Figura 39: Concentrazione media annuale PM10 (µg/m3) attribuita a tutte le sorgenti considerate (Concentrazione massima: 45,76 µg/m3)



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Transcript:

Intervento di PII in variante Figura 39: Concentrazione media annuale PM10 (µg/m3) attribuita a tutte le sorgenti considerate (Concentrazione massima: 45,76 µg/m3) 121

Intervento di PII in variante Figura 40: Concentrazione media annuale PM10 (µg/m3) attribuita al traffico I valori massimi delle concentrazioni dovute al traffico si raggiungono sulle arterie stradali a massima percorrenza. 122

Intervento di PII in variante Figura 41: Concentrazione media annuale PM10 (µg/m3) attribuita al riscaldamento civile Il contributo del riscaldamento civile è più contenuto rispetto ai comparti emissivi del traffico e delle attività industriali. 123

Intervento di PII in variante Figura 42: Concentrazione media annuale PM10 (µg/m3) attribuita alle sorgenti industriali Il valori più significativi sono stati determinati nel territorio comunale di Brescia, Rezzato e Mazzano. 124

Il successivo aggiornamento dello Studio (ottobre 2006) è stato focalizzato sulla valutazione dell impatto di politiche di intervento sul comparto relativo il trasporto su strada, che rappresenta la maggior sorgente inquinante nelle aree urbane del nord Italia. Taluni aspetti sono utili per un ulteriore approfondimento di indagine sulla componente nell ambito del presente Quadro Conoscitivo dello Stato dell Ambiente. Si riportano di seguito gli estratti ritenuti più significativi per le indagini in oggetto. In particolare, sono stati analizzati gli effetti sulla qualità dell aria di due diverse tipologie di intervento: la prima relativa allo svecchiamento del parco circolante, la seconda ipotizzando particolari misure di intervento sulla circolazione che possono essere attuate dall Amministrazione Comunale. L attività di ricerca è stata articolata nei seguenti punti: 1. Analisi delle emissioni da traffico: a. Aggiornamento all anno 2000 delle emissioni da traffico del Caso Base preso in esame nella prima fase dello Studio [1], [2]: utilizzo di fattori di emissione (EF) contenuti nell ultima versione del modello TRaffic Emission Factor Improved Calculation (TREFIC) [3]. b. Aggiornamento della composizione del parco circolante al 2003 e stima delle relative emissioni con TREFIC. c. Analisi di scenari di intervento sulla circolazione, e valutazione dell effetto dell intervento sia con il parco stimato al 2000 che con quello più recente aggiornato al 2003. 2. Simulazioni dell impatto al suolo in termini di concentrazioni di inquinanti (NOx e PM10) con il modello gaussiano ARIA Impact [4]: a. Simulazione dello Scenario di Riferimento con l aggiornamento dei fattori di emissione (punto 1.a). b. Simulazione dello Scenario 2003 utilizzando il parco circolante al 2003 (punto 1.b). c. Simulazione di Scenari corrispondenti ai diversi interventi ipotizzati (punto 1.c). ( ) La simulazione dello scenario di riferimento aggiornato rispetto allo Studio [1] è stata predisposta considerando gli input emissivi corrispondenti al parco circolante al 2000, descritto precedentemente (paragrafo 2.1). L impatto sul territorio simulato con il modello, analogamente a quanto fatto in [1], [2], è stato valutato in termini di concentrazioni medie annuali ed è illustrato graficamente nelle Figure 13 e 14. I valori massimi per le concentrazioni di ossidi di azoto arrivano sino a circa 40 µg/m3, mentre per le polveri sottili arrivano a circa 15 µg/m3. Entrambe le mappe di isoconcentrazione al suolo mettono in evidenza che i valori massimi sono raggiunti nella parte del dominio corrispondente all asse viario principale che caratterizza il territorio in esame, mentre i valori minimi di concentrazione calcolati sono localizzati nelle aree periferiche, principalmente nella parte settentrionale. Tale distribuzione spaziale è conseguente principalmente alla prevalenza delle emissioni dovute all autostrada ed alla tangenziale sud rispetto ai contributi del traffico extraurbano ed urbano diffuso. ( ) Per quanto riguarda le concentrazioni medie annuali di NOx simulate sul dominio (Figura 15), la diminuzione massima delle concentrazioni rispetto al 2000 è pari a 8 µg/m3, mentre in termini di variazioni percentuali si arriva al 22%. La distribuzione spaziale delle differenze di concentrazione è simile a quella che si ottiene in termini percentuali: le maggiori differenze si osservano in corrispondenza del tratto autostradale, mentre avvicinandosi alla parte nord del dominio le differenze diminuiscono. 125

126

Tabella 26 - Valori massimi delle concentrazioni medie annuali sul dominio di calcolo. Parco circolante di riferimento NOx (µg/m3) 1998 74.00 14.93 2000 36.31 12.62 2003 28.62 12.62 PM10 Lohmeyer (µg/m3) 3.5.4.7. Convenzione tra l istituto Superiore di Sanità e il Comune di Brescia per la Valutazione della qualità dell aria ambiente e del rischio sanitario associato nell area del Comune di Brescia (aprile 2009) Quale ulteriore approfondimento di indagine sulla componente atmosfera, si fa riferimento allo studio Convenzione tra l Istituto Superiore di Sanità e il Comune di Brescia per la valutazione della qualità dell aria ambiente e del rischio sanitario associato nell area del Comune di Brescia (aprile 2009), sviluppato attraverso un monitoraggio dell aria ambiente in alcune aree del Comune di Brescia, ritenute particolarmente significative, ricercando parametri non convenzionali, tipici del fenomeno di contaminazione del sito Brescia-Caffaro. Questo studio di dettaglio consente una lettura approfondita della componente atmosfera che può utilmente essere utilizzata per la caratterizzazione ambientale del sito oggetto di PII (pur se non ricompreso nel perimetro del SIN Brescia-Caffaro). Le postazioni di monitoraggio sui due periodi estate 2007 e inverno-primavera 2008, sono le seguenti: 7 postazioni, messe a punto dall Istituto Superiore di Sanità (ISS) in collaborazione con l Istituto Mario Negri, di cui 4 all interno del perimetro del Sito di Interesse Nazionale Brescia-Caffaro e 3 all esterno al sito. Intervento di PII in variante Area di studio Brescia-Caffaro con indicazione delle postazioni di campionamento dell aria ambiente. Dallo studio emerge quanto riportato negli estratti principali che seguono. I livelli di PCDD/PCDF, espressi come T-TEQ, variano da un valore minimo di 8,2 fg/mc ad un valore massimo di 201,1 127

fg/mc nella stagione estiva e da 10,9 fg/mc a 149,6 fg/mc nella stagione invernale. Mediamente le postazioni che presentano i valori di concentrazione più alti sono la IV Circoscrizione (130,5 fg/mc) e Scuola Kennedy (75,4 fg/mc) nel periodo estivo e Scuola Kennedy (51,6 fg/mc) e Quartiere I maggio (50,2 fg/mc) nel periodo invernale. La postazione relativa alla Scuola Kennedy presenta, nei due periodi di osservazione, i valori medi più alti di PCDD/PCDF I-TEQ. Andamento delle concentrazioni espresse in tossicità equivalente delle PCDD/PCDF I livelli di PCBDL, espressi come WHO-TEQ, si attestano su valori che partono da un minimo di 0,010 pg/mc ad un massimo di 0,180 pg/mc, nella stagione estiva a valori compresi tra 0,0012 pg/mc e 0,081 pg/mc, nella stagione invernale. Inoltre per i PCBDLcome per i PCBTOTALI è stata rilevata una costante maggiore contaminazione nella zona della IV Circoscrizione. Andamento delle concentrazioni espresse in tossicità equivalente dei PCBDL 128

Andamento delle concentrazioni dei PCBTOTALI, ottenute nei diversi periodi di campionamento per ogni stazione Le concentrazioni medie degli IPA, determinati nel solo periodo invernale, vanno da un minimo di 2,19 ng/mc nella postazione IV Circoscrizione ad un massimo di 8,46 ng/mc nel campionamento eseguito a Cascina Ronchi ad un altezza di 30cm dal suolo. Nella stessa postazione il campionamento effettuato ad una altezza di 2m ha dato un notevole valore medio di 3,14 ng/mc, questo ad ulteriore conferma dell influenza del risolleva mento dal suolo delle particelle più fini in particolari condizioni atmosferiche. Concentrazioni medie degli IPA ottenute nei diversi periodi di campionamento per ogni postazione La concentrazione dei Metalli in aria ambiente è risultata variare dal limite inferiore di rilevabilità analitico a valori maggiori: - Arsenico presenta un picco di concentrazione media a Sant Eufemia pari a 69,4 ng/mc mentre nelle altre postazioni i valori variano da 9,44 a 29,7 ng/mc, valori più alti rispetto al valore obiettivo del DL.vo 152/2007. - Cadmio presenta una contaminazione dell aria ambiente alquanto uniforme con concentrazioni media contenute tra 1,81 e 3,86 ng/mc, valori inferiori al valore obiettivo del DL.vo 152/2007. - Nichel mostra valori comresi tra 10,9 e 29,4 ng/mc. - Mercurio si osservano valori medi contenuti tra 20,3 e 40,8 ng/mc inferiore al valore dell OMS Regione Europea. - Piombo presenta un range di valori medi tra 2,12 e 28,6 ng/mc, inferiore al limite riportato dal DM 60/2002. - Cromo i valori medi variano tra 16,8 e 44,9 ng/mc. 129

Valori delle concentrazioni medie dei metalli rilevate nei diversi periodi di campionamento per ogni postazione Si riporta di seguito versione integrale del capitolo considerazioni conclusive. Per quanto concerne le concentrazioni riscontrate in aria ambiente, si possono trarre le seguenti considerazioni conclusive. I livelli di PCDD/PCDF, espressi come I-TEQ, variano da un valore minimo di 8,2 fg/m 3 ad un valore massimo di 201,1 fg/m 3 nella stagione estiva e da 10,9 fg/m3 a 149,6 fg/m 3 nella stagione invernale. Mediamente le postazioni che presentano i valori di concentrazione più alti sono la IV Circoscrizione (130,5 fg/m 3 ) e Scuola Kennedy (75,4 fg/m 3 ) nel periodo estivo e Scuola Kennedy (51,6 fg/m 3 ) e Quartiere I Maggio (50,2 fg/m 3 ) nel periodo invernale. La postazione relativa alla Scuola Kennedy presenta, nei due periodi di osservazione, i valori medi più alti di PCDD/PCDF (I-TEQ). Dall analisi dei dati meteorologici si nota che, sia nel periodo estivo che nel periodo invernale, la direzione del vento in quota (150-250m) è prevalente dai settori ENE-ESE, con velocità massima di circa 10 m/s, cioè in direzione della postazione Scuola Kennedy che si trova nel settore NW rispetto al sito contaminato dell area ex-caffaro. Questo andamento viene confermato anche dai valori medi delle concentrazioni delle PCDD/PCDF totali, relativi ai due periodi d osservazione. La postazione di riferimento di Colle Maddalena presenta un valore di 18,6 fg[i-teq]/m 3. Nel contesto della presenza in ambiente dei PCDD/PCDF e PCB si riporta quanto deliberato dalla Comunità Europea [118]: le diossine (PCDD), i furani (PCDF) e i bifenili policlorurati (PCB) sono un gruppo di sostanze chimiche tossiche e persistenti che hanno effetti negativi sulla salute umana e sull'ambiente, tra cui l indebolimento del sistema immunitario, di quello nervoso e del sistema endocrino, nonché disturbi della funzionalitàriproduttiva e sospetti effetti cancerogeni. I feti ed i neonati sono i più sensibili all'esposizione a tali sostanze. Non solo l'opinione pubblica, ma anche la comunità scientifica e il mondo politico hanno esternato timori fondati per gli effetti negativi che l'esposizione a lungo termine a quantità anche infinitesimali di diossine/furani e PCB può produrre sulla salute umana e sull'ambiente. Negli ultimi 20 anni è stata conseguita una riduzione generalizzata dei livelli di diossine/furani e PCB attraverso numerose misure di abbattimento delle emissioni, ma sono necessarie altre azioni a tutela della salute umana. Per ridurre i livelli di assunzione è importante ridurre il tenore di tali sostanze nella catena alimentare poiché il consumo di cibo è la via principale di esposizione degli esseri umani. La contaminazione della catena alimentare è provocata dalla contaminazione ambientale. È pertanto necessario prendere misure per ridurre la presenza di diossine/furani e PCB sia nell'ambiente che nei mangimi e negli alimenti. Il 24 ottobre 2001 la Commissione ha adottato una comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo e al Comitato economico e sociale su una strategia comunitaria sulle diossine, i furani e i bifenili policlorurati. La strategia è duplice: una strategia per ridurre la presenza di diossine/furani e PCB nell'ambiente e una strategia per ridurre la presenza di diossine/furani e PCB nei mangimi e negli alimenti. La strategia sopra citata elenca una lunga serie di azioni per il breve, medio e lungo periodo. Nell'attuazione della strategia si è data la precedenza agli aspetti evidenziati nelle conclusioni del Consiglio, tra i quali la partecipazione dei paesi candidati e in via di adesione. Altre azioni fondamentali nel breve e medio termine comprendono la ricerca, le attività di sensibilizzazione dell'opinione pubblica, la cooperazione a livello internazionale e l'elaborazione di documenti di riferimento che illustrano le migliori tecniche disponibili. 130

Per il lungo termine le azioni riguardano gli obiettivi in materia di ambiente e salute contenuti nel Sesto programma d'azione per l ambiente. Queste azioni comprendono la raccolta integrata di dati per dimostrare un collegamento tra ambiente e salute, l'istituzione di programmi di monitoraggio e l'individuazione di nuove misure. Le azioni intraprese in questo settore sono collegate alla strategia europea per l'ambiente e la salute e i risultati contribuiranno alla preparazione del piano d'azione per l'ambiente e la salute da attuare entri il 2010. Sulla base di quanto sopra riportato in relazione alla strategia per PCDD/PCDF e PCB della Comunità Europea, si ritiene estremamente importante il presente studio sulla presenza di tali sostanze, definibili POP S (Persistent Organic Pollutants) nell aria ambiente in quanto potrà fornire agli Amministratori locali un quadro più preciso del fenomeno di contaminazione del territorio bresciano al fine di poter intraprendere più incisive e puntuali azioni azioni per la minimizzazione del rischio di esposizione della popolazione. In generale si può affermare che lo studio condotto, relativamente alla presenza di PCDD/PCDF e PCB nell aria ambiente, ha evidenziato una situazione compatibile con quella di altre aree italiane e non, caratterizzate da una forte antropizzazione (vedi paragrafo 9). Le concentrazioni medie degli IPA, determinati nel solo periodo invernale, vanno da un minimo di 2,19 ng/m 3, nella postazione IV Circoscrizione ad un massimo di 8,46 ng/m 3 nel campionamento eseguito a Cascina Ronchi ad un altezza di 30 cm dal suolo. Nella stessa postazione il campionamento effettuato ad una altezza di 2 m ha dato un valore medio di 3,14 ng/m 3, questo ad ulteriore conferma dell influenza del risollevamento dal suolo delle particelle più fini in particolari condizioni atmosferiche. Relativamente al benzo[a]pirene, appartenente alla famiglia degli IPA, il DM 25.11.2004 fissa un limite, come media mobile annuale, di 1 ng/m 3 ; mentre l OMS fissa un valore di Unit Risk (UR) pari a 1,5x10-3 per µg/m 3, cioè una concentrazione pari a 0,011 µg/m 3 (11 ng/m 3 ) per un incremento di rischio cancerogeno di 1/1.000.000. Pertanto assumendo, in caso peggiore, che tutti gli IPA siano costituiti da benzo[a]pirene, i valori riscontrati sono sotto il limite fissato dall OMS. La Tabella 36 riporta i valori medi di concentrazione dei parametri analizzati nell aria ambiente. Tabella 36 - Valori medi di concentrazione dei parametri analizzati nell aria ambiente differenziandoli per tipologia dei siti di campionamento. Parametri Aree a più alta contaminazione dei suoli Cascina Ronchi IV Circoscrizione Scuola Passo Gavia Quartiere I Maggio Aree esterne a quelle a maggior contaminazione Scuola J.F. Kennedy Quartiere Sant Eufemia Sito di riferimento Colle Maddalena PCDD/PCDF (fg/m 3 ) 2023 1838 999 PCDD/PCDF (fg[i-teq]/m 3 ) 43,9 46,1 18,6 PCBTOTALI(pg/m 3 ) 4767 6657 361 PCBDL(fg[WHO-TEQ]/m 3 ) 21,2 9,20 7,00 IPA (pg/m 3 ) 3766 5371 - B[a]P (pg/m 3 ) 26,0 34,0 - Hg (ng/m 3 ) 26,7 31,4 - Cd (ng/m 3 ) 2,75 2,71 - As (ng/m 3 ) 18,1 46,2 - Pb (ng/m 3 ) 18,0 8,09 - Cr (ng/m 3 ) 20,9 35,4 - Ni (ng/m 3 ) 18,8 24,3 - Si può notare come 8 parametri su i 12 riportati presentano i valori più alti nelle postazioni dei siti di contorno come i PCB e IPA totali, i PCDD/PCDF, espressi in TEQ, ed alcuni Metalli; valori che, comunque, sono dello stesso ordine di grandezza di quelli rilevati nel sito contaminato. La concentrazione dei Metalli in aria ambiente è risultata variare dal limite inferiore di rilevabilità analitico a valori maggiori e precisamente: Arsenico: presenta un picco di concentrazione media a Sant Eufemia pari a 69,4 ng/m 3 mentre nelle altre postazioni i valori medi variano da 9,44 a 29,7 ng/m 3. Il Dl. vo 152/2007 [119], recepimento della direttiva 2004/107/CE [13], prevede per l Arsenico un valore obiettivo di 6 ng/m 3, presente nelle frazione PM 10 del materiale particolato, calcolato come media su anno civile, da raggiungere entro il 31 dicembre 2012 (art. 3 comma 4). Dai dati relativi ai siti dell area di Brescia si evince che le concentrazioni medie 131

rilevate, per quanto non riferite ad una media annuale ma a circa 3 mesi, sono più alte del valore obiettivo proposto. Inoltre, l OMS [7] riporta, sempre per l Arsenico, una Unit Risk (UR) pari a 1,5x10-3 per µg/m 3, ovvero per una esposizione nell intero arco della vita di 0,00067 µg/m 3 (0,67 ng/m 3 ) si avrebbe un eccesso di rischio cancerogeno di 1/1.000.000. Cadmio: presenta una contaminazione dell aria ambiente alquanto uniforme con concentrazioni medie contenute tra 1,81 e 3,86 ng/m 3. Il Cadmio, rispetto al valoreobiettivo del DL. vo 152/2007 pari a 5 ng/m 3, presenta valori medi di concentrazione inferiori e, considerando il limitato tempo di misura, del tutto accettabili. Per quanto riguarda l UR, l OMS, fornisce un valore di 1,8x10-3 per µg/m 3, ovvero di 0,00056 µg/m 3 (0,56 ng/m 3 ) per un eccesso di rischio cancerogeno di 1/1.000.000; ed inoltre, sempre l OMS, indica una linea guida di qualità dell aria di 0,5 µg/m 3, come media annuale, per prevenire qualsiasi ulteriore incremento di Cadmio nel suolo agricolo capace di aumentare l assunzione di Cadmio con la dieta delle future generazioni. Nichel: mostravalori medi compresi tra 10,9 e 29,4 ng/m 3. Il valore obiettivo per il metallo è pari a 20 ng/m 3, valore che viene superato dal 35% dei valori puntuali (vedi allegato Mario Negri) e dal 57% dei valori medi. L UR per il Nichel è 3,8x10-4 per µg/m 3 cioè una concentrazione pari a 0,0026 µg/m 3 (2,6 ng/m 3 ) per un incremento di rischio cancerogeno di 1/1.000.000. Mercurio: l OMS ha elaborato, per la Regione Europea, delle linee guida [7] in cui per il metallo riporta un valore di 1 µg/m 3 come media annuale; dai dati medi ottenuti nel rilevamento si osservano valori contenuti tra 20,3 e 40,8 ng/m 3, pertanto inferiori di più di un ordine di grandezza rispetto al valore dell OMS - Regione Europea. Piombo: presenta un range di valori medi tra 2,12 e 28,6 ng/m 3 decisamente inferiori al limite di 0,5 µg/m 3, riportato dal DM 60/2002 [12], come media anno civile. Cromo: non ci sono riferimenti normativi o linee guida per il metallo totale, ma solo per la forma Cr VI che esibisce un rischio cancerogeno; i valori medi variano tra 16,8 e 44,9 ng/m 3. Quest ultimo valore si riferisce alla postazione di Sant Eufemia. Per quanto riguarda le concentrazioni dei metalli riscontrate, si hanno alcuni scostamenti dai limiti sanitari proposti in relazione al rischio cancerogeno, tuttavia si ribadisce quanto detto in relazione alle diverse modalità di campionamento adottate. Per quanto concerne le deposizioni atmosferiche totali i dati rilevati nell area in esame si attestano su valori riscontrabili in situazioni analoghe, in base ai dati di letteratura. Per i PCDD/PCDF i valori medi riscontrati, compresi tra 1,02 e 11,4 pg[i-teq]/m 2 d, sono dello stesso ordine di grandezza con quanto riscontrato a Mantova [24], vasta area industriale con presenza di inceneritori (rifiuti urbani, ospedalieri, industriali); con Reggio Emilia [110], area con scarsi insediamenti industriali ma con inceneritore di rifiuti urbani. Da notare anche i valori riscontrati in Belgio [109] sia in aree urbane che rurali e nell area del Lago Maggiore [95], tutti paragonabili con i valori riscontrati nelle deposizioni atmosferiche nell area di Brescia. Per quanto riguarda i PCBSil dato medio riscontrato nella postazione relativa alla IV Circoscrizione risulta il più alto in assoluto sia come concentrazione espressa in tossicità equivalente, sia come concentrazione totale. Le restanti postazioni mostrano valori medi in linea con quanto rilevato in Italia nell area del Lago Maggiore [95], nell area industriale di Chicago [112] e nel bacino della Senna, in Francia [114]. La Tabella 37 riporta i valori medi di concentrazione dei parametri analizzati nelle deposizioni atmosferiche differenziandoli per tipologia dei siti di campionamento e si può notare come i dati relativi alle deposizioni totali dei PCDD/PCDF presentano i valori massimi nel sito di riferimento, di poco superiore al dato relativo alle aree esterne a quelle a maggior contaminazione dei suoli che, a loro volta, hanno il valore più alto delle PCDD/PCDF, espresse in TEQ. Questo, come già accennato, può essere imputato alle diverse fonti di emissione di questi composti, nell area del comune di Brescia. Di contro, i valori medi dei PCB, sia totali che DL, sono di gran lunga i più alti nelle postazioni relative al sito contaminato che è stato, nel passato, ed è tuttora la fonte principale di emissione di tali composti. Tabella 37 - Valori medi di concentrazione dei parametri analizzati nelle deposizioni atmosferiche rapportati alla tipologia dei siti di campionamento. Parametri Aree a più alta contaminazione dei suoli Cascina Ronchi IV Circoscrizione Scuola Passo Gavia Quartiere I Maggio Aree esterne a quelle a maggior contaminazione Scuola J.F. Kennedy Quartiere Sant Eufemia Sito di riferimento Colle Maddalena 132

PCDD/PCDF (pg/m 2 d) 34,0 88,7 90,9 PCDD/PCDF (pg[i-teq]/m 2 d) 1,39 6,50 3,19 PCBTOTALI(pg/m 2 d) 1001038 61167 16293 PCBDL(fg[WHO-TEQ]/m 2 d) 3282 2582 926 IPA (pg/m 2 d) 1644 995 888 B[a]P (pg/m 2 d) 39,3 9,80 <5,38 Negli anni scorsi sono state proposte varie linee guida [109] per associare le deposizioni totali delle diossine e furani, sia su base annua che mensile, alla dose massima giornaliera tollerabile dall organismo umano (TDI - Tolerable Daily Intake). Oggi un recente studio [120] ha analizzato il problema delle deposizioni dei PCDD/PCDF e PCB S con i seguenti obiettivi: - esaminare il contributo dei PCB S nelle deposizioni totali dei PCDD/PCDF e PCB S ; - stimare ed aggiornare gli attuali valori di linee guida per le deposizioni dei PCDD/PCDF; - vedere la fattibilità di fissare valori limite per le deposizione dei PCB NDL. I valori critici di deposizione sono derivati dal raffronto delle stime di assunzione calcolate da modelli basati su criteri di protezione della salute umana. I criteri tossicologici sono stati selezionati dalla rassegna di valori proposti da organismi internazionali per PCDD/PCDF, PCB DL e PCB NDL e sono riportati nelle Tabelle 38 e 39, mentre la Tabella 40 riporta l assunzione media giornaliera, per individui adulti, di PCDD/PCDF, PCB DL e PCB NDL [120]. Tabella 38 - Sommario dei criteri tossicologici per PCDD/FS e DL-PCBS basati su studi animali. Parametri LOAEL NOAEL Assunzione umana corrispondente Fattore di sicurezza Criterio tossicologico Bibliografia PCDD/PCDF 10-40 ng/kg (1) 14-37 pg[teq]/kgd 10 1-4 pg[i-teq]/kgd WHO (1998) TWI: 7 pg[teq]/kgw EU-SCF * (2000) PCDD/PCDF + DL-PCBS TWI: 14 pg[teq]/kgw TDI: 2 pg[teq]/kgw EU-SCF (2001) NOAEL: 16 (2) ng/kg LOAEL: 28 (3) ng/kg 330-630 pg[teq]/kgm 9,6 TMI: 70 pg[who-teq]/m JECF A (2001) WHO: WORLD HEALTH ORGANIZATION. EU-SCF: HEALT AND CONSUMER PROTECTION - SCIENTIFIC COMMITTEE ON FOOD. JECF A: THE JOINT FAO/WHO COMMITTEE ON FOOD ADDITIVES. (1) studi animali nei topi e scimmie: effetti immunologici, neurologici e di riproduzione. (2) riduzione negativa di sperma nei topi. (3) effetti urogenitali nei topi. * basati dai dati sviluppati da WHO. Tabella 39 - Sommario dei criteri da studi animali o di popolazione per NDL-PCBS. Parametri (Massimo) minimo peso corporeo per livelli di (no)effetti Corrispondente assunzione giornaliera Bibliografia 133

NDL-PCBS NOAEL 30-40 µg/kg 500 µg/kg (4) (test su animali) BMDL(5%) (5) 1000 ng/g grasso EFSA: EUROPEAN FOOD SAFETY AUTHORITY. (4) effetti nel fegato e nella tiroide dei topi. (5) dati di epidemiologia umana - sviluppo compartimentale ed effetti immunologici. EFSA (2005) Tabella 40 - Assunzione media di PCDD/FS, DL-PCBS e NDL-PCBS in individui adulti. Età adulti (> 21 anni) Sesso PCDD/FS pg(teq)/d DL-PCBS pg(teq)/d NDL-PCBS ng/d M 95 131 594 F 78 90 441 Considerato, inoltre, che da un punto di vista tossicologico PCDD S + PCDF S e DL-PCB S hanno effetti simili e additivi e l assunzione settimanale tollerabile è valida per la loro somma, è chiaro che un limite per le deposizioni atmosferiche viene indicato per la somma di diossine/furani + DL-PCB S. I valori limite per i gruppi separati non sono stati previsti. Le linee guida riguardano unicamente il comportamento di entrambi i gruppi di sostanze, considerati come sommatoria delle concentrazioni riscontrate, dalla deposizione alla catena alimentare. I valori di deposizione critica calcolati si riferiscono alle medie annuali. L Agenzia per l Ambiente Finlandese (VMM) applica i seguenti fattori di conversione unicamente per i PCDD S + PCDF S : - per convertire i valori da annuali a mensili: fattore 2,6; - per prendere in considerazione assunzioni attraverso altri percorsi di esposizione: fattore 0,75. Nell attuale sistema di valutazione dei valori misurati, la VMM applica solamente i valori che corrispondono ad assunzioni giornaliere tollerabili di 1 e 4 pg[teq]/kgd; utilizzando il valore massimo 4 pg[teq]/kgd si ottiene un valore di deposizione media mensile pari a 26 pg[teq]/m 2 d per i soli PCDD S + PCDF S e 26 pg[teq]/m 2 d è ugualmente applicato ai soli DL-PCB S. Il nuovo valore critico di deposizione proposto da VMM rappresenta un valore più rigoroso per i seguenti motivi : - è basato essenzialmente su un TDI di 2 pg[teq]/kg d, rispetto ai 4 pg[teq]/kgd sopra considerati; - è applicato per la somma di diossine/furani + DL-PCB S, e non per ogni gruppo separato. Se lo stesso fattore di conversione ad una media mensile è ora applicato al valore di deposizione critica calcolato annualmente in 8,2 pg[teq]/m 2 d 5, si ottiene un valore limite di 21 pg[teq]/m 2 d per la somma di PCDD/F S + PCB S come media mensile, un criterio marcatamente più conservativo. Per i NDL-PCB S e i marker PCB S non è stata formulata nessuna proposta, da una parte perché non c è un criterio ufficiale per valutare una TDI, dall altra parte perché il comportamento dei marker PCB S è diverso fra i diversi congeneri e non è rappresentativo per il gruppo dei PCB S poiché la loro presenza predominante è nella fase gassosa i marker PCB S sono meno idonei come indicatori per la deposizione di PCB S. Nello specifico caso dello studio nell area di Brescia si sono ottenuti, per le varie postazioni, valori di deposizione atmosferica per i PCDD S + PCDF S + PCB DL, come media dell intero periodo di indagine (che può ragionevolmente essere paragonato ad una media mensile), compresi nel range 1,11 e 15,9 pg[teq]/m 2 d, quindi mediamente al di sotto del valore di 21 pg[teq]/m 2 d, proposto da VMM, considerabile sufficientemente conservativo e cautelativo per la salute umana. I valori rilevati nella deposizioni atmosferiche totali per gli IPA, pur considerando la variabilità del numero e dei termini determinati, risultano in linea con quanto citato dai dati reperiti dalla letteratura scientifica nazionale ed internazionale. In definitiva si può affermare che, considerando le molteplici forzanti, che insistono sull area di Brescia, dovute all alta antropizzazione passata ed attuale (ex-caffaro, inceneritore, fonderie), la situazione 5 Tale valore la VMM l ha ricavato da una relazione lineare tra l esposizione e la deposizione, considerando le proprietà specifiche dei congeneri ed il contributo costante del fondo antropico all esposizione stessa. 134

nel complesso può ritenersi in linea con altre aree con alta presenza di industrie e con elevato traffico autoveicolare, in base ad un confronto con dati della letteratura nazionale ed internazionale e con gli standard di qualità ambientale adottati da Enti internazionali preposti alla salvaguardia della salute umana. 3.5.4.8. Valutazione Ambientale strategica del DdP del Comune di Brescia Rapporto Ambientale Una recente e importante fonte, da cui reperire informazioni a livello comunale, è il Quadro Conoscitivo dello Stato dell ambiente (Allegato 02 al Rapporto Ambientale VAS del Comune di Brescia) pubblicato nel luglio 2011. Nel capitolo relativo all analisi della qualità dell aria cittadina si riportano, per ciascun inquinante monitorato nel territorio comunale, le principali fonti, gli effetti sulla salute correlati all esposizione e l analisi delle concentrazioni. Si ripropongono di seguito alcuni estratti di tali campagne di monitoraggio. BIOSSIDO DI ZOLFO SO 2 I valori della concentrazione media annuale si sono mantenuti sempre al di sotto del valore limite fissato dal DM 60/02 per la protezione degli ecositemi pari 20 µg/m 3. In tutto il periodo preso in considerazione (dal 2002 al 2009) non sono stati registrati superi del valore soglia fissato per la protezione della salute umana (Valore soglia: concentrazione media oraria = 350 µg/m 3 ). Considerando i valori limite per l SO 2 fissati dal DM 60/02 sia per la protezione della salute umana, sia per la protezione degli ecosistemi, si evidenzia che le concentrazioni di biossido di Zolfo rientrano nei limiti di legge. Pertanto l SO 2 risulta essere un inquinate che non desta grande preoccupazione per la qualita` dell aria nel territorio comunale. OSSIDI DI AZOTO NOX Nel periodo dal 2002 al 2005 le concentrazioni medie annue di NO 2 rilevate dalle stazioni di via Ziziola e Broletto sono state inferiori al limite fissato dal DM 60/02. Mentre dal 2006 il valore medio annuale registrato dalla stazione di Ziziola supera il valore limite fissato dal DM60/2002 (tenendo conto del margine di tolleranza). Nelle stazioni di via Triumplina e di via Turati, le concentrazioni medie annue superano sempre il limite previsto dalla legge; i valori rilevati in queste due ultime stazioni sono condizionati dalla vicinanza di vie interessate da traffico veicolare molto intenso. Le concentrazioni medie annuali di NO 2 rilevate da tutte le centraline presenti nelterritorio comunale sono superiori al valore limite fissato dalla norma per tutto il periodo dal 2007 al 2009. Il DM60/2002 per proteggere la salute umana prevede il seguente limite per le concentrazioni orarie: n superi concentrazione media 1h 200 µg/m 3 + margine di tolleranza, non più di 18 volte l anno. Si sono presentate due situazioni di superamento del limite di legge per le concentrazioni orarie di NO 2 (non più di 18 volte l anno) nel 2003 presso la stazione posizionata in via Turati e nel 2009 presso la stazione di via Ziziola. In tutte gli altri casi il limite fissato per la protezione della salute umana è stato rispettato. Per quanto riguarda la presenza di NOx in atmosfera, la normativa vigente prevede il limite di 30 µg/m 3 per il valore della concentrazione media annuale di ossidi di azoto. Questo valore è stato fissato per salvaguardare la vegetazione dai danni causati dalla presenza di elevate concentrazioni di NOx. Le centraline di rilevamento presenti sul territorio comunale non sono rappresentative per l ambiente rurale, poichè posizionate in ambito urbano. Pertanto non è possibile confrontare i valori di concentrazione media annuale di NOx registrati dalle centraline con il limite fissato dal DM60/2002. 135

OZONO O 3 Il decreto Legislativo 183 del 2004 prevede che nell arco dell anno i giorni caratterizzati da concentrazioni di ozono maggiori di 120 µg/m 3 (mediando su intervalli di 8 ore) non debbano essere in numero superiore a 25 (valore bersaglio). Nel corso del 2009 i giorni caratterizzati da concentrazioni di ozono maggiori di 120 µg/m 3 (mediando su intervalli di 8 ore) sono stati 83 un valore superiore a tre volte il valore bersaglio fissato dal fissato dal D.Lgs 183/04, pari a 25 giorni l anno. Il decreto Legislativo 183 del 2004 fissa inoltre i limiti di allarme e di informazione e precisamente: - limite di allarme stabilisce che le concentrazioni medie orarie non debbano superare il valore pari a 240 µg/m 3 : dal 2003 al 2009 non si sono rilevate concentrazioni medie orarie superiori a detta soglia di allarme; - limite di informazione stabilisce che le concentrazioni medie orarie non debbano superare il valore pari a 180 µg/m 3 : nel 2009 vi sono stati 9 superi orari della soglia di informazione. Per quanto riguarda la protezione della vegetazione la normativa considera il valore chiamato AOT40 pari alla somma delle differenze tra le concentrazioni orarie superiori a 80 Wg/m 3 (=40 parti per miliardo) e 80 Wg/m 3 in un dato periodo di tempo (in questo caso da maggio a luglio), utilizzando solo i valori orari rilevati tra le 08:00 e le 20:00. Il D.Lgs 183/04 fissa un valore bersaglio per il 2010 per il paramentro AOT40 mediato su 5 anni pari a 18 mg/m 3 h e un valore obiettivo a lungo termine, da conseguirsi a partire dal 2020 mediando su ciascun anno, pari a 6 mg/m 3 h. L andamento dei valori di AOT40 nel periodo dal 2002 al 2009 mette in evidenza la criticità dei valori delle concentrazioni di ozono misurate nel territorio comunale e le difficoltà che si porranno nel rispettare i valori limite da conseguirsi a partire dal 2010 e dal 2020. L andamento delle concentrazioni medie mensili di O 3 nel Comune di Brescia misurate nell anno 2009 è riportato nella figura seguente. Il grafico evidenzia una forte stagionalità, con valori massimi di concentrazione tra maggio ed agosto, ovvero nella stagione estiva caratterizzata da intensa radiazione solare. Nel corso dell anno 2008, il 95 percentile delle medie orarie della concentrazione di Ozono misurato presso la centralina di via Ziziola è stato pari a 127 µg/m 3 (dato riportato nel VI rapporto ISPRA sulla Qualità dell Ambiente Urbano edizione 2009). MONOSSIDO DI CARBONIO CO Il valore della concentrazione media annuale di monossido di carbonio è diminuito dal 2002 al 2009. La riduzione delle concentrazioni è più evidente nelle stazioni che hanno misurato la concentrazione di CO in tutto l intervallo di tempo considerato, in particolar modo nelle stazioni posizionate in via Turati e in via Ziziola. In tutto il periodo preso in considerazione non si sono verificati episodi acuti di inquinamento da CO, infatti la media mobile delle concentrazioni su periodi di otto ore 8h non ha mai superato il valore di 10 mg/m 3 (fissato dal DM60/2002 con sommato il margine di tolleranza). L andamento delle concentrazioni medie mensile di CO, registrate nelle centraline del Comune di Brescia nel corso dell anno 2009. La presenza di monossido di carbonio non desta particolari preoccupazioni visto che in tutto il periodo considerato (dal 2002 al 2009) le concentrazioni sono state inferiori al valore limite fissato per la protezione della salute umana. PARTICOLATO ATMOSFERICO (PM10, PM2,5) Il 1 novembre 2004 è stato introdotto un nuovo Sistema di Misura (SM2005) gravimetrico che misura anche la parte semivolatile del particolato, per questo motivo le concentrazioni rilevate a partire da questa data sono più elevate rispetto agli anni precedenti. I valori della concentrazione media annuale registrata nelle stazioni di Broletto dal 2002 al 2009 e del Villaggio 136

Sereno dal 2006 al 2009 risultano essere sempre superiori o uguali al valore limite fissato dal DM 60/2002 pari a 40 µg/m3, ad eccezione del valore medio annuo registrato nella centralina Broletto nel 2008. Dal giugno 2006 è attivo presso la Stazione di monitoraggio del Villaggio Sereno anche il misuratore di PM2,5, i dati misurati sono consultabili sul sito del Comune di Brescia: www.comune.brescia.it e sul sito di Arpa Lombardia. Il numero di giorni nei quali la concentrazione media giornaliera di PM10 ha superato il valore di 50 µg/m3 è di molto maggiore (anche di 4 volte) al limite fissato dal DM60/2002 per tutte le centraline considerate. La stazione di rilevamento del Villaggio Sereno, operativa dal 2006, presenta valori di concentrazione media annuale e il numero di giornate di supero della concentrazione media giornaliera quasi sempre maggiori di quelli rilevati nella centralina di monitoraggio del Broletto. L andamento delle concentrazioni medie mensili di PM10, registratate nelle centraline del Comune di Brescia nel corso del 2009, evidenzia una stagionalità dell inquinamento da polveri fini. Infatti le concentrazioni sono più elevate nel periodo da ottobre ad aprile, caraterrizzato da condizioni atmosferiche avverse alla dispersione degli inquinanti in atmosfera. Nel 2009 il valore medio di concentrazione di PM2,5 misurato presso la stazione del Villaggio Sereno è stato pari a 31 Wg/m 3, mentre il rendimento percentuale dello strumento per la misurazione del PM2,5 nello stesso periodo è stato pari al 79%. L andamento delle concentrazioni di PM10 e PM2,5 finora analizzato e il confronto con i valori relativi ai capoluoghi di provincia lombardi evidenziano come il problema della presenza di polveri fini in atmosfera riguardi tutto il territorio della Regione Lombardia. BENZENE La concentrazione di benzene viene rilevata nella stazione di via Ziziola. Le concentrazioni medie annuali sono al di sotto del limite fissato dal DM 60/2002 pari a 5 µg/m 3, trascurando l applicazione del margine di tolleranza previsto per il periodo preso in considerazione (+5µg/m 3 fino al 1 gennaio 2006 con riduzione progressiva fino al raggiungimento del limite per il 01/01/2010). Le concentrazioni medie mensili di questo inquinante, misurate nel Comune di Brescia nel 2009, presentano un andamento stagionale carterizzato da valori massimi nei mesi tra novembre e febbraio. 137

3.6. Inquinamento acustico, elettromagnetico e luminoso Le problematiche legate a queste tipologie di inquinamento sono emerse nella loro reale e significativa consistenza solo in tempi recenti. La causa principale è riconducibile alla minor valenza generalmente attribuita ai particolari aspetti connessi a queste problematiche rispetto ad altre (inquinamento atmosferico, inquinamento delle acque, gestione dei rifiuti). Ulteriore fattore che ha generalmente portato a sottovalutare tali tematiche è riconducibile alla natura degli effetti di tali forme di inquinamento, che sono in genere poco evidenti, subdoli, non eclatanti, come invece accade per le conseguenze di altre forme di inquinamento ambientale. 3.6.1. Inquinamento Acustico 3.6.1.1. Zonizzazione acustica comunale Rapporto sullo Stato dell Ambiente Per la fase di indagine in merito alla componente contesto acustico il primo stumento consultato è la Zonizzazione Acustica del territorio comunale di Brescia, approvata con Delibera di Consiglio Comunale n. 194 del 29.09.2006 in attuazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1 marzo 1991 Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell'ambiente esterno, della Legge 26 ottobre 1995 n. 447 Legge quadro sull inquinamento acustico e della L.R. 10 agosto 2001 n.13 Norme in materia di inquinamento acustico, osservando i principi fondamentali in materia di tutela dell ambiente e della salute del cittadino dall inquinamento acustico, al fine di poter disporre di una zonizzazione del territorio comunale e quindi dell assegnazione, a ciascuna delle zone acustiche individuate, di una delle sei classi indicate nella Tabella A del DPCM 14 novembre 1997. Le indagini condotte nell ambito dell attività di redazione dello strumento comunale risultano una valida base nell individuazione di elementi attuali, utili alla descrizione dello stato dell ambiente in merito alla componente rumore. La normativa sancisce l obbligo del Comune di suddividere il territorio in 6 classi che, come indicato dal D.P.C.M. 14 novembre 1997 sono: - Classe I Aree particolarmente protette Rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche; aree destinate al riposo ed allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici. - Classe II Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale Rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali ed artigianali - Classe III Aree di tipo misto Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici. - Classe IV Aree di intensa attività umana Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici, con presenza di attività 138

artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali; le aree con limitata presenza di piccole industrie. - Classe V Aree prevalentemente industriali Rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni. - Classe VI Aree esclusivamente industriali Rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi. Dall osservazione delle documentazione e dalle cartografie predisposte per la Zonizzazione Acustica del Comune di Brescia, relativamente all area in esame, emergono le seguenti considerazioni: - sono state inserite in classe II le aree destinate ad uso prevalentemente residenziale con bassa densità di popolazione e di traffico veicolare; - non vi sono ambiti in cui è stata attribuita una classe I aree particolarmente protette e classe VI aree esclusivamente industriali; - essendo una zona urbana, la maggior parte dell area d indagine rientra in una classe IV (aree di intensa attività umana) soprattutto per la presenza di attività commerciali, artigianali, con alta densità di popolazione e per intenso traffico veicolare ma anche in classe III, aree di tipo misto. - si segnala la presenza di un importante sito industriale che viene classificato come area prevalentemente industriale (classe V); - in corrispondenza del passaggio dell autostrada A4, della ex SS 11 e degli assi ferroviari Brescia Edolo e Milano Venezia, è stata applicata una classe di zonizzazione acustica IV. Figura 43: Piano di Zonizzazione Acustica del comune di Brescia L analisi della situazione dell area soggetta a variante di PII ha evidenziato la presenza di alcuni ambiti a potenziale vocazione impattante sul contesto acustico, rappresentati in particolare 139

da poli attrattori e dalla rete di comunicazione viaria. Nel dettaglio, l area di PII ricade integralmente in Classe IV di zonizzazione acustica, come si può osservare dall estratto cartografico che segue. Il territorio esterno è rispettivamente classificato in classe V (zone ovest), in classe IV (zone nord-ovest, est e sud) e classe terza (zone nord-est). Figura 44: Estratto della Zonizzazione acustica del Comune di Brescia Area oggetto di PII in variante Di particolare interesse risulta l approfondimento condotto dal Settore Ambiente ed Ecologia in termini di rumorosità del traffico veicolare, i cui esiti, presentati nel Rapporto sullo Stato dell Ambiente del Comune di Brescia. Prima relazione sullo stato delle matrici ambientali (dicembre 2008) sono di seguito riportati Il rumore da traffico veicolare Vista la conformazione del territorio comunale che reca al suo interno autostrade, tangenziali e vie ad elevato scorrimento, la maggior fonte di rumore presente è sicuramente il traffico veicolare. Se si paragonano infatti i livelli di esposizione al rumore da traffico a quelli dovuti alle altre principali sorgenti lamentate (impianti di condizionamento, musica prodotta da pubblici esercizi, avventori all esterno dei locali) si vede come questi raggiungano livelli decisamente superiori a quelli di tutte le altre sorgenti. Da non sottovalutare è inoltre il rumore dovuto al traffico ferroviario. I livelli raggiunti infatti in prossimità dell infrastruttura ferroviaria sono decisamente superiori a quelli dovuti al trasporto su gomma. Va notato però che la popolazione esposta al rumore da traffico su rotaie è decisamente ridotta rispetto a quella esposta al traffico su gomma. Infatti tutta la popolazione comunale risulta, anche se con livelli diversi, esposta al traffico automobilistico. Di Seguito si riporta una mappa del comune di Brescia sulla quale sono evidenziate le maggiori arterie di stradali nonché le infrastrutture ferroviarie. 140

Mappa del Comune di Brescia nella quale sono evidenziate le princiali arterie stradali e le infrastrutture ferroviarie Verifica del livello di rumore presso cinque tipologie di infrastrutture Il comune di Brescia è in possesso di rilievi fonometrici condotti nell ambito della campagna del 1998-99 dall Azienda dei Servizi Municipalizzati di Brescia (ora A2A) effettuati per la prima bozza di zonizzazione acustica. Successivamente a questi nel 2004 il Settore Ambiente ed ecologia ha effettuato monitoraggi nel centro storico. I dati di cui sopra sono disponibili presso gli uffici del Settore Ambiente ed Ecologia del Comune di Brescia. Al fine di chiarire i livelli di esposizione ai quali sono esposti i cittadini residenti nelle varie zone del comune, il settore Ambiente ed Ecologia ha deciso di effettuare nel mese di dicembre 2007 un monitoraggio in continuo del livello di rumore per cinque tipologie di zone. Le misure sono state effettuate dalle 22:00 venerdì alle 8:00 di martedì in continuo. Lo scopo di queste misure è stato quello di verificare quali sono i livelli massimi di esposizione e inoltre di poter confrontare l andamento nel tempo del livello di rumore. Le cinque postazioni sono state scelte per mostrare la variabilità dei livelli di rumore a seconda della tipologia di sito analizzato. I monitoraggi sono stati eseguiti con campionamenti medi di 1 sec e poi rielaborati in modo da restituire un dato ogni mezz ora per facilitare il confronto tra i dati. In particolare sono stati scelti a rappresentanti del resto del comune i seguenti siti: 1.Strada interna di quartiere: Rappresenta una zona interna sulle colline di S. Eufemia, zona con scarso passaggio veicolare ed estremamente protetta dall inquinamento acustico dovuto al traffico veicolare. Presenta livelli di rumore inferiori a tutte le altre posizioni e caratterizzata da livelli bassissimi in periodo notturno. 2. Strada ad elevato scorrimento: Zona sita in prossimità di Via Bornata con traffico veicolare ad elevato flusso e continuo in tutto l arco delle 24 ore. Presenta livelli elevati su tutte le 24 ore e presenta solo lievi abbassamenti nelle ore notturne. 3. Fronte Autostrada: Sito esposto unicamente al rumore dovuto al traffico autostradale. Presenta un andamento simile a quello del punto 2 ma con livelli inferiori. Questo tipo di andamento è caratteristico delle sorgenti lineari (strade) con flussi di traffico caratterizzati da scarsa variabilità ed alta velocità. 4. Strada interna ai Villaggio Marcolini: Zona interna ad un villaggio Marcolini caratterizzata da scarso traffico 141

veicolare. Presenta un andamento paragonabile a quello del punto 1 ma caratterizzato da livelli più elevati. 5. Centro storico: Zona caratterizzata da scarso traffico veicolare ma con effetto canyon e conseguente aumento dei livelli. Presenta un andamento paragonabile a quello del punto 3 ma caratterizzato da maggior silenzio nelle ore notturne. R u m o re d a tr a ff ico ve ic o la r e Livello di rumore in db(a) S tra da a d elev a to s co rrim ento F ron te a utos tra da Vi lla g g io M a rc olin i S tra da in tern a d i qua rtiere C entro S rori c o 22.00 2.00 6.00 10.00 14.00 18.00 22.00 2.00 6.00 10.00 14.00 18.00 22.00 2.00 6.00 10.00 14.00 18.00 22.00 2.00 6.00 O r ario Grafici del rumore da traffico veicolare presso le cinque tipologie di infrastrutture oggetto del monitoraggio. 3.6.2. Inquinamento Elettromagnetico Da sempre sulla Terra è presente un fondo naturale di radiazione elettromagnetica non ionizzante dovuto ad emissioni del Sole, della Terra stessa e dell atmosfera. Il progresso tecnologico ha aggiunto a questo fondo naturale un contributo sostanziale dovuto alle sorgenti legate alle attività umane. Parallelamente agli enormi benefici dovuti alle varie forme di uso dell elettricità, sono cresciute le preoccupazioni per i potenziali rischi sanitari e di impatto sull ambiente delle onde elettromagnetiche, dato che l esposizione a loro complesse miscele di diverse frequenze riguarda ogni individuo della popolazione. In tutti gli ambienti domestici esistono infatti campi elettromagnetici: ciò è dovuto alla presenza degli impianti elettrici, ma anche e soprattutto ad una serie di apparecchiature ormai largamente diffuse quali tutti gli elettrodomestici, televisore, forni a microonde, ripetitori radio, telefonia cellulare, computer, trasformatori di lampade alogene, phon e così via. L uomo risulta interessato da questo tipo di fenomeno in un numero sempre maggiore di circostanze anche all esterno degli ambienti abitativi a causa della sempre più crescente diffusione dei telefoni cellulari, delle apparecchiature elettriche, elettroniche e per telecomunicazioni. L aumento dell interesse circa i diversi aspetti legati ai campi elettromagnetici ha spinto gli organi di governo preposti del nostro Paese a cercare di creare una ben precisa normativa per la regolamentazione di questo ambito, con riferimento particolare agli elettrodotti e ai sistemi per telecomunicazioni e radiotelevisivi. 3.6.2.1. I campi elettromagnetici I campi elettromagnetici (CEM) hanno origine dalle cariche elettriche e dal movimento delle cariche stesse (corrente elettrica). Infatti l oscillazione delle cariche elettriche (per esempio in un antenna o in un conduttore percorso da corrente) produce campi elettrici e magnetici che si 142