Eneide Libro V A cura di Antonio De Meo
La flotta troiana veleggia a largo di Cartagine. Si intravede il rogo acceso da Didone. La causa è ignota, ma si diffonde un triste presentimento. Enea e i compagni giungono nella terra sicana ed incontrano Aceste. È ormai passato un anno dai funerali di Anchise. Enea esegue le offerte funebri. Torna di nuovo il motivo della pietas dell'eroe. Dopo nove giorni si svolgono i giochi funebri. L'episodio si ispira ai giochi in onore di Patroclo (Iliade XXIII)
Iniziano i giochi Vengono disposti i premi al centro dell'arena (come aveva fatto Achille nei giochi in onore di Patroclo): tripodi, corone, palme, armi, tessuti, misure d'oro e d'argento Uno squillo di tromba dà il segnale di inizio. La tromba è in realtà uno strumento romano, ignoto ai Greci dell'epoca di Omero
Ritroviamo naumachie sia in alcune competizioni greche sia a Roma, ad esempio nei giochi aziaci voluti da Augusto, che vengono chiaramente richiamati da questo episodio dell'eneide Si inizia con la naumachia, la battaglia navale, che sostituisce la tradizionale corsa con i cocchi, che i Teucri non avevano con sé Riproduzione di una naumachia nel Colosseo
Tra i concorrenti segnaliamo Mnesteo, Sergesto e Cloanto, capostipiti rispettivamente delle gentes Memmia, Sergia e Cluentia. Sergesto mostra una singolare temerarietà durante la gara, che potrebbe richiamare quella del suo più illustre discendente, L. Sergio Catilina, che ordì una congiura contro Roma Catilina in senato
La gara è descritta nei minimi particolari: grande foga e grande clamore tra gli spettatori Testa a testa iniziale tra Gias e Cloanto. Menete, timoniere di Gias, passa a largo per timore di una roccia; si infila Cloanto che supera Gias, sfidando il pericolo. Gias butta Menete in mare e assume la guida. Mnesteo tenta il sorpasso e sprona il proprio equipaggio: non vuole arrivare ultimo. Punta e supera Gias; sforzo estremo per prendere Cloanto. Iliade XXIII Allo stesso modo Antiloco sprona i propri cavalli Nella corsa con i carri Antiloco supera Menelao con una manovra audace nel punto più stretto del percorso
Lotta è accanita; Cloanto chiede aiuto agli dèi. Lo ascoltano Forco, le Nereidi e Panopea; da Portuno arriva l'aiuto decisivo. Arriva primo. Il tempio di Portuno nel Foro Boario È il momento delle premiazioni. Al primo spetta un mantello dorato con il ratto di Ganimede. Iliade XXIII Il terzo premio è un lebete, proprio come in Omero Lebeti dell'età micenea, l'epoca degli eroi omerici Sergesto, ultimo, riceve un premio di consolazione Allo stesso modo Achille premia Eumelo, ultimo
Segue la gara di corsa Tra i partecipanti Niso ed Eurialo, per primi, Eurialo spiccava per bellezza e per fresca adolescenza, Niso per il casto affetto per il ragazzo vv. 294-6 Inizia la gara. Niso è in vantaggio, Salio secondo, Eurialo terzo, incalzato da Diores. Niso scivola sul sangue di giovenchi sacrificati e alzandosi fa cadere Salio di proposito, consegnando la vittoria ad Eurialo. Salio protesta, ma poi vengono premiati tutti. Iliade XXIII Aiace è incalzato da Odisseo Aiace invece scivola sullo sterco Anche Antiloco e Menelao protestano dopo la gara dei carri
Adesso la gara di pugilato Si fa avanti il solo Darete. Aceste sprona l'eroe Entello, che, sebbene anziano, gareggia. Entello è esperto ma statico, Darete è più mobile. Entello cade, ma si rialza con più energie e come una grandine si scaglia su Darete. Enea interrompe la lotta: Darete ha la peggio, Entello vince. Iliade XXIII Anche la gara tra Odisseo e Aiace e il duello tra Aiace e Diomede vengono interrotti Entello è l'eroe eponimo della città siciliana di Entella
La gara di tiro con l'arco Una colomba viene legata al palo di una nave. La colpisce al volo Euritione, fratello di Pandaro, senza rispettare le regole La freccia di Aceste si infiamma, simbolo di un'investitura da parte di Giove: è lui il vincitore, investito dell'onore di regnare sulla futura colonia di Acesta
Parata dei giovani cavalieri troiani Tre squadroni guidati da tre giovani Il primo è il piccolo Priamo, figlio di Polite (incongruenza) Il secondo è Atis, capostipite della gens Atia Terzo Iulo, altro nome di Ascanio Parata con carosello e finte cariche Il piccolo Priamo è un'invenzione di Virgilio. La sua presenza è puramente simbolica Il legame Iulo-Atis è la premessa mitica del legame tra le gentes Iulia e Atia e quindi dell'adozione di Ottaviano da parte di Cesare. Ascanio insegnerà tale usanza ai giovani di Alba Longa, che fu tramandata nei secoli e divenne la sfilata troiana, il Ludus Troiae (La prima attestazione sotto Silla)
L'incendio delle navi troiane Giunone manda Iride che sotto le sembianza di Beroe istiga le donne sole a dar fuoco alle navi incustodite nel porto. Pirgo la smaschera; le donne prima esitano, poi prese da un accesso di pazzia urlano e danno fuoco alle navi. Il giusto Enea dà un'altra prova della sua pietas La notizia arriva ai Troiani. Ascanio si precipita a cavallo e le rimprovera, arrivano gli altri. Il fuoco divampa. Il giusto Enea prega Giove perché mandi una tempesta improvvisa. L'incendio viene domato, dopo aver distrutto quattro navi.
Partenza di Enea Enea esita: non sa se se restare o partire. Nautes, sacerdote di Minerva, suggerisce ad Enea di lasciare con Aceste gli anziani, i malati e le donne e quanti non vogliono andare avanti; essi fonderanno Acesta. Anchise, mandato da Giove, dice in sogno ad Enea di adeguarsi alla proposta di Nautes. Ma prima dovrà recarsi nelle dimore di Dite, per incontrarlo, grazie alla Sibilla. Enea comunica questa volontà ad Aceste. I Troiani fondano la città; alcuni suoi luoghi richiamano Troia. Banchettano per nove giorni; sacrificano agli dèi e poi partono. Enea è l'eroe del dubbio, più simile, rispetto ad Achille e ad Odisseo, ad un uomo comune Attraverso il sogno gli dèi e le anime dei defunti possono comunicare con gli uomini In Omero il numero nove ha un valore simbolico, indica la durata di un evento, il numero dieci indica la sua conclusione
La morte di Palinuro Venere, dopo i numerosi ostacoli di Giunone, chiede a Nettuno di favorire la navigazione dei Troiani. Nettuno, dopo aver acconsentito, si allontana cavalcando sul mare con tutto il suo seguito. I Troiani partono. Il dio Sonno si presenta a Palinuro, il timoniere, sotto le sembianza di Forbante e lo tocca con un ramoscello irrorato di rugiada letea. Palinuro si addormenta e cade in acqua. Grazie a Nettuno le navi raggiungono felicemente le Sirene, ormai innocue. Enea si sveglia e piange Palinuro. Palinuro è l'eponimo del capo Palinuro Il dio Sonno Il Lete è il fiume infernale dell'oblio