Comunità Montana del Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale



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Comunità Montana del Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale Sede Legale: via Pramollo 16, 33016 Pontebba tel.0428/90351 Sede operativa: via C. Caneva 25, 33013 Gemona del Friuli tel. 0432/971160 Notiziario a cura degli sportelli linguistici per la minoranza friulana, slovena, tedesca della Comunità Montana realizzato grazie ai fondi della Legge 482/99. Numero 13, 2009. Stampato in proprio. Jïmana od krajow den növi lïbri Jïmana od krajow nin račëjo karjë rači ano ni mörajo pa nes nawüčit karjë. Je znet ano vëdët da ka prïdë raćyt no jïmë ano pa da zakoj no mësto ma jïmë itako to jë rüdi prow. Za si pomoet tu-w isin jë vilizel te trëtnji ano zadnji lïbri od profesörja Roberta Dapita, ki an jë a napïsel za neš kumün. Tu-w isamo lïbrino so napïsane jïmana od tih biski, od ti njïvaški ano od ti ravanški mëst. Te pyrvi lïbri jë bil vilizel wžë lëta 1994 anu an jë bil za Solbico ano Korito, te saont bil pražanten dicembarja lëta 1998 ano an jë bil za Osöjsko ves anu za Učjo. Gorë na dëset lit isi proǵët, ki jë bil a wkazel šindïk Luigi Paletti, an se zarobjïwa. Tïtol od lïbrina to jë Aspetti di cultura resiana nei nomi di luogo. 3. Area di Bila / San Giorgio, Njïwa / Gniva e Ravanca / Prato. Tu-w lïbrino so napïsani 390 jïmen od krajow ano skorë za wsakë mësto to jë napïsano da ka to prïdë raćyt ano da s kod to piraja. Karjë jïmen ki nalažamo tu-w Reziji so pa tuw ti mëstë tu ki živïjo jüdi ki romonïjo po slavinski. Döpö jë na lipa wridna pert ziz pravici anu wuži, ki so pravili profesörjo Roberto Dapito noši ti stari anu pa tu-w isë pravice jë karjë jïmen od mëstow. Tu-w rivet so napïsane wse jïmana od krajow ki so tu-w tamo pyrvamo lïbrino, tu-w tamo saont ano tu-w tamo trëtnjamo. Lïbri bil pražanten w nadëjo 4 dni ǧanorja, populdnë, tu-w municïpio ta-na Ravanci. Tu-w počnet jë römonil šïndik od nošaa kumüna, Sergio Barbarino, po njamo Cristina Buttolo, ki to jë ašešör za kultüro, po njëj Carla Marcato, diretör od Centro Internazionale sul Plurilinguismo od Universitadi te tu-w Vïdnë anu jë zarobil profesör Roberto Dapit. Za mët isi növi lïbrin se mörë lehko baret tu-w municïpio tana Ravanci. LN SOMMARIO Jïmana Od Krajow Den Növi Lïbri Gramatiche Fonetiche Furlane Vuê o Fevelìn Di, Gnove Trasmission Furlane Par Radio Laboratori Creativi Wir Basteln Die Krippe e Wir Basteln Eine Puppe Il Cine Furlan: Vii Edizion Dal Concors Par Tescj Cinematografics In Lenghe Furlane La Mostre dal Cine Furlan Sloveni In Friuli, Terra Di Immigrati e Di Emigranti Cors Pratics Di Lenghe Furlane 2009 Contecurte 9 Italiano Sloveno e Friulano per La Sesta Edizione di Calla In Poesia - Arte Senza Confini 10 Dizionari Ortografic Furlan Mil e Cent Pagjinis Par Cirî Peraulis Ae Svelte 1 2 3 4 7 8 11 Casa per l Europa 12 I Tedeschi Della Stiria Meridionale e Della Valle Del Miess Un Carnevale Da Vivere Nell anima Püst Za Žïvit Ziz Düšo 13 14 Da Non Perdere... 15 Da Sportello A Sportello 16 1

GRAMATICHE FONETICHE FURLANE Sabide ai 13 di Dicembar dal 2008, al è stât presentât li de Sale Pasolini tal palaç de Regjon a Udin, il libri Gramatiche Fonetiche Furlane di Alessandro Carrozzo, publicât dal Centri Friûl Lenghe 2000. La presentazion a è stade introdusude dal assessôr pe istruzion, formazion e culture de Regjon, Roberto Molinaro. Il libri, un repertori resonât dai fenomens fonetics che si cjatin tal complès dal sisteme linguistic furlan, par orientâsi tra varietâts e lenghe standard, lu an presentât il president dal Centri Friûl Lenghe 2000, Luca Peresson, e Xavier Lamuela, professôr de Universitat de Girona, autôr de prefazion al libri e des sieltis de grafie normalizade de lenghe furlane tal 1988. Po al è intervegnût ancje l autôr, Sandri Carrozzo. La Gramatiche Fonetiche Furlane e je un volum di 136 pagjinis che al mostre i fenomens fonetics che si cjatin tal sisteme linguistic furlan e e permet di orientâsi tra lis tantis variazions, tignint simpri vîf e costrutîf il confront tra lis varietâts locâls e la lenghe di riferiment. Duncje un manuâl di consultazion par o p e r a d ô r s linguistics specializâts, un strument che ancjemò al mancjave tal p a n o r a m e bibliografic furlan. In efiets al dîs Carrozzo la fonetiche e je un dai aspiets plui studiâts dal sisteme linguistic furlan, e a son une vore di articui su un grum di aspiets specifics, ma e mancjave ancjemò une opare di sintesi che no ves tant la prospetive di descrizion di une singule varietât furlane. L implant de Gramatiche fonetiche furlane al spieghe l autôr al è chel de descrizion dal sisteme linguistic furlan tal so complès, de comparazion des diviersis formis e de selezion de norme di riferiment, cence nissune esclusion des formis locâls. Il libri, stampât in cheste prime edizion in 500 copiis, al è stât dât fûr prin di dut a es bibliotechis, a specialiscj e operadôrs linguistics e po dopo al vegnarà distribuît a cui che lu domandarà al editôr. Par vent une copie si po metisi in contat cul Centri Friûl Lenghe 2000, vie Palladio 5, 33100 Udin, cfl2000@cfl2000.net. VUÊ O FEVELÌN DI GNOVE TRASMISSION FURLANE PAR RADIO "Vuê o fevelìn di ": si clame cussì la gnove trasmission radiofoniche par furlan, che, nassude in grazie de colaborazion jenfri Regjon e Rai, e stade presentade lunis ai 22 di Dicembar dal 2008, te sede Rai dal Friûl Vignesie Julie di Triest dal assessôr regjonâl ae Istruzion, formazion e culture, Roberto Molinaro e dal diretôr de sede, Roberto Collini. Il progjet, in convenzion cu la Regjon, al proviôt la continuazion vie par dut il 2009 de positive sperimentazion dai doi apontaments cuotidians, dal lunis al vinars. Il prin spazi, slargjât di 5 a 10 minûts e inserît te ore di plui largje scolte (des 12.20 aes 12.30, prime dal gjornâl radio), al è dedicât al coment sui fats di atualitât; tal dopodimisdì, invezit, (des 15.15 aes15.30 ) al ven dat spazi a un aprofondiment dai events culturâls plui impuartants in Friûl e in regjon. Tes trasmissions, doi condutôrs in studi a fevelaran cui ospits sielzûts par dibati sui svariâts argoments. Te ocasion dal incuintri cu la stampe di lunis ai 22 di Dicembar al è stât confermât l'impen de Rai ae realizazion di trasmissions tv in lenghe furlane, bielzà in cantîr. 2

LABORATORI CREATIVI Wir basteln die Krippe e Wir basteln eine Puppe Si sono svolti con molta soddisfazione e con l apprezzamento delle insegnanti di lingua tedesca (m.donatella Sacchet per Ugovizza e Annamaria Tributsch per Tarvisio) i laboratori creativi con utilizzo esclusivo della lingua tedesca presso la scuola primaria di Ugovizza e la classe seconda della scuola primaria di Tarvisio. Nella sede di Ugovizza, essendo stato richiesto per tutte le cinque classi, il laboratorio si è svolto in due giornate distinte. Sono stati realizzati gli elementi per un presepe che andrà a partecipare ad un concorso per il Natale 2009 al quale la scuola si era già iscritta in dicembre 2008. Attraverso un mezzo di sicuro interesse come l attività manuale è stata creata un occasione per utilizzare la lingua tedesca facendola percepire come uno strumento di comunicazione valido anche oltre al momento puramente didattico o famigliare (per i pochi alunni che parlano un po di tedesco a casa o lo capiscono un po meglio) Gli argomenti che si sono all abbigliamento, alla terminologia inerente le parti del viso e del corpo umano in generale. Ogni bambino è stato dotato di un piccolo cestino (der Wörter-Korb) contenente per tutti lo stesso materiale utilizzato per la realizzazione della bambola (scampoli di stoffa, bottoni, polistirolo, una bottiglietta di vetro, lana e minuteria metallica varia) e delle etichette riportanti il nome dei materiali in tedesco, destinato ad essere utilizzato successivamente durante la normale attività scolastica: particolare che è stato molto gradito sia dai bambini che dalle loro insegnanti. Altrettanto si può dire per il laboratorio svoltosi nella scuola primaria di Tarvisio. L unica differenza è consistita nel fatto che, anziché elementi del presepio, sono state realizzate bambole con le sembianze dei personaggi delle fiabe. L insegnante Tributsch ha espresso il desiderio di poter ripetere il laboratorio in futuro suggerendo il periodo pasquale. potuti affrontare hanno spaziato dal Natale, 3

IL CINE FURLAN VII edizion dal Concors par tescj cinematografics in lenghe furlane Si è davuelte, inte suaze de Mostre dal Cine Furlan, li dal Cine Visionari di Udin, joibe ai 18 di dicembar passât, la premiazion de VII edizion dal Concors par Tescj Cinematografics in Lenghe Furlane inmaneât cun cjadince bienâl dal C.E.C. (Centri Espressions Cinematografichis). Ae serade a an partecipât ancje l'assessôr ae culture dal Comun di Udin Luigi Reitani e il president de Provincie di Udin Pietro Fontanini. La jurie che à consegnât i premiis e i ricognossiments a ere, invezit, compueste di Marcello de Stefano (regjist e autôr cinematografic), Paolo Cantarutti (gjornalist e organizadôr di events) e Stefano Moratto (poete e scritôr). Pe sezion senegjaturis, il prin premi al è lât a Dut intune gnot di Stefano Gasti e simpri inta che stesse sezion a è stade segnalade la senegjature di Renzo Brollo Vizin di cjase. Pe sezion saçs sul cine, la jurie e è decidût di dâ il prin premi ex-aequo a Il cine di PP. Pasolini: la lenghe scrite de realtât di Roberto Iacovissi <pe cualitât dal lengaç e pal disvilup de tesi sul cine di poesie di Pasolini> e a Maria Zef. Un film sul e pal Friûl che nol plasè ai furlans di Paola Iasci <pe capacitât di informazion sul dibatit che al è saltâ fûr sore dal film di Cottafavi in Friûl dilunc de sô surtide. Alfin, pe sezion sogjets cinematografics, la jurie, cundut che a sedin stâts lumâts lavôrs di grant interès e profonditât sul plan leterari e di grande bielece sul plan stilistic de lenghe furlane, e à decidût di no tribuî nissun premi parcè che i autôrs a an tratât i lavôrs come oparis letariis e no come scritturis cinematografichis. La Mostre dal Cine Furlan Il 1988 al è, dal sigûr, un moment impuartant pal svilupâsi dal nestri cine, un svolt che al ufrìs pussibilitâts gnovis ae produzion locâl. Juste ta chel an, pensade e inmaneade dal CEC (Centri Espressions Cinematografichis) di Udin, e nas la Mostre dal Cine Furlan, un festival bienâl, competitîf, par films in lenghe furlane. 4

E je un lûc viert ai cineascj che, ta cheste maniere, a puedin fâ cognossi i lôr lavôrs. E je un apontament che al vûl jessi (e che al sarà) un mût par sburtâ a nassi e a svilupâsi une cinematografie gnove. La prime edizion de Mostre si davuelç alì dal Cine di Essai Feroviari di Udin dai 16 ai 18 di Dicembar dal 1988. Inte jurie a son dentri: Siro Angeli, Mario Quargnolo, Francesco Micelli e Renato Calligaro. La prime edizion si presentave tant che esperiment cun chê di stazâ la disponibilitât dai professioniscj e dai apassionâts a fâ films par furlan e di viodi la rispueste dal public. La partecipazion e fo dibot une sorprese che e lassave sperâ ben pal avignî e, cun ogni gnove edizion, si à podût viodi une incressite cualitative des oparis presentadis, dal interès dal public e dai cinefii. La Mostre e devente cussì, a planc a planc, une farie di autôrs gnûfs tant che: Lauro Pittini, Benedetto Parisi, Giancarlo Zannier, Dorino Minigutti, Paolo Cantarutti, Massimo Garlatti-Costa, Remigio Romano, Carlo Della Vedova e altris ancjemò. Te seconde edizion dal festival (1991) al vinç un curtmetraç di Lauro Pittini intitulât I varès volût vivi. Il film, zirât in super8 tal 1981 e po passât su supuart eletronic, al conte une storie vere: il drame di un emigrât che al torne a cjase daspò vê lavorât par agns in miniere. Aromai vieri e malât di silicosi, il protagonist al resone sul sens de vite e sul parcè di tant patî. La origjinalitât e la fuarce dal film a vegnin de capacitât dal regjist di trasmeti la tension dramatiche de storie e, soredut, dal fat che il protagonist al interprete su la sene se stes e chel che al conte al è pardabon ce che al à vivût. Si à di ricuardâ ancje un altri film interessant, presentât ta chê stesse edizion, Cjossul di Michele De Mattio, un curtmetraç che, cuntun blanc e neri straordenari, miscliçant fiction, documentari e ricercje formâl, al piture la storie di un personaç particolâr. La sperimentazion si fâs viodi adore sui schermis furlans. Cun di fat, simpri tal 91, si puedin viodi doi lavôrs di ricercje stilistiche e formâl rude, ven a stâi Rivoluzion planetarie di Paolo Cantarutti e L omp di Daniela Toneatto. Tal 1993 Lauro Pittini al presente il luncmetraç Prime di sere, un film gjavât fûr dal romanç omonim di Carlo Sgorlon. Zirât in betacam (sisteme eletronic professionâl), cence nissun jutori finanziari particolâr, Prime di sere al è il struc di dut il cine di Pittini: un cine che al jentre intai personaçs par scrusignâ la lôr psicologjie, un cine che si interoghe sui dramis umans e sul sens de vite. Secuence di Prime di Sere di Lauro Pittini Prime di sere al conte la storie di Liseo, un om condanât par omicidi che al ven liberât par buine condote daspò vê stât agns in preson. Segnât moralmentri e socialmentri, Liseo al cîr di tornâ a cjapâ il so puest te societât, ma si cjate denant dai preiudizis de int, de fature par cjatâ un puest di vore, dal suspiet e, a voltis, de tristerie dai oms. 5

Bandonât dai parincj, Liseo al va a vivi tune stanzie che une vedue, restade bessole cul fi, i fite. Par lui, chê femine e so fi a son chel che nol à mai vût: une famee e la comprension. Contrari dal romanç, il finâl dal film al reste viert, e al lasse la puarte in sfrese su la sperance. Nassût tal 1961 a Schaffhausen, in Svuizare, Lauro Pittini al à 15 agns cuant che al tache a zirâ films in super8. Tal 1984 al jude tes ripresis e pe senegjature dal cine Pinsîrs par dôs Istâts di Rino Gubiani (vincidôr inte I edizion de Mostre). Dongje dai films ricuardâts, tal 1983 al zire Colôrs di vite, tal 1996 al firme la coregjie di L ereditât e tal 1999 al met adun Pieri Menis, ricuarts di frut (segnalât te VI edizion de Mostre e viodût di centenârs di fruts intes scuelis). Secuence cjapade di Pieri Menis, ricuarts di frut di Lauro Pittini, 1999 I siei lavôrs a son stâts presentâts e a àn vût ricognossiments ancje in altris paîs de Europe. Cun di plui al à colaborât cu la RAI e al à scrit doi lavôrs pal Concors par senegjaturis. Tal 1994, Benedetto Parisi al presente Dopli funerâl, conte popolâr, là che i dissens di Laura Feruglio a compagnin la storie contade de vôs di une viele di Preon, regjistrade de antropolighe Enza Sina. Parisi al veve tacât a meti in forme di film flabis e liendis za dal 1988, cuant che al veve presentât intal festival di Udin Cui isal content in chist mont?, un lavôr fat cun tecniche videografiche. Il curtmetraç al veve vinçût il prin premi. Tal 1991 al met adun doi films: Une gnot in paradîs in cubie cun Gianfranco Casula, doprant la stesse tecniche, e No è cussiença in chist mont, cun atôrs e mascaris origjinâls. Tal 1992 al zire La grape d aur, là che al dopre lis figuris rielaboradis dai atôrs. Il so viaç tal mont des flabis e des tradizions al va indenant ancje tai agns seguitîfs cu La rusignole di Cretelungje (1995), flabe ladine voltade par furlan, e cun trê films di animazion Cua, cua cua tachiti là, Il frut tal sac e Il princip bambin metûts dongje, tal 2001, cu la colaborazion dai students dal IPSIA di Glemone. Dut câs, come che si viodarà plui indenant, Parisi al è sburtât ancje di un altri interès: il documentari. L autôr al à ancje firmât il film plui curt inte storie dal cine: Integrazion (1997) che al dure juste un minût. Giancarlo Zannier tal 1995 al zire Benandants, un dai pôcs luncmetraçs dal nestri cine. Par meti adun chest film su la figure dai benandants, che a combatevin in sium cuintri des fuarcis malinis, il regjist al dopre stîi e nivei di leture diviers: chel realistic par meti in sene i procès de incuisizion daûr dai documents storics, e chel fantastic par mostrâ i viaçs in spirt che i benandants a fasevin par combati cuintri dai strions. Zannier al veve tacât tal 1988 cu la regjie di Il copari de muart, une conte interpretade di Renata Chiappino, la protagoniste di Maria Zef. Tra i siei films a son ancje Il timp dal venc (segnalât ae Mostre dal 1991) e Meni Fari, 40 e Buine!!!, une leture in clâf moderne di Meni Fari, zirât tal 2001. Fotografiis e tescj su la Mostre dal Cine Furlan tirâts ju dal sît www.minud.it 6

Sloveni in Friuli, terra di immigrati e di emigranti "Partecipo a questa festa con l'augurio che il 2009 consolidi la dimensione vera, multilingue, del Friuli Venezia Giulia, dove la tutela delle minoranze diventi sempre più un elemento che unisce e non divide. Il plurilinguismo rappresenta una risorsa in un mondo sempre più globale". Lo ha affermato l'assessore alla Cultura del Fvg, Roberto Molinaro, in occasione del tradizionale appuntamento "Dan emigranta" (la Giornata dell'emigrante), organizzato l 11 gennaio, dalle associazioni slovene della provincia di Udine nel Teatro Ristori di Cividale. La manifestazione rappresenta un momento di festa ma anche di bilancio e di riflessione sulle prospettive di sviluppo della comunità slovena. "La situazione - ha valutato l'assessore Molinaro - è da qualche anno diversa rispetto al passato: l'incontro tra la gente slovena della provincia di Udine e della Slovenia si svolge nel segno della comune cittadinanza europea. Sono, infatti, 50 su 450 milioni le persone che negli Stati dell'ue quotidianamente parlano una lingua diversa da quella ufficiale". Intervenendo alla manifestazione a cui ha partecipato anche il ministro per gli Sloveni nel Mondo, Boštjan Zeks, Molinaro ha ricordato come sia stata garantita, da parte della Giunta regionale, la continuità delle risorse per le minoranze presenti sul territorio regionale. Menzionando la difficile prospettiva economica in atto, ha in tale contesto sottolineato la necessità dell'avviamento "di un percorso di riorganizzazione, assieme alle associazioni, basato di più sulla qualità che sulla quantità". L'assessore regionale ha poi affrontato il tema della riorganizzazione della rete scolastica nel Friuli Venezia Giulia, all'interno della quale ci sono anche le scuole con lingua d'insegnamento slovena. Alla manifestazione è intervenuto, a nome delle organizzazioni slovene della Provincia di Udine, Stefano Predan, che ha auspicato "una comune azione politica" per la crescita delle opportunità occupazionali (utilizzo finanziamenti Ue, agricoltura, miglioramento servizi, infrastrutture) nella Benečia ed ha rimarcato l'importanza della cultura e della lingua per lo sviluppo del territorio. Da parte sua, il sindaco di Cividale, Attilio Vuga, ha messo in evidenza gli intensi rapporti di collaborazione transfrontaliera con gli enti locali sloveni dell'alta Val d'isonzo, mentre il ministro Zeks ha invitato a guardare con "ottimismo attivo" allo sviluppo della comunità slovena della Benečia, pur nel contesto della difficile situazione economica in atto. Infine, la senatrice Tamara Blažina, ha posto l'attenzione sulla ricerca delle sinergie per la crescita del comparto turistico nelle Valli del Natisone. Fonte: www.rinascitabalcanica.com 7

CORS PRATICS DI LENGHE FURLANE 2009 Di Zenâr 2009 a son tacâts i CORS PRATICS DI LENGHE FURLANE, in cetancj comuns de Regjon. Si fondin soredut sul studi de gramatiche e de grafie de lenghe furlane. Chescj cors a nassin cun chê di stiçâ la int a lei e scrivi par furlan, e di aprofondî i aspiets storics e culturâi, leteraris e des tradizions popolârs; cul stes fin, in armonie cui cors, la SFF e inmanee lis lezions viertis, ven a stâi conferencis viertis a ducj, e gjitis in chei puescj de nestre regjon che a àn un particolâr interès storic e artistic. Lis lezions a son viertis a di ducj, cence nissun limit ni di etât ni di titul di studi, tant plui che nol covente che i frecuentants a savedin za il furlan. I argoments parferîts a son: leture dai autôrs plui rapresentatîfs de leterature furlane, elements di storie dal Friûl cun riferiments ae storie taliane e europeane, gjeografie regjonâl, gramatiche, sintassi, grafie de lenghe, esercitazions pratichis di leture e scriture, elements di storie de art e des tradizions popolârs. Si ricuarde che i cors a son inviâts cu la poie de Agjenzie Regjonâl de Lenghe Furlane ARLeF. Ve culì la liste dai comuns che a son sede di cors: Cjassà Cjastelgnûf Çarvignan Cividât Dael Gurize Lucinîs Manià Manzan Palme Pavie Pordenon Ruvigne San Foche di San Quarin San Zorç di Noiâr San Zuan dal Nadison San Vît dal Tiliment Spilimberc Tisane Tumieç Udin Par informazions si puedin clamâ i Uficis dai Comuns interessâts, l'ufici Formazion de Societât Filologjiche Furlane (rif. Elena De Sanctis, tel. 0432 501598, int. 3 formazione@filologic afriulana.it ), la sede di Gurize (tel. 0481 533849), chê di Pordenon (tel. 0434 522323) e chê di Tumieç (tel. 366 5350501). 8

CONTECURTE Une ostarie leterarie virtuâl e furlane Un lûc virtuâl là che ducj a podin proponi e lei piçulis storiis in lenghe furlane. Cheste la idee dal blog «Contecurte», che o cjatais ae direzion http://contecurte.splinder.com Nô lu definìn «une ostarie leterarie, li che si cjatisi par lei cualchi conte e fâle cognossi ai amîs». Une sorte di circul leterari di chei di une volte e difat la grafiche e je ispirade a un imagjinari circul culturâl dal Votcent. «Contecurte» e vûl jessi un lûc par ducj chei che àn voie di lei e scrivi par furlan, tignint di cont i timps curts dal web e il jessi pôc usâts a doprâ la marilenghe. Cundifat, a vegnin ametudis dome contis curtis di al plui 2000 batudis. La nestre iniziative e vûl jessi ancje un mût par preseâ e pandi une forme leterarie pôc considerade de editorie taliane come la conte, che invesit in altris paîs e je valutade come che e merte. Sarès biel deventâ un pont di riferiment e une vetrine pai furlans che a àn tal cûr la leteradure, cence confins di lenghe e lungjece. Vignît a cjatânus, autôrs e letôrs, su http://contecurte.splinder.com. I ustîrs 9

Italiano Sloveno e Friulano per la sesta edizione di Calla in Poesia - Arte senza confini Il Comune di Pulfero indice la sesta edizione del concorso internazionale "Calla in poesia - Arte senza confini". Il concorso prevede la partecipazione di componimenti inediti in italiano o in sloveno, anche nelle versioni dialettali tipiche della zona, o in una terza lingua scelta dall'amministrazione Comunale in collaborazione con il Comitato Organizzatore. Nelle prime cinque edizioni, sono stati ammessi a concorso, come terza lingua, il Francese, l'inglese e il Tedesco, con particolare riguardo ai conterranei che nel tempo sono emigrati nei Paesi in cui si parlano questi idiomi. Per l edizione del 2009 viene ammesso a concorso, in aggiunta all Italiano e allo Sloveno, il Friulano, lingua in cui molti valligiani hanno imparato ad esprimersi con familiarità nei contatti quotidiani con il territorio limitrofo. Le opere, per le quali si propone il tema Musica è..., vanno presentate entro giovedì 30 aprile per dare alla commissione giudicatrice, composta da personalità della cultura e dell'insegnamento, il tempo congruo per poterle esaminare, in forma rigorosamente anonima, e segnalare i componimenti da premiare durante la cerimonia che avrà luogo a Calla di Pulfero domenica 31 maggio 2009. Sono ammesse a concorso 2 sezioni:adulti e ragazzi delle scuole elementari e medie inferiori. Al Concorso sono state presentate sino ad ora complessivamente oltre 1.100 composizioni: alcuni poeti nella sezione adulti hanno proposto loro opere in tutte le edizioni, mentre nella sezione ragazzi hanno già partecipato una quarantina di scuole delle Valli del Natisone e della regione Friuli Venezia Giulia, ma anche di altre regioni italiane ed estere. La versione definitiva del bando sarà disponibile a fine febbraio sul sito i n t e r n e t www.comune.pulfero.ud.it. Sopra, in attesa del nuovo bando, il logo ed il tema d e l l a s c o r s a edizione...confini... 10

DIZIONARI ORTOGRAFIC FURLAN MIL E CENT PAGJINIS PAR CIRÎ PERAULIS AE SVELTE Al è stât presentât li de Fondazion Crup a Udin, miercus ai 10 di dicembar stât, il Dof (Dizionari ortografic talian-furlan/furlantalian), burît fûr de Serling-Servizis linguistics dutun cu la cooperative di Informazion furlane. Il gnûf Dizionari ortografic al à plui di 38 mil jentradis, sei te sezion talian-furlan che in chê furlantalian, par un totâl di cuasi mil e cent pagjinis. A pet dai dizionaris di Pirona, di Faggin e de Tore Barbina, il Dof al à almancul uns dîs mil lemis di plui. Il curadôr dal progjet al è Sandri Carrozzo, president de Serling, che al à sotliniât, dilunc la presentazion, cemût che il Dof al sei il prin dizionari su cjarte stampât di plante fûr inte grafie uficiâl secont i criteris stabilîts de leç regjonâl 15/96. Nassût par cui che i covente cirî un tiermin ae svelte, al à zontât Carrozzo, il Dof al è un imprest che al invie une gnove politiche linguistiche stant che al è jessût sul marcjât cence il jutori di finanziaments publics. Dilunc de presentazion a àn cjapât la peraule ancje il president de Arlef Lorenzo Fabbro, il diretôr dal SILCE Marco Stolfo e la professore Silvana Schiavi Fachin, che e à fevelât de situazion lessicografiche e didatiche furlane. Il Dizionari ortografic talian-furlan/furlantalian si lu cjate tes librariis zà tacant di lunis ai 15 di dicembar oben si pues prenotâlu scrivint ae direzion mail coop@serling.org o ancje telefonant al numar 0432-649131. 11

CASA PER L EUROPA TAIWAN - SCADENZA 15 FEBBRAIO 2009 Summer Program in Taiwan 2009, sponsored by the National Science Council of Taiwan (NSC), has been launched. 5 scholarships will be allocated to Italian graduate students to undergo 2-month summer trainings in Taiwanese research institutes. All academic fields are concerned by this program. Per maggiori informazioni visita il sito del programma: http://france.nsc.gov.tw/ c t. a s p? xitem=13808&ctnode=859 TIROCINIO PRESSO IL SERVIZIO DI TRADUZIONI DELLA COMUNITÀ EU C è un' imperdibile opportunità presso il Servizio di Traduzione della Commissione Europea. Per poter accedere al bando dovrete essere già in possesso della Laurea Triennale, non aver ancora compiuto trenta anni ed essere in grado di tradurre nella vostra lingua madre testi redatti in inglese, più una od entrambe tra francese e tedesco. La conoscenza delle altre lingue comunitarie, tra le 13 ufficiali, è un requisito preferenziale per al vostra candidatura. La dead line per proporsi è il 1/03/09 ed i tirocini inizieranno in autunno dello stesso anno. Newsletter della Casa per l'europa 3 per maggiori informazioni irsenauti@culturacdspn.it Fonte: SpazioGiovani- Comunità montana del Friuli occidentale ( h t t p : / / www.spaziogiovani.net/ viewnews.php?id=1508&s=2) BANDO STUDIARE IN FRIULI VENEZIA GIULIA 2009/10 SCADENZA: 20 FEBBRAIO 2009 Il Convitto Nazionale Paolo Diacono in collaborazione con l Ente Friuli nel Mondo e con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia bandisce un concorso per 20 borse di studio per l anno scolastico 2009 2010 della durata di un anno (o semestre), per la frequenza nelle Scuole Superiori del Convitto Nazionale o nelle altre Scuole della Provincia di Udine riservato a figli o discendenti di corregionali all estero del Friuli Venezia Giulia nell ambito del progetto Studiare in Friuli. La domanda per partecipare alla selezione va presentata entro e non oltre 20 febbraio 2009. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito http://www.cnpd.it Fonte: sito Regione Autonoma FVG - bandi e avvisi - relazioni internaizonali e comunitarie (http:// www.regione.fvg.it/rafvg/ utility/dettaglio.act? dir=/rafvg/cms/rafvg/ M O D U L I / bandi_avvisi/0166.html) Tutte le informazioni sono tratte dal sito www.casaxeuropa.org 12

I TEDESCHI DELLA STIRIA MERIDIONALE E DELLA VALLE DEL MIESS La Stiria meridionale fece parte del ducato della Stiria fin dall anno 1147 mentre la valle del Miess (Mieβtal) e la zona di Unterdrauburg appartennero al ducato di Carinzia fin dal 976. Fino al 1919 queste zone erano strettamente legate alla storia della Carinzia, ma dovettero essere cedute alla Jugoslavia nel 1919 a causa del trattato di St.Germain. Non ci fu un referendum. Nel 1910 la maggioranza della popolazione contadina era slovena, ma la maggioranza degli abitanti dei borghicentro era di etnia tedesca (Dravograd/Unterdrauburg, 91%, Ravne na Koroskem/ Gutenstein 75%) Furono soprattutto le risorse minerarie come la lignite ed il piombo, trovate nelle zone attorno a questi centri (Ravne n.k./ Gutenstein, Prevalje/Prävali, Meza/Mieβ e Crna/ Schwarzenbach ) che fecero sorgere lì ed a Dravograd/ Unterdrauburg una fiorente industria siderurgica nella quale aveva trovato lavoro il 75% della popolazione. Il censimento del 1910 contò nella Stiria meridionale 74.000 abitanti di lingua tedesca e 3000 ne vennero censiti nella valle del Miess. Con l annessione alla Yugoslavia a migliaia persero il posto di lavoro e vennero cacciati dalla propria abitazione; altri se ne andarono volontariamente. Le cifre del 1910 risultarono così praticamente dimezzate. Con il 1945, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, gli abitanti di lingua tedesca che non si erano già messi in salvo, vennero arrestati, espatriati o deportati nei campi di concentramento (le vittime furono oltre 6000 ). I profughi si rifugiarono prevalentemente in Stiria e nella Carinzia, ma molti si trasferirono anche in Germania. Oggi i tedeschi ex abitanti della valle del Miess sono uniti ai tedeschi ex residenti nella Stiria meridionale in un unica organizzazione allo scopo di conservare la loro eredità culturale. Dravograd/Unterdrauburg 13

UN CARNEVALE DA VIVERE NELL ANIMA PÜST ZA ŽÏVIT ZIZ DÜŠO Il Carnevale è una delle manifestazioni tradizionali più importanti della Val Resia, festeggiato da tempo immemorabile nei diversi paesi della Valle. Sono giorni di grande allegria e divertimento ove tutti partecipano, grandi e piccoli, vestiti con belle maschere o semplicemente come Babaci o Kukaci con abiti vecchi e logori. Te lipe bile maškire (le belle maschere bianche) sono le maschere tradizionali più belle e preziose. Sono tutte bianche e arricchite da variopinti nastri colorati e da alti cappelli ornati da fiori di carta colorata. Il mercoledì delle ceneri, nel tardo pomeriggio, dopo un adeguato processo viene bruciato in piazza il fantoccio, detto babac a rappresentare la fine del Carnevale e quindi dell allegria e della baldoria, e l inizio del periodo quaresimale di astensioni e digiuni. Per informazioni: PRO LOCO VAL RESIA tel. e fax. 0433-53353 cell. 333.1126609 indirizzo e-mail: proloco.resia@resianet.org www.resianet.org Fotografie di Ranieri Furlan Sabato 21 febbraio ore 20.00 Musiche e balli resiani presso il salone delle ex-scuole a San Giorgio. Domenica 22 febbraio ore 10.30 PÜSTAWA NADËJA Presso il Centro Culturale Rozajanska Kultürska Hïša a Prato si terrà la premiazione del Concorso E tu che babac sei?. Un concorso creativo che porterà i bambini della scuola dell infanzia, primaria e secondaria di Resia insieme agli adulti e alle associazioni della valle alla realizzazione dei babaci / fantocci che vengono esposti lungo le vie dei paesi. Piatti tradizionali si potranno degustare presso i seguenti locali: Osteria Alla Speranza a San Giorgio Ristorante/albergo Alle Alpi a Prato Bar all Arrivo a Stolvizza (piatti freddi e dolci) Bar Seve e Francy a Stolvizza (piatti freddi e dolci) ore 14.00 Nella piazza del paese a San Giorgio, Si prosegue in serata nel salone. Martedì 24 febbraio ore 20.00 Presso il salone delle ex-scuole a San Giorgio, TE VLÏKI PÜST Mercoledì 25 febbraio ore 18.00 Processione e funerale del babac in piazza a San Giorgio. Le serate saranno allietate dalla musica e dalle danze resiane con i tipici strumenti musicali della cïtira (violino) e della bünkula (violoncello). E gradita la presenza di maschere, in particolare di quelle tradizionali resiane. 14

DA NON PERDERE... MALBORGHETTO Palazzo Veneziano 2009 4 Rassegna di concerti La musica raccontata e Poesie nel cassetto Ogni concerto sarà introdotto da una conversazione della prof.ssa Luisa Sello, presidente degli Amici della Musica di Udine e da un intervento degli allievi della Banda della Valcanale Sabato 21 febbraio 2009 ore 21 Inconfondibilmente classico Trio Lichtental - Salzburg Violino, violoncello, pianoforte Musiche di L.van Beethoven, F. Mendelssohn, Schubert Sabato 28 marzo 2009 ore 21 Händel e dintorni Andreina Di Girolamo e Silvia Rambaldi due clavicembali Omaggio a Georg Friedrich Händel, nei 250 anni dalla morte Sabato 18 aprile 2009 ore 21 Donne in carriera Federica Bello pianoforte Musiche di Chopin, Beethoven, Albeniz Sabato 9 maggio 2009 ore 21 Premio Amici della Musica V i n c i t o r i dell Accademia di Muisca di Zagabria L ingresso è libero! 15

Da sportello a sportello! La tutela delle lingue minoritarie nelle altre regioni italiane: lo sportello linguistico della Comunità Montana incontra Il popolo Rom, una nazione senza stato né territorio La Legge 482/99 tutela le minoranze linguistiche della nostra penisola. In molte altre regioni d Italia sono presenti comunità linguistiche che formano il ricco e variegato patrimonio linguistico nazionale. Con questa rubrica, Da sportello a sportello! La tutela delle lingue minoritarie nelle altre regioni italiane è nostra intenzione entrare in contatto con queste realtà per avviare un proficuo scambio di idee e magari di collaborazione. In questo numero del notiziario dell Ente abbiamo deciso di conoscere il popolo Rom e la lingua romanì. La lingua romaní La lingua romaní è una lingua indoeuropea parlata oggi dai Rom e dai Sinti. I parlanti questa lingua, in Europa, sono circa 4,6 milioni e non hanno un proprio Stato. Sono originari dell India e da lì si diffusero in varie parti del mondo: oggi è lingua minoritaria riconosciuta in Svezia e Finlandia, lingua ufficiale del distretto di Šuto Orizari nella Repubblica di Macedonia e lingua ufficiale di 79 comuni rurali e della città di Budesti in Romania, ma viene parlata anche in Italia, Slovenia, Germania, Lettonia, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia. Gli studi fatti sulla lingua romaní hanno mostrato che è strettamente imparentata con le lingue parlate nell'india settentrionale, in particolare col Punjabi. Questa relazione linguistica, quindi, mostra le zone di origine dei Rom e dei Sinti. Essi provengono, infatti, da parti del Pakistan e dal nordovest dell'india. La lingua romaní è inclusa tra le lingue della zona centrale (hindi, gujarati, etc...). Il popolo Rom La Bandiera Rom Il termine rom (in lingua romanì "rrom") fa riferimento a una delle etnie della popolazione romanì (anche detta degli zingari) originaria dell'india del Nord (media valle del Gange, oggi Uttar Pradesh) che ha lasciato l'india all'inizio dell'undicesimo secolo per giungere in Asia Minore alla fine dello stesso secolo. Simbolo internazionale della popolazione romaní (dal 1971), di origine indiana I Rom nel linguaggio comune vengono, a volte, erroneamente definiti "rumeni" o "slavi" a causa della cittadinanza di alcuni di loro e per l'assonanza dei nomi, ma in realtà non c'è alcuna connessione tra il termine "Rom" e il nome dello stato di Romania, il popolo di lingua neolatina dei rumeni o la lingua rumena, mentre gli slavi appartengono ad un ulteriore differente gruppo etnico e linguistico. Si stima che nel mondo ci siano tra i 12 e i 15 milioni di rom. Tuttavia il numero ufficiale è incerto in molti paesi. Questo anche perché molti di loro rifiutano di farsi registrare sotto l etnia Rom per paura di discriminazioni. In Italia si stima che siano 150.000 Rom di antico insediamento, di questi circa l'80% è cittadino italiano, il restante 20%, è costituito da rom provenienti dai paesi dell'est Europa.

Le origini del popolo Rom L'assenza di antichi documenti scritti ha comportato che per lungo tempo le origini e la storia dei Rom fossero un enigma. Fino a che, due secoli fa, gli antropologi ipotizzarono un'origine indiana sulla base di prove legate alla lingua da questi parlata. La maggioranza degli storici accetta la tesi dell'origine indiana, tuttavia qualcuno ipotizza che la lingua rom sia il frutto del contatto tra questi e mercanti indiani. Il termine rom, la struttura sociale e la religione Khamoro Rom Festival 2007 Praga Si ritiene che il termine rom provenga dal sanscrito Dxomba che designava gli artisti nell'india antica, in particolare indicava cantanti, ballerini, attori e percussionisti, che trasmettevano al popolo la saggezza indiana in un linguaggio più accessibile del sanscrito. Sotto le occupazioni moghol e soprattutto britannica la parola ha preso un senso peggiorativo che non aveva nell'india antica. Oggi, in Lingua romaní, rom significa uomo, marito e designa l'etnia stessa solamente presso i rom propriamente detti. La tradizione musicale Rom (Fotografia di Paolo Poce) A volte vengono usati per indicare i rom anche altri nomi meno precisi poiché accomunano ai rom anche altre etnie ad esempio, in italiano, zingari e gitani, in inglese, gipsy, in spagnolo e in catalano, gitanos, in portoghese, cigano, in tedesco, Zigeuner. Dal popolo originario dell'india, in realtà, i rom si distinguono da: i kalè che hanno perduto l'uso della lingua rom, si definiscono kalé e vivono soprattutto in Spagna e in Sud America I Sinti (o sinte), tra i quali si possono distinguere i sinti piemontesi e lombardi, la cui lingua è largamente influenzata dall'italiano e dal piemontese, e i Sinti del Nord, la cui lingua è influenzata dal tedesco e dall'alsaziano. Questi si definiscono Sinti ma sono chiamati manouches dai francesi. All'interno del popolo rom vengono inoltre individuati diversi sottogruppi sulla base di un criterio principalmente ergonimico (in base cioè al lavoro svolto). Fra questi i più comuni sono: Căldarări (o anche Kotlar(i) o Kalderash o Kalderásha) originari dei Balcani e migrati anche in Nord America e Europa Centrale, tradizionalmente dediti al mestiere del ramaio; Lovára: allevatori e commercianti di cavalli (dall'ungherese ló = cavallo); Churára o čurára: affilatori di coltelli (dal romaní čurín = coltello); Làutari: originariamenti suonatori di làuto (liuto o cordofono affine) e, per estensione, musicisti professonisti designati per l'intrattenimento di feste, matrimoni e ricorrenze; Machwáya, Boyásha e altri. Ad ogni sottogruppo si fa seguire un ulteriore divisione per nazionalità (nátsija), quindi per discendenza (vítsa) prendendo il nome del capostipite, quindi per famiglia, per arrivare poi all'individuo. La famiglia (padre, madre, figli) è la struttura base della comunità rom. Oltre ad essa si pone la famiglia estesa, che comprende i parenti con i quali vengono sovente mantenuti i rapporti di convivenza nello stesso gruppo, comunanza di interessi e di affari. Oltre alla famiglia estesa, presso i rom esiste la kumpánia, cioè l insieme di più famiglie non necessariamente unite fra loro da legami di parentela, ma tutte appartenenti allo stesso gruppo ed allo stesso sottogruppo o a sottogruppi affini. 17

I rom non hanno una propria regione ma adottano la religione appartenente alle popolazioni locali fra cui vivono, perché considerano la religione come un elemento culturale che deve essere acquisito per realizzare una buona integrazione sociale. Nella tradizione rom il rispetto reciproco tra le persone e i gruppi, compresi i gruppi confessionali, è più importante dell'ideologia religiosa stessa. Nei Balcani la maggioranza dei rom è ortodossa, in Italia sono soprattutto cattolici, come in Spagna e in Sud America. Porajmos Devastazione 1942, Jasenovac (Croazia) prigionieri rom in attesa della registrazione nel più famigerato campo di concentramento Ustasha Porajmos (in lingua romaní: «devastazione», «grande divoramento»), è il termine con cui i Rom descrivono il tentativo del regime nazista di sterminare il loro popolo. Durante l'olocausto i rom subirono persecuzioni pari a quelle degli ebrei. Nel 1935 la legge di Norimberga privò i rom della cittadinanza tedesca, da quella data essi furono oggetto di violenze, vennero imprigionati in campi di concentramento e successivamente furono soggetti a genocidio nei campi di sterminio nazisti. Questa politica di sterminio fu attuata anche nei territori occupati dalla Germania durante la guerra e nei paesi alleati, in particolare in Croazia, Romania e Ungheria. Arresto di un Rom nei pressi di Francoforte (fine anni 30) Poiché non si conosce con accuratezza il numero di rom che fino al 1935 vivevano in quei territori, è difficile dire con precisione quante furono le vittime. Ian Hancock, direttore del Programma di studi Rom presso l'università del Texas ad Austin, suggerisce una cifra che oscilla tra le 500 mila e il milione e mezzo di vittime, mentre una stima di 220/500 mila vittime è fatta da Sybil Milton, storico dell'"holocaust Memorial Museum". Nell'Europa centrale, nei protettorati di Boemia e Moravia, lo sterminio fu così accurato che portò alla completa scomparsa della lingua romboema. L identità Rom Dopo la Seconda Guerra Mondiale ha preso forma un movimento che è arrivato, in occasione del primo congresso nel 1971 a Londra, alla creazione dell'unione Internazionale dei Rom. Questa Unione mira al riconoscimento di un'identità e di un patrimonio culturale e linguistico nazionale senza stato né territorio, cioè presente in tutti i paesi europei. In Italia, con compiti di mediazione culturale, è attiva l'associazione, eretta in ente morale, denominata "Opera Nomadi" che si occupa di promuovere iniziative a favore dell integrazione dei Rom con la popolazione locale attraverso la reciproca conoscenza. La tradizione musicale Rom (Fotografia di Paolo Poce) Informazioni e Immagini tratte da: www.wikipedia.it www.operanomadimilano.org Ringraziamo per la collaborazione: OPERA NOMADI SEZIONE DI MILANO ONLUS Ente Morale DPR n. 347 del 26.3.1970 Via Archimede n. 13 20129 Milano e-mail: segreteria@operanomadimilano.org 18

Rendiamo noto che, con venerdì 13 febbraio 2009, gli sportelli linguistici per la minoranza friulana, slovena e tedesca della Comunità Montana del Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale cesseranno la loro attività a causa della scadenza del nostro contratto di collaborazione coordinata e continuativa. Lo sportello verrà riattivato quando l ente montano riceverà comunicazione circa l assegnamento di un nuovo contributo da parte della Regione in base alla L. 482/99 esercizio 2007. Purtroppo, cesseranno anche le attività legate al progetto Le nostre lingue sono la nostra ricchezza Lis nestris lenghis a son la nestre ricjece Naši jeziki so naše bogastvo Unsere Sprachen sind unser Reichtum! proposte dalle sportelliste nelle scuole primarie del comprensorio. Tutte le nostre newsletter, compresa la presente, le schede informative sugli sportelli dei comuni, le varie attività e i lavori dei bimbi saranno comunque visibili sul sito della Comunità Montana alla pagina: http://www.comunitamontanadelgemonese.it/sp_linguistici.htm Cogliamo l occasione per ringraziare sentitamente sportellisti, operatori, scuole, insegnanti, associazioni e tutti coloro che hanno collaborato con i nostri uffici in questi 2 anni e mezzo di intensa attività. Arrivederci! Mandi! Na svidenje! Aufwiedersehen! Laura Pinagli Michela Faleschini Pamela Pielich RINGRAZIAMENTI - Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero per i testi e le fotografie: La Casa per l Europa di Gemona del Friuli, il Gruppo Folkloristico Val Resia, il Circolo Culturale Resiano Rozajanski Dum, Opera Nomadi Sezione Milano ONLUS, Lara Magri, Alessandro Oman. 19