13 febbraio 2013 Il Resto del Carlino Sale parto in sciopero ma all ospedale Sant Anna nessun disagio NONOSTANTE lo sciopero nazionale delle sale parto, indetto dai sindacati di categoria per l intera giornata di ieri, al Sant Anna non sono stati registrati disagi. Ad essere rimandate infatti, solo semplici attività ambulatoriali perché il pronto soccorso ha prestato regolare servizio. In poche parole nessun parto è stato negato anche perché, così come comunica l azienda ospedaliera, «sarebbe impossibile fermare la sanità o un intero reparto anche solo per poco tempo». I medici chiedono la messa in sicurezza di tutti i punti nascita, un freno al contenzioso medico-legale e alle assicurazioni per il rischio professionale che oramai hanno raggiunto costi proibitivi. Per i sindacati, a livello nazionale, hanno aderito allo sciopero oltre il 90% dei medici. Garantiti comunque interventi per emergenze e prestazioni non differibili. Secondo i primi dati, in Italia, ieri non sarebbero nati 1.100 bambini perché tutti i cesarei anticipati o rinviati. Vasco Errani convochi un tavolo per discutere dell ospedale del Delta» SANITÀ in fiamme nel Basso ferrarese dove si rincorrono le polemiche sullo smantellamento dell ospedale del Delta e del San Camillo del quale si torna a parlare in commissione sanitaria comunale, a Comacchio, lunedì alle 19. Il caso vuole che a una sola ora di distanza, alle 18, nella sala Antica Pescheria di Lagosanto il governatore Vasco Errani sia l ospite d onore della campagna elettorale del Pd. Una provocazione per la Consulta popolare San Camillo e l amministrazione comacchiese che da agosto attendono un appuntamento con il governatore per fare il punto sul destino del San Camillo, oggetto di accordi firmati da Errani e disattesi nel corso degli anni. «La presenza del governatore è un iniziativa del Pd e rientra nell attività di campagna elettorale dice Paola Ricci, il sindaco di Lagosanto. Non mi sembra l occasione adatta per discutere di sanità, certo se il pubblico ha intenzione di porre domande nel merito può farlo». E d accordo Alessandro Menegatti, in corsa per la Camera con il Pdl e rappresentante della lista civica Lagosanto per Tutti. «Non è il momento giusto per approfondire la questione Valle Oppio, ma penso si possa chiedere al governatore di soprassedere alle ragioni della politica e fissare un tavolo per discutere gli obiettivi del piano sanitario del quale non si è mai parlato nei consigli comunali dice. Ci vuole un momento di confronto aperto, si sta facendo il gioco delle tre carte, molti sindaci hanno votato il piano e ora negano l evidenza». Di sanità, è un fatto, si torna a parlare a ogni tornata elettorale. Poi, chissà perché, l amnesia coglie gran parte degli eletti. «E vero. Ora però bisogna ridare alla politica un ruolo di servizio continua -. Per questo sono favorevole a un confronto pratico con Errani. Analizziamo gli sprechi invece di parlare solo di tagli. Adottiamo il buonsenso per agire». La valutazione è sempre la stessa: non si può sguarnire il basso ferrarese di una struttura ospedaliera convogliando le emergenze al polo di Cona. E un doppio rischio per la vita dei cittadini. Valle Oppio è aperto da soli 10 anni e il San Camillo è stato ristrutturato con un
esborso di circa 14 milioni. Che senso ha accantonare le due strutture? «Nessuno, è la politica», taglia corto Manrico Mezzogori della Consulta popolare. «Errani è un presidente di partito non un governatore, si presenta solo per le elezioni. Lo sappiamo bene - dice. Non ci piegheremo ai giochi di partito. In Commissione parleremo del San Camillo e di tutto il piano sanitario che favorisce Cona, nato con più posti letto di quelli previsti dalla legge, per questo quelli della provincia dovrebbero soccombere». La Nuova Ferrara Cona, la camera calda per ora resta al gelo «E vero che le porte scorrevoli della camera calda sono bloccate. Purtroppo non è possibile affrontare la questione separatamente rispetto alle tante altre che sono al centro del contenzioso con il concessionario Prog.Este sull appalto della manutenzione». Il direttore generale dell azienda S. Anna, Gabriele Rinaldi, ritorna sui disagi da mesi segnalati dall utenza. L ultimo ripreso dalla cronaca, ma presente fin dall apertura dell ospedale, riguarda il corretto funzionamento della camera calda, dove entrano i veicoli e le ambulanze che trasportano i pazienti per il pronto soccorso. Le porte scorrevoli non funzionano e restano completamente aperte, una condizione che non consente di riscaldare l ambiente. In questi giorni la carenza è emersa con grande evidenza a causa del gelo e delle condizioni del tempo. L impossibilità di isolare il punto di ricovero costringe pazienti e personale a spostarsi dall ambulanza o dal veicolo a temperatura ambiente: fuori l altro ieri il termometro segnava 1 C. «In a ttesa di trovare, se possibile, un accordo con Prog.Este- conclude Rinaldi - risolviamo ciò che si può, come l installazione delle calamite per tenere aperte le porte tagliafuoco nel lungo corridoio che si trova sul retro pronto soccorso. In questo caso il problema è stato risolto». Sciopero ostetrici, garantite le urgenze Il primo sciopero nazionale di ginecologi e ostetriche ha avuto un impatto anche sull attività degli ospedali ferraresi. L adesione è stata consistente, come è avvenuto nel resto d Italia; l obiettivo era bloccare le nascite programmate. Ieri negli ospedali ferraresi sono stati garantiti i parti naturali e le urgenze. Due le nascite in mattinata fra ospedale del Delta e ospedale di Cento a cui potrebbero essersene aggiunte altre nel corso della giornata. Garantite tutte le urgenze anche al S. Anna. In tutti i casi in servizio era presente il personale necessario ad affrontare eventuali emergenze. Fermi anche gli ambulatori ostetrici. Gli operatori e gli specialisti chiedono di poter lavorare nelle migliori condizioni, per evitare di incorrere in richieste di maxi-risarcimento che negli ultimi anni si sono moltiplicate.
Idem: investire nello sport fa risparmiare sulla sanità Pomeriggio intenso e tutto ferrarese quello di ieri per l olimpica Josefa Idem, capolista del Partito democratico per il Senato: iniziato nel ristorante del Cus Le Querce, è proseguito a Copparo per concludersi dove era cominciato. Se il primo appuntamento era con i docenti di educazione fisica e gli studenti di scienze motorie, e il secondo con gli amministratori del Pd che si occupano di sport, l ultimo è servito per incontrare una quarantina di persone appartenenti all associazionismo sportivo cittadino: tra loro la delegata provinciale del Coni Sandra Pareschi. «Siamo l unico partito ad aver presentato un programma ha rivendicato innanzitutto la canoista, gli altri l hanno fatto due settimane dopo di noi e in forma più scarna. E in quel programma abbiamo scelto di dare una scossa sul tema dello sport: nel paese manca cultura sportiva, un chip che si installa da giovani». Come accade anche per altri temi, è alla scuola che viene affidata la responsabilità, «anche se l attività motoria, pur essendo curriculare, spesso non viene svolta, vuoi perché i maestri non sono insegnanti di educazione fisica vuoi perché non ci sono le strutture. Servono allora figure e strutture adeguate». Altra questione su cui puntare la lente di ingrandimento sono gli impianti sportivi sul territorio: «quanti sono? ha domandato l olimpionica Cosa manca? Come sono coordinati, visto che spesso c è campanilismo? Sono a norma?». C è una convinzione di fondo nella decisione del Pd di occuparsi di questi argomenti: «un euro di investimento nello sport ha concluso Idem significa tre euro di risparmio nella spesa sanitaria. Il 2,8% del Pil è creato dallo sport, che serve a vivere in maniera attiva la terza età e a integrare i bambini nati altrove o nati qui da genitori nati altrove». Alla tavola rotonda Lo spprt ai tempi della crisi organizzata a Copparo la candidata del Pd ha parlato di impianti, anche sulla base dell'esperienza maturata come assessore allo sport a Ravenna, sottolineando come ce ne siano tanti, ma quasi tutti siano campi di calcio, o comunque in realtà vicine tra loro o sui quali non si può ragionare per una pratica sportiva di massa slegata dalle associazioni sportive. Il tema è: ragionare, capire, imparare dagli altri e muoversi per costruire in modo adeguato sia gli impianti che la cultura, considerando anche che fare sport finisce per costare meno che non farlo. Gli impianti che funzionano, di solito, nascono da unione di forti gruppi di persone, che si impegnano in prima persona e, pagati i mutui, se hanno profitti li reinvestono. Impianti da tre-quattro campi da calcio, ed uno o due da calcetto, con bar, spogliatoi, palestra che serve anche per le scuole e così via, magari rinunciando a discorsi di campanile. Josefa Idem ha affrontato anche la questione del doping. Ha ricordato come siano importanti le leggi ed i controlli e la cultura dell'impegno, ma anche considerare la vera lobby delle case farmaceutiche, visto che solo il 3% dei farmaci che possono avere effetti dopanti vengono impiegati in interventi terapeutici, e che la pratica si sta allargando anche a livello amatoriale. Con l attuale sanità i cittadini sono più sicuri» BERRA. Eric Zaghini (Pd) è al primo mandato come primo cittadino di Berra. E stato eletto sindaco a seguito delle elezioni amministrative svoltesi nel maggio 2009 a capo della coalizione di centrosinistra. Il prossimo anno, 2014, a Berra si tornerà alle urne per rinnovare sindaco e consiglio comunale. Zaghini, visti anche i tempi ancora abbastanza prematuri, nel corso della intervista non si è sottratto alle domande, ma preferisce
rimandare l eventuale sua ricandidatura a tempi futuri. «Io sono qui», si è lasciato sfuggire. Tre parole che potrebbero essere interpretate come un segnale di disponibilità. Sindaco Eric Zaghini, si fa un gran parlare di sanità con la Casa della Salute di Copparo che sta decollando. Che situazione c è a Berra? «Qui a Berra ci sono 5 medici della Medicina di gruppo. Stiamo cercando di organizzare anche la specialistica». E sulla nuova organizzazione complessiva? «Su questi temi ho un idea molto chiara: la politica dei piccoli, e aggiungo spesso inutili, ospedalini va superata anche nella mente dei cittadini. Non per logiche politiche, ma semplicemente perchè la nuova organizzazione risponde meglio alle esigenze sanitarie degli stessi cittadini». Perchè? «Perchè è inutile riempirsi la bocca col fatto di avere un pronto soccorso o primo soccorso che sia, quando alle spalle mancano le altre strutture, penso alla rianimazione. Che senso ha? Piuttosto si potrà ragionare se e come rafforzare il 118, il servizio ambulanze, questo sì». Parliamo di questo 2013. Per il Comune, quanto ad investimenti in opere pubbliche, che anno sarà? «Sarà un altro anno in cui dovremo indossare l elmetto e cercare di garantire gli attuali servizi». Niente ripresa, quindi? «Per quest anno penso di no. Ci attendono altri tagli, da parte nostra faremo di tutto per non aumentare le tasse ai nostri cittadini. Ma la vedo molto dura». Ancora una volta servizi sociali in primis? «Esatto. Per i quali il nostro Comune versa all Unione Terre e Fiumi oltre 270mila euro l anno. I servizi sociali, quindi anziani, fasce deboli, giovani, persone disagiate, saranno ancora una priorità assoluta». E a luglio la Tares. «Volevo arrivarci. Questa tassa purtroppo sarà più cara per i cittadini, ma voglio mettere in questo caso le mani avanti: dei soldi che deriveranno dalla Tares, il Comune non vedrà 1 euro!» Per quale motivo? «Perchè si tratta di una tassa governativa, e quindi il Comune la girerà interamente allo Stato». Qualche altro investimento lo farete, o no? «Per fortuna sì. Riusciremo ad asfaltare alcune delle strade più malmesse del territorio. La sicurezza della viabilità è qualcosa che viene percepito in maniera notevole dai nostri cittadini». Da una sicurezza all altra. E sul fronte di quella sociale? «Stiamo concretizzando il progetto di installazione di telecamere nell ambito del pacchetto sicurezza. La videosorveglianza è un altro dei temi più sentiti».