GENERAZIONE DISAGIO E PROXIMA RES presentano dopodichè stasera mi butto Record di incassi e presenze di pubblico al TORINO FRINGE FESTIVAL 2014 Spettacolo vincitore del concorso GIOVANI REALTA' DEL TEATRO 2013 Menzione speciale della giuria al premio SCINTILLE 2013 di asti teatro 35 Menzione speciale della giuria al premio nazionale INTRANSITO teatro Akropolis 2013 di e con Enrico Pittaluga Graziano Sirressi Alessandro Bruni Ocaña Luca Mammoli regista e co- autore Riccardo Pippa consulenza scene e costumi Margherita Baldoni luci Lorenzo Carlucci disegni Duccio Mantellassi e Niccolò Masini produzione Proxima Res Si ringraziano: Antonio Morra per il video promo, Adele Pellegatta per la voce fuori campo e Carlo Alfredo Bassetti per la canzone di chiusura C_HODISAGIO
PRESENTAZIONE Sappiamo chi sei. Tu sei un disagiato. Lo sai tu e lo sappiamo anche noi. Sappiamo quante energie sprechi per non farlo vedere. Fratello disagiato, basta: Il disagio non è un ostacolo sulla strada, il disagio è la strada. Non cercare di cambiare te stesso. Non cercare di apparire migliore. Accettati come sei: pigro, inetto, inconcludente, dispersivo, vile. Noi ti vogliamo bene così. Non preoccuparti: elimineremo assieme ogni senso di colpa, ogni residuo di frustrazione. Noi siamo qui per aiutarti. Siamo portatori di un messaggio universale che si esprime attraverso la pratica delle tre d: Distrazione, Disinteresse, Disaffezione. Stringi la mano che ti porgiamo. Il futuro è nostro. Grandi giorni di festa si avvicinano. Noi siamo la Generazione Disagio. E ce ne sbattiamo il cazzo. SINOSSI Lo sappiamo che la vita è dura, che c'è crisi, che c'è lo spread. E allora? Dopodichè? Cosa vogliamo fare? Un nuovo partito che entra in Parlamento?!? La rivoluzione? Morire per difendere un albero in Turchia? No! E allora cosa ci rimane? Il suicidio? Si! Ma per ridere! Gioca anche tu a Dopodiché: riversa i tuoi problemi su un personaggio del gioco e portalo al suicidio. I tuoi problemi moriranno con lui e la mattina dopo il tuo quotidiano cucchiaino di merda sarà più dolce. Dopodiché: l'emozione di vincere, perdendo la vita! Lo spettacolo Dopodiché è un cinico e spassoso gioco dell'oca che mira all'annullamento. Le tematiche di disagio generazionale, crisi e voglia di cambiamento vengono trattate con un gioco di ribaltamento paradossale, invece di risolvere i problemi o lottare per un mondo migliore il pubblico viene invitato a scaricare tutti i suoi problemi su un attore che è un giocatore- pedina e che si contenderà con gli altri la possibilità di arrivare per primo alla casella finale: quella del suicidio. Varie prove e imprevisti faranno avanzare o indietreggiare i personaggi su un tabellone, anche grazie all'aiuto del pubblico dal vivo.
APPUNTI DI DRAMMATURGIA E APPROCCIO AL LAVORO DOPODICHE' nasce da una drammaturgia collettiva: gli attori scrivono per il proprio personaggio e per gli altri. Si parte da tematiche condivise, titoli, spunti, situazioni che ognuno sviluppa. I testi sono poi modificati da tutti, messi alla prova in improvvisazione e scambiati tra i vari attori/autori. E' una drammaturgia collettiva, a tratti molto intima e personale. Gran parte del materiale nasce da improvvisazione e successiva trascrizione e approfondimento. E' la prima drammaturgia del gruppo, che si cimenta anche nella scrittura, dopo aver maturato un'esperienza fino ad oggi prettamente attoriale. Il gruppo crede nel fondamentale processo di messa alla prova in azione del materiale drammaturgico e cerca il confronto col pubblico a più riprese anche durante il processo creativo. Lo spettacolo finisce entrando veramente in contatto col pubblico, che viene invitato a unirsi al gruppo, a bere un bicchiere di vino, assieme agli attori, consegnando completamente la storia nelle loro mani. DOPODICHE' stasera mi butto è il primo lavoro del neonato collettivo GENERAZIONE DISAGIO. La poetica dello spettacolo e quella del gruppo coincidono su molti aspetti, per questo motivo alleghiamo qui di seguito una presentazione del collettivo stesso. CHI É GENERAZIONE DISAGIO? GENERAZIONE DISAGIO è un contenitore da cui partono molti progetti artistici. Si prefigge di essere aperto e sociale, popolare e inclusivo. Il minimo comune denominatore di GD è l'appartenenza a una generazione di mezzo, che non è rappresentata. GD è un nuovo collettivo, una identità allargata, una classe sociale nell'era dell'annullamento delle classi sociali. A partire da una condizione comune: l'avere fatto del disagio la nostra condizione abituale. GD vuole creare prodotti artistici e poetici che parlino della nostra generazione, dei nostri sogni, della nostra condizione e della nostra volontà e mira a prendere la parola con diversi progetti in più spazi diversi contemporaneamente : teatri, spazi urbani, stazioni delle metro, bar, centri sociali. L'evento artistico non è il solo modo di agire del collettivo, che mira anche ad interrogarsi su questioni di politica sociale. Uomini e donne, artisti in vari campi, con il sogno di un'italia migliore. Ecco chi è GD. E' una voce che gratta l'orecchio di chi la sente e pone domande, problemi ma propone anche soluzioni. GD parla con la gente e porta la sua arte sui muri dei luoghi dove va. Entra nei bar, beve un bicchiere assieme al suo pubblico, racconta una storia e alla fine di uno spettacolo teatrale offre una fetta di torta o un bicchiere di vino a chi è venuto ad ascoltare una storia. GD è una mamma che ci accetta tutti per quello che siamo, e cerca di far andare bene avanti la famiglia. GD mira a togliere la barriera che divide l'arte dalla vita. È arte che parla della vita. Siamo una generazione precaria, mutevole e senza un'etichetta giusta. Non siamo catalogabili. Ci rappresentiamo perché non ci rappresentano. Viviamo un mondo che non contempla ancora il nostro modo di vivere e la nuova società. Viviamo il disagio di essere una generazione di mezzo, non più figli ma non ancora padri. Siamo gli eterni giovani, non più abbastanza giovani da godere degli sconti su trasporti, musei e cinema, ma ancora troppo giovani per essere presi sul serio. Non abbiamo più la paghetta ma non ci danno ancora lo stipendio. Siamo una generazione i cui amici d'infanzia vivono sparsi per l'europa e per il mondo, alla ricerca di un posto che ci accetti. Siamo quelli che per votare dobbiamo tornare al luogo di nascita, alla residenza fiscale, da mamma
e papà. Come nel medioevo torniamo al castello per il censimento, per esprimere con una x su un foglio di carta un parere del quale non importa a nessuno. Vogliamo andarcene via, cercare la nostra America, ma a scuola non ci hanno insegnato l inglese, e poi siamo affezionati all italiano. Siamo la generazione che vive in grandi città metropolitane con affitti alle stelle e speculazione edilizia sfrenata, contemporaneamente però nelle nostre città vediamo palazzine abbandonate, solitudine e mancanza di spazi di aggregazione. Siamo la generazione che risparmia sulla spesa per permettersi una birra il sabato sera. Coabitiamo, conviviamo, ci spostiamo, siamo diversamente orientati sessualmente, usiamo il pc. I valori con cui ci hanno cresciuto però sono il matrimonio, il posto fisso e la stanzialità. Conosciamo e rispettiamo i centri sociali, i luoghi occupati e autogestiti e i circoli arci: sono gli unici che ci possiamo permettere come prezzi. Ci dispiace che vengano bollati come luoghi di aggregazione criminale e sediziosa. Spesso vengono chiusi e sgomberati e ci vediamo togliere l'unico luogo in cui potevamo fare sport a prezzi abbordabili, potevamo provare a parlare di politica e sognare spazi a misura d'uomo in una città dove non ci sono più piazze, panchine, e non ci sono più gabinetti pubblici e per pisciare devi per forza comprare un caffè, e allora pisci per strada. Siamo quelli che non vedono via d'uscita, o se la vedono sono troppo lenti o pigri per imboccarla. Così abbiamo deciso. Facciamo il salto. Siamo qui per farla finita. Accettare di vivere sarebbe accettare le condizioni. Chiuderemo con questo mondo. Non staremo alle condizioni e non ci consegneremo prigionieri. Sull'orlo del burrone, prima di buttarci, senza più niente da perdere, abbiamo capito la libertà. Abbiamo accettato il rischio della morte e ne abbiamo fatto il nostro punto di forza. Quando abbiamo accettato la morte, abbiamo scelto di vivere." GENERAZIONE DISAGIO. GENERAZIONE DISAGIO CURRICULUM DI COMPAGNIA GENERAZIONE DISAGIO è un neonato collettivo formatosi nel 2013 a partire da un idea di Enrico Pittaluga. GENERAZIONE DISAGIO nasce come esigenza artistica di dare voce a tematiche di una generazione di mezzo altrimenti non rappresentata. Il collettivo produce monologhi, performance urbane e teatrali, video, installazioni e spettacoli teatrali. GENERAZIONE DISAGIO non è una compagnia teatrale fissa, ma un luogo di incontro di diversi artisti che convergono per lavorare assieme su tematiche condivise che cambiano da progetto a progetto. GENERAZIONE DISAGIO è un collettivo artistico che si avvale anche della collaborazione di altri artisti a seconda dei progetti. (Disegnatori, Artigiani, Dramaturg, Registi, Musicisti, Video- Maker).
canale youtube: Generazione Disagio http://www.youtube.com/channel/ucjyvlto0fxlbc3jvgh1wxlw pagina facebook generazione disagio https://www.facebook.com/generazionedisagio Lo spettacolo DOPODICHE stasera mi butto è il primo lavoro del collettivo. Affronta le tematiche della precarietà e del suicidio in chiave cinica e ironica. Presentato la prima volta al pubblico all interno del bando SCINTILLE 013 di Asti teatro 35, dove ottiene la menzione speciale della giuria, è stato poi presentato come studio in anteprima a Milano a ZAM sempre nel luglio 2013, nella sua versione di 20 minuti. DOPODICHE vince il premio GIOVANI REALTA DEL TEATRO 2013 presso la civica accademia d arte drammatica Nico Pepe di Udine; ottiene la menzione speciale al festival nazionale IN- TRANSITO 2013 presso il teatro akropolis a Sestri ponente e viene selezionato al TORINO FRINGE FESTIVAL 2014 dove presenta in anteprima la versione estesa a 1 ora: risulta record di incassi e presenze di pubblico. Lo spettacolo nella sua versione di corto di 30 minuti va in scena anche al festival VICINO/LONTANO di Udine a Maggio 2014. A questo progetto collaborano gli attori- autori Enrico Pittaluga, Graziano Sirressi, Alessandro Bruni Ocana e Luca Mammoli; il regista- autore Riccardo Pippa; i disegnatori Niccolò Masini e Duccio Mantellassi; il videomaker Antonio Morra. CURRICULUM DEGLI ATTORI: Enrico Pittaluga nasce il 09/08/1986 a Genova; frequenta corsi di recitazione con IMPRO', presso il Teatro della Tosse di Genova e presso il CTA a Milano. Successivamente si diploma come attore alla Scuola d Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano nel 2011. Ha lavorato con Peter Stein presso Teatro La Scala di Milano come allievo attore; collabora attualmente con la compagnia Proxima Res e la scuola d'arte drammatica Paolo Grassi. Gli ultimi spettacoli in cui ha recitato sono La Rosa Bianca per la regia di Carmelo Rifici, teatro stabile di Bolzano; con Dario Fo nella lettura scenica La figlia del Papa ; in The Italian Factory di Chiara Boscaro con la regia di Riccardo Pippa (vincitore del premio Giuria Allievi a Giovani Realtà del Teatro 2011). Lavora attualmente al progetto Generazione Disagio che con lo spettacolo Dopodiché Stasera mi butto ha vinto il premio Giovani Realtà del Teatro 2013, ottenuto la menzione speciale al premio Scintille di Asti Teatro e ha raggiunto il record di incassi e presenze di pubblico al Torino Fringe Festival 2014. Al cinema recita con Pierfrancesco Favino in Qualunque cosa succeda regia di Alberto Negrin; in Altri Tempi per la regia di Marco Turco e ne L Ultimo Giorno d Inverno di Sergio Fabio Ferrari (miglior film 2010 al festival internazionale del cinema di La Paz, Bolivia; Best Film 2011 al Mexico International Film Festival); collabora con LA BUONCOSTUME con cui è uno dei protagonisti della sit- com web Faccialibro (vincitrice del concorso IFtv 2011), La deriva del panda, Quelli della scatola e Di come diventai fantasma e zombie. In TV ha lavorato a Lilit e Che Tempo che fa su rai 3 e Crozza nel paese delle meraviglie su la7. È inoltre mimo selezionato presso il Teatro alla Scala di Milano. Graziano Sirressi nasce a Bari il 14/12/1986. Si diploma come attore presso la Scuola d Arte Drammatica Paolo Grassi nel 2011. Ha recitato ne Il misantropo per la regia di Antonio Mingarelli; in Franco Quinto - Commedia di una Banca per la regia di Lorenzo Loris; Molto rumore per nulla per la regia di Riccardo Mallus. Ha recitato anche con Dario Fo nella lettura scenica la figlia del Papa. In tv lavora come attore in Crozza nel paese delle meraviglie in onda su La7. Attualmente lavora con il collettivo GENERAZIONE DISAGIO e con la compagnia ROTTE VOCALI su un progetto regionale di riscoperta e messa in scena delle tradizioni popolari pugliesi.
Luca Mammoli, nasce ad Assisi (Pg) il 18/06/1984. Muove i primi passi in campo artistico con la compagnia ATMO di Bastia Umbra, dove lavora come attore, trampoliere, performer e artista di strada. Partecipa a vari cortometraggi tra cui Umbra Virtus F.C. con Filippo Timi, co- prodotto da Sky. Parallelamente integra la sua formazione con corsi e seminari diretti da Francis Pardeilhan (Odin Teatret), Gennadi Bogdanov (Biomeccanica di Mejerchold). Diplomato all Accademia Paolo Grassi di Milano nel 2011 dove, tra gli altri, lavora con Mario Gonzalez, Danio Manfredini e Maria Consagra. Partecipa al premio nazionale delle Arti al Festival dei due mondi di Spoleto 2011 e riceve con il gruppo Generazione Disagio la menzione speciale ad Asti Scintille 2013 per lo spettacolo Dopodichè. Ha lavorato con Maurizio Schmidt ( Colombo, La Mandragola ), Massimo Navone ( Otello, La regina Margò ) e Marco Plini ( Ifigenia in Aulide, Himmelveg ). Alessandro Bruni Ocana nasce a Milano nel 1989 da genitori spagnoli. Vive tra l Italia e la Spagna fino ai 18 anni, età in cui torna a Milano per studiare alla Scuola d Arte Drammatica Paolo Grassi, dove si diploma come attore professionista nel 2011. Dal 2010 collabora con la compagnia dell Elfo Puccini, dove sotto la direzione di Ferdinando Bruni, Elio de Capitani e Francesco Frongia partecipa alle produzioni L ultima recita di Salomè, Racconto d Inverno Romeo e Giulietta nel ruolo di Romeo e Rosso. Con l associazione AGON partecipa come protagonista allo spettacolo Turing, a stage case history al Piccolo Teatro Studio di Milano nel Novembre 2012. Viene candidato ai Premi UBU 2012 come nuovo attore 30. Attualmente è nel cast dello spettacolo Frost \ Nixon di Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani.