L'A~ PARERE. Relatore (se dive"ìe6mlil.:d~ 2" COMM. CONSILlARÈ. N.ro T~ /.S"



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PARERE N.ro T~ /.S" REGIONE CALABRIA GIUNTA REGIONALE 2" COMM. CONSILlARÈ Deliberazione n.~ della seduta del 06,O 1... w/t6. Oggetto:legge regionale 13 ottobre 2004, n. 21 - «Istituzione dei distretti rurali ed agroalimentari di qualità». Individuazione ed istituzione del"distretto Agroplimentare di Qualità della Piana di Gioia Tauro, '1 e del!'area dello Stretto" L'A~... On.1eMich. -. T Presidente o Assessore/l Proponentell:. A ERRA Relatore (se dive"ìe6mlil.:d~ Dirigenteli Gener~t.,{BA ~. Alla trattazione dell'arg~ o in oggetto partecipano: Giunta Presente Assente 1 Giuseppe SCOPELL/TI Presidente >< 2 Antonella STASI Vice Presidente )<. 3 Alfonso DA TTOLO Componente x: 4. Mario CAL/GIURI Componente.>( I 5. Luigi FEDELE Componente X 6. Demetrio ARENA Componente X 7. Giuseppe GENTILE Componente X 8. Giacomo MANCINI Componente X. 9. Francesco PUGLIANO Componente X 10. Nazzareno SALERNO Componente X' 11. Domenico TALL/NI Componente x: 12. Michele TREMA TERRA Componente x:' Assiste il Dirigente Generale del Dipartimento Presidenza. f- f - boti. G - &la /V'C O La delibera si compone di n. pagine compreso il frontespizio e di n. ~ allegati. Il dirigente d~~~~ore Dr. Giacomo Iftazzo o

LA GIUNTA REGIONALE VISTO il D.Lgs. n. 228 del 18 maggio 2001 rubricato «Orientamento e modernizzazione del settore agricolo, a norma dell.~'?j\7; ~~e,~?(~!:~g1h~h!)~jz0t 2?01~ ~. S7~) che defini~ce. i presupposti per l'istituzione dei distretti agroalimentari, rurali e ittici, affidandone I tndlvlduazlone alle Regioni. VISTA la legge regionale n. 21 del 13 ottobre 2004 per come modificata con la Legge regionale n. 22 del S/10/2007 e la L~gge Regionale n. 6 del 31/3/2009 recante «Istituzione dei distretti rurali ed agroalimentari di qualità. Istituzione del distretto agroalimentare di qualità di Sibari». VISTO in particolare l'art. 3 della citata Legge 21/2004, che definisce i requisiti per l'individuazione dei distretti rurali. VISTO, inoltre, l'art. 1 della L.R. n. 6/2009 che modifica l'art. 5 della suddetta Legge regionale n. 21/2004 che demanda alla Giunta regionale, previo parere vincolante della Commissione Consiliare competente, l'individuazione dei distretti rurali e dei distretti agro-alimentari di qualità. CONSIDERATO che "GAL./I Batir - Agenzia di Sviluppo Locale -, in qualità di soggetto capofila del comitato promotore del «Distretto Agroalimentare di Qualità della Piana di Gioia Tauro e dell'area dello Stretto» ha fatto pervenire al Dipartimento Agricoltura, Foreste e Forestazione, con nota prot.l069 del 31.01.2014 integrata con nota 1073 del 03.02.2014 acquisite rispettivamente agli atti al protocollo generale SIAR ai numeri 0034648 e 0037925 del 03-05/02/2014 proposta documentata e motivata per l'individuazione ed il riconoscimento del Distretto per come previsto dalla summenzionata L.R. n. 6/2009. PRESO atto, sulla base della documentazione presentata: a) che il proponendo «Distretto Agroalimentare di Qualità del Tirreno Reggino», è costituito dai territori ricadenti nei sèguenti Comuni:Anoia, Bagnara Calabra, Calanna, Campo Calabro, Candidoni, Cinquefrondi, Cittanova, Cosoleto, Delianuova, Feroleto della Chiesa, Fiumara, Galatro, Giffone, Gioia Tauro, Laganadi, Laureana di Borrello, Maropati, Melicuccà, Melicucco, Molochio, Oppido Mamertina,Palmi, Polistena, Rizziconi, Rosarno, San Ferdinando, San Giorgio Morgeto, San Pietro di Caridà, San Procopio, San Roberto, Sant' Alessio in Aspromonte, Santa Cristina d'aspromonte, Sant'Eufemia d'aspromonte, Santo Stefano in Aspromonte, Scido, Scilla, Seminara, Serrata, Sinopoli, Taurianova, Terranova Sappo Minulio, Varapodio, Villa San Giovanni. b) che il proponendo «Distretto Agroalimentare di Qualità della Piana di Gioia Tauro e dell'area dello Stretto», è costituito da Enti e soggetti rappresentativi degli interessi socioeconomici ed ambientali che operano nel territorio. c) che il territorio sopra indicato nonché i soggetti promotori per la realizzazione del «Distretto Agroalimentare di Qualità della Piana di Gioia Tauro e del/' Area dello Stretto», presentano i requisiti richiesti dall'art. 3 della L.R. n. 21/2004 per J'individuazione dei distretti stessi. RITENUTO opportuno, al fine di valorizzare, sostenere e promuovere il consolidamento e lo sviluppo dei sistemi produttivi, turistico-rurali e territoriali in genere del comprensorio sopra indicato, istituire il «Distretto Agroalimentare di Qualità della Piana di Gioia Tauro e dell'area dello Stretto». DATO atto che l'art. 1 della lor. 6/2009 che modifica l'art. 5 della L.R. n. 21/2004 prevede che l'individuazione e l'istituzione dei distretti siano di competenza della Giunta Regionale previo parere vincolante della competente Commissione Consilìare. SU PROPOSTA dell'assessore Agricoltura, Foreste, Forestazione, Caccia e Pesca, Ono Michele Trematerra formulata alla stregua dell'istruttoria compiuta dalle strutture interessate, nonché dall'espressa dichiarazione di regolarità dell'atto resa dal Dirigente preposto al competente Settore. p.. ~ L.A ''1-;) 1tE" Vl (C3 PP-'2J I ~f,v)- ~

Il,.' DELIBERA Per quanto in premessa indicato, che costituisce parte integrante e sostanziale del presente atto Di individuare ed istituire ai sensi della LR. 21/2004 e s.m.i., il «Distretto Agroalimentare di Qualità' della Piana di Gioia Tauro e dell'area dello Stretto» il cui Comitato Promotore è costituito dai soggetti elencati in narrativa ed il cui capofila è "G.A.L Batir - Agenzia di Sviluppo Locale. Di trasmettere la presente delibera alla 1/ Commissione Consiliare per l'espressione del parere vincolante ai sensi dell'ex art. 5 della lor. n. 21/2004, per come modificata e integrata dalla lor. n. 6/2009. l Di provvedere alla pubblicazione del provvedimento slli BURC a cura del Dipartimento Agricoltura Foreste e Forestazione ai sensi della legge regionale 6 aprile 2011, n. 11, a richiesta del Dirigente Generale del Dipartimento Proponente; Di disporre che la presente deliberazione sia pubblicata sul sito istituzionale della Regione Calabria, a cura del Dirigente Generale del Dipartimento proponente, ai sensi del Decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33; Del che è redatto processo verbale che, letto e confermato, viene sottoscritto come segue: 1\ Verbalizzante Si attesta che copia conforme della presente deliberazione è stata trasmessa in data - 9 APR.... "'f4 al Dipartimento interessato ~I Consiglio Regionale~Jla Corte dei Conti D.~.'. l'impiegato addetto -', ~i.;\ '.~;', J5!."",,":".' (1

f d,\, n.. ~,L1...},:;.,Q.Q::g_~:_.?:O,1 ~ ~~~ ~~tfi ~Y~.. Y~ R~gionf;t Ca/a,bria Protocoiio Generale "StAR N. 0087661 del 12/03/2014 g~2 /IIIIIIIIII/Ilii/ IIilllllll l/iii 11111 11111 1111111111 11111111. ~6g~g~ ~"y~g~ Oggetto: Verbale di Istruttoria del Distretto Agroalimentare di Qualità "Piana di Gioia Tauro e Area dello Stretto" Ammissibilità Dall'analisi della documentazione presentata dal GalBatir, che "G.A.L-" Batir Agenzia di Sviluppo Locale -, in qualità di soggetto capofila del comitato promotore del «Distretto Agroalimentare di Qualità della Piana di Gioia Tauro e dell'area dello Stretto» pervenuta al Dipartimento Agricoltura, Foreste e Forestazione, con nota prot.1069 del 31.01.2014 integrata con nota 1073 del 03.02.2014 acquisite rispettivamente agli atti al protocollo generale SIAR ai numeri 0034648 e 0037925 del 03-05/02/2014. La proposta si ritiene documentata e motivata per l'individuazione ed il riconoscimento del Distretto per come previsto dalla surnrnenzionata L-R. n. 612009. Premessa Il distretto agroalimentare di qualità è un modello innovativo di organizzazione territoriale che sta rapidamente guadagnando considerazione nel panorama nazionale e regionale. Si tratta di un tipo di organizzazione a dimensione territoriale direttamente derivato da precedenti tipologie distrettuali concepite negli anni '90 per le aree industriali italiane, in cui più soggetti (istituzioni, imprese, associazioni) interagendo tra loro in una logica di area-sistema, attuano una politica di rafforzamento a 360 0 di uno specifico ambito locale, di diversificazione produttiva in chiave multifunzionale, di integrazione economica, dì valorizzazione delle tradizioni culturali e delle vocazioni territoriali, ponendo l'attenzione su aspetti sociali, di gestione e di identità del territorio. In conclusione, i distretti agroalimentari di qualitàpossono essere definiti come "aree omogenee e caratterizzate da produzioni signifìcative, sia per la qualità alimentare offerta sia per le quantità disponibili, con presenza di un 'elevata interdipendenza produttiva e socio-economica tra le imprese agricole e quelle agro-alimentari suscettive alla creazione di un sistema di connessione produttiva e sociale >I. Metodologia di Valutazione Il primo approccio ha riguardato gli aspetti formali relativa alle adesioni dei partecipanti sono state verificate le singole delibere o atti di adesione di ogni aderente. Sono stati altresì verificati i verbali di costituzione. Nel proseguo la verifica della documentazione è stata orientata alla sussistenza delle seguenti condizioni: 1. Presenza di produzioni certificate (DOP e IGP) 2. Dell'esistenza di eventuali micro filiere produttive; 3. Della compatibilità con altri territori. ;-.;.

. J~n.6 ~Y~eJY~ g~2 ~,.g~g~.~"y~g~ Valutazione La possibilità di poter avviare un percorso di sviluppo integrato del sistema agroalimentare della Piana di Gioia Tauro e Area dello Stretto, partendo dal rilancio dell'agricoltura e del mondo rurale, oltre che dalla valorizzazione delle risorse endogene del territorio, traspare chiaramente nei relativi documenti di riflessione e programmazione avviati dal GalBatir. Nel distretto "Piana di Gioia Tauro e Area dello Stretto" di Qualità sono altresì attive filiere e microfiliere produttive suscettive alla sviluppo economico e sociale di tutto il territorio interessato. La fase di studio di questo distretto, ha evidenziato tutti i requisiti previsti della Legge regionale n. 21/2004, fomiti dai caratteri di omogeneità territoriale, culturale, amministrativa e storica, la forte integrazione tra attività agricola e altre attività (artigianato, piccola e media impresa di trasformazione, presenza di organizzazione di produttori), ed in ultimo la presenza di diversi marchi di qualità. La condivisione sociale della distretto rappresenta un ulteriore punto di forza, infatti a favore de1llo stesso si sono già espresse le diverse organizzazioni imprenditoriali di categoria (CIA, Confagricoltura, Coldiretti e Copagri), l'università Mediterranea di Reggio Calabria, il Parco Nazionale d'aspromonte, la Provincia di Reggio Calabria ed i Comuni ricadenti nel comprensorio. Il DAQ del Tirreno Reggino può rappresentare lo strumento saldatura, non solo di articolazione territoriale degli interventi ma anche di recupero della dimensione locale delle strategie di sviluppo regionale, nazionale e comunitario. L'istituzione del DAQ del Tirreno Reggino vuole contribuire alla realizzazione di un disegno strategico d'area orientato verso la costruzione dello strumento operativo di govemance (DAQ), all'int,erno del quale concentrare ed integrare, gli sforzi organizzativi verso il cambiamento, in termini di innovazione gestionale delle risorse disponibili da parte dei territori e dei soggetti pubblici e privati altamente rappresentativi aderenti al partenariato locale. Nell'area oggetto di intervento si riscontrano tre importanti elementi peculiari della distrettualizzazione: la significati va presenza economica; l'interdipendenza produttiva; le produzioni tradizionali o tipiche. In particolare, il concetto dell'interdipendenza produttiva pone in primo piano la connessione fra agricoltura e industria delle trasformazioni alimentari, ossia ciò che in economia è chiamata filiera produttiva: l'integrazione verticale tra processi produttivi. Inoltre, per la verifica di una o più produzioni certificate e tutelate ai sensi della vigente normativa, deve necessariamente essere monito rata la presenza dei marchi di tutela dei prodotti agroalimentari quali i DOP, IGP, DOC, DOCG, IGT, tramite la verifica presso la Camera di Commercio locale e l'accertamento della presenza dei prodotti tipici e tradizionali. Quindi in definitiva i requisiti per definire il distretto agro-alimentare di qualità del Tirreno Reggino sono i seguenti: 1'omogeneità del contesto produttivo (demografica, economico-sociale, contiguità territoriale); ~~ %'g:~-.utl.96";( ~tl79 - ~ tl.96";( cf.d'tl7..?" - ~~"?~t ~&'

~n.o ~Y~eY~ g~2 ~6g~g~ ~ey~g~ buona concentrazione d'imprese di piccole e medie dimensioni; presenza di produzioni certificate o tutelate o tipiche; forte organizzazione interna a rete: reti interne di sub fornitura, legami di filiera, accordi commerciali; attivazione dei tavoli di concertazione e relativi protocolli d'intesa. In definitiva la proposta di "Distretto Agro-alimentare di Qualità" del Tirreno reggino rappresenta una reale prospettiva di sviluppo per l'intero territorio al fine di: a) affrancazione di un nuovo modello di governace b) valorizzare le produzioni agricole ed agro-alimentari; c) favorire la concentrazione dell'offerta in logica di filiera e di multifiliera; d) predisporre condizioni infrastrutturali di servizio e alle esigenze delle produzioni agricole ed agro-alimentari; e) fornire strumenti tecnici che favoriscono investimenti aventi quali precipuo obiettivo l'ispessimento delle relazioni tra imprese dell'agro-alimentare e il sostegno sui mercati nazionali ed internazionali delle imprese; Partendo dal presupposto che la proposta di istituzione del DAQ del Tirreno Reggino è scaturita da una iniziativa prettamente territoriale (istituzionale, da parte delle rappresentanze economiche e sociali di un territorio) si può definire una precisa territorializzazione su questa base, per cui l'area è identificabile come da successiva.

J~~tf" ~Y~6Y~ g~.2 ~"g~f?~ ~"Y~f?~ Nell'area identificata (43 comuni), integrando le proposte di zonizzazione delle rappresentanze istituzionali e produttive locali, si intende proporre l'istituzione di un Distretto Agroalimentare di Qualità che possa attuare una strategia di medio periodo orientata al sostegno delle principali filiere del settore primario che questo territorio esprime, caratterizzato anche da una forte urbanizzazione (localizzazione al suo interno della quarta città della regione). Nel territorio in esame si registra la produzione di 5 prodotti a marchio DOP (4 Camitrasformate - Capocollo, Pancetta, Salsiccia, Soppressata di Calabria)ed l Olio Essenziale Bergamotto DOP) e di l prodotti a marchio IGP (Clementine di Calabria). Risulta molto interessante sottolineare, ai fini del presente studio, la presenza nelle prossimità nell'area di una arancia particolarmente qualitativa, l'arancia di Villa San Giuseppe, inserita tra le Specie vegetali (ortofrutticole) iscritte nell'elenco delle specie tradizionali (DM 16 giugno 2010). Nell'area in oggetto la filiera ortofrutticola ha un buon peso soprattutto nella fase di produzione a monte (prodotto fresco), mentre di minore rilievo è l'industria di trasformazione la quale incide in via del tutto marginale sul totale valore di produzione nazionale In alcune particolari zone dell'area oggetto di studio, un rilevante ruolo economico è rappresentato dal bosco, in particolare nell'area dell' Aspromonte, primaria risorsa ambientale ed economica e dispensatore di alimenti preziosi che spesso sono immessi sul mercato come novità, tradizionalità ed alimento alternativo alle produzioni standardizzate, anonime e carenti di qualità. I prodotti sono moltissimi: piccoli frutti, fragole, mirtilli, lamponi, more, corniole, bacche di rosa canina, sorbe, bacche di prugnolo (che probabilmente sono stati il più antico nutrimento dell'uomo), tartufi, funghi, erbe aromatiche (tra cui ricordiamo l'origano oggetto di un vero e proprio culto di raccolta). Nelle aree che si candidano a diventare centri di produzione di alta qualità agricola ed agroalimentare un importante ruolo è ricoperto dalla filiera dell'energia alternativa da biomassa. Tra le eccellenze tradizionali è importante la produzione del peperoncino calabrese, la produzione già presente sul territorio è un'ulteriore espressione della varietà e della ricchezza di proposte del nostro sistema produttivo e manifesta potenzialità di sviluppo e opportunità imprenditoriali tutt'altro che marginali. In particolare tutti i comuni del territorio in esame hanno un indice di "specializzazione produttiva" superiore alla media regionale. In particolare importante risulta la presenza di produzioni nel settore olivicolo, ed agrumicolo che rappresentano una fetta consistente della produzione regionale, insieme alla forte consistenza delle filiere dell'ortofrutta e del florovivaismo. Tenendo conto della crescente importanza strategica che le risorse naturali e rinnovabili di un territorio come quello del Tirreno Reggino, territorio intelligente, vanno ormai acquisendo nell'ambito delle opportunità di sviluppo e crescita del territorio stesso e delle aziende che, sui cicli d'uso e rigenerazione di quelle stesse risorse, vivono e lavorano. I punti di forzae di debolezza dell'area sono, perciò, individuabili in diversi fattori; per i primi in: ambiente naturale favorevole; ~ - % ff'../td-.!f:;f'0.907.<f207? - ~ 0.907. t:fi.j'07.1f - ~..,..~~~

.?~n.o ~Y~eY~ Y~2 ~"g~g~ ~ey.&.,g~ produzioni di qualità; specializzazione produttiva con caratteristiche di distretto; propensione all'export; presenza in aree in prossimità della facoltà di Agraria dell'università di Reggio Calabria; propensione ali' associazionismo; varie fiere e sagre agricole; struttura dei trasporti Senza dubbio l'area costituisce un significativo polo di produzione agricola ed agroalimentare, con una dominanza di alcune tipologie di produzione rispetto alle altre. In particolare le principali caratteristiche omogenee del comprensorio identificato possono essere così sintetizzate: alta specializzazione produttiva della SAU a coltivazioni legnose agrarie che SI caratterizzano per una fortissima incidenza dell'olivo; concentrazione nell'area di una produzione IGP apprezzate a livello nazionale e internazionale; le Filiere agrumicola e olivicola si realizzano per la maggior parte nel territorio; la Filiera del kiwi si realizza in buona parte del territorio: forte legame tra produzione agrumicola, olivicola prodotti tipici e gastronomia con le tradizioni, l'arte, la storia nel territorio;qualità delle numerose produzioni agroalimentari tradizionali tipiche di questo territorio. Il distretto dovrà svolgere una elevata funzione di govemance dello sviluppo locale attraverso un programma fondato su azioni fondamentali ai fini dello sviluppo economico del settore e del territorio del Tirreno Reggino, in primis in tema di Logistica, Formazione, Ricerca, Trasferimento delle Innovazioni di Prodotto e di Processo, Internazionalizzazione. In definitiva per il territorio del Distretto Agroalimentare di Qualità del Tirreno Reggino sono individuabili alcuni caratteri peculiari dello stesso che in sintesi esprimono: struttura produttiva fortemente caratterizzata dalla presenza di un elevato numero di piccole e medie imprese; assenza di un settore economico e di una produzione dominante, in grado di catalizzare l'interesse degli operatori pubblici e privati (polisettorialità); forte caratterizzazione agricola dell'uso delle risorse locali e centralità dell'agricoltura negli assetti del territorio e nella gestione del paesaggio e dell'ambiente, sia pure a fronte di un contributo dell'agricoltura all'occupazione e alla formazione del reddito non necessariamente rilevante; integrazione e interdipendenza tra agricoltura e altre attività economiche presenti ne] territorio (artigianato, turismo, ecc.);

~~n.tr ~Y~eY~ g~2 ~6g~g~'~6ff~g~ presenza di un paniere (più o meno ampio) di beni e servizi legati al territorio, caratterizzato da una immagine positiva verso l'esterno che deriva anche dalla percezione della "qualità" stessa del territorio ed è strettamente legata alla ruralità e al carattere multifunzionale dell' agricoltura. Va anche specificato che per la redazione di tutto l'elaborato progettuale finalizzato alla presentazione dell'istanza per il riconoscimento del Distretto Agroalimentare di Qualità versante Tirrenico, sono stati utilizzati e anche riproposti gli studi attuativi elaborati dal TAVOLO TECNICO compartecipato per la risoluzione delle problematiche agricole della Piana di Gioia Tauro con particolare riferimento all'agrumicoltura ed all'olivicoltura - istituito con D.G.R n. 786 del 20/12/2010, e studi preliminari e linee di indirizzo strategico approvati con D.G.R. 232 del 27 giugno 2013. Tale studio è il risultato di una attività di lettura del territorio e riporta i risultati del lavoro complessivamente svolto dal Tavolo Tecnico coordinato dal Dipartimento Agricoltura, Foreste e Forestazione con il supporto tecnico-scientifico della Facoltà di Agraria e, che costituisce "un primo elaborato e strumento di riferimento, al fine di arrivare a strategie di intervento ed attivare politiche di sviluppo condivise". Lo Studio Preliminare è uno strumento "faro" di orientamento determinante nella definizione dell'analisi di contesto e nell'individuazione delle strategiedi sviluppo della proposta d'istituzione del DAQ. La scelta di privilegiare l'uso di strumenti di misurazione territoriale delle tendenze e delle iniziative in atto risultano essere coerenti con gli obiettivi di sviluppo territoriale assunti nell'ambito dello studio propedeutico per l'istituzione del DAQ della Piana di Gioia Tauro e Area dello Stretto. Conclusioni Sulla base di tutte le considerazioni riportate in precedenza, si esprime parere favorevole all'istituzione del DISTRETTO AGROALIMENTARE DI QUALITA' della "Piana di Gioia Tauro e Area dello Stretto" Catanzaro lo marzo 2014 Il Dirigen~'fL~ettore Dr. GiaCOm~~vinazzo Il F Dr cr. onario incaricato