IL COMUNE IN MATERIA DI SERVIZI SOCIALI (legge regionale 2/2003) Funzioni di programmazione



Documenti analoghi
LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL REGIONE TRENTO (Prov.)

Deliberazione legislativa n. 87/ Art. 1 Finalità

CONSIGLIO REGIONALE DELLA CALABRIA III^ Commissione Permanente Attività Sociali - Sanitarie - Culturali - Formative

REGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE SOSTEGNO DELLA GENITORIALITA DISTRETTO CARBONIA PREMESSA

Legge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006)

CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

LINEE GUIDA PER I PIANI DI ZONA

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI AGRICOLTURA SOCIALE

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO

Art. 1 Finalità. Art. 2 Soggetti

Legge 8 novembre 2000, n "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali"

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

ALLEGATO A - Organigramma delle strutture organizzative ORGANIGRAMMA DELLE STRUTTURE ORGANIZZATIVE. Direttore n. 1

Atto di indirizzo e coordinamento sui sistemi di affidamento dei servizi alla persona ai sensi dell'art. 5 della legge 8 novembre 2000, n.

Art. 1 (Finalità) Art. 2 (Funzioni della Regione)

NORME IN MATERIA DI SOSTEGNO ALLA INNOVAZIONE DELLE ATTIVITÀ PROFESSIONALI INTELLETTUALI

PIANO PROTEZIONE CIVILE REGOLAMENTO GRUPPO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

Il sistema di governo della programmazione. Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio

REGIONE VENETO - Prevenzione e contrasto dei fenomeni di mobbing e tutela della salute psico-sociale della persona sul luogo del lavoro

Regolamento. Funzionamento del Servizio Sociale Professionale. Ambito S9

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

Settore Contenzioso Cultura Pubblica

IL COMITATO DEI SINDACI

Istituzione e disciplina del dipartimento delle dipendenze patologiche nelle Aziende USL.

LEGGE REGIONALE N. 10 DEL REGIONE PIEMONTE

Interventi a favore del lavoro di assistenza e cura svolto dagli assistenti familiari

\\srvo2\servizisociali\marzanati\regolamento per le prestazioni,doc

LEGGE REGIONALE N. 28 del 16 Settembre 1996 REGIONE LOMBARDIA Promozione, riconoscimento e sviluppo dell' associazionismo

PROVINCIA DI LECCO Allegato alla deliberazione della Giunta Provinciale n. 42 del

REGIONE LIGURIA LEGGE REGIONALE 3 NOVEMBRE 2009 N. 48 PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE DELL INVECCHIAMENTO ATTIVO

********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ;

COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N DD/ DEL 28/12/2012. Comune di Parma F1300 INTERVENTI A FAVORE DI ANZIANI E STRUTTURE RESIDENZIALI

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

INTEGRAZIONE ALL ACCORDO DI PROGRAMMA DEL PIANO DI ZONA PER L ADOZIONE DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2006 DEL DISTRETTO N. 1

Le linee guida regionali sui piani di zona : da Casa di Riposo a Centro di Servizio

LEGGE REGIONALE N. 36 DEL REGIONE PIEMONTE. Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale.

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

REGOLAMENTO PER LA TUTELA DELLA RISERVATEZZA RISPETTO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

Città di Desio REGOLAMENTO PER L ISCRIZIONE E LA TENUTA ALBO DELLE ASSOCIAZIONI

Art. 1 Finalità e oggetto.

Comune di Terni Provincia di Terni A.T.C. & Partners Mobilità F.I.S.H. Umbria ONLUS PROTOCOLLO DI INTESA

TESTO DI LEGGE APPROVATO DAL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONALE DELLA LIGURIA NELLA SEDUTA DEL 6 MARZO 2007

Consiglio Regionale della Toscana

D.M. 21 maggio 2001, n. 308 Requisiti strutture a ciclo residenziale Preambolo, Art.1, Art.2, Art. 3, Art. 4, Art. 5, Art. 6, Art. 7, Art. 8, Art.

REGOLAMENTO PER L ACCOGLIMENTO DI ANZIANI E INABILI IN STRUTTURE RESIDENZIALI.

REGOLAMENTO PROGETTO METANO

NORME PER LA PROMOZIONE DELLA CITTADINANZA SOCIALE E PER LA REALIZZAZIONE DEL SISTEMA INTEGRATO DI INTERVENTI E SERVIZI SOCIALI

REGOLAMENTO ALBO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI E DEL VOLONTARIATO

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

LEGGE REGIONALE N. 28 DEL REGIONE BASILICATA

SOMMARIO. Art. 8 Conoscenza dei bisogni e valutazione del gradimento dei servizi

REGOLAMENTO DEI CRITERI DI COMPARTECIPAZIONE E DI ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI E SOCIOSANITARIE

PROTOCOLLO D INTESA. per la realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi sociali

Art. 1. Testo non ufficiale. La sola stampa del bollettino ufficiale ha carattere legale

Provincia di Trento REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE E DEI CRITERI DI SCELTA DELLE FORME ORGANIZZATIVE DI GESTIONE DEI SERVIZI.

CRITERI DI RIFERIMENTO PER L ACCESSO AL BUONO SOCIALE 2015 PER PERSONE CON DISABILITÀ GRAVE O NON AUTOSUFFICIENTI

RIFORMA DEI SERVIZI SOCIALI: mappa della Legge 328/2000

DISCIPLINA DELL ASSETTO ISTITUZIONALE, ORGANIZZATIVO E GESTIONALE DEGLI IRCCS BURLO GAROFOLO DI TRIESTE E C.R.O. DI AVIANO

Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI

COMUNE DI CARBONERA Provincia di Treviso REGOLAMENTO PER LA GESTIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL SITO INTERNET ISTITUZIONALE

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera

Comune di Cento REGOLAMENTO CONCERNENTE LE MODALITA DI RAPPORTO TRA L AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CENTO E LE PERSONE CHE INTENDONO SVOLGERE

COMUNE DI CERVENO REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI SOVVENZIONI, CONTRIBUTI, SUSSIDI E PER L'ATTRIBUZIONE DI VANTAGGI ECONOMICI.

LEGGE REGIONALE N. 30 DEL REGIONE LIGURIA

COMUNE DI VILLANOVA MARCHESANA

Comune di Pistoia REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI PATROCINI O ALTRE UTILITA' ECONOMICHE A SOGGETTI RICHIEDENTI

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici

SOCIETA COOPERATIVA BRACCIANTI RIMINESE soc. coop. a r.l.

REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE DISABILI

Regolamento in materia di pubblicità e trasparenza dei dati e delle informazioni concernenti l organizzazione e l attività della Banca d Italia

- 1 - Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia INDICE. Capo I Finalità e disposizioni generali

R E G O L A M E N T O

REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE

DISPOSIZIONI PER GARANTIRE CURE PALLIATIVE AI MALATI IN STATO DI INGUARIBILITÀ AVANZATA O A FINE VITA E PER SOSTENERE LA LOTTA AL DOLORE

LEGGE REGIONALE N. 82 DEL REGIONE LAZIO Norme in favore dei rom.

Regione del Veneto Deliberazione della Giunta (7^ legislatura)

R E P U B B L I C A I T A L I A N A UNIONE RENO GALLIERA. (Provincia di Bologna) - * - CONVENZIONE TRA L UNIONE RENO GALLIERA, I COMUNI DI

REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI

III COMMISSIONE TESTO ELABORATO DAL COMITATO RISTRETTO FEBBRAIO 2011

REGIONE LIGURIA. Titolo I Modificazioni alla legge regionale 7 dicembre 2006, n. 41 (Riordino del servizio sanitario regionale)

LINEE PER LA DEFINIZIONE DEL RUOLO E DEL FUNZIONAMENTO DELLE CONFERENZE TERRITORIALI SOCIALI E SANITARIE, E DELL ATTO DI INDIRIZZO E COORDINAMENTO.

I Contratti di servizio come strumento di governance delle politiche di welfare locale

PROTOCOLLO DI INTESA

Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CALABRIA N. 22 del 1 dicembre 2003 SUPPLEMENTO STRAORDINARIO N. 4 del

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1.

Statuto dell Ente Bilaterale Agricolo Territoriale F.A.V.L.A. Cuneo

Titolo XII. Il Sistema di valutazione, misurazione e trasparenza della Performance Merito e Premi

Regolamento dei soggiorni residenziali per vacanza rivolti a bambini e ragazzi fino a 18 anni ex art. 11 della LR 14 aprile 1999, n. 22.

Art. 1. (Finalità) Art. 2. (Integrazione dell'offerta turistica)

Art. 1 Finalità. Art. 2 Costituzione dell'enoteca/elaioteca regionale.

COMUNE DI COGGIOLA VIA GARIBALDI, COGGIOLA REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CASA SOGGIORNO ANZIANI DI COGGIOLA

INTERVENTI PER LA PROMOZIONE E LO SVILUPPO DELLA COOPERAZIONE (BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA n. 16 del 9 dicembre 2010)

STATUTO DELLA FONDAZIONE R.E TE. IMPRESE ITALIA

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE. promulga

R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I

MODALITA DI FUNZIONAMENTO E CONSULTAZIONE DEL TAVOLO PERMANENTE DEI SOGGETI DEL TERZO SETTORE DEL DISTRETTO SOCIALE EST MILANO

LEGGE REGIONALE 16 novembre 2001, n. 30

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO

Giunta Regionale della Campania

Transcript:

IL COMUNE IN MATERIA DI SERVIZI SOCIALI (legge regionale 2/2003) Funzioni amministrative e i compiti di programmazione, progettazione e realizzazione del sistema locale dei servizi sociali a rete ed erogano i servizi e le prestazioni sociali Gestiscono i servizi e le attività previste dalla legge regionale in materia di sistema integrato dei servizi sociali Salva delega alle AA.UU.SS.L. In forma associata, in ambito distrettuale Con il concorso dei soggetti del Terzo settore, dei soggetti senza scopo di lucro delle Aziende pubbliche di servizi alla persona Anche avvalendosi delle Aziende pubbliche di servizi alla persona Funzioni di programmazione Definisce i Piani di Zona Approva i Piani di Zona Su iniziativa del sindaco del comune, designato dagli altri comuni compresi nel territorio del distretto Alla definizione partecipano le Province, i soggetti del Terzo settore, le Aziende pubbliche di servizi alla persona PIANI DI ZONA Concorre alla programmazione regionale (con le modalità previste dal Piano regionale) Con ACCORDO DI PROGRAMMA tra i sindaci dei comuni o tra gli organi competenti delle forme associative prescelte dai comuni compresi nel territorio del distretto Per gli interventi socio-sanitari, l'accordo è sottoscritto d'intesa con il D.G. dell'a.u.s.l Partecipa alla definizione dei programmi speciali di intervento sociale Con gli altri enti locali, le Aziende sanitarie, i soggetti pubblici e privati che assumono obblighi per la realizzazione dei programmi, Tramite accordi promossi dalla Regione 1

Altri interventi Promuove e garantisce la realizzazione del sistema locale dei servizi sociali a rete Prevede modalità organizzative dei servizi e degli interventi per garantire il pronto intervento sociale Attiva interventi di strada Con le AAUUSSLL delegate, in forma associata ed in collaborazione con altri soggetti pubblici e privati Attraverso la collaborazione e l'integrazione delle attività dei soggetti pubblici e privati Partecipa alla definizione dei servizi e degli interventi, che costituiscono i livelli essenziali delle prestazioni sociali da garantire Attiva gli sportelli sociali per garantire l'accesso al sistema locale dei servizi sociali a rete Organizza l'attività degli sportelli sociali Per favorire il contatto con gli sportelli sociali anche di coloro i quali non si rivolgono Apposita intesa triennale in sede di Conferenza Regione- Autonomie locali In raccordo con le AA.UU.SS.LL. Favorisce interventi per la promozione sociale Definisce i parametri di valutazione delle condizioni per l'accesso prioritario alle prestazioni amministrative relative alla tutela dei minori Per garantire l'accesso prioritario ai soggetti in condizioni di povertà o con limitato reddito o con incapacità totale o parziale di provvedere alle proprie esigenze per inabilità di ordine fisico e psichico, con difficoltà di inserimento nella vita sociale attiva e nel mercato del lavoro, nonché i soggetti sottoposti a provvedimenti dell'autorità giudiziaria che rendono necessari interventi assistenziali In collaborazione con l'autorità giudiziaria competente Promuove azioni per la messa in rete e la razionalizzazione delle iniziative pubbliche e private presenti sul territorio Per la qualificazione degli interventi di promozione sociale e per facilitare i cittadini nella fruizione e partecipazione alle iniziative 2

Politiche per la famiglia Sostiene le famiglie impegnate a dare accoglienza ed aiuto a persone in difficoltà attraverso a) attività formative e di supporto consulenziale; b) agevolazioni tariffarie e d'imposta, quali la riduzione dell'imposta Comunale sugli Immobili (ICI) per la prima casa; c) facilitazioni per l'accesso ad iniziative ricreative e del tempo libero; d) promozione del turismo familiare con finalità di sollievo. Concede prestiti sull'onore Per sostenere la costituzione di nuove famiglie e favorire quelle numerose nella ricerca di un alloggio adeguato Attraverso contributi della Regione Può prevedere agevolazioni fiscali e tariffarie rivolte alle famiglie con specifiche responsabilità di cura Integrazione socio-sanitaria Assicura le prestazioni sociali a rilevanza sanitaria Individua, nell'ambito degli accordi di integrazione socio-sanitaria, i modelli organizzativi e gestionali relativi alle prestazioni Partecipa alla Conferenza territoriale sociale e sanitaria Con le AA.UU.SS.LL. Attraverso i Sindaci dei Comuni dell'ambito territoriale di ciascuna AUSL CONFERENZA TERRITORIALE SOCIALE E SANITARIA -Partecipa alle funzioni di programmazione locale e regionale; -partecipa al processo di elaborazione e di approvazione dei piani attuativi locali; -esprime parere sui piani annuali di attività; -esercita le funzioni di indirizzo e verifica periodica dell'attività delle Aziende sanitarie presenti nell'ambito territoriale di riferimento, anche formulando proprie valutazioni e proposte e trasmettendole al Direttore generale ed alla Regione; -esprime parere obbligatorio sul Piano programmatico delle Aziende sanitarie; -esprime parere obbligatorio sul bilancio pluriennale di previsione, sul bilancio economico preventivo e sul bilancio d'esercizio, trasmettendo alla Regione eventuali osservazioni ai fini del controllo esercitato dalla Giunta regionale in materia di assistenza sanitaria (controllo sugli atti delle AUSL e degli enti ospedalieri indicati dalla legge [n. 412/1991] riguardanti il bilancio di previsione, le variazioni di bilancio e il conto consuntivo, la determinazione della consistenza qualitativa e quantitativa complessiva del personale, la deliberazione di programmi di spese pluriennali e i provvedimenti che disciplinano l'attuazione dei contratti e delle convenzioni); -promuove e coordina la stipula degli accordi in materia di integrazione socio-sanitaria; -formula parere obbligatorio sugli accordi tra Aziende sanitarie e Università, attuativi dei protocolli di intesa tra Regione e Università; -partecipa alla valutazione della funzionalità dei servizi e della loro razionale distribuzione territoriale 3

INTERVENTI ECONOMICI Riconosce benefici di carattere economico per la realizzazione di particolari interventi Con la Regione Concede Assegni di cura Attraverso contributi della Regione Concede contributi Per sostenere la mobilità delle persone anziane, disabili o in condizioni di disabilità Concede trattamenti economici a favore degli invalidi civili Attraverso subdelega da parte della Regione delle competenze ad essa conferite dallo Stato FUNZIONI IN MATERIA DI IPAB e di AZIENDE PUBBLICHE DI SERVIZI ALLA PERSONA Svolge funzioni di vigilanza e controllo sull'attività delle Aziende pubbliche di servizi alla persona Autorizza le trasformazione del patrimonio e le alienazioni del patrimonio disponibile dell'azienda del corrispondente ambito territoriale In forma associata Coordinandosi con le Province REGOLAZIONE E QUALITA' DEL SISTEMA INTEGRATO DEI SERVIZI SOCIALI amministrative relative all'autorizzazione e al funzionamento e dei servizi delle strutture residenziali e semiresidenziali pubbliche e private che svolgono attività socio-assistenziali e concernenti la vigilanza sui servizi e le strutture socio-assistenziali e Anche avvalendosi delle AA.UU.SS.LL. Avvalendosi dell'organismo tecnico (= Commissione di vigilanza) Irroga le sanzioni amministrative nei casi di apertura, trasformazione o gestione di strutture socio-assistenziali o Ferme restando le funzioni di vigilanza delle AA.UU.SS.LL. 4

Adotta i provvedimenti che dispongono la chiusura delle strutture ed attività socio-assistenziali o e diffida il gestore che viola la capacità ricettiva prevista nell'autorizzazione all'attività socio-assistenzialeo socio-sanitaria Può disporre la revoca o la sospensione dell'autorizzazione al funzionamento delle attività socio-assistenziali o in relazione alla gravità della violazione E' competente all'accertamento, la contestazione e la notifica della violazione e introita i proventi delle sanzioni amministrative irrogate per violazione sulle norme autorizzatorie alla svolgimento delle attività socio-assistenziali o 5