TITOLO. Comitato Economico e Sociale Europeo



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TITOLO EU Japan Free Trade Agreement: an ambitious deal to boost both growth and jobs LUOGO E DATA 15 Luglio 2015 Comitato Economico e Sociale Europeo Rue Belliard 99, Bruxelles ORGANIZZATORE Comitato Economico e Sociale Europeo RELAZIONE Il 15 luglio, presso la sede del Comitato Economico e Sociale Europeo, si è svolta una conferenza per fare il punto sulle negoziazioni riguardanti l accordo commerciale tra Unione Europea e Giappone, iniziate a marzo 2013. Ad aprire il dibattito è intervenuta Laure Batut (President of the EU-Japan Follow-up Committee EESC) che ha sottolineato il grande interesse del Comitato Economico e Sociale Europeo per le negoziazioni tra Unione Europea e Giappone per l accordo di libero scambio, affinché stimolino e migliorino le due economie, rinforzino gli standard, pongano le basi per delle norme internazionali, siano trasparenti e prendano in considerazione gli interessi della società civile. Ha, quindi, ricordato i numerosi seminari e incontri che il Comitato ha organizzato, in Giappone e in Europa, per far valere le proprie posizioni e trovare insieme alla Commissione delle soluzioni adeguate. In seguito, Tsutomu Koizumi (Mission of Japan to the European Union, Minster, Economic Department) ha dichiarato che l accordo sarà fondamentale per favorire la crescita economica e l occupazione. Nel far riferimento alle attuali relazioni bilaterali, ha fatto presente che le due controparti condividono valori comuni (democrazia, diritti umani e rule of law) e che insieme costituiscono un terzo del PIL mondiale. Ha poi comunicato che ci sono stati frequenti incontri di alto livello e, nel mese di maggio, durante l ultimo summit a Tokyo, il governo giapponese ha richiesto di concludere i negoziati entro la fine dell anno. Ha infine ricordato che, la settimana precedente la conferenza, si è tenuto l undicesimo round delle negoziazioni a Bruxelles e adesso si attendono quelle di settembre in Giappone. Masahiko Yoshii (Professor, EU Institute in Japan, Kansai) ha fatto sapere che un tale accordo potrà avere un importante impatto economico e sociale nella società civile e ha posto l accento sull importanza di continuare a cooperare. A seguito degli interventi, ci sono state alcune domande dalla platea che hanno riguardato soprattutto le interconnessioni con il TPP (Trans-Pacific Partnership) e i meccanismi di risoluzione delle controversie investitore-stato (ISDS) e alcuni commenti che hanno fatto trasparire delle perplessità sulla possibile conclusione dell accordo entro la fine dell anno. Il Ministro Koizumi ha ribadito che l accordo EU-Giappone e il TPP sono due accordi distinti,

anche se entrambi rilevanti per il Giappone e, proprio per questo motivo, si sta adottando un approccio il più flessibile possibile. Per quanto riguarda la clausola ISDS discussa a livello europeo, ha ammesso che può creare un ostacolo alla conclusione degli accordi e ha quindi chiesto un continuo dialogo tra gli interessati alla stipula dell accordo e la Direzione Generale relativa al commercio (DG Trade) della Commissione Europea. La sessione è proseguita con due panel, riguardanti alcune specificità dell accordo. 1. EU-Japan FTA/EPA the current state of play; the prospects for a civil society monitoring mechanism within the EU-Japan FTA Satoshi Isono (First Secretary of the Mission of Japan to the European Union) ha ribadito l importanza di un accordo di libero scambio, poiché permette la promozione del commercio e degli investimenti e un apertura del mercato degli appalti pubblici e dei servizi. Ha poi ricordato che il Giappone è uno dei maggiori investitori in Europa e favorisce la creazione di nuovi posti di lavoro. Infine, ha richiesto che vengano presi continuamente in considerazione i punti di vista dei consumatori e della società civile. Justyna Lasik (Policy coordinator in charge of Japan DG Trade, European Commission) ha riportato la posizione della Commissione sul possibile accordo di libero scambio con il Giappone e lo stato attuale delle trattative. A seguito della valutazione di impatto di una possibile collaborazione commerciale tra le due controparti, sono state individuate quindici aree di interesse negoziabili. L intenzione è concludere l accordo entro la fine dell anno e la Commissione si sta impegnando a riguardo, cercando di ottenere un accordo ambizioso e onnicomprensivo. Tra le varie misure da adottare, si sta discutendo per: una liberalizzazione delle tariffe, includendo l apertura agli appalti pubblici e un accesso adeguato al mercato; i diritti di proprietà intellettuale, assicurandosi la protezione delle indicazioni geografiche; e la liberalizzazione del mercato dei servizi, aumentando i flussi di persone. Ha fatto poi presente che uno dei settori più rilevanti è quello ferroviario. Su mandato del Consiglio, bisognerà includere anche la clausola ISDS anche se, ha ammesso che si sta comunque tenendo monitorata l evoluzione del dibattito all interno del TTIP. Nel concludere, ha comunicato che il coinvolgimento della società civile è un aspetto chiave per le negoziazioni future. Georgi Stoev (EESC Member Domestic Advisory Group under the EU-Korea FTA) ha suggerito di prendere come modello l accordo commerciale siglato con la Corea, soprattutto per quanto riguarda il coinvolgimento della società civile. Inoltre, ha ribadito l importanza di cercare di capire le richieste e la mentalità della controparte per ottenere dei buoni risultati durante le trattative. Dopo le presentazioni dei relatori, ci sono state alcune critiche sulla poca trasparenza dei negoziati rispetto ad altri accordi, come il TTIP, e delle domande riguardanti la sicurezza alimentare. Per quanto riguarda il primo punto, la funzionaria della Commissione ha comunicato che per la DG Trade la trasparenza è un principio fondamentale e, proprio per questo motivo, sono molto aperti alle consultazioni e, qualora ci sia bisogno, sono disponibili a preparare ulteriori documenti. Allo stesso tempo, ha ammesso che, pur avendo organizzato numerosi incontri

settoriali, per coinvolgere maggiormente la società civile, le presenze sono state alquanto scarse e non sembra esserci particolare interesse da parte dell opinione pubblica sulle trattative in corso, così come avviene per il TTIP. Facendo riferimento al settore alimentare, invece, ha dichiarato che le barriere per l esportazione in Giappone sono molto elevate e, di conseguenza, una delle priorità della Commissione è assicurarsi che le misure fitosanitarie e le regole tecniche presenti permettano ugualmente le esportazioni. 2. EU-Japan FTA: The trade Sustainability Impact Assessment (the economic, environmental and social impacts, cross-sectorial issues and the impact on competitiveness of an agreement) Hosuk Lee-Makiyama (Department of International Relations, London School of Economics) ha presentato il report sulla valutazione d impatto della sostenibilità al commercio dell accordo di libero scambio tra l Unione Europea e il Giappone. Lo studio, basandosi su continue ricerche e affidandosi ad alcune opinioni degli stakeholders, analizza dettagliatamente tre pilastri principali (economico, ambientale e sociale) e alcuni casi settoriali, riportando le maggiori differenze tra i due sistemi, e cerca di fornire alcune indicazioni sulla migliore strategia da intraprendere. Per quanto riguarda l analisi economica, il relatore ha riportato un dato indicativo che dimostra come il Giappone rappresenti il più grande mercato asiatico dei consumatori. Inoltre, ha affermato che gli attuali negoziati EU-Giappone devono essere considerati anche alla luce degli altri accordi bilaterali e plurilaterali in corso, specialmente quelli riguardanti il TPP. Sempre in questo capitolo, ampio spazio viene dedicato all analisi di una sottocategoria relativa alla cooperazione normativa. I risultati emersi sembrano però assicurare che i poteri dei legislatori non verranno minati. A proposito degli impatti sociali, una prima analisi sembra suggerire che ci sono poche preoccupazioni sulle questioni riguardanti i diritti dei lavoratori. Anzi, alcune variabili sociali, come l occupazione e i salari, registreranno un impatto positivo. Per l aspetto ambientale, lo studio ha analizzato due attività commerciali: quella legata al legname e quella riguardante la pesca. Per la prima, si ritiene vi saranno dei lievi impatti sui flussi commerciali. Per la seconda, si è notato come vi siano già pochi scambi commerciali tra Europa e Giappone, in quanto entrambi risultano essere principalmente importatori. Consapevole delle possibili preoccupazioni europee sulla pesca delle balene, il relatore ha fatto presente che l accordo di libero scambio non ha come obiettivo quello di cambiare le leggi vigenti di una delle controparti ma, semplicemente, di trovare degli interessi comuni. Infine, l analisi settoriale ha dimostrato che il settore degli alimenti confezionati e quello agricolo registreranno dei benefici economici. Sempre in ambito agroalimentare, è emerso che i principali prodotti esportati dall Unione Europea verso il Giappone includono il maiale, i vini e i formaggi. Allo stesso tempo, ha ammesso che il TPP potrà avere un importante impatto nell intero settore ed è necessario monitorare l andamento delle trattative. Lo studio ha inoltre confermato che il parco macchine e le attrezzature da trasporto sono di

estrema rilevanza per le negoziazioni. Uno dei campi più importanti è quello ferroviario. Da ultimo, è emerso che l Europa ha interesse anche per esportare gli strumenti medici. Il relatore ha fatto presente che, qualora si riescano a concludere non solo l accordo di libero scambio EU-Giappone, ma anche il TPP e il TTIP, per la prima volta si otterrà un accordo globale sulle attrezzature mediche. Infine, nel ribadire come lo studio sia ancora in corso, Lee-Makiyama ha dichiarato che, a seguito di un sondaggio condotto tra gli stakeholders, si è deciso di svolgere le prossime analisi e approfondire l ambito del commercio al dettaglio. Masahiko Yoshii (Professor, EU Institute in Japan, Kansai) ha brevemente illustrato i flussi commerciali tra Giappone ed Europa. Nello specifico, ha fatto presente come gli scambi principali riguardino i macchinari, i macchinari elettrici, i veicoli a motore e gli apparecchi ottici e medici. Inoltre, le sostanze chimiche vengono importate dal Giappone mentre, le sostanze farmaceutiche sono esportate. Facendo riferimento al settore automobilistico, considerato uno dei più rilevanti, ha ammesso che i flussi non sono così ingenti, poiché molte aziende giapponesi hanno già numerose filiere in Europa. Nel concludere, ha accennato alle somiglianze e alle differenze di un tale accordo rispetto a quello siglato con la Corea ed entrato in vigore nel luglio del 2011. Claire Courteille (Director, ILO Brussels) ha ribadito l importanza di includere un capitolo sulla sostenibilità e lo sviluppo. Ha poi ricordato che uno degli obiettivi fondamentali dell Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) è garantire l assistenza ai suoi membri per un implementazione efficace degli standard, soprattutto per quelli riguardanti il lavoro minorile, le discriminazioni, i diritti umani e via dicendo. Nel concludere, ha apprezzato il continuo lavoro delle controparti nel cercare di coinvolgere maggiormente la società civile e nel considerare i loro suggerimenti. Shinichiro Oka (Director General, Japan Automobile Manufactures Associations JAMA, European Office), invece, ha presentato l associazione Japan Automobile Manufactures Associations (JAMA), ricordando anche la stretta collaborazione con la European Automobile Manufacturers Association (ACEA). Philippe Citroën (Director General, European Rail Industry UNIFE) ha dichiarato che, dal lancio delle negoziazioni per l accordo Giappone-Europa, ci sono stati numerosi incontri tra le controparti ma, al momento, le discussioni riguardanti l industria ferroviera sono ancora insoddisfacenti. In particolare, ha posto l accento sulla necessità di una maggiore trasparenza e di procedure non discriminatorie nel mercato degli appalti pubblici. Inoltre, ha rimarcato l esigenza di trovare degli standard comuni, che prevedano di adottare le stesse misure e richiedano l effettuazione di test uguali. Nell affermare che uno dei principali obiettivi di COPA-COGECA è garantire la sicurezza alimentare e tutelare i prodotti agricoli, Arnauld Petit (COPA COGECA Representative) ha illustrato la grande rilevanza del mercato agroalimentare EU-Giappone. Il commercio in questo settore, infatti, vanta il quarto posto e registra il 10% dei volumi commerciali mondiali. Nel concludere il dibattito, Laure Batut (President of the EU-Japan Follow-up Committee, EESC) ha ribadito l importanza di concludere l accordo commerciale tra Europa e Giappone, non solo per una questione economica ma anche geopolitica, dal momento che altre potenze

stanno concludendo altri accordi commerciali. Ha sottolineato la necessità di coinvolgere continuamente la società civile e si augura un impegno costante da entrambe le controparti per cercare di giungere ad una posizione comune. LINK: Programma Eseguito da: Eleonora Colonna UNIONCAMERE DEL VENETO Delegazione di Bruxelles Av. de Tervueren 67 - B - 1040 Bruxelles Tel. +32 2 5510490 Fax +32 2 5510499 e-mail: bruxelles1@bruxelles.ven.camcom.it