VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO



Documenti analoghi
FASE 1 -VALUTAZIONE INDICATORI OGGETTIVI STRESS LAVORO CORRELATO

SCHEDE DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO-CORRELATO

Proposta di metodo per la valutazione del rischio stress lavoro correlato

La valutazione dello stress lavoro-correlato proposta metodologica

CHECKLIST INDICATORI STRESS LAVORO CORRELATO

CHECK-LIST PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO

VALUTAZIONE RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO

CHECK LIST DI INDICATORI VERIFICABILI PER AZIENDE FINO A 30 LAVORATORI

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO (METODO INDICATORI OGGETTIVI) ex D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. (D.Lgs.

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO

Prima raccolta dati per valutazione stress da lavoro correlato sulla base della proposta metodologica ISPESL

STRESS LAVORO-CORRELATO

STRESS LAVORO CORRELATO

Il Datore di Lavoro Ing. Roberto Capuano. Responsabile del Servizio Protezione Prevenzione(RSPP) Ing. Vincenzo Fuccillo

RELAZIONE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI PER STRESS DA LAVORO CORRELATO

PAIS Rivista mensile di cultura professionale e di formazione in servizio

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

VALUTAZIONE del RISCHIO di ORIGINE PSICOSOCIALE o STRESS-LAVORO CORRELATO

Roberto BEDINI. La salute e la sicurezza sul lavoro riguardano tutti. Un bene per te. Un bene per l azienda. Simone RICCIONI

IL PERICOLO STRESS LAVORO-CORRELATO ED IL RELATIVO RISCHIO PUO RIGUARDARE OGNI LUOGO DI LAVORO.

Valutazione dei Rischi Stress lavoro correlato

Il rischio stress-lavoro correlato: risultati della valutazione del rischio su un campione di scuole trentine

La valutazione dello stress lavoro-correlato nell ASS N. 1 Triestina

SERVIZIO PREVENZIONE PROTEZIONE RSPP MC PREPOSTO RLS DL AGG.TO N DATA REDATTO DA: VISTO DA: VERIFICATO DA: VISTO DA: VALIDATO DA: FILE: ELABORAZIONE

Stress - Panorama legislativo

Circolare n.11 /2010 del 23 dicembre 2010* RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO: ENTRO IL E SUFFICIENTE AVVIARE LE ATTIVITA DI VALUTAZIONE

LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO-CORRELATO LINEE OPERATIVE PER LE PICCOLE IMPRESE

ISTITUTO COMPRENSIVO "D. ALIGHIERI"

Valutazione dello Stress Lavoro Correlato: cosa fare se

GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLO STRESS LAVORO CORRELATO

I convegno regionale su Stress Lavoro Correlato: Nuove Normative, Valutazione e Intervento nelle aziende e Istituzioni

Scuola Secondaria di Primo Grado F. Casavola

LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO - CORRELATO E LA PROMOZIONE DEL BENESSERE ORGANIZZATIVO D.Lgs 81/08 Verona, 7 luglio 2010

/AG DLgs 81/2008: valutazione relativa ai rischi da stress lavoro-correlato. LORO SEDI

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI ART. 17 e 28 D. LGS. 81/08

METODOLOGIA PER L INDAGINE E LA VALUTAZIONE DELLO STRESS LAVORO CORRELATO

Sistema di Gestione della Sicurezza CLAUDIO SOAVE

Lunedì 15 aprile «SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO (D.Lgs.81/08 e s.m.i.) PER GLI STUDI PROFESSIONALI»

LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciano a SCUOLA STRESS LAVORO-CORRELATO

Il manuale per la valutazione e gestione del rischio stress lavoro correlato

LO STRESS LAVORO CORRELATO obblighi, sanzioni,i fenomeni di mobbing. Avv. Valeria Cataldi

Premessa. Di seguito le nostre principali aree aree di intervento

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1

Seminario Stress lavoro correlato: Indicazioni operative. Obblighi normativi. Viganò Giancarlo Direttore Servizio PSAL - ASL Sondrio

Seminario su D.Lgs.81/08

SICUREZZA DEL PERSONALE SCOLASTICO

Controllo del documento

Blumatica. Battipaglia

Controllo del documento

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA

CONVEGNO UIL-SGK Bolzano, Valutazione e gestione del rischio da stress lavoro correlato: la metodologia INAIL

Progetto Labor - Linea 4 Emersì Sicurezza nei luoghi di lavoro ed Emersione del lavoro irregolare

BENESSERE ORGANIZZATIVO IN UN AZIENDA SANITARIA

CONCETTI E DEFINIZIONI

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014

La sicurezza e salute sui luoghi di lavoro in Regione Toscana

PERCORSO DI VALUTAZIONE DELLO STRESS LAVORO CORRELATO. Spisal ULSS 18 Rovigo dott.ssa Mara Cristofori

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000

PROGETTO DI INTEGRAZIONE FRA SISTEMI DI GESTIONE NELLE STRUTTURE SANITARIE DEL VENETO SUL TEMA SALUTA E SICUREZZA

1. DISTRIBUZIONE Direzione, RSPP, RLS, preposti 2. SCOPO

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

La formazione dei Responsabili e degli addetti del Servizio Prevenzione e Protezione delle aziende bancarie

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale

Piano Mirato di Prevenzione

La sicurezza sul lavoro. Concetti di base e accenni alla normativa vigente

ESPERIENZA DELLA AZIENDA ULSS 20 DI VERONA

Le effettive esigenze della Direzione del Personale nella gestione delle risorse umane in azienda. Andamento dal 2005 ad oggi

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

MODULO 4 LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO: IL FOLLOW UP DELLE AZIENDE, VERIFICA, MONITORAGGIO E AGGIORNAMENTO DEL DVR

COORDINAMENTO SPISAL DELLA PROVINCIA DI VERONA

concordano Art. 1 - Introduzione

Corso di formazione per Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

Decreto Interministeriale del Attuazione di quanto previsto dall art. 29 comma 5 del D.L.vo 81/08

NEAT??? Peif 3.4??? Peif 3.5???...??? Stress lavoro correlato

Manuale Sicurezza Duemilauno Agenzia Sociale

PROGRAMMA. TITOLO ARGOMENTI TEMPI Modulo A 1. 4 ore. Presentazione del corso

Ipotesi di procedura per la rilevazione degli incidenti e degli infortuni mancati

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca

La valutazione dello stress lavoro correlato

TRASFORMARE. Microcosmos VALUTAZIONE RISCHIO STRESS LAVORO-CORRELATO UN OBBLIGO DI LEGGE IN UN OPPORTUNITÀ PER L AZIENDA E PER I LAVORATORI

La formazione dei Responsabili e degli addetti del Servizio Prevenzione e Protezione delle aziende bancarie

I modelli normativi. I modelli per l eccellenza. I modelli di gestione per la qualità. ! I modelli normativi. ! I modelli per l eccellenza

BENVENUTI AL CORSO DI FORMAZIONE per RSPP e ASPP. Filippo Macaluso - Corso di formazione per RSPP e ASPP Modulo A 1

IL MOBBING. Alcune considerazioni per inquadrare il problema anche alla luce delle normative su salute e sicurezza sul lavoro

Stress lavoro correlato tra prevenzione e danno alla salute

CORSO RSPP RISCHIO ALTO

03. Il Modello Gestionale per Processi

PROGRAMMA CORSO RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (R.L.S.)

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS

LA VALUTAZIONE DELLO STRESS LAVORO-CORRELATO

INTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data:

GUIDA OPERATIVA PER LA VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO GUIDA OPERATIVA. Coordinatore: Fulvio d Orsi (Regione Lazio)

Questionario sullo stress-lavoro correlato

11 marzo dott.ssa Maria Bellan Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro AULSS 6 Vicenza

FORMAZIONE A COSTO ZERO PER FAR CRESCERE LA SICUREZZA PER LE IMPRESE DI TUTTI I SETTORI

Operatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega?

Transcript:

VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO COMPILATA DA: ( ) DATORE DI LAVORO... ( ) RSPP... ( ) RLS... ( ) MEDICO COMPETENTE... DATA DI COMPILAZIONE:... 1

IL RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO La recente approvazione del D.Lgs 81/08 in materia di sicurezza negli ambienti di lavoro, introduce l obbligo di valutazione dello stress lavoro correlato in tutte le aziende secondo i contenuti dell Accordo Interconfederale per il recepimento dell accordo quadro europeo sullo stress lavorocorrelato concluso l 8 ottobre 2004 tra UNICE/UEAPME, CEEP E CES 9 giugno 2008. L Accordo quadro europeo mira a promuovere la crescita di consapevolezza e comprensione dello stress da parte dei datori di lavoro, dei lavoratori e dei loro rappresentanti alzando l attenzione sui segnali che potrebbero denotare problemi di stress lavoro-correlato. Lo scopo della valutazione del rischio stress lavoro correlato è quello di guidare e sostenere datori di lavoro e lavoratori nella riduzione del rischio attraverso l analisi degli indicatori oggettivi aziendali e l eventuale rilevazione delle condizioni di stress percepito dai lavoratori. La valutazione, come per tutti gli altri rischi, deve essere effettuata dal Datore di Lavoro, che ne ha la responsabilità. Sempre in analogia con gli altri rischi è previsto il coinvolgimento delle figure aziendali come RSPP, RLS, MC, oltre ad eventuali altri soggetti interni/esterni indicati dalle organizzazioni. Si articola in tre FASI principali: FASE 1. Valutazione indicatori oggettivi di stress al lavoro (compilazione della check list) FASE 2. Identificazione della condizione di rischio (BASSO, MEDIO, ALTO) e pianificazione delle azioni di miglioramento FASE 3. Valutazione percezione dello stress al lavoro dei lavoratori, attraverso compilazione di questionari di percezione, analizzati in modo aggregato, obbligatoria solo per rischio alto. 2

FASE 1 -VALUTAZIONE INDICATORI OGGETTIVI STRESS LAVORO CORRELATO La valutazione dello stress lavoro correlato prevede la compilazione di una Check che identifica la condizione di rischio BASSO MEDIO ALTO relativamente a: - A- AREA INDICATORI AZIENDALI (10 indicatori) - B- AREA CONTESTO DEL LAVORO ( 6 aree di indicatori) - C- AREA CONTENUTO DEL LAVORO (4 aree di indicatori) INDICATORI AZIENDALI CONTESTO DEL LAVORO CONTENUTO DEL LAVORO 1.Indici Infortunistici 1.Funzione e cultura organizzativa 2. Assenteismo 2. Ruolo nell ambito della organizzazione 1. Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro 2. Pianificazione dei compiti 3. Assenza per malattia 3. Evoluzione della carriera 3. Carico di lavoro ritmo di lavoro 4. Ferie non godute 4. Autonomia decisionale 4. Orario di lavoro controllo del lavoro 5. Rotazione del personale 5. Rapporti interpersonali sul lavoro 6. Cessazione rapporti di lavoro/turnover 7. Procedimenti/ Sanzioni disciplinari 8.Richieste visite mediche straordinarie 9. Segnalazioni stress lavoro 10. Istanze giudiziarie 6. Interfaccia casa lavoro conciliazione vita/lavoro Ad ogni indicatore è associato un punteggio che concorre al punteggio complessivo dell area. I punteggi delle 3 aree vengono sommati (secondo le indicazioni) e consentono di identificare il proprio posizionamento nella TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO. AREA TOTALE PUNTEGGIO PER AREA CONTESTO DEL LAVORO CONTENUTO DEL LAVORO INDICATORI AZIENDALI TOTALE PUNTEGGIO RISCHIO 3

A - AREA INDICATORI AZIENDALI Gli indicatori aziendali sono riferiti all andamento negli ultimi 3 anni (*) dove c è l asterisco se INALTERATO corrisponde a 0, segnare DIMINUITO es. infortuni inalterati ma = a 0 negli ultimi 3 anni INDICATORI AZIENDALI N INDICATORE Diminuito Inalterato (*) Aumentato Punteggio 1 Indici infortunistici * 2 ( )... 2 Assenteismo:(rapporto % tra le 2 ( ) ore diassenza e le ore lavorabili)... 3 Assenza permalattia (non 2 ( ) maternità, allattamento, congedo matrimoniale)... 4 % Ferie non godute 2 ( )... 5 % Rotazione del personale non 2 ( ) programmata... 6 Cessazione rapporti di * 2 ( ) lavoro/ turnover... 7 Procedimenti/sanzioni * 2 ( ) disciplinari... 8 Richieste visite Mediche * 2 ( ) Straordinarie M. C... 9 Segnalazioni scritte M.C. di 0 NO ( ) 2 SI ( ) condizioni stress al lavoro... 10 Istanze giudiziarie per 0 NO ( ) 2 SI ( ) licenziamento/demansionamento... Note TOTALE PUNTEGGIO:... INDICATORE No ( ) Si ( ) Istanze giudiziarie per molestie morali/sessuali 0 Situazione che vincola la valutazione all approfondimento soggettivo dello stress lavoro correlato 4

B- AREA CONTESTO DEL LAVORO FUNZIONE E CULTURA ORGANIZZATIVA N INDICATORE Si NO Correzione punteggio Punteggio finale 1 Presenza organigramma aziendale 2 Presenza di procedure aziendali 3 Diffusione delle procedure aziendali ai lavoratori 4 Presenza di obiettivi aziendali 5 Diffusione degli obiettivi aziendali ai lavoratori 6 Presenza di un sistema di comunicazione aziendale (bacheca, internet, busta paga, volantini.) 7 Effettuazione riunioni/incontri tra dirigenti e lavoratori 8 Presenza di un piano formativo per lo sviluppo professionale dei lavoratori 9 Presenza di momenti di comunicazione dell azienda a tutto il personale Note TOTALE PUNTEGGIO:... RUOLO NELL AMBITO DELL ORGANIZZAZIONE N INDICATORE Si NO Correzione punteggio Punteggio finale 1 I lavoratori conoscono la linea gerarchica aziendale 2 I ruoli sono chiaramente definiti 3 Vi è una sovrapposizione di ruoli differenti sulle stesse persone (capoturno/preposto/responsabile 1 -... qualità) 4 Accade di frequente che i dirigenti/preposti forniscano informazioni contrastanti circa il 1 -... lavoro da svolgere Note TOTALE PUNTEGGIO:... 5

EVOLUZIONE DELLA CARRIERA N INDICATORE Si NO Correzione punteggio 1 E presente un piano di sviluppo professionale per tutti i lavoratori 2 E presente un piano di sviluppo professionale solo per i dirigenti 3 Sono definiti i criteri per l avanzamento di carriera 4 Esistono sistemi premianti in relazione al raggiungimento degli obiettivi di produzione 5 Esistono sistemi premianti in relazione al raggiungimento degli obiettivi di sicurezza 6 Esistono sistemi premianti in relazione alla corretta gestione del personale da parte dei dirigenti/capi Punteggio finale Note TOTALE PUNTEGGIO:... AUTONOMIA DECISIONALE CONTROLLO DEL LAVORO N INDICATORE Si NO Correzione Punteggio Note punteggio finale 1 Il lavoratore può decidere l ordine di esecuzione dei compiti 2 Il lavoro dipende da compiti precedentemente svolti da altri 1 -... 3 I lavoratori hanno sufficiente autonomia per l esecuzione dei compiti 4 I lavoratori hanno a disposizione le informazioni sulle decisioni aziendali 5 Sono predisposti strumenti di partecipazione decisionale dei lavoratori alle scelte aziendali TOTALE PUNTEGGIO:... 6

RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO N INDICATORE Si NO Correzione punteggio Punteggio finale 1 Possibilità di rivolgersi al dirigente superiore da parte dei lavoratori 2 Momenti di aggregazione con tutto il personale 3 Sono presenti rigidi protocolli di supervisione sul lavoro svolto 1 -... 1 -... Note TOTALE PUNTEGGIO:... INTERFACCIA CASA LAVORO CONCILIAZIONE VITA/LAVORO N INDICATORE Si NO Correzione Punteggio Note punteggio finale 1 Possibilità di effettuare la pausa pasto in luogo adeguato - mensa aziendale 2 Possibilità di orario flessibile 3 Possibilità di raggiungere il posto di lavoro con mezzi pubblici 4 Altro:...... TOTALE PUNTEGGIO:... Se il risultato finale è uguale a 0, nella TABELLA FINALE CONTESTO DEL LAVORO alla voce INTERFACCIA CASA LAVORO si inserisce il valore -1 Se il risultato finale è superiore a 0, nella TABELLA FINALE CONTESTO DEL LAVORO alla voce INTERFACCIA CASA LAVORO si inserisce il valore 0 7

C AREA CONTENUTO DEL LAVORO AMBIENTE DI LAVORO ED ATTREZZATURE DI LAVORO N INDICATORE Si NO Correzione Punteggio Note punteggio finale 1 Esposizione a rumore sup. al secondo valore d azione 1 -... 2 Inadeguato confort acustico (ambiente non industriale) 1 -... 3 Rischio chimico 1 -... 4 Microclima adeguato 5 Adeguata illuminazione 6 Inadeguata movimentazione 1 -... manuale dei carichi 7 Disponibilità DPI Se non previsto segnare SI 8 Lavoro a rischio di Aggressione fisica 1 -... 9 Cartellonistica chiara ed immediata 10 Esposizione a vibrazione superiore al limite d azione 1 -... 11 Adeguata manutenzione macchine ed attrezzature TOTALE PUNTEGGIO:... PIANIFICAZIONE DEI COMPITI N INDICATORE Si NO Correzione punteggio 1 Il lavoro subisce frequenti interruzioni 2 La mansione del lavoratore è chiaramente definita 3 E presente un lavoro caratterizzato da alta monotonia Punteggio finale 1 -... 1 -... 4 Lo svolgimento della mansione richiede di eseguire più compiti contemporaneamente 1 -... 5 Definizione dei compiti Note TOTALE PUNTEGGIO:... 8

CARICO DI LAVORO RITMO DI LAVORO N INDICATORE Si NO Correzione punteggio Punteggio finale 1 I lavoratori hanno autonomia nella ripartizione dei carichi di lavoro 2 Ci sono variazioni imprevedibili della quantità di lavoro 1 -... 3 Vi è assenza di compiti per lunghi periodi nel turno 1 -... lavorativo 4 E presente un lavoro caratterizzato da alta ripetitività 1 -... 5 Il ritmo lavorativo per l esecuzione del compito, è prefissato 1 -... 6 Il ritmo di lavoro è determinato dalla macchina 1 -... 7 Il lavoratore non può agire sul ritmo della macchina 1 -... 8 I lavoratori devono prendere decisioni rapide 1 -... Note ORARIO DI LAVORO N INDICATORE Si NO Correzione punteggio 1 E presente regolarmente un orario lavorativo superiore alle 8 ore 2 Viene abitualmente svolto lavoro straordinario 1 -... 3 E presente orario di lavoro rigido (non flessibile)? 4 La programmazione dell orario varia frequentemente 5 Le pause di lavoro non sono chiaramente definite TOTALE PUNTEGGIO:... Punteggio finale 1 -... 1 -... 1 -... 1 -... 6 E presente il lavoro a turni 1 -... 7 E sempre presente il lavoro a turni notturni 1 -... 8 E presente il turno notturno fisso o a rotazione 1 -... Note TOTALE PUNTEGGIO:... 9

FASE 2: IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO INDICATORI AZIENDALI INDICATORE TOTALE PUNTEGGIO PER BASSO 0 25% MEDIO 25 50% ALTO 50 100% INDICATORE DA A DA A DA A Indicatori aziendali * 0 5 6 13 14 20 TOTALE PUNTEGGIO 0 2 5 Se il risultato del punteggio è compreso tra 0 a 5, si inserisce nella tabella finale il valore 0 Se il risultato del punteggio è compreso tra 6 e 13 si inserisce nella tabella finale il valore 2 Se il risultato del punteggio è compreso tra 14 e 20 si inserisce nella tabella finale il valore 5 CONTESTO DEL LAVORO INDICATORE TOTALE PUNTEGGIO PER BASSO 0 25% MEDIO 25 50% ALTO 50 100% INDICATORE DA A DA A DA A Funzione e cultura organizzativa 0 2 3 5 6 9 Ruolo nell ambito dell organizzazione 0 1 2 3 4 Evoluzione della carriera 0 2 3 4 5 6 Autonomia decisionale controllo del lavoro 0 1 2 3 4 5 Rapporti interpersonali sul lavoro 1 2 3 Interfaccia casa lavoro conciliazione vita/lavoro * TOTALE PUNTEGGIO 0 7 8 14 15 27 * se il punteggio totale dell indicatore Interfaccia casa lavoro è uguale a 0, inserire il valore -1. Se superiore a 0, inserire il valore 0 CONTENUTO DEL LAVORO TOTALE BASSO MEDIO ALTO INDICATORE PUNTEGGIO PER INDICATORE DA A DA A DA A Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro 0 3 4 7 8 11 Pianificazione dei compiti 0 2 3 4 5 6 Carico di lavoro ritmo di lavoro 0 2 3 5 6 8 Orario di lavoro 0 2 3 5 6 8 TOTALE PUNTEGGIO 0 8 9 15 17 32 10

I punteggi delle 3 aree vengono sommati e consentono di identificare il proprio posizionamento nella TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO. AREA CONTESTO DEL LAVORO CONTENUTO DEL LAVORO INDICATORI AZIENDALI TOTALE PUNTEGGIO RISCHIO TOTALE PUNTEGGIO PER AREA TABELLA DI LETTURA: TOTALE PUNTEGGIO RISCHIO DA A LIVELLO DI RISCHIO 0 14 RISCHIO BASSO 25% 15 30 31 64 RISCHIO MEDIO > di 25% 50% RISCHIO ALTO > 50% NOTE L analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro, si consiglia di monitorare l organizzazione ogni due anni (in assenza di cambiamenti organizzativi). Per ogni eventuale condizione identificata in zona di rischio medio, è comunque consigliabile adottare le azioni di miglioramento evidenziate. L analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Per ogni condizione identificata si devono adottare comunque le azioni di miglioramento mirate. Si consiglia di attuare una politica di prevenzione per lo stress al lavoro e di coinvolgere attivamente il medico competente ed i preposti. Monitoraggio annuale degli indicatori. L analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative che indicano la presenza di stress correlato al lavoro. Si deve effettuare una valutazione della percezione dello stress dei lavoratori, coinvolgendo il medico competente o altre figure specializzate. Monitoraggio delle condizioni di stress e dell efficacia delle azioni di miglioramento. 11

FASE 3: VALUTAZIONE PERCEZIONE DELLO STRESS DEI LAVORATORI Un primo importante studio sullo stress lavorativo percepito venne pubblicato da Karasek nel 1979. Tale modello, nella sua formula originale, indicava come la relazione tra un elevata domanda lavorativa (JD: job demand) e la bassa libertà decisionale (DL: decision latitude) definivano una condizione di stress lavorativo percepito (job strain), a sua volta in grado di motivare livelli di stress cronico e gli incrementi di rischio cardiovascolare. Partendo da tali presupposti è stato elaborato un questionario (tratto dalla versione italiana a 49 items) che considera la: job demand (JD): come impegno lavorativo richiesto (ritmi lavorativi, natura impositiva dell organizzazione, ore di lavoro, eventuali richieste incongrue); decision latitude (DL): divisa in due componenti: la skill discretion (che identifica condizioni connotate dalla possibilità di valorizzare le proprie competenze) e la decision authorithy (la quale individua il livello di controllo dell individuo sulla programmazione ed organizzazione del lavoro). Tramite tale strumento vengono individuate quattro possibili condizioni di lavoro: 1. high strain (HS): caratterizzata da un elevata domanda con bassa libertà decisionale 2. passive (P): bassa domanda e scarso potere decisionale (tipica di quelle mansioni che non incentivano le capacità individuali e determinano marcati livelli di insoddisfazione) 3. active (A): alta domanda ed elevato potere decisionale (caratterizzata da elevate responsabilità) 4. low strain (LS): bassa domanda e elevata decisione (situazione lavorativa ottimale) Obiettivo della valutazione è quello di individuare le due situazioni più critiche (high strain e passive), al fine di adottare misure preventive soprattutto nella situazione passive. LIMITI DEL MODELLO APPLICATO Il modello qui proposto presenta due importanti limiti: - difficoltà nel concettualizzare e rendere misurabile l effettiva autonomia del soggetto - il modello è molto esemplificato e non può essere l unica risorsa per valutare il grado di job strain 12

METODO DI CALCOLO E SIGNIFICATO DEL PUNTEGGIO Decision latitude (DL) = skill discretion + decision authority - skill discretion = [Q1+Q3+Q5+Q7+Q9+(5-Q2)]x 2 6 item range 12-48 - decision authority = [Q4+Q8+(5-Q6)]x 4 3 item range 12-48 Job demand (JD) = Psychol Job dem + Physical Job dem - Psychol Job dem = [(Q10+Q11)x 3+((5-Q14)+Q13+Q15)x 2] 5 item range 12-48 - Physical Job dem = Q12 1 item range 1-4 Decision latitude (DL) 72-96 64 71 24 63 Job demand (JD) 13-21 LS LS P 22-28 LS P P 42-52 A HS HS GRADAZIONE DEL RISCHIO SULLA PERCEZIONE DELLO STRESS LAVORATIVO RISCHIO BASSO RISCHIO MEDIO RISCHIO ALTO ATTENZIONE: le condizioni di rischio medio e alto vanno interpretate nel contesto della restante analisi: infatti si posso trovare situazioni dove la percezione dello stress da parte del lavoratore è alta, ma non esistono né carenze gestionali e organizzative aziendali né sintomi aziendali di stress. 13

QUESTIONARIO SUGLI ASPETTI PSICOSOCIALI DELL ATTIVITA LAVORATIVA Lo scopo di questo questionario è quello di verificare se esistano fattori stressanti da mettere in relazione alla mansione svolta, tali da creare un disagio personale o determinare l insorgenza di patologia cliniche. Nelle risposte che verranno date non devono essere riportate situazioni stressanti di natura extralavorativa ( personale,famigliare etc.) Q1. Il suo lavoro richiede che impari cose nuove? Q2. Il suo lavoro prevede di ripetere parecchie volte le stesse operazioni? Q3. Nel suo lavoro bisogna saper trovare nuove soluzioni a sempre nuovi problemi? Q4. Il suo lavoro le permette di prendere molte decisioni in autonomia? Q5. Il suo lavoro richiede un elevato livello di competenza? Q6. Ha poca libertà di decidere come fare il suo lavoro? Q7. Il suo lavoro prevede che si occupi di cose diverse? 14

Q8. Nell organizzazione del suo lavoro ha voce in capitolo? Q9. Questo lavoro le permette di sviluppare le sue abilità? Q10. Il suo lavoro richiede di fare le cose molto velocemente? Q11. Il suo lavoro la impegna molto a livello mentale? Q12. Il suo lavoro richiede intenso sforzo fisico? Q13. Le è richiesto un lavoro eccessivo? Q14. Ha tempo sufficiente per fare il suo lavoro? Q15.Durante il lavoro è sottoposto a richieste tra loro contrastanti? 15

MISURE DI PREVENZIONE Per mettere in atto un percorso di riduzione del rischio e miglioramento continuo, l organizzazione deve utilizzare la valutazione dello stress come base per la condivisione (discussione e comunicazione) dei risultati utili per la gestione del rischio, ma anche per la (ri)progettazione dei fattori organizzativi di disagio. La prevenzione, l eliminazione o la riduzione dei problemi di stress lavoro correlato può comportare l adozione di misure che possono essere collettive, individuali o di entrambi i tipi ed introdotte sottoforma di specifiche misure mirate a fattori di stress individuati. Gli interventi per la riduzione dei rischi, già programmati con la valutazione degli indicatori oggettivi, si integrano quindi con le misure derivanti dalla valutazione degli indicatori soggettivi. DATORE DI LAVORO... Firma MEDICO COMPETENTE... Firma RSPP... Firma RSL... Firma Data... 16

FONTI BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO 1. Buselli R, Galli G, Cristaudo A, et al: Metodologia di valutazione dei rischi psicosociali in ambiente di lavoro: un progetto toscano di area vasta. G Ital Med Lav Ergon 2007; 29: 765-767 2. Baldasseroni A, Camerino D, Cenni P, et al: la valutazione dei fattori psicosociali. Proposta della versione italiana del Job Content Questionnaire di R.A.Karasek. 3. ISPESL European Agency for Safety and Health at Work. Lo stress in ambiente di lavoro. Linee guida per datori di lavoro e responsabili dei servizi di prevenzione. 2002 4. Linee guida SIMLII sullo stress Congresso SIMLII Parma 2005 5. Karasek RA: Job demands, job decision latitude, and mental strain. Implication for job redesign. Sci Q 1979; 24: 285 6. Karasek RA, Theorell T: Healthy work: stress productivity, and the reconstruction of working life. New York, Basic, 1990 7. Kasl SV: The influence of the work environment on cardiovascular health: a historical, conceptual, and methodological perspective. Occup Health Psychol 1996; 1:42-56 8. Coordinamento SPISAL della Provincia di Verona,Bussolengo, Legnago, Verona: Proposta di metodo per la valutazione del rischio stress lavoro correlato. Maggio 2009 17