CORSO PER ADDETTI ANTINCENDIO AZIENDALI

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1 CORSO PER ADDETTI ANTINCENDIO AZIENDALI INCARICATI DELL ATTIVITÀ DI PREVENZIONE INCENDI E LOTTA ANTINCENDIO, EVACUAZIONE DEI LUOGHI DI LAVORO E GESTIONE DELLE EMERGENZE (art. 37 co. 9 DLvo 9 aprile 2008, n. 81) 1

2 INTRODUZIONE PERCHE SEGUIRE UN CORSO DI FORMAZIONE PER ADDETTI ANTINCENDIO? All inizio di ogni corso di formazione antincendio le domande che vengono spontanee sono: Perché siamo qui? Quali sono i nostri compiti? La risposta è una sola : D.Lvo 81/2008 ( ex 626/94) 2

3 INTRODUZIONE Il D.Lvo 81/08, naturale evoluzione della precedente normativa di sicurezza (principalmente individuabile nel D.P.R. 547/55 e nel D.Lvo 626/94), indica le misure Finalizzate alla tutela della SALUTE e alla SICUREZZA DEI LAVORATORI negli Ambienti di lavoro, privati e pubblici. Per raggiungere tale scopo il D.Lvo 81/08 opera mediante: LA VALUTAZIONE; LA RIDUZIONE; IL CONTROLLO DEI RISCHI PER LA SALUTE E PER LA SICUREZZA DEI LAVORATORI NEGLI AMBIENTI DI LAVORO; Mediante un azione combinata di vari soggetti per ognuno dei quali sono previsti obblighi e sanzioni. Il rischio che avvenga un incendio è uno dei maggiori pericoli. Una corretta attività di informazione e formazione dei lavoratori è certamente il miglior presupposto per una efficace GESTIONE DELLA SICUREZZA in ambito aziendale. È stato infatti accertato che almeno il 50% degli incendi è attribuibile a: IGNORANZA DELLE SITUAZIONI DI RISCHIO POTENZIALE; SUPERFICIALITA NELL APPROCCIO CON I PROBLEMI DELLA SICUREZZA; SOTTOVALUTAZIONE DEI PERICOLI; 3

4 INTRODUZIONE L esperienza operativa dei VIGILI DEL FUOCO negli interventi di soccorso insegna che molti incendi di grandi dimensioni, con effetti disastrosi per le persone, le strutture ed i materiali coinvolti, avrebbero potuto essere facilmente controllati e/o spenti nella loro fase iniziale, solo se le persone presenti fossero stati in grado di utilizzare efficacemente le attrezzature antincendio esistenti : ESTINTORI - NASPI - IDRANTI è quindi necessario sensibilizzare tutti i lavoratori sui temi della sicurezza formandone alcuni ai quali demandare compiti di : ATTUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI E LOTTA ANTINCENDIO, DI EVACUAZIONE DEI LAVORATORI IN CASO DI PERICOLO GRAVE E IMMEDIATO, DI SALVATAGGIO DI PRONTO SOCCORSO E, COMUNQUE, DI GESTIONE DELL EMERGENZA (D.Lvo 81/08 Art 18 co. 1.b). Il D.Lvo 81/08 stabilisce tra l altro, all ART 36, che è compito del datore di lavoro assicurarsi che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in materia di sicurezza e di salute, con particolare riferimento al proprio posto di lavoro ed alle proprie responsabilità. 4

5 INTRODUZIONE L estintore è molto probabilmente il mezzo antincendio che ha origini più antiche nel settore della protezione attiva rispetto a tutti gli altri. 5

6 INTRODUZIONE L INCENDIO definizione rapida ossidazione di materiali con notevole sviluppo di calore, fiamme, fumo e gas caldi effetti dell'incendio: - emanazione di energia sotto forma di luce e calore - trasformazione delle sostanze combustibili in altri elementi (prodotti di combustione) 6

7 L' INCENDIO REALE - Fase di ignizione - Fase di propagazione - Fase di Incendio generalizzato (flash-over) - Fase di Estinzione e raffreddamento E opportuno ricordare che l uso dell estintore deve avvenire quando l incendio è nella FASE INIZIALE 7

8 CONDIZIONI NECESSARIE PER LA COMBUSTIONE - presenza del combustibile - presenza del comburente - presenza di una sorgente di calore Combustibile: qualsiasi sostanza in grado di bruciare. I materiali combustibili possono essere allo stato solido, liquido o gassoso. Comburente: sostanza che consente e favorisce la combustione; il più importante è l'ossigeno dell'aria ed è quello maggiormente reperibile in natura Calore: forma di energia che si manifesta con l'innalzamento della temperatura. Un combustibile brucia quando viene a trovarsi ad una temperatura tale che, avvicinando l'innesco, inizia la combustione. composizione dell'aria: Azoto (N2): 78,08% Ossigeno (O2): 20,95% Argon (Ar): 0,934% altri gas: 0,036% 8

9 Per ottenere lo spegnimento dell incendio si può ricorrere a vari sistemi: Esaurimento del combustibile: allontanamento o separazione della sostanza combustibile dal focolaio d incendio Soffocamento: separazione del comburente dal combustibile o riduzione della concentrazione di comburente in aria Raffreddamento: sottrazione di calore fino ad ottenere una temperatura inferiore a quella necessaria al mantenimento della combustione 9

10 La classificazione dei fuochi Gli incendi vengono distinti in 5 classi, secondo le caratteristiche dei materiali combustibili, ed in base alla quale vengono caratterizzati i vari estinguenti classe A Fuochi da materiali solidi generalmente di natura organica, la cui combustione avviene normalmente con la formazione di braci classe B Fuochi da liquidi o da solidi liquefattibili classe C Fuochi da gas classe D Fuochi da metalli classe F Fuochi che interessano mezzi di cottura (oli e grassi vegetali o animali) in apparecchi di cottura. 10

11 La classificazione dei fuochi La classificazione degli incendi consente l identificazione della classe di rischio d incendio a cui corrisponde - una precisa azione operativa antincendio - un opportuna scelta del tipo di estinguente Per cui non tutte le sostanze estinguenti possono essere impiegate indistintamente su tutti i tipi di incendio generati dalla combustione dei molteplici materiali suscettibili di accendersi. 11

12 MISURE DI PROTEZIONE ATTIVA Attrezzature ed impianti di estinzione degli incendi Estintori Gli estintori rappresentano i mezzi di primo intervento più impiegati per spegnere i principi di incendio. Non sono efficaci se l'incendio si trova in una fase più avanzata. Vengono suddivisi, in relazione al loro peso complessivo, in: massa complessiva inferiore o uguale a 20 kg massa superiore a 20 kg con sostanza estinguente fino a 150 kg 12

13 CARATTERISTICHE GENERALI Designazione degli estintori Un estintore è designato dall agente estinguente che esso contiene, la designazione è puntualmente riportata sulla prima parte dei contrassegni distintivi. Attualmente gli estintori si dividono in: Estintori a polvere; Estintori ad anidride carbonica; Estintori a idrocarburi alogenati; Estintori ad acqua e agenti estinguenti a base d acqua; Esintori a clean-agent agent (sostanze non conduttive, volatili e gassose, che non lasciano residui dopo l evaporazione. 13

14 Termini e Definizioni Estintore portatile: recipiente metallico contenente la sostanza estinguente che può essere proiettata sul fuoco per effetto di una pressione permanente o per la pressione rilasciata da un gas contenuto in una cartuccia; ha una massa minore o uguale a 20 Kg. Carica: quantità di agente estinguente contenuto nell estintore, espresso in volume (litri) per gli estintori a base d acqua e in massa (chilogrammi) per gli altri estintori. Omologazione: atto conclusivo finalizzato al riconoscimento dei requisiti previsti dalle disposizioni di settore (EN3/7:2004 e/o norma equivalente). 14

15 ORGANI COSTITUTIVI Gli organi di azionamento e di controllo ( manometro per estintore a polvere a pressione permanente) devono essere situati sulla parte superiore dell estintore o in parte sull estremità del tubo o della lancia. L azionamento dell estintore deve avvenire mediante l apertura, perforazione o rottura di un otturatore, con conseguente liberazione della carica. manometro Dispositivo di azionamento 15

16 ORGANI COSTITUTIVI Gli organi d azionamento dell estintore devono essere muniti di una sicura che ne eviti un funzionamento accidentale. La sicura in genere è un dispositivo che blocca la valvola di azionamento, spesso si tratta di un occhiello metallico bloccato da una sagola in plastica o da un sigillo di piombo. La spina di sicurezza in metallo è inserita nella leva d intercettazione per bloccarne il movimento, alla sua estremità viene introdotto un sigillo di sicurezza che ne impedisce la fuoriuscita casuale. 16

17 ORGANI COSTITUTIVI DISPOSITIVI DI SCARICA Gli estintori portatili in cui l agente estinguente ha una massa maggiore di 3 Kg. o un volume maggiore di 3 l devono essere muniti di un tubo di scarica e di una lancia. L insieme del tubo e della lancia devono avere una lunghezza di 400 mm o superiore Esistono vari dispositivi di scarica a secondo dell agente estinguente utilizzato per cui avremo: Tubo e lancia per estintori a polvere ed a HFC;(IDROFLUOROCARBURI) Tubo e cono diffusore con impugnatura per estintori ad anidride carbonica 17

18 TIPOLOGIE DI ESTINTORI Costituito da un involucro in lamiera d acciaio, pressurizzato con gas inerte o con aria deumidificata a 15 bar, contiene una polvere composta POLVERE da varie sostanze chimiche con aggiunta di additivi per migliorarne la qualità di fluidità e idrorepellenza. Le polveri possono essere di tipo : 1) POLVERI POLIVALENTI valide per lo spegnimento di più tipi di fuoco; (A-B-C) 2) POLVERI BIVALENTI per incendi di liquidi e gas costituiti principalmente da bicarbonato di sodio. (B-C) L azione riassume in : estinguente che espleta la polvere sull incendio si Soffocamento; Raffreddamento; Inibizione delle parti incombuste; La fuoriuscita della polvere avviene mediante una pressione interna che può essere data da una Compressione preliminare (AZOTO) o dalla liberazione di un gas ausiliario (CO2) contenuto in una bombolina (interna o esterna). 18

19 Operazioni da effettuare prima dell utilizzo: Accertarsi che l estinguente sia compatibile e adatto alla classe d incendio da attaccare; Verificare l effettiva pressione tramite il manometro; Controllare sicurezza; la mancanza di manomissioni sul tubo, lancia, sigillo Scuotere per un paio di volte l estintore per eliminare se presenti principi di costipamento. L utilizzo può essere effettuato su: Quadri elettrici fino a 1000V; Materiali di classe A; Liquidi infiammabili; Materiali di classe D (magnese, alluminio, sodio, potassio, ecc.) solo con polveri speciali di 19

20 Procedura di estinzione con estintore a POLVERE 1. L operatore impugna l estintore e si prepara all attacco 2. Inizia l erogazione posizionandosi sopravento 3. Si dirige sul fuoco spargendo la polvere a ventaglio, al fine di coprire l intera area. 20

21 ANIDRIDE CARBONICA È costituito da un serbatoio realizzato in un unico corpo senza saldature, può essere realizzato con acciaio di buona levatura, o in lega leggera. La particolarità del serbatoio è quella di resistere alla pressione che il gas sviluppa quali: -20 C ~19 bar + 20 C~ 60 bar, +60 C~170 bar. Sull ogiva della bombola deve essere riportato : pressione di collaudo, anno di costruzione, ANIDRANIDRIDE tara, eventuali CARBONICAANIDRIDE date di collaudo. CARBONICA IDE CARBONICA progressivo, tara numero L estintore ad anidride carbonica ha una valvola di sicurezza che interviene quando la pressione interna dell estintore per vari motivi supera i 170 bar, permettendo la completa depressurizzazione dell estintore. 21

22 ESTINTORI A CO 2 Al momento dell'azionamento la CO 2, spinta dalla pressione interna (55/60 bar a 20 C ), raggiunge il cono diffusore dove, uscendo all aperto, una parte evapora istantaneamente provocando un brusco abbassamento di temperatura (-79 C ) tale da solidificare l altra parte in una massa gelida e leggera sotto forma di piccole particelle denominate neve carbonica o ghiaccio secco. Per la forte evaporazione del gas ha una gittata limitata, è necessario avvicinarsi il più possibile al focolaio, utilizzando dispositivi di protezione individuale. La distanza ottimale del getto è non oltre 2 metri. La CO 2 che fuoriesce da un estintore può provocare ustioni da freddo. Il dispositivo di scarica è composto da un tubo ad alta pressione collegato ad un cono diffusore realizzato in materiale sintetico PVC (resistente agli shock termici) con la presenza di un impugnatura, per evitare all operatore eventuali ustioni da freddo. Il gas circonda i corpi infiammati, abbassa la concentrazione di ossigeno e spegne per soffocamento e raffreddamento. Il serbatoio dell'estintore ad anidride carbonica deve essere sottoposto a collaudo ogni 5 anni. Nei locali chiusi occorre prevedere una quantità di CO 2 pari al 30% della cubatura del locale per ottenere lo spegnimento dell incendio per saturazione d ossigeno. 22

23 UTILIZZO DELL ESTINTORE A CO 2 L estintore a CO 2 può essere utilizzato su: fuochi di classe B, C quadri e apparecchiature elettriche fino a 1000 V Gli estintori a CO 2 devono riportare l'indicazione della loro idoneità all'uso su apparecchiature elettriche sotto tensione, per esempio: "adatto all'uso su apparecchiature elettriche sotto tensione fino a 1000V ad una distanza di un metro" L'utilizzo di estintori a CO 2 contro fuochi di classe F è considerato pericoloso. Pertanto non devono essere sottoposti a prova secondo la norma europea UNI EN 3-7:2008 e non devono essere marcati con il pittogramma di classe F. L estintore a CO 2 non è adatto sui focolai di classe A, in quanto il gas produce solo un abbassamento momentaneo della temperatura senza l inibizione delle braci prodotte dall incendio e quindi dopo la scarica si reinnescherebbe nuovamente l incendio. 23

24 Procedura di estinzione con estintore a CO2 1. L operatore impugna l estintore e si prepara all attacco 2. Si dirige sul fuoco sopravento 3. Sparge in modo circolare eliminando la possibilità combustibile di ossigenarsi il gas, per il 24

25 GLI ESTINTORI CARRELLATI D.M. 06/03/92 Hanno le medesime caratteristiche funzionali degli estintori portatili ma, a causa delle maggiori dimensioni e peso, hanno una minore praticità d uso e manegevolezza connessa allo spostamento del carrello di supporto. La scelta è dettata dalla necessità di disporre di una maggiore capacità estinguente e sono comunque da considerarsi integrativi di quelli portatili. 25

26 ESTINTORI CARELLATI D.M. 06/03/92 All Art. 1 del succitato decreto è indicato che la valutazione delle caratteristiche delle prestazioni degli ESTINTORI CARELLATI si effettua secondo quanto specificato alla UNI 9492/CNVF/CPAI. sono composti da una struttura metallica denominata telaio, munito di ruote, su cui è installato un recipiente generalmente forma cilindrica a pressione permanente o pressurizzati al momento dell uso attraverso una bombola di gas disposta vicino al serbatoio dell agente estinguente. Al serbatoio è fissato il dispositivo di erogazione composto da una tubazione e da una lancia e/o cono diffusore, munita di valvola di intercettazione e di impugnatura, affinchè l operatore addetto all estinzione possa dirigere con precisione il getto e possa interromperlo una volta spento il focolare. 26

27 ESTINTORI CARELLATI D.M. 06/03/92 Gli estintori carrellati in relazione alle classi di fuoco, possono indicare sui contrassegni distintivi: CLASSE A (esclusi estintori a CO2) uguale per tutti gli estintori (si tratta della Classe 13A) che deve essere estinta con un massimo di 15 Kg/Lt per almeno due volte su tre prove. CLASSE B è assegnata con un indice di riferimento a seconda della grandezza del focolare estinto. Per il focolare di CLASSE C le modalità di assegnazione sono: - L estinzione di un fuoco in fase liquida che deve essere eseguito per tre volte con lo stesso estintore. LA MARCATURA tipo di un ESTINTORE CARRELLATO sarà: A B (indice) C 27

28 Gli Estintori Carrellati sono forniti di dichiarazione di conformità ed istruzioni di uso e manutenzione. Descrizione Estintore carrellato a polvere Omologato D.M. 06/03/1992 Caratteristiche Kg 30 ABC Classe di Fuoco A-B1-C Kg 50 ABC Classe di Fuoco A-B1-C Kg 100 ABC Classe di Fuoco A-B1-C Estintore carrellato a schiuma Omologato D.M 06/03/1992 Litri 50 AB Classe di Fuoco AB4 Estintore carrellato Ossido di Carbonio (CO2) Omologato D.M 06/03/1992 Kg 18 BC Classe di Fuoco B8C Kg 27 BC Classe di Fuoco B8C Kg 54 BC Classe di Fuoco B1C 28

29 Estintore Carrellato a SCHIUMA E costituito da un serbatoio in lamiera d acciaio, trattato contro la corrosione, la cui carica è composta da Liquido Schiumogeno diluito in acqua in percentuale che va dal 3 al 10%. La pressurizzazione dell estintore può essere permanente o può avvenire grazie ad una bombolina di CO2 posta sotto l orefizio di riempimento dell estintore che nel caso di necessità sarà liberato attraverso la sua perforazione da un percussore posto sotto il gruppo valvolare. L estintore a schiuma è utilizzabile su focolai di Classe A-B, trova impiego soprattutto nel settore navale. Non è assolutamente utilizzabile su quadri elettrici, su focolai di classe D, sulle polveri chimiche reagenti con l acqua. Il dispositivo di erogazione dell estinguente è composto da un tubo al cui termine è collegata una piccola lancia in materiale anti corrosione, alla cui base vi sono dei fori per l ingresso dell aria. All azionamento dell estintore ed alla contemporanea uscita della soluzione di liquido schiumogeno, dai forellini posti alla base della lancia entrerà aria per effetto Venturi che miscelandosi al liquido in passaggio produrrà la schiuma che sarà diretta sul principio d incendio. 29

30 Estintore Carrellato a POLVERE CPP30000 E un estintore portatile a polvere pressurizzato, in modo permanente con azoto. La polvere contenuta è idonea ad estinguere tutti i fuochi di Classe A solidi - B Liquidi infiammabili - C Gas infiammabili. Il componente chimico che fornisce la caratteristica estinguente è il Fosfato Mono Ammonico (MAP). L efficacia dell agente estinguente è proporzionale alla percentuale di MAP presente. L azione estinguente della polvere si basa su diversi effetti tra cui il Soffocamento e Raffreddamento. Il primo avviene quando il MAP, reagendo con gli agenti ossidanti, libera gas in grado di neutralizzare l ossigeno(comburente) e quando la polvere, molto fine, si deposita sui materiali in combustione (combustibile) formano una barriera in grado di resistere al fuoco evitando il fenomeno della riaccensione. Il secondo si verifica in conseguenza dell assorbimento di calore da parte della reazione di catalisi negativa di decomposizione della polvere a contatto con le fiamme. Questo estintore è stato progettato per essere utilizzato nell ambito industriale ed è utilizzabile su apparecchi elettrici in tensione. Generalmente vengono utilizzati nelle grandi aree(all aperto) dove non sono presenti reti idriche antincendio. 30

31 Estintore Carrellato a Biossido di Carbonio CO2 CO Il biossido di carbonio è un gas incombustibile caricato ad una pressione di circa 60 bar; non necessita di un agente estinguente ausiliario per l espulsione. I principi di estinzione sono: Soffocamento: Sostituzione dell ossigeno necessario per la combustione con gas inerte; Spegnimento : Abbattimento della fiamma con la forza del getto; Raffreddamento: Trasformazione rapida delle gocce di CO2 in pressione a 78 C in neve CO2. L erogazione di Biossido di Carbonio avviene tramite un cono dotato di rompi getto. Anche questo estintore è stato progettato per essere utilizzato nell ambito industriale ed è utilizzabile su apparecchi elettrici in tensione. 31

32 Capacità estinguente Classe A Per i fuochi di classe A il focolare tipo è costituito da una catasta di tronchetti a sezione quadrata di lato 39 ± 2 mm, in legno di pinus silvestris con contenuto di umidità compreso tra il 10% e il 15% in peso, posta su un telaio metallico. La disposizione dei travetti è tale da formare una catasta di queste dimensioni: il fronte ha dimensioni fisse di 440 mm (5 travetti distanti 61 mm) alla base e 546 mm (14 travetti sovrapposti) di altezza 32

33 Capacità estinguente Classe A La capacità estinguente di classe A deve essere determinata in conformità al p. I.2 (UNI EN 3-7:2008). La lunghezza della catasta è data dalla lunghezza dei travetti il cui valore in decimetri coincide di volta in volta con il numero seguito dalla lettera A che designa il focolare tipo. Ad esempio 13A significa n. travi: 13 lunghezza del focolare: 13 dm 33

34 Focolari di prova Classe A Ciascun focolare di prova è designato da un numero di una serie, (serie di Fibonacci) ciascun termine della quale è uguale alla somma dei 2 precedenti, cioè questa serie è equivalente ad una progressione geometrica avente ragione di circa 1,618. I focolari 27A e 43A rappresentano il prodotto del termine precedente per. 34

35 CAPACITA ESTINGENTE CLASSE B La capacità estinguente di Classe B deve essere determinata in conformità al punto I.3 e se applicabile l idoneità all uso su solventi polari deve essere determinata in conformità all appendice M (UNI EN 3-7:2008). Per i focolari di Classe B i focolari tipo sono realizzati da recipienti metallici cilindrici in acciaio. I recipienti sono riempiti con un rapporto 1/3 acqua, 2/3 benzina. La quantità di liquido contenuta è tale che l altezza di acqua è 1 cm e l altezza di benzina è di 2 cm. Ogni focolare è distinto da un numero che rappresenta il volume in litri del recipiente seguito dalla lettera B. 35

36 CAPACITA DI SPEGNIMENTO (UNI EN 3-7:2008) La capacità di spegnimento deve essere sottoposta a prova in conformità all appendice I, all appendice L, e all appendice M. Prima di eseguire le prove, gli estintori a polvere devono essere sottoposti al procedimento di campattazione descritto nell appendice K. Un estintore da incendio portatile soddisfa i requisiti relativi alla capacità di spegnimento quando è in grado di estinguere due focolari di prova su una serie di tre. Una serie di prove è completa dopo che è stata eseguita su tre focolari, o quando i primi due focolari sono stati entrambi estinti o entrambi non estinti. Ciascuna serie di prove deve essere completata prima di iniziare la successiva. Non vi è limite al numero di serie che possono essere eseguite sullo stesso tipo di estintore d incendio portatile senza modifiche, ma una serie deve comprendere focolari consecutivi e i relativi risultati non devono essere ignorati Se solo un focolare di prova di una serie di tre è estinto, tale risultato positivo può essere utilizzato una sola volta come risultato iniziale della serie successiva di focolari di prova per lo stesso modello di estintore a una classe inferiore di capacità estinguente. 36

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