Ridurre il cuneo contributivo per i giovani, per tornare a crescere



Documenti analoghi
VOUCHER UNIVERSALE PER I SERVIZI

TASSO DI SOSTITUZIONE

Sistema previdenziale. Generalità sul sistema italiano. Corso di Scienza delle Finanze

La consapevolezza di. 30giorni LA PREVIDENZA. questo difficile momento economico rende auspicabile una programmazione

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, ,3 83,1 77,7 27,6 16, anni anni anni.

Nel 2015 minori vantaggi fiscali IRAP per le imprese del Sud, euro contro 1.245

La nuova Previdenza: riforma e offerta. Direzione commerciale - Sviluppo previdenza e convenzioni

Il mercato del lavoro in Italia: problemi e proposte di riforma

UNICREDIT PREVIDENZA P.I.P. CRV PIANO INDIVIDUALE PENSIONISTICO DI TIPO ASSICURATIVO - FONDO PENSIONE

LA NUOVA PREVIDENZA INTEGRATIVA

L associazione degli Enti di Previdenza Privati AdEPP

GUIDA 2015 ALLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE

PRODUTTORI CONTRIBUENTI CONSUMATORI L INCIDENZA FISCALE DEGLI STRANIERI IN EMILIA-ROMAGNA NEL CORSO DEL 2007

LE TASSE SUL LAVORO CHE BLOCCANO CRESCITA, CONSUMI E INVESTIMENTI

L INCENTIVAZIONE DEGLI INVESTIMENTI IN BULGARIA

FONDO PENSIONE PER I DIRIGENTI IBM STIMA DELLA PENSIONE COMPLEMENTARE (PROGETTO ESEMPLIFICATIVO STANDARDIZZATO)

Progetto esemplificativo: stima della pensione complementare

Il nuovo sistema previdenziale dei Consulenti del Lavoro

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno

COSA ACCADE IN CASO DI VERSAMENTO CONTRIBUTIVO IN UN FONDO PENSIONE COMPLEMENTARE. Informazioni di approfondimento

DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione di due; non sono previste penalizzazioni in caso di risposte non corrette)

Le forme pensionistiche dei lavoratori dipendenti, degli autonomi e dei professionisti. Dott. Matteo Robustelli

L applicazione generalizzata del metodo contributivo: problematiche tecnico attuariali

LE PENSIONI IL SISTEMA PRIVIDENZIALE PRIMA E DOPO LA LEGGE 214/2011. Mologni Enzo

Evoluzione della previdenza pubblica

Documento di economia e finanza Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali

Il sistema pensionistico

6. Progetto Esemplificativo Standardizzato

Comunicazione e promozione della Previdenza Complementare

Le Politiche Pensionistiche. Corso di Politiche Sociali Facoltà di Scienze della Formazione Università Milano Bicocca Anno Accademico

Studio di un progetto di welfare integrativo

PROGETTO ESEMPLIFICATIVO Piano individuale pensionistico di tipo assicurativo Fondo pensione. (iscritto all'albo COVIP al n. 5053)

Approfondimenti ed esempi per il Corso di Scienza delle Finanze a.a. 2007/08 Studenti A-Z

La riforma delle pensioni

Marcella Panucci direttore generale Confindustria Francesco Rivolta direttore generale Confcommercio Roma 10 dicembre 2015

Stima della pensione complementare (Progetto Esemplificativo Standardizzato)

Comunicazione periodica relativa all anno 2012

IN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA INCONTRO PARTI SOCIALI 23/7/2015

Il calcolo della pensione INPS e il Sistema Previdenziale in Italia

Stima della pensione complementare (Progetto Esemplificativo Standardizzato)

WELFARE INTEGRATO: QUALCOSA PIÙ DI UN IDEA

Dati significativi di gestione

I sistemi di gestione finanziaria e di calcolo della prestazione

DOCUMENTO SUL REGIME FISCALE

Stima della pensione complementare. (Progetto esemplificativo standardizzato)

Fondo speciale dirigenti ex-inpdai. Istituto Nazionale Previdenza per i Dirigenti di Aziende Industriali

Stima della pensione complementare (Progetto Esemplificativo Standardizzato)

Helvetia Pensione Completa Piano Individuale Pensionistico di tipo assicurativo - Fondo Pensione - iscritto all Albo COVIP al n. 5.

I N S I E M E. Fondo Pensione Aperto iscritto all'albo COVIP al n pensione complementare (Progetto Esemplificativo Standardizzato)

L EQUILIBRIO DEI CONTI DI LUNGO PERIODO DEL SISTEMA PREVIDENZIALE DI INARCASSA. Allegati. Ufficio Studi e Ricerche

A.A. 2014/2015 Economia Pubblica Esercitazione Sistema Pensionistico TESTO e SOLUZIONI

Le pensioni nel 2006

LEGGE DI STABILITÀ PER IL 2015 IL FONDO PENSIONE SI CONFERMA LA FORMA DI RISPARMIO PIÙ CONVENIENTE

Per saperne di più. L evoluzione del sistema pensionistico in Italia

I SISTEMI PREVIDENZIALI

Cosa cambia per i precari?

WHITEHALL REPLY SUPPORTA INPS NELLA REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA PER LA SIMULAZIONE DELLA PENSIONE.

Dati significativi di gestione

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna

Stima della pensione complementare (Progetto Esemplificativo Standardizzato)

Libero Domani. Stima della pensione complementare. Progetto esemplificativo standardizzato. Società del Gruppo Sara

PIP - OBIETTIVO PENSIONE

La riforma delle pensioni. Obiettivi e strumenti Nuove regole Misure temporanee

CERGAS Obiettivi e forme d intervento in ambito di long term care

FONDI PENSIONE: L ESPERIENZA DI ALTROCONSUMO

LA RIFORMA DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE E L UTILIZZO DEL TFR

Improving Effectiveness in Social Security. Prof. Gennaro Olivieri. IESS Intermediate Workshop Rome - 27 th of November, 2015

DOCUMENTO SUL REGIME FISCALE

Aviva Top Pension. Documento sul regime fiscale. Piano Individuale Pensionistico di Tipo Assicurativo - Fondo Pensione

Stima della pensione complementare (Progetto Esemplificativo Standardizzato)

Corso di GESTIONE DEI RISCHI E DELLE ASSICURAZIONI A. A

CONFEDERAZIONE GENERALE UNITARIA CGU - CISAL. Segreteria Regionale Friuli Venezia Giulia. Oggetto: Fondo Perseo. Prime indicazioni.

SISTEMA PREVIDENZA. Piano Individuale Pensionistico di tipo assicurativo - fondo pensione Iscritto all'albo COVIP al n. 5009

La struttura del sistema previdenziale

PROGETTO ESEMPLIFICATIVO FONDO PENSIONE APERTO TESEO (Fondo pensione aperto iscritto all'albo COVIP al n. 17)

Stime sul costo e sugli effetti distributivi di programmi di contrasto alla povertà. Massimo Baldini (CAPP) Daniele Pacifico (CAPP e MLPS)

Stima della pensione complementare (Progetto Esemplificativo Standardizzato)

Fonti di finanziamento: l effetto positivo della leva finanziaria

Legge di Stabilità. Fondi pensione ancora convenienti! Guida per gli iscritti alla previdenza complementare

Il sistema di previdenza sociale: luci e ombre tra sostenibilità ed adeguatezza

I vantaggi fiscali della Previdenza Complementare

IL FONDO OGGI E DOMANI

Apprendistato di alta formazione e ricerca

Bilanci consuntivi INPDAP e, dal 2012, Bilanci consuntivi INPS 2 ; Nucleo di Valutazione della Spesa pensionistica (NVSP) 3 ;

Azimut Previdenza A CIASCUNO IL SUO FUTURO.

ASSUNZIONI AGEVOLATE 2015: sgravi contributivi per chi assume a tempo indeterminato (Legge n. 190 del )

Le pensioni nel 2005

Dal 1 marzo 2015 al 30 giugno 2018 i lavoratori del settore privato potranno chiedere l erogazione del Tfr in busta paga.

LA TASSAZIONE SUGLI INVESTIMENTI

CAREFIN Centre for Applied Research in Finance. Fondi Pensione: stato dell arte. Sergio Paci

Lavoro & Previdenza La circolare su temi previdenziali e giurislavoristici

Risparmio, investimenti e sistema finanziario

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE SBROLLINI, SCUVERA

Le nuove prospettive della Previdenza Complementare

I FINANZIAMENTI AGLI STRANIERI

Stima della pensione complementare (Progetto Esemplificativo Standardizzato)

Stima della pensione complementare (Progetto Esemplificativo Standardizzato)

Stima della pensione complementare (Progetto Esemplificativo Standardizzato)

Riscatto anni di studio e servizio militare. ENPAM-INPS( Ex-INPDAP)

Azimut Previdenza. A ciascuno il suo futuro.

Transcript:

Ridurre il cuneo contributivo per i giovani, per tornare a crescere Mauro Marè, Fabio Pammolli Maggio 2013 In Italia, l aliquota di contribuzione obbligatoria al sistema pensionistico pubblico per il lavoro dipendente è alta, il 33% della retribuzione annua lorda, di cui 8-9 punti percentuali a carico del lavoratore e 24-25 punti a carico dell impresa. La maggior parte del cuneo sul lavoro dipendente (differenza tra costo del lavoro per l impresa e retribuzione netta per il lavoratore) è costituita dai contributi pensionistici (oltre il 70% del totale). Una contribuzione così elevata è all origine, assieme al processo d invecchiamento della popolazione, dell altrettanto alta incidenza sul Pil della spesa per le pensioni: oltre il 15% nel 2015, per poi ripiegare a circa il 14,5% nel 2030, risalire al 15,5% nel 2050, e infine iniziare a convergere verso il 14% per il 2060. Livelli che, senza interventi strutturali, continueranno a essere all origine sia di un ricorso eccessivo, sproporzionato rispetto al reddito reale, al finanziamento a ripartizione (Paygo), sia del peso eccessivo delle pensioni nell assorbimento delle risorse raccolte con la ripartizione. Da un lato, infatti, le alte aliquote di contribuzione obbligatoria di oggi preparano un alta spesa pensionistica pubblica in futuro. Da un altro lato, se il finanziamento a ripartizione è monopolizzato dalle pensioni, vengono a mancare risorse per quegli istituti di welfare che, in Italia, rimangono deboli o assenti: sostegni alle famiglie, prestazioni per i diversamente abili, servizi per la conciliazione vitalavoro, promozione e mantenimento del capitale umano, ammortizzatori per disoccupazione e reintroduzione a lavoro, etc.. Sono, questi, istituti che non possono fare a meno del finanziamento a ripartizione date le loro caratteristiche redistributive e che, inoltre, svolgono un ruolo importante anche per la stabilità del sistema economico e per la crescita. Per giunta, nonostante l alto sforzo contributivo richiesto al lavoro dipendente, se nulla cambia, le pensioni future saranno anche relativamente basse, conseguenza del basso tasso di crescita del Pil -che ha un incidenza diretta sul sistema di calcolo contributivo ad accumulazione nozionale- delle basse retribuzioni -sia la prima che quelle durante la 1

progressione di carriera-, dell ingresso spesso tardivo nel mondo del lavoro, e della vita lavorativa che sempre più difficilmente si svolgerà per intero all intero di rapporti di lavoro dipendente. Un vero e proprio paradosso del nostro welfare: incentrato e squilibrato sul capitolo pensioni e, ciò nonostante, incapace di offrire controprestazioni adeguate. E, senza adeguate controprestazioni, le contribuzioni pensionistiche assumono natura fiscale, d imposizione sui redditi; con un effetto di disincentivo per il lavoratore alla qualità e alla produttività delle sue mansioni/opere e per l impresa ad assumere capitale umano specializzato e a fare gli investimenti in dotazioni e infrastrutture per valorizzarlo. La necessità di ridurre il peso dei contributi pensionistici e il cuneo sul lavoro dipendente verso livelli compatibili con il funzionamento del mercato del lavoro e dell economia ci dice che, in realtà, non è affatto finita la lunga traversata del nostro sistema delle pensioni. Va spezzato quel circuito vizioso che, partendo da un ricorso esclusivo al finanziamento a ripartizione, genera effetti depressivi su occupazione e produzione, con ciò generando ulteriori problemi sul fronte del finanziamento del welfare, oltre alle conseguenze in termini di mancata crescita e impoverimento dei redditi. Negli ultimi 10-15 anni, la risposta al peso insostenibile dei contributi è consistita nell introduzione di forme contrattuali diverse da quella del lavoro dipendente (la categoria dei parasubordinati, con le sue varianti interne), più flessibili e soggette a oneri contributivi pensionistici inferiori. Le nuove forme di rapporto di lavoro hanno avuto, in effetti, il loro sviluppo, ma il problema di occupazione e produttività non è stato risolto. Per di più, si è introdotta una crescita progressiva delle aliquote di contribuzione, che raggiungeranno presto quelle previste per il lavoro dipendente. Ci si sta muovendo in direzione opposta a quella della riduzione del cuneo. Non si affronta il problema alla radice e, al contrario, s interviene equiparando ai livelli più alti di contribuzione tuttle le forme contrattuali. La Legge n. 92-2012, in particolare, ha avviato la definitiva parificazione dell aliquota di contribuzione pensionistica obbligatoria dei parasubordinati a quella dei lavoratori dipendenti: dal 27%, frutto di un incremento già avvenuto a Novembre 2011 (Legge n. 183), per giungere al 33% nel giro di pochi anni. La convergenza è stata poi posticipata, ma non annullata, da un comma del decreto crescita di Agosto 2012. 2

Incidentalmente, sono proprio le difficoltà del lavoro dipendente a favorire l uso distorto dei rapporti contrattuali flessibili. Qualunque ipotesi di riduzione degli oneri contributivi al pilastro pensionistico pubblico non può non partire da una quantificazione del costo per le finanze pubbliche. Minori contributi obbligatori significano, infatti, minori risorse per finanziare le pensioni in corso di erogazione, con la necessità di reperire fonti alternative di tipo strutturale. In questa nota, si utilizza il database dell Inps per calcolare la tax expenditure associata a una riduzione mirata del cuneo per i nuovi occupati under 30. In particolare, il calcolo si basa sulle ipotesi seguenti: una riduzione della contribuzione al primo pilastro pensionistico per 8 punti percentuali, passando da 33 a 25%, da applicarsi alla platea degli occupati sotto una data soglia anagrafica (30 anni, 40 anni); una ripartizione dello sgravio in parti uguali: quattro punti di sgravio lato lavoratore dipendente, e quattro lato datore di lavoro; una platea di riferimento coincidente con tutto il lavoro dipendente privato (ad esclusione dei lavoratori agricoli), sia a tempo determinato che a tempo indeterminato (sia full time che part time); i quattro punti di sgravio lato lavoratore diventano maggior retribuzione lorda, regolarmente assoggettata ad Ire secondo l aliquota marginale 1 ; i quattro punti lato datore di lavoro si traducono in minor costo del lavoro, con conseguenti effetti sia sull Ires che sull Irap 2 ; le fasce di età che potrebbero essere coinvolte sono quelle tra i 15 anni (inclusi) e i 40 (esclusi); le computazioni sono svolte separatamente per 5 fasce di età: <=19, 20-24, 25-29, 30-34, 35-39; viene considerato anche l aggregato complessivo, relativo alla fascia di età 15-39 (estremi inclusi). 1 Il database dell Inps permette anche il calcolo delle retribuzioni lorde medie per fasce di età. L aliquota marginale può esser simulata. 2 Si applica sempre l aliquota Irap normale del 3.9%. Secondo le ultime modifiche apportate all Irap, questa imposta è adesso interamente deducibile ai fini Ires. 3

Nel corso del primo anno di applicazione, la riduzione di 8 punti percentuali del cuneo porterebbe minori introiti contributivi (corretti per gli effetti su Ire, Ires e Irap, cfr. allegato con elaborazioni) per circa 7.5 miliardi di Euro se applicato a tutti i lavoratori dipendenti al di sotto di 40 anni. Se l applicazione riguardasse quelli sotto i 35 anni, sarebbero necessarie risorse per 4.6 miliardi, mentre il fabbisogno scenderebbe a 2.3 miliardi se la platea fosse quella al di sotto dei 30 anni; 800 milioni al di sotto dei 25 anni; 60 milioni al di sotto dei 20 anni. Questi valori sono riferiti a uno scenario statico, basato sulle condizioni dell occupazione nel 2010 (il dato più recente disponibile con lo spaccato per fasce di età e corredato dai monti retribuzione). Per stimare l entità delle risorse necessarie a dare stabile copertura alla tax expenditure, bisognerebbe tener presente che: (1) La riduzione di contribuzione corrisponderebbe a una riduzione equivalente delle promesse pensionistiche pubbliche, in ossequio alle regole di computo del sistema contributivo ad accumulazione nozionale (il Dini ); (2) La copertura con fonti alternative dovrebbe considerare un periodo di transizione sufficiente a far emergere un nuovo equilibrio caratterizzato da maggior occupazione e più alta produttività (6-8 anni); (3) A seconda delle disponibilità per la copertura, si può dimensionare la platea degli interessati dalla riforma. Se si facesse riferimento ai giovani al di sotto di 30 anni, la tax expenditure si ridurrebbe significativamente (2.3 miliardi di Euro) rispetto all ipotesi massimale di platea degli under 40 (7.5 miliardi di Euro); (4) Qualunque miglioramento dei tassi di occupazione, stimolato dalla decontribuzione rispetto ad un tendenziale in corso che è di deterioramento dopo la crisi economica, porterebbe nuova contribuzione e nuovo gettito fiscale (Ire, Ires, Irap), riducendo la tax expenditure da coprire (è l effetto che la riforma cerca); (5) I quattro punti di sgravio per il lavoratore potrebbero essere vincolati alla destinazione di almeno 1-2 punti alla contribuzione a un piano pensionistico privato ad accumulazione reale (un fondo pensione); (6) I quattro punti di sgravio per il datore di lavoro potrebbero essere vincolati alla destinazione di 1-2 punti alla contribuzione al piano pensionistico privato scelto dal dipendente (e a favore del dipendente); (7) L opting-out selettivo (per fasce di età) reso praticabile dai precedenti punti (5) e (6) creerebbe condizioni per una rielaborazione della fiscalità del pilastro 4

pensionistico privato, per contenerne la tax expenditure. Per le fasce di età coinvolte dalla decontribuzione al pilastro pubblico, potrebbero, per esempio, essere annullate le agevolazioni fiscali che oggi riguardano la fase di contribuzione volontaria al pilastro privato 3. Anche per questa via, il costo della decontribuzione al pilastro pubblico potrebbe essere mitigato rispetto agli ordini di grande prima prospettati; (8) Con il passare degli anni, l effetto del minor cuneo comincerà a manifestarsi anche nella forma di maggior propensione ad assumere capitale umano qualificato (il minor costo del lavoro permette di offrire retribuzioni più elevate) e di maggior produttività, con conseguenti più elevati gettiti sia contributivi che fiscali (l effetto endogeno della riforma). Da questi numeri e da queste considerazioni è utile prendere le mosse per avviare quel cambiamento nel finanziamento delle pensioni che è essenziale sia per gli equilibri del welfare che il per miglior funzionamento del mercato del lavoro e per la crescita. Su questi dati si può costruire una proposta operativa concreta, dopo tanti anni di dibattito, e di retorica, che hanno lasciato inalterati il cuneo sul lavoro e l eccesso di ripartizione nel finanziamento delle pensioni. In un secondo momento, sarà certo possibile operare una quantificazione analoga anche per il settore pubblico e un analisi dettagliata degli anni di transizione, inserendo anche ipotesi sui flussi di nuovi occupati regolari e su quale porzione di questi considerare tendenziale e quale acquisita grazie alla riforma.. Dicembre 2012 3 Mantenendo quelle per la fase di accumulazione e di accesso ai benefici nella forma di rendita o di capitale una tantum. 5