REGIONE SICILIANA. Lavori di realizzazione di una fossa imhoff a servizio del Centro Direzionale del Consorzio ASI di Enna.



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REGIONE SICILIANA Redatto il: 13/12/2011 Lavori di realizzazione di una fossa imhoff a servizio del Centro Direzionale del Consorzio ASI di Enna Aggiornato il: Scala: Oggetto: TAVOLA: Relazione generale e particolare fossa imhoff 1 IL PROGETTISTA: L'IMPRESA: Ing. Viavattene Carmelo - Dirigente Tecnico - VISTO: VISTO:

Vasca biologica tipo IMHOFF (per lo smaltimento delle acque di scarico domestiche nelle località prive di rete fognaria urbana) Le vasche settiche tipo Imhoff sono costituite da una vasca principale (digestione anaerobica) che contiene al suo interno un vano secondario (di sedimentazione). L'affluente entra nel comparto di sedimentazione, che ha lo scopo di trattenere i corpi solidi e di destinare il materiale sedimentato attraverso l'apertura sul fondo inclinato, al comparto inferiore di digestione. È proporzionato in modo tale da garantire il giusto tempo di ritenzione e da impedire che fenomeni di turbolenza, causati dal carico idrico, possano diminuire l'efficienza di sedimentazione. Il comparto di digestione è dimensionato affinché avvenga la stabilizzazione biologica delle sostante organiche sedimentate (fermentazione o digestione anaerobica). Le vasche Imhoff non assicurano il rispetto dei parametri indicati nell'allegato 5 alla parte terza del D.L. n. 152/06, ma sono ammesse dall'art. 3 dello stesso allegato 5: Possono essere considerati come appropriati i sistemi di smaltimento per scarichi di insediamenti civili provenienti da agglomerati con meno di 50 A.E. come quelli già indicati nella delibera del Comitato dei Ministri per la tutela delle acque dall'inquinamento del 4/02/77. L'art. 5 della stessa delibera del C.M. prevede la immissione in condotta disperdente posta in trincea profonda circa 2/3 di metro con strato di pietrisco collocato nella meta' inferiore della trincea stessa. Sono costruite in conformità alle descrizioni, al proporzionamento dei volumi ed alla capacità di depurazione sancite dal Comitato dei Ministri per la tutela delle acque dall'inquinamento nella delibera del 04/02/77 (S.O.G.U. n. 48 del 21/02/77). La frequenza minima di espurgo dei fanghi sarà almeno annuale. Ai fini del Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152, Norme in materia ambientale, si intende per: a) abitante equivalente : il carico organico biodegradabile avente una richiesta biochimica di ossigeno a 5 giorni (BOD5) pari a 60 grammi di ossigeno al giorno; ll) trattamento primario : il trattamento delle acque reflue che comporti la sedimentazione dei solidi sospesi mediante processi fisici e/o chimico-fisici e/o altri, a seguito dei quali prima dello scarico il BOD5 delle acque in trattamento sia ridotto almeno del 20 % ed i solidi sospesi totali almeno del 50 %; mm) trattamento secondario : il trattamento delle acque reflue mediante un processo che in genere comporta il trattamento biologico con sedimentazione secondaria, o mediante altro processo in cui vengano comunque rispettati i requisiti di cui alla tabella 1 dell'allegato 5 alla parte terza del presente decreto; La vasca sarà del tipo cilindrico, a pianta circolare, costruita con elementi anulari, in cemento armato, prefabbricati e montati in sito; La vasca è suddivisa in due comparti comunicanti a mezzo di una feritoia; uno disposto nella parte superiore ed attraversato dal liquame; l'altro per l'intera altezza destinato inferiormente alla raccolta del materiale che sedimenta (fango) e superiormente (per la parte non occupata dal comparto di sedimentazione) all' acqua di copertura; Si adotteranno accorgimenti per impedire il passaggio di bolle di gas nel comparto di sedimentazione, nonché il formarsi della crosta nello stesso (travetto di protezione, denti sporgenti, ecc.); La tenuta sarà assicurata da accurata sigillatura dei giunti tra i vari elementi prefabbricati. La vasca sarà completamente interrata; l accesso può avvenire dall'alto a mezzo di apposito vano a livello del piano di campagna, con chiusino a tenuta e sigillato; L ingresso del liquame grezzo ed uscita di quello chiarificato avverrà con paraschiuma di protezione, per trattenere le sostanze galleggianti.

L ubicazione è esterna ai fabbricati, e distante circa 20 m da ogni fabbricato circostante la zona, e da qualunque condotta o serbatoio destinato ad uso potabile, e posizionata planimetricamente nei riguardi di fabbricati ed aree frequentate in maniera tale che le operazioni di estrazione dei residui non rechino fastidi, o risultino sgradevoli alla vista. L impianto sarà al servizio del Centro Direzionale dell A.S.I. di Dittaino, ove lavorano 25 dipendenti, oltre a 7 dipendenti di locali ceduti in locazione o comodato d uso, per un totale di 32 dipendenti; va considerato che il Centro Direzionale è dotato di auditorium capiente 300 posti, in corso di adeguamento alla normativa antincendio. Per il dimensionamento si fa riferimento al numero di abitanti equivalenti A.E., considerando le seguenti equivalenze: 1 A.E. = 1 utilizzatore domestico abituale = 3 dipendenti di uffici = 30 fruitori di auditorium Pertanto: 32 dipendenti / 3 = 11 A.E. 300 posti auditorium / 30 = 10 A.E. Totale 11+10 = 21 A.E. Per il dimensionamento del compartimento del fango, si considerano 200 litri per utente, e quindi un volume pari a 200 * 21 = 4200 litri, considerando due estrazioni all anno. Per il comparto di sedimentazione, si considera 1/3 del volume sversato giornalmente, e quindi 1400 litri. Complessivamente 4200+1400=5600 litri Con vasche del diametro interno di 1,50 metri, sono necessari: Area: 0,75*0.75*3.14 = 1766 litri Altezza = 5600/1766 = 3,17 metri In fase di esercizio: a) prima dell'inizio del funzionamento la vasca deve venire riempita d'acqua; b) per l'avviamento, si immetterà calce nel comparto del fango, per ottenere la fermentazione metanica o digestione del fango; c) l'entrata del liquame grezzo avverrà con continuità e l'uscita di quello chiarificato nella stessa misura (trascurabile la parte di acqua che proviene dall' addensamento del fango); d) può effettuarsi l'estrazione del fango digerito da una a quattro volte l'anno; l'estrazione verrà praticata mediante tubo flessibile, introdotto attraverso il vano d'accesso, e che si fa pescare al fondo dalla vasca; non va estratto tutto il fango, ma se ne lascia una parte pari a circa il 25-30%; e) si effettuerà l'asportazione della crosta superiore al comparto del fango e dei materiali galleggianti e pulizia dei paraschiuma del comparto di sedimentazione, ogniqualvolta si effettua l'estrazione del fango. Smaltimento nel suolo Lo smaltimento nel suolo di acque di rifiuto, viene effettuato per sub-irrigazione. Costruzione: a) trincea profonda 70 cm, larga alla base almeno 40 cm, con inclinazione delle pareti secondo la natura del terreno; si posizionerà del tessuto-non tessuto nello scavo; poi la parte inferiore dello scavo si riempirà di pietrisco, di dimensioni 3-6 cm, per un'altezza di circa 30 cm; nel mezzo del corpo di pietrisco viene disposta la condotta disperdente; al di sopra del pietrisco si richiuderà il tessuto non tessuto e lo scavo sarà riempito con il terreno proveniente dallo scavo; b) condotta disperdente, disposta come sopra, costituita da elementi in polietilene di diametro 10 cm e tagli ogni 30-50 cm, coperti superiormente da elementi di pietrame per impedire l'entrata del pietrisco; pendenza della condotta tra 0,2% e 0,5%; c) pietrisco di cui sopra vagliato e disposto accuratamente nello scavo per strati: tessuto non tessuto, interposto tra il pietrisco ed il terreno da reinterro, per non avere penetrazione di

terreno (prima dell'assestamento) nei vuoti del sottostante pietrisco; al terreno di reinterro si assegna un sovrassesto, per evitare che con l'assestamento si formi un avvallamento sopra la trincea; d) vaschetta in calcestruzzo, a tenuta, con sifone di cacciata, all'inizio della condotta o rete disperdente; pozzetto di accesso con chiusino, di dimensioni adatte all' introduzione e posa in opera del sifone; sifone del tipo per percolatrice, con vani di passaggio ampi, adatto al liquame di fogna; Ubicazione: a) le trincee con condotte disperdenti sono lontane da fabbricati, aie, aree pavimentate o altre sistemazioni che ostacolano il passaggio dell'aria nel terreno; le condotte di adduzione sino al sistema di dispersione saranno a tenuta; b) la distanza tra il fondo della trincea ed il livello superiore della falda è non inferiore ad un metro; in nessun caso la falda può essere utilizzata a valle per uso potabile o domestico, o per irrigazione di prodotti mangiati crudi, a meno di accertamenti chimici o microbiologici caso per caso da parte dell'autorità competente; c) distanza di almeno 30 m da qualunque condotta, serbatoio o altra opera destinata al servizio potabile. d) distante almeno 200 metri da pozzi o sorgenti ove sia possibile attingere acqua destinata ad uso umano. Dimensionamento: Lo sviluppo della condotta disperdente è funzione della natura del terreno, come da tabella che segue, riferita agli scarichi civili ed allegata alla predetta deliberazione CITAI 1977: Gruppo Natura del terreno Lunghezza/ ab. 1 Sabbia fine, materiale leggero permeabile 2,0 m/ab. 2 Sabbia grossa e pietrisco o ghiaia o misti 3,0 m/ab. 3 Sabbia fine con argilla o limo 5,0 m/ab. 4 Argilla o limo con un pò di sabbia 10,0 m/ab. 5 Argilla compatta non adatto In funzione della natura del terreno per come indicata dal dott. Geol. Gaetano Punzi nella sua allegata relazione idrogeologica, sabbia fine con argilla, si adotta una lunghezza pari a 5*21=105 metri, ottenuta con 2 condotte disperdenti per subirrigazione da 55 metri poste l'una parallela all'altra, ad un'interasse di m 3 e disposte secondo la pendenza naturale del terreno. In fase di esercizio: Non richiede conduzione; si controllerà di tanto in tanto che non vi sia intasamento del pietrisco e del terreno circostante, che non si manifestino impaludamenti superficiali, che il sifone funzioni regolarmente; si effettuerà un controllo nel tempo del livello massimo della falda. Si specifica che dal punto di vista territoriale la condotta fognaria inizia dal luogo di produzione del refluo in Comune di Assoro, quindi attraversa il territorio comunale di Enna, per arrivare nuovamente in territorio di Assoro, ove è ubicata la vasca imhoff e la condotta di sub-irrigazione. Ciò è evincibile dallo stralcio catastale e dalla cartografia IGM, in quanto la separazione tra i due territori comunali era individuata dal Torrente Calderai nel suo vecchio alveo naturale, che fu rettificato, e successivamente sdemanializzato. In pratica sulla vecchia ansa del Torrente fu ubicato il piazzale posteriore della sede del Consorzio ASI di Enna, e tale piazzale viene attraversato dalla condotta fognaria, fino ad un pozzetto esterno, da cui la condotta si dovrebbe immettere nella condotta fognaria acque nere, che porta al depuratore a servizio dell'intero agglomerato industriale di Dittaino. Nelle more

del completamento ed avviamento di tale depuratore, tale condotta viene intercettata e indirizzata verso la vasca imhoff di cui alla presente relazione, a servizio solo del Centro Direzionale del Consorzio A.S.I. di Enna. IL DIRIGENTE TECNICO ing. Carmelo Viavattene