talco, antigorite, crisotilo, tremolite, dolomite, calcite, olivina
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- Michele Ricciardi
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1 Pietre Verdi Classificazione delle cosidette "Pietre verdi" in funzione del loro contenuto di amianto LITOTIPO "serpentiniti" s.l. prasiniti eclogiti anfiboliti scisti actinolitici scisti cloritici, talcosi e serpentinosi oficalciti Minerali principali antigorite, crisotilo, olivina, pirosseni orto e clino, anfibolo tremolite, talco, dolomite, granato, spinelli cromite e magnetite feldspato albite, epidoti, anfiboli, tremolite-actinolite, glaucofane, pirosseni clino e mica bianca pirosseno monoclino, granato, rutilo, anfibolo, glaucofane orneblenda, plagioclasio, zoisite, clorite, antofillite-gedrite actinolite, talco, clorite, epidoto, olivina talco, clorite, dolomite, tremolite, actinolite, serpentino, crisotilo, rutilo, titanite, granato talco, antigorite, crisotilo, tremolite, dolomite, calcite, olivina Oltre a diabasi e formazioni terrigene poco competenti con diffusione dei minerali di amianto
2 Comparto estrattivo dei minerali di amianto. A seguito della emanazione della L.257/92 è stata vietata l estrazione dei minerali contenenti amianto. 1989
3 Comparto estrattivo dei minerali di amianto. Tali siti sono inseriti tra i Siti da bonificare di Interesse Nazionale (SIN) e sono in fase di bonifica/messa In Sicurezza Permanente (MISP). Balangero e Corio Emarese (AO)
4 Affioramenti di Pietre verdi SONDRIO BALANGERO MILANO CESANA T. TORINO GENOVA
5 Affioramenti di Pietre verdi PARMA REGGIO EMILIA MODENA GENOVA BOLOGNA LA SPEZIA LUCCA PRATO FIRENZE
6 Affioramenti di Pietre verdi
7 Affioramenti di Pietre verdi MARATEA LAGONEGRO LAURIA MEZZANA FRIDO ALBIDONA VERBICARO SANGINETO PAOLA M. REVENTINO LAMEZIA TERME
8 Siti da bonificare di Interesse Nazionale (SIN) Bonifica dei casi principali iniziata nel 1998 con il Programma Nazionale di Bonifica (D.M. 468/01) 41 SIN 11 Nei quali l amianto è il contaminante principale 3 SIN NOA Tipologia esposizione % Professionale 69.5% Familiare 4.8% Ambientale 4.2% Hobbies 1.6% Improbabile/ignota ~ 20% Mesotelioma pleurico - Principali cause espositive (Inail Rapporto Re.Na.M 2015)
9 Mappatura nazionale ~ siti contaminati da amianto, mappati ai sensi della L. n.93/01 e D.M. n.101/03 (Dati aggiornati al creazione e gestione database e SIT a cura INAIL- DIT fino al 2013) 85 siti in categoria 3 (Dati aggiornati al 2013)
10 Amianto di Origine Naturale (Naturally occurring Asbestos - NOA) Per amianto di origine naturale intendiamo: «Presenza di minerali di amianto di origine geologica, affioranti o sepolti, in rocce o nei prodotti di disfacimento delle stesse, in contenuti variabili, casuali e non definibili in via preventiva». Caratteristiche peculiari dei minerali di amianto: 1.Ridotta mobilità nel sottosuolo ed in falda a causa della dimensione allungata che tende ad ostruire il reticolo drenante. 2.Elevata mobilità aerea e superficiale.
11 Amianto di Origine Naturale (NOA) Previsioni sulla distribuzione e sulle possibilità di rinvenimento su base cartografica (scala da 1: a 1:10.000) sono di difficile attuazione in considerazione degli: Enormi quantitativi in termini di volume dei terreni ofiolitici presenti sul territorio; Intensa fratturazione geologica; Casuale abbondanza dei minerali di amianto all interno dei litotipi che li contengono. Potenziale caotica distribuzione dei litotipi interessati da presenza di minerali asbestiformi (olistostromi, olistoliti);
12 Amianto di Origine Naturale (NOA) La presenza di attività che interferiscano con tali rocce costituisce un potenziale fattore di rischio di dispersione di fibre di amianto nell ambiente.
13 Amianto di Origine Naturale (NOA) Impossibile approccio tradizionale con eliminazione della sorgente di contaminazione (analisi di rischio) Mitigazione del rischio con abbattimento delle cause che creano o favoriscono la dispersione.
14 Amianto di Origine Naturale (NOA) Il riscontro della presenza naturale può essere legato : Rinvenimento diretto Studio e verifica di situazione geologica nota (presenza di ofioliti e terreni correlati in cave o nel corso di lavori di scavo); Verifica di campagna di affioramenti segnalati. Rinvenimento indiretto Incidenza anomala dei tassi di mortalità per mesotelioma pleurico non legati a cause lavorative; Ritrovamenti non attesi nel corso di lavori di scavo.
15 Legislazione D.M. 14/5/1996: Interventi di estrazione e l'uso di pietre verdi; In Allegato 4 vengono riportate le modalità per: Valutazione del contenuto di amianto nel giacimento e controlli durante l attività estrattiva Controllo iniziale del contenuto di amianto stimato medio sul giacimento Rilevamento petrografico di dettaglio su tutta l'estensione del giacimento e le zone di rispetto Descrizione petrografica dei litotipi incontrati durante l'avanzamento del fronte di taglio. Valutazione del contenuto di amianto nei materiali estratti I.r. = % amianto liberata/ % densita' relativa % densita' relativa = densita' apparente/ densita' assoluta Materiale non pericoloso se indice di rilascio 0,1.
16 Legislazione D.Lgs. 152/06 I limiti di concentrazione soglia di contaminazione per il contenuto in amianto per reimpieghi in ambito residenziale o industriale sono fissati in: 1000 mg/kg = 0,1% (tabella 1 colonna A Siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale) 1000 mg/kg = 0,1% (tabella 1 colonna B Siti ad uso commerciale ed industriale) VALORI % AI LIMITI DI RILEVABILITA STRUMENTALE
17 Progetto Natural Occurring Asbestos (Inail Dit/Contarp) Esigenza di colmare lacune normative; Identificazione tipologie di attività che possono potenzialmente interessare i terreni sospettati di contenere amianto; Proposta di Procedure nazionali per la gestione delle operazioni lavorative nei siti contaminati da amianto di origine naturale; Uniformazione ed adeguamento dei criteri di monitoraggio.
18 Minerali asbesto-simili Fluoro-edenite Zeoliti: Erionite, Mordenite Winchite Richterite Balangeroite Carlosturanite Magnesio-arfvedsonite Fibre Argillose: Palygorskite (Attapulgite), Sepiolite, Wollastonite Nemalite (brucite fibrosa)
19 ATTIVITA PERSEGUIBILI per una corretta gestione del rischio: MAPPATURA VALUTAZIONE SITUAZIONI DI RISCHIO DI DISPERSIONE E DIFFUSIONE AZIONI DI TUTELA
20 Valutazione Situazioni di Rischio di Dispersione e Diffusione
21 VALUTAZIONE RISCHIO DI DISPERSIONE E DIFFUSIONE Situazioni di rischio I principali fattori che possono contribuire all emersione di situazioni di rischio sono: L erosione, l alterazione ed il trasporto di rocce e sedimenti contenenti amianto, provocate da agenti meteo-climatici; Lo sfruttamento del territorio sia per attività produttive che per opere di urbanizzazione.
22 Restituzione delle informazioni
23 Utilizzo delle informazioni
24 Estrazione di materiali lapidei per uso ornamentale o quale inerte edile (pietre verdi) Attività codificate come da D.M. 14/5/1996.
25 Attività che sfuggono all'applicazione del D.M. 14/5/1996 Operazioni di scavo per infrastrutture Incontro accidentale o previsto durante lavori di scavo Galleria Cesana Torinese Sezione Geologica Progetto Esecutivo (Situazione Attesa) Fonte: ANAS, modificato Da: ANAS, 2007, modificato
26 Operazioni di scavo per infrastrutture Incontro accidentale o previsto durante lavori di scavo Galleria Cesana Torinese Sezione Geologica Ricostruita (Situazione Riscontrata) Fonte: ANAS, modificato Da: ANAS, 2007, modificato
27 Operazioni di scavo per infrastrutture Problematiche di sicurezza legate a modalità di scavo: Con esplosivo; Tunnel Boring Machine (TBM); Martellone.
28 Estrazione, Utilizzo o rinvenimento di materiali lapidei o di pietrisco ad uso locale Cave di prestito locali, riempimento muri a secco, miscelazione in malte per intonaci.
29 Estrazione, Utilizzo o rinvenimento di materiali lapidei o di pietrisco ad uso locale Murature
30 Estrazione, Utilizzo o Rinvenimento di materiali lapidei o di pietrisco, ad uso locale Interazione con affioramenti o in conseguenza di lavori di scavo locali (ricopertura strade, trincee per costruzioni stradali, scavi per edilizia, etc.).
31 Opere di urbanizzazione Scavo per realizzazione edificio
32 Interazioni con i prodotti di degradazione rimaneggiati Lavorazioni agricole meccanizzate (fresatura, frangizollatura, ecc). Lavorazioni agricole manuali
33 Attività che comportino il disturbo di materiali in situ
34 Ulteriori situazioni di rischio Fattori di incremento del rischio possono essere introdotti da attività od eventi che favoriscono la denudazione del suolo Denudazione del suolo naturale o a seguito di pregresse attività. Eventi reologici ordinari (erosione, dissesto, trasporto eolico ed idrico) o straordinari (eventi meteorologici eccezionali, incendi, etc.) in grado di trasferire gli inquinanti da aree dismesse e/o degradate verso gli ambienti di vita.
35 Dissesti, erosione, etc.
36 Azioni preventive di tutela
37 Azioni preventive di tutela
38 Azioni preventive di tutela
39 Azioni preventive di tutela Gestione del territorio e regolamentazione delle attività con azioni di riduzione del rischio potenziale.
40 Azioni di protezione e tutela Esempio di Sistema di filtrazione ad acqua
41 Azioni di protezione e tutela
42 Necessità di regolamentazioni mirate, che prendano in esame tutti gli aspetti del tema: Mappatura con dettaglio adeguato e con tecniche innovative; Misure preventive; Procedure di sicurezza nei lavori; Norme relative alle procedure di appalto lavori (ad esempio, presentazione di PSC e POS specifici per il problema amianto nel caso di cantieri temporanei mobili); Problematiche di campionamento ed analisi (campioni solidi, liquidi, aerodispersi).
43 Riserva Naturale di M.te Rufeno Geosito Rocce Verdi Ex Cava di Oficalciti Fonte: Dipartimento di Scienze della Terra e USPP Ufficio Speciale Prevenzione e Protezione, La Sapienza, Roma;
44 Informazione Fonte: Dipartimento di Scienze della Terra e USPP Ufficio Speciale Prevenzione e Protezione, La Sapienza, Roma;
45 Informazione Laboratorio formativo divulgativo Fonte: Dipartimento di Scienze della Terra e USPP Ufficio Speciale Prevenzione e Protezione, La Sapienza, Roma;
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