In questo numero (17 Luglio 2014) : Workshop sul diritto di stabilimento La presidenza della Commissione europea Bando sul turismo sostenibile e transnazionale Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile: 1,1 miliardi di euro per l Italia Macroregione Alpina: consultazione pubblica Demografia Quote latte: la Commissione chiede all Italia di recuperare i prelievi dovuti dai produttori di latte italiani Salute e consumatori La Commissione europea contro le pratiche sleali nella filiera alimentare Workshop sul diritto di stabilimento L 8 luglio Confcommercio ha partecipato come oratore al workshop organizzato dalla Commissione europea sullo stabilimento delle attività commerciali. Nel suo Piano d azione europeo per il Commercio al dettaglio (ERAP), pubblicato il 31gennaio 2013, la Commissione europea ha identificato le restrizioni sul diritto di stabilimento come degli ostacoli importanti alla competitività del settore. E stato un momento di scambio di pareri/buone e/o cattive pratiche sulle procedure di stabilimento e su come trovare un equilibrio tra gli obiettivi della pianificazione territoriale e la libertà di stabilimento delle attività commerciali. Il workshop fa parte degli esercizi previsti dal piano d azione sul commercio al dettaglio (ERAP) e dovrebbe contribuire alla realizzazione dello studio ordinato dalla Commissione europea in materia. I risultati di tale studio saranno presentati a metà del 2015. Oltre Confcommercio, tra i relatori sono intervenuti: ANGED (Associazione della grande distribuzione spagnola), IKEA, METRO, il Consiglio internazionale dei centri commerciali (ICSC) e il Centro per la ricerca sul Retail (CRR). I lavori sono iniziati con la presentazione di alcuni risultati preliminari dello studio richiesto dalla Commissione europea per identificare e analizzare il quadro normativo dello stabilimento del retail nei vari Stati membri. Lo studio si concentra sui regimi di autorizzazione, i permessi urbanistici e qualsiasi altro
Lotta alle frodi: importanti passi avanti Protezione delle indicazioni geografiche per i prodotti non agricoli: consultazione pubblica Accordi di partenariato settore pesca tra UE e Marocco Commercio internazionale requisito imposto dagli Stati membri per lo stabilimento; lo studio riguarda in particolare l'applicazione dell'articolo 14 della direttiva servizi. Lo stabilimento di un punto di vendita copre l apertura, l estensione e il cambiamento di attività, non include le pratiche commerciali come ad esempio gli orari di apertura, ecc. Le buone pratiche che sono richieste per lo studio sono esempi di libertà di stabilimento che preservi al contempo la vitalità dei centri città. La prima parte dello studio relativa alla panoramica generale del quadro normativo nei 28 Stati membri è stata completata. Le informazioni sono raccolte attraverso ricerche documentarie, questionari, schede per paese, interviste con le parti interessate e le autorità e sondaggi online. Il 24 ottobre, un altro workshop sarà organizzato per le parti interessate e gli Stati membri, dove il follow up dello studio sarà presentato. Il Direttore generale di EuroCommerce ha espresso l'importanza del lavoro che la Commissione sta facendo in merito e allo stesso tempo ha sottolineato l esistenza di tantissimi ostacoli diversi per il commercio al dettaglio e all ingrosso: tasse, leggi commerciali, ecc. che hanno altresì bisogno di essere affrontati. Il workshop era articolato in due panel: il primo ha riguardato le buone pratiche relative alle procedure sul diritto di stabilimento dei punti di vendita; il secondo le buone pratiche nel conciliare gli obiettivi di pianificazione territoriale e lo stabilimento del retail. Confcommercio è intervenuta nel secondo panel presentando la complessità della situazione italiana caratterizzata da una normativa eccessiva e da eccessivi poteri discrezionali, sottolineando altresì le riforme avviate alcuni anni fa per liberalizzare le attività economiche. In merito alle regole di
protezione della vitalità dei centri storici, è stata segnalata l esistenza di una politica specifica in base alla tutela dell'interesse pubblico e dell'ambiente. Gli interventi sono disponibili su richiesta. Per ulteriori informazioni: Marisa Ameli e Roberto Cerminara La presidenza della Commissione europea Durante la sessione Plenaria del Parlamento europeo, Jean-Claude Juncker è stato eletto Presidente della Commissione europea con 422 voti a favore e 250 voti contrari. Il suo mandato inizierà il 1 novembre 2014 e avrà una durata di cinque anni. Nel discorso che ha anticipato il voto, Juncker ha presentato le linee guida del suo programma politico per la prossima Commissione europea che ha racchiuso in un documento intitolato Un nuovo inizio per l Europa: Il mio programma per l occupazione, la crescita, l equità e il cambiamento democratico. Il futuro Presidente della Commissione si impegnerà a promuovere un programma di crescita che dovrebbe mobilitare 300 miliardi di euro in investimenti pubblici e privati per i prossimi tre anni. Per ulteriori informazioni: Marisa Ameli Bando sul turismo sostenibile e transnazionale La Commissione europea ha pubblicato l invito a presentare proposte su "Diversificare l'offerta e i prodotti turistici europei Prodotti nel settore del turismo sostenibile transnazionale 2014", nell ambito del Programma per la Competitività delle Imprese e delle Piccole e Medie Imprese (COSME). Il bando sarà gestito dall Agenzia Esecutiva per le PMI (EASME) per conto della Commissione europea. L'obiettivo è quello di realizzare progetti che possano sviluppare un'offerta turistica relativa ad attività sportive o per il benessere, collegata ad uno dei settori seguenti di turismo: costiero; marittimo; montano o rurale. Il termine per la presentazione delle proposte è stato fissato al 6 ottobre 2014. Per ulteriori informazioni: Marisa Ameli e Francesco Bafundi Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile: 1,1 miliardi di euro per l Italia
La Commissione europea ha adottato il programma operativo nazionale per l'implementazione dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile (YEI) in Italia. Si tratta del secondo programma operativo adottato dalla Commissione europea, dopo quello francese del mese scorso., ne quadro della YEI. Nell'ambito di questo programma l'italia mobiliterà 1,5 miliardi di euro da diverse fonti, tra cui 1,1 miliardi di euro a valere sul bilancio europeo (iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e Fondo sociale europeo)per aiutare i giovani a trovare lavoro. L'Italia è il secondo maggior destinatario di finanziamenti a titolo dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile (più di 530 milioni di euro) che verranno utilizzati in quasi tutte le regioni italiane sotto il coordinamento del ministero del Lavoro. Il programma operativo contribuirà essenzialmente ad attuare la garanzia per i giovani, l'ambiziosa riforma su scala dell'ue volta ad assicurare che ogni giovane fino a 25 anni riceva un'offerta qualitativamente valida di lavoro, di istruzione o di formazione entro quattro mesi dall'inizio della disoccupazione o dall'abbandono dell'istruzione formale. Considerate le caratteristiche del mercato del lavoro italiano, l'italia ha scelto di estendere questi interventi alle persone fino ai 29 anni di età. Tutti i beneficiari si vedranno offrire un approccio personalizzato grazie a un'ampia gamma di azioni su misura: sessioni d'informazione e di orientamento; formazione professionale; collocamenti lavorativi; apprendistati, in particolare per i più giovani; tirocini, non solo limitati ai giovani più qualificati (laureati); promozione del lavoro autonomo e dell'imprenditorialità; opportunità di mobilità professionale su scala transnazionale e territoriale; non da ultimo un sistema basato sul servizio pubblico con la possibilità di certificare l'acquisizione di nuove competenze. L'identificazione con gli obiettivi è un altro elemento chiave del programma YEI poiché ai partecipanti verrà chiesto di firmare un accordo individuale ("Patto di attivazione") quando si iscrivono a un percorso curriculare. Le regioni italiane sono attori fondamentali per il successo di questo programma. Nel quadro della strategia complessiva esse hanno progettato interventi specifici rispondenti alle loro esigenze e coerenti con il contesto socioeconomico locale. Tali interventi fruiranno del sostegno di tutti i principali attori, in particolare dei servizi pubblici per l'impiego che stanno ristrutturando le loro procedure per offrire misure innovative di attivazione. Per ulteriori informazioni: Rosella Marasco
Macroregione Alpina: consultazione pubblica La Commissione europea ha avviato una consultazione pubblica sull'ultima di una serie di strategie macro regionali dell'ue destinata a concretizzarsi nel 2015. La strategia dell'ue per la Regione Alpina (EUSALP) interessa circa 70 milioni di persone in sette paesi cinque di essi Stati membri dell'ue (Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia) e due paesi terzi (Liechtenstein e Svizzera), per un totale di circa 48 regioni. L'invito a partecipare alla consultazione intende raccogliere le opinioni e le idee degli stakeholder pertinenti per assicurare che la strategia parta da basi realistiche, abbia obiettivi appropriati e risponda alle esigenze reali degli abitanti della regione. La consultazione è aperta fino al 15 ottobre 2014. La nascente Strategia Alpina intende recare un nuovo impulso alla cooperazione e all'investimento a vantaggio di tutte le parti interessate: i paesi, le regioni, gli stakeholder della società civile e, soprattutto, i cittadini europei. La strategia si fonderà su tre importanti ambiti di intervento: 1.migliorare la competitività, la prosperità e la coesione della Regione Alpina; 2.assicurare l'accessibilità e la connettività a tutti gli abitanti della Regione Alpina; 3.rendere la Regione Alpina sostenibile e attraente sul piano ambientale. Nel dicembre di quest'anno la Presidenza italiana del Consiglio dell'unione europea, assieme alla Commissione europea, organizzerà a Milano una Conferenza degli stakeholder per discutere i risultati emersi dalla consultazione. I contributi così pervenuti alimenteranno entro il giugno 2015 una proposta formale della Commissione europea relativa a un piano d'azione (per la strategia) impostato sui bisogni e sulle capacità della regione. Per ulteriori informazioni: Marisa Ameli Demografia Dal 1 gennaio 2014 siamo 507,4 milioni abitanti nell Unione europea, contro 505,7 milioni nel 2013. Questi sono gli ultimi dati pubblicati da Eurostat lo scorso 10 luglio. Tale aumento risulta da una crescita naturale della popolazione di 80000 persone e di una saldo migratorio di 700000 persone, mentre il resto di tale aumento è dovuto a degli aggiustamenti statistici. Il trend a lungo termine dimostra che la popolazione dei paesi Ue è aumentata di circa 100 milioni di persone dal 1960. Per ulteriori informazioni: Marisa Ameli
Quote latte: la Commissione chiede all Italia di recuperare i prelievi dovuti dai produttori di latte italiani La Commissione ha compiuto un altro passo nel procedimento giuridico avviato nei confronti dell Italia per l esiguità dei recuperi dei prelievi dovuti dai produttori di latte che nelle campagne dal 1995 al 2009 avevano superato la rispettiva quota di produzione. Su un importo totale di 2,265 miliardi di euro, 1,395 miliardi non sono stati ancora recuperati; l entità di quest importo è tale da dimostrare che le autorità italiane non hanno adottato o non hanno attuato misure sufficienti per assicurare che i produttori in debito paghino il dovuto. L incapacità dell Italia di effettuare concretamente il recupero di questi prelievi vanifica le azioni intraprese a livello europeo per stabilizzare il mercato dei prodotti lattiero-caseari, oltre a creare distorsioni della concorrenza con gli altri produttori europei e italiani che hanno rispettato le quote di produzione o che, in caso di superamento dei limiti, hanno pagato i prelievi sulle eccedenze. La somma in questione dovrebbe peraltro essere versata al bilancio dello Stato italiano per evitare che le conseguenze ricadano sui contribuenti italiani. Dopo la notifica della messa in mora, del 20 giugno 2013, la seconda tappa della procedura d infrazione è l emissione di un parere motivato. Se entro due mesi l Italia non avrà trasmesso una risposta soddisfacente, la Commissione potrà citarla alla Corte di giustizia dell Unione europea perché sia constatata l inadempienza. Salute e consumatori Il Consiglio di Amministrazione del Consumer Goods Forum ha ribadito il suo impegno per l'attuazione delle risoluzioni pubblicate nel giugno 2011. Queste, infatti, hanno un ruolo chiave nel miglioramento della salute e del benessere dei consumatori. Alcune delle azioni specifiche riguardano le politiche aziendali in materia di nutrizione, etichettatura del prodotto e informazione dei consumatori, e l interruzione di pubblicità per bambini sotto i 12 anni, di prodotti che non soddisfano i criteri nutrizionali specifici, basati su prove scientifiche e / o linee guida nazionali ed internazionali. Questo pilastro Salute e Benessere è stato presentato il forum di nutrizione CE nel 2013.
La Commissione europea contro le pratiche sleali nella filiera alimentare La Commissione europea ha adottato una comunicazione che invita gli Stati membri a cercare il modo di migliorare la protezione dei piccoli produttori e dettaglianti di prodotti alimentari, contro le pratiche sleali dei loro partner commerciali, spesso molto più forti. Prima che un prodotto alimentare arrivi fino al consumatore, molti operatori del mercato (produttori, trasformatori, dettaglianti, ecc.) intervengono nella filiera, per aggiungere qualità e valore. A causa di sviluppi come una maggiore concentrazione del mercato, vi sono livelli di potere negoziale molto diversi, nelle relazioni tra i diversi attori della catena di approvvigionamento. Anche se le differenze nel potere contrattuale sono comuni e legittime nelle relazioni commerciali, questi squilibri possono a volte tradursi in pratiche commerciali sleali. La filiera alimentare è essenziale non solo per la vita e il benessere quotidiani dei consumatori, ma anche per l economia nel suo insieme, poiché occupa oltre 47 milioni di persone nell UE, molte delle quali in PMI, e rappresenta circa il 7% del valore aggiunto lordo. Il volume complessivo del mercato del commercio al dettaglio di prodotti alimentari nell UE è stimato in 1 050 miliardi di euro. La filiera alimentare ha una dimensione internazionale forte e riveste un'importanza particolare nel mercato unico dell'ue. Gli scambi transfrontalieri fra Stati membri dell UE rappresentano circa il 20% della produzione alimentare totale dell UE. Le stime suggeriscono che almeno il 70% delle esportazioni annue complessive di prodotti agricoli dei paesi UE è destinato ad altri Stati membri dell UE Lotta alle frodi: importanti passi avanti Secondo la relazione annuale della Commissione sulla tutela degli interessi finanziari dell'unione, gli Stati membri devono intensificare gli sforzi per prevenire, individuare e segnalare le frodi che colpiscono i fondi UE. La relazione formula raccomandazioni dettagliate sugli aspetti ai quali le autorità nazionali dovrebbero prestare particolare attenzione in questo ambito. La relazione rileva che le frodi individuate nella spesa dell'ue rappresentano meno del 0,2% di tutti i fondi. La Commissione ritiene tuttavia che siano necessari maggiori sforzi a livello nazionale nella lotta contro le frodi e nella loro individuazione. La relazione annuale sulla tutela degli interessi finanziari dell'unione raccomanda quindi agli Stati membri, tra l'altro, di rivedere i loro controlli per garantire che siano mirati e basati sull'analisi dei rischi. La relazione illustra inoltre nel dettaglio le numerose iniziative intraprese
dalla Commissione nel 2013 per combattere le frodi ai danni del bilancio dell'unione. Tali misure si basano sull'intenso programma antifrode portato avanti dalla Commissione negli ultimi cinque anni. Nel 2013, anno in cui è stata attuata la nuova strategia antifrode della Commissione (IP/11/783), sono stati realizzati anche importanti progressi in campo legislativo, che includono: la proposta della Commissione di creare una Procura europea (IP/13/709). Questa nuova istituzione potenzierà notevolmente le indagini e il perseguimento dei reati ai danni del bilancio dell'unione; L'entrata in vigore del nuovo regolamento OLAF, che ha contribuito a rafforzare le attività investigative dell'olaf (MEMO/13/651); Importanti passi avanti sul piano istituzionale per quanto riguarda la proposta della Commissione sulla tutela degli interessi finanziari dell'unione attraverso il diritto penale (IP/12/767). Armonizzando le definizioni dei reati ai danni del bilancio dell'unione e introducendo sanzioni minime contro questi reati, la proposta intende contribuire ulteriormente a tutelare i fondi e a scoraggiare le frodi. Protezione delle indicazioni geografiche per i prodotti non agricoli: consultazione pubblica La Commissione europea ha avviato una consultazione sul Libro verde riguardante una possibile estensione della protezione delle indicazioni geografiche ai prodotti non agricoli. Nell odierno mondo globalizzato i consumatori cercano di identificare i prodotti autentici ed originali e auspicano che la qualità e le caratteristiche specifiche pubblicizzate corrispondano effettivamente alla realtà. Un indicazione geografica (IG) identifica come originari di un paese, di una regione o di una località i prodotti per i quali una determinata qualità, la reputazione o un'altra caratteristica dipende dall'origine geografica: il vino di Bordeaux, il vetro di Murano o il prosciutto di Parma costituiscono un esempio. I prodotti agricoli (ad es. formaggi, vini, carni, frutta e verdura) di una specifica origine geografica che presentano determinate caratteristiche o sono prodotti secondo metodi tradizionali possono beneficiare di una protezione a livello europeo della IG (ad esempio il formaggio parmigiano). Tuttavia i prodotti non agricoli (ad esempio la ceramica, il
marmo, la posateria, le calzature, la tappezzeria, gli strumenti musicali) non godono attualmente di una protezione unitaria della IG a livello della UE, bensì solo di una protezione derivante da leggi nazionali. Accordi di partenariato settore pesca tra UE e Marocco La Commissione europea accoglie con favore la ratifica da parte del Marocco di un protocollo di pesca che dovrebbe spianare la strada per le navi europee in modo che possano nuovamente pescare nelle acque marocchine, dopo oltre due anni di interruzione. L'Unione europea e il Marocco hanno concluso un accordo di pesca con una durata di quattro anni, nel dicembre 2013, ma che non potevano entrare in vigore dopo la ratifica da parte del Marocco. Ora che entrambe le parti hanno completato le procedure di ratifica, alle navi dell'unione saranno concessi alcuni diritti a pescare nelle acque marocchine, in cambio di assistenza finanziaria da parte dell'unione europea, per lo sviluppo del settore della pesca Marocco. Questo protocollo appartiene a una nuova generazione di accordi di pesca conclusi dopo la riforma della politica comune della pesca dell'ue, che si concentra principalmente sulla sostenibilità ambientale, la redditività economica e il diritto internazionale. Commercio internazionale Il 14 luglio si è svolto il sesto round del Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP). Tutti i gruppi di lavoro si sono riuniti per proseguire i negoziati. La Direzione generale Commercio della Commissione europea ha organizzato l evento che può essere rivisto in web streaming. Presenti il Capo negoziatore UE Ignacio Garcia Bercero e capo negoziatore statunitense Dan Mullaney. Confcommercio Imprese per l'italia Delegazione presso l'unione europea Avenue Marnix, 30-6 piano B-1000 Bruxelles Tel: +32 2 289 62 30 Fax: +32 2 289 62 35 Sito: http://bruxelles.confcommercio.eu E-mail: delegazione@confcommercio.eu Newsletter a cura Rosella Marasco con il contributo di Gabriella Diani Segreteria: Daniela Daidone Responsabile: Marisa Ameli