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IL BIENNIO 1846-1848 LE RIFORME NEGLI STATI ITALIANI 1846: elezione del nuovo pontefice Pio IX. Stato pontificio: attuò varie riforme che resero questo territorio più liberale. Grandi speranze erano riposte in Pio IX e i sovrani di tutti gli stati italiani avviarono anche una politica di riforme. Toscana: concesse la libertà di stampa Regno di Sardegna (che comprendeva Piemonte, Liguria e Sardegna): strutture del Regno più moderne e stampa più libera. Lombardo-Veneto: nessuna riforma. Il popolo per protesta, cioè per danneggiare l economia austriaca, fece lo sciopero del fumo (il tabacco era monopolio di Stato).

1848 IN ITALIA Le prime ribellioni per l indipendenza scoppiarono nel sud Italia (Regno delle due Sicilie) a Palermo, dove fu cacciato il governatore appartenente alla famiglia dei Borboni. La sommossa si spostò poi a Napoli, dove il re Ferdinando II dovette concedere la costituzione. Risultato: al posto della monarchia assoluta cominciò a farsi strada la MONARCHIA COSTITUZIONALE Regno di Sardegna: Carlo Alberto concesse anch egli la costituzione (conosciuta come Statuto Albertino, che durò circa 100 anni). Gli austriaci che possedevano la Lombardia e il Veneto, temono una rivolta, visto che a Vienna l imperatore era stato costretto a promettere riforme liberali. Milano: Carlo Alberto (re di Sardegna), resosi conto che le ribellioni anti-austriache potevano essere un modo per aumentare il suo potere, organizzò un esercito e marciò verso Milano per liberarla dagli stranieri.

LA PRIMA GUERRA D INDIPENDENZA La marcia di Carlo Alberto su Milano determina la prima guerra d indipendenza. Il re del Regno di Sardegna aveva come obiettivo politico di cominciare a unire l Italia e, nello stesso tempo, di estendere i confini del suo Regno alla Lombardia. Si sta piano piano delineando l unificazione d Italia sotto la guida del re di Sardegna. L esercito piemontese non era però molto preparato e ben presto dovette ritirarsi, firmando con gli austriaci un armistizio. La Lombardia, che stava per essere liberata, ritornò in mano agli austriaci.

RESISTE IL REGIME COSTITUZIONALE IN PIEMONTE. In poco più di 17 mesi, dalla primavera del 1848 all agosto 1849 erano falliti tutti i tentativi rivoluzionari e, in tutta Italia, i sovrani ritirarono le costituzioni e i provvedimenti liberali che avevano concesso. La repressione colpì i patrioti con migliaia di arresti, condanne alla prigione o all esilio. Il solo Stato italiano che rimase liberale fu il Regno di Sardegna, dove Vittorio Emanuele II, succeduto a Carlo Albero, aveva mantenuto la costituzione da quest ultimo concessa. Torino, capitale del Regno di Sardegna, manteneva dunque la libertà di stampa e la polizia lasciava in pace anche i democratici. Il governo del Regno, guidato da Massimo d Azeglio, cercò di attuare delle opere di modernizzazione e vennero aboliti i privilegi del clero cattolico(religiosi). Faceva parte del Parlamento un giovane uomo che dimostrerà in futuro le sue abilità politiche: Camillo Benso di Cavour.

CAVOUR: LA FORMAZIONE DI UN MODERATO. Camillo Benso di Cavour, era di nobili origini, suo padre era piemontese(regno di Sardegna), sua madre invece era svizzera. Di qui la sua doppia anima piemontese ed europea. Da giovane viaggiò molto, soggiornò a lungo nel Regno Unito ed ebbe l occasione di conoscere i metodi di gestione dell economia moderna e i princìpi alla base del sistema politico britannico, che egli considerava il più saggio e il più avanzato. Andò anche in Francia e Svizzera. 1850-1851: fu nominato ministro dell Agricoltura e del commercio e delle Finanze. Cavour era un liberale ed era fermamente nemico dell assolutismo, ma non accettava i movimenti rivoluzionari.

CAVOUR PRIMO MINISTRO DEL PIEMONTE(Regno di Sardegna) Cavour era convinto che, per far funzionare le cose, il re dovesse regnare lasciando però il compito di governare al primo ministro e di fare le leggi al Parlamento. Le riforme di Cavour trasformarono il Regno di Sardegna in uno stato evoluto e moderno: Potenziò il porto di Genova. Incoraggiò la nascita di un industria meccanica. Favorì l espansione del commercio estero. Promosse la costruzione di canali per l irrigazione. Sviluppo della rete ferroviaria nel Regno di Sardegna, che passò da 8 a 850 Km in dieci anni. L esercito, dopo le sconfitte subìte nel 1848/49, fu potenziato e dotato di armamenti moderni. Prese provvedimenti per contrastare l eccessiva influenza della Chiesa; furono confiscati alcuni beni ecclesiastici e impiegati per finanziare le riforme statali.

LA GUERRA IN CRIMEA Con l intento di fare del Regno di Sardegna l artefice dell unificazione dell Italia, Cavour aveva compreso che questo Stato doveva inserirsi nel grande gioco delle alleanze ovvero sfruttare i contrasti fra gli stati europei. L occasione fu offerta dallo scoppio della guerra in Crimea. Il conflitto, dal 1853 al 1856, oppose due coalizioni: RUSSIA contro Francia, Inghilterra, Turchia e Regno di Sardegna. Austria e Prussia (sul cui appoggio contava lo zar Nicola I) assumono un atteggiamento vago evitando di partecipare al conflitto. La Russia vuole approfittare di questa situazione e, col pretesto di proteggere i luoghi santi cristiani dai Turchi, vuole ottenere un definitivo controllo sul Bosforo e sui Dardanelli e l accesso al Mediterraneo, secolare ambizione dell impero zarista. Francia e Inghilterra non vogliono invece un nuovo concorrente nella gestione dei traffici mediterranei. Il regno di Sardegna inviò un esercito di 15000 uomini in aiuto degli alleati ed anche grazie ad essi la Russia fu sconfitta.

LA SOCIETA NAZIONALE ITALIANA Conclusa la guerra, Cavour poteva essere presente in Europa e parlare ai potenti stati europei della situazione italiana. In questo periodo nacque la «Società nazionale italiana» che si proponeva di costruire un alleanza con il governo piemontese così da giungere a un Italia unita sotto il re di Sardegna. Partecipa anche Giuseppe Garibaldi.

L INDIPENDENZA ITALIANA Il capolavoro di Cavour per rendere concreto il sogno dell indipendenza italiana, fu l alleanza con la Francia, che aveva come nemico da sempre l Austria. Cavour convinse il re francese Napoleone III ad intervenire in Italia: ACCORDI DI PLOMBIERES (si trova in Lorena). Il re francese avrebbe aiutato militarmente l Italia a patto che ci fosse una guerra difensiva (cioè l Austria avrebbe dovuto attaccare l Italia). In caso di vittoria Nizza e Savoia (che appartenevano al Regno di Sardegna) sarebbero diventati territori francesi.

LA SECONDA GUERRA D INDIPENDENZA 1859 Con un abile gioco di provocazioni, Cavour riuscì a indurre gli austriaci ad aggredire il Regno di Sardegna, i soldati francesi così intervennero al fianco degli italiani. Iniziò la seconda guerra d indipendenza. In poco tempo Milano, Varese, Como, Bergamo e Brescia vennero liberate. Intervenne anche un corpo di volontari arruolato da Garibaldi. La guerra stava andando bene, ma all improvviso Napoleone III, preoccupato per le numerose perdite e dal possibile intervento della Prussia a fianco dell Austria, decise di interromperla e offrì agli austriaci un armistizio a Villafranca. L Austria cedeva al Regno di Sardegna la Lombardia. 1860 Dopo l armistizio di Villafranca, nulla era più come prima. Nei ducati di Modena, Parma e in Romagna si erano formati dei governi provvisori che rifiutavano di tornare sotto i vecchi sovrani. Gli stessi governi provvisori indissero dei referendum che sancirono l annessione (cioè l unione dei territori) al Regno di Sardegna.

GARIBALDI E LA SPEDIZIONE DEI MILLE 1861 Mazzini era convinto che non ci si dovesse rassegnare a un unificazione soltanto parziale dell Italia, quindi decise di entrare di nuovo in azione. Preparò una spedizione in Sicilia, da affidare a Garibaldi. Garibaldi partì da Quarto (Genova) e si diresse verso Marsala in Sicilia con circa 1000 volontari. Arrivati nell isola, i garibaldini vinsero contro i borbonici a Calatafimi, poi si diressero alla conquista di Palermo. Ottenuta una decisiva vittoria in Sicilia, Garibaldi e i suoi arrivarono in Calabria e, dopo una rapidissima avanzata, entrò trionfalmente a Napoli.

L INTERVENTO DI CAVOUR E LA PROCLAMAZIONE DELL UNITA I successi garibaldini indussero Cavour ad intervenire per garantire al Regno di Sardegna il possesso del sud d Italia. I soldati piemontesi scesero verso sud ed occuparono Marche (battaglia di Castelfidardo) ed Umbria. Successivamente puntarono su Napoli. Garibaldi a Teano incontra il re Vittorio Emanuele II e gli cede il sud Italia appena liberato. Compiuto questo atto eroico, Garibaldi si rifugia a Caprera, un isoletta della Sardegna. 17 marzo 1861: nasce il Regno d Italia.