ADEMPIMENTI NORMATIVI PER STABILIMENTI SOGGETTI AGLI OBBLIGHI DELL ART. 8 D.LGS. 334/99 e s.m.i.
|
|
- Silvano Gatto
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 AGLI OBBLIGHI DELL ART. 8 D.LGS. 334/99 Data ultimo aggiornamento documento: 09/11/ Adempimenti per le aziende in art Sanzioni 3. Principali attività della Pubblica Amministrazione I Gestori di depositi e impianti in cui vengono stoccate e/o impiegate e generate, in determinate quantità, sostanze pericolose, oltre ad identificare i rischi di incidente rilevante devono adottare tutte le precauzioni finalizzate ad evitare il verificarsi di incidenti e a mitigare le conseguenze qualora essi dovessero verificarsi. I Gestori degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante devono assolvere ad una gradualità di obblighi in funzione della quantità di sostanze pericolose detenute. I principali adempimenti per uno stabilimento soggetto agli obblighi dell art. 8 D.Lgs. 334/99 vengono riportati nella tabella proposta di seguito: 1 di 6
2 AGLI OBBLIGHI DELL ART. 8 D.LGS. 334/99 1. Adempimenti per le aziende soggette ad art. 8 D.Lgs. 334/99 Adempimento Riferimento normativo Contenuti Destinatari/Note Notifica Art. 6 D.Lgs.334/99 Informazioni riguardanti: - stabilimento - gestore e responsabile dello stabilimento - attività svolte - sostanze pericolose presenti - ambiente circostante, in particolare gli elementi che potrebbero causare un incidente rilevante o aggravarne le conseguenze Per nuovi stabilimenti la Notifica deve essere trasmessa 180 giorni prima dell inizio della costruzione - Ministero dell Ambiente - Regione - Provincia - Comune - Comando Provinciale VV.F. Scheda di informazione per i cittadini e i lavoratori Art.6 D.Lgs. 334/99 Allegato V D.Lgs. 334/99 Sezione 1: anagrafica dello stabilimento Sezione 2: riferimenti Enti pubblici interessati Sezione 3: attività svolte nello stabilimento e localizzazione cartografica Sezione 4: sostanze pericolose presenti Sezione 5: natura dei rischi di incidenti rilevanti Sezione 6: potenziali effetti e misure di prevenzione adottate Sezione 7: comportamenti in emergenza Sezione 8: informazioni alle autorità competenti sulle sostanze presenti Sezione 9: informazioni alle autorità competenti sugli scenari incidentali - Ministero dell Ambiente - Regione - Provincia - Comune - Comando Provinciale VV.F. Da inviare contestualmente alla notifica Rapporto di sicurezza Art. 8 D.Lgs. 334/99 Allegato II D.Lgs. 334/99 Documento contenente: - descrizione dell ambiente circostante - descrizione dell impianto, delle attività e dei processi e delle sostanze pericolose - identificazione e analisi dei rischi e metodi di prevenzione (eventi e scenari incidentali con relativa probabilità e gravità e misure di sicurezza atte a prevenirli) - misure di protezione e intervento per eliminare le conseguenze di un incidente - Regione (versione del Rapporto di Sicurezza priva delle informazioni riservate ai fini dell accessibilità al pubblico) Obbligo di revisione ogni 5 anni 2 di 6
3 AGLI OBBLIGHI DELL ART. 8 D.LGS. 334/99 Adempimenti per le aziende soggette ad art. 8 D.Lgs. 334/99 (segue) Adempimento Riferimento normativo Contenuti Destinatari/Note Nuovi stabilimenti Art. 9 D.Lgs. 334/99 Prima di dare inizio alla costruzione il gestore deve presentare un Rapporto di sicurezza preliminare ai fini del rilascio del nulla osta di fattibilità (NOF). Prima di dare inizio all attività il gestore deve presentare un Rapporto di sicurezza definitivo ai fini dell ottenimento del parere tecnico conclusivo (progetto particolareggiato) Modifiche con aggravio del preesistente livello di rischio Art. 10 D.Lgs. 334/99 D.M. Ambiente 9/08/2000 Prima di dare inizio alla costruzione il gestore deve presentare un Rapporto di sicurezza preliminare ai fini del rilascio del nulla osta di fattibilità (NOF). Prima di dare inizio all attività il gestore deve presentare un Rapporto di sicurezza definitivo ai fini dell ottenimento del parere tecnico conclusivo (progetto particolareggiato) Modifiche che NON comportano aggravio del preesistente livello di rischio (NAR) Art. 10 D.Lgs. 334/99 D.M. Ambiente 9/08/2000 Dichiarazione di non aggravio: autocertificazione del gestore attestante che la modifica e' progettata ed eseguita a regola d'arte e che non costituisce aggravio del preesistente livello di rischio come previsto dall'articolo 2 del D.M. 09/08/2000 "Individuazione delle modificazioni di impianti e di depositi, di processi industriali,della natura o dei quantitativi di sostanze pericolose che potrebbero costituire aggravio del preesistente livello di rischio" - Comando Provinciale VV.F. Documento di politica di prevenzione degli incidenti rilevanti Art. 7 D.Lgs. 334/99 Definizione degli obiettivi generali e principi di intervento in merito al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti Da detenere presso lo stabilimento e riesaminare almeno ogni 2 anni Sistema di gestione della sicurezza (S.G.S) Art. 7 e Allegato III D.Lgs. 334/99 D.M. Ambiente 09/08/2000 Implementare e mantenere attivo un sistema di gestione della sicurezza per la prevenzione degli incidenti rilevanti che comprenda come contenuti minimi: - organizzazione e personale - identificazione e valutazione dei pericoli rilevanti - controllo operativo - gestione delle modifiche - pianificazione di emergenza - valutazione delle prestazioni - controllo e revisione del sistema Da implementare e mantenere attivo Oggetto di verifiche ispettive da parte di Commissioni tecniche (Arpa/ISPRA, INAIL, VV.F.) 3 di 6
4 AGLI OBBLIGHI DELL ART. 8 D.LGS. 334/99 Adempimenti per le aziende soggette ad art. 8 D.Lgs. 334/99 (segue) Adempimento Riferimento normativo Contenuti Destinatari/Note Piano di emergenza interno (PEI) Art. 11 D.Lgs. 334/99 Allegato IV D.Lgs. 334/99 Pianificazione e gestione dell emergenza interna allo stabilimento: - organizzazione e responsabilità in emergenza - eventi incidentali - comportamenti da seguire - misure di prevenzione e di protezione - coordinamento con il Piano di Emergenza Esterno Da depositare presso lo stabilimento e riesaminare, sperimentare e se necessario aggiornare, previa consultazione del personale e delle ditte subappaltatrici a lungo termine, ad intervalli non superiori a 3 anni Informazioni utili per elaborazione del Piano di emergenza esterno (PEE) Art. 20 D.Lgs. 334/99 Informazioni utili per la redazione dei Piani di Emergenza Piano di emergenza esterno (PEE) Art. 20 D.Lgs. 334/99 D.P.C.M. 25/02/2005 La predisposizione e redazione del PEE è a carico della Prefettura. Obiettivi del PEE: - minimizzarne gli effetti e limitarne i danni per l'uomo, per l'ambiente e per i beni - mettere in atto le misure necessarie per proteggere l'uomo e l'ambiente dalle conseguenze di incidenti rilevanti, informare adeguatamente la popolazione e le autorità locali competenti Da riesaminare, sperimentare e se necessario aggiornare, previa consultazione della popolazione, ad intervalli non superiori a 3 anni e in caso di modifiche Effetto domino Art. 12, comma 2 e comma 2 bis D.Lgs. 334/99 - Scambio di informazioni tra i gestori per effetto domino - Informazioni utili per elaborazione del PEE da stabilimenti con effetto domino - Gestori di stabilimenti RIR limitrofi - Provincia Accadimento di incidente rilevante Art. 24 D.Lgs. 334/99 Il gestore deve: - adottare le misure previste dal PEI - informare le Autorità comunicando: - circostanze dell incidente - sostanze pericolose presenti - dati disponibili per la valutazione delle conseguenze - misure di emergenza adottate - informazioni su misure previste per limitare le conseguenze a breve e lungo termine Informare: - Sindaco - Comando dei VV.F. - Presidente Giunta Regionale - Presidente Amministrazione Provinciale 4 di 6
5 AGLI OBBLIGHI DELL ART. 8 D.LGS. 334/99 2. Sanzioni di cui all articolo 27 D.Lgs. 334/ 99 Sanzione Riferimento normativo Reato Arresto fino ad 1 anno Arresto fino a 3 mesi Arresto fino da 6 mesi a 3 anni ove non costituisca più grave reato Il gestore è diffidato (dal C.T.R.) ad adottare le necessarie misure entro 60 giorni In caso di mancata ottemperanza è ordinata (dal C.T.R.) la sospensione dell'attività per il tempo necessario all adempimento In caso di non adeguamento, successivamente al periodo di sospensione, si procede all'ordinanza di chiusura dello stabilimento o del singolo impianto fatti salvi i casi di responsabilità penale Arresto da 3 mesi ad 1 anno ove non costituisca più grave reato Arresto fino a 3 mesi Sanzione amministrativa pecuniaria Art. 27 comma 1 D.Lgs. 334/ 99 Art. 27 comma 2 D.Lgs. 334/ 99 Art. 27 comma 3 D.Lgs. 334/ 99 Art. 27 comma 4 D.Lgs. 334/ 99 Art. 27 comma 5 D.Lgs. 334/ 99 Art. 27 comma 6 D.Lgs. 334/ 99 Art. 27 comma 7 D.Lgs. 334/ 99 Omessa notifica (art. 6, comma 1) Omessa presentazione del Rapporto di Sicurezza (art. 8) Omessa redazione del documento sulla politica di prevenzione nei termini previsti (art. 7) Omessa presentazione della Scheda di informazione sui rischi di incidente rilevante per i cittadini ed i lavoratori di cui all Allegato V (art. 6, comma 5) Omessa attuazione delle prescrizioni indicate nel Rapporto di Sicurezza Omessa attuazione delle eventuali misure integrative prescritte dall'autorità competente, anche a seguito dei controlli ex art. 25 Omessa attuazione delle prescrizioni indicate nel Rapporto di Sicurezza Omessa attuazione delle eventuali misure integrative prescritte dall'autorità competente, anche a seguito dei controlli ex art. 25 Mancato adempimento degli obblighi previsti in caso di accadimento di incidente rilevante (art. 24, comma 1) In caso di omessa presentazione del RdS (art. 8) In caso di omessa attuazione delle prescrizioni indicate nel RdS In caso di omessa attuazione delle eventuali misure integrative prescritte dall'autorità competente, anche a seguito dei controlli ex art. 25 Mancata attuazione del Sistema di Gestione della Sicurezza (art. 7, comma 2) Mancato aggiornamento del Rapporto di Sicurezza (art. 10) Mancato aggiornamento del documento sulla politica di prevenzione nei termini previsti (art. 7, comma 1) Mancato adempimento degli obblighi di cui all'art. 11 (PEI e PEE) Mancata trasmissione delle informazioni relative agli effetti domino necessarie per la predisposizione del PEE (art. 12, comma 2) Mancata trasmissione delle misure complementari da adottare per contenere i rischi in aree "urbanizzate" (art. 14, comma 6) 5 di 6
6 AGLI OBBLIGHI DELL ART. 8 D.LGS. 334/99 3. Principali attività svolte dalla Pubblica Amministrazione Il sistema di controllo e prevenzione dei rischi di incidente rilevante posto in atto dai gestori e dalle Autorità si articola essenzialmente nelle seguenti fasi: - valutazione del rischio da parte del gestore - verifica delle valutazioni e validazione da parte delle Autorità - riduzione del rischio mediante prescrizione di interventi sugli impianti e sul territorio e loro realizzazione da parte del gestore - gestione del rischio residuo mediante controllo dell urbanizzazione, pianificazione dell emergenza esterna, informazione della popolazione sui comportamenti di autoprotezione in caso di incidente Le Pubbliche Autorità, ai sensi del D.Lgs. 334/99 pongono in atto le seguenti principali attività: - Valutazione dei rapporti di sicurezza: effettuazione da parte del Comitato Tecnico Regionale dei Vigili del fuoco, integrato con esperti di Arpa, INAIL, comune, provincia e regione, di un istruttoria tecnica di valutazione dei rapporti di sicurezza presentati dai gestori. L istruttoria analizza i rischi presenti nello stabilimento valutandone la compatibilità, e nel caso di nuovi impianti la fattibilità, prescrivendo se necessario le opportune misure integrative di sicurezza - Verifiche ispettive sul Sistema di Gestione della Sicurezza: effettuazione da parte di Commissioni di esperti degli organi tecnici competenti (Arpa/ISPRA, VV.F., INAIL) di verifiche ispettive sul Sistema di gestione della Sicurezza - Piano di Emergenza Esterna: predisposizione da parte della Prefettura di un Piano di Emergenza Esterna per la protezione della popolazione presente nell area circostante - Sopralluoghi: effettuazione da parte degli organi di controllo di attività di vigilanza per la verifica del mantenimento delle misure di sicurezza e/o dell adempimento delle prescrizioni - Informazione alla popolazione: informazione della popolazione sui rischi e sui comportamenti da tenere in emergenza da parte delle Autorità comunali - Inventario nazionale degli stabilimenti: creazione ed aggiornamento da parte del Ministero dell ambiente in collaborazione con ISPRA di un Inventario nazionale degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante sulla base delle informazioni contenute nelle notifiche - Catasto Regionale RIR: (art. 14 L.R. 26/2003 ) creazione ed aggiornamento da parte di Arpa Emilia Romagna del Catasto Regionale Impianti a rischio di incidente rilevanti 6 di 6
Procedure di prevenzione incendi relative ad attività a rischio di incidente rilevante. IL MINISTRO DELL INTERNO
DECRETO 19 marzo 2001 Procedure di prevenzione incendi relative ad attività a rischio di incidente rilevante. IL MINISTRO DELL INTERNO Visto il decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334, concernente «Attuazione
DettagliBREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015
BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 Sulla GU 2573/2015, n. 70 è stato pubblicato il D.M. 19 marzo 2015 recante "Aggiornamento della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione,
DettagliCONVEGNO Il recepimento della Direttiva Seveso 2012/18/UE 11 Maggio 2015, Roma. L applicazione della Seveso II in Liquigas S.p.A.
CONVEGNO Il recepimento della Direttiva Seveso 2012/18/UE 11 Maggio 2015, Roma L applicazione della Seveso II in Liquigas S.p.A. Agenda > Liquigas > La Sicurezza in Liquigas: un percorso in evoluzione
DettagliPIANO REGIONALE ATTIVITA ESTRATTIVE (P.R.A.E.)
REGIONE MARCHE Giunta Regionale PIANO REGIONALE ATTIVITA ESTRATTIVE (P.R.A.E.) DIRETTIVA PER LE CAVE DI PRESTITO (articolo 6, comma 2, lettera e) della L.R. 1 dicembre 1997, n. 71) Art. 1 Definizioni e
DettagliRSPP & RIR. Ovvero: 81 & 105. FR Bologna 14 ottobre 2015 1
RSPP & RIR Ovvero: 81 & 105 FR Bologna 14 ottobre 2015 1 RLS citato almeno 7 volte RSPP 2 volte (scarse)! FR Bologna 14 ottobre 2015 2 Esempio RLS Art. 14 comma 5 Il sistema di gestione della sicurezza
DettagliLa prevenzione incendi
Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Direzione Regionale Emilia-Romagna Stabilimenti a rischio di incidente rilevante Nuova scheda tecnica (D.G.R. 392/2009: Direttiva per l applicazionel dell art. 2 della
DettagliLA PREVENZIONE INCENDI NELLE ATTIVITA A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE: SVILUPPI E PROSPETTIVE
LA PREVENZIONE INCENDI NELLE ATTIVITA A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE: SVILUPPI E PROSPETTIVE DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE - DIREZIONE CENTRALE PER LA
DettagliREGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DIPARTIMENTO TERRITORIO ED AMBIENTE
Giornata di formazione LE SOSTANZE CHIMICHE: RISCHIO PER L AMBIENTE E LA SICUREZZA Ancona, 16 maggio 2003 Arch. Giuseppe Mariani: D. Lgs. 334/1999 Ruolo e funzioni della Regione Marche Premessa Le industrie
DettagliAREE INDUSTRIALI E POLITICHE DI PIANO
AREE INDUSTRIALI E POLITICHE DI PIANO Tra deindustrializzazione e nuova industrializzazione sostenibile Università Roma Tre- Dipartimento di Architettura Roma, 30 gennaio 2014 Le criticità del rischio
DettagliADEMPIMENTI NORMATIVI PER STABILIMENTI DI SOGLIA SUPERIORE AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO 105/2015
Data ultimo aggiornamento documento: 29/01/2016 1. Adempimenti a carico dei gestori degli stabilimenti di soglia superiore 2. Sanzioni I Gestori di depositi e impianti in cui vengono stoccate e/o impiegate
DettagliIl Sistema di Gestione
12 Convegno AIIA I Sistemi di Gestione della Sicurezza Antincendio nella Fire Safety Engineering Milano - 29 Ottobre 2009 Sui temi dell approccio prestazionale alla sicurezza contro l incendio e sull importanza
DettagliDM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI
DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si
DettagliSTANDARD OHSAS 18001:2007 E CORRISPONDENZE CON IL MODELLO ORGANIZZATIVO DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 81/2008
DECRETO LEGISLATIVO n. 81 del 9 aprile 2008 UNICO TESTO NORMATIVO in materia di salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori STANDARD OHSAS 18001:2007 E CORRISPONDENZE CON IL MODELLO ORGANIZZATIVO
DettagliADEMPIMENTI NORMATIVI PER STABILIMENTI DI SOGLIA INFERIORE AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO 105/2015
AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO Data ultimo aggiornamento documento: 29/01/2016 1. Adempimenti a carico dei gestori degli stabilimenti di soglia inferiore 2. Sanzioni I Gestori di depositi e impianti
DettagliModelli ex d.lgs. 231/01 e Modelli di prevenzione della corruzione ex L. 190/2012. Massimo Malena & Associati 20 maggio 2015
Modelli ex d.lgs. 21/01 e Modelli di prevenzione della corruzione ex L. 190/2012 Massimo Malena & Associati 20 maggio 2015 L impatto immediato e diretto della L. 190/2012 sul d.lgs. 21/01 La Legge 190
DettagliDPR 151 del 01.08.2011 Nuovo regolamento di prevenzione incendi Emanazione il 22.09.2011 GU 221 Entrata in vigore 7.10.2011
DPR 151 del 01.08.2011 Nuovo regolamento di prevenzione incendi Emanazione il 22.09.2011 GU 221 Entrata in vigore 7.10.2011 Atti di successiva emanazione a) LCMI 4865 del 05.10.2011 a firma del Capo Dipartimento
DettagliI SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA
I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia
DettagliLettera Circolare Prot. DCPST/A4/RS/ 3600 Roma, 20 dicembre 2005. Ai Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco. e, per conoscenza:
Lettera Circolare Prot. DCPST/A4/RS/ 3600 Roma, 20 dicembre 2005 Alle Direzioni Regionali ed Interregionali dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile LORO SEDI Ai Comandi Provinciali
DettagliAZIENDA UNITÀ SANITARIA LOCALE RIMINI
AZIENDA UNITÀ SANITARIA LOCALE RIMINI Unità Operativa Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro U.O.-P.S.A.L. Programma cantieri 2006 09/03/2006 1 MODALITA OPERATIVE DELL ADDETTO ALLA VIGILANZA
Dettaglidella manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.
L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono
DettagliFig.1 - n Verifiche Ispettive completate nella Provincia di Ravenna presso gli stabilimenti soggetti all art.6 del D.Lgs 334/99
Legge Regionale 17 dicembre 23 n.26: Verifiche Ispettive sui Sistemi di Gestione della Sicurezza degli stabilimenti soggetti all art.6 del D.Lgs 334/99 della Provincia di Ravenna Risultanze e commenti
DettagliSportello Unico Rischio Industriale
Sportello Unico Rischio Industriale Il sistema informativo per le ARIR Alberto Farinelli 16 aprile 2009 Milano Requisiti del sistema informativo implementare i criteri e le procedure attinenti ai procedimenti
DettagliSicurezza Condominio. D. Lgs 81/08 e sue modifiche
Sicurezza Condominio D. Lgs 81/08 e sue modifiche SICUREZZA E CONDOMINIO Il nuovo testo unico sulla sicurezza D.gls 81/08 ha sostituito la legge 626/94, aggiungendo e rafforzando le sanzioni civili e penali
DettagliCorso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi
Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi La sicurezza sui luoghi di lavoro Il testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro Ing. Luca Magnelli Firenze 19 ottobre 2010 D.Lgs. 9 Aprile 2008 n.
Dettagli9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104
9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104 Indirizzi per l attività di gestione degli elenchi regionali degli operatori biologici e dei concessionari
DettagliLa gestione degli aspetti di H&S nei contratti d appalto e d opera nei processi di acquisizione di beni e servizi
La gestione degli aspetti di H&S nei contratti d appalto e d opera nei processi di acquisizione di beni e servizi Direzione Safety, Security & Facilities Safety Department Milano, 15 dicembre 2008 Evoluzione
DettagliI SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.
I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di
DettagliL AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS
DELIBERAZIONE 22 MARZO 2012 102/2012/R/EEL DISPOSIZIONI PER LA CONSULTAZIONE DELLO SCHEMA DI PIANO DECENNALE DI SVILUPPO DELLA RETE DI TRASMISSIONE NAZIONALE, PREDISPOSTO DAL GESTORE DEL SISTEMA ENERGETICO
DettagliLE MODALITÀ DI ADEMPIMENTO AGLI OBBLIGHI SULLA SICUREZZA NELLE AGENZIE IMMOBILIARI.
LE MODALITÀ DI ADEMPIMENTO AGLI OBBLIGHI SULLA SICUREZZA NELLE AGENZIE IMMOBILIARI. Slide 1 SOGGETTI PRINCIPALI DATORE DI LAVORO MEDICO COMPETENTE RESPONSABILE E ADDETTI DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
DettagliRegolamento comunale per la disciplina dei controlli interni
Regolamento comunale per la disciplina dei controlli interni TITOLO I PRINCIPI GENERALI art. 1 Oggetto 1. Il presente Regolamento disciplina organizzazione, strumenti e modalità di svolgimento dei controlli
DettagliPROCEDURA OPERATIVA INTEGRAZIONE DEL SISTEMA ISPRA -ARPA/APPA NEI PROCESSI DI ADESIONE AD EMAS DELLE ORGANIZZAZIONI INDICE. 1.
PROCEDURA OPERATIVA INTEGRAZIONE DEL SISTEMA ISPRA -ARPA/APPA NEI PROCESSI DI ADESIONE AD EMAS DELLE ORGANIZZAZIONI INDICE 1. Premessa 2. Campo di applicazione 3. Documenti di riferimento 4. Definizioni
DettagliClaudia Gistri Giancarlo Caputo CERTIQUALITY
I requisiti per la certificazione del sistema di gestione sicurezza Claudia Gistri Giancarlo Caputo CERTIQUALITY Seminario La gestione ed il controllo del Rischio Industriale Bergamo, 20 dicembre 2005
DettagliAllegato I. Parte A Obiettivi formativi
Allegato I Parte A Obiettivi formativi Tenuto conto dei contenuti formativi riportati nell Allegato I del decreto legislativo n. 150/2012, si riportano di seguito i contenuti comuni degli specifici corsi
DettagliS.A.C. Società Aeroporto Catania S.p.A.
S.A.C. Società Aeroporto Catania S.p.A. Capitolato tecnico per Affidamento del servizio di consulenza per la progettazione, implementazione e certificazione di un Sistema di Gestione Integrato per la Qualità
DettagliProvincia- Revisione della disciplina delle funzioni
Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA. Appendice al Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del D. Lgs. n.
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA Appendice al Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del D. Lgs. n. 231/2001 1. PREMESSA In attuazione della Legge n. 190/2012 Disposizioni
DettagliRoma, 25/07/2013. e, per conoscenza, Circolare n. 113
Direzione Centrale Prestazioni a Sostegno del Reddito Direzione Centrale Organizzazione Direzione Centrale Sistemi Informativi e Tecnologici Coordinamento Generale Medico Legale Roma, 25/07/2013 Circolare
DettagliI nuovi decreti applicativi
GIORNATA DI STUDIO: I NUOVI ADEMPIMENTI SULLA PREVENZIONE INCENDI Dalla semplificazione amministrativa alla gestione delle procedure I nuovi decreti applicativi Ing. Francesco Notaro, Nucleo Investigativo
DettagliPROCEDURA DI COORDINAMENTO TRA GESTORI DI RETE AI SENSI DEGLI ARTICOLI 34 E 35 DELL ALLEGATO A ALLA DELIBERA ARG/ELT 99/08 (TICA)
PROCEDURA DI COORDINAMENTO TRA GESTORI DI RETE AI SENSI DEGLI ARTICOLI 34 E 35 DELL ALLEGATO A ALLA DELIBERA ARG/ELT 99/08 (TICA) Il presente documento descrive le modalità di coordinamento tra gestori
DettagliDocumento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente
Commissione Consultiva Permanente Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Prima di procedere
DettagliSGSL UN SISTEMA PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA
SGSL UN SISTEMA PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA COSA È IN PRATICA UN SISTEMA DI GESTIONE? L insieme delle regole e dei processi di funzionamento di un organizzazione. Comprende:
DettagliIL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE
IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE Relatore: LIFE 04 ENV/IT/494 AGEMAS Obiettivi del sistema di gestione ambientale Prevenzione, riduzione dell inquinamento Eco-efficienza nella gestione delle
Dettagli1 La politica aziendale
1 La Direzione Aziendale dell Impresa Pizzarotti & C. S.p.A. al livello più elevato promuove la cultura della Qualità, poiché crede che la qualità delle realizzazioni dell Impresa sia raggiungibile solo
DettagliSistema di Gestione della Sicurezza Antincendio (SGSA)
Sistema di Gestione della Sicurezza Antincendio (SGSA) Comunicazione breve nell ambito del convegno I Sistemi di Gestione della Sicurezza sul Lavoro Organismo Provinciale di Coordinamento per la Prevenzione
DettagliAllegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri
Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri AREA FUNZIONALE PRIMA ( ex A1 e A1S ) Appartengono a questa Area funzionale i lavoratori che svolgono attività ausiliarie, ovvero lavoratori che svolgono
DettagliDOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI (art. 4, comma 2 del D.Lgs 626/1994, secondo la procedura standardizzata del D.M. 05.12.1996) 1. L AZIENDA 1.1 ANAGRAFICA AZIENDALE Ragione sociale Sede legale Indirizzo
DettagliAzienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA La trasparenza è uno strumento per il controllo diffuso da parte dei cittadini dell attività amministrativa e un elemento dell azione di prevenzione
DettagliSVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007
Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,
DettagliB.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305. Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie
B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305 Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie LA GIUNTA REGIONALE Premesso: che con D.P.R. 12 aprile
DettagliLinee guida recanti criteri e procedure per la conduzione, nelle more del decreto previsto dall articolo 25, comma 3 del D.Lgs.334/99, delle verifiche ispettive di cui al decreto del Ministero dell Ambiente
DettagliCOMUNE DI POGGIO RENATICO PROVINCIA DI FERRARA PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE/PIANO DETTAGLIATO DEGLI OBIETTIVI ANNO 2014
COMUNE DI POGGIO RENATICO PROVINCIA DI FERRARA Responsabile: Geom. Gianni Rizzioli Elenco Progetti/obiettivi 2014 PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE/PIANO DETTAGLIATO DEGLI OBIETTIVI ANNO 2014 3^ AREA: Gestione
DettagliCircolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze
Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013 Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Sicurezza sul lavoro: obblighi e scadenze Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che, il D.Lgs n. 81/2008
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA (P.T.T.I.) 2015 2017 1. Introduzione: organizzazione e funzioni dell amministrazione. La trasparenza costituisce strumento di prevenzione e contrasto
DettagliIl concetto di gestione dei rifiuti
Autorizzazioni e adempimenti per la gestione dei rifiuti Relatore: Laura Pampaloni Il concetto di gestione dei rifiuti Il D.lgs n. 152/2006 definisce la GESTIONE come la raccolta, il trasporto, il recupero
DettagliLINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA
LINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA Versione 01 25/10/2012 Indice PREMESSA... 2 1 ACCETTAZIONE CONDIZIONI GENERALI PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA... 2 2 DEFINIZIONE MODULI
DettagliUNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016
Allegato 2 DGU 5/2014 UNIONE BASSA REGGIANA (PROVINCIA DI REGGIO EMILIA) Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016 1. PREMESSA In data 20.4.2013, è entrato in vigore il D.lgs. 14.3.2013
DettagliComune di Bracciano. Regolamento per la pubblicazione di atti e documenti amministrativi sul sito Internet Istituzionale
Comune di Bracciano Regolamento per la pubblicazione di atti e documenti amministrativi sul sito Internet Istituzionale (approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. del ) Indice Art. 1 Oggetto...
DettagliUNIONE DEI COMUNI VALDARNO E VALDISIEVE REGOLAMENTO DEL SERVIZIO ASSOCIATO VAS
UNIONE DEI COMUNI VALDARNO E VALDISIEVE REGOLAMENTO DEL SERVIZIO ASSOCIATO VAS Art. 1 Oggetto del Regolamento Il presente regolamento disciplina lo svolgimento delle funzioni relative allo svolgimento
DettagliPROCEDURE SEMPLIFICATE PER L ADOZIONE DI MODELLI DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE (MOG) NELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE
PROCEDURE SEMPLIFICATE PER L ADOZIONE DI MODELLI DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE (MOG) NELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE RIFERIMENTI Legge 3/8/2007 n.123 (riordino disciplina) -> Introduce nel D.Lgs 231/2001
DettagliCircolare N.85 del 23 Maggio 2013
Circolare N.85 del 23 Maggio 2013 Dal 01.06.2013 obbligatorie le procedure standardizzate per la valutazione dei rischi Gentile cliente con la presente intendiamo informarla che a partire dal 01.06.2013
DettagliAZIENDA U.S.L. RIMINI Unità Operativa Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro
AZIENDA U.S.L. RIMINI Unità Operativa Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro PROCEDURE DEL COORDINATORE PER LA GESTIONE DEL CANTIERE P.S.C., IMPOSTAZIONE E ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE: APPLICAZIONE
DettagliComune di Rieti Assessorato Protezione Civile
1 Comune di Rieti Assessorato Protezione Civile PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE STRUTTURA DEL PIANO COMUNE DI RIETI SETTORE VI - Ufficio Protezione Civile CODICE DOCUMENTO ELABORATO 0 1-0 1-0 2-0 4
DettagliIng. Alberto Rencurosi
28.05.2015 Ing. Alberto Rencurosi Lead auditor SQS (ISO9001, ISO14001, OHSAS18001, ISO 50001) Associazione Svizzera per Sistemi di Qualità e di Management (SQS) 1 Testo Unico e sistemi di gestione della
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2012-2014. (Art. 11, D. Lgs. 27 ottobre 2009, nr. 150)
COMUNE DI SANT ANGELO A SCALA Provincia di Avellino PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2012-2014 (Art. 11, D. Lgs. 27 ottobre 2009, nr. 150) Cod. SAS-PTI01 Data: 30/04/2012 Adottato con
DettagliCOMUNE DI SANTA MARGHERITA LIGURE. AREA 3 SERVIZI INTEGRATI ALLA PERSONA Provincia di Genova
COMUNE DI SANTA MARGHERITA LIGURE AREA 3 SERVIZI INTEGRATI ALLA PERSONA Provincia di Genova Documento unico di valutazione dei rischi interferenziali Art. 26 comma 3 D.L.vo 81/2008 Oggetto dell appalto:
DettagliDefinizioni. Verbale di controllo ispettivo. Modalità e termini per la gestione delle non conformità
Decreto Dipartimentale 26 settembre 2014 n. 18096 (pubblicazione sul sito internet del MiPAAF).- Individuazione dei tempi e delle modalità di gestione dei provvedimenti adottati dagli Organismi di controllo
DettagliARPAE Agenzia regionale per la prevenzione, l'ambiente e l'energia dell'emilia - Romagna * * * Atti amministrativi
ARPAE Agenzia regionale per la prevenzione, l'ambiente e l'energia dell'emilia - Romagna * * * Atti amministrativi Determinazione dirigenziale n. DET-AMB-2016-361 del 25/02/2016 Oggetto Dlgs.387/2003 -
DettagliDICHIARAZIONE DI CONFORMITA e DICHIARAZIONE DI RISPONDENZA
DICHIARAZIONE DI CONFORMITA e DICHIARAZIONE DI RISPONDENZA GROSSETO, 21 ottobre 2011 Al termine dei lavori, previa effettuazione delle verifiche previste dalle norme vigenti, comprese quelle di funzionalità,
DettagliCOMUNE DI SETTIMO SAN PIETRO PROVINCIA DI CAGLIARI PROGRAMMA TRIENNALE DELLA TRASPARENZA E DELL INTEGRITA 2015/2017
COMUNE DI SETTIMO SAN PIETRO PROVINCIA DI CAGLIARI PROGRAMMA TRIENNALE DELLA TRASPARENZA E DELL INTEGRITA 2015/2017 Approvato con deliberazione del G.C. n. 008 del 24 febbraio 2015 SOMMARIO Articolo 1
DettagliAutorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche
Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Metodologia dell attività di vigilanza e controllo dell Autorità in relazione agli obblighi di pubblicazione
DettagliPiMUS: Il Ruolo del Coordinatore in fase di Esecuzione. PiMUS: Il Ruolo del Coordinatore in fase di Esecuzione. di Farina Geom.
di Farina Geom. Stefano Bologna, 6 giugno 2007 Il D.Lgs. 235/03 integra e modifica il D.Lgs. 626/1994 ovvero introduce degli obblighi per il DATORE DI LAVORO Il D.Lgs. 235/03 integra e modifica il D.Lgs.
DettagliAMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI
AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI approvato con deliberazione G.P. n. 188 del 25.7.2001 modificato con deliberazione G.P. n. 83 del
DettagliCOMUNICAZIONE RELATIVA ALLO SVOLGIMENTO DI UNA MANIFESTAZIONE DI SORTE LOCALE (Artt. 13 e 14 D.P.R. n. 430/01)
Modello PA 633 Versione 01/2005 Alla cortese attenzione Signor Sindaco del Comune di Alla cortese attenzione Signor Prefetto di COMUNICAZIONE RELATIVA ALLO SVOLGIMENTO DI UNA MANIFESTAZIONE DI SORTE LOCALE
Dettagliuniformità di indirizzi e di livelli di sicurezza semplicità in fase di progettazione e di controllo
L approccio ingegneristico alla sicurezza antincendio e le procedure di deroga Ing. Gianfranco Tripi 06/09/2013 1 APPROCCIO PRESCRITTIVO VANTAGGI: uniformità di indirizzi e di livelli di sicurezza semplicità
Dettaglivisti gli artt. 4 e 5 della LR Puglia n. 7 del 04/02/1997; vista la DGR Puglia n. 3261 del 28/07/1998;
Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 99 del 18-07-2013 23985 - di stabilire che con successiva determinazione, ad avvenuto chiarimento di quanto sopra, si procederà ad includere o ad escludere
DettagliComune di Pratola Serra Provincia di Avellino Il Segretario Comunale
RELAZIONE ANNUALE SULLO STATO DI ATTUAZIONE DEL PIANO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE- APPROVATO CON DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE n. 34 del 03.03.2014 La L. 190/2012, recante Disposizioni per la
DettagliBenefici della Certificazione Sicurezza OHSAS 18001:2007
Benefici della Certificazione Sicurezza OHSAS 18001:2007 Premessa Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 "Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle
DettagliI modelli organizzativi della sicurezza: un utile strumento per le imprese
3ª GIORNATA NAZIONALE DELL INGEGNERIA DELLA SICUREZZA LA PROGETTAZIONE DELLA SICUREZZA NEI CANTIERI: BUONE PRATICHE E QUESTIONI IRRISOLTE PER GARANTIRE UN EFFICACE GESTIONE DEGLI APPALTI IN SICUREZZA I
DettagliCircolare n. 2/Enti/2015 Alle Stazioni Appaltanti / Amministrazioni Procedenti
CE/bs Cuneo, 24 giugno 2015 Circolare n. 5/Imprese-Cdl/2015 Alle IMPRESE EDILI Ai CONSULENTI DEL LAVORO Circolare n. 2/Enti/2015 Alle Stazioni Appaltanti / Amministrazioni Procedenti Loro Sedi Oggetto:
DettagliMarzo - Maggio 2014 ATTUAZIONE DELLA DELIBERA N. 77/2013 SUGLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA. Comune di Messina
Marzo - Maggio 2014 ATTUAZIONE DELLA DELIBERA N. 77/2013 SUGLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA Comune di Messina 1 Introduzione Il presente documento contiene schede sintetiche relative agli esiti delle verifiche
DettagliIl Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali
Misure urgenti per il miglioramento del sistema di controllo come disciplinato agli artt. 27 e seguenti del Reg. (CE) n. 834/2007 e relativi regolamenti di applicazione. VISTO il Reg. (CE) n. 834/2007
DettagliCommissione Consultiva Permanente ex Art. 6 DLgs 81/08. Il documento del Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG)
Commissione Consultiva Permanente ex Art. 6 DLgs 81/08 Il documento del Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) Ivo Dagazzini Rappresentante delle Regioni per la Regione Veneto Direttore
DettagliRICHIESTA DI PARTECIPAZIONE
ALLEGATO 1 RICHIESTA DI PARTECIPAZIONE Spett.le PROVINCIA DI LECCO P.zza L. Lombarda, 4 23900- LECCO OGGETTO: AVVISO ESPLORATIVO PER LA SELEZIONE DI OPERATORI ECONOMICI PER L AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO PROVINCIALE
DettagliCITTÀ DI AGROPOLI. Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente
CITTÀ DI AGROPOLI Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente Approvato con deliberazione della Giunta comunale n 358 del 06.12.2012 Regolamento per
DettagliGuida alla trasmissione del PGT in formato digitale. per i Comuni della Provincia di Varese
GuidaallatrasmissionedelPGTinformatodigitale pericomunidellaprovinciadivarese Perogniinformazione,perilinkaisitidegliarchividocumentalieperscaricaretuttiidocumentielespecifiche tecniche,fareriferimentoalsito:http://www.pgt.regione.lombardia.it
DettagliIL CONSIGLIO COMUNALE
Si chiede di iniziare dal punto 3 dell ordine del giorno. I Consiglieri sono d accordo. Illustra l Assessore Diegoli. IL CONSIGLIO COMUNALE PREMESSO CHE: - rientra tra gli obiettivi dell Amministrazione
DettagliINTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data: 03.12.
Learning Center Engineering Management INTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Autore: Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data: 03.12.2007 VIA
DettagliQuadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale.
L.R. 4/09/1997, n. 36. Pubblicata nel B.U. Liguria 17 settembre 1997, n. 16, L.R. 30/12/1998, n. 38. Pubblicata nel B.U. Liguria 20 gennaio 1999, n. 1. L.R. 4/08/2006, n. 20. Pubblicata nel B.U. Liguria
DettagliPROCEDURA PER LA RACCOLTA ED ANALISI SISTEMATICA DEGLI INCIDENTI
Allegato alla valutazione dei rischi Ditta PROCEDURA PER LA RACCOLTA ED ANALISI SISTEMATICA DEGLI INCIDENTI Rev _0 Redazione Verifica Approvazione Data Autore Data Autore Data Autore Distribuzione: copia
DettagliREGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI
COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.
DettagliSeminario su D.Lgs.81/08
Seminario su D.Lgs.81/08 La Valutazione del Rischio Per individuare le Misure di Prevenzione e Protezione a tutela della Salute e Sicurezza dei lavoratori Piacenza, 17/11/2010 Anna Bosi Dipartimento Sanità
DettagliElenco dei principali documenti da gestire e archiviare
Elenco dei principali documenti da gestire e archiviare Il presente promemoria è una breve sintesi della maggior parte dei documenti che il GEST/DIR ed il RSGSL hanno il compito di gestire (elaborare o
DettagliImplementare un sistema di analisi e gestione del rischio rende efficace e concreto il modello 231
RISK MANAGEMENT & BUSINESS CONTINUITY Il Risk Management a supporto dell O.d.V. Implementare un sistema di analisi e gestione del rischio rende efficace e concreto il modello 231 PER L ORGANISMO DI VIGILANZA
DettagliD.Lgs. 81/08 TITOLO IV
D.Lgs. 81/08 TITOLO IV CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI CAPO I LE NOVITA RILEVANTI DIVO PIOLI Art. 89 C 1 c RESPONSABILE DEI LAVORI SOGGETTO CHE PUÒ ESSERE INCARICATO, DAL COMMITTENTE, DELLA PROGETTAZIONE
DettagliPRINCIPIO DI REVISIONE (SA Italia) 250B LE VERIFICHE DELLA REGOLARE TENUTA DELLA CONTABILITÀ SOCIALE
PRINCIPIO DI REVISIONE (SA Italia) 250B LE VERIFICHE DELLA REGOLARE TENUTA DELLA CONTABILITÀ SOCIALE (In vigore per le verifiche della regolare tenuta della contabilità sociale svolte dal 1 gennaio 2015)
Dettagli1. Premessa e definizioni
Regolamento provinciale per l iscrizione, la cancellazione e la revisione delle associazioni di promozione sociale nel Registro provinciale istituito ai sensi dell art.4 della L.R. 34/2002. (Approvato
DettagliCOMUNE di IMPRUNETA Provincia di Firenze
COMUNE di IMPRUNETA Provincia di Firenze (spazio riservato all ufficio Protocollo) (marca da bollo) Al Dirigente del Servizio Gestione del Territorio PERMESSO DI COSTRUIRE IN SANATORIA (art. 36 D.P.R.
DettagliMOGS per le piccole e medie imprese: le novità introdotte dal D.M. 13 febbraio 2014. Dott.ssa Fabiana Maria Pepe
MOGS per le piccole e medie imprese: le novità introdotte dal D.M. 13 febbraio 2014. Dott.ssa Fabiana Maria Pepe Con il decreto ministeriale 13 febbraio 2014 trovano attuazione le procedure semplificate
DettagliI Sistemi di Gestione per la Sicurezza: La norma OHSAS 18001: 2007
I Sistemi di Gestione per la Sicurezza: La norma OHSAS 18001: 2007 CHIARA LECIS Co.Meta 25 Giugno 2008 I Sistemi di Gestione per la Sicurezza 1 SGSL: tra adempimenti normativi e miglioramento della gestione
DettagliRoma: 27 Ottobre 2015 Corte di Cassazione
Idoneità dei Modelli organizzativi e di gestione secondo il d.lgs. 81/08, e rapporto con i Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul lavoro conformi allo standard BS OHSAS 18001:2007 Roma: 27 Ottobre
Dettagli