Brevi cenni sulla nascita dei Comuni Virtuosi



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Transcript:

Metti quattro amministratori Brevi cenni sulla nascita dei Comuni Virtuosi Arrivo a Santa Cristina, sulle colline tra Gubbio e Perugia, in un pomeriggio d estate del 2004. Qui Jacopo Fo gestisce un villaggio turistico di 370 ettari a 350 metri di altitudine, Alcatraz, con 20 km di stradine nel bosco, una piscina riscaldata, un ristorante biologico, una palestra dove è possibile cimentarsi in corsi di yoga e clownerie. Intorno ad Alcatraz non c è un semplice parco, c è tutta una valle con un torrente limpido, pieno di pesci e granchi, che scorre tra le colline coperte di boschi e oliveti. Una terra ricca di verde e di testimonianze del passato dell uomo. Dai resti dei loculi etruschi, incisi sulle rocce a picco sul fiume, ai castelli, le abbazie, i borghi e le torri medievali dei quali la zona è tutta cosparsa. Da qualche tempo Alcatraz è diventato un crocevia delle ecotecnologie: si organizzano corsi e seminari, si sperimentano azioni e prodotti in grado di abbattere i consumi energetici, si studiano modi per contagiare a tutti i livelli le comunità locali. Franca Rame, Dario Fo e il figlio Jacopo hanno scelto il piccolo comune di Monsano, in provincia di Ancona, come luogo dove lanciare qualche sasso nello stagno. L idea è quella di dimostrare, aprendo un cantiere delle buone pratiche nella piccola comunità marchigiana (poco piú di 3200 abitanti su di una collinetta che domina i comuni confinanti), che è possibile invertire la rotta di una società che pare destinata a schiantarsi contro il muro del prodotto in-

10 Soggetto terno lordo, del profitto a tutti i costi, del mero arricchimento personale A Monsano, grazie all allora sindaco Sandro Sbarbati (che di mestiere fa il venditore di trattori e macchine agricole in tutta Italia), si attivano diversi gruppi di acquisto per la vendita di prodotti sfusi e alla spina. Il parco automezzi del comune inizia a viaggiare a biodiesel, e alcuni giovani del paese mettono in piedi una cooperativa sociale che si occupa di tenere le fila del progetto, promuovere gli incontri nel territorio, raccogliere iscrizioni e ordini, gestire e distribuire la merce a basso impatto ambientale. Alcuni mass media si accorgono di loro, grazie all intervento del premio Nobel Dario Fo la piccola Monsano sale agli onori della cronaca nazionale e il villaggio di Alcatraz, per l appunto, comincia a proporre corsi per gli amministratori di tutta Italia con lo scopo di replicare quell esperienza potenzialmente ovunque. È in una di queste occasioni che incontro per la prima volta Luca Fioretti, allora giovane consigliere comunale al seguito del sindaco Sbarbati, e un altra decina di amministratori provenienti dalle piú impensabili e sconosciute parti d Italia. Provengono tutti da piccoli o piccolissimi centri e borghi, non fanno politica di professione e anagraficamente viaggiano abbondantemente al di sotto dei cinquant anni. Non assomigliano per niente, insomma, ai politici che sono abituato a vedere in televisione. In quel contesto sono comunque il piú giovane di tutti, e anche quello con meno gradi: consigliere comunale semplice, per giunta di opposizione, del comune di Colorno, una cittadina di 9000 abitanti alle porte di Parma. Ho letto, come molti altri, l intervista a Dario Fo in cui racconta di questo paesello dove le auto non inquinano e il sindaco fornisce computer ai propri cittadini a prezzi stracciati. Sento parlare per la prima volta di Alcatraz, imparo a conoscere i libri e soprattutto la

Metti quattro amministratori 11 filosofia di Jacopo Fo, mi entusiasmo come un bambino di fronte alla semplicità e concretezza delle loro proposte in campo ambientale, intuisco che intorno a quel gruppo di persone ruota un altro modo di fare politica, pensare la società, agire un idea di possibile alternativa. Mi rendo finalmente conto che tutte le proposte che sto portando avanti nella mia comunità, insieme agli amici del gruppo, non sono il frutto di un volo troppo alto della nostra ingenua immaginazione, ma concrete opportunità e proposte in molti casi già messe in cantiere o realizzate altrove. Molti dei presenti sono già riusciti a costruire progetti davvero incredibili ed efficaci, in cui i cittadini delle comunità coinvolte avevano ricoperto un ruolo da indiscussi protagonisti, il tutto a vantaggio dell ambiente e della riduzione dei costi per le casse comunali. Insomma, sembra di trovarsi nel bel mezzo di un racconto di fantascienza, i cui protagonisti sono politici sconosciuti al grande pubblico, che non solo non intascano mazzette e non ti annoiano appena aprono bocca, ma snocciolano dati e risultati che hanno davvero dell incredibile. Nel suo intervento di presentazione, il sindaco di Monsano, Sbarbati, racconta di aver conosciuto due colleghi molto fuori dagli schemi. Il primo, Sergio Blasi, era l allora sindaco del comune di Melpignano, in provincia di Lecce, una piccola comunità di duemila anime famosa per aver avviato «La Notte della Taranta», il festival di musica popolare, la pizzica, che si svolge in varie località del Salento per concludersi proprio con un grande concerto a Melpignano, che dura fino a tarda notte alla presenza di decine di migliaia di spettatori. Oltre a questa importantissima manifestazione culturale, Melpignano aveva avviato fin dal 2000 la raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta, raggiungendo percentuali altissime (oltre il 70 per cento) per il periodo e soprattutto per quella zona d Italia.

12 Soggetto L altro collega, l architetto Paola Giannarelli, governava il comune di Vezzano Ligure in provincia di La Spezia, una comunità di circa 7500 abitanti. L architetto Giannarelli aveva portato il suo mestiere e le sue conoscenze dentro l amministrazione, facendo approvare al consiglio comunale un nuovo regolamento urbanistico che prevedeva un canale preferenziale e una serie di incentivi anche economici per chi sceglieva di realizzare e soprattutto ristrutturare edifici seguendo i criteri della bioedilizia e dell efficienza energetica. Alla fine dei loro interventi mi sentivo sinceramente inadeguato nel riportare la nostra piccola esperienza sperimentata a Colorno, dove qualche settimana prima avevamo avviato una campagna informativa a favore dell acqua pubblica come bene comune, distribuendo a tutti i cittadini interessati i riduttori di flusso per il risparmio idrico. La nostra buona pratica non era minimamente paragonabile, per risultati conseguiti, a quelle che avevo conosciuto quel giorno, ciononostante intuimmo tutti che le nostre azioni, apparentemente cosí diverse e fino a quel momento del tutto scollegate, avevano un nesso comune, raccontavano una realtà diversa, un modello di sviluppo veramente sostenibile. A maggior ragione ripensando all attualità dei giorni nostri: se sto ai temi di cui parla la politica nazionale, quando affronta le questioni ambientali, mi rendo conto che quel giorno ad Alcatraz eravamo davvero un passo avanti rispetto al presente. Acqua, energia, rifiuti, mobilità, nuovi stili di vita. I nostri progetti e le nostre piccole sperimentazioni entravano nelle case dei cittadini, modificavano le loro abitudini e rendevano obsoleti luoghi comuni e scelte insensate e dannose per la salute delle persone e la tutela dei territori. Stavamo avviando quell alternativa che ci avrebbe portati, di lí a qualche anno, a dimostrare che si può vivere (bene, sicuramente meglio!) senza inceneritori,

Metti quattro amministratori 13 centrali nucleari, grandi centri commerciali, capannoni e tangenziali, rifiuti Quel giorno lasciammo Alcatraz con la promessa, mantenuta, di rivederci presto per provare a mettere insieme le nostre forze, lanciando un iniziativa nazionale che consentisse di scovare su e giú per lo Stivale altri amministratori come noi, dar loro visibilità e valore, diffondendo al contempo quanto si stava facendo come una sorta di virus positivo, col quale contagiare tutta Italia. Nell ottobre del 2004, nella mia Colorno, organizzammo una sorta di «numero zero» dei Comuni Virtuosi, un convegno aperto a tutte le amministrazioni italiane che volevano incontrarsi e condividere buone idee. Parteciparono una trentina di sindaci del Nord e del Centro Italia, oltre al sindaco di Melpignano in rappresentanza del Sud. In quell occasione, oltre ad approfondire nuovi progetti e a tessere una fitta rete di legami e contatti, condividemmo una bozza di Statuto e redigemmo un Manifesto dei Comuni Virtuosi, documento che ancora oggi è «inciso» nelle delibere di approvazione che ogni comune deve approvare in consiglio per diventare socio della rete. Il presente Manifesto rappresenta i Comuni e i cittadini che aspirano a convertire in progetti concreti i sogni e le utopie realizzabili. Il comune virtuoso ama il proprio territorio, ha a cuore la salute, il futuro e la felicità dei propri cittadini. Il comune virtuoso adotta tutte quelle misure che diffondono nuove consapevolezze e vuole soddisfare bisogni ed esigenze concrete nel campo della sostenibilità ambientale, urbanistica e sociale. Intervenire a difesa dell ambiente, migliorare la qualità della vita e tutelare i Beni Comuni, intesi come beni naturali e relazionali indisponibili che appartengono all umanità, è possibile. Questa possibilità la vogliamo vivere non piú come uno slogan ma come possibilità concreta, consapevoli che la sfida di oggi

14 Soggetto è rappresentata dal passaggio dalla pur importante enunciazione di principî alla prassi quotidiana. I Comuni Virtuosi hanno dimostrato che: è possibile (ed economicamente conveniente) aspirare a una ottimale gestione del territorio, all insegna del principio ispiratore del «no consumo di suolo» (opzione cementificazione zero, recupero e riqualificazione aree dismesse, progettazione e programmazione del territorio partecipata, bioedilizia, ecc.); è possibile (ed economicamente conveniente) ridurre l impronta ecologica della macchina comunale attraverso misure e interventi concreti ed efficienti (efficienza energetica, acquisti verdi, mense biologiche, ecc.); è possibile (ed economicamente conveniente) ridurre l inquinamento atmosferico promuovendo politiche e progetti concreti di mobilità sostenibile (car sharing, car pooling, trasporto pubblico integrato, piedibus, scelta di carburanti alternativi al petrolio e meno inquinanti, ecc.); è possibile (ed economicamente conveniente) promuovere una corretta gestione dei rifiuti, visti non piú come un problema ma come risorsa, attraverso la raccolta differenziata «porta a porta» e l attivazione di progetti concreti tesi alla riduzione della produzione dei rifiuti (progetti per la riduzione dei rifiuti e riuso, ecc.), in una politica che aspira al traguardo «rifiuti zero»; è possibile incentivare nuovi stili di vita negli enti locali e nelle loro comunità, attraverso politiche e progettazioni atte a stimolare nella cittadinanza scelte quotidiane sobrie e sostenibili (autoproduzione, filiera corta, cibo biologico e di stagione, sostegno alla costituzione di gruppi di acquisto, turismo e ospitalità sostenibili, promozione della cultura della pace, cooperazione e solidarietà, disimballo dei territori, diffusione del commercio equo e solidale, banche del tempo, autoproduzione, finanza etica, ecc.), favorendo il piú possibile l autoproduzione di beni e lo scambio di «servizi», sottraendoli al mercato per una società della sobrietà ispirata ai temi della decrescita.

Metti quattro amministratori 15 Maturammo in quei giorni la consapevolezza che dovevamo dotarci di un coordinamento nazionale, per riuscire a incidere con maggior forza nella realtà e far conoscere i nostri progetti e le sperimentazioni avviate. Tutti, infatti, ognuno per il proprio ruolo e per la propria esperienza territoriale, ci eravamo accorti che nel sistema politico attuale e nei partiti tradizionali, di destra come di sinistra, non c era grande spazio e sensibilità per le questioni a noi care. L ambiente era un corollario, confinato negli uffici e sulle scrivanie di assessori spesso isolati dal resto del gruppo, che avevano l opportunità di portare avanti singoli progetti anche significativi nel contesto però di un azione di giunta complessiva che spesso si rimangiava i pochi risultati conseguiti dal singolo con un governo della città decisamente impattante e insostenibile Fu allora che ci mettemmo insieme: Colorno, Monsano, Melpignano e Vezzano Ligure, i famosi «quattro amici al bar» della canzone di Gino Paoli. Il 23 maggio del 2005, nella sala consiliare del municipio di Vezzano, davanti a un notaio della zona, nacque l Associazione nazionale dei Comuni Virtuosi. Quattro comuni molto distanti tra loro, diversissimi per dimensioni e caratteristiche sociali, economiche, culturali. Quattro esperienze diverse, portate avanti da altrettanti amministratori che si erano conosciuti quasi per caso solo pochi mesi prima in un luogo improbabile sulle colline tra Gubbio e Perugia. È cosí che nascono i Comuni Virtuosi, una rete che oggi conta una sessantina di iscritti in tutto il territorio nazionale per circa 440 000 abitanti residenti. Il centro della nostra azione di divulgazione e ricerca si è sviluppato intorno al sito www.comunivirtuosi.org, che raccoglie un immensa banca dati a disposizione di chiunque voglia attingervi, potendo contare su migliaia di documenti, atti amministrativi, notizie e materiale

16 Soggetto didattico per replicare quelle idee che altrove hanno dimostrato sul campo di funzionare: dai rifiuti zero all efficienza energetica, dallo stop al consumo di territorio all acqua del sindaco, dai prodotti alla spina ai progetti di mobilità dolce. Delibere, regolamenti, capitolati e bandi di gara: strumenti pronti per l uso, a disposizione di tutti quegli amministratori di piccoli e piccolissimi comuni (la gran parte degli 8101 comuni italiani) che spesso, per carenza di fondi, di tempo, di personale, non riescono a occuparsi delle questioni ambientali. La nostra associazione mette in pratica ciò che ci veniva vietato quando eravamo bambini, vi ricordate? La maestra ci sgridava ogni volta che ci scopriva a sbirciare dal foglio del nostro vicino di banco, che il pomeriggio precedente lo aveva trascorso sui libri a preparare la verifica di italiano, mentre noi eravamo giú in cortile a dare calci a un pallone I nostri comuni si copiano a vicenda, e lo fanno alla luce del sole, senza vergogna. Copiano perché in questo caso è cosa buona e giusta: contare sull esperienza altrui aiuta a evitare errori, risparmiare tempo e soprattutto denaro (pubblico). Intorno e oltre al sito dei Comuni Virtuosi, l associazione ha attivato progetti e iniziative nazionali che assolvono tutte quante al primo obiettivo della rete: narrare il buon senso, far sapere all opinione pubblica che esiste anche un modo virtuoso di fare politica, che si può stare dentro le istituzioni con trasparenza, spirito di servizio, onestà, concretezza e, appunto, buon senso. Mettere insieme tutto questo, dare il giusto peso alle cose, far sí che da una buona idea e intuizione ne possano nascere altre, contribuendo al loro germoglio. Il Premio dei Comuni a 5 stelle è un concorso nato nel 2007 proprio da questo presupposto, e in questi primi cinque anni ci ha consentito di scoprire e premiare alcune delle piú incredibili esperienze in campo ambientale mai viste nel nostro Paese.

Metti quattro amministratori 17 Il primo anno la giuria composta da giornalisti, esponenti di associazioni ambientaliste, esperti del settore, scelse Mezzago (provincia di Monza e della Brianza) e Avigliana (provincia di Torino) come vincitori ex aequo. Mezzago aveva adottato la De.Co., seguendo un intuizione dello scomparso enologo Luigi Veronelli: una sorta di marchio di qualità comunale per la valorizzazione di prodotti tipici del territorio (nel loro caso, l asparago rosa). Avigliana aveva avviato invece una rigorosa politica energetica per il taglio degli sprechi e dei consumi, con una conseguente riduzione dell inquinamento e dei costi sulla bolletta energetica per la gestione degli edifici pubblici. L anno successivo fu la volta di Ponte nelle Alpi, comune di 8500 abitanti in provincia di Belluno, che oggi veleggia al 90 per cento di raccolta differenziata dei rifiuti, con una produzione annua pro capite di 29 kg (la media nazionale è di 585 kg a persona). Nel 2009 il premio è andato al comune di Bra, poco meno di 30 000 abitanti in provincia di Cuneo, per la redazione di un piano regolatore partecipato dai cittadini, una buona percentuale di raccolta differenziata, e soprattutto per i tanti progetti di mobilità sostenibile attivati dalla giunta (car sharing, piedibus, piste ciclopedonali, ecc.). Nel 2010 è stato premiato il comune di Corchiano, in provincia di Viterbo, e con lui tutti i suoi 3800 abitanti, in quanto i progetti presentati dalla giunta cittadina erano intrisi di una componente fortemente inclusiva e partecipativa della cittadinanza. Nel 2011 è stata la volta di Castellaro, in provincia di Reggio Emilia. Nel nuovo polo scolastico di Tressano, frazione del paesone che conta circa 15 000 abitanti, l efficienza energetica è stato un criterio essenziale nella scelta dei materiali di costruzione, nell installazione dei pannelli fotovoltaici sul tetto, nella gestione a risparmio energetico dell edificio che ospita sette classi a tempo

18 Soggetto pieno e tre sezioni di scuola per l infanzia. Con semplici attenzioni preventive, e un investimento iniziale che si ripagherà negli anni grazie al risparmio in bolletta, questa scuola eviterà di immettere in atmosfera qualcosa come 9720 kg all anno di anidride carbonica. Questo comune ha poi scelto di realizzare un impianto fotovoltaico da un megawatt non su un terreno agricolo, ma su una vecchia discarica dismessa, evitando inutile spreco di suolo. Un display dislocato nel centro del paese consentirà ai cittadini di monitorare la produttività dell impianto e il beneficio ambientale per tutta la comunità. Da tempo esiste in comune lo Sportello Energia, per offrire ai cittadini consulenza gratuita in merito alle fonti rinnovabili, ai nuovi stili di vita, alla mobilità sostenibile. Da aprile è in vigore il nuovo Allegato energetico al Regolamento urbanistico comunale, grazie al quale sono in corso le prime sperimentazioni per la realizzazione e riqualificazione di edifici a basso impatto ambientale. Nelle aree verdi pubbliche si utilizza il compost per la concimazione, mentre negli uffici (grazie all adozione dei criteri degli acquisti verdi) i dipendenti utilizzano esclusivamente carta riciclata. Nelle mense scolastiche si beve acqua del sindaco, e grazie a questa semplice buona abitudine è stato possibile eliminare migliaia di bottigliette di plastica (e i camion per trasportarle). Anche qui, come in altre realtà, il comune ha introdotto il marchio Ecofeste, per ridurre l impronta ecologica di sagre e manifestazioni estive promosse dalle associazioni locali. Un centinaio di bambini utilizzano regolarmente i tre percorsi di piedibus attivati dal comune, che ha messo anche a disposizione biciclette da noleggiare a uso ludico e ricreativo. Infine Castellaro offre a tutti i suoi dipendenti una possibilità utile e di buonsenso: ordinare via web la spesa, che viene loro consegnata in ufficio prima della fine del turno di lavoro. In questo modo si risparmiano

Metti quattro amministratori 19 viaggi, tempo, denaro, e si fa un grande favore all ambiente. Il progetto, davvero originale, è stato chiamato «Spesa pronta». È per questi progetti che la giuria ha scelto di valorizzare la realtà di Castellaro: un lungo elenco di buone prassi e scelte di buonsenso, misure efficaci che dimostrano una volta di piú quanto sia possibile fare, concretamente, governando una pubblica amministrazione. Al Premio dei Comuni a 5 stelle si sono presto aggiunte varie iniziative culturali, come l appuntamento fisso con i «Dialoghi virtuosi», una tre giorni di convegni, incontri e presentazioni di libri che si svolge ogni anno nel mese di luglio nella splendida cornice del Convento degli Agostiniani a Melpignano. Nel 2010, in un momento di megalomania euforica, il coordinamento della rete decide di prendere carta e penna e scrivere a tutti gli oltre 8000 sindaci dei comuni italiani, inviando loro una copia del film documentario che, nel corso del 2009, era stato commissionato alla Flatmind e alla Emi per raccontare, in un viaggio su e giú per l Italia, alcune delle piú significative esperienze e buone prassi realizzate da altrettanti sindaci, di destra e di sinistra, del Nord come del Centro e del Sud, di comuni di poche centinaia di abitanti come di cittadine di decine di migliaia, di territori ricchi e in piena crisi economica, di comunità montane come di pianura, di piccoli borghi medievali come di cittadine moderne. Il film si intitola Viaggio nell Italia dei comuni a 5 stelle, e abbiamo proposto ai sindaci italiani di dargli un occhiata, provando a replicare una delle tante idee proposte nel proprio comune di appartenenza. A quella lettera hanno risposto solo in due, limitandosi a un formale ringraziamento per l invio della documentazione.

20 Soggetto Nonostante ciò, oggi possiamo dire senza timore di smentita che molte di quelle esperienze sono diventate, grazie a un lento e paziente lavoro di contaminazione, patrimonio comune per buona parte della classe dirigente nazionale, almeno per quanto riguarda i sindaci, gli assessori e i consiglieri comunali delle piccole e medie comunità. Questo non significa che le nostre idee e i nostri progetti non potrebbero essere realizzati e applicati nelle grandi città italiane. Guardandosi intorno esistono in giro per il vecchio continente e piú in là nel resto del mondo decine di esperienze in corso di realizzazione in città delle dimensioni delle nostre Milano, Torino, Roma e Napoli. Quel che fa la differenza non sono le dimensioni dei centri governati, ma del cervello di chi questi centri governa della volontà politica e della voglia di mettersi in gioco, umanamente, che questi sindaci hanno o possono concretamente sperimentare. Ma questa è tutta un altra storia, che magari un giorno racconteremo.