COLESTEROLO: PREGI E DIFETTI



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Transcript:

c u o r e e n u t r i z i o n e COLESTEROLO: PREGI E DIFETTI

I n t r o d u z i o n e Le chiamano "malattie del benessere", e costituiscono la prima causa di mortalità nei Paesi industrializzati: sono le patologie cardiovascolari, che comprendono arteriosclerosi, ipertensione e infarto, e sono malattie in cui la presenza eccessiva di grassi nel nostro sangue è quasi la norma. Sono così diffuse che tutti le hanno sentite nominare più volte, e molti ne soffrono. Eppure, nella maggior parte dei casi non è facile accorgersene: spesso, infatti, non sono accompagnate da sintomi fisici precisi, come il dolore o la nausea. Ecco perché sono consigliabili di tanto in tanto esami del sangue, specie dopo una certa età. La presenza eccessiva di grassi nel sangue è connessa con una caratteristica di base delle malattie cardiovascolari: la presenza di depositi di grassi nelle arterie, sia all interno della parete sia nella loro parte interna, cioé quella direttamente a contatto con il sangue. È quindi facilmente intuibile il danno che può derivare a una arteria in tali circostanze: i depositi di grassi infiltrati nella parete la rendono più rigida, quelli sulla parte a contatto con il sangue, chiamati appunto placche, ne ostruiscono il lume. Le conseguenze sono importanti. La prima è di avere una arteria che resiste meno alla pressione del sangue, quindi è più fragile, e che fa progredire meno il sangue perché è più rigida; come conseguenza il cuore dovrà fare più fatica per spingervi il sangue attraverso e per far ciò si ingrandirà e la pressione arteriosa aumenterà. La seconda è di avere un arteria attraverso cui passa meno sangue di quanto sarebbe necessario.

Solo da queste semplici e generali considerazioni si può intuire quante conseguenze possano derivare dalla presenza di grassi nel sangue, e quanto tutto ciò sia in grado di influenzare il "benessere" del soggetto, la qualità e la durata stessa della sua vita. Non va dimenticato che i grassi sono un componente normale del nostro organismo (sono ad esempio la più redditizia fonte di energia) e che nelle giuste quantità sono fondamentali per la salute. È altrettanto vero però che il loro eccesso è in grado di provocare guasti importanti. Come si giunge all eccesso? Prima di tutto con una dieta troppo ricca di grassi, in particolare di certi tipi, e poi in base al tipo di metabolismo dei grassi che abbiamo ereditato dai nostri genitori. In sostanza, è consumando certi cibi a scapito di altri che si introducono nell'organismo quantità troppo abbondanti di questi lipidi, che poi si aggirano nel corpo facendo danni, ancor più se a ciò siamo predisposti di famiglia. Ma naturalmente le cose sono molto più complesse di così. Non tutti i grassi induriscono le arterie, perché non sono tutti uguali. Eppoi, si sa, il nostro organismo possiede molti sistemi di difesa e di aggiustamento, e anche la natura ci offre aiuti preziosi, poiché ci sono sostanze che sono in grado di annullare i grassi legandoli ed impedendone l assorbimento, come la lecitina per esempio. Per capire bene come stanno le cose e quindi per prevenire problemi e disturbi, bisogna approfondire e procedere con ordine.

Il colesterolo: pregi e difetti Tra i lipidi in circolazione nel nostro organismo, il più famoso e anche il più malvisto è senz altro il colesterolo. Ma gli esperti di malattie legate all eccesso di grassi sanno che non è l unico a combinare guai. Anzi, si ha l impressione che sia un elemento che gira con compagnie più cattive di lui (trigliceridi ad esempio) piuttosto che il grande vecchio di tutti i problemi cardiovascolari. Infatti il nostro organismo ne produce normalmente due terzi di quanto ne contiene, e da questo è facile intuire che qualche compito utile ce l'ha anche lui. La sua presenza è indispensabile per la costruzione di molte molecole che compongono parti importanti dell'organismo: membrane cellulari, ormoni maschili e femminili, vitamina D. Si trova poi nella bile prodotta dal fegato, fondamentale per l'assorbimento dei grassi, e una piccola parte circola nel sangue. Quando questa parte da piccola diventa grande, quando cioè il colesterolo nel sangue supera i 200 milligrammi per decilitro, allora bisogna prestare attenzione per evitare l insorgenza di problemi. È comunque buona abitudine non assumerne molto con la dieta. Non solo allontaneremo nel tempo il problema o lo eviteremo addirittura ma, nel caso sfortunato che si debba adottare una dieta per abbassare i lipidi del sangue, non soffriremo troppo per l astinenza da certi cibi. Come dicevamo infatti, ce ne sono che contengono molto colesterolo e altri che ne sono del tutto privi. Anche se entro certi limiti il nostro organismo se la cava bene comunque eliminando gli eccessi, il delicato meccanismo di omeostasi (cioè di equilibrio dinamico) a lungo andare, o perché l abbiamo più fragile per costituzione, si può danneggiare, con conseguenze anche serie. Come vedremo più avanti, non è solo questione di quantità, perché c'è colesterolo e colesterolo.

Dimmi su che proteina viaggia e ti dirò com'è Prima di addentrarci nella classifica dei "buoni" e dei "cattivi", dobbiamo porci una domanda fondamentale: come fa il colesterolo (e gli altri lipidi, perché presto scopriremo che non è l'unico), che è un grasso, a circolare nel sangue, che è un mezzo acquoso? Provate a lasciar cadere delle gocce d'olio in un bicchiere d'acqua: resteranno in superficie, isolate dal liquido. Lo stesso dovrebbe accadere nel sangue. E invece non è proprio così. Ma perché dovrebbe interessarci? Perché qui c'è la chiave: il nostro organismo, si è scoperto, fa viaggiare i lipidi (cioé oltre al colesterolo, anche trigliceridi e fosfolipidi) nel sangue "a bordo" di speciali proteine, chiamate appunto lipoproteine, che li traghettano nell acqua. Ce ne sono di tre tipi, due dei quali hanno una stretta relazione col colesterolo e ne determinano la bontà o meno. Vediamo come e quali sono. Il tipo che trasporta il colesterolo alle cellule che poi lo usano per le loro necessità e che favorisce la sua trasformazione in placche ateromatose, cioè nei dannosi depositi di grasso che occludono le arterie e le fanno irrigidire, si chiama LDL (sigla che deriva da Low Density Lipoproteins, cioè lipoproteine a basa densità). C'è poi l'hdl (da High Density Lipoproteins, ovvero lipoproteine ad alta densità), che al contrario recupera il colesterolo che è "avanzato" alle necessità delle cellule e lo porta al fegato, e che quindi funziona da spazzino, rimuovendolo dalle pareti delle arterie, e proteggendo di conseguenza dall'aterosclerosi.

Ecco perché a volte si sente parlare di colesterolo buono (che è l'hdl e dev'essere l'80 per cento del tasso di colesterolo totale, cioè 160 mg/dl) e colesterolo cattivo (l'ldl, che sarà il restante, ovvero 40 mg/dl): in realtà è molto importante il rapporto tra questi due veicoli, e il rischio di malattie cardiocircolatorie è reale quando il tasso di colesterolo HDL è basso e quello LDL è alto. Dunque, non basta sapere in modo generico la quantità di questo grasso che si trova in circolo nel sangue, ma anche di che tipo è. La terza lipoproteina è la VLDL (Very Low Density Lipoproteins, in italiano lipopoteine a densità molto bassa), che non ha a che fare con il colesterolo, ma favorisce l'aterosclerosi perché trasporta i trigliceridi, altrettanto pericolosi del colesterolo, anche se meno famosi.

Che grasso è? Niente è in assoluto soltanto buono o completamente cattivo, e men che meno lo sono i grassi. Tutti, infatti, hanno un ruolo nel nostro organismo e nella vita delle cellule che lo compongono. È sempre una questione di quantità a fare la differenza. Per semplificare, però, li abbiamo divisi in buoni e cattivi perché questi ultimi sono facilmente in sovrabbondanza, condizione che li trasforma in elementi dannosi. Buoni Cattivi INSATURI, SUDDIVISI IN MONOINSATURI E POLINSATURI, NE FANNO PARTE ANCHE GLI ACIDI GRASSI ESSENZIALI, IN PARTICOLARE OMEGA-3 E OMEGA-6. SONO IN GRADO DI RIDURRE LE LDL E QUINDI SVOLGONO AZIONE PREVENTIVA SULL ATEROSCLEROSI HDL, LIPOPROTEINA CHE REQUISISCE IL COLESTEROLO IN ECCESSO E LO PORTA AL FEGATO PER L ELIMINAZIONE SATURI, AUMENTANO IL TASSO DI COLESTEROLO E LA COAGULABILITÀ SANGUIGNA (RENDONO CIOÈ IL SANGUE PIÙ VISCHIOSO E MENO FLUIDO, AUMENTANDO IL RISCHIO DI TROMBI) LDL, LIPOPROTEINA CHE TRASPORTA IL COLE- STEROLO ALLE CELLULE PER LE LORO NECESSITÀ, MA QUANDO È IN ECCESO FORMA PLACCHE ATERO- MATOSE SULLE PARETI VASCOLARI FOSFOLIPIDI, DI CUI FA PARTE LA LECITINA, CAPACI DI RIPULIRE IL SANGUE DAI GRASSI CIRCOLANTI TRIGLICERIDI, PRESENTI IN MOLTI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE, CONTRIBUISCONO ALLA FORMAZIONE DI PLACCHE ATEROMATOSE

Grassi "buoni" e "cattivi" Ma perché il colesterolo si trova a viaggiare su un veicolo invece che su altro? La risposta più ovvia e banale sarebbe: dipende da qual è disponibile, sale sul primo che trova. E in un certo senso è così. In realtà, sono i grassi introdotti con la dieta (ma anche la loro quantità conta molto, insieme a cattive abitudini come la vita sedentaria e l'obesità), e soprattutto la loro qualità e tipologia, a interferire sull'equilibrio tra LDL e HDL, che l'organismo sarebbe in grado di regolare perfettamente, se la dieta e lo stile di vita fossero sani. Abbiamo già detto che il colesterolo non è l'unico grasso che circola nel nostro sangue. Ce ne sono di molti tipi, suddivisi in due categorie principali: saturi e insaturi (a loro volta suddivisi in monoinsaturi e polinsaturi). Gli alimenti di origine animale contengono soprattutto dei grassi chiamati trigliceridi (responsabili anch'essi, secondo gli studi più recenti, dell'aterosclerosi) e degli acidi grassi saturi (il nome è dovuto alla loro formula chimica). Siccome i trigliceridi viaggiano quasi esclusivamente sulle LDL, ne aumentano la quantità e di conseguenza alzano il rischio di aterosclerosi; inoltre, rallentano e alterano il lavoro delle HDL, peggiorando la situazione. Al contrario, i grassi di origine vegetale, insaturi, sono capaci di ridurre le LDL e perciò di proteggere le arterie dalla degenerazione. I grassi polinsaturi comprendono anche gli acidi grassi omega-3 (o acido alfa-linolenico, che si trova anche nel pesce, specie quello "azzurro")

e gli omega-6 (o acido linoleico), che si sono rivelati dei formidabili alleati della nostra salute, e soprattutto di quella del cuore e dei vasi sanguigni. Tanto è vero che i gruppi etnici che per tradizione basano la loro dieta su cibi poveri di grassi saturi e molto ricchi di insaturi, di acidi grassi omega-3 e di omega-6, hanno un'incidenza di malattie cardiovascolari molto bassa e a volte persino nulla. Che il merito di una dieta corretta sia più forte della predisposizione genetica sembrerebbe fortunatamente dimostrato da varie ricerche; una, per esempio, ha riscontrato che i giapponesi (che sono una popolazione a bassissimo rischio) emigrati negli Stati Uniti, si ammalano di patologie cardiovascolari molto più spesso di quelli rimasti in patria.

Fosfolipidi: una preziosa eccezione Come quasi tutte le regole, anche quella che abbiamo visto finora, cioè che i grassi possono circolare nel sangue solo a bordo delle lipoproteine, ha una sua eccezione. Infatti, ce n'è un tipo speciale che, grazie alla sua particolare formula chimica, emulsiona, cioè lega fra loro, grassi e acqua. Sono i fosfolipidi, veri e propri "spazzini" del sangue. Oltre a "requisire" i grassi e renderli più solubili nel sangue, evitando che quest'ultimo diventi troppo denso o che si formino le famose placche ateromatose, i fosfolipidi sono molto importanti perché fanno parte della struttura stessa di tutte le cellule dell'organismo. Il più conosciuto fra i fosfolipidi è la lecitina di soia: ecco perché questa sostanza naturale, estratta dai semi della leguminosa di cui porta il nome, è tanto famosa come rimedio per la prevenzione e la riduzione di un eccessivo tasso di colesterolo nel sangue. E di conseguenza come supporto efficace contro le malattie cardiovascolari. Per questo è utile integrare la dieta con la lecitina, dato che la nostra alimentazione, oggi, ci fornisce molta meno lecitina rispetto a quanta se ne assumeva qualche anno fa e soprattutto troppo poca rispetto alle necessità del nostro organismo. Se provate a leggere le etichette di molti prodotti alimentari, scoprirete che la lecitina di soia è spesso presente come additivo, sotto la voce "emulsionanti" (e se non trovate il suo nome per esteso, sappiate che si può nascondere sotto la sigla E 322).

Nei cibi svolge la stessa azione che esercita nel nostro corpo: fa in modo che le sostanze grasse siano solubili nell'acqua, cioè in un certo senso si sciolgano in essa, evitando la formazione di grumi o la separazione degli ingredienti. Tutti hanno a disposizione un esempio domestico: la maionese. Come si prepara? Emulsionando l'olio (un grasso), il tuorlo d'uovo e il limone. Ancora, chiunque abbia preparato gnocchi, polpette e altri piatti composti da vari ingredienti che devono stare legati fra loro, sa bene che ci vuole un tuorlo per tenerli insieme. Forse anche il ricercatore francese Maurice Gobley è partito da questa osservazione quando, nel 1846, ha scoperto la lecitina isolandola proprio nel tuorlo d'uovo (che in greco si chiama lekitos, parola dalla quale deriva il nome lecitina). Cerca cerca, la lecitina è stata trovata anche in altri cibi, come fegato, cuore, cervello, semi oleaginosi, cereali integrali e, finalmente, soia. E oggi questo legume (per la precisione il suo olio) ne costituisce la fonte principale.

Lecitina di soia: usatela così Dunque, la lecitina è un valido alleato che la nutrizione ci offre per contrastare l aterosclerosi e, di conseguenza, è un aiuto per il benessere del cuore, che può trarne giovamento se non viene sottoposto a fatiche eccessive. Ma come sfruttarne al meglio le proprietà? Il modo più semplice è prenderla come integrazione della dieta: si trova in commercio in forma granulare o in compresse. Spolverata sui cibi oppure masticata, la lecitina di soia va usata ogni giorno, per garantire una pulizia costante del sangue e dei vasi sanguigni dai depositi di grasso. Ma non solo. I suoi potenziali effetti benefici sono numerosi. Il sangue circola dappertutto, e se è fluido e senza componenti che possono man mano depositarsi sulle pareti, facendone decadere progressivamente le caratteristiche originali, tutto il sistema cardiovascolare ne trae giovamento mantenendo un efficienza giovanile. Non a caso qualcuno ha detto che ciascuno di noi ha l età delle proprie arterie. La lecitina di soia ha anche proprietà antiossidanti, cioè aiuta a rallentare l invecchiamento cellulare. Contiene inoltre colina, una sostanza che si sta sperimentando nella cura dell Alzheimer per i suoi effetti sulla trasmissione degli impulsi nervosi. Per tutte queste ragioni vale la pena di non farsi mai mancare una buona dose di lecitina, anche scegliendo i cibi che ne contengono: tuorlo d uovo, soia, semi oleaginosi, cereali integrali, fegato. La protezione dalle malattie cardiovascolari e dai disturbi correlati non si basa soltanto sull integrazione con lecitina, ma necessita di sane abitudini di vita, di una corretta alimentazione, di un adeguata attività fisica. Richiedete il terzo volumetto della collana: ci troverete tutti i consigli utili per stare bene.

La pubblicazione Cuore e nutrizione è stata realizzata a cura della Direzione Marketing di LECINOVA in collaborazione con Voice comunicazione visiva s.r.l. COORDINAMENTO EDITORIALE Voice comunicazione visiva s.r.l. via G.B. Bertini, 3 20154 Milano Tel. 0231810088 Fax 0231810077 Direttore responsabile: Anna Galfetti Testi: Paola Rosola Supervisione scientifica: dott. Carlo Candiani, Direttore Scientifico Novartis Consumer Health Art direction: Voice comunicazione visiva s.r.l. Illustrazioni: Alessandra Scandella Finito di stampare nel marzo 2001 presso la tipografia Arti grafiche 2000 Il contenuto della pubblicazione è liberamente utilizzabile, salvo l obbligo di citare la fonte. 17