PROGRAMMA TRIENNALE COORDINATO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AMBIENTE PER IL TRIENNIO
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- Ippolito Milano
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1 REGIONE AUTONOMA VALLE D AOSTA Assessorato Territorio e Ambiente Assessorato dell Agricoltura e Risorse Naturali PROGRAMMA TRIENNALE COORDINATO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AMBIENTE PER IL TRIENNIO Premessa Il presente programma triennale coordinato di controllo dell ambiente costituisce proseguimento ed integrazione delle attività già svolte nell ambito dei precedenti piani di controllo, eseguito in attuazione delle deliberazioni della Giunta regionale n aprile 2002 e n in data 28 settembre 2007 e costituisce attuazione delle disposizioni di cui alle Parti III, IV e V del decreto legislativo 3 aprile 2006, n, 152 per quanto concerne l obbligo di vigilanza e controllo da parte delle Autorità ambientali nei confronti dei soggetti titolari di autorizzazioni ambientali nel settore degli scarichi, delle emissioni in atmosfera e di gestione dei rifiuti, nonché delle imprese che svolgono attività assoggettate all Autorizzazione integrata ambientale di cui alla Parte II, titolo IIbis del d. lgs. N. 152/2006 medesimo. Il Programma è articolato in modo da consentire, oltreché lo svolgimento di attività finalizzate a prevenire fenomeni di contaminazione ambientale, l esecuzione delle attività specificatamente previste dalle parti II, III, IV e V del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e dai relativi allegati tecnici, in materia di controllo e vigilanza a carico degli organi deputati al controllo amministrativo e tecnico. Svolgimento e finalità dei controlli ambientali. I controlli ambientali devono essere svolti sulla base di una programmazione che assicuri un periodico, efficiente ed efficace sistema di verifiche al fine della prevenzione dell inquinamento delle componenti ambientali, con particolare riferimento alle risorse idriche, al suolo e sottosuolo e all atmosfera. Le strutture individuate per l attuazione del presente piano sono le seguenti: - il Servizio tutela delle acque dall'inquinamento e gestione dei rifiuti, dell Assessorato territorio e ambiente, in qualità di autorità amministrativa competente per il rilascio delle autorizzazioni e per il controllo tecnico-documentale; - L Ufficio vigilanza ambientale del Corpo forestale della Valle d Aosta, in qualità di struttura competente per il controllo ufficiale delle imprese e degli enti soggetti al rispetto delle norme ambientali; 1
2 - L Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Valle d Aosta, in qualità di ente strumentale e di supporto alle predette strutture. Il sistema coordinato di controlli ambientali è approvato con deliberazione della Giunta regionale, attuato dalle strutture regionali competenti (Comando del Corpo forestale della Valle d Aosta e Servizio tutela delle acque dall inquinamento e gestione dei rifiuti) ed è articolato come segue: - fase conoscitiva, in cui vengono raccolti e aggiornati i dati già disponibili da parte delle singole strutture coinvolte nell attuazione del piano, nonché individuati i punti di criticità (con particolare riferimento all inquinamento idrico e atmosferico) tenuto conto degli obiettivi posti dal piano di tutela delle acque e dell aria; - fase preventiva, dove viene dato ampio spazio all informazione rivolta alle categorie interessate; - fase di vigilanza: si espleta attraverso un controllo integrato delle attività soggette ad autorizzazione alle emissioni in atmosfera, delle attività che generano scarichi di acque reflue e delle attività di produzione e/o gestione dei rifiuti nonché gli impianti di depurazione e trattamento delle acque reflue urbane; Questa fase si articola come segue: acquisizione e valutazione della documentazione esistente e dei dati relativi alle attività presenti sul territorio potenzialmente atte a rilasciare inquinanti nell ambiente; elaborazione di un programma di visite ispettive su base casuale mutuato, eventualmente, dalla necessità di intensificazione degli interventi in zone precedentemente individuate e ritenute di particolare criticità; verifica del rispetto formale delle autorizzazioni e delle normative ambientali e dell adeguatezza delle tecnologie utilizzate negli impianti; campionamento degli scarichi e delle emissioni al fine della verifica di conformità dei limiti posti dalle autorizzazioni; verifica della funzionalità degli impianti attraverso controlli mirati ad accertare la loro funzionalità, partendo da una verifica della correttezza formale e della validità tecnica degli autocontrolli per gli impianti che la legge assoggetta a tale obbligo; adozione degli eventuali provvedimenti nel caso venissero rilevate mancanze e irregolarità; raccolta dei dati relativi dell attività di controllo e rendicontazione a fine periodo alle Autorità regionali. La predisposizione dei programmi relativi alla fase preventiva e di vigilanza sarà effettuata di concerto dalle strutture regionali incaricate, sulla base di criteri generali stabiliti nella deliberazione della Giunta regionale, sentita l ARPA. Il programma coordinato di controllo dell ambiente si svilupperà come segue: TUTELA DELLE ACQUE E DEL SUOLO DALL INQUINAMENTO: I controlli saranno riferiti principalmente a tre settori: 1. settore relativo alle strutture ricettive allocate in zone montane non servite da pubblica fognatura, suscettibili di produrre immissioni in acque superficiali sul suolo e nel suolo. A tale proposito saranno assunti a riferimento i punti di criticità ambientale, intendendo in particolare le località della Regione in cui le condizioni ambientali particolari o insediative (es. comprensori sciistici) consigliano un approfondimento della qualità ambientale, valutando gli apporti che le strutture possono comportare. Per questo settore nell arco del triennio riveste particolare importanza l attuazione della fase preventiva, mediante il coinvolgimento dei titolari/gestori delle attività considerate, attraverso incontri o mediante l utilizzo di altre forme comunicative, finalizzati ad informare gli stessi 2
3 sugli obblighi e sugli adempimenti che le parti III e IV del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 prevedono, nonché sulle finalità dei controlli che verranno attivati con il programma di controlli. Per quanto riguarda la fase di vigilanza, l Ufficio vigilanza ambientale del Comando del Corpo forestale della Valle d Aosta, sentite preliminarmente le altre strutture coinvolte per stabilire i carichi di lavoro sostenibili, procederà all individuazione delle attività da sottoporre a controllo tenendo conto di eventuali criticità o carenze emerse durante l espletamento delle fasi precedenti e, qualora i carichi di lavoro lo consentano, all individuazione di ulteriori attività da sottoporre a controllo mediante criteri casuali; 2. settore relativo agli scarichi di acque reflue industriali. Terminate le fasi precedenti, al fine dell effettuazione delle visite fiscali previste dalla fase di vigilanza, saranno prese in considerazione le attività per cui siano state riscontrate delle irregolarità alle emissioni nel triennio che ha preceduto il presente piano coordinato di controllo dell ambiente. L Ufficio Vigilanza Ambientale del Corpo Forestale della Valle d Aosta, sentito preliminarmente le altre strutture coinvolte per stabilire i carichi di lavoro sostenibili, procederà inoltre all individuazione mediante criteri casuali di un campione rappresentativo di imprese scelte prioritariamente tra quelle di maggiori dimensioni che effettuano lavorazioni che comportano l impiego di sostanze pericolose. La fase di vigilanza sarà articolata come segue: a. verifica degli atti autorizzativi; b. verifica dell avvenuta effettuazione degli autocontrolli, nonché della validità formale e tecnica dei relativi certificati; c. attivazione dei controlli sul territorio per verificare la presenza degli scarichi e le modalità di gestione degli impianti di trattamento e del corretto smaltimento dei fanghi prodotti, anche mediante l eventuale verifica del rispetto dei limiti tabellari imposti con le autorizzazioni; d. verifica formale delle modalità tecniche ed amministrative di gestione dei fanghi di supero; 3. settore relativo agli scarichi di acque reflue urbane. Sarà inoltre proseguita la campagna di controllo degli impianti di depurazione delle acque reflue industriali ed urbane, come previsto dall allegato 5 alla parte III del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, con particolare attenzione a quelli aventi una potenzialità superiore a ab/equivalenti (sostanzialmente tutti gli impianti a ciclo completo esistenti in Regione). PRODUZIONE DI EMISSIONI IN ATMOSFERA DI AGENTI INQUINANTI DA ATTIVITÀ PRODUTTIVE: Le varie fasi saranno articolate come segue: a) individuazione del ramo produttivo o tipologia di industrie i cui impianti saranno da assoggettare ai controlli. A tale proposito saranno assunti a riferimento i punti di criticità ambientale, intendendo in particolare le località della Regione in cui le condizioni ambientali particolari o insediative consigliano un approfondimento della qualità ambientale, valutando gli apporti che particolari attività possono comportare (es. valutazione delle emissioni in ambienti urbani). Tra le attività individuate in base ai criteri sopra descritti, si procederà all individuazione degli impianti da sottoporre a controllo in base al potenziale impatto provocato dalla fonte emissiva. Saranno inoltre prese in considerazione eventuali attività per cui siano state riscontrate delle irregolarità alle emissioni nel triennio che ha preceduto il presente piano coordinato di controllo dell ambiente. Le attività coordinate di controllo riguarderanno principalmente i seguenti aspetti: b) verifica degli atti autorizzativi delle imprese interessate ai controlli; c) verifica dell avvenuta effettuazione degli autocontrolli, qualora previsti, nonché della conformità alle norme tecniche delle azioni di autocontrollo da parte delle aziende da parte dell ARPA, congiuntamente al Corpo forestale della Valle d Aosta; 3
4 d) attivazione dei controlli alle emissioni per verificare il rispetto dei limiti tabellari imposti con le autorizzazioni, oltreché verifica formale delle modalità tecniche ed amministrative di gestione dei rifiuti da abbattimento; e) avvio di una fase preliminare conoscitiva della normativa e degli adempimenti a carico di nuovi soggetti potenzialmente interessati all ottenimento delle autorizzazioni alle emissioni, quali a titolo esemplificativo le attività di noleggio e di manutenzione degli sci, le serigrafie, le tipografie, ecc.. Saranno inoltre espletati i controlli previsti dall art. 269 comma 6 del d.lgs 152/2006 a seguito del rilascio di nuove autorizzazioni. GESTIONE DEI RIFIUTI: Per quanto concerne i controlli sulla gestione dei rifiuti si prevede di proseguire secondo le modalità già stabilite dai precedenti piani triennali, attraverso una prima fase di informazione ai soggetti che saranno coinvolti nei controlli, seguita da una successiva fase di ispezione e controllo ufficiale effettuata dal Corpo Forestale della Valle d Aosta. Le attività di informazione preventiva, nonché di ispezione e vigilanza, riguarderanno nel corso del triennio, prioritariamente le attività elencate nel comma 5 dell articolo 197 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n Tra le attività individuate in base ai criteri sopra descritti, si procederà all individuazione mediante criteri casuali di un campione rappresentativo da sottoporre a controllo. Saranno inoltre prese in considerazione eventuali attività per cui siano state riscontrate delle irregolarità nella gestione dei rifiuti nel triennio che ha preceduto il presente piano coordinato di controllo dell ambiente. Al fine dell effettuazione delle visite fiscali previste dalla presente deliberazione, l Ufficio Vigilanza Ambientale del Corpo Forestale della Valle d Aosta, sentite preliminarmente le altre strutture coinvolte per stabilire i carichi di lavoro sostenibili, procederà all individuazione di un campione rappresentativo di enti e imprese mediante criteri casuali. Le visite saranno effettuate per quanto possibile in forma integrata, in modo da concernere la totalità degli aspetti ambientali considerati. Al fine, inoltre, di favorire la corretta gestione dei materiali e dei rifiuti derivanti dalle attività di demolizione e costruzione, comprese le costruzioni stradali, con particolare riferimento ai materiali inerti derivanti da scavo (terre e rocce da scavo) si procederà allo svolgimento delle seguenti azioni e attività: a) nel primo e nel secondo anno: a. la promozione di attività di informazione e formazione specifica rivolta ai progettisti e ai direttori dei lavori, da effettuarsi con il supporto e la collaborazione degli albi e degli ordini professionali. Tali attività saranno, altresì, estese, con la collaborazione del CPEL, ai tecnici comunali e ai dipendenti regionali incaricati di direzione dei lavori nell ambito di opere pubbliche; per lo svolgimento di tali azioni è prevista anche la collaborazione delle strutture regionali competenti in materia di gestione dei rifiuti e di controllo ufficiale nel settore ambientale, oltreché dell ARPA; b. la promozione di attività di informazione e formazione specifica rivolta alle imprese, da effettuarsi con il supporto e la collaborazione dell Ente scuola edile e delle associazioni di categoria; per lo svolgimento di tali azioni è prevista anche la collaborazione delle strutture regionali competenti in materia di gestione dei rifiuti e di controllo ufficiale nel settore ambientale, oltreché dell ARPA; b) nel terzo anno: a. lo svolgimento di controlli ufficiali volti alla verifica delle modalità di gestione dei materiali e dei rifiuti inerti presso cantieri di opere edili, sia pubbliche che private, significative. 4
5 AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE: Il Corpo forestale della Valle d Aosta e l ARPA provvedono, secondo le competenze loro assegnate dalla legge regionale 41/1995, all effettuazione dei controlli previsti presso le attività assoggettate all Autorizzazione Integrata Ambientale di cui alla parte II del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, in conformità a quanto espressamente indicato nei singoli provvedimenti autorizzativi. 5
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