etherneet 12.5 Mbytes/sec FireWire (IEEE 1394) 50 Mbytes/sec monitor XGA 60 Mbytes/sec Ethernet gigabit 125 Mbytes/sec Sistemi Operativi T AA 2011-2012 4

COMPITI DEL SOTTOSISTEMA DI I/O 2) Omogeneizzare la gestione di dispositivi diversi TIPOLOGIE DI DISPOSITIVI Dispositivi a carattere (es. tastiera, stampante, mouse, ) Dispositivi a blocchi (es. dischi, nastri,..) Dispositivi speciali (es. timer) Sistemi Operativi T AA 2011-2012 5

COMPITI DEL SOTTOSISTEMA DI I/O 3. Gestire i malfunzionamenti che si possono verificare durante un trasferimento di dati TIPOLOGIE DI GUASTI Eventi eccezionali (es. mancanza di carta sulla stampante, end-of-file ); Guasti transitori (es. disturbi elettromagnetici durante un trasferimento dati); Guasti permanenti (es. rottura di una testina di lettura/scrittura di un disco). Sistemi Operativi T AA 2011-2012 6

COMPITI DEL SOTTOSISTEMA DI I/O 4. Definire lo spazio dei nomi (naming) con cui vengono identificati i dispositivi Uso di nomi unici (valori numerici) all interno del sistema per identificare in modo univoco i dispositivi; Uso di nomi simbolici da parte dell utente (I/O API Input/Output Application Programming Interface); Uniformità col meccanismo di naming del filesystem. Sistemi Operativi T AA 2011-2012 7

COMPITI DEL SOTTOSISTEMA DI I/O 5. Garantire la corretta sincronizzazione tra un processo applicativo che ha attivato un trasferimento dati e l attività del dispositivo. Gestione sincrona dei trasferimenti: un processo applicativo attiva un dispositivo e si blocca fino al termine del trasferimento; Gestione asincrona dei trasferimenti: un processo applicativo attiva un dispositivo e prosegue senza bloccarsi; Necessità di gestire la bufferizzazione dei dati. Sistemi Operativi T AA 2011-2012 8

ARCHITETTURA DEL SOTTOSISTEMA DI I/O Interfaccia applicativa: I/O API Parte del sottosistema di I/O indipendente dai dispositivi Interfaccia device-independent Parte del sottosistema di I/O dipendente dai dispositivi: device drivers Sistemi Operativi T AA 2011-2012 9

ARCHITETTURA DEL SOTTOSISTEMA DI I/O: parte dipendente dai dispositivi Disp. di rete disp. a blocchi disp. a carattere Parte dipendente dai dispositivi device drivers Interrupt handlers Livello sistema operativo interfaccia di accesso ai dispositivi controllori dei dispositivi Livello hardware Sistemi Operativi T AA 2011-2012 10

ARCHITETTURA DEL SOTTOSISTEMA DI I/O: parte indipendente dai dispositivi processi applicativi librerie Livello utente interfaccia applicativa I/O API Parte I/O independent Livello sistema operativo Sistemi Operativi T AA 2011-2012 11

LIVELLO INDIPENDENTE DAI DISPOSITIVI Naming FUNZIONI Buffering Gestione malfunzionamenti Allocazione dei dispositivi ai processi applicativi Sistemi Operativi T AA 2011-2012 12

BUFFERING Per ogni operazione di I/O il sistema operativo riserva un'area di memoria "tampone" (buffer), per contenere i dati oggetto del trasferimento. Motivazioni: differenza di velocita` tra processo e periferica: disaccoppiamento quantita` di dati da trasferire (es. dispositivi a blocchi): il processo puo` richiedere il trasferimento di una quantita` di informazioni inferiore a quella del blocco Sistemi Operativi T AA 2011-2012 13

BUFFERING ES. operazione di lettura con singolo buffer lettura buffer copia u-buf dispositivo sistema operativo processo applicativo Buffer: area tampone nella memoria del sistema operativo u-buf: area tampone nella memoria virtuale del processo applicativo Sistemi Operativi T AA 2011-2012 14

BUFFERING ES. operazione di lettura con doppio buffer buffer1 dispositivo lettura buffer2 sistema operativo copia u-buf processo applicativo Sistemi Operativi T AA 2011-2012 15

GESTIONE MALFUNZIONAMENTI Tipi di gestione degli eventi anomali: Risoluzione del problema (mascheramento dell evento anomalo); Gestione parziale e propagazione a livello applicativo; Tipi di eventi anomali: Eventi propagati dal livello inferiore (es. guasto HW temporaneo o permanente); Eventi generati a questo livello (es. tentativo di accesso a un dispositivo inesistente). Sistemi Operativi T AA 2011-2012 16

ALLOCAZIONE DEI DISPOSITIVI Dispositivi condivisi da utilizzare in mutua esclusione; Dispositivi dedicati ad un solo processo (server) a cui i processi client possono inviare messaggi di richiesta di servizio; Tecniche di spooling (dispositivi virtuali). Sistemi Operativi T AA 2011-2012 17

LIVELLO DIPENDENTE DAI DISPOSITIVI Funzioni: fornire i gestori dei dispositivi (device drivers) offrire al livello superiore l insieme delle funzioni di accesso ai dispositivi (interfaccia deviceindependent ), es: N=_read (disp, buffer, nbytes) nome unico del dispositivo Buffer di sistema Sistemi Operativi T AA 2011-2012 18

Interazione DISPOSITIVO-CPU Schema semplificato di un controllore comandi Reg. controllo segnali CPU stato Reg. stato dispositivo dati Reg. dati dati controllore bus Sistemi Operativi T AA 2011-2012 19

Controllore di UN DISPOSITIVO Registri di stato e controllo i s i: bit di abilitazione alle interruzioni Registri di controllo s: bit di start e Registri di stato f e: bit di condizioni di errore s: bit di flag Sistemi Operativi T AA 2011-2012 20

Attività del dispositivo: PROCESSO ESTERNO attende l invio di un comando tramite il registro di controllo esegue il comando segnala, tramite il registro di stato, la fine del comando Bit di start=0 bit di start 1 1 bit di flag Sistemi Operativi T AA 2011-2012 21

PROCESSO ESTERNO processo esterno { while (true)!!{!!!do{;} while (start ==0)//stand-by!!!<esegue il comando>;!!!<registra l esito del comando!!! ponendo flag = 1>;!!}! } Sistemi Operativi T AA 2011-2012 22

PROCESSO APPLICATIVO: gestione a controllo di programma Prepara un comando invia il comando 1 bit di start no attende la fine del comando si fine Bit di flag=0 bit di flag 1 Sistemi Operativi T AA 2011-2012 23

PROCESSO APPLICATIVO: gestione a controllo di programma processo applicativo {.. } for (int i=0; i++; i<n) { <prepara il comando>; <invia il comando>; do{;} while (flag ==0) //ciclo di attesa attiva <verifica l esito>; }.. Sistemi Operativi T AA 2011-2012 24

GESTIONE A INTERRUZIONE Lo schema precedente viene detto anche a controllo di programma. Non adatto per sistemi multiprogrammati a causa dei cicli di attesa attiva. Per evitare l attesa attiva: Riservare, per ogni dispositivo un semaforo: dato_disponibile (dato_disponibile = 0;) Attivare il dispositivo abilitandolo a interrompere (ponendo nel registro di controllo il bit di abilitazione a 1). Sistemi Operativi T AA 2011-2012 25

GESTIONE A INTERRUZIONE processo applicativo {.. } for (int i=0; i++; i<n) { <prepara il comando>; <invia il comando>; p(dato_disponibile) ; <verifica l esito>; }.. commutazione di contesto Sistemi Operativi T AA 2011-2012 26

FUNZIONE DI RISPOSTA ALLE INTERRUZIONI Interrupt_handler {.. } v (dato_disponibile ) ;.. riattiva il processo applicativo Sistemi Operativi T AA 2011-2012 27

DIAGRAMMA TEMPORALE Q PI inth PE PI: processo applicativo che attiva il dispositivo PE: processo esterno Inth: routine di gestione interruzioni Q: altro processo applicativo Sistemi Operativi T AA 2011-2012 28

DIAGRAMMA TEMPORALE E` preferibile uno schema in cui il processo applicativo (PI) che ha attivato un dispositivo per trasferire n dati venga risvegliato solo alla fine dell intero trasferimento: Q PI inth PE Sistemi Operativi T AA 2011-2012 29

ASTRAZIONE DI UN DISPOSITIVO device driver dispositivo processi applicativi descrittore del dispositivo n= _read ( ) inth n= _write ( ) Sistemi Operativi T AA 2011-2012 30

DESCRITTORE DI UN DISPOSITIVO indirizzo registro di controllo indirizzo registro di stato indirizzo registro dati semaforo Dato_disponibile contatore dati da trasferire puntatore al buffer in memoria esito del trasferimento Sistemi Operativi T AA 2011-2012 31

ESEMPIO: DRIVER DI UN DISPOSITIVO int _read(int disp,char *buf,int cont) CON: la funzione che restituisce -1 in caso di errore o il numero di caratteri letti se tutto va bene, disp è il nome unico del dispositivo, buf è l indirizzo del buffer in memoria, cont il numero di dati da leggere Sistemi Operativi T AA 2011-2012 32

DRIVER DI UN DISPOSITIVO int _read(int disp,char *buf,int cont) { descrittore[disp].contatore=cont; descrittore[disp].puntatore=buf; <attivazione dispositivo> ; p(descrittore[disp].dato_disponibile); if (descrittore[disp].esito== <cod.errore>) return (-1); return (cont-descrittore[disp].contatore); } Sistemi Operativi T AA 2011-2012 33

DRIVER DI UN DISPOSITIVO void inth() //interrupt handler { char b; <legge il valore del registro di stato>; if (<bit di errore> == 0) {<ramo normale della funzione> } else {<ramo eccezionale della funzione> } return //ritorno da interruzione } Sistemi Operativi T AA 2011-2012 34

RAMO NORMALE DELLA FUNZIONE { < b = registro dati >; *(descrittore[disp].puntatore)= b; descrittore[disp].puntatore ++; descrittore[disp].contatore --; if (descrittore[disp].contatore!=0) <riattivazione dispositivo>; else {descrittore[disp].esito = <codice di terminazione corretta>; <disattivazione dispositivo>; v (descrittore[disp].dato_disponibile); } } Sistemi Operativi T AA 2011-2012 35

RAMO ECCEZIONALE DELLA FUNZIONE { < routine di gestione errore >; if (<errore non recuperabile>) {descrittore[disp].esito = <codice errore>; v (descrittore[disp].dato_disponibile); } } Sistemi Operativi T AA 2011-2012 36

Flusso di controllo durante un trasferimento Process PI { int n; int ubufsize = 64; char ubuf[ubufsize]; n=read(in, ubuf, ubufsize); } Interfaccia applicativa " system call " " Sistema Operativo int read (device dp, char *punt, int cont){ int n, D; char buffer[n]; < individuazione del dispositivo D coinvolto (naming)>; < controllo degli accessi>; n = _read(d, buffer, N); <trasferimento dei dati da buffer di sistema a ubuf>; return n; // ritorno da int. } interfaccia device independent " " int _read (int disp, char *pbuf, int cont){ <attivazione del dispositivo>; <sospensione del processo>; return (numero dati letti); } void inth() { <trasferimento dati in buffer>; <riattivazione processo> } " hardware Sistemi Operativi T AA 2011-2012 37

Gestione di un dispositivo in DMA buffer puntatore buffer cont contatore registro dati CPU Memoria cont DMA controllore dispositivo Sistemi Operativi T AA 2011-2012 38

Gestione di dispositivi speciali : il temporizzatore Per consentire la modalità di servizio a divisione di tempo è necessario che il nucleo gestisca un dispositivo temporizzatore (timer o clock). Gestione del clock: i dispositivi clock generano interruzioni periodiche (clock ticks) a frequenze stabilite; la gestione software delle interruzioni consente di ottenere alcuni servizi quali: aggiornamento della data gestione del quanto di tempo (sistemi time-sharing) valutazione dell impegno della CPU di un processo gestione della system call ALARM gestione del time-out (watchdog timers) Esempio di operazione sul clock: impostazione di un timeout delay(time); Sistemi Operativi T AA 2011-2012 39

Il controllore del timer contiene, oltre ai registri di controllo e di stato, un registro contatore nel quale la CPU trasferisce un valore intero che viene decrementato dal timer. Quando il registro contatore raggiunge il valore zero il controllore lancia un segnale di interruzione. Nel descrittore della periferica timer sono presenti: - un array di N semafori (fine_attesa[n]) inizializzati a zero. Ciascun semaforo viene utilizzato per bloccare il corrispondente processo che chiama la delay. - un array di interi utilizzato per mantenere aggiornato il numero di quanti di tempo che devono ancora passare prima che un processo possa essere riattivato Sistemi Operativi T AA 2011-2012 40

Descrittore del timer Indirizzo registro di controllo Indirizzo registro di stato Indirizzo registro contatore Array di semafori privati fine_attesa[n] Array di interi: ritardo[n] Sistemi Operativi T AA 2011-2012 41

void delay (int n) { int proc; proc=<indice del processo in esecuzione>; descrittore.ritardo[proc]= n; //sospensione del processo: descrittore.fine_attesa[proc].p(); } void inth(){ for(int=0; int<n, i++) if (descrittore.ritardo[i]!=0){ descrittore.ritardo [i]--; if (descrittore.ritardo[i]==0) descrittore.fine_attesa[i].v(); } } Sistemi Operativi T AA 2011-2012 42

Gestione e organizzazione dei dischi Organizzazione fisica gap tra tracce settore gap tra settori traccia cilindro disco singolo disk pack Sistemi Operativi T AA 2011-2012 43

Indirizzo di un settore (blocco fisico): dove: (f,t,s) f numero della faccia, t numero della traccia nell ambito della faccia, s numero del settore all interno della faccia. Tutti i settori che compongono un disco ( o un pacco di dischi), vengono trattati come un array lineare di blocchi. settore 0 settore 1 settore N-1 settore N settore 2N-1 settore 2N traccia: 0 settore: 0 traccia: 0 settore: 1 traccia: 0 settore: N-1 traccia: 1 settore: 0 traccia: 1 settore: N-1 traccia: 2 settore: 0 Sistemi Operativi T AA 2011-2012 44

Indicando con M il numero di tracce per faccia N numero di settori per traccia un blocco di coordinate (f,t,s) viene rappresentato nell ambito dell array con l indice i i=f*m*n + t*n + s Sistemi Operativi T AA 2011-2012 45

Scheduling delle richieste di trasferimento TF= TA+TT TF tempo medio di trasferimento di un settore (per leggere o scrivere un settore) TA tempo medio di accesso (per posizionare la testina di lettura/ scrittura all inizio del settore considerato) TT tempo di trasferimento dei dati del settore TA= ST + RL ST tempo di seek (per posizionare la testina sopra la traccia contenente il settore considerato) RL rotational latency : tempo necessario perché il settore, ruotando, si posizioni sotto la testina) Sistemi Operativi T AA 2011-2012 46

µs µs Sistemi Operativi T AA 2011-2012 47

TT tempo necessario per far transitare sotto la testina l intero settore. Indicando con t il tempo necessario per compiere un giro, s il numero di settori per traccia, si ha TT= t/s (valore approssimato, µs). Quindi: TF= ST + RL + TT TA Il tempo medio di trasferimento dipende sostanzialmente dal tempo medio di accesso (TA=ST + RL): RL è un parametro che dipende dalle caratteristiche fisiche del dispositivo ST dipende da come il disco viene gestito -> possibilità di gestione mirata alla riduzione del valore di ST Due modi di intervento: - Criteri con cui i dati sono memorizzati su disco (metodo di allocazione dei file) - Criteri con cui servire le richieste di accesso (politiche di scheduling delle richieste) Sistemi Operativi T AA 2011-2012 48

Politiche di Scheduling delle Richieste Nella valutazione del tempo medio di attesa di un processo, e` necessario tenere in conto anche il tempo durante il quale il processo attende che la sua richiesta di accesso venga servita. Le richieste in coda ad un dispositivo possono essere servite secondo diverse politiche: - First-Come-First-Served (FCFS) - Shortest-Seek-Time-First (SSTF) - SCAN algorithm - C-SCAN (Circular-SCAN) FCFS. Le richieste sono servite rispettando il tempo di arrivo. Si evita il problema della starvation, ma non risponde ad alcun criterio di ottimalità. SSTF. Seleziona la richiesta con tempo di seek minimo a partire dalla posizione attuale della testina; può provocare situazioni di starvation Sistemi Operativi T AA 2011-2012 49

SCAN. La testina si porta ad una estremità del disco e si sposta verso l altra estremità, servendo le richieste man mano che vengono raggiunte le tracce indicate, fino all altra estremità del disco. Quindi viene invertita la direzione. -> Minimizzazione del ST medio CSCAN. E una variante dello SCAN mirata a fornire un tempo di attesa medio (dei processi) più basso. Sistemi Operativi T AA 2011-2012 50

Algoritmo di scheduling FCFS Testina posizionata sul cilindro 20. Richieste presenti in coda: [14, 40, 23, 47, 7] cilindri Posizione Iniziale 1 7 10 14 20 23 30 40 47 50 Spostamento totale = 113cilindri Sistemi Operativi T AA 2011-2012 51

Algoritmo di Scheduling SSTF Testina posizionata sul cilindro 20. Richieste presenti in coda: [14, 40, 23, 47, 7] cilindri Posizione Iniziale 1 7 10 14 20 23 30 40 47 50 Spostamento totale = 59 cilindri Sistemi Operativi T AA 2011-2012 52

Algoritmo di Scheduling SCAN cilindri Posizione Iniziale 1 7 10 14 20 23 30 40 47 50 Spostamento totale = 53 cilindri Sistemi Operativi T AA 2011-2012 53

C-SCAN (circular scan) L algoritmo SCAN non considera il tempo di attesa dei processi. Quando viene invertita la direzione per iniziare una nuova scansione, le richieste più vecchie riguardano tracce più lontane, che quindi verranno servite alla fine della scansione. CSCAN è una variante dello SCAN, nella quale l insieme delle tracce viene scansionato sempre nella stessa direzione (non c è inversione di direzione): arrivata all ultima traccia, la testina ritorna immediatamente all inizio del disco per una nuova scansione a partire dalla prima traccia. Rispetto allo SCAN, fornisce un tempo di attesa medio più basso. Sistemi Operativi T AA 2011-2012 54