Salute Senior. Le dinamiche dell età



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Gennaio 2012 Distribuito con Il Sole 24 Ore In collaborazione con: SIGG, SIR, SOI, FONDAZIONE VERONESI, AIMA Salute Senior Le dinamiche dell età Entra nella nuova dimensione Analisi a tutto tondo dei disturbi che possono insorgere con l avvento della maturità, con un attenzione particolare alle patologie più importanti fino ai disturbi piccoli e grandi che possono riscontrarsi. I disturbi dell età : incontinenza, menopausa, difficoltà di udito. La pelle: prendersi cura di sé scegliendo il prodotto giusto. La Cataratta: le nuove opportunità del moderno intervento chirurgico della cataratta. La malattia di Alzheimer: gli aspetti e le cure.

Salute Senior Gennaio 2012 Pag. 2 Direttore Stampa e Redazione Responsabile Edizione Elisa Santoro Layout Giandomenico Pozzi Progetto grafico EM & Partners Sommario Distribuzione Il Sole 24 Ore Copie 265.000 Tiratura Nazionale Stampa Grafotitoli La malattia di Alzheimer, gli aspetti e le cure pag. 4 Nuove linee guida nazionali per la terapia con farmaci biologici in pazienti con artrite reumatoide pag. 5 Non dimenticare chi dimentica pag. 5 Linea verde Alzheimer pag. 5 La qualità di vita del caregiver nella malattia di Alzheimer pag. 6 Il trattamento farmacologico della malattia di Alzheimer: dal presente al futuro della terapia pag. 6 Incontinenza maschile pag. 8 Menopausa pag. 8 Il mondo della cosmesi pag. 11 Acido ialuronico: non tutte le creme antietà sono uguali pag. 11 Collaboratori Paola Arosio Giornalista specializzata nei settori sanità e salute. Direttore responsabile di Frammenti, rivista dei farmacisti e manager del Servizio sanitario nazionale, e di Health Community, periodico per i professionisti del settore sanitario SIGG - Società Italiana di Gerontologia e Geriatria L'Associazione rientra nel novero delle Società scientifiche medico-chirurgiche e si propone di tutelare i diritti e la dignità delle persone anziane, specie se disabili e fragili. SIR - Società Italiana di Reumatologia. Si propone di potenziare e sviluppare progetti nell'ambito della ricerca scientifica, della formazione e dell'assistenza sanitaria in campo reumatologico. Incentiva e sollecita ogni iniziativa, pubblica o privata, intesa ad assistere il malato reumatico nonché a prevenire e curare le malattie reumatiche. SOI - Società Oftalmologica Italiana Ente morale dal 1879. E l associazione di medici oculisti italiani senza fini di lucro, apartitica e apolitica con 132 anni di storia. Editoriale Paola Arosio FONDAZIONE UMBERTO VERONESI Nasce nel 2003 allo scopo di sostenere la ricerca scientifica, attraverso l erogazione di borse di ricerca per medici e ricercatori e il sostegno a progetti di altissimo profilo. Ne sono promotori scienziati (tra i quali ben 6 premi Nobel che ne costituiscono il Comitato d onore) il cui operato è riconosciuto a livello internazionale. AIMA - Associazione Italiana Malattia di Alzheimer Associazione fondata nel gennaio 1985 da Patrizia Spadin. Ha come obiettivo dare voce alle necessità delle famiglie colpite dalla malattia di Alzheimer, ma soprattutto migliorare la qualità di vita (e di malattia) del paziente e dei suoi familiari. Attualmente A.I.M.A. conta associazioni e gruppi che operano in molte regioni italiane e ovunque cerca di realizzare quella rete di solidarietà e aiuto che, per le vittime della malattia, "fa la differenza". RAGIONE, AUTORITÀ, PRUDENZA Sarà che amo la letteratura, ma il riferimento al romanzo di Italo Svevo, Senilità, mi viene spontaneo. Il protagonista di quelle pagine, Emilio Brentani, 35 anni, è un inetto che si rifugia in uno stato di vecchiaia spirituale. Secondo lo scrittore triestino, la senectus sarebbe, dunque, non già una questione anagrafica, ma piuttosto una predisposizione della mente e dell animo. Che si chiudono al nuovo, non si aggiornano, rifiutano la freschezza e la vitalità delle emozioni. In una parola, che si lasciano andare, come una nave alla deriva. Non si può negare, comunque, che l età matura abbia i suoi vantaggi. Lo sosteneva perfino Cicerone nel De Senectute, dicendo che le persone in là con gli anni si arricchiscono di ragione, autorità, prudenza. Tutte qualità, in genere, non associate ai giovani, per natura più istintivi e intemperanti. Per secoli e in tutte le culture, una persona avanti con gli anni è stata considerata ricca di esperienza, depositaria di un patrimonio insostituibile di conoscenza e saggezza. Oggi occorrerebbe quindi riprendere queste antiche radici, attualizzandole e mettendole in pratica. Perché la maturità può davvero essere un periodo d oro della vita, a patto di saperlo vivere nel modo giusto, senza malinconie o rimpianti, ma riservando attenzione anche alla salute. A cominciare da un'adeguata attività fisica, che preveda movimenti leggeri o moderati, come camminare, andare in bicicletta, fare cyclette, dedicarsi a esercizi in palestra, con i pesi o a corpo libero. Fondamentale è anche un'alimentazione sana, che contempli l'assunzione di alimenti ricchi di fibra, ferro, vitamina D, calcio. Durante la giornata, non dovrebbe poi mancare il tempo da dedicare ad attività cognitive e sociali, come leggere, frequentare amici e familiari, coltivare hobby e interessi. Dal punto di vista clinico, il consiglio è quello di effettuare periodicamente visite di controllo nell'ambulatorio del medico di famiglia, che provvederà a tenere monitorati alcuni parametri, come ad esempio livello di glucosio nel sangue o pressione arteriosa, e di rivolgersi al medico ogniqualvolta siano presenti disturbi, anomalie oppure semplicemente dubbi o perplessità riguardanti la salute. Nelle pagine seguenti verranno approfonditi numerosi temi che riguardano la maturità: dalla cura della pelle all'alzheimer, dall'artrite reumatoide all'incontinenza, dall'attività motoria alla corretta alimentazione. Tutti con un unico fil rouge, che intende fare da leit motiv all'intera pubblicazione: la maturità è un periodo positivo, che può essere foriero di nuove sfide. Non a caso l Organizzazione Mondiale della Sanità sostiene che «invecchiare è un privilegio e una meta della società». E che il periodo della maturità non deve essere considerato un problema, ma una risorsa, per il singolo e per la comunità. n

Distribuito con Il Sole 24 Ore Una pubblicazione Pag. 3 Gerontologia PREPARATI A VIVERE 100 ANNI Due buone notizie e un allarme. Tutti e tre arrivano dal 56esimo congresso nazionale della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), Prepàrati a vivere 100 anni, che si è tenuto dal 29 novembre al 3 dicembre scorso a Firenze. Se da un lato, infatti, terapie opportune e case di riposo che offrono maggiore assistenza e comfort, consentono di aumentare e migliorare la vita nella terza età, dall'altro molti anziani sono a rischio di malnutrizione. a cura di SIGG, Società Italiana di Gerontologia e Geriatria TERAPIE APPROPRIATE Guardando il versante positivo, le terapie appropriate nel postinfarto migliorano la sopravvivenza in età avanzata e consentono un risparmio di circa 15 milioni di euro all anno: è questo ciò che emerge dall'indagine Salute e benessere nell'anziano, condotta negli ultimi due anni su circa 600mila italiani over 65. I vantaggi delle cure appropriate in termini di mortalità sono più evidenti nei più anziani e nei più fragili: una buona aderenza alle terapie evita ogni anno la morte a circa 200 persone di età tra i 65 e i 74 anni, mentre nel caso degli over 75 le cure salvano la vita a circa 2700 persone. Interazioni ed effetti collaterali dei farmaci non sarebbero da temere neppure in caso di patologie multiple, dato che il rischio può essere circoscritto. CASE DI RIPOSO ACCOGLIENTI Maggiore assistenza e più comfort: pare che gli anziani ospiti delle case di riposo possano go- dere di migliori condizioni rispetto al passato. A sostenerlo è Niccolò Marchionni, ordinario di Geriatria all Università di Firenze e presidente della SIGG, che spiega: «In genere le strutture accolgono da venti a ottanta anziani; le realtà più grandi vengono organizzate in piccoli gruppi in modo da rendere l ambiente il più possibile familiare». Molte residenze sono dotate di un nucleo Alzheimer e propongono numerosi percorsi per migliorare benessere e salute, come ad esempio musicoterapia, pittura, spettacoli teatrali, escursioni, corsi di cucina, counseling filosofico, tai chi e pet therapy. L ospite-tipo ha un età media di 83 anni, è donna, presenta oltre quattro patologie croniche e assume almeno cinque farmaci al giorno. ALLARME MALNUTRIZIONE L'hanno battezzata sindrome da frigo vuoto. Ed è un pericolo in agguato per gli anziani. Circa il 10% di loro, cioè oltre un milione, infatti, si nutre poco e male, con un deficit medio di circa 400 calorie al giorno. Mancano soprattutto le proteine, contenute in carne e pesce. A rilevarlo un'indagine dell'istituto Nazionale per la Ricerca e Cura dell'anziano di Fermo (INRCA), in provincia di Ancona, che lancia l allarme: un solo mese di carenze alimentari aumenta del 25 per cento la probabilità di ricovero in ospedale e accresce la mortalità, aumentando anche il rischio di infezioni, depressione e deterioramento cognitivo. Necessario perciò riconoscere la malnutrizione e intervenire per risolverla a partire dalle cause. Che sono innanzitutto economiche, dato che due anziani su tre ammettono di avere difficoltà ad arrivare alla fine del mese. Motivo per cui lasciano sugli scaffali del supermercato gli alimenti più costosi e trascurano eventuali problemi orali. Quasi due milioni di anziani presentano una difficoltà di masticazione che richiederebbe cure immediate, ma ben otto milioni di loro non si sono fatti visitare dal dentista nell'ultimo anno. n L esperienza di un grande sportivo Una testimonianza di come l attività motoria sia fondamentale non solo a mantenersi in forma ma costituisca una ricetta contro l invecchiamento fisico e mentale Alessandro Gamba Dieci volte campione italiano di basket. Capitano della Nazionale Azzurra fino al 1965, anno in cui è diventato allenatore. Argento alle Olimpiadi di Mosca del 1980. Medaglia d Oro ai Campionati Europei del 1983. Paola Arosio È uno dei miti della pallacanestro italiana. Ha inanellato un successo dopo l'altro, prima come giocatore, poi come allenatore di importanti squadre italiane di serie A, infine come membro, dal 2006, della Basketball Hall of Fame. Lui, Alessandro Gamba (per tutti solo Sandro), è un uomo dotato di un'energia straordinaria. Alla soglia degli ottant'anni (li compirà a giugno), è loquace, ironico e, ovviamente, sportivo. È lui stesso a raccontare i vantaggi dell'attività motoria nella vita di tutti i giorni: «Dopo essere andato in palestra mi sento meglio - spiega -. Ne ottengono beneficio le articolazioni, che rimangono elastiche, il peso corporeo, che non aumenta, e anche l'umore, che ne guadagna in tranquillità». Al termine della giornata, nonostante spesso la stanchezza si faccia sentire, Sandro non manca mai l'appuntamento con quell'oretta di allenamento moderato, con pesi, corsa o camminata veloce, esercizi a corpo libero. Durante la bella stagione, invece, quando le temperature diventano più miti, Sandro abbandona la sala attrezzi per salire in sella a una bicicletta e pedalare in mezzo alla natura. «Andando avanti con gli anni, è importante che la pigrizia non abbia il sopravvento», avverte. Niente divano e tivù, dunque, ma una vita attiva. Secondo Gamba, «fare attività motoria contribuisce a tenere viva l'attenzione, concentrandosi su ciò che si fa. Lo sport è disciplina, insegna a non lamentarsi, a combattere». In particolare, il suo grande amore per il basket è sbocciato in seguito alla scoperta delle peculiarità di questo sport, che richiede precisione, atletismo, rapidità di esecuzione. Il ricordo più bello che Sandro si porta dietro dagli anni trascorsi come coach è la riconoscenza dei giocatori, a cui ha sempre cercato di insegnare, oltre alle tattiche di gioco, anche alcune norme di vita. Qualcosa di valido sia dentro che fuori dal campo. Come il rispetto, ad esempio, sia esso per le regole, per i compagni di squadra o per gli avversari. Un percorso lungo, ricco di successi e soddisfazioni, quello di Gamba, in cui la moglie lo ha sempre sostenuto, talvolta affiancandolo nelle trasferte. E lui, se da un lato non dimentica le glorie passate, dall'altro continua a proiettarsi nel futuro, con uno sguardo colmo di progettualità e di entusiasmo: «Per i prossimi anni - dichiara - mi auguro solo una cosa: poter continuare a insegnare ai giovani come si gioca a basket». n

Salute Senior Gennaio 2012 Pag. 4 Una soluzione per combattere i problemi di mobilità La nuova gamma dei Montascale Otolift consolida la leadership a livello mondiale di questa Azienda olandese che da oltre 40 anni è all avanguardia nella risoluzione dei problemi legati alle barriere architettoniche ed alla limitazione della mobilità individuale - dice Vittorio Toffalori, smartypromo.it Amministratore Delegato di Otolift Montascale Italia. Quali sono dunque i piu importanti fattori che continuano a determinare il successo dell azienda, anche sul mercato italiano? Il principale fattore di successo di Otolift è la capacità di comprendere e soddisfare RAFFINATO E DISCRETO Il Montascale Otolift, l unico a mono o a doppia rotaia per qualsiasi tipo di scala. OTOLIFT TWO Il montascale a doppia rotaia, compatta e sottile, per ogni tipo di scala con curve. Chiama per un sopralluogo gratuito RICHIEDI L INTERNO 121301 le molteplici e specifiche esigenze degli utenti, come testimoniato da oltre 130.000 clienti, soddisfatti di aver scelto Otolift, in oltre 20 paesi nel mondo, compresa l Italia. Questo si traduce - prosegue Toffalori - in prodotti tecnologicamente all avanguardia, nei quali la qualità costruttiva è accompagnata da straordinarie possibilità di personalizzazione non solo tecnico-funzionale ma anche estetica, con materiali e modalità produttive di altissimo livello. A questo si aggiunge una qualità di servizio, che i clienti ci riconoscono, che per competenza, tempe- OTOLIFT ONE Il montascale monorotaia ideale per scale strette e ripide con curve. Otolift Montascale Srl Via Cechov 1, 20098 S. Giuliano Milanese (MI) www.montascaleotolift.it stività, affidabilità, garanzia di continuità nel tempo, è certamente un nostro punto di eccellenza. Che cosa distingue la nuova linea di Montascale Otolift? In tutto il mondo, i Montascale si basano su due tipi di soluzione tecnica: monorotaia e a doppia rotaia, ciascuna con specifici vantaggi e applicazioni. Otolift è l unico produttore in grado di offrire entrambe le soluzioni ai massimi livelli, e quindi la piu ampia possibilità di scelta e personalizzazione in funzione delle specifiche esigenze di ogni cliente. Ad esempio, il modello ONE monorotaia è particolarmente adatto per applicazioni difficili, su scale curve, molto ripide e spazio limitato. Il modello TWO a doppia rotaia puo essere preferito per scale curve piu ampie, spesso scegliendo l installazione lungo la curva esterna, più semplice e conveniente. Il modello PARALLEL è l ideale per scale dritte, combinando semplicità, estetica e funzionalità. Come puo un cliente orientarsi efficacemente di fronte a differenti alternative? Al di là dei propri gusti personali, l utente puo anche contare sulla competenza e professionalità dei Consulenti Otolift, in grado di assisterlo nella scelta della soluzione piu adatta alle specifiche esigenze sia tecniche che estetiche. L'accurata progettazione a domicilio è infine l indispensabile condizione per permettere poi, nel giro di poche settimane, un installazione impeccabile, puntuale e rapida, che normalmente richiede non piu di tre ore, per la massima soddisfazione del cliente. LA MALATTIA DI ALZHEIMER, GLI ASPETTI E LE CURE Franco Ferlisi La malattia di Alzheimer è stata definita «la morte in vita», una sfida che numerose famiglie sono costrette ad affrontare e quando la si affronta impreparati può diventare una delle esperienze più devastanti dell esistenza. La discesa nei labirinti di una mente che si perde mano a mano, l incontro con un mondo capovolto, dove ti scopri padre di tuo padre, padre di tua moglie e dove la realtà è solo l altra faccia del sogno, è la discesa nell Ade dell inconscio, quello del malato, ma anche il nostro, dove ogni volta riviviamo invano il mito di Orfeo ed Euridice. Accudire un malato di Alzheimer non è soltanto un esperienza di dolore, è un atto di amore assoluto, in cui ci si dà Accudire un malato di Alzheimer non è soltanto un esperienza di dolore, è un atto di amore assoluto in cui ci si dà senza ricevere La Malattia di Alzheimer, gli aspetti e le cure. A cura di Franco Ferlisi Per maggiori informazioni contattare AIMA (+39 015 401777) senza ricevere né pretendere nulla in cambio. Ci si trova in un territorio inesplorato, dove la pietà diviene solida forza di vita e talvolta la gratitudine affiora inaspettata dagli abissi della memoria ad illuminare la notte. Poi, quando tutto finisce, nulla è più come prima. Attraverso il dolore inespresso dei nostri cari ci scopriamo cresciuti, per noi il mondo si apre a nuove consapevolezze: tutti i valori della vita sono cambiati perché, usciti dall Ade, ne siamo tornati portando con noi l ultimo dono che il nostro caro malato di Alzheimer ci ha lasciato, il più grande: la consapevolezza dell amore.

Distribuito con Il Sole 24 Ore Una pubblicazione Pag. 5 Reumatologia NUOVE LINEE GUIDA NAZIONALI PER LA TERAPIA CON FARMACI BIOLOGICI IN PAZIENTI CON ARTRITE REUMATOIDE Professor Giovanni Minisola, Presidente della Società Italiana di Reumatologia e Direttore della Divisione di Reumatologia dell Ospedale di Alta Specializzazione San Camillo di Roma Le malattie reumatiche, indicate dall Organizzazione Mondiale della Sanità quale prima causa di dolore e disabilità in Europa, da sole rappresentano la metà delle malattie croniche che colpiscono la popolazione al di sopra di 65 anni. Le ragioni sono fondamentalmente da ricercare nell allungamento della durata media della vita registrato negli ultimi decenni e dalle maggiori possibilità di cura, che hanno fatto aumentare il numero di coloro che, affetti da una malattia reumatica, raggiungono un età avanzata. L Artrite Reumatoide, ad esempio, oggi interessa con sempre maggiore frequenza anche la popolazione adulta. Questo scenario pone il Reumatologo di fronte a una nuova sfida: prendere in carico una fascia consistente di pazienti che, dal punto di vista terapeutico, presenta difficoltà aggiuntive a causa della frequente coesistenza di altre patologie che richiedono trattamenti specifici. Va altresì considerata la ridotta funzionalità, correlata all età, di organi vitali e il conseguente aumento del rischio di tossicità renale, cardiovascolare e gastrointestinale causato dai farmaci comunemente impiegati per la terapia delle malattie reumatiche croniche. L avvento dei farmaci biologici ha senza dubbio avuto un impatto positivo sull andamento di malattie reumatiche gravi, croniche e invalidanti, come l Artrite Reumatoide, l Artrite Psoriasica, la Spondilite Anchilosante e l Artrite Idiopatica Giovanile. Dopo la commercializzazione alla fine del passato millennio di infliximab e di etanercept, farmaci biologici antagonisti della citochina TNF-alpha, sono aumentate le opzioni terapeutiche biologiche (abatacept, adalimumab, anakinra, certolizumab, golimumab, rituximab, tocilizumab) per quei pazienti che non rispondono alle terapie tradizionali con i vecchi farmaci di fondo (i cosiddetti DMARDs). Ciò ha aumentato considerevolmente la possibilità di ottenere un buon controllo di segni e sintomi della malattia in un considerevole numero di persone, impedendo, prevenendo e contrastando la progressione del danno articolare e delle deformità. Per ridurre al minimo la variabilità della pratica clinica, per impiegare il farmaco biologico più appropriato per il singolo paziente, per evitare ritardi nella scelta della terapia, per ottimizzare l utilizzo dei farmaci biologici e per controllare la spesa sanitaria è stato necessario definire criteri precisi di trattamento. La Società Italiana di Reumatologia ha quindi previsto Linee Guida finalizzate a definire quali pazienti con Artrite Reumatoide sono candidati ideali al trattamento con farmaci biologici, allo scopo di identificare coloro che, sottoponendosi a terapia biologica, possono realmente trarne un beneficio. Un impiego appropriato del farmaco biologico migliora la qualità della vita messa a dura prova dall Artrite Reumatoide, una malattia immuno-infiammatoria progressiva, che in Italia interessa circa 350mila persone, prevalentemente donne, di solito AIMA - ASSOCIAZIONE ITALIANA MALATTIA DI ALZHEIMER NON DIMENTICARE CHI DIMENTICA Patrizia Spadin, Presidente AIMA Lo slogan di AIMA rappresenta la sua mission fin dalla fondazione nel 1985: dare voce alle necessità delle famiglie colpite dall Alzheimer, e migliorarne la qualità di vita. AIMA si è fatta conoscere con il lavoro sul campo, sempre a fianco delle famiglie, aiutandole come e dove possibile ad affrontare la tragedia della malattia: l obiettivo è sostenere chi sta vicino al malato, informarlo e, soprattutto "formarlo" perché unisca, all'amore per la persona colpita, la competenza necessaria ad affrontare tutti gli aspetti della malattia. Ma oltre a sensibilizzare e informare, AIMA si è sempre battuta per la tutela dei diritti, per la promozione dei servizi e della formazione, per una "organizzazione LINEA VERDE ALZHEIMER 800 679679 Certa che per percorrere la dolorosa strada dell Alzheimer, nel proprio ruolo o nella propria professione, la partenza sia SEMPRE dalla informazione e dalla formazione, AIMA ha attivato nel 1997 un Numero Verde nazionale (800-679679) unica linea telefonica totalmente gratuita, aperta continuativamente 8 ore nei giorni feriali, anche del mese di agosto, e che risponde a circa 10.000 telefonate in un anno; sono soprattutto telefonate di familiari, ma anche di operatori e professionisti della salute, che cercano informazioni e aggiornamenti sul tema. Abbastanza uniforme la provenienza delle chiamate (33% dal nord, 31% dal centro, 36% dal sud e dalle isole), ed è una donna che chiama nel 73% delle cure" rispettosa dei bisogni e dignitosa per le persone. Oggi AIMA conta 27 associazioni territoriali, una decina di gruppi operativi e altrettanti centri d ascolto e ovunque cerca di realizzare quella rete di solidarietà e aiuto che, per le vittime della malattia, "fa la differenza". AIMA ha, tra l altro, presentato ricerche e indagini sui bisogni dei caregiver; lavorato sul sostegno psicologico ai familiari, su nuove tecniche per limitare la contenzione, sulla comunicazione (sono stati prodotti due spot per la regia di Dario Argento e Giuseppe Tornatore), sulla legislazione (presentando interrogazioni ed emendamenti, raccolte di firme e petizioni e conducendo anche uno sciopero della fame per l uniformità di cura sul territorio nazionale) e sull etica (contribuendo alla stesura di alcune proposte di legge sul testamento biologico e pubblicando un utile manuale sulle Cure di fine vita). AIMA ha poi pubblicato libri (Vademecum Alzheimer, manuale per i familiari Più o meno qui vicino al cuore di Rosangela Percoco, Mi Manchi di Nadine Trintignant, Mia nonna è diversa dalle altre, distribuito nelle scuole elementari) e lavorato sulla tutela del demente in ospedale. Nelle associazioni territoriali, nei gruppi operativi e nei centri d ascolto, AIMA accompagna le famiglie durante gli anni di malattia del loro caro, con attività di servizio (corsi di formazione per familiari e operatori, Alzheimer caffè, gruppi di auto mutuo aiuto, counseling psicologico, sociale e legale), e con il coordinamento e la messa in rete dei servizi esistenti. n in età lavorativa. Il trattamento con i nuovi farmaci è raccomandato in quei pazienti che hanno avuto una risposta insufficiente al metotroxato, somministrato per un periodo di almeno tre mesi al più alto dosaggio tollerato, in coloro per i quali il metotrexato è controindicato o che presentano controindicazioni al suo impiego e in quanti non hanno tratto vantaggio da leflunomide, sulfasalazina o ciclosporina assunte per almeno tre mesi alla dose ottimale. Tra i pazienti candidati al trattamento figurano anche coloro che hanno un alto livello di attività di malattia da almeno un mese o quanti, indipendentemente dall attività della malattia, presentano un progressivo e rilevante danno articolare. Le Linee Guida, inoltre, richiamano l attenzione sulle controindicazioni al trattamento con farmaci biologici, ad esempio le infezioni in atto. Le Linee Guida, infine, prevedono indicazioni per quel che concerne la sicurezza d impiego dei farmaci biologici, stabilendo i criteri per la loro sospensione in caso di mancata risposta alla terapia, di insorgenza di reazioni avverse o di comparsa di altre condizioni patologiche. I farmaci biologici sono oggi da considerare farmaci efficaci e sicuri per il trattamento di gravi malattie reumatiche, quale l Artrite Reumatoide. Essi devono tuttavia essere somministrati nel rispetto delle Linee Guida e i pazienti trattati devono essere sottoposti a periodici controlli per monitorare i risultati ottenuti e per cogliere tempestivamente eventuali segnali d allarme per quel che concerne la sicurezza d impiego. Se tempestivamente prescritti e opportunamente impiegati i farmaci biologici rappresentano un arma terapeutica formidabile per combattere efficacemente una temibile malattia reumatica, come l Artrite Reumatoide, e per abbattere consistentemente i notevoli costi sociali che questa malattia comporta se non adeguatamente trattata. n dei casi. Sul totale, il 19% delle telefonate era motivato da un timore per la propria salute, mentre l 81% delle telefonate riguardava una persona malata della propria famiglia, ed è stata una telefonata fatta da una donna nel 61% di quest ultimo totale. Come emerge dalle telefonate, il malato è una donna nel 55% dei casi, di età avanzata (over 80 nel 38% delle telefonate, 71-80 nel 32%, 61-70 nel 24%, 50-60 nel 6%), con alle spalle mediamente 4 anni di malattia (da 6 mesi a 14 anni), che nella maggior parte dei casi vive con il coniuge o i figli (79%), magari affiancati da badanti. I disturbi maggiormente segnalati dai familiari, sono aggressività, insonnia, allucinazioni, ripetitività, irrequietezza, problemi comportamentali in genere, che dipingono un quadro disperato dell Alzheimer in famiglia. Nonostante la media degli anni di malattia e i gravi problemi già esistenti la maggioranza dei familiari (60% delle telefonate per un paziente) chiede indicazioni su un centro esperto, sulle Unità Valutative Alzheimer, per una diagnosi o un piano terapeutico, di cui ancora non dispongono. Il 12% chiede chiarimenti o delucidazioni sulle terapie sperimentali (vaccino) che ha sentito nominare. Il 28% chiede aiuto perché non ce la fa più a gestire il paziente da solo. Chiede servizi al domicilio o sul territorio. n www.alzheimer-aima.it

Salute Senior Gennaio 2012 Pag. 6 Dossier LA QUALITÀ DI VITA DEL CAREGIVER NELLA MALATTIA DI ALZHEIMER Prof. Roberto Bernabei, Direttore Dipartimento di Scienze Gerontologiche, Geriatriche e Fisiatriche dell Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma La demenza di Alzheimer è una malattia degenerativa del sistema nervoso centrale che causa una progressiva perdita delle funzioni cognitive e della capacità di compiere in autonomia le attività della vita quotidiana. La demenza affligge 35 milioni di individui nel mondo, 800.000 nel nostro Paese e si stima che il numero dei malati salirà a 80 milioni nell anno 2040. E una malattia assai dispendiosa in termini economici e sociali ed i costi ad essa associati ricadono per lo più sulle famiglie dei malati. I cosiddetti caregiver informali, cioè familiari ed amici, sono coloro che prestano la maggioranza delle cure e assistenza ai malati di Alzheimer rinunciando spesso alla propria occupazione. I caregiver assistono i malati nello svolgimento delle attività della vita quotidiana, da quelle più complesse come trasporti, operazioni finanziarie, cura della casa, a quelle più semplici quali igiene della persona, alimentazione, mobilizzazione all interno del proprio domicilio. Allo stesso tempo essi sperimentano il progressivo deterioramento fisico, cognitivo ed affettivo dei propri cari. Tali aspetti rendono il prestare assistenza ad un malato di Alzheimer un esperienza gravosa in termini sociali, fisici, psicologici ed affettivi. E ormai un dato scientificamente evidente l aumentato rischio di depressione, ansia e disturbi della sfera affettiva associato alla condizione di caregiver. La gestione delle terapie farmacologiche è parte sostanziale del Prof. Alessandro Padovani, Direttore Clinica Neurologica dell Università degli Studi di Brescia I caregiver assistono i malati nello svolgimento delle attività della vita quotidiana, da quelle più complesse come trasporti, operazioni finanziarie, cura della casa, a quelle più semplici quali igiene della persona, alimentazione, mobilizzazione all interno del proprio domicilio. IL TRATTAMENTO FARMACOLOGICO DELLA MALATTIA DI ALZHEIMER: DAL PRESENTE AL FUTURO DELLA TERAPIA La Malattia di Alzheimer è la causa più comune di demenza. Le stime più recenti indicano che attualmente in Italia i malati di Alzheimer sono circa 520.000 e i nuovi casi sono stimabili in 80.000 all anno. Considerato l attuale andamento demografico, si prevede che nel 2020 i nuovi casi di demenza saliranno a 200.000 l'anno, di cui oltre 100.000 attribuibili all'alzheimer. Impressionante è il dato relativo ai costi. Nel complesso il costo medio annuo per paziente, comprensivo dei costi sia familiari che di quelli sociali, è pari a circa 60.000 euro; in particolare i costi diretti (pari a 15.000 euro) rappresentano in totale il 25% circa dei costi complessivi. carico assistenziale ed importante causa di stress per i caregiver. L aderenza ai trattamenti e l efficacia dipendono dalla capacità dei caregiver di gestire i farmaci; la soddisfazione del caregiver nei riguardi delle terapie è inoltre essenziale per una buona aderenza ai trattamenti. Ad oggi non sono disponibili cure in grado di modificare la progressione della demenza di Alzheimer; tuttavia sono disponibili farmaci capaci di controllare i sintomi e migliorare la qualità della vita dei malati e delle loro famiglie. I farmaci in commercio includono gli inibitori dell acetilcolinesterasi (donepezil, rivastigmina, galantamina) e la memantina. Tutti i farmaci approvati per il trattamento della demenza di Alzheimer sono disponibili in forma orale. Nuove formulazioni farmaceutiche da poco disponibili (cerotto transdermico di rivastigmina, formulazione oro-solubile di doneepezil, formulazione orale a Al momento attuale il trattamento della Malattia di Alzheimer consiste in terapie farmacologiche e non farmacologiche i cui obbiettivi principali sono rivolti alla gestione dei sintomi cognitivi e comportamentali. Farmaci quali donepezil, rivastigmina e galantamina funzionano inibendo l azione dell acetilcolinesterasi, enzima che distrugge l'acetilcolina, il neurotrasmettitore carente nel cervello dei malati di Alzheimer. Aumentando la concentrazione di acetilcolina, si induce un miglioramento cognitivo e un soddisfacente controllo di disturbi quali insonnia, ansia e depressione. Da alcuni anni, è disponibile in Italia un farmaco, memantina, il quale agendo su una classe di specifici recettori del neurotrasmettitore glutammato ha dimostrato effetti sintomatici favorevoli nei confronti delle capacità cognitive e dei disturbi del comportamento

Distribuito con Il Sole 24 Ore Una pubblicazione Pag. 7 lento rilascio di galantamina) hanno consentito inoltre di migliorare il grado di tollerabilità di queste terapie e l aderenza al trattamento. Un recente studio, lo studio AXEPT, ha avuto l obiettivo primario di valutare la soddisfazione del caregiver e la aderenza al trattamento farmacologico di malati con demenza di Alzheimer di grado lieve moderato in relazione a due tipi di formulazione farmaceutica, transdermica e orale. Lo studio si è svolto in Italia tra il Settembre 2010 e il Gennaio 2011 e ha visto coinvolti 855 pazienti e relativi caregiver in 45 Unità Valutative Alzheimer (U.V.A.) sparse sull intero territorio nazionale. L età media dei pazienti partecipanti allo studio è risultata di 77 anni. In linea con precedenti stime europee, è stato evidenziato Uno dei dati più significativi emerso da uno studio AXEPT è che sono i caregiver informali a sostenere la maggior parte del carico assistenziale. Donne, per lo più di mezza età, mogli o figlie dei malati. I caregiver prestano assistenza 12 ore al giorno, sette giorni a settimana. un ritardo medio nella diagnosi (tempo intercorso dall epoca di esordio dei sintomi al momento della diagnosi clinica) di 2 anni. La diagnosi precoce è importante perché le cure sono più efficaci nelle fasi iniziali di malattia. Inoltre, nella fase di lieve deterioramento cognitivo, l individuo partecipa in maniera consapevole ai processi decisionali che riguardano le proprie cure e affronta problematiche di carattere legale, sociale e patrimoniale. Diverse ragioni possono spiegare una diagnosi ritardata. I sintomi iniziali di malattia consistono in genere in disturbi di memoria che spesso vengono o sottovalutati dai familiari o negati dagli stessi pazienti. L esordio della malattia può anche essere caratterizzato da ansia o depressione che conducono ad una errata diagnosi di disturbo depressivo piuttosto che di demenza. Infine, è necessario favorire l individuazione dei sintomi iniziali nell ambito della medicina generale dotando il medico di strumenti efficaci di screening. Uno dei dati più significativi emerso da AXEPT è che sono i caregiver informali a sostenere la maggior parte del carico assisten- ziale. Donne, per lo più di mezza età, mogli o figlie dei malati, i caregiver impiegano 12 ore al giorno, sette giorni a settimana, per assistere i propri cari. Sono questi individui a sostenere i costi della malattia, in prima persona, in termini di perdita di occupazione lavorativa, consumo di risorse economiche, danno psicologico. I bisogni economici, sociali e psicologici di queste persone devono essere ascoltati e soddisfatti dalla società civile. Rispetto all utilizzo delle terapie, lo studio AXEPT ha dimostrato un frequente sotto-dosaggio dei farmaci. La formulazione in cerotto è risultata la preferita dai caregiver e quella associata al miglior grado di aderenza al trattamento. Questi dati suggeriscono la necessità di attuare interventi per ottimizzare i regimi terapeutici, migliorando l informazione dei medici riguardo l efficacia e la sicurezza dei farmaci e preferendo formulazioni meglio tollerate e più user friendly per pazienti anziani con multiple condizioni morbose e già sottoposti a complicati regimi farmacologici. E evidente che ci sono problematiche relative al percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale dei malati di Alzheimer nel nostro Paese. Interventi in ambito clinico e di sanità pubblica sono auspicabili al fine di ridurre i tempi di diagnosi della demenza, ridurre il carico assistenziale dei caregiver, ottimizzare i trattamenti farmacologici migliorando aderenza al trattamento e soddisfazione. n sia nelle fasi lievi-moderate sia avanzate. Questi farmaci non cambiano lo stato e l evoluzione della patologia ma possono dare un arresto temporaneo della progressione. La possibilità di utilizzare formulazioni orali e transdermiche così come la possibilità di utilizzare in combinazione farmaci con proprietà diverse ha permesso di ottimizzare e personalizzare la farmacoterapia a secondo delle caratteristiche di ogni malato, dando la possibilità di un miglioramento e di una riduzione di effetti collaterali ad un numero più ampio di pazienti. Per quanto riguarda le terapie non farmacologiche, vi sono evidenze che la stimolazione cognitiva da una parte e l attività fisica possano permettere di migliorare alcuni sintomi così come di rallentare il declino. Un crescente interesse è stato rivolto negli ultimi anni allo sviluppo di terapie preventive dal momento che la malattia è caratterizzata da una lunga fase preclinica. Infatti, la malattia di Alzheimer è caratterizzata da un lungo periodo durante il quale i disturbi delle abilità cognitive sono sfumati e non facilmente riconoscibili. Numerosi studi epidemiologici dimostrano che modesti interventi (nutritivi, farmacologici o influendo sui fattori di rischio) possono ritardare l'insorgenza della malattia in un grande numero di persone. Alcune evidenze hanno appurato come una dieta mediterranea (ricca di pesce, frutta e verdure e povera invece di carne rossa e burro) associata ad un consumo ragionevole di vino sia in grado di diminuire le probabilità di ammalarsi di Alzheimer del 38%. Altri dati dimostrano che gli stessi fattori che favoriscono le malattie cardiovascolari, quali obesità, fumo di sigaretta, diabete, ipercolesterolemia e ipertensione arteriosa, aumentano il rischio per la malattia di Alzheimer. Pertanto, il trattamento dei fattori di rischio cardiovascolari, unitamente ad una dieta mediterranea, all assunzione di sostanze nutriceutiche (vedi curcumina, resveratrolo, acido folico, omega 3, omotaurina) e a uno stile di vita attivo, esercita un effetto favorevole sia nei pazienti a rischio sia nei pazienti già ammalati. Un altro campo in grande sviluppo è relativo allo sviluppo di nuovi farmaci per la M. di Alzheimer. In questo ambito, vi sono dati incoraggianti dai quali emerge la possibilità di interferire con i meccanismi biomolecolari agendo su fattori neurotrofici come il NGF o l IGF, o su proteine enzimatiche in grado di bloccare la produzione di beta-amiloide. Meno incoraggianti sembrano invece al momento gli studi su cellule staminali o su terapie geniche. Altra via di ricerca attiva e promettente è quella che punta sullo sviluppo di una risposta immunologica mediante un vaccino o dei farmaci in grado di contenere la produzione di beta-amiloide. A tal riguardo, recenti studi condotti su malati hanno documentato che la somministrazione prolungata di tali farmaci provoca una riduzione delle alterazioni neuropatologiche e un arresto del declino. Secondo l opinione di molti studiosi, tali farmaci eserciterebbero un azione più efficace nelle fasi iniziali della malattia permettendo una stabilizzazione del quadro clinico. In sintesi, sebbene la sfida alla M. di Alzheimer iniziata 100 anni fa non sia ancora vinta, si può guardare al futuro con un certo ottimismo con la consapevolezza che, accanto ad un utilizzo più mirato dei farmaci sintomatici oggi a disposizione, saranno disponibili nei prossimi anni terapie in grado di agire sui meccanismi responsabili della malattia. n

Salute Senior Gennaio 2012 Pag. 8 Da sapere INCONTINENZA MASCHILE LA PAROLA AL DOTT. MASSIMO PERACHINO Incontinenza Urinaria Maschile. A molti uomini può capitare di vivere episodi di incontinenza urinaria: un esperienza abbastanza comune, di cui è difficile parlare. Esiste però una protezione assorbente specifica per l uomo: TENA Men. Disponibile in 2 livelli di assorbenza, TENA Men è progettato per l anatomia maschile; è molto discreto e, grazie al sistema Odour Control, previene la formazione degli odori. Così solo tu saprai di indossarlo. Per maggiori informazioni chiedi consiglio al tuo medico. È un dispositivo medico CE. Autorizzazione su domanda del 26/02/2010 L incontinenza urinaria maschile nelle persone con più di sessant anni, può essere la spia di malattie prostatiche benigne, come l ipertrofia prostatica, o maligne, come il tumore della prostata. Rossella Nappi, Prof. associato di Ostetricia Ginecologia dell Università degli Studi di Pavia Quell impellente bisogno di fare pipì. E quelle piccole perdite, imbarazzanti e fastidiose. È l incontinenza urinaria maschile, un sintomo che, nelle persone con più di sessant anni, può essere la spia di malattie prostatiche: benigne, come l ipertrofia prostatica, oppure maligne, come il tumore della prostata. Esiste, però anche l incontinenza secondaria a malattie neurologiche, come l ictus, che comunque è meno frequente. «L importante, in tutti i casi di incontinenza urinaria, è non tralasciare i sintomi avverte Massimo Perachino, primario di Urologia MENOPAUSA CONSIGLI PRATICI PER AIUTARE LA DONNA AD ARRIVARE ALLA MENOPAUSA PIÙ PREPARATA La donna per prepararsi alla menopausa non deve fare null altro che una visita dallo specialista, durante la quale conoscere i primi segnali, quindi l irregolarità del ciclo. È bene eseguire un dosaggio degli ormoni nel sangue, se si ha ancora il ciclo è bene farli entro i primi tre giorni dall inizio della mestruazione. L ormone principale da controllare è l FSH, ormone follicolo stimolante: più questo ormone sale, più la menopausa è vicina. Soprattutto però la donna deve avere un attenzione nuova verso questo possibile evento, cominciando a curarsi un po di più. Non si può pensare che arrivati alla menopausa si inizia a mangiare la soia tutti i giorni o si vada in È importante fare attività fisica regolarmente con attività che possono essere inserite naturalmente nella routine giornaliera senza creare ulteriore stress. Ricordiamoci che l attività fisica migliora la situazione della menopausa, anche le vampate traggono beneficio dall allenamento cardiovascolare. palestra 3 volte a settimana... bisogna iniziare prima a curare l alimentazione, sotto tutti i profili, dall attenzione generica a tutte le problematiche come il metabolismo dei grassi, il controllo degli zuccheri, consumare all ospedale Santo Spirito di Casale Monferrato, in provincia di Alessandria -, ma contattare il medico di famiglia, che prescriverà gli esami diagnostici più opportuni». In seguito, il paziente potrà essere indirizzato allo specialista urologo. Secondo Perachino, «medico e farmacista hanno il compito di consigliare al paziente l uso di presidi appropriati, in attesa delle terapie farmacologiche o chirurgiche». Il giusto presidio è igienicamente corretto, riduce il disagio e non favorisce le complicanze locali, come le dermatiti. È stato ideato per l uomo e garantisce praticità e discrezione. n cibi che non contengono colesterolo, integrare con cereali complessi come il pane nero e la pasta integrale, cereali ad altissimo contenuto di fitoestrogeni, sostanze naturali che si comportano come gli estrogeni. Non basta prendere la salsa di soia una volta alla settimana ma bisogna integrare la propria dieta in modo completo, anche con calcio e vitamina D. La menopausa non è solo un insieme di sintomi ma è anche l inizio di rischi per tutta una serie di patologie ben più serie che si manifestano più avanti nell età, come l osteoporosi, che inizia silenziosamente già dopo i 40 anni... È importante fare attività fisica regolarmente, non grandi cose, ma camminare una mezz ora tutti i giorni, salire le scale invece che l ascensore, attività che possono essere inserite naturalmente nella routine giornaliera senza creare ulteriore stress... Ricordiamoci che l attività fisica migliora la situazione della menopausa e anche le vampate traggono beneficio dall allenamento cardiovascolare. n

Distribuito con Il Sole 24 Ore Una pubblicazione Pag. 9 SENTIRE BENE PER VIVERE MEGLIO! Fare un controllo dell udito è un gesto di prevenzione importante. Non tutti sanno che l udito contribuisce al mantenimento di una postura e andatura stabili. L ipoacusia è stata anche associata ad un aumentato rischio di caduta a terra e alle conseguenze che ne derivano. L età che avanza rende in genere più attenti alla propria salute: si va più spesso dal medico e si fanno più controlli clinici. Purtroppo però non è così per quanto riguarda il calo uditivo e spesso si tende a sottovalutarlo e dimenticarlo. Fatto un controllo dell udito e presa coscienza della propria condizione si cerca di trovare una soluzione in media dopo 10 anni. I pregiudizi che ritardano la decisione sono senso di vergogna, timore di costi elevati e dubbi sui tempi di adattamento. Questi i pregiudizi che impediscono di fare un controllo. Pensare alla minore qualità della vita e ai disagi causati dalla sordità può aiutare a superarli, soprattutto se si scopre che l ipoacusia può portare a disturbi che vanno ben aldilà della semplice difficoltà di sentire il trillo del campanello, di parlare al telefono o di conversare con familiari e amici. Come afferma il Professor Bernabei, Direttore della Cattedra di Geriatria dell Università Cattolica: L anziano che ha un calo uditivo va incontro ad una progressiva perdita di autostima e ad una condizione di apatia che possono sfociare nella depressione. Come dimostra uno studio prospettico condotto su 1.328 individui di età pari o superiore ai 60 anni, la presenza di sintomi depressivi è associata ad ipoacusia bilaterale di grado lieve. Non tutti sanno poi che l udito contribuisce al mantenimento di una postura e andatura stabili: è attraverso la percezione e l identificazione degli stimoli uditivi che riusciamo a localizzarci e orientarci nello spazio. L ipoacusia è poi stata associata ad un aumentato rischio di caduta a terra e alle conseguenze che ne derivano (ad esempio la frattura del femore). E evidente dunque quanto sia importante inserire il controllo dell udito fra i check up di routine che vanno fatti regolarmente, soprattutto dopo una certa età. Le soluzioni uditive di ultima generazione, grazie alla digitalizzazione e alla tecnologia Bluetooth, sono ora piccolissimi strumenti elettronici quasi invisibili che offrono un eccellente qualità del suono e comfort uditivo. In più, possono essere personalizzati per adattarsi a specifiche esigenze di ascolto. Amplifon, da 60 anni leader mondiale delle soluzioni uditive, offre un ampia gamma di soluzioni personalizzate che agevolano l ascolto della TV, del telefono, della musica, del computer e degli altri strumenti elettronici che ormai fanno parte della nostra vita quotidiana. Per una comunicazione globale Amplifon offre anche un ampia scelta di telefoni amplificati, fissi,cellulari e cordless. Insomma, per cambiare vita in meglio la soluzione c è: basta un controllo dell udito di pochi minuti e una telefonata al numero verde Amplifon per fissare un appuntamento presso uno dei 450 Centri Amplifon, presenti in tutta Italia. I migliori specialisti vi aspettano per fare il punto sul vostro udito, consigliarvi la soluzione uditiva più adatta e offrirvi servizi esclusivi e massima professionalità. n

Salute Senior Gennaio 2012 Pag. 10 Le nuove opportunità del moderno intervento chirurgico della cataratta La buona notizia per coloro che hanno la cataratta è che oggi la tecnologia delle lenti intraoculari ha fatto enormi passi avanti, trasformando l atto chirurgico in una vera e propria opportunità per il paziente: i recenti sviluppi sono stati talmente importanti che la nuova generazione di cristallini artificiali permette infatti di vedere bene a tutte le distanze, riducendo in maniera significativa la dipendenza dagli occhiali, bifocali o da lettura perché sono capaci di correggere i tre difetti della vista, la miopia, l astigmatismo e l ipermetropia, oltre a ripristinare la capacità di messa a fuoco da vicino. minare o ridurre sostanzialmente l utilizzo degli occhiali per il lontano: questi pazienti devono ovviamente utilizzare gli occhiali per leggere o lavorare al computer. Le lenti intraoculari multifocali sono progettate per sostituire il cristallino opaco e correggere oltre alla visione per il lontano anche la presbiopia. Queste lenti intraoculari multifocali sono disponibili anche nella versione torica, consentendo di correggere l astigmatismo pre-esistente. L obiettivo è quello LONTANO INTERMEDIO VICINO di consentire al paziente una visione funzionale a tutte le distanze: vicino, intermedio, lontano. Non esiste una lente migliore in senso assoluto che può essere utilizzata per tutti: la lente giusta dipende pertanto dalle condizioni dell occhio, dal desiderio del paziente di indipendenza dagli occhiali, dalle sue preferenze visive, dal suo stile di vita e/o professione e dalla possibilità di personalizzare il cristallino artificiale per quella determinata persona. Compito molto importante dell oculista sarà quindi quello di spiegare al paziente tutte le differenti opzioni e cosa ci si deve aspettare da ciascuna di esse, in modo da arrivare ad un progetto visivo concordato per la massima soddisfazione del paziente. Dott. Matteo Piovella Presidente Società Oftalmologica Italiana Visione con cataratta e astigmatismo - Offuscata - Sfuocata Visione con lente tradizionale in sostituzione del cristallino dopo la rimozione della cataratta - Può essere distorta se non viene corretto anche l astigmatismo. - Può richiedere l uso di lenti correttive o di un altro intervento chirurgico Visione con lenti toriche - Può rendere indipendenti dall uso degli occhiali o lenti a contatto - Può fare recuperare un eccellente visione per lontano con un unico intervento Le lenti intraoculari toriche rappresentano sicuramente un primo importante passo avanti tecnologico e sono destinate ai pazienti affetti da astigmatismo, situazione che prima della loro introduzione non poteva essere corretta. Queste lenti danno ai pazienti una buona qualità della visione per distante, consentendo di eli- Da più di 60 anni Alcon è impegnata a migliorare la qualità della visione al servizio dei pazienti e della comunità scientifica, attraverso la ricerca, lo sviluppo e l'educazione

Distribuito con Il Sole 24 Ore Una pubblicazione Pag. 11 Le risposte della scienza IL MONDO DELLA COSMESI TRE MOMENTI PER UNA PELLE SANA E PROTETTA DETERSIONE PROTEZIONE IDRATAZIONE Prof. Umberto Veronesi, Fondatore Fondazione Veronesi La pelle è un organo costituito da diversi tessuti che svolge innumerevoli funzioni. Si definisce sana una pelle in cui, per ciascuna età, si riscontrano caratteristiche tipiche di quell età e un armonia di tutti i processi vitali. Le caratteristiche della pelle si differenziano da individuo a individuo: è difficile generalizzare indicazioni e consigli. Le regole fondamentali per una pelle sana, comunque, sono tre: detersione, idratazione e protezione. Per la sua posizione periferica la pelle è esposta a una miriade di agenti chimici e fisici provenienti dall esterno: polveri, sostanze inquinanti e germi che, una volta a contatto con la pelle, si mescolano al sebo e al sudore alterando l equilibrio del film idro-lipidico che riveste normalmente la superficie della cute. Per questo motivo è importante una detersione quotidiana accurata, scegliendo prodotti adatti al proprio tipo di pelle. Buona norma è evitare di usare detergenti contenenti tensioattivi particolarmente aggressivi che possono intaccare il film idrolipidico alterandone lo stato di idratazione e favorendo eventuali processi infiammatori. L idratazione è il passo successivo fondamentale. Freddo, vento, sole, inquinamento atmosferico, permanenza in ambienti condizionati e scarsamente umidificati possono determinare una progressiva disidratazione della pelle. Anche il processo fisiologico di invecchiamento cutaneo comporta una progressiva perdita di acqua a livello della cute. E importante agire in senso preventivo, scegliendo prodotti idratanti adatti alla propria tipologia di pelle, anche più volte al giorno. L uso dei cosmetici deve essere sempre supportato da uno stile di vita corretto. Il nostro corpo, infatti, è formato per circa il 70 % di acqua e tale elemento è essenziale per l integrità e la bellezza della pelle. Questo comporta la necessità di apportare al nostro organismo il giusto quantitativo di liquidi sia bevendo acqua sia consumando alimenti ricchi d acqua sia consumando alimenti ricchi Cura della pelle Paola Arosio ACIDO IALURONICO: NON TUTTE LE CREME ANTIETÀ SONO UGUALI Idratanti, ridensificanti, anti-rughe, illuminanti: le creme non sono tutte uguali. Si differenziano per componenti, per formulazione, per texture. È quindi importante scegliere quelle giuste per ottenere l effetto desiderato. Alla base di molti prodotti antietà c è l acido ialuronico, una grossa molecola costituita da numerosi zuccheri, che svolge un azione idratante e igroscopica. Si tratta cioè di una sorta di spugna biologica che trattiene l acqua, rigonfiando i tessuti con un effetto filler. Ma facciamo un passo indietro, per capire come questa sostanza viene utilizzata nella più moderna cosmetologia. «L acido ialuronico è un componente naturalmente presente sia nell epidermide che nel derma - spiega Mariuccia Bucci, dermatologa e vicepresidente dell Isplad (International Italian Society of Plastic-Aesthetic and Oncologic Dermatology) - ma con l avanzare dell età, per la presenza di particolari enzimi, le ialuronidasi, la concentrazione di questa molecola diminuisce, producendo una perdita della plasticità cutanea e contribuendo all invecchiamento della pelle». È a partire da questa considerazione che gli esperti dei laboratori dermocosmetici hanno pensato di provare a mettere a frutto le peculiarità di tale sostanza all interno dei loro preparati, sfruttandone, in particolare, la capacità di complessarsi con moltissime molecole di acqua (1 grammo di acido ialuronico può legare fino a sei litri d acqua). IL PESO MOLECOLARE Le proprietà dell acido ialuronico variano in base al peso molecolare: ad alto peso molecolare (2 milioni Dalton) rimane in superficie, a peso più basso la sostanza riesce a penetrare in profondità nella pelle. È per questo motivo che la molecola è stata frammentata, in modo da renderla disponibile, oltre che per l idratazione, anche per riparazione tissutale e penetrazione epidermica. «Il peso molecolare attivo è stato individuato tra i 50mila e i 350mila Dalton quantifica la dottoressa -. In questo senso, la composizione di una crema è importante: ad esempio, un prodotto contenente acido ialuronico ad altissimo peso d acqua quali frutta e verdura fresca. Un idratazione adeguata e una dieta varia e bilanciata sono fondamentali per conservare una pelle sempre in forma. Il terzo momento fondamentale nella cura della pelle è la protezione. La pelle deve essere protetta al fine di prevenire una eccessiva perdita di acqua, problema che colpisce soprattutto i soggetti con tendenza alla pelle secca. Inoltre è consigliabile utilizzare Azione riempitiva dell acido ialuronico a livello della pelle: la sua capacità di richiamare e trattenere acqua determina un sollevamento di rughe e solchi cutanei. molecolare può essere solo idratante, agendo in superficie sulla parte più esterna dell epidermide. Al contrario, un prodotto a peso molecolare più basso è in grado di attraversare la barriera cutanea e di passare tra i cheratinociti, le cellule epidermiche, arrivando fino al derma. Tale passaggio trans-epidermico dell acido ialuronico permette, grazie alla capacità di trattenere acqua, di comportarsi come un endofiller (effetto riempitivo)». L UNIONE (DEGLI ATTIVI) FA LA FORZA: LA SAPONINA L'associazione dell'acido ialuronico con altre sostanze come la saponina, contribuisce ad amplificare l'efficacia della crema stimolando la sintesi endogena dell'acido stesso da parte dei cheratinociti. L azione combinata di questi due elementi è in grado di aumentare considerevolmente la capacità igroscopica, che regala turgore e giovinezza alla pelle. cosmetici protettivi per prevenire gli inestetismi e i danni causati dai fattori esterni. Creme, emulsioni fluide non grasse, gel e sieri sono da molto tempo fedeli alleati della cura della nostra pelle. n A CIASCUNO LA SUA Età, tipo di pelle, stagione. Vari sono i fattori che devono influenzare la scelta del tipo di formulazione. A volte la pelle del viso può non tollerare formulazioni troppo corpose. Optare per la più corretta consente di evitare fastidiosi problemi, la pelle può apparire grassa e lucida, fino ad arrivare alla comparsa di una vera e propria acne cosmetica. In linea di massima, le creme ricche sono indicate per le pelli secche, mentre le textures più leggere sono consigliate a chi ha la pelle mista. «Una crema a base di acido ialuronico può essere utilizzata a qualsiasi età, adattando il tipo di formulazione al proprio tipo di pelle - precisa la dermatologa -. Per anni le aziende cosmetiche hanno prodotto solo formulazioni in crema, a texture ricca, anche se in realtà molte persone di età matura hanno la pelle mista e quindi necessitano di fluidi dalla texture leggera». Occorre, inoltre, tenere conto che anche la stagionalità è importante nella scelta di una crema: d inverno, a causa degli agenti atmosferici, la pelle è più secca, mentre nei mesi estivi è di solito sufficiente una formulazione meno consistente. In sintesi: a prescindere dagli ingredienti, un prodotto dermocosmetico va utilizzato nella formulazione giusta per trarne il massimo beneficio. n