Rischi Industriali Censimento Georeferenziazione
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- Angelica Bondi
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1 Rischi Industriali Censimento degli stabilimenti con rischio industriale elevato a livello regionale Reperimento dei dati dagli Enti e dalle strutture competenti sulla base della normativa nazionale e regionale Georeferenziazione degli stabilimenti e creazione di un Sistema Informativo Territoriale da utilizzare durante la stesura dei singoli Piani comunali di Protezione Civile
2 Rischi Industriali Reperimento dei dati dalle strutture competenti: Prefetture Vigili del Fuoco Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Servizio tutela da inquinamento atmosferico, acustico ed elettromagnetico Servizio energia e telecomunicazioni Aziende per i Servizi Sanitari ARPA Ditta S.I.O.T. S.p.A.
3 Rischi Industriali Dati in fase di censimento: Stabilimenti RIR soggetti al D. Lgs. n. 334/99 e s.m.i. (fonte dati: Regione FVG) Lavorazione oli minerali (fonte dati: Regione FVG) Impianti che impiegano gas tossici (fonte dati: ASS) Stoccaggio e/o trattamento rifiuti pericolosi (fonte dati: ARPA) Depositi fitofarmaci prodotti fitosanitari (fonte dati: VFF) Stabilimenti ed impianti per la produzione, lavorazione e rigenerazione della gomma con quantitativi superiori a 50 q.li (fonte dati: VFF) Oleodotto (fonte dati: S.I.O.T. S.p.A. - Società Italiana per l Oleodotto Transalpino)
4 Rischi Industriali Nel caso in cui, all interno di un territorio comunale, sia presente una infrastruttura per la quale sia già prevista dalla normativa la redazione di un Piano specifico per la gestione di una particolare emergenza, il Piano comunale di Emergenza ne farà espresso riferimento, in modo da seguire le procedure ivi contenute. Alcuni esempi di Piani di emergenza specifici sono: Piani di Emergenza Esterni degli stabilimenti soggetti alla normativa dei Rischi Incidenti Rilevanti (D.Lgs. n. 334/99 e s.m.i.) redatti dalle Prefetture competenti Piano di Emergenza dell Aeroporto Friuli Venezia Giulia (Ronchi dei Legionari) Piani di Emergenza Trasporto materiali radioattivi e rinvenimento sorgenti orfane redatti dalle Prefetture competenti Piano di Emergenza Inquinamento in mare Capitaneria di Porto di Trieste
5 Stabilimenti a Rischio Incidente Rilevante D. Lgs. n. 334/99 e s.m.i. Il Decreto Legislativo n. 334/1999 e s.m.i. prevede la categorizzazione degli stabilimenti sulla base della quantità di sostanze pericolose in essi presenti, dividendo gli stabilimenti soggetti in due classi: stabilimenti soggetti agli obblighi di cui agli artt. 6 e 7 stabilimenti soggetti agli obblighi di cui all art. 8 (oltre a quelli già previsti dagli artt. 6 e 7);
6 Stabilimenti a Rischio Incidente Rilevante D. Lgs. n. 334/99 e s.m.i. Per tali stabilimenti, esiste l obbligo di redigere il Piano di Emergenza Esterno, che deve essere riesaminato, sperimentato e, se necessario, riveduto ed aggiornato intervalli appropriati e, comunque, non superiori a tre anni. L Autorità Preposta a tale compito è il Prefetto. Come previsto dall art. 20 del D. Lgs. n. 334/99 e s.m.i., il piano è comunicato al Ministero dell'ambiente, ai Sindaci, alla Regione e alla Provincia competenti per territorio, al Ministero dell'interno ed al Dipartimento della protezione civile.
7 Stabilimenti a Rischio Incidente Rilevante D. Lgs. n. 334/99 e s.m.i. La Protezione civile della Regione riceve una copia del Piano di Emergenza Esterno in quanto direttamente coinvolta nella gestione dell emergenza legata al verificarsi di un possibile incidente rilevante. Il Servizio della Regione che si occupa invece della gestione amministrativa relativa agli stabilimenti soggetti alla normativa RIR è il Servizio tutela da inquinamento atmosferico, acustico ed elettromagnetico. Nel Piano comunale di Protezione Civile dei Comuni che ospitano tali stabilimenti sarà evidenziata l ubicazione degli stessi con il riferimento immediato al Piano di Emergenza Esterno in vigore, già in possesso del Comune.
8 In caso di quasi incidente o evento incidentale rilevante il Gestore dello stabilimento attiva il Piano di Emergenza Interno allerta tempestivamente il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco attivando i vari livelli di allerta in funzione della gravità dell evento informa il Prefetto, il Sindaco, il Presidente della Giunta Regionale e il Presidente dell Amministrazione Provinciale del verificarsi dell incidente rilevante, ai sensi dell art. 24, comma 1 del D. Lgs. 334/1999 e s.m.i. Il Prefetto, in qualità di Autorità preposta: coordina l'attuazione del PEE in relazione ai diversi livelli di allerta
9 In caso di quasi incidente o evento incidentale rilevante RUOLO DELLA PROTEZIONE CIVILE La Protezione Civile della Regione qualora necessario, provvede all'attivazione dei Gruppi Comunali di Protezione Civile o di altre associazioni di volontariato di Protezione Civile. I volontari attivati dalla Sala Operativa regionale di Protezione Civile possono essere impiegati, per quanto previsto nel PEE, solo nella Zona sicura (Zona bianca), fermo restando che il relativo personale dovrà essere adeguatamente formato ed equipaggiato. I volontari dei gruppi comunali o delle associazioni di volontariato possono: supportare le FF.OO. e la Polizia Municipale per il controllo del traffico all'esterno delle zone di danno, secondo quanto previsto dal Piano operativo per la viabilità (Allegato al PEE) assistere la popolazione in caso di evacuazione o di momentaneo allontanamento dalle proprie abitazioni verso i centri raccolta, secondo quanto previsto dal Piano Operativo per il Soccorso sanitario e l'evacuazione assistita (Allegato al PEE)
10 In caso di quasi incidente o evento incidentale rilevante RUOLO DELLA PROTEZIONE CIVILE La Protezione civile della Regione partecipa all Unità di crisi locale avente il compito di gestire in campo, sin dalle prime fasi di attivazione dei livelli di allarme, le operazioni di soccorso tecnico in caso di quasi incidente o d incidente rilevante originatisi all interno degli stabilimenti industriali a rischio di incidente rilevante. L unità di crisi locale è composta dagli operatori in campo dei Vigili del fuoco (che ne assume il coordinamento), delle Forze dell Ordine, del Comune, del Servizio 118, dell ARPA, della Protezione Civile della Regione e dello stabilimento.
11 Stabilimenti a Rischio Incidente Rilevante D. Lgs. n. 334/99 e s.m.i. In Friuli Venezia Giulia sono presenti 29 stabilimenti a Rischio Incidente Rilevante, dei quali: 14 soggetti all art soggetti all art. 8
12 Stabilimenti a Rischio Incidente Rilevante D. Lgs. n. 334/99 e s.m.i. ART. 8 PROVINCIA COMUNE RAGIONE SOCIALE ATTIVITA' Pordenone Sequals PRAVISANI S.p.A. Produzione e/o deposito di esplosivi Muggia SI.LO.NE. S.r.l. Deposito di oli minerali Trieste San Dorligo della Valle Trieste SIOT S.p.A. DEPOSITI COSTIERI TRIESTE S.p.A. Deposito di oli minerali Deposito di oli minerali Trieste ALDER S.p.A. Stabilimento chimico o petrolchimico Buia FANTONI S.p.A. Produzione articoli di arredamento Campoformido FRIULANAGAS S.p.A. Deposito di Gas liquefatti Campoformido RIF MET S.r.l. Galvanotecnica Cervignano del Friuli ECOGAS S.p.A. Deposito di Gas liquefatti Osoppo FERRIERE NORD S.p.A. Acciaierie e impianti metallurgici Udine Pavia di Udine CROMO FRIULI S.p.A. Galvanotecnica San Giorgio di Nogaro EUROPOLIMERI S.p.A. Stabilimento chimico o petrolchimico San Giorgio di Nogaro LAMPOGAS FRIULI S.r.l. Deposito di Gas liquefatti Torviscosa CAFFARO CHIMICA S.r.l. Stabilimento chimico o petrolchimico Visco SI.LO.NE. S.r.l. Deposito di oli minerali
13 Stabilimenti a Rischio Incidente Rilevante D. Lgs. n. 334/99 e s.m.i. ART. 6 PROVINCIA COMUNE RAGIONE SOCIALE ATTIVITA' Maniago MYRTUS S.r.l. Galvanotecnica Pordenone Sequals BREDA SISTEMI INDUSTRIALI S.p.A Stabilimento chimico o petrolchimico Spilimbergo BREMET BREVETTI METECNO S.p.A. Produzione pannelli e portoni Muggia G.T.S. S.p.A. Deposito di Gas Liquefatti Trieste Trieste LUCCHINI S.p.A. Acciaierie e impianti metallurgici Trieste LINDE GAS ITALIA S.r.l. Produzione e/o Deposito di gas tecnici Basiliano STARDUST S.r.l. Produzione e/o deposito di eslosivi Carlino SIAD SOCIETA' ITALIANA ACETILENE & DERIVATI S.p.A. Produzione e/o Deposito gas tecnici Colloredo di Monte Albano DIGAS S.r.l. Deposito di Gas Liquefatti Udine Mereto di Tomba Osoppo DIPHARMA FRANCIS S.r.l. AIR LIQUIDE ITALIA SERVICE S.r.l. Stabilimento chimico o petrolchimico Produzione e/o Deposito di gas tecnici Pozzuolo del Friuli AIR LIQUIDE ITALIA SERVICE S.r.l. Produzione e/o Deposito di gas tecnici Pozzuolo del Friuli ABS ACCIAIERIE BERTOLI SAFAU S.p.A. Acciaierie e impianti metallurgici Tavagnacco TUTTOGAS S.r.l. (EX LUBRISYSTEM S.r.l.) Deposito gas liquefatti
14 Organizzazione dei dati con software GIS Stabilimenti a Rischio Incidente Rilevante D. Lgs. n. 334/99 e s.m.i.
15 Lavorazione oli minerali (fonte dati: Regione FVG) In questa fase sono stati censiti esclusivamente gli impianti preposti alla lavorazione degli oli minerali Riferimento normativo: Legge 23 agosto 2004, n. 239 e s.m.i. In particolare, l art. 1, commi 55 e 56, riporta: 55. Le Regioni esercitano le funzioni amministrative in materia di lavorazione, stoccaggio e distribuzione di oli minerali non riservate allo Stato ai sensi del comma Fermo restando quanto previsto dal comma 2, lettera a), sono attività sottoposte a regimi autorizzativi: a) l'installazione e l'esercizio di nuovi stabilimenti di lavorazione e di stoccaggio di oli minerali; b) la dismissione degli stabilimenti di lavorazione e stoccaggio di oli minerali; c) la variazione della capacità complessiva di lavorazione degli stabilimenti di oli minerali; d) la variazione di oltre il 30 per cento della capacità complessiva autorizzata di stoccaggio di oli minerali.
16 46 Stabilimenti georiferiti Lavorazione oli minerali (fonte dati: Regione FVG)
17 Impianti che impiegano gas tossici (Fonte dati: ASS) Riferimento normativo: Regio Decreto n.127 del 09/01/1927 Approvazione del regolamento speciale per l'impiego dei gas tossici Secondo il regolamento, è considerato GAS TOSSICO: qualsiasi sostanza che si trova allo stato gassoso o che per essere utilizzata deve passare allo stato di gas o di vapore e che è adoperata in ragione del suo potere tossico e per scopi inerenti al potere tossico stesso; qualsiasi sostanza che si trova allo stato gassoso o che per essere utilizzata deve passare allo stato di gas o di vapore, la quale, pur essendo adoperata per scopi diversi da quelli dipendenti dalle sue proprietà tossiche, è riconosciuta pericolosa per la sicurezza ed incolumità pubblica. Soglia minima considerata per il censimento di questo tipo di impianti: 1000 Kg
18 7 Stabilimenti georiferiti Impianti che impiegano gas tossici (Fonte dati: ASS)
19 Stoccaggio e/o trattamento rifiuti pericolosi (Fonte dati: ARPA) 49 Stabilimenti georiferiti Riferimento normativo: D. Lgs. n. 152/2006
20 Depositi fitofarmaci prodotti fitosanitari (Fonte dati: VFF) Sono state considerate solo le aziende che hanno anche il Certificato di Prevenzione Incendi (attività 60 dell elenco delle aziende soggette a CPI): depositi di concimi chimici a base di nitrati e fosfati e di fitofarmaci, con potenzialità globale superiore a 500 q Riferimento normativo: Legge 966/1965 e D.M. 16 Febbraio 1982
21 107 Stabilimenti georiferiti Depositi fitofarmaci prodotti fitosanitari (Fonte dati: VFF)
22 Stabilimenti ed impianti per la produzione, lavorazione e rigenerazione della gomma con quantitativi superiori a 50 q.li (Fonte dati: VFF) Sono state considerate solo le aziende che hanno anche il Certificato di Prevenzione Incendi (attività 54 dell elenco delle aziende soggette a CPI): Stabilimenti ed impianti per la produzione, lavorazione e rigenerazione della gomma, con quantitativi superiori a 50 q.li. Riferimento normativo: Legge 966/1965 e D.M. 16 Febbraio 1982
23 Stabilimenti ed impianti per la produzione, lavorazione e rigenerazione della gomma con quantitativi superiori a 50 q.li (Fonte dati: VFF) 11 Stabilimenti georiferiti
24 Oleodotto (Fonte dati: S.I.O.T. S.p.A. - Società Italiana per l Oleodotto Transalpino)
Ministero. NG033 BREDA SISTEMI INDUSTRIALI Spa Stabilimento chimico o petrolchimico. DG003 BREMETBREVETTI METECNO spa Altro
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