Food safety and quality towards Expo 2015



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TITOLO LUOGO E DATA Food safety and quality towards Expo 2015 Parlamento Europeo Bruxelles 11 novembre 2014 ORGANIZZATORE Techitaly 2014 Relazione L alimentazione è divenuta un tema di grande dibattito in quanto legata alle future sfide di una crescente richiesta di cibo e di garanzia di sicurezza e qualità degli alimenti consumati. È su questi argomenti che l Ambasciatore Italiano in Belgio, Alfredo Bastianelli, ha posto l attenzione all apertura della conferenza: qualità e sicurezza degli alimenti, educazione alimentare e sostenibilità della produzione di cibo. David Wilkinson, Commissario Generale dell UE per Expo 2015, ha sottolineato come quest evento fornirà all UE un importante occasione per far conoscere le proprie best practice e per instaurare future partnership di ricerca con i Paesi partecipanti. L UE ha inoltre costituito un Comitato Scientifico per Expo 2015, composto di undici esperti impegnati nella discussione del ruolo della ricerca e delle soluzioni attuabili per aumentare la produzione di cibo in modo sostenibile. Marco Peronaci, Rappresentante Permanente d Italia a Bruxelles, ha specificato come il tema della qualità e la sicurezza del cibo siano priorità del semestre italiano di Presidenza del Consiglio. Sono molte le politiche dell UE che sono state coinvolte nella discussione: agricoltura e sviluppo rurale, cooperazione e sviluppo, ambiente, consumatori e salute. Lettonia e Lussemburgo, che succederanno all Italia nel turno di Presidenza del Consiglio dell UE, si sono dimostrati molto sensibili a queste tematiche e sono interessati a dare continuità ai lavori avviati dal nostro Paese. Il round table iniziale ha trattato la questione dell etichettatura dei prodotti alimentari, interrogandosi se le etichette svolgano una funzione informativa per il consumatore o di giudizio sulla salubrità dei prodotti. Giovanni La Via, Presidente della Commissione ENVI del Parlamento Europeo, ha sostenuto l importanza fondamentale dell etichettatura dei prodotti alimentari per un adeguata informazione dei consumatori, riconoscendo al contempo il rischio di una sua fuorviante interpretazione. Questo è il caso accaduto in Gran Bretagna, dove è stato posto un semaforo rosso sulle etichette delle confezioni di Parmigiano Reggiano, trasferendo ai consumatori un giudizio negativo sul consumo di questo prodotto senza considerarlo nel contesto ampio di dieta e di consumo consigliato. Esiste quindi dello spazio di azione per migliorare il sistema di etichettatura, garantendo la tracciabilità e la sicurezza dei consumatori. Renate Sommer, Membro della Commissione ENVI del Parlamento Europeo, ha illustrato le priorità identificate in merito alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori: informare i consumatori del contenuto degli alimenti acquistati, rendere le informazioni obbligatorie facilmente leggibili e non caricare le etichette di informazioni ridondanti. La Commissione ENVI sta discutendo relativamente all inserimento del paese d origine e di provenienza nell etichettatura di determinati prodotti. L aggiunta di tale informazione, secondo la Sommer, comporterebbe dei costi aggiuntivi per le aziende che andrebbero a riversarsi sui consumatori. La presenza in etichetta del paese d origine 1

inoltre, parrebbe screditare alcuni Stati membri che non godono di grande prestigio nel campo della produzione alimentare. E stato pertanto proposto di introdurre la dicitura Made in UE e Made extra UE, seppur le posizioni all interno della Commissione ENVI siano molto contrastanti tra i rappresentanti dei vari Stati membri. Risulta tuttavia essenziale fornire ai consumatori un adeguata educazione per consentirgli di effettuare delle scelte d acquisto consapevoli grazie alle informazioni ricevute. Eric Pedoulet, Direttore Generale della DG Sanco, ha affermato come sia difficile legiferare nel campo della sicurezza alimentare per l elevato numero di attori coinvolti nella filiera, i quali sono portatori di diversi interessi. Le questioni su cui le decisioni risultano maggiormente difficili sono la scelta tra una maggiore semplificazione o specificazione delle norme, tra la concessione di una più forte autorità degli Stati membri in materia o l armonizzazione a livello comunitario e tra la tutela dei metodi tradizionali di produzione o la spinta per l innovazione (es. utilizzo di nanotecnologie). Pedoulet ha sostenuto tuttavia che la sicurezza della salute dei consumatori debba rimanere la principale priorità di ogni decisione. Il Direttore Generale di Eurocommerce, Christian Verschueren, ha rilevato l importante ruolo dei rivenditori, i quali forniscono un servizio d informazione trasparente e di assistenza ai consumatori. Verschueren ha riconosciuto la necessità di un armonizzazione della regolamentazione europea in materia di etichettatura per consentire con più facilità e chiarezza l informazione dei consumatori. Infine ha posto l attenzione sulla digitalizzazione quale driver di rilevanti opportunità e sfide per il settore. L e-commerce nel comparto alimentare potrà infatti essere una soluzione ai limiti di spazio in etichetta, che comprimono la quantità di informazioni date. Alessandro Cagli, Direttore delle Relazioni Istituzionali di Ferrero, ha ribadito il bisogno di equilibrio e buonsenso nella definizione della normativa in materia di etichettatura degli alimenti. Secondo lui, sono tre le priorità da seguire in questo campo: la garanzia ai consumatori delle informazioni trasparenti e leggibili sugli alimenti, la promozione delle politiche di educazione alimentare in tutti gli Stati membri e la valutazione della salubrità di un alimento sulla base di dosi adeguate e nel contesto di una dieta variata. Egli ha infine bocciato l uso del sistema di etichettatura a semaforo (come in Gran Bretagna), che pone il serio rischio di screditare in modo scorretto un alimento. Luc Tappy, Professore ordinario di Fisiologia presso l Università di Losanna, ha sostenuto come non si possa parlare di un buono o di un cattivo alimento in senso assoluto senza averlo contestualizzato all interno di una dieta equilibrata. Anche lui si è opposto quindi al sistema di etichettatura a semaforo e afferma la necessità di una definizione di nutrizione salutare. Inoltre ha sottolineato l importanza dell educazione alimentare per i consumatori al fine di renderli capaci di effettuare delle scelte di acquisto consapevole per la propria salute. Di seguito è stato presentato il progetto Made in Italy da parte di Giorgia Abeltino, Responsabile delle politiche pubbliche e delle relazioni istituzionali di Google Italia. Questo progetto in collaborazione con Unioncamere e con il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Italiano riassume innovazione, tecnologica e tradizione Italiana. La missione dell azienda Google è proprio quella di organizzare le informazioni e renderle disponibili a livello globale: tale obiettivo ha portato al progetto presentato. La relatrice ha spiegato come si è giunti a capire la necessità di una simile iniziativa: è stata evidenziata da un lato una grande attenzione a ciò che riguarda il Made in Italy nelle ricerche in rete, dall altro una difficoltà dei produttori delle PMI italiane ad usufruire delle potenzialità della digital economy per commerciare le proprie eccellenze. Queste valutazioni hanno ispirato il progetto Made in Italy che essenzialmente si fonda sui seguenti pilastri: 1) promozione di piattaforme on-line; 2) educazione dei piccoli imprenditori alle nuove tecnologie; 3) contaminazione digitale da parte di giovani laureati. E stata creata una piattaforma per raccontare al popolo della rete le caratteristiche di qualità e la 2

storia dele eccellenze italiane. Fino ad ora sono stati registrati nel portale 150 prodotti e per ognuno è possibile trovare uno story telling che descrive i luoghi, la cultura, la storia, le tradizioni e le ricette di origine. È stata fatta poi un azione di educazione sui temi legati alla digital economy rivolta agli imprenditori attraverso un corso on-line che prevedeva la condivisione di esperienze di aziende innovative. Il terzo pilastro ha previsto la collaborazione delle Camere di Commercio e delle Università. Un centinaio di ragazzi sono stati inviati a fianco di altrettante imprese per aiutarle nella costruzione di una realtà digitale: il 75% dei ragazzi è poi stato assunto dell impresa coinvolta. La relatrice ha concluso la sua presentazione specificando come Made in Italy vuole contribuire alla salvaguardia del prodotto italiano, ostacolando le frodi alimentari, aiutando i produttori locali ad entrare nel modo digitale mettendo in rete le proprie competenze ed eccellenze e confrontandosi con il mercato globale. Il secondo round table ha affrontato il tema delle disposizioni obbligatorie di origine del prodotto e delle aspettative del settore alimentare rispetto le nuove relazioni della Commissione. Ha aperto la discussione Mella Frewen, Direttore Generale di Food Drink Europe. Il tema dell etichettatura del paese di origine è decisamente attuale e di discussione da parte della Commissione: le informazioni in etichetta che venivano richieste su base volontaria, dal 13 dicembre 2014 potrebbero diventare invece obbligatorie. La relatrice ha elencato alcune difficoltà che potrebbero sorgere nel caso venisse approvata tale decisione: problemi nella variazione di catene di produzione e complicanze a livello di filiera, aumento della burocrazia per i produttori, razionalizzazione e creazione di nuove barriere di mercato, aumento dei costi per il consumatore (stimati fino al 50%), presenza di troppe informazioni e di molteplici etichette nella confezione. Ha inoltre sottolineato che l indicazione di origine risulta essere al quinto posto nella scelta di un prodotto da parte del consumatore. Infine ha chiarito l importanza di questi temi considerando che l Unione Europea risulta essere una dei maggiori esportatori di cibo nel mondo. È intervenuto quindi Pekka Pesonen, Segretario Generale di COPA COGECA, che ha evidenziato l importanza del rapporto con i cittadini consumatori. Troppo spesso infatti si è registrato un divario tra le decisioni della commissione e le aspettative dei consumatori, i quali sono interessati anche alla modalità di produzione e alla sostenibilità della filiera. Il relatore ha espresso poi il suo parere positivo rispetto questo tipo di etichettatura perché permette al cittadino una scelta oculata dei prodotti, una nuova tracciabilità e consapevolezza esprimendo peró il dubbio di quanto i consumatori siano disposti a pagare per avere questo plusvalore. A nome di COPA COGECA ha infine concluso rilevando l importanza di queste azioni che devono andare a favore di un mercato europeo trasparente e non segregato. Ha preso quindi la parola Fortunato Amarelli, Amministratore Delegato di Amarelli (Fabbrica Liquirizia Rossano), che ha espresso l importanza fondamentale che l origine del prodotto ha per la sua azienda. Ha spiegato però come il Made in Italy deve essere considerato un marchio garanzia di un modo di produrre e non, solo o soltanto, dell origine di un prodotto. La superficie italiana, infatti, non sarebbe in grado di sostenere la richiesta di mercato e quindi l etichettatura potrebbe ridursi ad un modello di business e marketing, non reale garanzia di qualità. È intervenuto di seguito Gianpietro Corbari, Direttore Generale di Granarolo, che ha dato il consenso a questo tipo di iniziativa che andrebbe a favore del consumatore e dei suoi interessi. Il relatore ha assicurato che le informazioni di origine del prodotto sono già patrimonio delle aziende e che una piccola modifica nell etichetta non comporterebbe sicuramente, almeno per le grandi imprese, una variazione finale di costo così eccessiva come espresso dai precedenti relatori. I problemi più rilevanti potrebbero manifestarsi per le PMI o le aziende di trasformazione o i produttori che acquistano le materie prime da altre parti del mondo. L ultimo relatore di questa tavola è stato Massimo Iannetta, Capo dell unità di Sviluppo Sostenibile e Innovazione per i sistemi Agro-Industriali di ENEA, cha ha illustrato le 3

piattaforme di ricerca tecnologiche che Enea vuole creare per la salvaguardia della qualità e dell origine del prodotto e che verranno esposte anche all Expo 2015. La prima piattaforma riguarda la metrologia applicata al food per l acquisizione di misure estremamente precise dei parametri chimici e microbiologici. La seconda è legata alla tracciabilità dei rapporti isotopici nelle acque e nei suoli che definiscono le caratteristiche del territorio rintracciabili poi nel prodotto. La terza piattaforma invece definisce il percorso dell alimento attraverso lo studio del DNA con marker chimici, biofisici e molecolari. Il relatore ha sottolineato come tali piattaforme riescano a caratterizzare scientificamente la qualità del prodotto dalla provenienza fino tutta la catena di produzione e quindi debbano essere una valida base di valutazione e di indagine. Durante il terzo round table sono state discusse le aspettative del prossimo quinquennio per quanto riguarda il settore agricolo, con un occhio particolare all Expo di Milano del prossimo anno. Arturo Semerari, della Direzione Generale del Padiglione Italia di Expo 2015, ha aperto il dibattito sul tema dell alimentazione e la nutrizione del pianeta rilevando come la domanda di generi alimentari sia in costante aumento e, nei prossimi anni, si andrà incontro a un deficit significativo dell offerta; è necessario quindi riuscire a garantire l accesso al cibo a una popolazione in crescita costante. Durante l esposizione universale saranno trattati anche temi come la malnutrizione, lo spreco alimentare, la grande corsa alle terre coltivabili, la lotta alla contraffazione alimentare e tanti altri. A seguire ha preso la parola l On. Pilar Ayuso, Europarlamentare della Commissione ENVI, che ha spiegato il ruolo fondamentale che ricoprono tecnologia e biotecnologia in campo agricolo. L Europa inoltre, a detta della parlamentare spagnola, ha il maggior livello di sicurezza alimentare del mondo, grazie alla perfetta collaborazione tra agricoltori, industria agroalimentare e agenzia per la sicurezza alimentare (EFSA). Francesco Loreto, Direttore del Bio-Agrofood Science Department, è intervenuto per spiegare la rilevanza delle basi scientifiche che portano gli alimenti ad essere così importanti. Gli studi delle basi genetiche della biodiversità, resi accessibili dalle nuove tecnologie, permetteranno di contrastare la situazione di deficit alimentare dei prossimi anni. Secondo il direttore questo processo è fondamentale, non tanto per creare dei Frankenstein food (come lui stesso gli ha chiamati), quanto per permettere agli organismi esistenti di resistere, ad esempio, ai cambiamenti climatici. Subito dopo è stato il turno di Alberto Spagnolli, Capo dell ufficio Direzione dell EFSA, che ha voluto sottolineare il grande lavoro di analisi del rischio svolto dalla propria agenzia. Questa si propone di operare nella massima innovazione e trasparenza per garantire ai consumatori uno standard elevato di sicurezza alimentare. Anche un rappresentante del Ministero dell Ambiente è intervenuto per illustrare le scelte di gestione sostenibile dell impatto che i prodotti hanno sull ambiente, tramite il ricorso a particolari tecnologie. Giancarlo Caratti di Lanzacco, Vice Commissario Generale dell UE per Expo 2015, è stato invece l ultimo relatore del dibattito e ha spiegato, come il collega Wilkinson in precedenza, l importanza che la manifestazione rivestirà e quali saranno i suoi principali obiettivi. Expo 2015 sarà un opportunità per comunicare direttamente con i cittadini, per creare business e crescita economica attirando imprese da altri paesi, e per affrontare le politiche più incombenti come la sicurezza alimentare, la malnutrizione e il futuro accesso agli alimenti. L Onorevole Paolo De Castro, Membro della Commissione parlamentare per l Agricoltura e lo sviluppo rurale, ha preso poi la parola per delle osservazioni conclusive: si è detto contento che finalmente s inizia a parlare dei contenuti di Expo2015 e ha rilevato che la sfida principale della manifestazione sarà di far capire al mondo che si è arrivati a un punto pericoloso di scarsità di risorse e di alimenti, e che è necessaria una svolta per il prossimo futuro. Secondo De Castro la produttività della terra ha raggiunto un massimo, perciò l Unione Europea ha l obbligo di investire in ricerca, tecnologia e innovazione per prepararsi ad affrontare i prossimi anni; purtroppo l UE, per l Onorevole, sta vivendo ancora con la mente nell età 4

dell abbondanza, tant è che non è stata prevista nessuna politica adeguata (neanche la PAC) per contrastare la scarsità delle risorse e l aumento vertiginoso dei consumi. L Expo2015 dovrà essere in questo senso il luogo per raggiungere quantomeno una consapevolezza comune e provare a cercare delle risposte. Eseguito da: Marco Oliosi, Maria Girotto UNIONCAMERE DEL VENETO Delegazione di Bruxelles Av. de Tervueren 67 - B - 1040 Bruxelles Tel. +32 2 5510490 Fax +32 2 5510499 e-mail: bruxelles1@bruxelles.ven.camcom.it 5