PROGETTO PER LA REDAZIONE DEL PIANO DI AMBITO

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1 PROGETTO PER LA REDAZIONE DEL PIANO DI AMBITO Piano Economico Finanziario Novembre 2010

2 1. IL PIANO ECONOMICO FINANZIARIO 1.1 INTRODUZIONE Il presente piano presenta il dettaglio della programmazione del SII in riferimento al periodo 2011/2016. Il documento tiene conto di tutte le realizzazioni necessarie in materia di acquedotto, fognatura e depurazione, con relativa tariffa, mentre rinvia la puntuale individuazione degli interventi degli anni a seguire il 2016 e della connessa tariffa ad una ulteriore successiva programmazione. L obiettivo principale del presente capitolo del Piano d Ambito (PdA) è quello di evidenziare le variazioni tariffarie che si rendono necessarie per l esecuzione del programma degli interventi finalizzato a portare i servizi di acquedotto, fognatura e depurazione ai livelli di efficacia e di efficienza definiti dall AATO e imposti dalla legislazione vigente, nel periodo 2011/2016. Lo scopo prioritario risiede nel verificare la compatibilità dei dati di input inerenti lo sviluppo di costi ed investimenti, per i gestori operanti nell ambito, con la massima dinamica tariffaria ammessa dal Metodo Tariffario Normalizzato (MTN). A tal fine, nei successivi paragrafi si illustreranno, oltre che i criteri di calcolo della tariffa reale media, le modalità operative che hanno determinato l individuazione delle variabili principali che confluiscono in tariffa e la contestuale verifica del rispetto dei vincoli prescritti dal metodo normalizzato, secondo la seguente articolazione: individuazione dello sviluppo del volume erogato; definizione dei costi inerenti il programma degli interventi con indicazione dei criteri di determinazione delle relative quote di ammortamento che confluiscono in tariffa in ciascuno degli anni considerati; determinazione della remunerazione attesa del capitale; individuazione dei costi operativi scaturenti dalla struttura organizzativa e gestionale adottata; individuazione della tariffa reale media, che incorpora il miglioramento di efficienza nei costi operativi imposto dal MTN di cui al D.M. LL.PP. 1/8/96. Con riferimento al Metodo Normalizzato, si ricorda che la metodologia tariffaria elaborata dal Ministero dei Lavori Pubblici, in base a quanto disciplinato dal Dlgs 152/2006, prevede l applicazione al settore idrico italiano del sistema tariffario definito del price-cap. Tale sistema si basa sul principio che l incremento tariffario annuale debba essere effettuato sulla base di un piano di investimenti finalizzato all incremento degli standard qualitativi e quantitativi del servizio e al recupero di efficienza da parte del gestore stesso. Pertanto l aumento massimo delle tariffe viene commisurato, oltre che al tasso di inflazione, anche ad un parametro concordato che tenga conto degli obiettivi posti in termini di recuperi di efficienza e raggiungimento degli standard di servizio. 1

3 In termini formali si può così indicare : [1] Tt = Tt 1 ( 1+ π + k) t = 1,..., T ; dove π è il tasso annuale di inflazione programmata e k è il parametro di efficientamento. 1.2 INPUT DEL PIANO TARIFFARIO Piano d ambito Nei paragrafi successivi vengono esplicitate le modalità di calcolo dello sviluppo tariffario, illustrando le principali assunzioni ed ipotesi che determinano la variazione della tariffa reale media nell arco temporale preso in considerazione dal Piano d Ambito, per i gestori salvaguardati, attualmente operanti nell ambito di riferimento PIANO DEGLI INVESTIMENTI ARTICOLATO PER ANNO Il piano degli investimenti considerati in tariffa è coincidente con il piano degli interventi definito dettagliatamente nella sezione tecnica del presente Piano. L ammontare complessivo degli investimenti da realizzare nell arco temporale preso in considerazione ( ), che si riferisce agli investimenti previsiti per nuove opere, ristrutturazioni e sostituzioni, risulta pari a ,00 per il gestore Aset, pari a ,00 per il gestore Hera e pari a ,00 per il gestore Marche Multiservizi. Il piano degli interventi su cui si basa lo sviluppo tariffario considera i soli investimenti a carico dei soggetti gestori del servizio idrico integrato e non anche quelli finanziati da interventi pubblici. Nelle tabelle successive si riporta il valore dell investimento netto da riconoscere in tariffa, nonché gli ammortamenti effettuati, calcolati impiegando le aliquote di ammortamento come descritto nel paragrafo successivo. La determinazione del totale degli ammortamenti annui si rende necessaria al solo fine di individuare l importo che confluirà nella tariffa di ciascun anno. Con il processo di ammortamento, infatti, il costo dell investimento sostenuto viene contabilmente ripartito su un numero di annualità pari alla vita utile stimata del bene ed è proprio tramite la quota annua di ammortamento che il gestore potrà recuperare progressivamente in tariffa l investimento effettuato. L ultima riga della tabella riporta il valore del capitale investito netto risultante alla fine di ogni anno. Tale importo, che rappresenta il valore contabile netto degli investimenti, indica il totale cumulato degli investimenti realizzati fino a quella annualità al netto del totale cumulato degli ammortamenti effettuati ed è finalizzato esclusivamente a consentire il calcolo della remunerazione del capitale investito che dovrà confluire in tariffa, secondo quanto prescritto dal Metodo normalizzato. 2

4 Tabella Il piano degli investimenti di Aset Investimenti TECNICI Fondi Pubblici Investimenti in tariffa Cumulata investimenti in tariffa Ammortamenti annui Fondo ammortamento Capitale investito netto Tabella Il piano degli investimenti di Hera Investimenti TECNICI Fondi Pubblici Investimenti in tariffa Ammortamenti annui Tabella Il piano degli investimenti di Marche Multiservizi Investimenti TECNICI Fondi Pubblici Investimenti in tariffa Cumulata investimenti in tariffa Ammortamenti annui Fondo ammortamento Capitale investito netto Tabella Il piano degli investimenti di Comuni riuniti Srl Investimenti TECNICI Fondi Pubblici Investimenti in tariffa Cumulata investimenti in tariffa Ammortamenti annui Fondo ammortamento Capitale investito netto

5 1.2.2 TRATTAMENTO DEGLI AMMORTAMENTI In linea generale, gli ammortamenti di ciascun anno sono calcolati sommando a quelli in corso, che si riferiscono al capitale già esistente al momento della redazione del piano, gli ammortamenti sui nuovi investimenti. Nel presente Piano, gli ammortamenti attualmente in corso sono stati considerati corrispondenti a quelli dei Piani stralcio precedentemente approvati, rettificati di una componente dovuta agli investimenti non realizzati, per quanto riguarda il gestore Marche Multiservizi. Per il calcolo dei nuovi ammortamenti, correlati al programma degli interventi previsti, si è applicata un aliquota media del 4,5% per continuità con le programmazioni precedenti. La quota di ammortamento dell anno di entrata in funzione del bene è stata dimezzata, in accordo con quanto previsto dalla normativa fiscale CAPITALE INVESTITO ESISTENTE Il capitale esistente da riconoscere in tariffa risulta quello individuato dall AATO nel Piano d Ambito Stralcio, opportunamente rettificato in relazione alla mancata aggregazione dei gestori Hera e Marche Multiservizi, da intendersi come somma del valore contabile netto del capitale iniziale esistente e del valore contabile netto degli investimenti pregressi, entrambi riferiti a fine Nel Piano stralcio è stato previsto il riconoscimento di una quota incrementale di capitale iniziale, pari ai maggiori investimenti realizzati dai gestori durante il periodo di regolamentazione precedente. Tabella Capitale iniziale riconosciuto Aset SVILUPPO CAPITALE PER INVESTIMENTI PDAS Investimenti PDAS Maggiori investimenti riconosciuti Aliquota ammortamento investimenti PDAS 4,5% 4,5% 4,5% 4,5% Totale Amm investimenti PDAS di cui Amm investimenti di cui Amm maggiori invest pregressi 2005/ Fondo ammort. investimenti PDAS Capitale inv. netto PDAS

6 SVILUPPO CAPITALE PER INVESTIMENTI PDAS Investimenti PDAS Maggiori investimenti riconosciuti Aliquota ammortamento investimenti PDAS 4,5% 4,5% 4,5% 4,5% Totale Amm investimenti PDAS di cui Amm investimenti di cui Amm maggiori invest pregressi 2005/ Fondo ammort. investimenti PDAS Capitale inv. netto PDAS Tabella Capitale iniziale riconosciuto Marche Multiservizi SVILUPPO CAPITALE PER INVESTIMENTI PDAS Investimenti PDAS Maggiori investimenti pregressi Megas Progressivo investimenti PDAS Aliquota ammortamento investimenti PDAS 4,5% 4,5% 4,5% 4,5% Totale Amm investimenti PDAS di cui Amm investimenti di cui Amm magg.invest pregr. 2005/2006 Megas Fondo ammort. investimenti PDAS Valore contabile netto al 31/12 per invest. PDAS SVILUPPO CAPITALE PER INVESTIMENTI PDAS Investimenti PDAS Maggiori investimenti pregressi Megas Progressivo investimenti PDAS Aliquota ammortamento investimenti PDAS 4,5% 4,5% 4,5% 4,5% Totale Amm investimenti PDAS di cui Amm investimenti di cui Amm magg.invest pregr. 2005/2006 Megas Fondo ammort. investimenti PDAS Valore contabile netto al 31/12 per invest. PDAS

7 SVILUPPO CAPITALE ESISTENTE PREGRESSO Capitale esistente pregresso (ante 2007) Progressivo capitale esistente pregresso Totale Amm capitale esistente pregresso Fondo ammort. Capitale esistente pregresso VCN al 31/12 per capit. esistente pregr SVILUPPO CAPITALE ESISTENTE PREGRESSO Capitale esistente pregresso (ante 2007) Progressivo capitale esistente pregresso Totale Amm capitale esistente pregresso Fondo ammort. Capitale esistente pregresso VCN al 31/12 per capit. esistente pregr LA REMUNERAZIONE DEL CAPITALE La remunerazione attesa del capitale (R), applicando la percentuale del 7% prevista nel Metodo Normalizzato, è stata calcolata sul capitale investito medio di ciascun anno, derivante dal capitale investito netto risultante per gli anni n e n-1. 6

8 1.2.5 I COSTI DEL CAPITALE INVESTITO Sulla base dei valori del capitale esistente e degli investimenti programmati, in funzione della metodologia di definizione degli ammortamenti e calcolo della remunerazione, si riepilogano nella tabella successiva i costi del capitale considerati ai fini del calcolo della tariffa del SII. Tabella I costi del capitale investito Aset CAPITALE PREGRESSO Progressivo investimenti PDAS Ammortamento su capitale pregresso Amm. Investimenti PDAS Amm Maggiori investimenti riconosciuti x 2005/ Fondo ammortamento Capitale Investito netto Capitale Investito medio x calcolo REM Aliquota applicata 7,0% 7,0% 7,0% 7,0% 7,0% 7,0% Remunerazione 7% NUOVO CAPITALE INVESTITO tariffabile Cumulata investimenti Ammortamento nuovi investimenti Fondo ammortamento Capitale Investito netto Capitale Investito medio x calcolo REM Aliquota applicata 7% 7% 7% 7% 7% 7% Remunerazione sui nuovi investimenti 7% TOTALE AMMORTAMENTO TOTALE REMUNERAZIONE

9 Tabella I costi del capitale investito Hera NUOVO CAPITALE INVESTITO tariffabile Ammortamento nuovi investimenti Aliquota applicata 7% 7% 7% 7% 7% 7% Remunerazione sui nuovi investimenti 7% Tabella I costi del capitale investito Marche Multiservizi CAPITALE PREGRESSO PDAS 2007: Maggiori inv. Megas 2005/2006: Progressivo investimenti PDAS Ammortamento su capitale pregresso Amm. Investimenti PDAS Amm Maggiori investimenti riconosciuti x 2005/ Fondo ammortamento Capitale Investito netto Capitale Investito medio x calcolo REM Aliquota applicata 7,0% 7,0% 7,0% 7,0% 7,0% 7,0% Remunerazione 7% Progressivo investimenti PDAS (ante 2007) Ammortamento su capitale pregresso Fondo ammortamento Capitale Investito netto Capitale Investito medio x calcolo REM Aliquota applicata 7,0% 7,0% 7,0% 7,0% 7,0% 7,0% Remunerazione 7%

10 NUOVO CAPITALE INVESTITO tariffabile Cumulata investimenti Ammortamento nuovi investimenti Fondo ammortamento Capitale Investito netto Capitale Investito medio x calcolo REM Aliquota applicata 7% 7% 7% 7% 7% 7% Remunerazione sui nuovi investimenti 7% Tabella I costi del capitale investito di Comuni riuniti Srl Investimenti TECNICI Fondi Pubblici Investimenti in tariffa Cumulata investimenti in tariffa Ammortamenti annui Fondo ammortamento Capitale investito netto Capitale investito medio Aliquota remunerazione 7% 7% 7% 7% 7% 7% Remunerazione

11 1.2.6 COSTI OPERATIVI I costi operativi strettamente connessi alla produzione sono stati già analizzati ed esplicitati nella sezione relativa al modello gestionale, tuttavia, ai fini della determinazione della tariffa vanno prese in considerazione delle ulteriori componenti qualificabili come costi esogeni alla gestione e quindi non soggetti alle medesime dinamiche inflazionistiche e di efficientamento. La prima voce da considerare è rappresentata dai costi per il rimborso di passività pregresse agli enti locali e dai costi per le ulteriori somme corrisposte in relazione ad accordi preesistenti al D.Lgs. n.152/2006 tra enti locali e gestori (canone commisurato ai volumi fatturati in ciascun Comune). Nel 2009 è stata completata la ricognizione dei mutui pregressi dei Comuni per opere inerenti il Servizio Idrico Integrato, avviata nell anno Nella prima stesura di piano si era già tenuto conto delle risultanze provvisorie di tale attività, pertanto la nuova programmazione non presenta significativi scostamenti. Agli atti dell ente sono conservate le copie dei piani di ammortamento dei mutui inerenti il servizio idrico integrato. Si evidenzia che la voce relativa ai canoni di concessione non è stata eliminata dalle componenti di costo della tariffa in quanto sulla questione la Corte Costituzionale, con sentenza n.246/2009, ha chiarito che l art.153 del D.Lgs n.152/2006 (Le infrastrutture idriche di proprietà degli enti locali ai sensi dell articolo 143 sono affidate in concessione d uso gratuita.) fa riferimento, per la sua applicazione, al contenuto della convenzione e del disciplinare di affidamento al gestore del servizio idrico integrato e, dunque, si applica alle concessioni nuove o rinnovate e non a quelle già in essere; si applica cioè ai soli «nuovi affidamenti», regolati dal comma 2 dell'art Lo stesso principio si ritiene applicabile ai canoni pagati alle società patrimoniali per le infrastrutture idriche ad esse conferite da Comuni e successivamente messe a disposizione dei gestori del servizio. Rispetto alla precedente programmazione, su indicazione del Consiglio di Amministrazione, è stato operato un allineamento dell importo del canone commisurato ai volumi fatturati in ciascun Comune, al fine di rendere omogeneo il trattamento dei consorziati, ma soprattutto al fine di produrre un beneficio tariffario, richiesto dai sindaci delle aree interne. Il valore di riferimento per i canoni commisurati ai volumi fatturati è pari a 0,4841. La seconda componente da considerare è costituita dagli oneri per la quota di compartecipazione alle spese di funzionamento dell Autorità di Ambito. La Commissione di Vigilanza sulle Risorse idriche con delibera n.13 del 12 maggio 2009, avendo dovuto affrontare in più occasioni la problematica relativa all attribuzione dei costi per garantire il funzionamento delle Autorità di ambito, è intervenuta chiarendo che l intenzione del legislatore nello scrivere gli articoli 148 comma 4 e 154 comma 1 del D.Lgs. n.152/2006 deve essere ricostruita nel senso di voler, con la prima norma, attribuire alla copertura da parte degli enti locali le sole spese di funzionamento della struttura operativa dell AATO e con la seconda, coprire con la tariffa ogni altra spesa non di struttura relativa al funzionamento del Consiglio di amministrazione, dell Assemblea dei soci e di altri eventuali organi. 10

12 Tuttavia la stessa Commissione è tornata sui propri passi con la delibera n.37 del 21/07/2010 nella quale, invece, si è espressa negativamente circa la possibilità di copertura delle spese inerenti il funzionamento degli organi dell AATO con i proventi da tariffa, in ragione di due motivi: il primo è che il metodo normalizzato nell elencazione delle categorie dei costi operativi di cui al punto 3.1, non prevede alcuna voce alla quale possa essere ascritto il costo di funzionamento dell Autorità d ambito; il secondo in ragione del fatto che l art.154 co.1 del citato D.Lgs. n.152/2006, secondo cui la tariffa costituisce il corrispettivo del servizio idrico integrato ed è determinata tenendo conto di una quota parte dei costi di funzionamento dell Autorità d ambito, rimanda la propria applicazione ad un successivo provvedimento da individuarsi nel concreto nel decreto di cui al co.2 del medesimo art.154, D.Lgs. n.152/2006, in sede di emanazione del quale la materia sarà disciplinata. Dato atto che la problematica è stata già sottoposta al Consiglio di Amministrazione in sede di approvazione del Bilancio di previsione annuale e pluriennale di questo ente e che tale organo ha riconfermato l orientamento di attribuire alla copertura da parte del servizio idrico integrato, mediante la tariffa, una quota dei costi di funzionamento del consorzio, in ragione delle ristrettezze economiche in cui si versano gli enti locali allo stato attuale, si è proceduto ad imputare tale quota nel piano economico-finanziario. I costi operativi di progetto sono stati stimati sulla base dei valori consuntivi, riferiti all esercizio 2009, forniti dai gestori in sede di rendicontazione della gestione, in funzione di tutte le ipotesi ed assunzioni tecniche, gestionali ed economiche esplicitate nella sezione relativa al modello gestionale del presente Piano. Ai costi operativi individuati per l anno 2009 è stata applicata l inflazione programmata dell 1,5%. Per quanto riguarda la quota dei costi di progetto che effettivamente confluisce in tariffa, va tenuto conto che è stato applicato quanto prevede il Metodo Normalizzato in merito al processo di miglioramento dell efficienza della gestione (art. 6 del Metodo). In particolare, la percentuale del miglioramento di efficienza da applicare è stata individuata pari allo 0,5% per tutti i Gestori. L elevato livello dei costi indiretti non consente di far coincidere i costi di progetto con i costi tariffabili, in quanto verrebbe meno il rispetto del vincolo del price-cap. Nelle tabelle seguenti si riporta lo sviluppo dei costi operativi di progetto relativamente al nuovo periodo regolatorio 2011/2016, ai fini del calcolo della correlata componente tariffaria. Tabella Costi operativi di progetto Aset Anno di rif.to COP di progetto miglioramento di efficienza % -0,5% -0,5% -0,5% miglioramento di efficienza COP di progetto efficientati COP tariffabili Rimborso passività EE.LL

13 quota AATO Rimb. mutui + quota AATO Tot. COP tariffabili COP di progetto miglioramento di efficienza % -0,5% -0,5% -0,5% miglioramento di efficienza COP di progetto efficientati COP tariffabili Rimborso passività EE.LL quota AATO Rimb. mutui + quota AATO Tot. COP tariffabili Tabella Costi operativi di progetto Hera Anno di rif.to COP di progetto miglioramento di efficienza % -0,5% -0,5% -0,5% COP di progetto efficientati COP tariffabili Rimb. mutui + quota AATO Tot. COP tariffabili COP di progetto miglioramento di efficienza % -0,5% -0,5% -0,5% COP di progetto efficientati COP tariffabili Rimb. mutui + quota AATO Tot. COP tariffabili

14 Tabella Costi operativi di progetto Marche Multiservizi Anno di rif.to COP di progetto miglioramento di efficienza % -0,5% -0,5% -0,5% miglioramento di efficienza COP di progetto efficientati COP tariffabili Rimborso passività EE.LL quota AATO Rimb. mutui + quota AATO Tot. COP tariffabili COP di progetto miglioramento di efficienza % -0,5% -0,5% -0,5% miglioramento di efficienza COP di progetto efficientati COP tariffabili Rimborso passività EE.LL quota AATO Rimb. mutui + quota AATO Tot. COP tariffabili ACCANTONAMENTO DEPURAZIONE La sentenza della Corte Costituzionale n.335/2008, che ha dichiarato: a) l incostituzionalità dell art. 14 della legge n.36/1994, vigente all epoca del fatto oggetto della controversia, nella parte in cui prevede che la quota di tariffa riferita al servizio depurazione è dovuta dagli utenti anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi ; b) l incostituzionalità dell art.155 del D.Lgs.152/2006, nella parte in cui prevede che la quota di tariffa riferita al servizio depurazione è dovuta dagli utenti anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi ; e gli atti normativi conseguenti (L.13/2009 e DM. 30/09/2009) rendono necessario prendere in considerazione un ulteriore componente di costo: gli accantonamenti per effettuare i rimborsi di tariffa di depurazione agli aventi diritto. 13

15 In sede di approvazione degli elenchi dei potenziali utenti aventi diritto al rimborso, con la delibera CdA AATO n.13 del 13/09/2010, si è ritenuto opportuno rinviare l individuazione delle risorse finanziarie necessarie alla copertura degli oneri derivanti dall obbligo di restituzione, ad una successiva fase di programmazione economico-finanziaria; in particolare, al momento in cui si sarebbe proceduto alla ridefinizione del piano economico finanziario e dell articolazione tariffaria 2011, visto che si stava revisionando il Piano d ambito approvato a seguito del decorso di un triennio regolatorio, ma anche a causa di nuove ed urgenti esigenze di carattere tecnico ed in seguito agli effetti, sulla programmazione del SII, della secessione dei Comuni della Val Marecchia. Gli accantonamenti sono stati stimati in base agli importi approvati con delibera del CdA dell AATO n.14 del 13/09/2010, tenuto conto anche degli effetti del decorso della prescrizione sulle somme oggetto di restituzione. Le tabelle seguenti individuano le somme da accantonate in riferimento a ciascun gestore: Tabella - Accantonamenti depurazione ASET HERA MARCHE MULTISERVIZI accantonamento annuale , , ,86 quota in tariffa 0,009 0,003 0,001 accantonamento annuale , ,00 quota in tariffa 0,052 0,017 accantonamento annuale , , , ,70 quota in tariffa 0,104 0,102 0,081 0, TRATTAMENTO DELL INFLAZIONE Lo sviluppo del piano di investimenti copre un arco temporale di sei anni, nel quale si è ritenuto opportuno non considerare la dinamica inflazionistica sia nel trattamento delle grandezze monetarie distribuite nel tempo, sia nel calcolo della tariffa secondo il metodo del price cap, anche in ragione del fatto che il metodo tariffario prevede la determinazione dell incremento tariffario al netto dell inflazione programmata, che viene aggiunta successivamente. L inflazione programmata dell 1,5% è stata applicata esclusivamente ai Costi Operativi di Progetto dell anno di riferimento (2009) al fine del calcolo dei costi per il primo anno del nuovo periodo regolatorio (2011) TARIFFA DI RIFERIMENTO Come tariffe di riferimento dell anno precedente al nuovo periodo di regolamentazione del Piano d Ambito, sono state assunte le tariffe approvate dall ATO per l anno 2010 derivanti dal Piano 14

16 d Ambito Stralcio. Il valore di riferimento è pari a 1,797 eur/mc per il gestore Aset, a 1,640 euro/mc per il gestore Hera e pari a 1,757 per Marche Multiservizi VOLUME FATTURATO Lo sviluppo dei volumi considerati ai fini del calcolo della tariffa è stato assunto pari alle previsioni, formulate nel paragrafo dedicato all analisi tecnica della domanda, dei volumi erogati all utenza. Nelle tabelle che seguono si riportano le previsioni sui volumi erogati alle utenze (venduto): Tabella Volumi annui venduti alle utenze Aset Var % 0% 0% 0% 0% 0% 0% Volumi per TRM Tabella Volumi annui venduti alle utenze Hera Var % 0% 0% 0% 0% 0% 0% Volumi per TRM Tabella Volumi annui venduti alle utenze Marche Multiservizi Var % 0% Volumi per TRM

17 1.3 SVILUPPO TARIFFARIO Nei paragrafi successivi si riporta lo sviluppo tariffario derivante dalle assunzioni esposte nei paragrafi precedenti LA TARIFFA DEI GESTORI Sulla base dello sviluppo ipotizzato per i costi operativi, per gli accantonamenti relativi ai rimborsi della depurazione e per le altre due componenti tariffarie, ammortamenti e remunerazione del capitale investito, è stata determinata la serie tariffaria suddivisa nelle relative componenti di costo, stante le ipotesi sopra descritte. Una volta individuato lo sviluppo tariffario a copertura costi, si è proceduto a calcolare i k relativi, ovvero gli incrementi tariffari tra un anno e l altro, e a confrontarli con i livelli massimi ammessi dal Metodo Normalizzato. A tale proposito si precisa che il DM 30/09/2009, contenente i criteri per la restituzione della tariffa di depurazione consente di derogare ai valori del limite di prezzo k, purché nel periodo necessario alla restituzione i limiti di prezzo k siano determinati in modo che la media geometrica degli aumenti tariffari non sia comunque superiore al 5%. Le elaborazioni tariffarie mostrano che la tariffa per assicurare la piena copertura dei costi operativi diretti ed indiretti non consente di rispettare il vincolo del price cap, pertanto si è individuato il livello di costi operativi per il quale i valori del k restano entro il massimo consentito. Seguono i prospetti di riepilogo dello sviluppo tariffario MODULAZIONE ED ARTICOLAZIONE TARIFFARIA L esigenza di garantire a tutti gli utenti una parità di condizioni di accesso al servizio idrico integrato e di accogliere, al contempo, la richiesta dei sindaci delle aree interne di riconoscere un beneficio tariffario agli utenti ivi residenti richiede il superamento della coesistenza di più articolazioni tariffarie nell ATO. Si tratta di una manovra tariffaria importante, da eseguire per gradi, considerato che ciascuna azienda presenta delle dinamiche economico-finanziarie differenti, da cui nel tempo sono derivate differenti tariffe reali medie e di conseguenza diversi scaglioni di consumo ed aliquote. L anno 2011 vedrà l avvio dalla prima fase dell operazione, con l introduzione di un articolazione tariffaria unica in riferimento a ciascuna società di gestione. 16

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