La Gestione delle Terre e Rocce da Scavo
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1 La Gestione delle Terre e Rocce da Scavo RemTech Expo 2018 (19, 20, 21 Settembre) FerraraFiere
2 1. Inquadramento normativo e sintesi della problematica; 2. L amianto in natura; 3. Esperienze di gestione; 4. Conclusioni e proposte.
3 Art. 24 Utilizzo nel sito di produzione delle terre e rocce escluse dalla disciplina rifiuti 2. Ferma restando l applicazione dell articolo 11, comma 1, ai fini del presente articolo, le terre e rocce da scavo provenienti da affioramenti geologici naturali contenenti amianto in misura superiore al valore determinato ai sensi dell articolo 4, comma 4, possono essere riutilizzate esclusivamente nel sito di produzione sotto diretto controllo delle autorità competenti. A tal fine il produttore ne dà immediata comunicazione all Agenzia di protezione ambientale e all Azienda sanitaria territorialmente competenti, presentando apposito progetto di riutilizzo. Gli organismi di controllo sopra individuati effettuano le necessarie verifiche e assicurano il rispetto delle condizioni di cui al primo periodo.
4 Art. 11 Terre e rocce da scavo conformi ai valori di fondo naturale 1. Qualora la realizzazione dell opera interessi un sito in cui, per fenomeni di origine naturale, nelle terre e rocce da scavo le concentrazioni dei parametri di cui all allegato 4, superino le concentrazioni soglia di contaminazione di cui alle colonne A e B, Tabella 1, Allegato 5, al Titolo V, della Parte IV, del decreto n. 152 del 2006, è fatta salva la possibilità che le concentrazioni di tali parametri vengano assunte pari al valore di fondo naturale esistente. A tal fine, in fase di predisposizione del piano di utilizzo, il proponente segnala il superamento di cui sopra ai sensi dell articolo 242 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e contestualmente presenta all Agenzia di protezione ambientale territorialmente competente un piano di indagine per definire i valori di fondo naturale da assumere. Tale piano, condiviso con la competente Agenzia, è eseguito dal proponente con oneri a proprio carico, in contraddittorio con l Agenzia entro 60 giorni dalla presentazione dello stesso. Il piano di indagine può fare riferimento anche ai dati pubblicati e validati dall Agenzia di protezione ambientale territorialmente competente relativi all area oggetto di indagine. Sulla base delle risultanze del piano di indagine, nonché di altri dati disponibili per l area oggetto di indagine, l Agenzia di protezione ambientale competente per territorio definisce i valori di fondo naturale. Il proponente predispone il piano di utilizzo sulla base dei valori di fondo definiti dall Agenzia.
5 Linee guida per la determinazione dei valori di fondo per i suoli ed per le acque sotterranee
6 I MINERALI DEFINITI AMIANTO ai sensi della normativa vigente il diametro di un globulo rosso è pari a 8 μm, mentre quello di un capello varia tra i 65 e i 78 μm
7 I minerali amiantiferi si rinvengono nelle ofioliti Che cosa sono le ofioliti? Rilievo ultrafemico (lherzoliti e serpentiniti) di Punta Martin (entroterra genovese) 7
8 Sono costituite dall alto, generalmente al di sotto di sedimenti oceanici da: a) Complesso vulcanico, costituito in prevalenza da lave basaltiche a cuscini, messe in posto in ambiente sottomarino; b) Complesso filoniano, costituito da dicchi stratificati la cui messa in posto avverrebbe mediante iniezione in una ristretta fascia lungo l asse della dorsale oceanica; c) Complesso intrusivo, costituito nella parte superiore da gabbri con una marcata tessitura isotropa; la parte inferiore è costituita da gabbri con una stratificazione orizzontale di origine magmatica; d) Complesso ultrabasico, costituito da peridotiti di tipo harzburgitico e/o lherzolitico, metamorfosate tettonicamente, che rappresentano la parte superiore del mantello terrestre.
9 Come si formano le ofioliti? Durante i processi di trasformazione sul fondo oceanico e durante i processi orogenetici, i processi metamorfici a carico dei complessi ultrabasici possono generare minerali idrati del gruppo del serpentino (Sr) a spese dell olivina (Ol) e dell ortopirosseno (Opx) secondo la seguente nota reazione metamorfica: Mg 3 SiO 4 (Ol) + MgSiO 3 (Opx) +2H 2 O = Mg 3 Si 2 O 5 (OH) 4 (Sr)
10 Le facies metamorfiche: una questione di pressione e temperatura Facies prehnite-pumpellyite Facies pumpellyite-attinolite Facies scisti verdi Facies scisti blu Facies eclogitica Facies anfibolitica 10
11 Campi di stabilità dei polimorfi del serpentino e degli anfiboli 11
12 Classificazioni delle ofioliti in base alla normativa nazionale (D.M ) e della Regione Liguria (D.C.R. 105/96) In neretto, i minerali definiti «amianto» ai sensi del D.Lgs. 81/08 (in precedenza D.Lgs. 277/91) FILLOSILICATI INOSILICATI
13 Fillosilicati T- O: Gruppo del Serpentino Formula chimica ideale: Mg 3 (Si 2 O 5 )(OH) 4 Crisotilo Lizardite Antigorite
14 Struttura fillosilicati T--O
15 Amianto in frattura Talvolta in zone di taglio estese la crescita dei minerali fibrosi risulta visibile anche alla scala dell affioramento: in questi casi si può parlare di amianto in frattura. 15
16 Amianto in massa 16
17 Peridotiti Serpentinite cataclastica Lherzoliti tettonitiche - Unità Voltri (Piani di Praglia): presenza di serpentino (lizardite/antigorite) e potenziale amianto in massa con crescita di crisotilo in funzione del grado di serpentinizzazione. Cataclasiti e brecce di faglia nelle lherzoliti Piani di Praglia: livelli serpentinizzati fortemente destrutturati possono sviluppare minerali della serie attinolitetremolite in forma fibrosa e crisotilo come cristallizzazioni tardive. 17
18 Lherzolite Lherzolite milonite serpentinizzata Unità Voltri (Acquasanta, Punta Martin): la sezione sottile mostra l accrescimento di serpentino ai danni della mesostasi ad olivina (neoblastica). La serpentinizzazione determina quindi nella massa della roccia lo sviluppo del serpentino che spesso può assumere abito fibroso (antigorite e crisotilo). 18
19 Serpentiniti Potenziale presenza di crisotilo in massa nelle serpentiniti in funzione del grado metamorfico (Unità Voltri, Bric del Dente). L antigorite, stabile a pressioni e temperature più elevate risulta essere la specie dominante. Frequentemente lungo fratture e piani di scistosità si osservano cristallizzazioni amiantifere tardive. 19
20 Serpentiniti Patine di cristallizzazione biancastre su superfici di frattura e/o fabric nelle serpentiniti (Unità Voltri, Piani di Praglia). Spesso le fibre di crisotilo si dispongono nelle vene o fratture con altre specie mineralogiche come talco, clorite, calcite, serpentino, e talvolta anfiboli 20
21 Scisti ad attinolite e clorite: i SAC Spesso lungo zone di taglio e/o nelle zone di contatto tra differenti litologie, generalmente metabasiti e serpentiniti si rinvengono i SAC. Serpentino e Tremolite- Attinolite sono presenti e frequentemente possono cristallizzare con abito fibroso (amianto). Può accadere che i SAC segnino il contatto con i calcescisti. 21
22 Faglia in metagabbri in Facies scisti blu: frequentemente le masse di metagabbri sono intruse da filoni basaltici e spesso smembrate da faglie che favoriscono la cristallizzazione di associazioni mineralogiche ad anfibolo fibroso della serie attinolite-tremolite.
23 Analisi allo stereomicroscopio: patina a cristallizzazione fibrosa in teneri fasci submillimetrici potenzialmente amiantiferi (crisotilo). Le ricristallizioni fibrose emergono talvolta dall interno della massa della serpentinite. 23
24 ANALISI ALLO STEREOMICROSCOPIO Detrito rilasciato da una serpentinite caratterizzato dalla presenza di minerali ad abito fibroso sia in fasci sia in fibre libere Particolare di un fascio di crisotilo. Si noti la propensione del fascio cristallino a sfaldarsi e a suddividersi in fibre più piccole 24
25 Amianto in massa: fascio di fibre di crisotilo nelle lherzoliti serpentinizzate dell Unità di Voltri 25
26 Amianto in frattura: riempimento a crisotilo di una vena in oficalciti del Levante tipo Verde Polcevera Unità Bracco-Graveglia. 26
27 Dal molto grande al molto piccolo attraverso un problema analitico complesso
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29 0,5 m
30 1 cm
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33 Solo con un approccio interdisciplinare
34 Art. 11. Terre e rocce da scavo conformi ai valori di fondo naturale 1. Qualora la realizzazione dell opera interessi un sito in cui, per fenomeni di origine naturale, nelle terre e rocce da scavo le concentrazioni dei parametri di cui all allegato 4, superino le concentrazioni soglia di contaminazione di cui alle colonne A e B, Tabella 1, Allegato 5, al Titolo V, della Parte IV, del decreto n. 152 del 2006, è fatta salva la possibilità che le concentrazioni di tali parametri vengano assunte pari al valore di fondo naturale esistente. A tal fine, in fase di predisposizione del piano di utilizzo, il proponente segnala il superamento di cui sopra ai sensi dell articolo 242 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e contestualmente presenta all Agenzia di protezione ambientale territorialmente competente un piano di indagine per definire i valori di fondo naturale da assumere. Tale piano, condiviso con la competente Agenzia, è eseguito dal proponente con oneri a proprio carico, in contraddittorio con l Agenzia entro 60 giorni dalla presentazione dello stesso. Il piano di indagine può fare riferimento anche ai dati pubblicati e validati dall Agenzia di protezione ambientale territorialmente competente relativi all area oggetto di indagine. Sulla base delle risultanze del piano di indagine, nonché di altri dati disponibili per l area oggetto di indagine, l Agenzia di protezione ambientale competente per territorio definisce i valori di fondo naturale. Il proponente predispone il piano di utilizzo sulla base dei valori di fondo definiti dall Agenzia.
35 Procedimento generale nel caso di superamento delle CSC per cause naturali SUPERAMENTO CSC: Segnalazione ex Art. 242 del TUA (P) Presentazione Piano di indagine (P) ESECUZIONE PIANO DI INDAGINE (P/AA) RIFIUTO DEFINIZIONE VALORI FONDO NATURALE SITO DI PRODUZIONE (AA) NO UTILIZZO IN SITO COMPATIBILITÀ CON FONDO NATURALE DEL SITO DI DESTINAZIONE (P) SÌ AA: Agenzia ambientale P: Proponente (Tratto da: «Terre e rocce da scavo», R. Pizzi, 2017) PRESENTAZIONE PIANO DI UTILIZZO (P)
36 Ma secondo quanto dispone l Art. 24 del DPR 120/17, in presenza di amianto UTILIZZO IN SITO (Art. 185 TUA): Per qualsiasi concentrazione (previa definizione VF) UTILIZZO EXTRA SITO come sottoprodotto: Solo per C<1.000 mg/kg Se C>1.000 mg/kg: RIFIUTO SPECIALE PERICOLOSO
37 Normal background concentrations (NBCs) of contaminants in English soils: Final project report British Geological Survey 2012 The data exploration determined that there was insufficient information about natural concentrations of asbestos in soils so it was not possible to determine NBCs for this contaminant. ( ) there was insufficient data to establish NBCs for asbestos. ( ) Lack of data on the occurrence of naturally occurring asbestos minerals in soil meant it was inappropriate to determine NBCs for asbestos. ( ) it was recognised that there was insufficient information available on naturally occurring asbestos minerals and this contaminant was not explored any further.
38 A2 A7 C1 C3 C5 C9 PC1 CPC2 SPC4 GRC2 GRC4 LOC2 SR01 SR03 SR05 SR07 SR09 LERZ1 SERP3 SERP6 SERP8 A2 A6 A7 LR12 SR01 SR02 SR03 SR04 SR05 SR06 SR07 SR08 SR09 SR10 CU1R1 - CU1R2 - roccia CU2R1 - CU2R2 - roccia CU3R1 - CU3R2 - roccia CU4R1 - CU4R2 - roccia RR8 La concentrazione dell amianto: la variabilità dei siti NOA (Naturally Occurring Asbestos) ppm Lherzoliti e serpentiniti - METALLI cromo nichel cobalto (ppm) Lherzoliti e serpentiniti - AMIANTO
39 La concentrazione dell amianto: la variabilità dei siti NOA (Naturally Occurring Asbestos) (ppm) 0 Oficalciti 39
40 La concentrazione dell amianto: la variabilità dei siti NOA (Naturally Occurring Asbestos) Anfiboliti, metabasalti, metagabbri e metabasiti (ppm) 0 40
41 La questione dei fondi naturali nel caso di scavi in ammassi rocciosi D.Lgs. 152/06: ALL. 2 alla Parte IV - CRITERI GENERALI PER LA CARATTERIZZAZIONE DEI SITI CONTAMINATI «Da ciascun sondaggio i campioni dovranno essere formati distinguendo almeno: - campione 1: da 0 a 1 metro dal piano campagna; - campione 2: 1 m che comprenda la zona di frangia capillare; - campione 3: 1 m nella zona intermedia tra i due campioni precedenti» NELL AMBITO DELLA CARATTERIZZAZIONE DEI SITI CONTAMINATI IL SUBSTRATO ROCCIOSO NON È NORMALMENTE OGGETTO DI INDAGINE
42 Fondo naturale come valore numerico o «compatibilità geologica»? Le classi di rischio presenti in Liguria dalla DCR 105/96 (1) : una proposta per la classificazione NOA Gruppo A (pericolosità elevata): serpentiniti, serpentinoscisti (compresi scisti serpentinosi), eclogiti, oficalciti (Verde Polcevera) Gruppo B (pericolosità media): anfiboliti, gabbri, metagabbri e metabasiti (anche prasiniti, scisti attinolitici e cloritici Gruppo C (pericolosità bassa): brecce ofiolitiche (oficalciti tipo Rosso Levanto), basalti e metabasalti (1) Piano di protezione dell'ambiente, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall'amianto di cui all'articolo 10 della legge 27 marzo 1992, n
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45 La pericolosità è legata alla dispersione di fibre nell atmosfera e alla conseguente possibile inalazione
46 Infrastrutture strategiche e opere di preminente interesse nazionale in corso di realizzazione in Liguria
47 Infrastrutture strategiche e opere di preminente interesse nazionale in corso di realizzazione in Liguria Il Terzo Valico dei Giovi
48 Infrastrutture strategiche e opere di preminente interesse nazionale in corso di realizzazione in Liguria La Gronda di Genova
49 Infrastrutture strategiche e opere di preminente interesse nazionale in corso di realizzazione in Liguria La Gronda di Genova
50 OPERARE IN SITI CON AMIANTO NATURALE (NOA): UNA CRITICITÀ COMPLESSA MA GESTIBILE
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52 SINTESI E PROPOSTA OPERATIVA CONCLUSIVA Articolo 11 Terre e rocce da scavo conformi ai valori di fondo naturale Piano di indagine per definire i valori di fondo naturale Articolo 24 Utilizzo nel sito di produzione delle terre e rocce escluse dalla disciplina rifiuti «2. Ferma restando l applicazione dell articolo 11, comma 1, ai fini del presente articolo, le terre e rocce da scavo provenienti da affioramenti geologici naturali contenenti amianto in misura superiore al valore determinato ai sensi dell articolo 4, comma 4, possono essere riutilizzate esclusivamente nel sito di produzione sotto diretto controllo delle autorità competenti. A tal fine il produttore ne dà immediata comunicazione all Agenzia di protezione ambientale e all Azienda sanitaria territorialmente competenti, presentando apposito progetto di riutilizzo» Piano di indagine per definire i valori di fondo naturale Progetto di riutilizzo Piano di indagine per l accertamento della Compatibilità geologica Eventuale definizione di parametri specifici per la valutazione della pericolosità dei materiali Procedura per la gestione del rischio amianto e relative misure di prevenzione e protezione
53 Definizione di un valore numerico di fondo naturale per l amianto nei terreni Definizione di nuove CSC Studi geologici e minero-petrografici per la definizione della pericolosità reale dei siti Ricerca di parametri di caratterizzazione più significativi Monitoraggi ambientali ante operam, in corso d opera e post operam Ingegnerizzazione dei processi e ricerca/sviluppo D.P.I.
54 GRAZIE PER L ATTENZIONE, Dott. Geol. Emanuele Scotti ARPAL - Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente Ligure Telefono: emanuele.scotti@arpal.gov.it
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