PARLAMENTO SETTIMANALE DI INFORMAZIONE E DOCUMENTAZIONE COMUNITARIA PER L EUROPA E IL MEDITERRANEO SBARCHI A LAMPEDUSA: E STATO DI EMERGENZA



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Sabato 12 Febbraio 2011 Direttore Antonio Ciliento Anno III - Numero 06 www.gazzettinoeuropeo.it EUROPEO PARLAMENTO SETTIMANALE DI INFORMAZIONE E DOCUMENTAZIONE COMUNITARIA PER L EUROPA E IL MEDITERRANEO LONDRA - Nascono le Superborse: il nuovo grande risiko delle Borse globali per la supremazia nel controllo dei mercati finanziari BORSE: FUSIONE TRA I LISTINI DI LONDRA E TORONTO. GERMANIA E STATI UNITI PRONTI ALLA CONTROMOSSA Il London Stock Exchange si è integrato con la canadese Tmx. Sarà la prima Borsa per numero di società quotate (6.700) e la più forte nel settore delle materie prime A distanza di poche ore, un nuovo annuncio: il Nyse di New York ed Euronext si preparano al matrimonio con Deutsche Börse con cui sono «in trattative avanzate» L'esodo attraverso il Mediterraneo non si ferma. Migliaia i rifugiati. SBARCHI A LAMPEDUSA: E STATO DI EMERGENZA EUROPARLAMENTO SUMMIT EUROPEO: L'EUROPA NON SI FA FRA PARIGI E BERLINO NUOVI ACCORDI L UE IN CERCA DI TERRE RARE GUARDA ALLE MINIERE D AFRICA Il Governo italiano ha chiesto all'unione europea di affrontare al più presto l esplosiva emergenza immigrazione in atto dai paesi del Nord Africa investiti da crisi politiche, con una missione di pattugliamento nelle acque del Mediterraneo SVIZZERA L ITALIANO RISCHIA DI SPARIRE DALLE AULE DEI LICEI DEL CANTON SAN GALLO Il governo propone di sopprimere l insegnamento della lingua del sì come materia specifica. La Svizzera italiana si mobilita in difesa del plurilinguismo AIUTI DI STATO FIAT: BRUXELLES INDAGA SUL PIANO DI AIUTI DALLA POLONIA L Ue avvia un'indagine formale sugli aiuti di Stato che la Polonia intende concedere a Fiat Powertrain per la produzione in Slesia di nuovi motori a benzina

2 12 Febbraio 2011 E-mail mail@gazzettinoeuropeo.it LONDRA - Nascono le Superborse: il nuovo grande risiko delle Borse globali per la supremazia nel controllo dei mercati finanziari BORSE: FUSIONE TRA I LISTINI DI LONDRA E TORONTO. GERMANIA E STATI UNITI PRONTI ALLA CONTROMOSSA Il 9 febbraio scorso, il London stock exchange, una delle più antiche Borse valori del mondo, nata più di due secoli fa e di cui fa parte anche la Borsa Italiana, ha annunciato l'operazione di fusione con la canadese Tmx, il listino azionario di Toronto. Non passano neanche 24 ore ed arriva il contrattacco americano: il New York Stock exchange - Euronext (Parigi, Amsterdam, Bruxelles e Lisbona), la più grande Borsa valori del mondo, ha ammesso su sollecitazione delle autorità di vigilanza le possibili nozze con Deutsche Börse il listino di Francoforte. Due alleanze transatlantiche incrociate destinate a stravolgere gli equilibri finanziari mondiali: sulla rotta Londra-Toronto nascerà la prima Borsa per numero di società quotate (6.700 con una capitalizzazione aggregata di 3700 miliardi di sterline) e la più forte nel settore delle materie prime; New York e Francoforte, unite (una capitalizzazione da 24 miliardi di dollari), saranno più competitive sul fronte ricavi con una particolare specializzazione nel settore dei derivati. Entrambe le integrazioni dovranno essere approvate dalle autorità di vigilanza nazionali (la più a rischio è la fusione tra il Nyse-Euronext e la Deutsche Börse), entrambe verranno realizzate con un meccanismo di scambi di azioni, ed entrambe saranno dominate dalla compagine europea. Sì perché anche il potentissimo listino di Wall Street, stando alle prime indiscrezioni, cederà a Francoforte lo scettro del potere lasciandole il controllo del 60% del nuovo gruppo. Così come la nuova entità Lse-Tmx, la cui quota di maggioranza, il 55%, sarà assicurata a Londra. Per quest ultima, già stabilito il nuovo asset societario. Xavier Rolet, amministratore delegato di Lse, sarà il numero uno del gruppo mentre Thomas Kloet, amministratore delegato di TMX, sarà presidente. Il board sarà composto da cinque inglesi, tre italiani e sette canadesi. Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni, sarà vicepresidente; confermano il loro ruolo nel cda Raffaele Jerusalmi e Massimo Tononi. La nuova composizione del Cda, da un lato toglie numeri di rappresentanza alla Borsa di Milano (oggi gli italiani membri del board di Londra sono 5 su 12), ma affida al trio Scaroni, Jerusalemi e Tononi un ruolo chiave nel bilanciamento dei rapporti tra i consiglieri inglesi e canadesi. Su quali siano le molle che hanno fatto scattare improvvisamente questa corsa alle super-fusioni, gli osservatori concordano tutti su una serie di fattori concomitanti. Secondo il Sole 24Ore, si possono fornire almeno tre risposte razionali. Uno: la concorrenza dei listini alternativi è sempre più forte e gli investimenti tecnologici sempre più onerosi, per cui le Borse devono unire le forze per aumentare volumi, sinergie e profitti. Due: i prezzi delle azioni delle Borse (che sono quotate come normali società) sono saliti dopo i minimi toccati nel 2009, per cui oggi i listini possono offrire le proprie azioni senza sentirsi «sottovalutati». Tre: la globalizzazione impone che le società quotate di ogni paese incontrino sempre più investitori internazionali. Iniziamo dalla crescente concorrenza. È vero che la competizione, in un settore da decenni monopolistico, è iniziata a fine 2007 con l'entrata in vigore della direttiva europea Mifid (quella che ha rotto il monopolio delle borse tradizionali). È vero che i listini "alternativi", come Chi-X, Turquoise o Bats, hanno iniziato ad operare in Europa sin da allora, cercando di "rubare" scambi sulle azioni. Ma è anche vero che la concorrenza solo ultimamente ha iniziato veramente a mordere. Se nel 2008 secondo un'analisi di Emittenti Titoli i listini alternativi avevano quote di mercato irrisorie, già a fine 2009 attiravano più del 10% degli scambi su azioni europee. Ma è a fine 2010 che la concorrenza diventa insidiosa. Ormai solo il 56,53% delle azioni quotate a Londra sull'indice Ftse 100 viene scambiato veramente sulla Borsa di Londra: il restante 43,47% è ormai comprato e venduto altrove. Su listini alternativi. La Borsa di Bruxelles ha perso addirittura il 55% degli scambi, mentre Parigi il 37%, Francoforte il 31% e Milano il 20%. Non è un caso che siano proprio queste le borse più in cerca di partner. Al contrario di Madrid, che ancora non ha subìto la concorrenza. Il problema delle Borse tradizionali è che il loro business da un lato impone investimenti cospicui in tecnologia e dall'altro ha margini di profitto molto bassi. Insomma: a fronte di costi elevati, per realizzare utili le Borse devono far passare sui loro listini ingenti scambi di azioni. Devono aumentare il più possibile i volumi. E dato che la crescente concorrenza porta via volumi alle Borse tradizionali, a queste ultime non resta che una strada: fondersi l'una con l'altra, creare sinergie e aumentare gli scambi geograficamente. Un altro elemento gioca a favore oggi: il rialzo dei prezzi delle azioni. Anche le Borse, come normalissime società, sono infatti quotate in Borsa: a prescindere dal gioco di parole, questo significa che durante la crisi le loro azioni erano sprofondate. Questo, unito al fatto che nessuno azzardava mosse, aveva bloccato tutte le operazioni: difficilmente, infatti, una società si "svende" e si unisce ad altre quando le sue azioni valgono poco. Ora non è più così. Le azioni del London Stock Exchange sono salite del 148% dai minimi del 2009, quelle di Deutsche Börse del 90%, quelle di Nyse Euronext del 151%. Questo, a detta di alcuni osservatori, favorisce oggi le fusioni. C'è poi un motivo più "nazionale", anche se probabilmente minoritario. La teoria economica dice che la combinazione di più listini dovrebbe creare dei pool di liquidità internazionali: sulle azioni quotate a Milano secondo questa teoria dovrebbe quindi arrivare extra-liquidità dall'estero. E questo porterebbe benefici a tutte le imprese italiane. «Questa è la logica industriale teorica osserva Vincenzo Tortorici di McKinsey. Nell'operatività quotidiana, però, le borse che si sono fuse negli anni passati hanno faticato a creare veramente, per "osmosi", pool internazionali di liquidità. Gli scambi, insomma, sono restati in gran parte locali, spesso per inerzia nei comportamenti degli investitori e degli intermediari. Bisogna dunque vedere quanto tempo ci vorrà per realizzare in concreto questo obiettivo». Insomma, per ora i benefici vanno alle borse, intese come società. Per i sistemi-paese... arriveranno. Forse. La tua pubblicità su Efficace, conveniente, diversa. Plausibile alternativa.

Pubblicità 12 Febbraio 2011 3 ESODO BIBLICO DI MIGRANTI A LAMPEDUSA E STATO DI EMERGENZA. L ITALIA CHIEDE MISSIONE DELL UE PER IL PATTUGLIAMENTO NELLE ACQUE DEL MEDITERRANEO Dalle coste del Nord Africa continuano a partire carrette del mare cariche di immigrati in fuga dalla crisi del Maghreb diretti in Europa. Ed Europa, significa, per loro, Lampedusa. Gli sbarchi sull'isola siciliana continuano ininterrottamente ed altri disperati del mare si aggiungono ai quasi 3 mila giunti in Italia negli ultimi tre giorni. Una situazione gravissima che ha portato il Consiglio dei ministri riunito con urgenza a dichiarare lo stato di emergenza. Mentre il titolare dell'interno Roberto Maroni ha affidato al prefetto di Palermo, Giuseppe Caruso, l'incarico di commissario straordinario. Lampedusa fa fronte come può all'emergenza. Il Cie, il centro di identificazione ed espulsione, è chiuso da un anno e alcuni profughi sono stati ospitati in strutture provvisorie come i locali della riserva naturale dell'isola dei Conigli o la Casa della fratellanza messa a disposizione del parroco dell'isola, don Stefano Nastasi. Duecento di loro hanno già lasciato l'isola a bordo della motonave Palladio della Siremar diretta a Porto Empedocle. È ripreso, inoltre, il ponte aereo per il trasferimento verso le altre strutture italiane. «Si punta al trasferimento di tutti gli immigrati presenti sull isola», ha ribadito il sindaco Dino De Rubeis, in base alle indicazioni che ha ricevuto dal Viminale con cui è costantemente in contatto. Il timore è che la destabilizzazione del Nord Africa, dovuta alla caduta del regime di Ben Ali in Tunisia, possa riversarsi sulle coste italiane. E che, infiltrati tra i disperati del mare, si nascondano terroristi pronti ad agire sul nostro territorio e in Europa Nei giorni scorsi, il ministro Maroni ha scritto alla presidenza di turno dell'unione Europea - l'ungheria - e alla Commissione di Bruxelles, perché al prossimo Consiglio Giustizia e affari interni venga inserito all'ordine del giorno "il tema della crisi nei paesi del Nord Africa e i riflessi sull'immigrazione e sulla sicurezza interna in Europa", come ha spiegato a Venezia a margine di un incontro. In serata, la Farnesina ha fatto sapere che l'italia chiede all'ue di far partire immediatamente una missione di pattugliamento e intercettazione al largo delle coste tunisine per fronteggiare l'emergenza immigrazione. Il ministro degli Esteri Franco Frattini e il collega Maroni, si legge in una nota, "hanno chiesto la convocazione urgente di una riunione a livello politico del Consiglio Giustizia e Affari Interni dell'ue per affrontare l'emergenza immigrazione... L'Italia chiede il dispiego immediato di una missione Frontex per le attività di pattugliamento e intercettazione nell'area al largo delle coste della Tunisia per il controllo dei flussi. Chiediamo vi sia una risposta immediata dall'ue alla nuova situazione creatasi, alla quale l'italia non può far fronte da sola e che è interesse dell'intera Europa gestire in maniera efficace e tempestiva". Il capo del Viminale ha anche convocato per giovedì il Comitato nazionale per l'ordine pubblico e la sicurezza, ha confermato una fonte del ministero, e da Venezia, a margine di un incontro, ha detto che "c'è il rischio di una vera e propria emergenza umanitaria, con l'arrivo di centinaia di persone sulle coste italiane in fuga dai paesi del Maghreb". Maroni è tornato a lanciare l'allarme terrorismo in relazione alle partenze dalla Tunisia: "Ci sono cittadini in cerca di protezione, ci sono criminali evasi dalle carceri e personaggi infiltrati da organizzazioni terroristiche come al Qaeda nel Maghreb Islam". Il titolare del Viminale ha poi annunciato che la prossima settimana incontrerà l'omologo tunisino per discutere la questione dei rimpatri. Almeno dall'inizio di febbraio gli arrivi di migranti a Lampedusa sono in aumento, dopo che gli sbarchi nell'isola si erano praticamente interrotti grazie all'accordo tra Italia e Libia sul contrasto all'immigrazione clandestina e ai respingimenti in mare di clandestini adottati dalle autorità italiane, e contestati da diverse organizzazioni umanitarie. Romano Prodi, ex premier e consulente dell'onu per l'africa, commentando lo scenario, ha espresso la propria preoccupazione. «Se la situazione sfugge al controllo la conseguenza non può che essere quella degli sbarchi», ha detto. Prodi non è pessimista e pensa che «la Tunisia si riorganizzerà», ma «è chiaro che si tratta di disperati: questa gente non vede altro che lo sbocco verso nord, non ha alternative in questa situazione tragica». Come già avevano fatto Maroni e il ministro degli Esteri, Franco Frattini, anche Prodi si è rivolto all'unione europea perché dia una mano al risolvere l'emergenza. «L'Europa dovrebbe essere più presente perché in questi momenti, se vogliamo evitare gli esodi di massa, bisogna dare speranza, aiutare le trasformazioni, essere vicini ai bisogni fondamentali di questa gente. Attualmente non ci siamo». PARLAMENTO EUROPEO Nei giorni scorsi, l'emiciclo di Bruxelles ha ospitato una 'conferenza dei presidenti aperta', ovvero una seduta speciale in cui il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy ha riferito ai deputati i risultati del vertice europeo di venerdì scorso, dedicato alle questioni energetiche. Ma, com'è inevitabile, anche stavolta si è parlato di crisi, di Medio Oriente e del ruolo dell'ue nel mondo. "Siamo indietro rispetto ai nostri impegni per il 2020 di ridurre le emissioni del 20%. Non basta: anche sulla ricerca, USA e Cina sono avanti. Ma innovazione ed energia sono le chiavi del futuro": ha suonato il campanello d'allarme, il presidente Van Rompuy, aprendo la seduta speciale del Parlamento. Più rassicurante sulla situazione economica: "gli indicatori ci dicono che la fiducia e l'ottimismo stanno tornando", anche se "abbiamo ancora molto da fare, e non è certo il momento di compiacersi". Ma le lezioni imparate dalla crisi "devono guidare la nostra azione in futuro". Gli ha dato man forte il vice-presidente della Commissione Maroš Šefcovic, che si è detto soddisfatto per gli impegni presi dal Consiglio di SUMMIT EUROPEO DI BRUXELLES: PER I DEPUTATI L'EUROPA NON SI REALIZZA FRA PARIGI E BERLINO rafforzare la convergenza sui temi economici, e ha annunciato che l'esecutivo proporrà "nuove misure per avanzare verso una governance economica europea". Pollice in alto anche per la decisione dei Primi Ministri di accelerare le misure per il raggiungimento degli obiettivi sul clima, in particolare sull'efficienza energetica e la creazione, entro il 2014, di un mercato unico dell'energia. "Nessuno dei 27 dovrà vedere la sua sicurezza energetica minacciata", ha ammonito il presidente del gruppo popolare Joseph Daul. La soluzione? "Più Europa, non meno". La stessa formula vale anche per il governo dell'economia: "la convergenza budgetaria, fiscale e sociale è un tema che deve essere affrontato nelle sedi comunitarie, non fra governi". Critico il leader dei Socialisti e Democratici Martin Schultz, che vede nella proposta della cancelliera Merkel di un "patto per la competitività" il tentativo di esportare il modello dei tagli tedeschi al resto di Europa, il che vorrebbe dire "un aggravamento della crisi in molti Stati membri". Sulla stessa lunghezza d'onda il capogruppo liberale Guy Verhofstadt, che esprime "preoccupazione" per l'iniziativa franco-tedesca di lanciare il Patto con un metodo intergovernativo, "che non funziona per l'europa". Il Consiglio sta rendendo l'ue "un'organizzazione internazionale degli Stati nazione", e questo "non è il mio modello di Unione. La mia Unione è una vera comunità, che lavora negli interessi della comunità". "Dopo ogni summit, a prescindere dai risultati, abbiamo un resoconto che dà l'impressione che tutto sia andato per il meglio e che siano stati raggiunti grandi obiettivi", ha attaccato la co-presidente dei Verdi Rebecca Harms. "Apprezzeremmo un'esposizione più onesta da parte del Consiglio". Toni più positivi dal rappresentante dei Conservatori e Riformisti Timothy Kirkhope, che ha apprezzato l'idea di espandere il mercato unico alle aree dell'innovazione e dell'energia, ma ha messo in guardia sulla necessità di non imporre troppa regolamentazione alle imprese: "è la libertà economica e non l'intervento dei governi che aprirà la strada alla nostra prosperità". "Delusa" si è detta la portoghese Marisa Matias, a nome della Sinistra Unitaria, perché il summit non ha affrontato davvero le questioni di energia, ma quelle di sicurezza. Il suo gruppo è contro la proposta tedesca del Patto di competitività: "Non possiamo adottare il modello tedesco. Finché non c'è crescita, non si possono tagliare i debiti". Il meccanismo permanente di stabilità, secondo l'euroscettico Nigel Farage (EFD), non farà altro che "accrescere il fallimento e rimandare l'inevitabile crollo dell'euro".

4 12 Febbraio 2011 E-mail mail@gazzettinoeuropeo.it BRUXELLES - I telefonini che consentono lo scambio di dati, cosiddetti data enabled, avranno un caricabatterie unico nei prossimi mesi UE: I COSTRUTTORI DI TELEFONI CELLULARI PRESENTANO IL CARICABATTERIA UNIVERSALE Non vi è mai capitato di non poter utilizzare il caricabatteria di un amico o di un collega perché incompatibile con il vostro cellulare? Presto questa fastidiosa situazione sarà solo un ricordo. Da anni l Ue porta avanti una semplice idea: un caricatore universale compatibile con i telefoni di tutte le marche. Grazie alla cooperazione tra quattordici case costruttrici e la Commissione europea, l'idea è finalmente diventata realtà. Il 29 dicembre 2010 sono state pubblicate le nuove norme tecniche per i telefoni cellulari "data-enabled". Il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani ha ricevuto lo scorso 9 febbraio dalle mani di Bridget Cosgrave, direttore generale di DIGITALEUROPE, la principale associazione che rappresenta l'industria europea delle tecnologie digitali, un esemplare del caricabatteria universale compatibile. Sono molto lieto che il caricabatteria per cellulari basato sul nuovo standard europeo abbia visto la luce. È davvero una buona notizia per il consumatore europeo. Ora speriamo di vedere arrivare presto nei negozi i nuovi caricatori e i cellulari compatibili. Invito l'industria ad accelerare i tempi della messa sul mercato, in modo che i cittadini europei possano godere al più presto dei vantaggi offerti dal caricabatteria unico - ha dichiarato Il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, responsabile per l'industria e le imprese. L'appoggio della Commissione ha permesso ai costruttori di far beneficiare i consumatori europei di questo progresso in tempi relativamente brevi. La soluzione del caricabatteria unico è stata dettata dal semplice buon senso, non c'è stato bisogno di nuovi regolamenti. La pubblicazione degli standard nel Aiuti forse contrari alle norme europee Come previsto dalla normativa UE sugli aiuti di Stato, la Commissione europea ha avviato un'indagine formale sugli aiuti che la Polonia intende concedere al progetto del gruppo Fiat per la produzione in Slesia di una nuova generazione di motori a benzina. Tenuto conto delle quote di mercato e della capacità produttiva del gruppo, in questa fase la Commissione dubita che gli aiuti siano compatibili con gli orientamenti UE sugli aiuti a sostegno di grandi progetti di investimento. Il vicepresidente della Commissione europea e commissario responsabile della Concorrenza, Joaquín Almunia, ha così motivato il provvedimento: "La Commissione è a favore degli aiuti a progetti di investimento nelle regioni meno sviluppate o maggiormente colpite dalla disoccupazione. Dobbiamo però stare attenti che le distorsioni della concorrenza che ne derivano non siano superiori ai benefici degli aiuti, specie nei settori caratterizzati da sovraccapacità o da altri problemi". Nello specifico, il progetto di aiuti su cui l Antitrust Ue ha aperto l inchiesta riguarda l investimento compiuto da Fiat Powertrain Tecnologies Poland a Bielsko-Biala, nella Polonia Sud- Occidentale, in una regione caratterizzata da un tenore di vita estremamente basso e un elevata FIAT: BRUXELLES INDAGA SUL PIANO DI AIUTI DALLA POLONIA disoccupazione. Regione che quindi può beneficiare, in base alle norme comunitarie, di aiuti regionali fino al 40% dell investimento complessivo. La Polonia intende accordare aiuti per 40,9 milioni di euro principalmente sotto forma di sgravi fiscali e di contributo diretto all investimento e ai costi del personale. La Commissione Ue ricorda quindi come sia necessario aprire un indagine formale su tutti quei progetti in cui il beneficiario degli aiuti detiene una quota di mercato superiore al 25%, oppure se la capacità produttiva generata dal progetto supera il 5% del mercato. Questo per evitare una distorsione della concorrenza. L'investimento riguarda la produzione di motori a benzina di nuova generazione. Il costo dell'investimento di cui tener conto per calcolare l'importo degli aiuti è 180 milioni di euro (circa 732,7 milioni di PLN). La Polonia intende accordare aiuti per 40,9 milioni di euro (166,4 milioni di PLN) sotto forma di: sgravi fiscali, una sovvenzione a titolo del programma operativo Economia innovativa, un contributo diretto all'investimento e un contributo diretto ai costi del personale. La misura di aiuto è stata notificata alla Commissione per approvazione nei primi mesi dello scorso anno. Secondo i rilievi effettuati dalla Commissione in dicembre 2010 ha permesso ai costruttori di procedere alle modifiche di progettazione e collaudo necessarie a garantire la sicurezza e l'interoperabilità dei telefoni mobili compatibili. I cellulari compatibili "data-enabled" delle diverse marche potranno quindi funzionare con un unico caricatore universale. I quattordici costruttori hanno deciso di immettere sul mercato europeo i nuovi caricabatteria universali nel corso del 2011. L'incompatibilità dei caricabatteria per telefoni cellulari, oltre a causare inconvenienti agli utenti, rappresentava per l'unione europea anche un serio problema ambientale. Quando si cambia cellulare, spesso si è costretti ad acquistare un nuovo caricabatteria, anche se quello vecchio funziona ancora perfettamente. Accogliendo la richiesta della Commissione europea, quattordici case costruttrici di telefoni cellulari hanno sottoscritto un accordo col quale si impegnano ad uniformare secondo uno standard comune i caricatori per telefoni cellulari "data-enabled" venduti nell'ue. Le case che hanno firmato l'accordo sono Apple, Emblaze Mobile, Huawei Technologies, LGE, Motorola Mobility, NEC, Nokia, Qualcomm, Research In Motion (RIM), Samsung, Sony Ericsson, TCT Mobile (ALCA- TEL), Texas Instruments e Atmel. Su mandato della Commissione europea gli organismi europei di standardizzazione CEN-CENELEC e ETSI hanno stabilito gli standard armonizzati cui si uniformeranno a partire dal 2011 i telefoni cellulari "data-enabled" compatibili con il nuovo caricatore universale, che utilizza la tecnologia del connettore Micro-USB. Per i telefoni che non dispongono di un'interfaccia Micro-USB l'accordo prevede un adattatore. L'accordo riguarda i telefoni mobili "data-enabled", che possono essere collegati a un computer per scambiare ad esempio immagini, file e musica. Questi telefoni sono già ora predominanti sul mercato. Rientrano in questa categoria anche i cosiddetti "smartphone" o cellulari "intelligenti". L UE CHIEDE MAGGIORE IMPEGNO PER FAR CONOSCERE IL NUMERO UNICO EUROPEO DI EMERGENZA 112 In occasione della "Giornata europea del 112", indetta per l'11 febbraio, la Commissione europea esorta gli Stati membri ad adoperarsi per sensibilizzare il pubblico all'esistenza del 112, il numero che si può digitare in qualunque Stato membro dell'unione europea per chiamare i servizi di emergenza. Da un'indagine svolta in tutta l'ue e pubblicata nei giorni scorsi risulta che tre cittadini europei su quattro non conoscono ancora questo numero salvavita. Eppure, la normativa dell'ue in materia di telecomunicazioni impone agli Stati membri di informare i cittadini dell'esistenza del 112. Per rafforzare la tutela dei cittadini europei, le nuove norme UE sulle telecomunicazioni, che devono essere recepite negli ordinamenti nazionali entro il 25 maggio 2011, prescrivono inoltre agli Stati membri di migliorare la precisione e l'affidabilità delle informazioni sulla localizzazione del chiamante. Da una recente indagine Eurobarometro risulta che appena più di un quarto (26%) dei cittadini dell'ue interpellati è in grado di citare spontaneamente il 112 come il numero per chiamare polizia, vigili del fuoco o ambulanza in qualunque paese dell'unione. Solo in cinque paesi (Repubblica ceca, Finlandia, Lussemburgo, Polonia e Slovacchia) la maggioranza della popolazione sa che il 112 è il numero di emergenza valido in tutta l'ue. In Grecia, Italia e Regno Unito meno del 10% della popolazione ne è informato. I progressi a livello europeo sono stati minimi in questi ultimi anni: dal 22% nel 2008 al 26% nel 2011. In alcuni paesi, tuttavia, la conoscenza del numero di emergenza europeo 112 si è notevolmente diffusa rispetto all'anno scorso: in Austria dal 31% al 39%, in Finlandia dal 50% al 56% e nei Paesi Bassi dal 45% al 50%. Benché la maggior parte degli Stati membri dell'ue abbia dichiarato di aver preso iniziative per promuovere il 112, solo il 27% dei cittadini europei intervistati afferma di aver ricevuto informazioni sul 112 nel corso del 2010. sede di esame preliminare, la quota del 25% risulterebbe oltrepassata in uno dei mercati delle autovetture, definito secondo i criteri utilizzati in altri casi. Il governo polacco controbatte che le autovetture e i veicoli commerciali leggeri rientrano nello stesso mercato del prodotto. L'indagine formale consentirà di far ulteriormente luce su questi aspetti. La Commissione nutre inoltre dubbi sul fatto che, per stabilire l'aumento di capacità indotto dal progetto, determinati segmenti di mercato vengano esaminati congiuntamente. La valutazione dettagliata mirerà anche a stabilire se gli aiuti sono un incentivo necessario affinché il beneficiario intraprenda l'investimento in una regione assistita e se la distorsione della concorrenza che ne deriva è controbilanciata dai benefici degli aiuti nella stessa regione.

Pubblicità 12 Febbraio 2011 5 BRUXELLES - Consentire ai cittadini europei di poter dimostrare la propria identità utilizzando i sistemi per l'identificazione elettronica AGENDA PER IL DIGITALE: L UE AVVIA UNA CONSULTAZIONE PUBBLICA SU FIRMA E IDENTIFICAZIONE ELETTRONICHE La Commissione europea invita i cittadini e le parti interessate a esprimere il proprio parere riguardo a come la firma, l identificazione e l autenticazione elettroniche possano favorire lo sviluppo di un mercato unico digitale europeo. Si tratta di strumenti sempre più diffusi che consentono sia agli utenti che ai fornitori di beneficiare di servizi online sicuri, affidabili e di facile utilizzo. I risultati della consultazione confluiranno nella revisione dell attuale direttiva sulla firma elettronica nonché nella preparazione dell'iniziativa già sul reciproco riconoscimento dell'identificazione e dell'autenticazione elettroniche. L incremento del commercio elettronico e dell ebusiness e una maggiore facilità di esecuzione delle procedure amministrative online nel mercato unico costituiscono aspetti fondamentali dell Agenda europea per il digitale. La consultazione online è aperta fino ad aprile 2011. Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea, ha così spiegato l iniziativa: Sono benvenute tutte le opinioni su come verificare nel modo più accurato l'identità e la firma degli utenti al momento di procedere ad acquisti, vendite o procedure amministrative online operazioni che necessitano della massima sicurezza. Desidero che tutti gli europei possano collegarsi ad internet senza timore di essere vittime di un uso improprio dei dati personali o di frodi. Ogni suggerimento su come raggiungere questo obiettivo è il benvenuto. Uno dei fattori che frena lo sviluppo dell economia online nell'ue è rappresentato dalla scarsa fiducia dei consumatori e delle aziende nei confronti delle La Commissione europea ha avviato nei giorni scorsi una consultazione in merito a cambiamenti importanti del finanziamento della ricerca e dell'innovazione dell'ue al fine di agevolare la partecipazione, rafforzare l'impatto scientifico ed economico e migliorare la redditività. Il "Quadro strategico comune" proposto, illustrato in un Libro verde, riguarderebbe l'attuale programma quadro di ricerca (7 PQ), il programma quadro per la competitività e l'innovazione e l'istituto europeo dell'innovazione e della tecnologia (EIT). Ciò consentirà di creare un insieme coerente di strumenti di finanziamento lungo l'"intera catena dell'innovazione", dalla ricerca fondamentale all'immissione sul mercato di prodotti e servizi innovativi, sostenendo anche l'innovazione non tecnologica, ad esempio nel settore del design e della commercializzazione. Il Libro verde della Commissione pone anche le basi per una radicale semplificazione delle procedure e delle regole. Gli interessati avranno tempo fino al 20 maggio 2011 per rispondere alla consultazione. Il commissario europeo per la Ricerca, l'innovazione e la scienza Máire Geoghegan-Quinn ha dichiarato: "Il nostro intento è ottimizzare l'uso di ogni euro che l'ue investe nella ricerca e nell'innovazione. Desideriamo che i finanziamenti UE realizzino il loro enorme potenziale in termini di generazione di crescita, posti di lavoro e miglioramento della qualità della vita in Europa di fronte alle enormi transazioni elettroniche. Poter contare su servizi online sicuri, affidabili e facili da usare è indispensabile per garantire l'esistenza di un solido mercato unico digitale europeo. Per questo, i cittadini sono invitati a partecipare alla consultazione inviando le loro opinioni riguardo a come l'identificazione, l'autenticazione e la firma elettroniche possano contribuire a creare um mercato digitale europeo e su eventuali misure atte a creare condizioni ottimali per stimolarne la crescita. La consultazione pubblica punta a raccogliere opinioni sui seguenti aspetti: Ai fini di una proposta legislativa su spese di ricerca e innovazione UE: CONSULTAZIONE SU QUADRO STRATEGICO COMUNE PER I FINANZIAMENTI sfide dei cambiamenti climatici, dell'efficienza energetica e della sicurezza alimentare. Rafforzando la coerenza dei nostri programmi e semplificandoli agevoleremo la vita dei ricercatori e degli innovatori (in particolare le PMI), attireremo un numero più elevato di proposte e otterremo risultati migliori. Spero che il dibattito sarà ampio e innovativo e si avvarrà delle possibilità offerte dalla rete e dai media sociali." Nel Libro verde la Commissione propone un "quadro strategico comune" caratterizzato da tre elementi principali. Innanzitutto una chiara focalizzazione su tre obiettivi collegati: dotare l'ue di una base scientifica di importanza mondiale; stimolare la competitività in tutti i settori; e affrontare sfide importanti come i cambiamenti climatici, la sicurezza energetica e alimentare, la sanità e l'invecchiamento della popolazione. In secondo luogo rendere gli investimenti UE più interessanti ed agevolare l'accesso dei partecipanti a tali strumenti, grazie, ad esempio, ad uno sportello unico presso cui i partecipanti possano ottenere consigli e sostegno lungo l'intero processo di finanziamento. Inoltre il quadro strategico comune consentirà di offrire un insieme unico e semplificato di strumenti di finanziamento che riguardano l'intera catena dell'innovazione, tra cui la ricerca fondamentale, la ricerca applicata, la collaborazione tra università e industria o l'innovazione a livello di - le aspettative dei cittadini e delle aziende rispetto alla normativa UE su firma, identificazione e autenticazione elettroniche (opinioni sull utilità generale, della firma e dell'identificazione elettroniche, esigenze collegate a settori economici specifici, benefici socioeconomici, campi di applicazione, eventuali ulteriori servizi che rafforzino la fiducia degli utenti, utilizzo di tecnologia mobile e riconoscimento legale del consenso elettronico); - l opinione dei professionisti del settore TIC sull impostazione da dare alla firma elettronica per poter meglio rispondere alle prossime sfide generate dal progresso tecnologico. Le parti interessate sono pregate di esprimere le proprie opinioni su impedimenti esistenti, requisiti di sicurezza, eventuale gradazione dei livelli di sicurezza e aspettative riguardo la standardizzazione; - l'insieme di principi condivisi che dovrebbero guidare il reciproco riconoscimento dell identificazione e dell'autenticazione elettroniche in Europa, nonché le considerazioni relative alle economie di scala che si otterrebbero consentendo l'introduzione di sistemi nazionali di identificazione elettronica, a beneficio degli utenti in tutta l'ue e di utilizzazioni intersettoriali nei settori pubblico e privato; - il potenziale contributo della ricerca e dell innovazione allo sviluppo di nuovi sistemi di identificazione elettronica e di autenticazione della firma elettronica, quali ad esempio le alternative all'infrastruttura a chiave pubblica (Public Key Infrastructure, PKI) attualmente in uso per una facile gestione delle firme elettroniche e delle carte d identità elettroniche. UE: DAL 7 FEBBRAIO IN VIGORE L'OBBLIGO DELLE LUCI DIURNE PER I NUOVI MODELLI DI AUTO E entrato in vigore nei giorni scorsi l obbligo di dotare tutti i nuovi modelli di automobili e furgoni di luci diurne. Per i camion e gli autobus l'obbligo si applicherà tra 18 mesi, nell'agosto 2012. Le luci diurne sono lampade speciali che si accendono automaticamente all'avvio del motore. Hanno lo scopo di aumentare la sicurezza, rendendo più visibile il veicolo agli altri utenti della strada. Rispetto ai fari anabbaglianti, hanno un basso consumo energetico. Nei paesi in cui sono già obbligatorie, si ritiene che le luci diurne abbiano dato un contributo molto positivo alla sicurezza stradale. Nel 2009 più di 35.000 persone sono morte in Europa in incidenti stradali. Per ogni morto, si stima che vi siano quattro feriti che riportano invalidità permanenti, dieci feriti gravi e quaranta feriti leggeri. Queste cifre sono in diminuzione, grazie alle iniziative adottate e in particolare allo sviluppo delle tecnologie per la sicurezza dei veicoli, al miglioramento delle infrastrutture stradali e a quello della formazione dei conducenti. Secondo un recente studio, gli utenti della strada (compresi i pedoni, i ciclisti e i motociclisti) riescono ad avvistare più chiaramente e tempestivamente i veicoli equipaggiati con luci diurne che quelli con fari anabbaglianti. Le luci diurne si azionano automaticamente all'avvio del motore. Quando è buio, il conducente deve azionare manualmente i fari anabbaglianti. In questo caso, le luci diurne si disattivano automaticamente. Da un punto di vista ambientale, le luci diurne sono una soluzione efficace per migliorare la visibilità dei veicoli. Essendo stato concepito per essere utilizzato alla luce del giorno, questo dispositivo è molto più efficace ed efficiente dei dispositivi di illuminazione esistenti. Il consumo di energia è pari al 25-30 % di quello dei fari anabbaglianti tradizionali. Se per le luci diurne si utilizza la tecnologia LED (diodi a emissione luminosa), il consumo di energia si riduce ulteriormente, fino al 10% soltanto. La direttiva 2008/89/CE, che introduce l'obbligo delle luci diurne per i nuovi modelli di veicoli ed entrata in applicazione lo scorso 7 febbraio, contribuirà a migliorare la sicurezza delle strade in Europa e permetterà di armonizzare le normative nazionali esistenti in materia, finora molto diverse l'una dall'altra. imprese. Per incentivare la diversità e il coinvolgimento delle imprese si incoraggerà la flessibilità. Gli interessati potranno presentare le loro proposte per vari tipi di progetto senza dover fornire più volte le stesse informazioni. In terzo luogo le procedure per rendere conto dell'utilizzo dei fondi percepiti saranno molto più semplici e coerenti. Ciò potrebbe comportare, ad esempio, un ricorso più frequente ai pagamenti forfettari. La semplificazione agevolerà e renderà più efficace il controllo finanziario dell'uso dei soldi dei contribuenti dell'ue.

6 12 Febbraio 2011 E-mail mail@gazzettinoeuropeo.it Congo, Repubblica democratica del Congo (ex Zaire), Sudafrica e Ruanda al centro dell attenzione L UE GUARDA ALLE MINIERE D AFRICA PER SOSTENERE L INDUSTRIA HI-TECH EUROPEA Le cosiddette "Terre rare" sono un gruppo di 17 elementi della tavola periodica (tra cui scandio, ittrio e i lantanoidi), contenuti in diversi minerali estratti dalla terra, che rivestono ormai una crescente importanza strategica per l'industria europea. Sono indispensabili per la produzione di molti prodotti tecnologici, come ipad e auto ibride. Ecco perché quando la Cina, la maggiore produttrice di questi elementi, ha deciso di limitare le proprie esportazioni, l'europa è andata nel panico. Forse una prima soluzione c'è: riciclare montagne di dispositivi elettronici potrebbe alleggerire notevolmente la pressione sulle risorse limitate estratte dalla terra, come sostiene l europarlamentare verde tedesco Reinhard Bütikofer, nel corso di un'audizione pubblica dell emiciclo di Bruxelles sul tema degli approvigionamenti di materie prime. "Bisogna iniziare a riciclare e aumentare l'efficienza energetica delle risorse. Per questo serve una strategia ambiziosa per innovare", ha spiegato Bütikofer. Ma per risolvere il problema occorre guardarsi intorno e trovare ulteriori soluzioni. Riciclare è utile, ma indispensabile è anche un buon rapporto di cooperazione con i paesi ricchi di risorse. Fare la voce grossa non serve, meglio intessere rapporti duraturi e amichevoli, per non restare un giorno senza scorte. E i rapporti con la Cina costituiscono un nodo abbastanza importante del problema, aggiunge Bütikofer, dal momento che qui viene estratto oltre il 90% di minerali da cui provengono le terre rare. "Nel lungo termine non dobbiamo però diventare dipendenti da un singolo paese", precisa il relatore. Congo, Repubblica democratica del Congo (ex Zaire), Sudafrica e Ruanda. Su questi quattro Paesi sembra si concentreranno nei prossimi anni le attenzioni delle industrie europee dei settori dell'informatica, della telefonia e delle energie rinnovabili. Il via libera è arrivato direttamente dalla Commissione industria e sviluppo dell'unione europea che, dopo aver analizzato e monitorato il mercato delle forniture di alcuni minerali, è arrivata a una conclusione: se l Ue vuole continuare a essere leader nei settori ad alta tecnologia, deve pensare a come procurarsi questi minerali. Pena l'esclusione dal mercato delle sue industrie. Se il Nord Africa è andato in tilt anche a causa del calo della produzione mondiale di grano, è probabile che aziende del calibro di Nokia e Siemens possano finire vittima della speculazione di alcuni minerali che l'europa non possiede e che deve necessariamente importare. I preziosi in questione sono 14, tutti già listati dal gruppo Ue, che in una relazione ha evidenziato come la maggior parte dei giacimenti si trovi in un numero ristretto di Paesi. Purtroppo la Cina, da sola, controlla il patrimonio geologico di minerali come antimonio, fluorite, gallio, germanio, grafite, indio, magnesio e tungsteno. Alla Russia spetta il primato estrattivo dei derivati del platino, al Brasile quello del niobio, gli Stati Uniti vanno forte con il bedrillio, e l'africa si difende con le miniere di cobalto e tantalio in ex Zaire, Congo e Ruanda e di platino nel Sud Africa. Un po' di grafite è estratta in India, altro cobalto proviene dal Canada, fluorite dal Messico e ancora tantalio dall'australia. Il mercato di questi elementi dai nomi astrusi e difficili da ricordare può pregiudicare la produzione di oggetti di consumo quotidiano come telefoni cellulari, pannelli fotovoltaici, batterie agli ioni di litio o marmitte catalitiche. Secondo uno studio della Ue il prezzo di questi minerali è destinato a triplicarsi entro il 2030, per via dell'aumento della domanda di tecnologia dei Paesi emergenti. Oggi il mondo consuma qualche tonnellata di derivati del platino all'anno per produrre marmitte catalitiche, tra 20 anni ne serviranno 300. Gli ordinativi del tantalio, altro 'sorvegliato speciale' della Ue, indispensabile per costruire computer, smartphone e camere digitali, superano già le 500 tonnellate, nel 2030 toccheranno le 1.500. Le richieste di cobalto, usato nelle turbine dei motori degli aerei e in alcune batterie al litio, passeranno da 13 a 26 mila tonnellate. In questo scenario geopolitico si muove anche la 'povera' Europa che sta lavorando per mettere le mani sulle miniere africane. La Banca europea per gli investimenti e, tramite essa, un gruppo di società private, vuole portare soldi alle società minerarie africane. Mentre gli organismi della diplomazia si stanno muovendo per ridurre le restrizioni all'export dei Paesi produttori. Da anni l Ue sta spedendo i suoi commissari in giro per l'africa a convincere i governi a usare le proprie miniere come arma di sviluppo economico e di riduzione della povertà. Il punto di arrivo di questa moral suasion è l'eu- Africa joint strategy 2011-2013, un accordo che mette nero su bianco gli ambiti di cooperazione nel settore estrattivo: dagli investimenti alle infrastrutture, dalla ricerca agli scambi di know-how fino alla gestione. Quando i soldi della Bei e delle multinazionali arriveranno in Africa, la sfida dei diplomatici e degli imprenditori sarà quella di mettere il naso nelle guerre dei minerali che si combattono tra ex Zaire, Congo e Ruanda, dove i miliziani locali controllano le miniere e il commercio dei preziosi. Per ricevere il sulla propria mail (in formato.pdf) compilare il modulo sul sito: www.gazzettinoeuropeo.it CONCENTRAZIONI: L UE AUTORIZZA L ACQUISIZIONE PRYSMIAN-DRAKA HOLDING La Commissione europea ha autorizzato, ai sensi del regolamento UE sulle concentrazioni, la proposta di acquisizione del costruttore olandese di cavi Draka Holding da parte di un'altra impresa produttrice di cavi, l'italiana Prysmian Spa. L'inchiesta della Commissione ha dimostrato che l'entità derivante dalla concentrazione, pur configurandosi come il principale operatore europeo dei relativi mercati, continuerà a dover far fronte ad una concorrenza nel settore della produzione di cavi a fibre ottiche e di cavi elettrici. Sia Prysmian che Draka operano in tutto il mondo a livello di sviluppo, progettazione, produzione, fornitura ed installazione di cavi destinati ai settori dell'energia e delle telecomunicazioni. Il 22 novembre 2010 Prysmian e Draka hanno sottoscritto un accordo di concentrazione su un'offerta pubblica di acquisto che Prysmian avrebbe lanciato su tutte le azioni ordinarie emesse e in circolazione di Draka. Il 6 gennaio Prysmian ha lanciato l'offerta pubblica. A norma della normativa vigente, il 5 gennaio l'operazione prevista è stata notificata alla Commissione affinché venisse autorizzata. Grazie all'operazione prevista, Prysmian diventerà il primo fornitore di cavi a fibre ottiche (terrestri) a livello mondiale e di SEE. I cavi a fibre ottiche vengono tipicamente utilizzati per la trasmissione di segnali elettronici per telecomunicazioni nelle reti locali (local area networks, LAN), nelle reti di accesso "last mile", nelle reti delle aree metropolitane e nelle reti a lunga distanza che utilizzano tecnologia a banda larga. Prysmian diventerà inoltre il primo fornitore nel SEE di cavi elettrici, offrendo una grande varietà di cavi a basso e medio voltaggio destinati ai sistemi elettrici utilizzati nell'edilizia e nell'industria, al cablaggio interno degli impianti elettrici, alla fornitura di energia e alla trasmissione di segnali all'interno di dispositivi mobili (per esempio, i cavi elettrici presenti nelle automobili) o agli impianti petrolchimici. L'inchiesta della Commissione ha tuttavia permesso di concludere che tali mercati sono frammentati e che vi operano numerosi altri fornitori minori. Prysmian continuerà pertanto a far fronte a un numero sufficiente di concorrenti credibili nel settore dei cavi a fibre ottiche e dei cavi elettrici (comprese tutte le varie sottoapplicazioni in cui i prodotti di Prysmian e Draka sono attualmente in concorrenza). La Commissione ha inoltre verificato l'impatto dell'operazione sul mercato a monte, e l'inchiesta ha dimostrato che i fornitori concorrenti continueranno ad avere accesso ad un numero sufficiente di fonti.

E-mail mail@gazzettinoeuropeo.it 12 Febbraio 2011 7

E-mail 8 12 Febbraio 2011 mail@gazzettinoeuropeo.it Europa Cronache BRUXELLES O STRASBURGO: L INGHILTERRA RIPROPONE IL TEMA DELLA INUTILITA DI DUE SEDI PER IL PARLAMENTO EUROPEO (Lettera43) - Lo chiamano il 'circo itinerante. Ma non ci sono pagliacci, trapezisti e belve feroci. In questo caso a muoversi è il carrozzone della politica, con a bordo i deputati del Parlamento europeo, che si spostano, insieme a portaborse e funzionari, fra le due sedi di Bruxelles e Strasburgo. E tutto questo ha un costo per i contribuenti dell'ue: ben 180 milioni di euro l'anno. Solo i britannici devono contribuire per 33 milioni. Come ha spiegato il Telegraph un suddito di Elisabetta II, l'eurodeputato liberale Edward McMillan-Scott, che è anche vicepresidente del Parlamento, sta guidando una campagna per chiudere la sede di Strasburgo, entrando in conflitto aperto coi francesi che non vogliono rinunciare al loro centro della burocrazia europea. Ma i risultati di uno studio commissionato da McMillan-Scott parlano chiaro: il 91% degli eurodeputati e del loro staff preferiscono Bruxelles come sede unica dell'assemblea. Secondo il rappresentante dei Libdem, coi tempi che corrono e con l'austerità imposta nel Regno Unito e in altri Paesi del continente, non ha più senso questo spreco di tempo e di risorse. «Nonostante la controversia, non ci sono stati rapporti ufficiali e dibattiti sulle due sedi per oltre 18 anni. È tempo ora di giocare a carte scoperte». Ma quello che è più sconcertante è il funzionamento del circo. Una volta al mese, al venerdì pomeriggio, inizia l'esodo: 25 camion partono da Bruxelles per fare i 350 chilometri che separano la capitale belga dalla città dell'alsazia. Portano a Strasburgo 4 mila faldoni che contengono i documenti dei deputati, dei funzionari e degli interpreti. Per non parlare dell'inquinamento che viene prodotto: 20 mila tonnellate di CO2, uno smacco per l'unione europea che ha lanciato appelli in tutto il mondo per ridurre le emissioni. In base al trattato Ue, gli eurodeputati devono sedere per 12 settimane nel seggio di Strasburgo. Questo vuol dire che gli edifici dell'ue, comprati per 550 milioni di euro cinque anni fa, non vengono occupati per nove mesi l'anno. Si è calcolato, inoltre, che per tre notti all'hilton di Strasburgo, quello dove solito vanno i parlamentari, si spendono 720 euro. Mentre quando il circo riparte alla volta di Bruxelles, i prezzi delle camere crollano del 60%. Le autorità di Parigi, pur di non cedere alle pressioni internazionali, hanno affermato che la sede dell'alsazia rappresenta la riconciliazione fra tedeschi e francesi dopo la Seconda Guerra mondiale. Di diversa opinione gli eurodeputati transalpini, il 72% dei quali, preferisce Bruxelles. Un portavoce di Jerzy Buzek, presidente del Parlamento europeo, ha ammesso che molti non sono soddisfatti di questa situazione. «Comunque la questione delle due sedi è nelle mani degli Stati membri. Cambiare le regole attuali richiede un cambiamento del trattato, rispetto al quale tutti gli Stati membri devono essere d'accordo». GERMANIA: ASSEGNATI I BEST BRAND 2011 C erano una volta i mattoncini di plastica colorata. Montati uno sull altro, hanno costruito l immaginario collettivo della nostra infanzia. Poi sono arrivati i videogiochi, e i vecchi, cari mattoncini, come tanti altri prodotti manuali, sembravano destinati all estinzione. Roba da collezionisti della nostalgia, al massimo pezzi buoni per i rigattieri di modernariato. E invece, la società danese che li produce, la Lego, sta inanellando da qualche tempo un successo dopo l altro. Per la gioia dei bambini ma, a quanto sembra, anche dei più grandi. Come ha riportato l'handelsblatt «ora la Lego ha replicato la conquista del prestigioso premio Best Brand 2011 per la migliore campagna di marketing per singolo prodotto, dopo averlo già vinto lo scorso anno». Quest anno a spiccare è stata una particolare scavatrice cingolata, che i maghi pubblicitari danesi hanno provato, con successo, a vendere agli ex bambini cresciuti con lo slogan Sua moglie preferirebbe che voi scavaste in casa. Gli esperti hanno premiato la tecnica di puntare a un target diverso da quello tradizionale, evidenziandone la creatività e l inventiva: una campagna pubblicitaria bella ma soprattutto efficace. «I dati, d altronde, stanno lì a confermarlo», ha riconosciuto il quotidiano economico anseatico, «dal momento che dal quartier generale di Billund, nel cuore della Danimarca, fanno sapere che di questi tempi non riescono a tener testa alle richieste di un mercato che molti concorrenti considerano ormai saturo. E la scavatrice cingolata è sparita in breve tempo dagli scaffali». La migliore strategia di marketing è però solo una delle quattro categorie prescelte per dar lustro alle aziende. Il premio Best Brand, giunto alla sua ottava edizione, è stato istituito da una serie di istituzioni tra cui spiccano l istituto per le ricerche di mercato Gfk, il settimanale economico tedesco Wirtschaftswoche, l agenzia Serviceplan e la società IQ Media Marketing. Quel che rende particolarmente ambito questo riconoscimento è che, a differenza di altre classifiche decise da speciali giurie, questa si basa su uno studio rappresentativo della Gfk fra migliaia di consumatori. Sono dunque i clienti, e non gli esperti, a decretare vittorie e sconfitte. Due criteri sono determinanti: il successo di vendita di un prodotto e la popolarità del marchio nella percezione soggettiva del consumatore. Le classifiche riportano le prime 10 marche in ciascuna categoria. Oltre ai 10 migliori prodotti, ci sono le 10 marche che hanno registrato la crescita più alta, le 10 migliori aziende e le 10 che offrono i servizi più efficienti alla propria clentela. C è una sola azienda italiana che, quest anno, è rientrata in una di queste tabelle, la De Longhi, che ha ottenuto un lusinghiero quinto posto fra le aziende con la crescita più sostenuta, categoria in cui si è imposta la Apple. Tra i consumatori tedeschi la parte del leone la fanno, comprensibilmente, le aziende di casa che ottengono due primati: la Volkswagen come migliore azienda e la catena alberghiera di lusso Kempinski per i servizi più efficienti. «Un riconoscimento quest ultimo» ha scritto l Handelsblatt, «che premia una catena di grande tradizione che privilegia l individualità e la personalizzazione dell offerta rispetto all omologazione dominante fra le grandi compagnie globali». GERMANIA AL TOP. Tutta tedesca è la lista delle 10 migliori aziende, da cui è scomparsa Google, la vincitrice delle due precedenti edizioni, penalizzata dalle polemiche che hanno accompagnato in Germania l uscita del contestato Street View. La capacità di coinvolgere emozionalmente i clienti ha invece giocato un ruolo decisivo nel primo posto ottenuto da Apple nella categoria della crescita: «Non è stato premiato solo il grande, ulteriore balzo in avanti nelle vendite», ha detto Siegfried Högl, amministratore della Gfk, «ma anche l enorme impressione che i nuovi prodotti hanno suscitato tra i consumatori». LA SVIZZERA CONGELA I CONTI DI MUBARAK La Svizzera ha congelato l'11 febbraio i conti di Hosni Mubarak, il dittatore egiziano dimessosi poche ore prima. Lo ha reso noto il ministro degli esteri elvetico Micheline Calmy-Rey, spiegando che è stata seguita la stessa procedura che poche settimane prima aveva portato al congelamento dei beni di Ben Alì, il rais tunisino detronizzato dalla sua gente dopo 24 anni. Non è nota l'entità del patrimonio di Mubarak: ricostruzioni di stampa e indiscrezioni internazionali lo hanno valutato tra i 40 e i 60 miliardi di dollari. Di certo, la Banca nazionale svizzera ha detto di averne in cassa 3,7 miliardi, adesso non più disponibili per il dittatore. Negli ultimi anni la Svizzera ha lavorato per migliorare la sua immagine di paradiso fiscale per denaro di provenienza illecita e ha congelato anche gli asset appartenenti all'ex presidente tunisino Zine al-abidine Ben Ali e quelli dell'ivoriano Laurent Gbagbo. IL CAVIALE NERO RUSSO TORNA IN EUROPA Dopo un divieto durato otto anni, la Russia tornerà a esportare in Europa il suo caviale nero. A deciderlo è stato l'ente ittico federale, che ha dato l'assenso all'export di 150 chili di caviale ottenuto da storioni di allevamento. Si tratta della prima esportazione legale del prodotto, da quando nel 2008 le autorità russe hanno bandito la pesca industriale degli storioni nel Mar Caspio e nelle acque del fiume Volga. Attualmente, dal fiume Lena si ottengono 29 tonnellate l'anno di storione, metà delle quali non ha caviale. Storioni si trovano anche nel fiume Amur, dove però la pesca è vietata. L'iniziativa dell'ente ittico non arriva a caso. Presto potrebbe entrare in vigore il bando per la pesca di storione selvatico nei Paesi che affacciano sul mar Caspio, tra cui l'iran è oggi il maggior fornitore mondiale. Un tale scenario lascerebbe il caviale d'allevamento russo praticamente senza concorrenti sul mercato europeo. Come ricorda la Rossiiskaya Gazeta, l'unione Sovietica esportava tra le 700 e le 1000 tonnellate metriche di caviale selvatico l'anno. Ora, la produzione iraniana e russa non è nemmeno sufficiente a coprire la domanda nell'ue. Sul mercato europeo, il prezzo del pregiato caviale selvatico arriva a circa 3.600 euro al chilo.

Pubblicità 12 Febbraio 2011 9 Europa Cronache GLI INDIPENDENTISTI RADICALI BASCHI PUNTANO ALLE ELEZIONI MUNICIPALI CON UNA NUOVA SIGLA Gli indipendentisti baschi provano il rientro in politica formando un nuovo partito. La notizia è riportata in una nota de Il Sole 24 Ore secondo cui Il partito dell'indipendentismo basco radicale Batasuna, attualmente fuorilegge, ha appena presentato una nuova piattaforma/sigla politica in vista delle elezioni municipali del 22 maggio. Il nome scelto è Sortu, infinito verbale che in euskara, la lingua basca, significa "nascere" oppure "creare". Da parte dei partiti spagnoli più importanti, il Psoe e il Pp, e dell'opinione pubblica iberica, la notizia è accolta con un sentimento che va dalla prudenza alla diffidenza più assoluta, come se si trattasse dell'ennesimo escamotage del braccio politico dell'organizzazione armata Eta per passare attraverso le maglie della "Ley de Partidos" che, a partire dal 2002, esclude dalla competizione elettorale quei partiti che non rifiutino e condannino chiaramente le azioni terroristiche. Altri individuano nelle modalità con cui Sortu ha fatto richiesta di partecipare alle elezioni municipali (il via libera spetta al Tribunale costituzionale) un episodio storico nel contesto dell'antichissimo conflitto che insanguina il Paese basco. La complicazione deriva dal fatto che sono vere entrambe le cose. Da un lato pesano, oltre alle centinaia di omicidi che hanno punteggiato quasi quarant'anni di storia democratica spagnola, i ripetuti fallimenti di ogni trattativa e l'interruzione, fin qui, di ogni tregua annunciata da Eta. L'ultimo a essersi scottato nelle negoziazioni con l'organizzazione terroristica basca è José Luis Rodríguez Zapatero, il cui governo, dopo aver trattato con gli indipendentisti armati in seguito a un cessate il fuoco temporaneo annunciato da Eta, ha dovuto fronteggiare un ritorno alla violenza e alcuni altri attentati che hanno causato nuove vittime. A questa continua frustrazione di ogni tentativo dei governi spagnoli, di destra e di sinistra, di venire a capo del conflitto basco, si è accompagnata una camaleontica trasformazione nominale del partito vicino a Eta. Gli indipendentisti radicali, dapprima raccolti in Herri batasuna ("Unione popolare"), avevano già cambiato più volte il nome al loro movimento politico: dopo Herri batasuna è stata la volta di Euskal herritarrok ("I cittadini baschi") e di Batasuna ("Unione"). Queste sigle capaci di raccogliere alle elezioni locali, nazionali ed europee dal 10 al 20 per cento dei voti, a causa del rifiuto dei loro dirigenti di condannare le azioni terroristiche di Eta, se non con fumosi e ambigui rammarichi per la violenza «di tutte le parti in causa», circa dieci anni fa sono state messe fuorilegge dalla "Ley de Partidos". Da allora, in occasione di ogni scadenza elettorale, gli indipendentisti radicali hanno cercato di proporre nuove aggregazioni, con nomi sempre diversi, riuscendo in qualche caso ad essere autorizzati a partecipare alla competizione e a eleggere sindaci, consiglieri comunali e parlamentari regionali. Nel corso degli anni si sono affacciate sulla scena politica basca una pletora di sigle, tutte però riconducibili alla stessa, identica matrice politica. In tanta fantasia e varietà tassonomica rimanevano invariati i protagonisti, i programmi e soprattutto il rifiuto nel distanziarsi da Eta. La nuova sigla Sortu, però, non prosegue precisamente questa linea. Infatti, se sulla tregua annunciata unilateralmente da Eta il 10 gennaio scorso, per quanto finora rispettata, quasi tutti sono diffidentissimi, proprio perché si tratta di un copione già visto e sempre terminato con una ripresa degli attentati, è più difficile derubricare le parole connesse alla presentazione del partito Sortu, e incluse nello suo statuto, a semplice mossa opportunistica in chiave elettorale. Infatti, al contrario del cessate il fuoco di Eta, che ha il sapore di un triste déjà vu, la formulazione del rifiuto della violenza espressa dai promotori di Sortu-Batasuna è davvero inedita: «Il nuovo partito svilupperà la sua attività sulla base di un rifiuto della violenza come strumento di azione politica o metodo per ottenere obiettivi politici, qualunque sia la sua origine e natura: rifiuto che, apertamente e con chiarezza, include l'organizzazione Eta, in quanto soggetto attivo di condotte che vulnerano diritti e libertà fondamentali delle persone». Mai la parola "rifiuto" e la parola "Eta" erano state accostate pubblicamente e con così poca timidezza nell'ambiente di Batasuna. JAMEL, GERMANIA EST: IL VILLAGGIO DEI NEONAZISTI I neonazisti si sono impossessati di Jamel, un piccolo villaggio dell ex-germania Est. A quanto pare, le autorità locali non sono più in grado di mandarli via. O almeno sembra che ci abbiano rinunciato. Jamel si trova nell ex Repubblica Democratica Tedesca (RDdt) e per questa ragione è diventata un simbolo della crescente influenza dell estrema destra nella ex Germania comunista. Jamel si trova sulle coste del mar Baltico, nella zona rurale del Meclemburgo Pomerania (Nord-Est della Germania). Il Partito Nazionaldemocratico Tedesco (Npd) di ispirazione neo-nazista, è nel parlamento regionale dal 2006 dopo aver preso alle ultime elezioni il 7.8%: i militanti dell estrema destra, a partire da questa data, hanno iniziato ad aggredire tutti i politici del villaggio che non appartengono alla Npd, con attacchi vandalici e psicologici. Nel villaggio, i ragazzi per strada si rivolgono ai visitatori con il saluto nazista. I neonazi stanno cercando anche di creare nella frazione la National befreite Zone, un area nazionale liberata dagli stranieri. La celebrazione pubblica del compleanno di Adolf Hitler e una svastica sul cartello d ingresso al paese sono solo alcune delle tradizioni del villaggio. Sven Krueger, 36 anni, un militante di estrema destra che nel 2009 ha tentato di candidarsi al parlamento locale del Meclemburgo Pomerania nord-occidentale tra le fila di Npd, ora fa ufficialmente parte del Consiglio locale: l uomo viene indicato come la mente della trasformazione di quello che una volta era un normale villaggio. Krueger fra l altro, è proprietario di un impresa di demolizione il cui simbolo è una stella di David fatta a pezzi. Secondo alcuni testimoni tra cui il sindaco Uwe Wandel, l azienda smaltisce rifiuti e brucia immondizia in maniera illegale, senza che nessuno sia in grado di prendere provvedimenti. Oltre a preda ideologica dell estremismo di destra, quindi, il villaggio di Jamel è diventato una specie di zona franca dove la legge non è uguale per tutti. Krueger è noto alle autorità anche per vari reati compiuti prima della svolta politica. Ora però, la sua carriera politica sembra essersi interrotta: l uomo infatti, è stato arrestato con l accusa di ricettazione e furto di armi, dopo un indagine durata cinque mesi. In una perquisizione nella sua casa, le autorità gli hanno infatti confiscato delle parti elettriche rubate da un fucile mitragliatore da 200 cartucce. GRAN BRETAGNA, TEST DI PATERNITÀ IN FARMACIA: POLEMICHE SUGLI EFFETTI SOCIALI Un test di paternità in vendita al banco presso la catena di farmacie Boots sta provocando una bufera di polemiche da parte di chi sostiene che potrebbe distruggere i legami affettivi di migliaia di persone. Il fatto che si possa entrare da Boots e comprare qualcosa in grado di spezzare l unità di una famiglia mi pare decisamente sbagliato, ha denunciato al Daily Telegraph Darren Jamieson, fondatore dell organizzazione Csa Hell, che assiste i genitori che hanno problemi nel mantenimento dei figli, aggiungendo: E una cosa negativa per la coppia e per il bambino: qualunque sia il risultato, la diffidenza generata dal richiedere il test stesso può già di per se uccidere una relazione in bilico. Secondo Allan Pacey, un professore dell Università di Sheffield specializzato in fertilità maschile, il fatto che il test diventi così facilmente accessibile il kit costa 30 sterline, ai quali se ne devono sommare altre 130 per farsi mandare i risultati da un laboratorio potrebbe avere un impatto potenzialmente enorme in una società dove fino al 25% dei bambini, il 30% nelle aree più povere, non saprebbe chi in realtà è il proprio padre. Non è la scienza a preoccuparmi, bensì gli effetti sociali. Ciò apre la possibilità di test di paternità per le masse e credo che potrebbe creare molta ansia e tensione. Proteste anche dal mondo cattolico. Secondo David Jones, direttore del Roman Catholic Anscombe Bioethics Centre, è immorale trarre profitto da un qualcosa che potrebbe privare i bambini della figura paterna. E irresponsabile lasciare queste decisioni al libero mercato senza pensare alle conseguenza sui bambini e sulle famiglie. Ma in un mondo dove la genetica è sempre più importante, Mark Bellis, direttore del centro per la sanità pubblica della John Moores University di Liverpool, ritiene che si tratti di un passo inevitabile. La genetica è importante nella salute delle persone, si tratta di cose che i medici devono sapere e persino le società di assicurazioni, afferma Bellis, ammettendo tuttavia che è difficile però evitare che, una volta in possesso di queste informazione la gente si faccia del male.

E-mail 10 12 Febbraio 2011 mail@gazzettinoeuropeo.it Cultura orizzonti transnazionali L insegnamento dell italiano rischia di sparire dalle aule dei licei del canton San Gallo (Swissinfo) - La notizia è piombata come una mannaia. Nel Medioevo erano le teste a rotolare, questa volta a finire sotto l ascia del risparmio è l italiano. Il governo del canton San Gallo ha proposto, per motivi finanziari, l abolizione dell italiano come materia specifica nei licei cantonali.questa decisione permette al cantone di risparmiare 250'000 franchi all anno e fa parte di un pacchetto di 54 misure di risparmio, di cui cinque concernono i licei. Stando a Martin Gehrer, membro dell esecutivo e responsabile del dipartimento delle finanze, per il canton San Gallo si prospettano infatti due anni dal 2012 al 2014 di cifre rosse. In questo lasso di tempo il deficit cantonale dovrebbe aggirarsi tra i 257 e i 320 milioni di franchi. Così, cifre alla mano, l esecutivo ha deciso di sopprimere l italiano come materia specifica nei cinque licei cantonali. «L italiano è scelto da circa il 5%, lo spagnolo dal 17% dei liceali. Mi dispiace, ma l esecutivo deve risparmiare», spiega a swissinfo.ch Christoph Mattle, responsabile dell ufficio dell educazione del cantone San Gallo. Questa misura entrerà in vigore a partire dall anno scolastico 2012/13, sempre che il parlamento approvi il risparmio di 100 milioni di franchi durante la sessione primaverile. «Chi ha scelto l italiano come opzione specifica potrà continuare a seguire le lezioni fino agli esami di maturità. Tale opzione sarà soppressa completamente soltanto tra quattro anni. In futuro, gli studenti avranno la possibilità di impararlo scegliendolo come disciplina fondamentale o facoltativa e di presentarsi agli esami di maturità», illustra Mattle. Nella Svizzera italiana si è assistito inizialmente con incredulità e poi si è reagito con indignazione alla proposta dell esecutivo sangallese. Così, canton Ticino, Pro Grigioni Italiano e Coscienza Svizzera si sono uniti formando un fronte comune per difendere la minoranza linguistica anche Oltralpe, per salvare il plurilinguismo elvetico e la coesione nazionale. Anche l Associazione dei professori svizzeri d italiano (ASPI) si è mobilitata e ha lanciato una petizione on-line contro l abolizione dell italiano come opzione specifica nei licei sangallesi. Donato Sperduto, presidente dell ASPI, teme infatti che la soluzione adottata da San Gallo «possa fungere da modello per altri cantoni». Timore condiviso da Bruno Moretti, professore ordinario di linguistica italiana all università di Berna: «San Gallo potrebbe servire da rompighiaccio e potrebbe legittimare altri cantoni a prendere una decisione analoga». Che la lingua del sì stia perdendo sempre più terreno a nord delle Alpi non è una novità. I dati statistici indicano infatti che sono sempre meno gli svizzeri se si esclude la Svizzera italiana a parlare italiano. Si è passati da circa il 12% del 1970 al 6% del 2010, stando almeno alle stime. Questo calo è da addebitare all avvenuta integrazione dei figli e nipoti dei migranti, arrivati dalla Penisola. Da alcuni anni le statistiche indicano tuttavia «un bilancio migratorio della popolazione italiana positivo: sono più gli italiani che raggiungono la Svizzera di quelli che la lasciano», puntualizza Moretti. Il quadro sul numero degli allievi che scelgono di studiare l italiano è invece molto frammentario. Nella Svizzera romanda pare non esista il problema dell insegnamento dell italiano nei licei. «Nella parte germanofona del paese varia da liceo a liceo. In alcuni istituti scolastici tiene molto bene, in altri è crollato. In generale lo spagnolo attira di più dell italiano», illustra Donato Sperduto che basa le sue osservazioni su un indagine non rappresentativa condotta dall ASPI. Il condirettore dell Istituto di lingua e letteratura italiana all università di Berna Bruno Moretti ha l impressione tuttavia che il momento peggiore sia stato superato. «Negli anni Ottanta illustra Moretti l italiano ha goduto di grande popolarità, perdendo poi terreno nei confronti delle lingue dell America latina e del rock. Ora sembra che la fase negativa si stia attenuando. Certo, la decisione di San Gallo non è ideale per diffondere una moda». Malgrado tutto, il calice amaro sangallese potrebbe lasciare in bocca un retrogusto dolce. Infatti, ha rinsaldato la coesione dei difensori dell italianità e questo, specialmente se non ci si fermerà alla mera protesta, potrebbe avere degli effetti positivi sul plurilinguismo e sulla coesione nazionale. «La crisi costringe a pensare a nuove soluzioni e idee. L italiano non va più inserito in una posizione di concorrenza con le altre lingue insegnate a scuola, che hanno a disposizione armi più seducenti, ma deve proporre idee innovative», afferma Moretti, riferendosi alla proposta di introdurre nelle scuole un modulo della durata di una settimana, un Curriculum minimo di italiano, capace di avvicinare i giovani all italiano come lingua straniera con metodologie "Colore/Calore" ovvero collezione Farnesina Design al Museo del design di Holon Colore / Calore è il titolo della mostra dedicata alla Collezione Farnesina Design che si inaugura al Museo del design di Holon e rimane aperta fino al mese di aprile. Una mostra offre la possibilità di ammirare le produzioni del design italiano in una rassegna degli ultimi cinquant'anni. Essa comprende alcuni tra gli oggetti più originali della storia del design italiano, creati da designer di fama. Si tratta comunque di un'operazione work in progress considerata l'evoluzione del settore intorno al quale il Ministero degli Affari Esteri intende avviare altre iniziative per integrare questa mostra, in modo da sfruttare appieno il potenziale del progetto. Infatti, le aree coperte dalla raccolta, dalla progettazione di spazi abitativi alla progettazione ambientale, automotive per ufficio e servizi pubblici di progettazione, interior design per la moda, lluminazione, design grafico e web-hanno una grande importanza nella nostra vita quotidiana e le soluzioni innovative individuate rispondono agli interrogativi quotidiani di tutti noi. Trampolino di lancio iniziale della collezione il concetto di "colore / calore" che gioca su un cambiamento fonetico da un suono vocale ad un altro, da un termine come il colore (colore) nell'esperienza specifica degli esseri umani, alla visione dei dei pesci, rettili, uccelli e alcuni insetti (api e libellule): un caleidoscopio di variazioni cromatiche per cui la scienza ha spesso ancorata la sua certezze. Newton scoprì l'essenza originale in luce, Thomas Young distingue le sue unità primarie, i "tre colori fisiologici" (rosso, blu e giallo); Goethe tesseva la sua storia di fantasia per colore, e la filosofia, da Aristotele a Cartesio,è associata ai colori con termini fondamentali come percezione, sensazione, la qualità, la provenienza, l'interpretazione e la verità-quella zona circoscritta che funge da schermo ottico sul quale proiettiamo ciò che chiamiamo realtà. "Colore e calore" sono due qualità legata indissolubilmente al design italiano: due sostantivi che ricordano, la varietà del paesaggio e il carattere passionale del Mediterraneo. Una mostra sulla emigrazione in Francia tra il 1861 e il 1985 Tra il 1861 e il 1985 la Francia è stata la seconda meta d emigrazione degli italiani, preceduta da Usa-Canada. Sono andati ad abitare oltralpe 6,3 milioni di migranti italiani, 2,9 milioni dei quali hanno fatto ritorno in patria. La Savoia e l Alta Savoia sono tra i dipartimenti francesi a più elevata presenza italiana. Questa storia è ora raccontata nella mostra Esperons que Speriamo che 150 anni d emigrazione italiana e piemontese in Savoia e Alta Savoia, allestita dal 12 febbraio al 6 marzo al Museo Regionale dell Emigrazione dei Piemontesi nel Mondo di Frossasco (Torino). L esposizione, realizzata a cura del Comitato degli Italiani all Estero di Chambéry e dai Dipartimenti della Savoia e Alta Savoia e proposta l anno scorso in diverse sedi francesi nel 150 anniversario della cessione della Savoia alla Francia, arriva ora in Italia in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell Unità. Scandito da una trentina di pannelli, il percorso espositivo presenta testimonianze dalla viva voce dei protagonisti e dei loro discendenti, documenti e fotografie inedite provenienti da archivi personali e familiari di emigranti di prima, seconda, terza e quarta generazione, raccolti da Angela Caprioglio-Hisler membro del Comites ed esperta in studi sociali, e da François Forray, storico e studioso dei rapporti tra Savoia e Piemonte. Per i curatori la memoria della presenza italiana in Savoia che viene ora condivisa è rimasta a lungo sepolta: «Oggi, si intende sovente dire che gli italiani si sono ben integrati, sono assimilati alla società savoiarda. Ma quando ci aprono le loro case e i loro cuori, essi ci evocano i legami forti che ancora conservano per le loro regioni di origine». Come spiega Alessandra Maritano, ricercatrice del Museo e componente del comitato di gestione, il filo conduttore è quello della speranza, «elemento di considerazione fondamentale per chi affronta i sentimenti, gli stati d animo del fenomeno dell emigrazione». All inizio dell itinerario di visita, infatti, «dove è rappresentato per simboli il distacco dalla terra natia la sagoma e la terra di Piemonte e le valigie è stata sistemata a neon proprio la parola speranza. Speranza che si intreccia con paura, desidero di scoprire e di mettersi alla prova».

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E-mail 12 12 Febbraio 2011 mail@gazzettinoeuropeo.it Cultura orizzonti transnazionali Dal Louvre a Cortona 40 opere etrusche dal museo parigino in Italia A Cortona, l eccezionale esposizione di opere etrusche del Louvre testimonia la civiltà e la cultura dell Etruria, tra l Arno e il Tevere. Quaranta oggetti, tra cui alcuni capolavori, di una delle collezioni d arte etrusca più importanti d Europa esposti in Italia, nel cuore dell Etruria. E l Arianna da Falerii, pervenuta al Museo del Louvre nel 1863 insieme a una consistente parte della celebre collezione Campana, l opera simbolo dell importante mostra in programma a Cortona (AR) dal 5 marzo al 3 luglio 2011, che proporrà presso il Maec-Museo dell Accademia Etrusca e della Città di Cortona oltre quaranta opere di grandissimo interesse appartenenti alla collezione d arte etrusca del Museo francese. Un evento reso possibile grazie all eccezionale collaborazione avviata con il Museo del Louvre, che nei mesi scorsi ha sottoscritto un accordo triennale con Cortona, antica lucumonia etrusca, a conferma dopo la mostra realizzata due anni fa con il Museo Ermitage di San Pietroburgo - della rilevanza assunta a livello internazionale dalla città toscana sul tema degli Etruschi. Il primo risultato di questa convenzione è il progetto espositivo, condiviso tra studiosi francesi e italiani, che darà modo di apprezzare la ricchezza e la varietà della collezione del Louvre - tra le più significative in Europa - capace di testimoniare, con opere esemplari, la complessità della cultura etrusca e soprattutto le peculiarità delle diverse regioni e località dell Etruria. La mostra Le collezioni del Louvre a Cortona. Gli Etruschi dall Arno al Tevere propone infatti una selezione accurata di reperti di grande fascino, incluse anche opere poco note al grande pubblico ed esposte per la prima volta in Italia, per offrire importanti e nuovi elementi di riflessione sulla società etrusca in relazione alle diverse località di quest area, anche grazie a studi, indagini e restauri recenti o effettuati per l occasione. Così è per il grande busto in terracotta di Arianna risalente al III secolo a.c., frammento di una statua monumentale appartenente forse a un gruppo culturale, che fi!no a una decina d anni fa era conservato, privo ancora d identità, nei depositi del Dipartimento delle Antichità greche, etrusche e romane del grande museo francese. Oggi, questa scultura femminile ornata da gioielli e con una corona di foglie di vite e pampini sui capelli, che era raffigurata nell atto di scoprirsi il capo dal velo - gesto tipico delle rappresentazioni dei matrimoni sacri - viene considerata uno dei più significativi esempi di coroplastica etrusca di età ellenistica. Un percorso che è soprattutto una sorta di grande fotografia dell Etruria interna - e del ruolo che ebbero le valli dell Arno e del Tevere negli scambi - attraverso vasi e statue in bronzo, urne e monumenti sepolcrali, gioielli, preziose terrecotte. Saranno in mostra a Cortona opere famose, come la Testa da Fiesole - un bronzo del III secolo a.c., acquistato dal Louvre nel 1864, parte di una statua onorifica raffigurante un giovane aristocratico etrusco - e quattro importantissimi bronzi del Falterona: statuette appartenenti a un eccezionale deposito votivo rinvenuto nel 1838 e oggi diviso tra i maggiori musei europei, entrate a far parte delle collezioni del Louvre, attraverso acquisizioni successive. Sarà possibile ammirare pezzi d artigianato artistico, come la pisside in avorio proveniente della collezione Castellani - scoperta nella necropoli di Fonte Rotella presso Chiusi - lavorata da un unica porzione di zanna d elefante, in stile orientalizzante, con raffinate decorazioni d animali reali e fantastici e delicati elementi fitomorfi; nonché contemplare preziosi pezzi d oreficeria, comprati a Roma nel 1861 dagli emissari del Governo francese venuti a negoziare l acquisto della collezione Campana, come gli orecchini in oro con pendenti ornati da motivi raffiguranti il carro del Sole e la Vittoria. Ancora il mirabile Vaso conformato a testa femminile, recipiente bronzeo databile tra la fine del III e l inizio del II secolo a. C., forse prodotto da un atelier orvietano. Caratterizzato dalla bella acconciatura - originariamente impreziosita da un diadema ora perduto - e dall iscrizione Suthina incisa sulla fronte (che indica l appartenenza alla sepoltura), il recipiente senza fondo doveva servire come simulacro di un unguentario. Il maestro Scaparro e l'unità d'italia: la vitalità della cultura italiana Per le celebrazioni dell'unità d'italia, il progetto 2011 del Teatro del Mondo diretto dal Maestro Maurizio Scaparro punta a mostrare la vitalità della cultura italiana nel mondo ed il suo significativo innervamento nelle altre culture. Il Teatro Italiano nel Mondo, progetto ideato e diretto da Maurizio Scaparro, porterà al Teatro della Pergola e nella città di Firenze sguardi e lingue di altri Paesi, per raccontare la nostra cultura e la sua vitalità nel panorama mondiale. Con questo progetto Maurizio Scaparro vuole dimostrare quanto la cultura italiana, e il Teatro in particolare, sia oggi sorprendentemente presente e considerata nella società multietnica in cui viviamo. "Il progetto è anche dedicato ha sottolineato Scaparro ai modi del parlare e del vivere, che costituiscono la forza originale e la tradizione linguistica e civile del nostro Paese". Il Teatro Italiano nel Mondo vuol essere, a 150 anni dall Unità d Italia, un momento di riflessione per artisti, studiosi, giornalisti, studenti di varie parti del mondo, che si incontreranno nel 2011 per ricercare nuove chiavi di lettura, che vadano oltre la tradizione e che permettano di costruire possibili scenari della contemporaneità. Il progetto si suddivide in una fase di preparazione (nel 2010), e in una fase realizzazione (nel 2011), quando, nel mese di maggio, si svolgerà un Festival sul Teatro Italiano nel Mondo al Teatro della Pergola e in altri eventuali spazi della città. Per 15 giorni saranno presentati a Firenze spettacoli di autori italiani classici e contemporanei in prima assoluta (o in prima per l Italia), messi in scena da registi e attori provenienti da diversi Paesi, nelle rispettive lingue, selezionati fra quelli di maggiore interesse culturale e spettacolare. Punti di forza per dare il massimo rilievo al tema Il Teatro Italiano nel Mondo potranno essere prima, durante e dopo il Festival, alcuni eventi collaterali, in particolare un censimento degli spettacoli di autori italiani rappresentati nel mondo nelle ultime tre stagioni, nelle rispettive lingue. Sesso: da una indagine europea le spagnole prime nel desiderio MADRID La Spagna al femminile è ormai a anni luce da quella velata e sottomessa in tutto all uomo che fino a 35 anni fa il regime del dittatore Francisco Franco aveva tentato di imporre al paese. Siamo spagnole, vogliamo più sesso, potrebbe essere la conclusione condensata dell inchiesta Che cosa vogliono le donne condotta in cinque paesi europei (Spagna, Germania, Portogallo, Austria, Svezia) da una società di ricerche e pubblicata nei giorni scorsi dalla stampa madrilena. Ben 8 spagnole su 10, rileva lo studio di Strategy One, dichiarano oggi che vorrebbero più relazioni sessuali di quelle che hanno : il 68% dice di fare l amore almeno una volta alla settimana. Ma nell insieme, nonostante tutto, le spagnole al 75% si dichiarano piuttosto soddisfatte dalla propria vita sessuale. La donna spagnola inizia a svegliarsi, dando visibilità al proprio desiderio sessuale, quando ancora pochi decenni fa questo era subordinato all uomo spiega la presidente della Federazione iberica delle società di sessuologia Miren Larrazabal. Non solo lo vogliamo più frequente aggiunge ma consideriamo anche più importante la soddisfazione. Un risveglio iniziato lentamente subito dopo la morte del Caudillo nel 1975, negli anni della prima movida - quella vera -, che con il nuovo inebriante vento della libertà aveva anche spinto le donne verso l emancipazione, dopo 40 anni di regime per loro quasi medievale. Sotto Franco la donna era posta sotto la tutela di padre o marito, certo non poteva rivendicare una sessualità autonoma, viveva sotto le norme del codice civile del 1887. L inchiesta di Strategy One, rileva Publico, infrange qualche altro mito sessuale europeo. Le più soddisfatte in assoluto, nei cinque paesi di nord e sud posti sotto osservazione, dalla qualità e dalla quantità della loro vita sessuale sono le portoghesi (88%), quelle meno soddisfatte sono le svedesi, icone per il maschio latino negli anni della Dolce Vita felliniana (il 70%). E il sesso risulta importante molto di più per le donne iberiche (il 93% delle lusitane, l 81% delle spagnole), che per le nordiche, una volta considerate le più liberate in Europa (solo per il 73% delle tedesche). La voglia di avere una soddisfacente vita di coppia in Spagna non sembra neanche frenata dall età.

Pubblicità 12 Febbraio 2011 13 FEBBRAIO Bandi e Concorsi Europei PARLAMENTO EUROPEO FEBBRAIO APRILE Invito a presentare proposte a titolo del progetto di programma di lavoro annuale per la concessione di sovvenzioni nel campo della rete transeuropea di energia (TEN-E) per il 2011 Sovvenzioni a progetti in conformità agli obiettivi definiti. Stanziamento: 24.150.000 euro - GUUE 2010/C 352/12 Scadenza: 28 febbraio 2011 ISTRUZIONE E CULTURA EAC/49/10 - PROGRAMMA DI APPRENDIMENTO PERMANENTE (LLP) - INVITO PER PROPOSTE 2011 Termine per la presentazione relativa a Comenius, Erasmus, Leonardo da Vinci, Grundtvig: Progetti multilaterali, Reti e misure di accompagnamento Stanziamento: 1.065.000.000 euro - GUUE 2010/C 290/06 Scadenza: 28 febbraio 2011 ISTRUZIONE E CULTURA EACEA/20/10 Media 2007 Sviluppo, distribuzione, promozione e formazione Sostegno alla diffusione televisiva di opere audiovisive europee 2 termine per la presentazione di proposte per promuovere la diffusione transnazionale di opere audiovisive europee. Stanziamento: 10.400.000 euro - GUUE 2010/C 248/04 Scadenza: 28 febbraio 2011 FP7-ERANET-2011-RTD: invito a presentare proposte per il coordinamento di azioni di ricerca nell'ambito del VII PQ di RST Nel presente invito saranno perseguiti obiettivi specifici riferiti a sette distinte priorità individuate in 17 topic. Stanziamento: 44.610.000 euro - GUUE 2010/C 196/06 Scadenza: 22 febbraio 2011 ISTRUZIONE E CULTURA EAC/49/10 - PROGRAMMA DI APPRENDIMENTO PERMANENTE (LLP) - INVITO PER PROPOSTE 2011 Termine per la presentazione relativa a Comenius, Leonardo da Vinci, Grundtvig: Partenariati; Partenariati Comenius-Regio; Grundtvig: Seminari. Stanziamento: 1.065.000.000 euro - GUUE 2010/C 290/06 Scadenza: 21 febbraio 2011 FP7-PEOPLE-2011-COFUND: Proposte per le Azioni Marie Curie nell'ambito del programma 'PERSONE' del VII PQ di RST L'Azione Cofund sosterrà programmi di borse di studio per i ricercatori più promettenti e con esperienza. Stanziamento: 90.000.000 euro - GUUE 2010/C 283/07 Scadenza: 17 febbraio 2011 ISTRUZIONE E CULTURA EAC/32/10 - PROGRAMMA TEMPUS IV RIFORMA DELL ISTRUZIONE SUPERIORE MEDIANTE LA COO- PERAZIONE UNIVERSITARIA INTERNAZIONALE Promuovere la cooperazione multilaterale tra gli istituti d'istruzione superiore dell Ue e i paesi partner confinanti. Stanziamento: 48.700.000 euro - GUUE 2010/C 278/12 Scadenza: 15 febbraio 2011 ISTRUZIONE E CULTURA EAC/49/10 - PROGRAMMA DI APPRENDIMENTO PERMANENTE (LLP) - INVITO PER PROPOSTE 2011 Termine per la presentazione delle proposte relative al Programma Jean Monnet aperto agli istituti di istruzione superiore di tutto il mondo. Stanziamento: 1.065.000.000 euro - GUUE 2010/C 290/06 Scadenza: 15 febbraio 2011 AVVISO: Per ulteriori informazioni sui Bandi riportati in questa pagina o per accedere agli elenchi completi dei Concorsi già in scadenza per il 2011, consultare EUROPEO - Eurofinanziamenti, rivista quindicinale in abbonamento. Quote di sottoscrizione sul sito www.gazzettinoeuropeo.it/eurofin.htm

Pubblicità 14 12 Febbraio 2011 MARZO Bandi e Concorsi Europei PARLAMENTO EUROPEO MARZO APRILE FP7-NMP-2011-EU-RUSSIA: Proposte per l'azione NANOSCIENZE, MATERIALI E NUOVE TECNOLOGIE DI PRODUZIONE E AMBIENTE nell'ambito del programma 'COOPERAZIONE' del VII PQ di RST Russia: Small or medium-scale focused research projects. Stanziamento: 4.500.000 euro - GUUE 2010/C 196/06 Scadenza: 31 marzo 2011 ISTRUZIONE E CULTURA PRINCE 2010 - UE27 - Cooperazione Europeaid - Programma IPA - Invito a presentare proposte L'obiettivo generale del presente invito è la sensibilizzazione sui vantaggi e sulle sfide dell'attuale processo di allargamento dell'ue ai Balcani occidentali, alla Turchia e all'islanda. Stanziamento: 2.500.000 euro - GUUE 2010/C 283/07 Scadenza: 31 marzo 2011 ISTRUZIONE E CULTURA EACEA/37/10 - PARTENARIATI TRANSATLANTICI DI SCAMBIO - PARTENARIATI TRANSATLANTICI DI LAUREA - Proposte per il Programma EACEA UE-Canada per la cooperazione in materia di istruzione superiore, formazione e gioventù Stanziamento: 1.546.000 euro - GUUE 2010/C 323/08 Scadenza: 31 marzo 2011 FP7-PEOPLE-2011-EURAXESS-II: TRANS-NATIO- NAL OPERATION OF THE "EURAXESS SERVICES NETWORK II" - Proposte nell'ambito del programma «Persone» del VII PQ di RST Sostegno alla creazione di reti europee di ricercatori all'estero. Stanziamento: 3.000.000 euro - GUUE 2010/C 340/13 Scadenza: 30 marzo 2011 COOPERAZIONE EUROPEAID EUROPEAID/130947/L/ACT/BA GET TO KNOW THE EU La delegazione dell'ue in Bosnia-Erzegovina intende, attraverso il presente invito, portare avanti attività che favoriscano il dialogo sul processo di integrazione europea. Stanziamento: 120.000 euro - EuropeAid/130947/L/ACT/BA Scadenza: 25 marzo 2011 FP7-PEOPLE-2011-IRSES: AZIONI MARIE CURIE - SCHEMA DI SCAMBI INTERNAZIONALI TRA STAFF DI RICERCA - SOSTEGNO ALLA FORMAZIONE E ALLA CARRIERA DEI RICERCATORI Partenariati di ricerca attraverso scambi di personale. Stanziamento: 30.000.000 euro - GUUE 2010/C 283/07 Scadenza: 17 marzo 2011 FP7-INCO-2011-7: Proposte per l'azione ATTIVITÀ DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE nell'ambito del programma specifico 'CAPACITÀ' del VII Programma Quadro di RST - Activity INCO-LAB Strengthening European research facilities in third countries. Stanziamento: 12.000.000 euro - GUUE 2010/C 196/06 Scadenza: 15 marzo 2011 FP7-INCO-2011-6: PROPOSTE PER L'AZIONE ATTIVITÀ DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE PROGRAMMA 'CAPACITÀ' DEL VII PROGRAMMA QUADRO DI RST - ACTIVITY ERA-WIDE Eastern Europe and South Caucasus - Mediterranean Countries. Stanziamento: 15.000.000 euro - GUUE 2010/C 196/06 Scadenza: 15 marzo 2011 FP7-INCO-2011-8: proposte per l'azione ATTIVITÀ DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE nell'ambito del programma specifico 'CAPACITÀ' del VII Programma Quadro di RST - Activity INCO-HOUSE Invito per la seguente area: INCO.2011-8.1 India Stanziamento: 500.000 euro - GUUE 2010/C 196/06 Scadenza: 15 marzo 2011 ISTRUZIONE E CULTURA EAC/49/10 - PROGRAMMA DI APPRENDIMENTO PERMANENTE (LLP) - INVITO PER PROPOSTE 2011 Termine per la presentazione relativa a Erasmus: Programmi intensivi, Mobilità degli studenti presso scuole o imprese e Mobilità del personale dell'istruzione Stanziamento: 1.065.000.000 euro - GUUE 2010/C 290/06 Scadenza: 11 marzo 2011 COOPERAZIONE EUROPEAID EUROPEAID/130729/C/ACT/MULTI - LOTTA CONTRO LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA E LA CORRUZIONE: RAFFORZAMENTO DELLA RETE DEI PROCURATORI Proposte per azioni nei Paesi dei Balcani. Stanziamento: 5.000.000 euro - EuropeAid/130729/C/ACT/Multi Scadenza: 11 marzo 2011 COOPERAZIONE EUROPEAID EUROPEAID/130847/L/ACT/RS - SOSTEGNO ALLA SOCIETÀ CIVILE La delegazione dell'unione europea in Serbia è alla ricerca di proposte per azioni in materia di integrazione nell'ue della Serbia, consentendo la partecipazione della società civile. Stanziamento: 4.000.000 euro - EuropeAid/130847/L/ACT/RS Scadenza: 10 marzo 2011 AVVISO: Per ulteriori informazioni sui Bandi riportati in questa pagina o per accedere agli elenchi completi dei Concorsi già in scadenza per il 2011, consultare EUROPEO - Eurofinanziamenti, rivista quindicinale in abbonamento. Quote di sottoscrizione sul sito www.gazzettinoeuropeo.it/eurofin.htm

E-mail mail@gazzettinoeuropeo.it 12 Febbraio 2011 15 MARZO Bandi e Concorsi Europei PARLAMENTO EUROPEO MARZO APRILE ERC-2011-AdG: Invito a presentare proposte nell'ambito del Programma di lavoro «Idee» 2011 del VII Programma Quadro di RST Termine per la presentazione delle proposte per il dominio Life Sciences (LS). Stanziamento: 661.400.000 euro - GUUE 2010/C 298/07 Scadenza: 10 marzo 2011 FP7-PEOPLE-2011-CIG: PROPOSTE NELL'AMBITO DELL'AZIONE MARIE CURIE CAREER INTEGRATION GRANTS (CIG) - SOVVENZIONI DI INTEGRAZIONE PER LA CARRIERA Nell ambito del programma 'PERSONE' del VII PQ di RST. Stanziamento: 40.000.000 euro - GUUE 2010/C 283/07 Scadenza: 08 marzo 2011 COOPERAZIONE EUROPEAID EUROPEAID/130732/L/ACT/RS - SERBIA - SVILUPPO DI SERVIZI DI COMUNITÀ PER BAMBINI CON DISABILITÀ E LE LORO FAMIGLIE La delegazione dell'ue presso la Repubblica di Serbia sostiene proposte che si concentrano sullo sviluppo dei servizi locali. Stanziamento: 3.000.000 euro - EuropeAid/130732/L/ACT/RS Scadenza: 04 marzo 2011 OCCUPAZIONE - AFFARI SOCIALI VP/2010/014 - PROGETTO PILOTA COOPERAZIONE ALL-INCLUSIVE TRA AUTORITÀ PUBBLICHE, AZIENDE E IMPRESE SOCIALI A FAVORE DELL'INCLUSIONE SOCIALE E L'INTEGRAZIONE NEL MERCATO DEL LAVORO Stanziamento: 1.500.000 euro - VP/2010/014 Scadenza: 02 marzo 2011 AVVISO: Per ulteriori informazioni sui Bandi riportati in questa pagina o per accedere agli elenchi completi dei Concorsi già in scadenza per il 2011, consultare EUROPEO - Eurofinanziamenti, rivista quindicinale in abbonamento. Quote di sottoscrizione sul sito www.gazzettinoeuropeo.it/eurofin.htm PROMUOVERE I PROGETTI EUROPEI Le attività promozionali e la divulgazione dei risultati conseguiti costituiscono un aspetto estremamente importante e obbligatorio per tutti i progetti che hanno ottenuto finanziamenti dall Unione europea. Già in fase di redazione della richiesta di sovvenzionamento è necessario definire i supporti (giornali, riviste, siti web) e le azioni (ad esempio diffusione attraverso mailing list) che renderanno pubblici i risultati di ciascuna azione finanziata. EUROPEO, proprio per la peculiarità delle proprie competenze nel settore dell informazione comunitaria e, soprattutto, per la collaudata possibilità di diffusione multiregionale per ciascuna sua pubblicazione, può rappresentare un valido supporto per quelle organizzazioni italiane che, a diverso titolo, partecipano a progetti europei. Attività di disseminazione, dunque, attraverso EUROPEO che per questo specifico servizio ha elaborato una vantaggiosa piattaforma di offerte per garantire massima visibilità a costi assolutamente convenienti. Oltre al giornale, poi, una apposita sezione del proprio sito web può essere attivata, su richiesta, per accogliere le schede riassuntive e le note informative di ciascun progetto comunitario; garantendo, in questo caso - senza ulteriori costi aggiuntivi - sia il costante aggiornamento delle informazioni pubblicate, sia l ampliamento degli spazi web necessari a dare completa ed esauriente rendicontazione dei risultati conseguiti. Per conoscere l intera gamma delle offerte o ricevere maggiori informazioni sulla tipologia dei servizi, scrivere a:

16 12 Febbraio 2011 Pubblicità