X. Potere e cultura: il radicamento sociale di pensiero e conoscenza
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- Franca Ferrero
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1 X. Potere e cultura: il radicamento sociale di pensiero e conoscenza FIORENZO PARZIALE, SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI, SAPIENZA- UNIVERSITA DI
2 La sociologia e la crisi dell idealismo filosofico Le idee non sono esterne al soggetto, nè eterne Il pensiero non è astratto in assoluto, prende forma nella società La concezione dell io di Cartesio ( 600) è messa in crisi dall affermazione delle scienze sociali tra Ottocento e Novecento i tre maestri del sospetto : L economia politica di Marx (l io è frutto dei rapporti sociali ed economici), la psicoanalisi di Freud (l io è influenzato dall inconscio), la filosofia di Nietzsche (l io è espressione della volontà di potenza). La sociologia progressivamente ha evidenziato come lo stesso pensiero sia una costruzione sociale
3 Il radicamento sociale di storia collettiva e pensiero individuale in Marx «Gli uomini fanno la propria storia, ma non la fanno in modo arbitrario, in circostanze scelte da loro stessi, bensì nelle circostanze che essi trovano immediatamente davanti a sé, determinate dai fatti e dalla tradizione. La tradizione di tutte le generazioni scomparse pesa come un incubo sul cervello dei viventi e proprio quando sembra ch essi lavorino a trasformare se stessi e le cose, a creare ciò che non è mai esistito, proprio in tali epoche di crisi rivoluzionaria essi evocano con angoscia gli spiriti del passato per prenderli al loro servizio [ ] Così il principiante che ha imparato una lingua nuova la ritraduce continuamente nella sua lingua materna ma non riesce a possederne lo spirito e ad esprimersi liberamente se non quando si muove in essa senza reminiscenze, e dimenticando in essa la propria lingua d origine» (Marx, 1852, trad.it. 1997, 46).
4 La sociologia della conoscenza Negli anni Trenta del Novecento, Karl Mannheim, sociologo ungherese di ispirazione marxiana, migrato poi in Inghilterra, pose le basi della sociologia della conoscenza con Ideologia e Utopia, opera pubblicata nel 1929: analisi del condizionamento sociale del pensiero Il pensiero umano non è astratto e a-temporale, ma è storico, nel senso che si modifica in funzione della situazione in cui l individuo agisce e si relaziona agli altri; non solo i valori e le norme sono prodotti culturali, ma il nostro stesso modo di pensare è socialmente condizionato. Ma quale connessione tra struttura sociale e idee? Il rapporto è reciproco?
5 Il prospettivismo e relazionismo di Mannheim ( ) Ognuno di noi guarda il mondo da un punto di vista socialmente situato, se cambia questo cambia anche il nostro modo di concepire la realtà Pluralismo di vedute in una società come l attuale, stratificata in gruppi e classi sociali (v. prossime slides su subculture) Stili di pensiero, prima ancora che di vita, sono socialmente variabili = + (sub- )culture In accordo con i risultati della psicologia sperimentale, forma e contenuto delle nostre percezioni dipendono dal modo, socialmente situato, di formulare i problemi Non solo le credenze erronee o illusorie sono storicamente e socialmente condizionate, ma anche la scoperta della verità (oggetto complesso)
6 La lezione sociologica del marxismo Il nostro io non esiste in astratto, non è un a priori, bensì è frutto delle relazioni sociali nelle quali siamo situati Esiste un rapporto dialettico tra noi che produciamo il mondo nel quale viviamo e il mondo sociale che, insieme alla natura, ci modifica Il nostro modo di pensare è socialmente situate: quindi siamo esseri storico-sociali, creativi, ingegnosi, ma limitati da uno specifico contesto che altri prima di noi hanno prodotto L uomo è produttore della società ed è prodotto sociale: si fa Riportiamo tutte queste osservazioni al contest attuale che esalta creatività individuale, il talento, il genio, l autenticità. Non è la prima volta nella storia. Perchè oggi si dà tanto peso a tutti questi aspetti?
7 L approccio materialista alla cultura: La Scuola di Francoforte Intellettuali di matrice filosofica e sociologica riuniti intorno all Istituto per la ricerca sociale di Francoforte, fondato nel 1923 Nel 1933 i suoi membri si trasferiscono negli USA perché perseguitati (i membri del nucleo fondatore sono di origine ebraica) Dopo la seconda guerra mondiale alcuni torneranno in Germania Formazione marxiana, anche se si rifanno anche a Kant, Weber, Simmel, Freud
8 Protagonisti e visione di fondo Walter Benjamin ( ); Theodor W. Adorno( ); Max Horkheimer ( ); Herbert Marcuse ( ); Erich Fromm ( ); Jürgen Habermas (1929) Critica al capitalismo e a qualsiasi totalitarismo
9 Coordinate teoriche Analisi culturale empirica in funzione dell obiettivo di una riforma sociale = Ricerche sull autorità e sulla cultura di massa. Modernizzazione ha potenzialità emancipatrici ma è anche motore della razionalizzazione strumentale, della pervasività della tecnologia come attività di manipolazione della natura e degli uomini L uomo è alienato e ridotto a consumatore: il divertimento diventa complementare al lavoro e il capitalismo espande sempre più la sua sfera in ambiti un tempo non mercificati (servizi alla persona, divertimento, famiglia..) Colonizzazione dei mondi vitali (Habermas, 1981)
10 La cultura di massa come semi-cultura Löwenthal e lo studio sulle biografie dei personaggi famosi riportate nelle riviste popolari: dalla centralità della produzione (inventori, imprenditori, etc.) al consumo (stelle del cinema e dello sport) Adorno e la musica popolare: musica jazz come ripetizione del già noto. La natura antidemocratica della cultura popolare = cultura di massa, come cultura che livella tutto e tutti, la produzione in serie standardizza anche i gusti: possiamo parlare di semi-cultura, contrapposta all alta cultura aristocratica/elitaria del passato
11 Industria culturale e consenso La industria culturale (tv, radio, cinema..) produce il consumatore e plasma i suoi gusti (le indagini di mercato sono una tecnologia di controllo e produzione in serie di gusti e identità..): la cultura diventa una merce acquistata per ottenere prestigio, non è più il frutto di un esperienza di crescita/coltivazione della persona L energia che gli individui potrebbero canalizzare per modificare fenomeni (= rivoluzione sociale, politica e culturale) viene neutralizzata dalla spinta ai consumi: riconciliazione del lavoratore con l ordine sociale (i teorici di Francoforte evidenziano il ruolo dei mass media nel forgiare l opinione pubblica sotto il fascismo che spinge all evasione e al disinteresse in modo da sottomettere il cittadino, rendendolo politicamente passivo)
12 L ANESTESIA DELLA RAGIONE UMANA RIFLETTIAMO SUI MOTIVI PER I QUALI OGGI GRAN PARTE DELLE PERSONE DETESTANO LA POLITICA, E NON VI SI IMPEGNANO
13 LA PRODUZIONE STANDARDIZZATA
14 La ricezione culturale: le critiche alla Scuola di Francoforte Studiosi di differenti discipline (sociologia, critica letteraria, massmediologi,storici, etc.) nella seconda metà del XX secolo hanno evidenziato come il successo di un prodotto dipende dall interpretazione dei consumatori, ossia dall attribuzione di significati da parte di questi ultimi Il pubblico dei mass-media non è atomizzato e passivo: centralità delle reti informali e delle interazioni personali (famoso è lo studio di Katz e Lazarsfeld, 1955) I destinatari sono radicati in un mondo sociale, in quanto sono socializzati a norme, valori, credenze, e fanno riferimento a specifici simboli, così come maturano interessi sulla base della loro cultura di appartenenza e della loro posizione nella struttura sociale
15 L orizzonte delle aspettative del lettore (Jauss, 1987) Il fruitore di un prodotto culturale (ad esempio, un libro) colloca quest ultimo all interno di un «orizzonte di aspettative» che egli ha maturato sulla base delle sue esperienze passate (altre letture, contesto culturale, condizione sociale vissuta) L interpretazione di qualsiasi testo avviene sulla base di come questo si adatta alle aspettative del lettore o le mette in discussione Il rapporto è di reciproca influenza, perché l orizzonte delle aspettative può essere anche modificato dalla lettura/fruizione di un libro/prodotto culturale, così come la sua lettura o uso è orientata/o dalle aspettative Es. ricerca di Liebes e Katz (1990): serie Dallas interpretata in maniera differente da ebrei marocchini (è un opera sui legami familiari), ebrei russi (critica del capitalismo), ebrei nati in Israele (come gli statunitensi pensavano che la soap fosse mero intrattenimento, non riflettesse alcuna realtà sociale)
16 Il dibattito degli ultimi decenni: quale è il grado di libertà di interpretazione del ricevente/lettore? Teorie incentrate su oggetti culturali «forti» e soggetti deboli/passivi: questa posizione soffre della «superstizione del significato giusto» vs idea che lettura del mondo sia influenzata da posizione sociale nel mondo: es. lo stesso mucchio d oro può essere interpretato in maniera differente da un mercante, un gioielliere, una donna nubile Teorie incentrate su soggetti «forti», liberi di attribuire qualsiasi significato. Questa posizione non prende in considerazione l esistenza di rappresentazioni collettive (ed è avversato anche da fautori di un approccio umanistico alla cultura, secondo il quale la cultura è quanto di meglio è stato pensato e conosciuto) Riappropriazione dei messaggi calati dall alto = più in generale, rielaborazione dei messaggi da parte dei pubblici
17 Posizioni teoriche mediane? Fiske (1989): nella società attuale gli individui si riforniscono della cultura di massa (supermarket culturale) ma la rielaborano con il proprio repertorio (dispensa culturale: ingredienti presi in parte dalla vita quotidiana): es. interpretazione di film, serie tv, etc. Possiamo ricorrere al modello semiotico di Umberto Eco (1979), secondo il quale ogni testo (nel nostro caso un prodotto culturale qualsiasi, anche un istituzione, è assimilabile a un testo) richiede l interpretazione del «lettore» (nel nostro caso, il fruitore/destinatario di un prodotto culturale), tuttavia il testo si rivolge a un «lettore modello», suggerisce alcune interpretazioni (non tutte le interpretazioni sono possibili)
18 La cultura popolare nelle sue diverse accezioni Cultura popolare come insieme di costumi e tradizioni locali, saperi legati ai mestieri, praticati dal popolo vs cultura elevata dell aristocrazia (definizione degli studiosi della cultura di massa) Cultura popolare come insieme delle conoscenze proprie dell uomo comune = cultura in quanto tale pubblica, di cui si appropria ognuno di noi (concezione anglosassone) Culture dei gruppi subalterni, ossia delle classi dominate (es. classe operaia): cultura come repertorio per resistere ai significati dominanti
19 Come viene interpretata la cultura delle classi popolari (es. cultura operaia) Approcci che considerano la cultura popolare come la vera cultura, quella genuine vs cultura borghese fondata su artifici, costruzioni (es.buone maniere) che occultano la vera natura della cultura Approcci che sviliscono la cultura popolare, considerandola folklore, cattiva imitazione della cultura alta, per assenza di competenze e istruzione formale Approcci che evidenziano la ricchezza e pariteticità della cultura popolare, ma anche il malessere derivante dalle dinamiche di potere tra le classi sociali (v. Gramsci)
20 L ambivalenza della cultura popolare Cuche (2004): non esistono culture più autentiche di altre. Le culture popolari si muovo tra assoggettamento (colonizzazione dell immaginario, del pensiero, etc.) e reazione (es. Folklore ceti popolari come difesa dal dominio sociale) Grignon e Passeron (1989): la cultura popolare è ambivalente, ad esempio il bricolage è sia manifestazione dell incapacità di andare oltre la dimensione lavorativa, non avendo altri interessi, sia momento di riappropriazione della creatività negata al lavoro operaio
21 Il neomarxismo: da Gramsci a Raymond Williams Marx: Cultura determinata dalle condizioni materiali. Le idee dominanti di una società sono le idee della sua classe dominante, ma la cultura fornisce anche le «armi della critica» Diversi studiosi di matrice marxiana hanno ridefinito questo rapporto. Gramsci ( ) parla di egemonia culturale e organizzazione sociale Le idee hanno perciò nel mondo moderno la stessa forza di repressione della cruda dominazione economica
22 I cultural studies I cultural studies hanno origine nel Center for Contemporary Cultural Studies, fondato a Birmingham nel Cultura come a «whole way of life» e come processo di negoziazione e conflitto di significati, espressione dei rapporti di potere tra gruppi sociali Raymond Williams ( ) sostiene che determinare in Marx non vuol dire strettamente causare, non predire compiutamente ma porre limiti, fare pressione. La sovrastruttura è influenzata ma non strettamente determinata, dipendente, dalla struttura. Stuart Hall ( ) si occupa del consumo mediale, evidenziando il ruolo ideologico dei media
23 Identità come costruzione fondata su conflitto Sia Williams che Stuart sono socialmente eretici, entrano a far parte del mondo borghese provenendo da altri mondi (il primo è un gallese di origine operaia, il secondo è un migrante, di origini giamaicane): non assimilano la cultura della classe dominante britannica, ma la rielaborano (reinterpretazione della cultura dominante) La loro storia sociale li porta ad avvicinarsi alla teoria gramsciana che si fonda sull idea di egemonia culturale, ma si richiama anche all idea di innovazione culturale attraverso l incontro tra cultura elitaria e cultura popolare
24 Encoding e decoding (Hall, 1980) Produzione mediale: i media selezionano i significati utili a legittimare l ordine sociale Consumo mediale: esistono pubblici/comunità interpretative che strategicamente interpretano i testi veicolati dai media Modello Encoding-Decoding: il prodotto mediale è il risultato di un processo di messa in codice (Encoding); in fase di decodifica (Decoding) l interpretazione può seguire diverse linee, in rapporto alla proposta Codifica presuppone de-codifica del pubblico/ricevente/destinatario: lettura preferita (accettazione del punto di vista dominante); lettura negoziata (comprensione del messaggio e introduzione significati autonomi); lettura oppositiva (riconoscimento del messaggio ma uso di un quadro cognitivo esterno che porta a un intrepretazione antitetica)
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