Dispense del corso Addetti gestione emergenze antincendio-evacuazione

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1 Dispense del corso Addetti gestione emergenze antincendio-evacuazione FORMAZIONE INFORMAZIONE Art.li 8 43 D.lgs. 81/2008 Relatore: Simone Morozzi RSPP

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40 ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA L'impianto di illuminazione di sicurezza deve fornire, in caso di mancata erogazione della fornitura principale della energia elettrica e quindi di luce artificiale, una illuminazione sufficiente a permettere di evacuare in sicurezza i locali (intensità minima di illuminazione 5 lux a un metro dal suolo). Dovranno pertanto essere illuminate: le indicazioni delle porte e delle uscite di sicurezza, i segnali indicanti le vie di esodo, i corridoi e tutte quelle parti che è necessario percorrere per raggiungere un'uscita verso un luogo sicuro. 07/07/2013

41 ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA L'impianto deve essere alimentato da una adeguata fonte di energia quali batterie in tampone o batterie di accumulatori con dispositivo per la ricarica automatica (con autonomia variabile da 30 minuti a 3 ore, a secondo del tipo di attività e delle circostanze) oppure da apposito ed idoneo gruppo elettrogeno. L'intervento dovrà comunque avvenire in automatico, in caso di mancanza della fornitura principale dell'energia elettrica, al massimo entro 5 secondi (se si tratta di gruppi elettrogeni il tempo può raggiungere i 15 secondi). 07/07/2013

42 EVACUATORI DI FUMO E DI CALORE (EFC) Gli evacuatori di fumo sono di frequente utilizzati in combinazione con impianti di rivelazione e sono basati sullo sfruttamento del movimento verso l'alto delle masse di gas caldi generate dall'incendio che, a mezzo di aperture sulla copertura, vengono evacuate all'esterno. NOTA Gli EFC devono essere installati, per quanto possibile, in modo omogeneo nei singoli compartimenti, a soffitto in ragione, ad esempio, di uno ogni 200 m² (su coperture piane o con pendenza minore del 20%) come previsto dalla regola tecnica di progettazione costituita dalla norma UNI - VVF /07/2013

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46 IL PIANO DI EMERGENZA Indipendentemente dai materiali depositati o impiegati nelle lavorazioni e dalle caratteristiche costruttive ed impiantistiche dell azienda, uno degli aspetti che hanno avuto (e sempre avranno) grande incidenza sull'evoluzione dell'evento-emergenza è quello relativo a come sono stati affrontati i primi momenti, nell'attesa dell'arrivo delle squadre dei Vigili del Fuoco. Uno strumento basilare per la corretta gestione degli incidenti (siano essi incendi, infortuni, fughe di gas o di sostanze pericolose) è il cosiddetto "PIANO DI EMERGENZA". 07/07/2013

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48 PIANO DI EMERGENZA ANTINCENDIO CONTENUTI - l analisi dei centri di pericolo; - l analisi delle possibili situazioni di guasto; - la valutazione delle conseguenze delle possibili situazioni di guasto ipotizzate; - le procedure relative alle azioni da adottare per interrompere le sequenze incidentali individuate; - le procedure di intervento per mitigare le conseguenze; - l elenco nominativo del personale responsabile a vari livelli dell emergenze; CONSIDERAZIONI - l'uso del luogo di lavoro; - i sistemi di allarme; - il numero di persone (lavoratori, pubblico) presenti e la loro ubicazione; - i lavoratori che sono esposti a rischi particolari; - la facilità di esodo senza assistenza (speciali provvedimenti sono necessari per le persone disabili, gli anziani, i bambini); - il livello di addestramento fornito al personale; - il numero di incaricati ad assistere il pubblico nell'evacuazione; - la presenza di appaltatori esterni, lavoratori delle pulizie e manutenzione. - le procedure di revisione e aggiornamento periodici; - le procedure per la verifica dell'efficienza degli impianti e di registrazione delle prove 07/07/2013 svolte.

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52 IL PIANO DI EVACUAZIONE Il piano di evacuazione è in pratica un piano nel piano che esplicita con gli opportuni dettagli tutte le misure adottate (in fase preventiva e di progetto) e tutti i comportamenti da attuare (in fase di emergenza) per garantire la completa evacuazione dell'edificio (o della struttura) da parte di tutti i presenti. Siano essi gli stessi titolari, i dipendenti, i clienti, i visitatori ecc. Anch'esso deve essere elaborato tenendo conto del tipo di evento ipotizzato e delle caratteristiche per es. di una scuola. 07/07/2013

53 LA RICHIESTA DI SOCCORSO Una buona gestione dell'emergenza inizia anche con la corretta attivazione delle squadre di soccorso. Pertanto è bene che, dopo aver individuato la figura (ed un suo sostituto) che è incaricata di diramare l'allarme, venga predisposto un apposito schema con le corrette modalità. Le informazioni fondamentali da dare durante una chiamata di soccorso sono le seguenti: 07/07/2013

54 LA RICHIESTA DI SOCCORSO 1. Luogo dell incidente (via, numero civico, città e recapito telefonico) 2. Descrizione del tipo di incidente (incendio, esplosione, etc.) 3. Entità dell incidente (ha coinvolto un reaparto, un piano, l intero edificio, etc.) 4. Presenza o meno di feriti 5. Reparto coinvolto 6. Stadio dell evento (in fase di sviluppo, stabilizzato, etc.) 7. Altre indicazioni (materiali e sostanze coinvolte, etc.) 8. Indicazioni sul percorso per raggiungere il luogo dell emergenza 07/07/2013

55 COLLABORAZIONE CON I VIGILI DEL FUOCO Al momento dell'arrivo dei Vigili del Fuoco i vostri compiti principali devono necessariamente prendere un'altra direzione. Il modo migliore per collaborare con i Vigili del Fuoco durante l'incendio è quello di mettere a disposizione la vostra capacità ed esperienza lavorativa e la conoscenza dei luoghi, per svolgere quei compiti che già siete abituati a fare perché li svolgete nell'attività di tutti i giorni. 07/07/2013

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62 FORMAZIONE INFORMAZIONE Art.li D.lgs. 81/2008 Relatore: Simone Morozzi RSPP

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