PIANI DI EMERGENZA La risposta pianificata a situazioni di criticità. PORDENONE, 7 marzo 2014

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1 PIANI DI EMERGENZA La risposta pianificata a situazioni di criticità PORDENONE, 7 marzo 2014 SIMULARE L EMERGENZA: ASPETTI E MODALITA DA CONSIDERARE NELLA CONDUZIONE DI UN UNA PROVA PER VALUTARNE I RISULTATI Stefano Zanut Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Pordenone stefano.zanut@vigilfuoco.it

2 Il termine EMERGENZA identifica una particolare situazione che si attiva al verificarsi di avvenimenti imprevisti e indesiderati, o fuori dalla consuetudine, che possono mettere in pericolo l integrità fisica o psicologica delle persone che si trovano in un ambiente, oppure danneggiare o distruggere beni e cose e, al limite, le adiacenti pertinenze.

3 Per gestire una crisi occorre sapere imparare rapidamente. Per imparare rapidamente nel corso di una crisi è necessario aver imparato molto prima (Patrick Lagadec)

4 E ORA QUAL E IL "MIO" PIANO? RIDEFINIZIONE DEL PIANO ELABORAZIONE DEL PIANO RIDEFINIZIONE DELLE PROCEDURE/MODALITÀ DEFINIZIONE PROCEDURE/MODALITA AGGIORNAMENTO PERSONALE FORMAZIONE INFORMAZIONE EVENTUALI CORREZIONI ESERCITAZIONI LETTURA CRITICA

5 PER ELABORARE UN PIANO DI EMERGENZA E NECESSARIO CONOSCERE BENE L EVENTO DI RIFERIMENTO PER VALUTARE IN MODO CREDIBILE GLI ESITI DI UNA PROVA DELLO STESSO PIANO E NECESSARIO RIFERIRSI ALLO STESSO EVENTO

6 Temperatura ( C) EMERGENZA INCENDIO: TEMPO A DISPOSZIONE PER RISPONDERE Tempo (min) EMERGENZA TERREMOTO: TEMPO A DISPOSZIONE PER RISPONDERE

7 Scenari con diverse modalità di MANIFESTAZIONE DURATA COINVOLGIMENTO AMBIENTALE COINVOLGIMENTO INDIVIDUALE Nell ambito di un PIANO DI EMERGENZA sono da caratterizzare con diverse modalità di risposta.

8 ALLARME SPONIBILE PER L EVACUAZIONE

9 L ALLARME Modalità di comunicazione dell allarme Le azioni del personale incaricato La richiesta di soccorso Gli occupanti attivi Gli occupanti passivi ALLARME SPONIBILE PER L EVACUAZIONE

10 115 ù RICONOSCIMENTO DIRETTO RILEVAMENTO ESTERNO RILEVAMENTO INTERNO RILEVAMENTO STRUMENTALE LUOGO PRESIDIATO SPECIFICHE PROCEDURE FALSO ALLARME PROCEDURA DI VERIFICA ALLARME CONFERMATO

11 ATTIVAZIONE ALLARME CHIAMATA DI SOCCORSO INTERVENTO SU IMPIANTI SPECIFICHE PROCEDURE SPEGNIMENTO INCENDIO ASSISTENZA PERSONE CON SPECIFICHE NECESSITA EVACUAZIONE

12 LA RISPOSTA Fire Safety Engineering in Buildings, Part 1: Guide to the Application of Fire Safety Engineering Principles, Table 21, British Standard Institutue, DD240, London, 1997 ALLARME SPONIBILE PER L EVACUAZIONE PRE-MOVIMENTO MOVIMENTO Δt

13 LA RISPOSTA ISO-TR (Fire Safety Engineering - Evaluation of behavior and movement of people) ALLARME SPONIBILE PER L EVACUAZIONE PRE-MOVIMENTO MOVIMENTO Δt

14 IL MOVIMENTO ISO-TR (Fire Safety Engineering - Evaluation of behavior and movement of people) ALLARME SPONIBILE PER L EVACUAZIONE PRE-MOVIMENTO MOVIMENTO Δt

15 I SOCCORSI SICUREZZA IN CASO D INCENDIO (CEE ) Le opere di costruzione devono essere concepite e realizzate in modo che, in caso di incendio: a) la capacità portante dell'edificio possa essere garantita per un periodo di tempo determinato; b) la generazione e la propagazione del fuoco e del fumo al loro interno siano limitate; c) la propagazione del fuoco a opere di costruzione vicine sia limitata; d) gli occupanti possano abbandonare le opere di costruzione o essere soccorsi in altro modo; e) si tenga conto della sicurezza delle squadre di soccorso. ALLARME SPONIBILE PER L EVACUAZIONE PRE-MOVIMENTO MOVIMENTO Δt

16 I SOCCORSI ALLARME SPONIBILE PER L EVACUAZIONE PRE-MOVIMENTO MOVIMENTO Δt

17 I SOCCORSI ALLARME SPONIBILE PER L EVACUAZIONE PRE-MOVIMENTO MOVIMENTO Δt

18 I SOCCORSI ALLARME SPONIBILE PER L EVACUAZIONE PRE-MOVIMENTO MOVIMENTO Δt

19 I SOCCORSI D.M. 10/3/ Allegato VIII In tutti i luoghi di lavoro dove ricorra l obbligo di cui all art. 5 del presente decreto, deve essere predisposto e tenuto aggiornato un piano di emergenza, che deve contenere nei dettagli: [ ] c) le disposizioni per chiedere l intervento dei vigili del fuoco e per fornire le necessarie informazioni al loro arrivo; [ ] ALLARME SPONIBILE PER L EVACUAZIONE PRE-MOVIMENTO MOVIMENTO Δt

20 SIT DOWN Obiettivo primario è verificare la funzionalità e rapidità della catena di comando La prova si ferma con il raggiungimento delle persone coinvolte Semplice, efficace, non turba la normale attività, può essere ripetuta di frequente Se non funziona questa, certamente le successive non funzioneranno STAND UP La prova non si ferma con il raggiungimento delle persone coinvolte, ma prevede che esse si movimentino Facile da effettuare, è abbastanza realistica, permette di simulare molti scenari Se non funziona questa, certamente le successive non funzioneranno GET OUT Si tratta di una simulazione realistica con abbandono dei locali

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23 COSA POSSIAMO VERIFICARE Il sistema di allarme è stato percepito da tutte le persone presenti? E stata rilevata la presenza di impedimenti che hanno determinato difficoltà nell evacuazione? La segnaletica di sicurezza che indica i percorsi per raggiungere le uscite di sicurezza risulta facilmente visibile? SI NO Il punto di raccolta è stato raggiunto agevolmente? Le persone hanno adempiuto agli incarichi assegnati?

24 P-T I-S D-F Legenda: P-T: Paura-Tranquillità I-S: Insicurezza-Sicurezza D-F: Diffidenza-Fiducia

25 IN OGNI CASO

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