Università di Parma Dipartimento di Lettere, Arti, Storia e Società Come si scrive e presenta una tesi di laurea in storia medievale Che cos è una tesi di laurea (prof.ssa Marina Gazzini) Per tesi di laurea si intende un elaborato scritto, originale, nel quale lo studente espone i risultati di una ricerca su un tema prescelto. Solitamente le tesi si distinguono in compilative e sperimentali. Una tesi in storia medievale si può definire compilativa quando si basa esclusivamente sulla ricerca bibliografica, senza aggiungere i risultati di indagini personali sulle fonti: questo è sostanzialmente il caso delle tesi triennali. La tesi si può invece definire sperimentale e questo è il caso delle tesi della laurea specialistica quando affianca al lavoro bibliografico anche l analisi di una o più fonti, edite o inedite: fonti e storiografia andranno studiate e discusse in maniera tale da giungere a risultati originali. Lavoro richiesto La tesi di laurea prevede che il lavoro sia condotto dallo studente in maniera autonoma e sotto la supervisione del docente, per un totale di ore corrispondenti ai cfu previsti dall'ordinamento del corso di studi al quale lo studente è iscritto. Con un po di approssimazione, perché naturalmente molto dipende anche dalla preparazione e dalle capacità dei singoli soggetti, possiamo indicare in 125 ore il numero minimo di ore necessarie di lavoro per la tesi triennale, e in 750 quello per la tesi specialistica. Queste ore andranno distribuite fra l attività di ricerca e studio e il momento finale di stesura dell elaborato. Sempre in maniera approssimativa, l elaborato triennale prevederà la ragionevole dimensione di 60 cartelle circa (dove per cartella si intende una pagina di 2000 battute), quello specialistico di almeno 200. Tempi Il calcolo del tempo necessario a preparare una tesi di laurea risponde a parametri del tutto soggettivi, e quindi non può qui essere quantificato, perché dipende dall organizzazione e dalla preparazione del singolo studente. In ogni caso, non è pensabile di presentarsi dal docente uno/due mesi prima della data di consegna dell elaborato e di riuscire a laurearsi nella prima sessione disponibile. Occorre quindi attrezzarsi per tempo, prevedendo un primo approccio con il docente e con l argomento oggetto della ricerca di laurea almeno sei mesi prima dalla prevista data di laurea nel caso delle tesi triennali, e almeno un anno prima dalla prevista data di laurea nel caso della specialistica. Sarà inoltre cura dello studente informarsi in anticipo presso la segreteria studenti di Facoltà delle scadenze della modulistica relativa. Requisiti È richiesta la conoscenza della storia medievale nei suoi caratteri generali, la perfetta padronanza della lingua italiana, e la conoscenza di almeno una lingua straniera. Si richiede altresì la capacità di utilizzare i più comuni strumenti informatici. È inoltre gradita la conoscenza della lingua latina.
Valutazione Il relatore giudica la tesi durante tutto il percorso della sua elaborazione, tenendo conto dell impegno dimostrato dallo studente e dell originalità del lavoro prodotto. Il correlatore, docente della stessa materia del relatore o di una materia affine o comunque pertinente al soggetto della ricerca, valuta invece solitamente il risultato finale. Spetta comunque al solo relatore la decisione di ritenere l elaborato pronto per la discussione finale. La discussione della tesi avviene al cospetto di una commissione, comprensiva del relatore e del correlatore, che basa il suo giudizio finale sulle impressioni ricavate dalla prestazione dello studente e sulle proposte del relatore e del correlatore. Discussione Durante la discussione il candidato, dopo essere stato presentato dal relatore, illustra alla commissione il percorso seguito nell organizzazione del proprio lavoro: il motivo della scelta dell argomento, gli strumenti dell analisi, le metodologie utilizzate, i risultati raggiunti. Di solito vengono assegnati 5-10 minuti per la presentazione delle tesi triennali e 10-15 minuti per le tesi magistrali. Altro spazio verrà quindi dedicato alla discussione che vedrà il coinvolgimento del correlatore e del resto della commissione. Qualche consiglio di scrittura Anzitutto, fin dalle prime pagine che si mostrano al relatore, è necessario badare alla forma: non sono ammessi errori di ortografia, grammatica, sintassi e tanto meno punteggiatura. Attenzione anche alla consecutio temporum: aiuta evitare continui passaggi dal tempo passato, al presente, al futuro. Quando si descrivono fatti avvenuti nel passato sarebbe comunque bene evitare il tempo futuro. Lo stile deve mantenersi il più possibile sobrio. I periodi devono avere una loro complessità: non si va a capo ad ogni punto. Vanno evitate affermazioni esagerate o gratuite: ogni affermazione va motivata e giustificata, come deduzione di ragionamenti precedenti o sulla base di riferimenti bibliografici da citare per correttezza. Le argomentazioni devono comunque essere originali: si possono citare altri autori anche se i brani ripresi devono essere quanto più possibile brevi ma certo non copiare da testi altrui, né cartacei né presenti su Internet. Sarebbe inoltre preferibile evitare i ringraziamenti a familiari, fidanzati, amici, professori, e le dediche. Per quanto concerne l impaginazione del testo, si consiglia quanto segue. Carattere: Times New Roman. Corpo: 12 per il testo, 10 per le note. Interlinea: 1 ½ nel testo, singola in nota. Margini: 3 cm da tutti i lati. Per il passaggio da un capitolo all altro, o tra un apparato e l altro, inserire l interruzione di pagina. Indicazioni generali per testo e note Limitare al massimo l uso delle maiuscole. Gli ordini religiosi vanno in minuscolo (benedettini, minori, umiliati), ma si useranno Chiesa e Impero in quanto istituzioni universali. I nomi di popoli o di popolazioni regionali e di abitanti delle città possono andare sia minuscoli, sia maiuscoli quando sono sostantivi (ma una volta adottata una scelta questa va mantenuta per tutto il testo), mentre restano minuscoli quando sono aggettivi. San, santo, santa sempre per esteso (non s. o S.). Maiuscoli nel caso di enti o toponimi; minuscoli se riferiti ai personaggi: es. la predicazione di san Francesco; il convento di San Francesco; Borgo San Donnino. I numeri possono essere indicati in cifra o per esteso, ma una volta scelto un criterio questo va mantenuto per tutto il testo. Le indicazioni di anno vanno per esteso: 568-569 (e non 568-9), 1347-1348 (e non 1347-8). Per i secoli regolarsi nel modo seguente: secolo XIV o Trecento (e non secolo
quattordicesimo, 300 o trecento). I decenni vanno in lettere: anni cinquanta del secolo XIII (e non 50). Le espressioni latine così come le parole straniere vanno in corsivo. Le parole o le espressioni alle quali si vuole dare significato particolare vanno poste fra virgolette alte. Attenzione agli accenti sulla lettera e: distinguere i gravi (è, cioè) dagli acuti (es. perché, poiché, né né). La è maiuscola non si scrive E, ma È. Si consiglia la d eufonica solo davanti a parole che iniziano con la stessa vocale: ed ecco, ma e anche. Tendono a conservare la d locuzioni quali: ad ogni, ad essa/e, ad opera, ad uso. Ogni segno di punteggiatura sarà seguito (ma non preceduto) da spazio bianco. L inizio di un capoverso viene indicato con il tabulatore e non la barra di spazio. Le note vanno inserite automaticamente (secondo la procedura Word) e poste a fine pagina. Gli esponenti di nota vanno in apice prima del segno di interpunzione ma dopo virgolette o parentesi. Le note al testo non iniziano con una rientranza (capoverso), bensì si lasciano come vengono generate automaticamente. Norme di citazione Citazioni nel testo All interno del testo le citazioni vanno in tondo, fra virgolette basse da segnarsi solo al principio ed alla fine del passo. La citazione non si apre e non si chiude tra puntini di sospensione. Le citazioni all interno di citazioni andranno contraddistinte mediante virgolette alte. Eventuali omissioni vanno indicate con tre punti tra parentesi tonde (...) Quando la citazione supera le tre righe di testo essa va staccata dal contesto mediante a capo, non preceduta né seguita da virgolette, rientrata e in corpo minore, senza puntini iniziali né finali. Eventuali interventi chiarificatori o aggiuntivi dell autore del saggio vanno posti fra parentesi quadre e in corsivo. Qualora si modifichi la forma della citazione, si indica in corsivo la parte modificata. Citazioni bibliografiche Libri. Autori e curatori vanno indicati con l iniziale del Nome e il Cognome per esteso e in maiuscoletto (ma in tondo nei testi destinati alla pubblicazione su Internet). Il titolo dell opera va in corsivo. Seguono il luogo (in lingua originale) e la data di edizione, non separati da virgola. Non si indicano gli editori, con l eccezione degli antichi stampatori (Seicento incluso). Es.: R. Greci, Mercanti, politica e cultura nella società bolognese del medioevo, Bologna 2005. Nel caso di un opera già citata una prima volta si omette l iniziale dell autore e si fa seguire cit. Al titolo dato in forma abbreviata senza interporre una virgola. Es.: Greci, Mercanti, politica e cultura cit. Se il medesimo autore è citato in note consecutive sarà indicato con Id. o Ead. Se oltre all autore è citata la stessa opera si scriverà: Ibidem o Ibid. Se il titolo include un altro titolo, o termini latini o in altra lingua diversa dall italiano, essi andranno in tondo: Es.: M. Gazzini, Dare et habere. Il mondo di un mercante milanese del Quattrocento, Milano 1997. Le edizioni successive alla prima si indicano nella forma apicale: Milano 2002². Per le opere in traduzione si mettano tra parentesi tonda il luogo e la data dell edizione originale. Esempio: J. Henderson, Pietà e carità nella Firenze del basso medioevo, Firenze 1998 (Oxford 1994) Viceversa: J. Henderson, Piety and Charity in Late Medieval Florence, Oxford 1994 (trad. It. Firenze 1998). Per le ristampe anastatiche si mettano tra parentesi il luogo e la data della ristampa. Es.: I. Affò, Storia della città di Parma, Parma 1792-1795 (rist. Anast. Bologna 1980), 4 voll. Articoli su rivista: Autore e titolo dell articolo come per i libri, seguiti da in più il nome della rivista citato in tondo tra virgolette basse, indicando dopo una virgola l annata in numeri arabi,
l anno di pubblicazione tra parentesi, l eventuale numero di serie o di fascicolo, le pagine comprese dall articolo (seguite tra parentesi delle pagine dell eventuale citazione). Es. A. Vauchez, Sainteté laïque au xiii e siècle: la vie du Bienheureux Facio de Crémone (v. 1196-1272), in «Melanges de l École française de Rome. Moyen Age et Temps moderns», 84 (1972), pp. 13-53 (p. 40). Attenzione a non confondere il numero del fascicolo con il numero dell annata. Le parentesi dentro parentesi tonde diventano quadre: (U. Gualazzini, Dalle prime affermazioni del «populus» di Cremona agli statuti della «Societas Populi» del 1229, in «Archivio Storico Lombardo», n.s. 2 [1937], pp. 3-66). Saggi compresi entro opere miscellanee, atti di convegni, cataloghi di mostre vogliono l indicazione sia dell autore, sia del curatore dell opera. Es.: J.-C. Maire Vigueur, Religione e politica nella propaganda pontificia (Italia comunale, prima metà del XIII secolo), in Le forme della propaganda politica nel Due e nel Trecento, Atti del Convegno, Trieste 2-5 marzo 1993, a cura di P. Cammarosano, Roma 1994 (Collection de l école Française de Rome, 201), pp. 65-83. Non si usa mai AA.VV.: se gli autori sono più di tre non vanno indicati. Fonti Nelle note andranno indicate le esteso le informazioni relative alle fonti citate nel testo, secondo il seguente ordine: nome dell archivio o della biblioteca che ne è luogo di conservazione (per esteso, dopo la prima citazione si potrà ricorrere alla sigla corrispondente); nome del fondo (per esteso, in seguito può essere abbreviato); indicazione precisa del documento o del manoscritto (buste o cartelle; fascicoli, documenti, carte o fogli). Di carte e fogli va data l indicazione del recto (r.) O del verso (v.). Es.: Biblioteca Civica Angelo Mai di Bergamo, Archivio del Consorzio della Misericordia (d ora in poi Archivio MIA), ms. 937, f. 6v; Archivio di Stato di Parma (d'ora in poi aspr), Antichi Ospizi Civili, fondo Rodolfo Tanzi (d ora in poi RT), b. 11 fasc. 2 e b. 21 fasc. 1. Archivio della Fabbrica del Duomo di Milano, Fondo Possessi foresi, cart. 352, fasc. Segrate, doc. 1. Siti web Alle norme di citazione indicate in precedenza si aggiunga l url (fra <>), e la data di apertura del sito (tra []). Es.: G. Todeschini, Mercato medievale e razionalità economica moderna, in «Reti Medievali - Rivista», VII (2006), 2, p. 6 <www.rivista.retimedievali.it> [30 settembre 2013]. Oppure, se l indicazione riguarda un sito nel suo insieme, basterà indicarne il titolo: Itinerari medievali per la ricerca e la didattica <http://www.itinerarimedievali.unipr.it/> [10 marzo 2009]. L osservanza di queste norme e indicazioni generali si accompagna naturalmente alla costante verifica del lavoro da sottoporre al docente. Per eventuali approfondimenti è utile la lettura dell ormai classico U. Eco, Come si fa una tesi di laurea: le materie umanistiche, Milano, Tascabili Bompiani, 2001.
Modello di frontespizio Università degli Studi di Parma Dipartimento di Lettere, Arti, Storia e Società Corso di laurea in. Tesi di laurea Titolo Candidato Nome Cognome n. di matricola Relatore Chiar.mo/a Professore/ssa Nome Cognome Correlatore Chiar.mo/a Professore/ssa Nome Cognome Anno Accademico 2009-2010
Modelli di indici Si propongono alcuni modelli di indice per le tesi triennali e specialistiche. Ovviamente essi andranno adattati, con le modifiche del caso, al singolo elaborato. Modello di indice per una tesi triennale INDICE INTRODUZIONE p. Presentazione dell oggetto della ricerca p. Rassegna della letteratura p. Contenuto della tesi p. CAPITOLO I. TITOLO DEL PRIMO CAPITOLO p. 1.1 Titoli paragrafi del primo capitolo p. 1.2. p. 1.3.. p. CAPITOLO II. TITOLO DEL SECONDO CAPITOLO p. 2.1 Titoli paragrafi del secondo capitolo p. 2.2. p. 2.3.. p... CONCLUSIONI p. APPENDICI p. GRAFICI p. TABELLE p. CARTINE p. ILLUSTRAZIONI p. BIBLIOGRAFIA p. Fonti inedite p. Fonti edite p. Studi p. Webliografia p.
Modello di indice per una tesi specialistica INDICE INTRODUZIONE p. Presentazione dell oggetto della ricerca p. Le fonti p. Rassegna della letteratura p. Contenuto della tesi p. ABBREVIAZIONI p. PARTE PRIMA. TITOLO DELLA PRIMA PARTE p. CAP. 1 TITOLO DEL PRIMO CAPITOLO p. 1.1 Titoli paragrafi del primo capitolo p. 1.2. p. 1.3.. p. CAP. II TITOLO DEL SECONDO CAPITOLO p. 2.1 Titoli paragrafi del secondo capitolo p. 2.2. p. 2.3.. p. PARTE SECONDA. TITOLO DELLA SECONDA PARTE p. CAP. 3 TITOLO DEL TERZO CAPITOLO p. 3.1 Titoli paragrafi del terzo capitolo p. 3.2. p. 3.3.. p. CAP. 4 TITOLO DEL QUARTO CAPITOLO p. 4.1 Titoli paragrafi del terzo capitolo p. 4.2. p. 4.3.. p. APPENDICI p. GRAFICI p. TABELLE p. CARTINE p. ILLUSTRAZIONI p.
FONTI E BIBLIOGRAFIA p. Fonti inedite p. Fonti edite p. Studi p. Webliografia INDICE DEI NOMI DI LUOGO E DI PERSONA p.