Quindi un vizio e una ossessione.

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1 Ora ho 62 anni (1953), ho iniziato a fumare all età di 16 anni; all inizio scroccando sigarette agli amici, poi comprandole e via via aumentando il numero fino ad arrivare a due pacchetti al giorno nel giro di pochi anni. C è da dire che all epoca il fumo non era demonizzato, si poteva fumare dovunque; al cinema e alla televisione era quasi un atteggiamento da maschio ; a casa mia non fumava nessuno, anzi, mio padre aveva fumato durante la guerra perché si pensava che tenesse lontani i batteri e quindi le Forze Armate ne incoraggiavano la pratica, ma poi aveva smesso subito. A 18 anni ho iniziato a fumare in presenza di mio padre che mi ha solo detto: lo sai che ti fa male, però la vita è tua e ti devi prendere la responsabilità delle tue decisioni. Era talmente normale fumare dovunque che una volta, mio Zio, mi portò a visitare la sede NATO a Napoli (Bagnoli), dove lavorava (più o meno nel 1970), così potevo comprarmi qualcosa a prezzi molto bassi e senza tasse; era praticamente una base americana enorme con tanto di negozi di tutti i tipi, chalet, auto americane extralarge, stazione dei pompieri all americana con tanto di autopompa stereotipata, ecc.; a me interessava un buon mulinello da pesca per cui siamo entrati in questa casetta dove vendevano attrezzi sportivi, compreso le armi e le munizioni. Incuriosito dalle cataste di pistole, fucili e mitragliatrici con scatole e scatole di munizioni, ero lì che me le guardavo e, distrattamente mi sono acceso una sigaretta: è successo il finimondo (naturalmente urlavano solo in americano), mio zio e un suo amico che era con lui hanno tirato fuori documenti, permessi, pass di tutti i tipi per spiegargli che non era un attentato; tanto per dire quanto fosse usuale fumare.

2 Studiando Medicina ho imparato e visto (sia sui malati che nelle dissezioni di cadaveri) tutti i danni che provoca sull organismo, anche quando il fumo è passivo, ma questo non mi ha scoraggiato dallo stabilizzarmi su 50 sigarette al giorno, circa una ogni 20 minuti; autonomia di astinenza massima minuti, prima di entrare in forte crisi. Ero arrivato al punto che se mi svegliavo di notte e se non riprendevo subito sonno, dovevo accendermi una sigaretta. Avevo sigarette ovunque, anche quelle di ultima istanza, cioè quelle sigarette che non mi piacevano (magari me le avevano regalate) che avrei però fumato se finivo le mie e non potevo comprarle in breve tempo. Addirittura mi ero fatto nascondere da un amico, un pacchetto di sigarette in macchina, perché in caso di estremo bisogno le avrei trovate, a costo di smontare la macchina. Quindi un vizio e una ossessione. Ho iniziato a lavorare come Anestesista Rianimatore e, sembra incredibile, ma l unico posto dove non si poteva fumare era in sala operatoria, però si poteva nelle stanze attigue, compresa l area in cui stazionavano i pazienti in attesa di essere operati. Tra un intervento e l altro io andavo a fumare e, spesso, capitava che chirurghi e pazienti rimanessero ad aspettarmi, perché loro erano sterili e non potevano entrare ed uscire dalla sala, mentre l area degli anestesisti non era sterile; mi giustificavo perché se passava troppo tempo tra una sigaretta e l altra mi sarei innervosito e non avrei lavorato in completa lucidità mentale. Quando ero tirocinante all Ospedale Molinette di Torino, mi trovavo nell area di attesa dei pazienti che dovevano essere operati in Chirurgia Vascolare; mi sono acceso una sigaretta e un paziente mi ha fissato per un po, poi mi ha detto: Pensi, tra un po entro e mi amputano una gamba (aveva 35 anni) perché ho la malattia di Raynaud e dicono che dipende dalla nicotina, però, vedendola fumare, mi accenderei volentieri una sigaretta ; ci rimasi male per lui ma, purtroppo non mi indusse a nessuna riflessione sul mio rischio. Praticamente non ho una foto in cui si vede che non ho una sigaretta in mano. Da militare, fumavamo anche se c erano le munizioni e la dinamite. Abbiamo fatto una esercitazione in Danimarca ed erano 4 o 5 ore di volo sugli Hercules C 130 dove si poteva fumare solo nella cabina di pilotaggio che era veramente ampia. Poiché su quel volo eravamo 4 ufficiali, compreso un colonnello, si andava a turno uno alla volta a fumare; dopo il primo giro, il colonnello decise che avrebbe fumato solo lui e io, per superare l astinenza mi sono messo a dormire su uno dei due camion che trasportavamo.

3 Con le varie leggi per la limitazione sul fumo, avevo smesso di andare al cinema, mentre al ristorante era un continuo dentro e fuori. Non c erano cerotti o gomme alla nicotina che fossero sufficienti. Era diventata una mania controllare sempre, prima di uscire, se avevo sigarette ed accendino. Nel lavoro di Dentista era molto facile organizzare i tempi tra un Paziente e l altro, ma cominciava a pesarmi la schiavitù di essere legato a compiere una azione periodica così impellente. Quando doveva nascere mio figlio (avevo37 anni) sono entrato nell ordine di idee di smettere, sia per non affumicarlo, sia per non dargli un cattivo esempio. Ho provato prima con l auricoterapia (agopuntura dell orecchio) che mi ha tolto subito la gestualità e, in parte l astinenza, però sono diventato intrattabile, completamente irascibile tanto da perdere le staffe con molta facilità, maltrattando gli altri per la minima cosa (che non faccio praticamente mai) e senza esserne consapevole; chi mi aveva fatto l auricoloterapia mi aveva avvertito che se avessi avuto tali reazioni era meglio che ricominciassi subito a fumare, perché le conseguenze psicologiche sarebbe state molto più difficili da trattarle. Poi venni a sapere che alcuni pazienti avevano smesso con l ipnosi, poiché il numero aumentava, mi sono incuriosito, ne ho parlato ad altri pazienti che ci sono andati e la cosa funzionava; allora abbiamo prenotato io e un mio amico e ci siamo andati. Era un paese vicino Como, si trattava di una seduta di mezzora o al massimo due, erano Medici, il costo era piuttosto ragionevole (forse lire, ma a me l hanno fatta gratis quando hanno saputo che ero un Medico, così come si usa tra colleghi). Conoscevo perfettamente l esecuzione della seduta perché me l avevano raccontata in molti, per cui mi veniva quasi da ridere durante la seduta; fatto sta che sono entrato fumando (ero sempre a 50 al giorno) e sono uscito senza più fumare per 17 anni (l unica cosa che mi hanno consigliato è stata quella di mettere due o tre gocce di propoli, in soluzione alcolica, sulla lingua, più volte la giorno, (l ho fatto per una ventina di giorni). Vista l esperienza del primo tentativo, mi ero preso una settimana di ferie che ho passato con mia moglie e il nostro cane pastore maremmano in una casetta in campagna che avevamo allora.

4 Per almeno 5 giorni ho avuto i sintomi di astinenza come un drogato (freddo o caldo improvviso, sonnolenza o insonnia, confusione mentale, ma nessuna irascibilità e quindi nessun cambiamento di umore). Tanta voglia di fumare, ma nessun legame con la gestualità (prendere e maneggiare la sigaretta, accenderla, ecc.) Per almeno due anni ho sognato di fumare e di avere i sensi di colpa. Non ho visto il mio amico per una ventina di giorni, ne l ho sentito, perché allora i cellulari non erano diffusi. Ogni giorno che passava mi convincevo a resistere perché ormai avevo già fatto uno sforzo enorme e poi non volevo fare la figura del fesso col mio amico (che invece aveva ricominciato dopo qualche giorno, meno male che non lo sapevo). Sicuramente sono un biotipo del tutto o niente, mi è molto difficile limitarmi. Smettendo di fumare mi si è tolto il catarro, ho riacquistato capacità respiratorie e atletiche notevoli, ho ricominciato a sentire bene gli odori e i sapori, tanto che poi ho dato sfogo alla mia passione per la cucina che ho sempre avuto, ma era molto limitata nella percezione personale, per cui cucinavo bene solo pietanze saporite e robuste. Nel 2007 ho ricominciato a fumare in seguito al forte stress per gravi accadimenti personali. Sinceramente mi ha aiutato molto ricominciare a fumare, era un po una compagnia e un po uno sfogo, anche perché l insonnia è stata costante. Nel giro di un anno sono tornato a fumare sigarette al giorno. La cosa era insostenibile anche finanziariamente, perché è da dementi spendere 15 al giorno in sigarette, che poi compravo a stecche e da più tabaccai, perché mi vergognavo a far vedere che fumavo così tanto. La consapevolezza è iniziata quando un mio amico, che non vedevo da tempo e ho incontrato per caso, mi ha fatto provare una sigaretta di tabacco naturale: American Spirit.

5 Da lì ho iniziato la mia ricerca su internet scoprendo che quello che si fuma normalmente, oltre a contenere tutti i cancerogeni conosciuti, contiene il macinamento dell intera foglia di tabacco gambo compreso e insetti che vivono nei centri di maturazione del tabacco tra le foglie. Perlomeno il tabacco naturale è fatto della sola foglia, senza nervature, credo senza comburenti che lo fanno bruciare facilmente e senza additivi che creano assuefazione al gusto di quella marca e creano disgusto verso altre marche. Il bisogno di fumare sigarette con tabacco naturale è effettivamente inferiore. Rimaneva il costo che, chiaramente, era ancora più alto. Sempre un amico mi ha iniziato alla fabbricazione manuale delle sigarette, dove esiste anche tabacco naturale, cartine la cui combustione è meno dannosa, filtrini molto più efficaci anche per il raffreddamento del fumo. Immediatamente ho abbattuto il costo a pochi euro al giorno, anche se con la noia/vantaggio che ogni sigaretta te la devi fare. Inizialmente mi mettevo lì mezzora e me ne facevo un pacchetto così da averle facilmente disponibili; il vantaggio è che una sigaretta a mano ha meno tabacco, ne fumi massimo mezza, ma sporca maledettamente, perché il tabacco non è pressato e ti cade la cenere in maniera imprevedibile. Tralascio le prove con macchinette varie, compreso quelle che utilizzano tubi di sigaretta con filtro in cui infili il tabacco. Forse perché il mio carattere è da estremista, ho smesso presto di prepararle in anticipo, giocando sul fatto che se voglio fumare devo avere il tempo e la situazione per prepararmela, altrimenti aspetto (e non è male distanziare una sigaretta dall altra). Ho conosciuto persone che si riescono a fare una sigaretta a mano con una mano sola mentre vanno in bicicletta, ma sono giocolieri: personalmente devo fermarmi e possibilmente appoggiarmi.

6 A ottobre 2011, sempre un amico (si vede che ne ho tanti, ma questo era quello con cui ero andato alla seduta di ipnosi), mi parla di sigarette elettroniche, al che rispondo che ci ho già provato e sono in qualche cassetto. Lui insiste e mi dice che questa non è come le solite, ma è molto potente, chiaramente più grande di una sigaretta normale, produce molto fumo (che però è vapore) e contiene nicotina a varie gradazioni per cui dà molta soddisfazione e lui già la usa e funziona bene. E una persona di cui mi fido, il negozio è a Novi Ligure (AL), lui ci deve andare l indomani, io non posso, gli dico di comprarmela. Il giorno dopo me la porta col suo liquido, inizio ad usarla e passo da 50 sigarette al giorno alla sola sigaretta elettronica. Il liquido era da 9 milligrammi di nicotina. Nel tempo ho provato anche lo zero nicotina, ma era ancora presto. Ci sono Aromi di tutti i tipi, ora mi sono abituato all aroma cognac tabacco (che è come una blanda sigaretta); ho sperimentato che aromi differenti dal tabacco, specie la menta, mi fanno proprio schifo (dopo una iniziale curiosità). Devo dire la marca della sigaretta, perché è l unica di cui ho esperienza diretta, anche se indirettamente ne faccio pubblicità, ma, siccome non ho nessun interesse commerciale, me ne frego. La marca è OVALE e ormai ci sono negozi monomarca un po dappertutto (te la fanno anche provare senza acquistarla):

7 All inizio era un continuo succhiare in questa specie di piffero (in realtà va usata tirando come con una pipa e non come con le sigarette). Chi era abituato a fumare aspirando fino a far entrare il fumo in ogni parte dei polmoni (sono le persone maggiormente a rischio cancro dei polmoni massimo 2 anni di vita), è meglio che non lo faccia con quella elettronica, perché dà tosse o irritazione. Personalmente facevo fermare il fumo alla gola e raramente lo inalavo (rischio cancro della laringe), quindi non ho avuto nessun problema ad usare quella elettronica. Man mano mi sono regolarizzato nell uso e ho notato che sopportavo l astinenza anche per alcune ore; però ero passato al liquido da 16 milligrammi di nicotina, che mi dava maggior appagamento. L amico che me l aveva consigliata era poi passato ad un uso misto con le sigarette e alla fine è tornato alle sigarette (però, ultimamente, sta riusando quella elettronica, penso perché il costo delle sigarette è insostenibile per un grande fumatore, oltretutto la maggior parte della spesa sono tasse e accise, per cui è lecito anche incavolarsi). Dopo circa 6 mesi di uso della sola sigaretta elettronica è rientrata dalla gravidanza, una mia dipendente che aveva ripreso a fumare; solito meccanismo: me ne dai una, poi ricominci a comprarle e poi, dopo 4 o 5 mesi, mi sono rotto le scatole di avere le tasche piene di sigarette, accendino, sigaretta elettronica, batterie di riserva, flacone del liquido, ecc. Ora sono circa 6 mesi che riuso solo la sigaretta elettronica, mi trovo bene, è pratica, non sporca, non puzza, ho di nuovo un buon olfatto (sento il fumo di sigaretta anche a grande distanza e mi dà leggermente fastidio).

8 Sono nell ordine di idee di smettere completamente, sia dilazionandone l uso, sia abbassando la concentrazione di nicotina e poi farla finita una volta per tutte. Se avessero introdotto le accise sui liquidi, avrei smesso subito, perché non mi va di essere preso per i fondelli da questo stato ladro. La pericolosità dell uso della sigaretta elettronica è molto difficile da stabilire, perché ci sono in ballo interessi economici enormi da parte dei produttori di sigarette e dello stato di questa disgraziata nazione, per cui nessuna validazione scientifica sarebbe credibile. L unica cosa certa è che si inala nicotina a varia concentrazione e che non è innocua, tutt altro; ma è anche certo che non ci sono tutte quelle migliaia di cancerogeni presenti nelle sigarette tradizionali e non c è il calore che, per la bocca, è di per se cancerogeno. E imperativa la qualità, sicurezza e origine certa della composizione dei liquidi NICOTINA: da Wikipedia In piccole dosi, la nicotina aumenta la frequenza cardiaca e la pressione del sangue. La nicotina, inoltre, estende l'effetto positivo della dopamina sull'umore e provoca un aumento della produzione di beta-endorfine, avendo così un effetto, oltre che stimolante, anche rilassante sull'organismo. La nicotina è una sostanza stupefacente [10].

9 I consumatori abituali di nicotina sviluppano una forte dipendenza psichica dalla sostanza, simile alla dipendenza generata dall'eroina e cocaina [11], alla quale si aggiunge una più o meno forte dipendenza fisica. I sintomi dell'astinenza comprendono una sensazione di vuoto, e ansia. Il loro picco è raggiunto in genere tra le 48 e le 72 ore. In genere l'organismo impiega 3 settimane per disintossicarsi completamente dalla nicotina. Interrompere improvvisamente l'assunzione di nicotina può generare una sindrome astinenziale: psicologicamente si prova un senso di vuoto e irrequietezza, fisicamente i sintomi sono più lievi. Non appena la nicotina entra in circolo, questa viene rapidamente diffusa dalla circolazione sanguigna, tramite la quale arriva al sistema nervoso, data la sua capacità di attraversare la barriera ematoencefalica. Giunge al cervello, dove agisce sui neuro-recettori dell'acetilcolina. A basse concentrazioni aumenta l'attività di questi recettori. Inoltre, la nicotina, come gli altri agonisti, agisce anche sugli eterorecettori nicotinici che si trovano sulle fibre pre-sinaptiche dei neuroni dopaminergici, con un effetto di modulazione positiva, cioè si avrà un aumento del rilascio di dopamina. Questo genera una sensazione di piacere con un meccanismo simile, per certi versi, a quello innescato dalla cocaina, e solo lontanamente correlato a quello dell'eroina. La dipendenza fisica da nicotina è quindi legata anche alla necessità biochimica di mantenere elevati livelli di dopamina. Inoltre, molti alcaloidi presenti nel tabacco sono potenti inibitori delle MAO: le sigarette non solo stimolerebbero i neuroni dopaminergici a liberare dopamina, ma ne limiterebbero anche la sua degradazione enzimatica. Secondo molti questo contribuirebbe a rendere la dipendenza da nicotina ancora più difficile da eliminare. Dipendenza Alcuni studi suggeriscono anche un ruolo diretto nella patogenesi del cancro [12] La ricerca scientifica ha dimostrato che la nicotina agisce sul cervello producendo una serie di effetti.

10 In particolare, alcuni studi hanno evidenziato che è in grado di attivare la via mesolimbica, il circuito all'interno del cervello che regola le sensazioni di piacere ed euforia. [13] La dopamina è uno dei neurotrasmettitori chiave coinvolti attivamente nel cervello. La ricerca mostra che aumentando i livelli di dopamina nei circuiti di ricompensa nel cervello, la nicotina agisce come una sostanza chimica con intense qualità di dipendenza