CONVENO UIL-SGK Bolzano SICUREZZA SUL LAVORO: UNA PRIORITA

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CONVENO UIL-SGK Bolzano SICUREZZA SUL LAVORO: UNA PRIORITA Intervento di Maurizio D Aurelio Responsabile Sicurezza sul UIL-SGK Per affrontare un tema delicato ed importante come la sicurezza sul lavoro, è opportuno inquadrarlo nella sua giusta dimensione e portata. Per far ciò è indicato affidarsi ai dati, seppur parziali, pubblicati dall INAIL, che però, purtroppo, negli ultimi tempi evidenziano carenze di tempestività e completezza delle informazioni. Se li leggiamo, Il quadro che ne esce, è tutt altro che rassicurante: gli incidenti sul lavoro sono un fenomeno che riguarda tutta Europa, ma mentre in molti Paesi la tendenza è in costante e progressivo calo, in Italia questo avviene in maniera meno evidente. Ancor più grave è la situazione che riguarda i casi mortali, dove emerge che in Italia l incidenza è calata meno che nella media europea, collocandoci dietro Paesi quali l Irlanda, la Spagna, l Austria, la Francia, la Germania ed altri ancora. Nel 2009 in Italia si sono verificati 790.000 infortuni sul lavoro, di cui 1.050 mortali, con un calo rispetto al 2008 pari al 9,7%; seppur tragico, potrebbe sembrare un dato incoraggiante, ma purtroppo così non è; SICUREZZA SUL LAVORO: UNA PRIORITA 1

se consideriamo il calo dell occupazione, ed il collocamento in cassa integrazione di molti lavoratori, il dato della riduzione degli infortuni, rischia di avvicinarsi allo zero. E se è così per l Italia, nella nostra regione le cose vanno ancora peggio, in quanto la riduzione degli infortuni si è fermata al 5,5%, dato quasi esclusivamente prodotto dalla vicina provincia di Trento (-11,4%), a fronte di una riduzione degli infortuni in Alto Adige dell 1,7%. Dunque, nella provincia di Bolzano, al netto del calo dell occupazione, e della sospensione dal lavoro dovuta alla cassa integrazione di molti lavoratori, possiamo affermare che pur lavorando meno, ci si infortuna di più. Questa dunque la situazione che emerge dalla lettura dei dati forniti dall INAIL, ma capire le ragioni per le quali non si riesce ancor oggi ad incidere in maniera determinante nei confronti dei rischi di infortunio sul lavoro, non è cosa semplice; il quadro legislativo affermatosi in questi ultimi anni, soprattutto per il recepimento di molte direttive europee, è un quadro completo, e senza dubbio adeguato. E necessario, adesso, che la normativa si trasformi in comportamenti, prassi e procedure, capaci di generare il buon lavoro che da sempre rivendichiamo. Perché ciò si realizzi, dobbiamo partire da un punto fermo ed indiscutibile: UN INFORTUNIO NON ACCADE MAI PER CASO Non esistono elementi quali la fatalità, la sfortuna, il caso, all origine di un infortunio sul lavoro, ci sono sempre cause oggettive, violazioni delle norme, sottovalutazioni, disinformazione, incompetenza. SICUREZZA SUL LAVORO: UNA PRIORITA 2

Se partiamo da questo assunto, credo che possiamo provare a suggerire una sorta di exit strategy, una via d uscita, capace, forse, di ridurre il rischio che un lavoratore si infortuni o si ammali lavorando. E necessario, secondo noi, nel rispetto dei ruoli e delle competenze di ognuno, provare ad immaginare una sorta di forte sinergia fra tutti coloro che hanno una reale capacità di intervento in materia, ovvero le parti sociali, gli organi di vigilanza, e la politica. Partendo dalle esperienze già in essere, si potrebbe immaginare un modo diverso di produrre sicurezza, partendo sempre dagli elementi insostituibili che rimangono la prevenzione, la formazione, l informazione, la vigilanza e la repressione. Senza voler invadere terreni altrui, credo che l esperienza maturata in questi anni dal settore edile, possa e debba fare scuola; rimangono ancora troppi, e troppo frequenti gli infortuni sul lavoro in questo settore, ma laddove si è realizzato quanto stabilito dagli accordi e dai contratti, la situazione ha subito un sensibile miglioramento. Il modello edile si distingue dagli altri per il ruolo determinante che giocano gli Organismi Paritetici, sia in materia di formazione ed informazione, sia in materia di vigilanza. Per quanto attiene alla formazione ed informazione dei lavoratori, attraverso gli organismi paritetici si sono realizzati alcuni importanti risultati: SICUREZZA SUL LAVORO: UNA PRIORITA 3

la formazione alla sicurezza, oltre ad essere garantita e certificata per tutti i lavoratori, è realizzata su standard qualitativi comuni fra tutte le imprese tutti i lavoratori che entrano per la prima volta nel settore, devono svolgere una formazione obbligatoria alla sicurezza, prima di accedere al posto di lavoro le aziende sanno che in occasione dell introduzione di nuove tecnologie o macchinari, o di fasi lavorative particolarmente complicate, possono chiedere l ausilio dell organismo paritetico per formare nello specifico le proprie maestranze. Ma anche per quanto riguarda la vigilanza, che per ovvie ragioni è stata rinominata consulenza, gli organismi paritetici svolgono un ruolo di prim ordine. Ovvero, sulla scorta degli ottimi risultati conseguiti dalla funzione di auto controllo del settore in materia di regolarità delle imprese, si è deciso di affidare agli organismi paritetici una sorta di ruolo di consulenza in materia di sicurezza, che si realizza con delle visite tecniche presso i luoghi di lavoro effettuate da personale incaricato dagli organismi paritetici. Nel caso in cui venissero ravvisate delle violazioni, il tecnico impartisce le necessarie prescrizioni, e fissa la data in cui tornerà a verificarne la realizzazione; se anche in questa occasione vengono ravvisate violazioni, l organismo paritetico invia un rapporto all organo di vigilanza che dispone una visita ispettiva. Questo tipo di attività svolta dagli organismi paritetici trae la sua forza da due elementi fondamentali: SICUREZZA SUL LAVORO: UNA PRIORITA 4

il primo è di tipo psicologico, in quanto la visita di un tecnico dell organismo paritetico, seppur identica nelle modalità ad una visita dell organo di vigilanza, viene percepita dall impresa come un servizio, e non un controllo; il secondo è molto più banale, ma purtroppo molto reale; sono ormai decenni che il Sindacato chiede alla politica, l aumento del numero degli ispettori degli organi di vigilanza. Così purtroppo non è stato, ed in Alto Adige si è fatto ancor meno che nel resto d Italia. Ma si sa, la politica segue logiche un po diverse dalle nostre, e deve anche fare i conti con il consenso, è una cosa ovvia, ma è anche una debolezza. Le parti sociali, sotto questo punto di vista, sono meno vincolate, e nel momento in cui stabiliscono comunemente di realizzare qualche cosa, non hanno bisogno di cercare consenso alcuno, semplicemente lo fanno. E ovvio e necessario che il Sindacato continui a rivendicare il potenziamento degli Organi di Vigilanza; amo ricordare che se oggi prima di partire con l automobile tutti ci assicuriamo di aver indossato le cinture di sicurezza, lo si deve quasi esclusivamente al fatto che la percentuale di incappare in un controllo e di essere sanzionati, è elevatissima, ma siamo convinti che con altrettanta tenacia e forza il Sindacato deve rivendicare e rilanciare la centralità del ruolo degli organismi paritetici, che ricordo sono previsti per Legge, ed in molti casi, anche in Alto Adige, sono costituiti solamente sulla carta. SICUREZZA SUL LAVORO: UNA PRIORITA 5

Anche la politica deve svolgere sino in fondo il suo ruolo; se le parti sociali si impegnano a svolgere compiti importanti, ma che spetterebbero ad altri, è giusto che vengano supportate sia sotto l aspetto normativo che economico. Non è più sostenibile, che Enti preposti anche alla vigilanza del rispetto della normativa in materia di sicurezza, chiudano i bilanci con utili considerevoli, solo perché la vigilanza non la fanno, e dall altra si riducano i contributi agli organismi paritetici, che invece, la vigilanza la fanno anche se non spetterebbe loro, come non è più sostenibile il vuoto normativo per cui non esiste nel nostro Paese un vero sistema di premialità, capace di agevolare le aziende rispettose del dettato normativo e procedurale in materia di sicurezza, rispetto a quello che non lo sono. Oscar Wilde diceva che la salute è il primo dovere della vita, credo che avesse proprio ragione, e per noi la garanzia di vedere tutelata la salute e l integrità fisica di chi lavora, oltre ad essere un diritto fondamentale, è una priorità. Grazie SICUREZZA SUL LAVORO: UNA PRIORITA 6