PROCESSI DI MAPPATURA DELLE COMPETENZE FINALIZZATI ALLA VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE E ALLA GESTIONE DEI PROCESSI FORMATIVI



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PROCESSI DI MAPPATURA DELLE COMPETENZE FINALIZZATI ALLA VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE E ALLA GESTIONE DEI PROCESSI FORMATIVI Progetto di Ricerca-intervento 1. Presentazione Della Proposta 1.1 La ricerca-intervento: che cos è La ricerca-intervento è una particolare modalità di indagine finalizzata non soltanto ad acquisire nuova conoscenza, bensì produrre un cambiamento nella realtà in cui si compie l indagine, dove creazione e la diffusione dei saperi assume carattere attivo, partecipativo e trasformativo. Per questi motivi la ricerca-intervento ha carattere situato, dove questo termine sta ad indicare che la ricerca è contestualizzata alle specificità di ogni contesto; inoltre è emergente nel senso che punta a determinare innovazioni e concreti cambiamenti nella realtà in esame. La ricerca-intervento ha inoltre carattere partecipato riducendo in questo modo le distanze tra teoria e pratica, pensiero e azione. Aspetti che vengono ricomposti in un rapporto dialettico, superando un dualismo che rischierebbe di vanificare l efficacia di qualsiasi intervento. Per quanto rigoroso e ben strutturato, un intervento mirato al cambiamento ma percepito estraneo dagli attori sociali, perché non coinvolti nella progettazione che direttamente li riguarda, ha scarse possibilità di produrre cambiamenti significativi e relativamente stabili. 1.2 Scopo e obiettivi di questa ricerca-intervento Scopo della ricerca-intervento è la messa a punto di strumenti metodologici innovativi dove, privilegiando una visione sistemica del governo dei processi organizzativi, prevale la logica dell integrazione. Tali strumenti, in particolare, riguardano i processi di mappatura delle competenze, dove la valutazione della performance si salda strettamente con la gestione dei processi formativi. In questo modo, obiettivi strategici, valutazione, formazione e mappatura delle competenze divengono parte di un unico processo finalizzato alla gestione e alla valorizzazione delle risorse umane e all efficienza individuale e organizzativa. L impiego degli strumenti metodologici sopra richiamati, una volta adattati e contestualizzati alle specificità dei diversi Atenei, consentirà di pervenire alla rappresentazione (attraverso la descrizione delle categorie di conoscenze e comportamenti) delle tipologie di competenze tecnico-professionali ed organizzative-manageriali relative ai processi organizzativi, che, nei diversi ruoli professionali, sono più strettamente correlate agli obiettivi ed ai processi di cambiamento delle Amministrazioni. La mappatura dinamica delle competenze che si intende qui realizzare, lungi dal rappresentare una fotografia statica e (altrettanto improduttiva) dell esistente, costituirà la base comune sia per la valutazione della performance individuale sia per la gestione dei processi formativi (analisi dei fabbisogni, programmazione, valutazione ex post), facilitando l integrazione tra processi oggi ancora scarsamente interdipendenti.

1.3 I vantaggi per gli Atenei aderenti Il primo vantaggio è rappresentato dal fatto che le Università che aderiscono al progetto non si limitano semplicemente a realizzare laboratori formativi ma contribuiscono attivamente alla ricerca-intervento sotto la guida di qualificati esperti. Tale modalità è volta ad assicurare che la conoscenza prodotta non resti confinata alla mera esecutività dell indagine, ma divenga un patrimonio di conoscenze permanente per gli Atenei partecipanti attraverso la professionalizzazione degli operatori. Il secondo vantaggio è conseguenza del carattere interuniversitario della ricerca, tipico delle attività promosse e realizzate dal Co.In.Fo. e dalla Fondazione CRUI, che favorisce la creazione e il rafforzamento di una comunità professionale di pratiche, su temi di rilevante interesse per le amministrazioni universitarie. Il terzo vantaggio è che la quota di adesione richiesta alle Università per la partecipazione alla ricerca-intervento sarà ampiamente ammortizzato dai benefici che queste ne ricaveranno da investimenti valutativi e formativi integrati e finalizzati al raggiungimento degli obiettivi strategici di ciascun Ateneo. 2. L architettura della ricerca-intervento 2.1 Ipotesi della ricerca-intervento Negli ultimi decenni numerose sono state le esperienze di ricerche sul tema della mappatura delle competenze del personale nelle PA e dei sistemi di valutazione delle competenze. Più recentemente, con l entrata in vigore del D.Lgs. 150/2009, è cresciuto l interesse, da parte degli operatori dei diversi Enti della PA, verso l impiego delle competenze quale ambito di valutazione della performance individuale. Ciò ha portato allo sviluppo di repertori (o dizionari) di competenze tecnico-professionali o manageriali-organizzative, esplicitate attraverso elenchi, più o meno dettagliati, di comportamenti attraverso i quali poter rilevare la presenza, o meno, di una specifica competenza in un dato soggetto. Sono pertanto proliferati dei prontuari impiegati, indistintamente a tutte le tipologie di PA, talvolta senza il minimo sforzo di adattamento e di contestualizzazione alle specifiche realtà organizzative e su tali basi si sono poi costruiti, in buona parte, i sistemi di valutazione delle performance individuali. Tali sistemi però sono purtroppo stati ritenuti, oltre che poco efficaci, poco utili, proprio da parte degli utilizzatori (valutatori), alle prese con strumenti di valutazione poco (o per nulla) basati su una realistica rappresentazione del sistema organizzativo e professionale dell Ente. Nel caso particolare degli Atenei, molti sono gli aspetti da tenere in considerazione per avviare un processo di mappatura delle competenze del personale che possa essere considerato affidabile. Ad esempio: 1. le specificità della missione istituzionale degli Atenei, nei suoi diversi risvolti (ricerca, didattica, terza missione); 2. la complessità del sistema organizzativo degli Atenei dove le performance globali sono strettamente dipendenti non solo dalle prestazioni dei diversi sub sistemi (Amministrazione, Dipartimenti, Centri Interdipartimentali, etc.) ma (al di là delle differenze di stato giuridico tra personale docente e non docente) dalle interrelazioni tra tali sub sistemi ciascuno dei quali contribuisce al raggiungimento dei diversi obiettivi strategici; 3. la molteplice natura delle attività svolte dal PTA, che possono essere relative: - alla attività ordinaria (gestione di adempimenti tecnici, contabili, amministrativi etc.); - al supporto al personale docente e ricercatore nelle attività di ricerca (consulenza e supporto in merito alla redazione dei progetti, assistenza alla gestione e rendicontazione dei contratti finanziati, gestione amministrativa dei contratti e dei progetti di ricerca, supporto alla gestione dei laboratori di ricerca); 2

- al supporto al personale docente per le attività di didattica (gestione verbali di esame, verbali dei Consigli dei Corsi di studio, gestione tirocini, etc.); - all erogazione di informazioni a studenti e laureandi; 4. le numerose e frequenti spinte al cambiamento, di diversa natura (riforme legislative, necessità di ottimizzazione nell impiego delle risorse, etc.) che ancora non hanno prodotto assetti organizzativi stabili ; 5. la varietà e la diversità degli stadi del ciclo di vita dei modelli organizzativi, dei ruoli manageriali e dei sistemi di governance. Alla luce delle considerazioni sopra esposte, l ipotesi alla base della ricerca è che lo sviluppo di un affidabile mappatura delle competenze del PTA degli Atenei, ai fini di un successivo impiego sia nel processo di valutazione delle performance individuali che nel processo di analisi dei fabbisogni formativi, debba necessariamente rispettare i seguenti requisiti: - preliminare ricognizione degli scenari (normativi, socio-economici, tecnologici) che, in una prospettiva di 3-5 anni, dovranno essere fronteggiati dagli Atenei; - mappatura e confronto comparativo delle (prevalenti) tipologie di modelli organizzativi adottati dagli Atenei; - ricognizione dei principali processi relativi sia alle Amministrazioni Centrali che ai Dipartimenti e delle figure professionali che operano nell ambito di tali processi; - ricognizione delle tipologie di linee di sviluppo ed obiettivi di lungo periodo (così come rinvenibili nei documenti di programmazione) ed analisi del contributo ad essi fornito dai processi e dal personale dell Amministrazione; - approccio metodologico fortemente condiviso e partecipativo per valorizzare adeguatamente le esperienze pregresse degli Atenei, favorire lo scambio di esperienze e conoscenze tra essi e fare in modo che l intima conoscenza dei contesti organizzativi e professionali, unitamente al ruolo attivo degli operatori universitari che parteciperanno alla ricerca, possano minimizzare il rischio di pervenire ad una mappatura delle competenze del personale che risulti, di fatto, poco appropriato e difficilmente utilizzabile. 2.2 Output della ricerca La ricerca-intervento è finalizzata a mettere a punto strumenti operativi di lavoro, che i partecipanti potranno concretamente utilizzare nei loro Atenei, personalizzandoli alle specificità dei contesti di riferimento. Tali strumenti, in particolare, permetteranno di implementare processi di mappatura delle competenze e di valutazione delle performance strettamente integrati con il piano di formazione. In sintesi, approcci basati su logiche dinamiche, integrate e contestualizzate dei processi organizzativi, ancorati ai modelli adottati da ciascuna Università. Considerato che i risultati della ricerca intrecciano l interesse dell intero sistema universitario, gli esiti della ricerca saranno oggetto di disseminazione a beneficio di tutte le Università italiane, attraverso una pubblicazione che sarà curata dai referenti scientifici, aperta al contributo dei partecipanti alla ricerca. 2.3 Fasi della ricerca La ricerca si articola nelle seguenti fasi: a) formalizzazione del problema di ricerca e delle ipotesi; b) messa a punto del piano della ricerca, e progettazione di strumenti ad hoc ; c) incontro n. 1: analisi e ricognizione del pregresso, verifica delle criticità, negoziazione degli output della ricerca; d) raccolta di documenti presso ciascun Ateneo partecipante: analisi e interpretazione; e) incontro n. 2: analisi e interpretazione dei dati raccolti; 3

f) implementazione a livello empirico dell output della ricerca; g) incontro n. 3: negoziazione e validazione dell output della ricerca; h) conclusione e redazione del report di ricerca; i) sperimentazione su un campione a livello locale (a cura di ciascun Ateneo); j) incontro n. 4: verifica delle ricadute di cambiamento e ipotesi d implementazioni successive. Sono inoltre previste le seguenti attività: presentazione della ricerca agli Atenei, pubblicazione e disseminazione della ricerca. 2.4 Durata della ricerca Il termine della ricerca è previsto entro 4 mesi dall inizio delle attività. 2.5 Team di ricerca La ricerca-intervento sarà coordinata dal Prof. Franco BOCHICCHIO, dal Prof. Guido CAPALDO e dalla Dott.ssa Emanuela STEFANI, ai quali si affiancheranno i partecipanti designati da ciascuna Università aderente. Franco BOCHICCHIO è docente di Teorie e Metodi della formazione nell Università del Salento, ed è Direttore del Co.In.Fo.. Ha coordinato numerose ricerche sull analisi dei bisogni, e si occupa da tempo di gestione dei processi formativi nelle Università. Guido CAPALDO, insegna Project Management all Università di Napoli Federico II. È docente temporaneo della Scuola Nazionale della Formazione dove coordina il Progetto Una Rete per la formazione di qualità promosso dal Dipartimento della Funzione Pubblica. Ha coordinato diversi progetti di ricerca relativi al rafforzamento del collegamento tra il sistema di valutazione delle performance ed il sistema di gestione dei processi formativi. Ha curato la progettazione e l implementazione di numerosi sistemi di valutazione delle competenze del personale per diversi Enti Pubblici ed Aziende Private. Emanuela STEFANI, è Direttore della CRUI e della Fondazione CRUI. Già Direttore della Struttura di Valutazione e Certificazione della Fondazione CRUI per le Università Italiane. É membro di vari Nuclei di Valutazione di Atenei. È rappresentante italiano nel Council dell EUA (European Universities Association). 3. Condizioni e modalità di adesione 3.1 Condizioni di adesione Le Università che aderiscono al progetto di ricerca-intervento si impegnano a: - ospitare presso la propria sede un incontro del team di ricerca, senza alcun onere aggiuntivo; - individuare due partecipanti al team di ricerca, scelti con i seguenti criteri: 1 unità di personale con competenze in valutazione delle performance, ed 1 unità di personale con competenze in gestione dei processi formativi; - sperimentare a livello locale l output di ricerca realizzato, entro 4 mesi dal termine della ricerca medesima. 3.2 Quota di adesione La quota di adesione alla ricerca-intervento è di 7.000,00 (IVA esente a norma di Legge). La ricerca-intervento prevede un numero minimo e massimo di adesioni da parte delle Università, rispettivamente comprese tra un minimo di 6 e un massimo di 12. Sono escluse le spese di missione degli esperti individuati da ciascun Ateneo. 4

L adesione al Progetto di Ricerca-Intervento da parte delle Università interessate, dovrà essere formalizzato entro il 31 marzo 2015. Le adesioni saranno accolte in base al loro ordine di arrivo. Il versamento della quota di adesione dovrà pervenire al Consorzio entro 30 giorni dalla data di ricevimento fattura, con bonifico in c/c: Banca d Italia girofondo su contabilità speciale 150197 intestato a: Co.In.Fo. - Consorzio Interuniversitario sulla Formazione Via Verdi, 8-10124 - TORINO Per ulteriori informazioni e per le adesioni contattare la Segreteria organizzativa del Co.In.Fo.: Mara MICIELI, a disposizione per eventuali informazioni (tel. 011/6702290-1- fax 011/8140483 - e-mail segreteria@coinfo.net). 5