Iniziativa Comunitaria Equal II Fase IT G2 CAM - 017 Futuro Remoto. Approfondimento LA VALUTAZIONE DI UN SITO: USABILITA E ACCESSIBILITA



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APPROFONDIMENTO ICT Iniziativa Comunitaria Equal II Fase IT G2 CAM - 017 Futuro Remoto Approfondimento LA VALUTAZIONE DI UN SITO: USABILITA E ACCESSIBILITA ORGANISMO BILATERALE PER LA FORMAZIONE IN CAMPANIA

LA VALUTAZIONE DI UN SITO: USABILITA E ACCESSIBILITA COSA SI INTENDE PER USABILITA La norma ISO 9241 del 1993, con specifico riferimento ai prodotti informatici, definisce l'usabilità come il "grado in cui un prodotto può essere usato da particolari utenti per raggiungere certi obiettivi con efficacia, efficienza e soddisfazione in uno specifico contesto d'uso." In realtà, il concetto di usabilità si andato delineando con crescente chiarezza con a partire dagli anni 60 con riferimento ad un dominio più ampio di quello prettamente informatico e, precisamente, a quello dell'ergonomia che dovrebbe caratterizzare l interazione fra l uomo e qualsiasi artefatto. È, però, indubbiamente in campo informatico che gli studi sull usabilità hanno avuto maggiore diffusione, concentrandosi sull obiettivo di fare in modo che il modello mentale di chi ha progettato il software (design model) corrisponda il più possibile al modello mentale del funzionamento del software così come se lo costruisce l'utente finale (user model). Il concetto di usabilità diventa, quindi, un punto di riferimento fondamentali per quanti sono impegnati nella progettazione di un software e, in particolare, nel design dell interfaccia. Proprio l'interfaccia rappresenta, infatti, il luogo dell interazione fra che l'utente ed il software. Si comprende, quindi, come l interesse per l argomento sia cresciuto con l avvento dei personal computer ad interfaccia grafica, avutasi a partire dagli anni 80. Con l'avvento del World Wide Web, il tema dell'usabilità sta assumendo nuove dimensioni e nuove connotazioni che si ricollegano alle caratteristiche del nuovo contesto virtuale. Qui, infatti, l'interazione segue logiche e criteri spesso diversi da quelli tipici del software: se un software viene normalmente usato dopo esser stato acquistato, un sito web prima viene usato, e solo se l'uso risulta soddisfacente può dar vita ad una transazione ed eventualmente ad un guadagno. Ne consegue che, se entro certi limiti l'usabilità nei software è un problema che incide relativamente sui guadagni, nei siti web è determinante, perché è condizione preliminare al realizzarsi stesso del guadagno. Un aspetto importante da evidenziare è che l'usabilità non è una caratteristica oggettiva ed intrinseca di un prodotto (sia esso un software o un sito web), ma è una condizione funzionale che acquista un significato solo in presenza di un utente e di una relazione d'uso. Le tecniche di usabilità tentano dunque di porre al centro dell'attenzione progettuale proprio l'utente. È lui che deve ispirare le logiche di progettazione ed è a lui si deve far riferimento per la valutazione qualitativa del prodotto. GLI ATTRIBUTI DELL USABILITA L'usabilità è quella proprietà di un sito web che lo rende "facile" da navigare e usare. Questo è il principio di fondo, ma per rendere operativo tale principio è utile declinare meglio il concetto, provando ad articolarlo, anche al fine di offrire una guida di riferimento a quanti si trovano impegnati nella realizzazione di progetti informatici. A tal fine, anche per il possono essere utilizzati i sei attributi identificati dal Sun Usability Lab: 1. Utilità. Il sito deve rispondere ad una funzione chiaramente identificabile, che deve ispirare tutto il progetto e che deve essere utilizzata come parametro per valutare la qualità del risultato: il valore primario del sito non è legato al suo impatto estetico o alla sua innovatività o alla sua originalità, ma alla sua capacità di rispondere con efficacia alla sua funzione di utilità. 2. Facilità di apprendimento. Il sito deve essere intuitivo e deve accompagnare il visitatore con grande semplicità, limitando al massimo le aree di ambiguità e di incertezza nella navigazione. Anche al primo contatto con il sito, l utente si deve sentire a casa sua, ritrovando metafore, segni, logiche che gli sono familiari e che rendono il processo di apprendimento spontaneo ed estremamente rapido. 3. Efficienza. Il sito deve dare risposte veloci e puntuali all utente, rendendo immediatamente accessibili le informazioni ricercate senza costringerlo ad estenuanti attese o alla frustrante esperienza di ripetuti fallimenti nel suo impegno per conseguire i risultati attesi. 2

4. Facilità di ricordo. Il sito deve essere progettato in modo tale da favorire il processo di fidelizzazione, offrendo all utente punti di riferimento chiari e facilmente memorizzabili che possano essere utili per ricordargli le logiche di utilizzo del sito e per rendere immediatamente disponibili le informazioni a lui utili. 5. Gestione degli errori. Il sito deve minimizzare gli errori di navigazione, prevenendo anche eventuali comportamenti devianti e predisponendo informazioni utili ad orientare l utente che si è perso durante la navigazione. 6. Soddisfazione. Il sito deve generare feedback positivi da parte degli utenti, che devono completare la navigazione con soddisfazione e non con sentimenti di ansia e frustrazione, come capita quando non si riesce ad entrare in empatia ergonomia con esso. PERCHE L USABILITA E IMPORTANTE SUL WEB L elemento fondamentale da tenere presente per comprendere l importanza dell usabilità nel contesto del web è la circostanza che quest ultimo è un luogo di lavoro e condivisione, completamente diverso dai canali di comunicazione tradizionali. Mentre questi ultimi (televisione, radio, giornali, ecc.) prevedono una fruizione passiva, che si traduce in una ricezione dei contenuti veicolati in una direzione univoca, il web è un medium interattivo dove è l'utente a svolgere il ruolo di protagonista: è lui che richiede le informazioni con un atto di volontà, scegliendo fra milioni di alternative, che crescono a vista d occhio, giorno dopo giorno. Il navigatore si muove sulla rete con crescente disinvoltura e prende sempre maggiore consapevolezza del proprio potere: quando apre una pagina web, lo fa con pazienza ed attenzione limitata, sa bene che gli basta un click per spostarsi su altre risorse e non ha alcuna intenzione di impegnare troppe energie per decifrare i messaggi che incontra. Ha in mente obiettivi molto precisi e cerca risposte concrete alle sue esigenze, molto meno sensibile a seduzioni puramente estetiche, che hanno ben altro spazio su altri media più emotivi e meno funzionali. Per questo l'usabilità deve essere la prima preoccupazione di qualsiasi web designer: è la principale leva a sua disposizione per trattenere l'audience e per creare un ambiente virtuale corrispondente alle aspettative e agli obiettivi dei visitatori. Se si fallisce in questo compito, le conseguenze possono essere molto gravose: si stima che oltre la metà delle vendite potenziali viene perso perché non si riesce a trovare l'informazione o perché la procedura di acquisto è macchinosa o poco trasparente. Per tenere sotto controllo le dinamiche di navigazione ed evitare questi rischi molto gravi, è opportuno procedere ad un attento monitoraggio dei dati di log, che conservano la memoria dei visitatori e del traffico di un sito. Qualora l'analisi dei log dovesse rivelare la presenza di comportamenti non virtuosi, allora sarebbe il caso di considerare possibili interventi di re-design basati su un approccio di progettazione user oriented. IL PUNTO DI RIFERIMENTO: LA USER EXPERIENCE Un approccio di progettazione si può definire user oriented nella misura in cui pone il punto di vista dell'utente al centro della propria attenzione e condiziona ogni scelta all obiettivo prioritario di rendere migliore (più utile, più gradevole, più semplice, ecc.) l esperienza di navigazione. In questo senso, bisogna assolutamente evitare la tentazione di cercare l originaliztà estetica o l eccellenza tecnologica come valori assoluti e fini a sé stessi: il sito non deve essere il migliore possibile rispetto a parametri di valutazione oggettiva, ma deve essere quello che riesce ad offrire la migliore user experience. E questo risultato si raggiunge spesso con scelte progettuali non ottimali, che prendano, però, ariferimento l effettiva misura della soddisfazione dell utente. In tutte le fasi della progettazione occorre sempre avere ben chiari gli obiettivi che si vogliono raggiungere, conoscendo soprattutto le necessità degli utenti, prevedendo i loro comportamenti nel sito. È evidente, quindi, come sia difficile fissare dei criteri universali per la valutazione dell usabilità: ogni utente ha, infatti, sensibilità, aspettative, curiosità diverse ed è difficile ricondurre questa fondamentale complessità a poche regole comuni a tutti. 3

Nonostante ciò, sulla base dell'esperienza e dell'osservazione, molti autori hanno codificato una serie di regole basilari per creare siti usabili. Si tratta indubbiamente di un buon punto di partenza, ma non bisogna mai dimenticare che per la presenza di un elemento fortemente variabile (l'individuo utente), l'usabilità non può essere ricondotta a formule di tipo matematico. Tenendo conto di questo limite, è indubbio che il riferimento ad alcune regole generali può essere utile nella misura in cui consentono di codificare una serie di orientamenti capaci di evitare errori comuni, determinati dall'osservazione di casi reali. Senza la pretesa di attribuire loro un valore prescrittivi assoluto, tali norme hanno un indubbia valenza nell orientare il lavoro dei progettisti. LE NORME DELL USABILITY Fra i tanti autori che si sono cimentati con il tema della web usability, un posto di rilevo merita sicuramente Jakob Nielsen, che ha compilato un noto decalogo, che detta dieci norme o principi generali per l'usability. Può essere utile richiamarle brevemente: 1) informare costantemente gli utenti sulle azioni che stanno svolgendo (visibilità dello stato del sistema) 2) utilizzare il più possibile il linguaggio comune e quello di riferimento degli utenti (corrispondenza tra sistema e mondo reale) 3) fare in modo che l'utente abbia sempre il controllo sul contenuto informativo del sito, potendosi muovere liberamente e capendo con chiarezza quali e dove sono i link di collegamento (controllo e libertà per gli utenti) 4) mantenere aspetto ed elementi grafici (e struttura generale) coerenti in tutte le pagine, in modo da rassicurare l'utente (consistenza e uniformità) 5) evitare condizioni per cui l'utente possa commettere degli errori (in tutte le fasi d'interazione, dalla registrazione ai form agli acquisti online) o essere ingannato (dai link) e dargli sempre la possibilità di tornare all'home page o uscire dal sistema (prevenire gli errori) 6) utilizzare struttura del sito e layout delle pagine facili e schematici in modo che gli utenti possano trovare immediatamente i percorsi interni desiderati (indicare piuttosto che far scoprire) 7) creare percorsi di navigazione differenziati, che possano adattarsi al livello di competenza ed esperienza degli utenti; al tempo stesso, assicurarsi che il sito garantisca risposte rapide agli imput degli utenti - tempo di risposta entro i 10 secondi (flessibilità ed efficenza) 8) mettere sempre in primo piano il contenuto informativo del sito, evitando inutili orpelli decorativi ed elementi grafici troppo marcati e per questo disturbanti (importanza del contenuto e semplicità grafica) 9) a ogni eventuale errore dell'utente deve sempre corrispondere un'informazione pronta e precisa, capace di aiutarlo a ripristinare una situazione ottimale di navigazione (informare sugli errori e fornire elementi di riparazione) 10) facilitare sempre l'utente nella navigazione e nella fruizione di ogni parte del sito, dedicandogli spiegazioni e aiuti di vario genere (aiuto e supporto documentato) I TEST DI USABILITA Il test di usabilità rappresenta uno dei metodi più efficaci di verifica dell'usabilità: consiste nell'esecuzione, da parte di un campione di utenti finali, di una serie di compiti o attività in interazione con il prodotto software da testare, cui segue una fase di analisi in cui si analizzano le difficoltà incontrate dagli utenti per individuarne le cause e decidere le soluzioni per il miglioramento del prodotto. Generalmente, i test di usabilità hanno luogo all'interno di laboratori di usabilità, ambienti attrezzati e controllati, composti da una sala di test, dove l'utente esegue le azioni richieste, e da una sala di controllo, dove gli esperti di usabilità e i progettisti seguono l'interazione tra l'utente e il prodotto. Il controllo sulla stanza utente dalla 4

stanza di osservazione è assicurato da vetri 'one way' e da telecamere che consentono anche la registrazione in video e in audio del comportamento dell'utente durante il test. In realtà i test possono essere effettuati anche sul campo, sul posto di lavoro dell'utente, attraverso laboratori portatili. Il test di usabilità si attua in quattro fasi fondamentali: 1. preparazione: definizione degli obiettivi del test, progettazione dei compiti, selezione degli utenti partecipanti; 2. esecuzione: svolgimento dei compiti da parte degli utenti sotto il controllo degli osservatori, che registrano e annotano tutto quello che l'utente fa e dice durante il test, eventualmente con l ausilio di strumenti di registrazione automatica (programmi di logging, videoregistratori, ecc.); 3. analisi: verifica dei dati del test, individuazione delle criticità, identificazione delle cause, estrapolazione delle metriche; 4. progettazione: sulla base dei risultati dell'analisi si decidono le soluzioni di miglioramento da apportare al prodotto. Il test di usabilità è particolarmente indicato per la valutazione di prototipi funzionanti e di prodotti finali, prima del loro rilascio sul mercato. Il numero di utenti da coinvolgere in un test di usabilità varia in relazione alla quantità delle classi di utenza a cui è destinato il prodotto e ai risultati all'analisi costi/benefici. In linea di massima, per avere dati qualitativi, occorrono: 5 utenti, se il prodotto è destinato ad una sola tipologia di utenti, 3-4 utenti per ogni tipologia, se il prodotto è destinato a due tipologie di utenti, 3 utenti per ogni tipologia, se le tipologie sono superiori a due. Per avere dati quantitativi, come ad esempio nel caso del calcolo delle metriche, sono necessari almeno a 20 utenti. IL PROBLEMA DELL ACCESSIBILITA SUL WEB La diffusione di Internet ha apportato benefici diffusi ad un gran numero di persone, ma esistono alcune categorie di persone che da questi benefici sono state in gran parte escluse: sono i disabili (circa cinquecento milioni di persone in tutto il mondo), per i quali l uso di Interne è precluso o fortemente limitato. Il problema è particolarmente grave per chi è totalmente privo della vista o ha funzionalità visive ridotte (dai non vedenti agli ipovedenti a diversi livelli) che pure dall utilizzo del computer potrebbero trarre notevoli vantaggi, considerato che si tratta di un ambiente di comunicazione comunque controllabile, che può essere condizionato per consentirne la fruizione anche a questo pubblico particolare. Oggi esistono, infatti, strumenti a disposizione dei disabili della vista per rendere loro accessibili e gestibili i contenuti informatici: gli screen reader, i sintetizzatori vocali che hanno migliorato progressivamente le loro prestazioni; la barra braille, che traduce in codici tattili i contenuti dei testi; le schede audio (soundblaster); modem e comandi da tastiera, predisposti anche per navigare utilizzando il mouse e le icone. Per poter utilizzare questi strumenti nell approccio al web, occorre, però, che creatori e sviluppatori di pagine html adottino con attenzione tutte le tecniche appositamente pensate e codificate per far sì che le pagine web siano leggibili in ogni loro parte dai disabili. Tali regole, peraltro, sono state in gran parte codificate nelle linee-guida ai contenuti del web elaborate nel progetto WAI (eb Accessibility Initiatives) - del Consorzio W3C (World Wide Web Consortium) costantemente aggiornate. Il rispetto di tali regole consentirebbe, infatti a non vedenti e ipovedenti una totale accessibilità a Internet. L'applicazione dei concetti di accessibilità non è un fatto meccanico; presuppone una certa conoscenza del linguaggio html e dei suoi sviluppi, relativamente facile da acquisire, ma richiede anche una certa sensibilità e un'attenzione che hanno le loro radici in un atteggiamento socio-culturale attento e rispettoso ai problemi di tutti - ma soprattutto delle minoranze - che è purtroppo sempre meno presente in un mondo dominato più dalle ideologie del profitto che dall'attenzione a valori di reale uguaglianza. 5

GLI STANDARD DEL W3C: LE WCAG 1.0 Il W3C, per risolvere il problema dell accessibilità ha redatto le WCAG 1.0, una raccolta di raccomandazioni destinate a quelli che nel documento del WAI sono chiamati content developers, ovvero sviluppatori di contenuti. In realtà questa definizione racchiude diverse figure professionali, come minimo tre: il progettista dell'interfaccia grafica delle pagine o del sito; chi traduce il progetto grafico in codice usando i linguaggi HTML, XHTML, CSS, XML, SMIL, SVG, ecc.; chi scrive i testi e struttura logicamente i contenuti. In certi siti più semplici può anche esservi un'unica persona che svolge da sola questi differenti compiti. Per progetti complessi, si tratterà inevitabilmente di individui diversi, ciascuno dei quali dovrà affrontare per ciò che riguarda il suo specifico campo le richieste dell'accessibilità. Qualunque sia la distribuzione dei compiti, le WCAG 1.0 pongono ai professionisti interessati due obiettivi principali: assicurare una trasformazione gradevole della pagina e rendere i contenuti comprensibili e navigabili. Le prime undici raccomandazioni, delle quattordici di cui si compongono complessivamente le WCAG 1.0, sono dedicate al raggiungimento del primo obiettivo; le ultime tre al raggiungimento del secondo. I metodi suggeriti dalle WCAG per il conseguimento del primo obiettivo riguardano soprattutto interventi sul codice, mirati a rendere la struttura della pagina il più possibile flessibile, in modo che i suoi contenuti possano essere fruiti senza perdita d'informazioni per mezzo dei più diversi dispositivi di navigazione: dai normali browser grafici ai browser testuali, dai sintetizzatori vocali alle barre Braille, dai computer palmari ai robot di ricerca, dai telefoni cellulari agli ingranditori di schermo usati dagli ipovedenti. Ecco alcuni dei metodi che le WCAG 1.0 raccomandano per raggiungere questa necessaria flessibilità: separare la struttura dalla presentazione del documento (vedremo in seguito che cosa significa) fornire equivalenti testuali per i contenuti grafici e multimediali creare alternative equivalenti per i contenuti che si rivolgono ad un solo canale sensoriale (la vista o l'udito) non progettare per uno specifico tipo di hardware non affidare le informazioni esclusivamente al colore I metodi raccomandati per il raggiungimento del secondo obiettivo - cioè rendere i contenuti comprensibili e navigabili - sono invece i seguenti: fornire informazioni contestuali e di orientamento fornire chiari meccanismi di navigazione rendere i documenti il più possibile chiari e semplici LA LEGGE STANCA In Italia il problema dell accessibilità è diventato fondamentale da quando è stata oggetto di un intervento normativo che ha costretto tutti gli enti pubblici a rivoluzionare le proprie procedure per la realizzazione di siti intenrent. In linea con gli indirizzi dell'unione europea, infatti, il 9 gennaio 2004 è stata emanata la cosiddetta Legge Stanca sull'accessibilità. Lo scopo della legge, in applicazione del principio costituzionale di eguaglianza, è quello di abbattere le "barriere virtuali" che limitano l'accesso dei disabili alla Società della Informazione e li escludono dal mondo del lavoro, dalla partecipazione democratica e da una migliore qualità della vita. La Legge Stanca, nei confronti della pubblica amministrazione, reca degli obblighi sorretti da efficaci sanzioni. Infatti prevede la nullità dei nuovi contratti stipulati dalla pubblica amministrazione per la realizzazione di siti Internet nel caso in cui non rispettino i requisiti di accessibilità, l'inosservanza delle disposizioni della legge da parte del pubblico amministratore comporta responsabilità dirigenziale e responsabilità disciplinare. 6

Approvata all'unanimità da entrambi i rami del Parlamento, la Legge pone l'italia all'avanguardia nel mondo con una norma di civiltà e progresso. I punti qualificanti della legge 04/2004, formata da 12 articoli, sono i seguenti: tutti i siti internet che saranno realizzati, o rinnovati, in futuro dalle pubbliche amministrazioni dovranno rispettare i requisiti di accessibilità; negli acquisti di i prodotti informatici (hardware e software) da parte delle pubbliche amministrazioni l'accessibilità diventa titolo preferenziale; per i privati il provvedimento non genera un obbligo di accessibilità per i siti internet, ma è fattore di stimolo a promuovere l'accessibilità dei loro siti; tutti i libri di testo delle scuole, ove possibile, saranno resi disponibili in formati leggibili al computer da non vedenti o ipovedenti o con altre disabilità. Il Ministro per l'innovazione e le Tecnologie ha formalmente incaricato il CNIPA di predisporre gli schemi del regolamento e del decreto di cui all'art. 11 della legge a suafirma. Il Regolamento di attuazione della Legge n. 4 del 2004 è stato pubblicato il 3 maggio 2005. Il DPR 75/2005 detta i criteri ed i principi operativi ed organizzativi generali per l accessibilità, ovvero le modalità con cui può essere richiesta la valutazione, i criteri per l eventuale partecipazione del richiedente ai costi dell operazione, il logo con cui è reso manifesto il possesso del requisito dell accessibilità, le modalità con cui può essere verificato il permanere del requisito stesso. I BENEFICIARI DEI SITI ACCESSIBILI Il complesso dei soggetti beneficiati dell'applicazione dei criteri per l accessibilità non si limita ai soli non vedenti, ma si estende ad un ampio gruppo di categorie svantaggiate. I primi beneficiari, alla cui tutela sono rivolte le normative, sono le persone affette da alcune disabilità permanenti, come: la cecità (richiede descrizioni alternative per tutti i contenuti visuali) l'ipovisione (richiede caratteri grandi, margini ampi, l'uso di colori non abbaglianti, forte contrasto tra primo piano e sfondo, impaginazioni semplificate) la cecità ai colori (richiede accoppiamenti di colore in cui il contrasto tra primo piano e sfondo sia basato sulla differenza di luminosità piuttosto che sulla differenza di tonalità) la sordità (richiede alternative equivalenti per tutti i contenuti auditivi. Soprattutto i sordi dalla nascita possono avere seri problemi nell'afferrare i concetti esposti tramite testi che presentano strutture grammaticali e sintattiche complesse) la mancanza o la paralisi degli arti superiori (richiede pagine web navigabili anche senza l'uso del mouse, per esempio per mezzo di comandi vocali) la dislessia (l'uso di termini difficili o il ricorso continuo a parole straniere può rendere estremamente difficile la lettura di una pagina web per un dislessico) l'epilessia (la presenza di immagini in movimento sullo schermo, particolarmente se lo sfarfallamento delle immagini avviene con una frequenza intorno ai 20 Hz, può scatenare crisi epilettiche in soggetti predisposti) il ritardo mentale (vi sono persone affette da lievi forme di ritardo mentale, che sono in grado di usare proficuamente pagine e siti web, purché questi siano realizzati rispettando adeguati criteri di semplicità e di chiarezza espositiva) 7

ULTERIORI UTENTI AVVANTAGGIATI DAI SITI ACCESSIBILI Tuttavia i disabili in senso stretto sono solo una parte, e neppure la più cospicua, dei beneficiari dell'accessibilità. Siti accessibili favoriscono anche: persone con normali problemi della vista quali miopia, presbiopia, astigmatismo, ipermetropia, cataratta, ecc., che potrebbero essere costretti ad astenersi dal visitare siti non accessibili, in quanto la lettura dei testi potrebbe essere troppo onerosa. persone anziane e/o dotate di scarsa o nulla preparazione informatica, disorientate da interfacce troppo complesse, da pagine con troppi box, da menu di navigazione poco visibili, da pulsanti a scomparsa, da finestre pop-up, dalla richiesta imprevista di scaricare un plug-in, dall'uso di un gergo troppo tecnologico, ecc. ecc. persone di livello culturale basso o bassissimo, ancora presenti nella società italiana, che potranno essere avvicinate da un web accessibile, che definisce con chiarezza i concetti adoperati, evita il ricorso inutile a fumosi termini in inglese, scrive in modo chiaro e ordinato, evita i refusi e adopera ogni accorgimenti utile per rendere accessibili anche ad utenti non evoluti. persone che parlano un'altra lingua, che apprezzano lo sforzo per evitare terminologie potenzialmente ambigue, studiate appositamente per avvicinare un pubblico semplice. persone che usano software obsoleti, che spesso si scontrano con problemi di incompatibilità prodotti dall utilizzo di tecnologie di sviluppo all avanguardia, incoerenti con le norme sull accessibilità. persone che dispongono di hardware obsoleto e connessioni lente, che rimangono letteralmente esclusi dalla consultazione dei siti che, a causa del sovraccarico tecnologico, sono spesso inaccessibili. persone che usano sistemi e periferiche poco comuni, diversi dalla classica accoppiata Windows/Internet Explorer, i quali spesso si trovano a scontrarsi con veri e propri muri di accessibilità. utenti che navigano utilizzando terminali diversi dal PC, come un normale televisore (webtv), telefoni cellulari di ultima generazione, computer palmari, agendine elettroniche, monitor monocromatici o con un numero di colori ridotto (16 o 256), chioschi multimediali con selezione tramite tatto, periferiche comandabili a voce., per i quali è un evidente vantaggio poter accedere a pagine indipendenti dalla periferica, non ottimizzate per nessun sistema operativo e per nessun browser in particolare, flessibili nella struttura, non vincolate ad una data larghezza orizzontale e leggibili anche da chi non è in grado di visualizzare i colori. persone che si collegano in condizioni ambientali difficili, in in situazioni in cui non possono adoperare le mani (per esempio perché stanno guidando l'automobile o perché stanno svolgendo lavori di precisione che richiedono l'uso delle mani) e quelli che si collegano da ambienti particolarmente rumorosi. LE CARATTERISTICHE DI UN SITO AD ELEVATA ACCESSIBILITA Per render un sito accessibile non è sufficiente limitarsi ad un make up del codice con interventi puntuali, come inserire i testi alternativi mancanti, avvertire il lettore, tramite un attributo "title", che una certa pagina si aprirà in una nuova finestra del browser, cercare di rendere una struttura a frame un po' più navigabile, dando dei titoli sensati ai frame, provare a ridurre un po' la massa del codice presentazionale mischiato al contenuto trasferendo una parte della presentazione visuale ad un foglio di stile esterno. Per raggiungere standard di elevata accessibilità occorre valorizzare e incrementare l'accessibilità già connaturata ad una progettazione fondata sul rispetto dei linguaggi standard. Si tratta di far "nascere bene" nuove pagine e siti. Tali fondamenti di progettazione sono stati suddivisi in quattro sezioni, che sono da considerarsi come altrettanti pilastri di quello che abbiamo chiamato "buon sviluppo. 8