DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA DELLO STATO DEI LUOGHI

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1 DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA DELLO STATO DEI LUOGHI Foto 50 Parte del rilevato costituito da terra di riporto Foto 51 Particolare del fronte della discarica costituito da blocchi di notevoli dimensioni alcuni superiori al m 3. Nella parte superiore è presente un area destinata a prato. 54

2 Foto 52- Il muraglione di contenimento del terrapieno Foto 53 Porzioni del muro interessato da fenomeni di crollo 55

3 AREA DELIMITATATA DALLE Part.lle 2323 Descrizione dell area Costituisce il lembo più settentrionale del SIC costiero e delimita una parte della scogliera in cui è presente la biocostruzione a vermetidi, in cui non è stato riscontrato nessun manufatto abusivo ad eccezione di un pontile costituito da paletti in ferro che sostengono una passerella in legno. Interventi previsti Non si prevedono interventi se non l apposizione di cartellonistica informativa secondo la tipologia di intervento c DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA DELLO STATO DEI LUOGHI Foto 54 Porzione della costa delimitata dalla p.lla

4 A2 Dimensioni ed ambito di riferimento Dall esame della cartografia ufficiale, dai dati progettuali nonchè della scheda Natura 2000 del SIC ITA n su un area di intervento di circa mq limitandosi a considerare la sua estensione nella sola fascia demaniale. L incidenza dell area di SIC relativa all area di intervento sulla superficie totale del SIC come sopra individuata è di 7,55%. A3. Complementarietà con altri piani L area demaniale marittima interessata dal SIC ricade, dal punto di vista del vigente P.R.G., per una parte in z.t.o. Fascia Costiera (art.22 delle N.T.A.). 1. Sono indicate come zone Fc le aree costiere, aggregate alle zone omogenee adiacenti, attualmente interessate, in prevalenza, da interventi ed usi impropri rispetto ad una congrua fruizione della costa. 2. Gli interventi ammessi in queste zone saranno definiti nei piani particolareggiati di iniziativa pubblica o privata, finalizzati alla realizzazione di interventi di interesse pubblico e privato relativi ad attività ricettive, ricreative e comunque connesse alla fruizione della costa, anche in deroga alle prescrizioni dettate per le zone omogenee adiacenti. 3. Fino all'approvazione dei piani di cui al comma 2 sono ammessi soltanto gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.. Il successivo art. 30 stabilisce che 1. L'Amministrazione comunale può consentire l'installazione di chioschi, edicole, distributori di carburante e altre analoghe strutture precarie ad una elevazione, di piccole dimensioni, su aree pubbliche o aree destinate a servizi pubblici indipendentemente dalle prescrizioni urbanistiche di zona. sebbene con le limitazioni d uso di cui all art. 15, comma 1, lett. a), della L.R. 78/76. Ne consegue che sono ammissibili in base alle norme vigenti tutti i manufatti la cui destinazione d uso dimostri quel rapporto di strumentalità diretto con gli usi del mare da parte della collettività, seppure per il tramite di una attività economica privata, attraverso la realizzazione di opere precarie, non solo dal punto di vista della loro facile amovibilità ma anche sotto l aspetto temporale, dovendosi limitare esclusivamente alla stagione balneare. Nel precisare preliminarmente che il P.U.D.M. deve essere ancora sottoposto all esame degli enti competenti ad esprimere parere sul medesimo e del Consiglio Comunale, le previsioni di detto P.U.D.M. sulla zona in esame indicano per il tratto di costa interessato dal SIC MONTE PELLEGRO - ITA , la possibilità di ammettere esclusivamente gli interventi per la realizzazione di spazi attrezzati per la balneazione e per pratiche sportive connesse al mare, nel rispetto delle linee guida di cui al Decreto Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente Linee guida per la redazione dei piani di utilizzo del demanio marittimo della Regione siciliana del 25/05/2006. Tali le strutture devono avere carattere precario nel senso sopra specificato, con durata 57

5 limitata alla stagione balneare, così come indicata di anno in anno dall Assessorato Regione Territorio ed Ambiente con proprio Decreto. Per esse non sarà possibile alcuna istanza di destagionalizzazione. Inoltre, a lato del manufatto ex Bellavista, nel redigendo P.U.D.M. è stato individuata un area demaniale marittima con fronte a mare si circa 80 m dove gli effetti della cementificazione incontrollata sono meno visibili o addirittura assenti. La gestione di tale area è assimilata a quella della R.N.O. di Capo Gallo, per le quale si prevede un regime prevalente di conservazione dell esistente, che non comporti modificazioni dello stato delle risorse naturali, del sistema degli insediamenti, del paesaggio e dei sistemi infrastrutturali attraverso: la incentivazione alla accessibilità alla costa, con percorsi pubblici esistenti o da realizzare; l inibizione al rilascio di nuove concessioni demaniali. A4) Uso delle risorse naturali Per quanto concerne invece gli interventi di riqualificazione previsti, e segnatamente per gli interventi riconducibili alla tipologia a, non si prevede l uso di risorse naturali ad eccezione del materiale vegetale che verrà impiegato nell azione di riqualificazione ambientale finalizzato alla ricostituzione delle specie vegetali caratterizzanti l habitat A5) Produzione di rifiuti L unico intervento progettuale che prevede la produzione di rifiuti è relativo alla Tipologia b in cui si prevede la rimozione di manufatti in cemento. Tali rifiuti cosi come già specificato nei precedenti paragrafi verrà smaltito in apposite discariche di inerti da ditte specializzate in siti autorizzati a ricevere tale tipologia di rifiuti (cod. C.E.R miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diverse da quelle di cui alla voce ). A6) Inquinamento e disturbi ambientali Per quanto concerne invece gli interventi di riqualificazione previsti, considerate le caratteristiche degli interventi progettuali, non si prevede l uso di veicoli e mezzi meccanici pesanti che potrebbero arrecare disturbo alla fauna locale, ne durante la fase di cantiere ne a regime. Non sono previste emissioni di inquinanti gassosi ne liquidi che potrebbero determinare un rischio di inquinamento atmosferico e delle acque marine e sotterranee. L unica azione da cui potrebbe derivare un disturbo sulla vegetazione locale, potrebbe essere l azione di prelievo del materiale vegetale da utilizzare nell intervento di piantumazione delle specie casmo-alofile. Queste, considerato che la maggior parte delle specie da utilizzare non sono 58

6 presenti in commercio e pertanto difficilmente acquistabili nei vivai, considerando che intervenendo in un SIC, la conservazione del germoplasma locale rappresenta un fattore essenziale se si vogliono preservare le caratteristiche di biodiversità delle specie endemiche, si dovrà ricorrere necessariamente all utilizzo di materiale vegetale proveniente dagli esemplari presenti nell area o in aree limitrofe. Su queste si potrà prelevare eventuali semi o porzioni della pianta stessa per la propagazione per talea o altro. Vista la delicatezza dell intervento non disponendo di attrezzature e personale specializzato, questo Ufficio ritiene che le operazioni di prelievo, preparazione del materiale vegetale, allevamento in serra o altro, siano condotte sotto la sorveglianza di personale dell ARPA o Istituti Universitari. A7) Rischio di incidenti per sostanze e tecnologie utilizzate Non si ravvisa l uso di sostanze o tecnologie che potrebbero comportare rischi di incidenti o inquinamento del sito nell esecuzione degli interventi di naturalizzazione. 59

7 B) TERFERENZE CON IL SISTEMA AMBIENTALE B1) Descrizione dell ambiente naturale L intervento progettuale ricade lungo la fascia costiera ad est del promontorio di M.te Pellegrino in un tratto di costa caratterizzata da scogliere basse e frastagliate. Dalle informazioni ecologiche derivanti dalla scheda natura 2000 del SIC ITA n denominato Monte Pellegrino, l area oggetto degli interventi ricade all interno di una piccola fascia di SIC costiero, separata dalla restante parte che coincide con il suddetto promontorio, con il solo obiettivo di preservare due soli habitat presenti esclusivamente lungo questa fascia costiera, ed esattamente: l habitat cod. nat denominato: Scogliere con vegetazione delle coste mediterranee con Limonium spp endemici e l habitat caratterizzato dalla presenza delle biocostruzioni a vermetidi cod. nat denominato Scogliere. In particolare la superficie coperta da entrambi gli habitat sull intera superficie del SIC è rappresentato nell ordine dell 1% la cui rappresentatività è classificata come D e pertanto gli habitat in questione non risultano abbastanza tipici nel loro insieme. Il substrato su cui si sviluppano entrambi gli habitat è costituito da scogliere di natura calcarea, attribuibili alla serie carbonatica cretacea-paleogenica, appartenente all Unità Stratigrafico Strutturale Cozzo di Lupo di cui di M.te Pellegrino è parte integrante. La vicinanza alla vasta zona metropolitana, che nella fascia costiera ha trovato territori su cui sviluppare gran parte degli insediamenti residenziali legati alla stagione estiva, è stata oggetto per molti anni di abusi edilizi ed infrastrutturazione di vario genere, che hanno deturpato e conseguentemente ridotto gli areali con caratteristiche riconducibili agli aspetti naturali del paesaggio costiero mediterraneo. Associati agli insediamenti abitativi, si riscontrano diverse strutture e manufatti realizzati per la fruizione balneare della costa come: piattaforme in cemento, anche di alcune decine di metri quadrati, collegate da relativi camminamenti, scalette e muretti sempre in conglomerato cementizio, che hanno favorito la degradazione ed impoverimento dell ambiente naturale costiero, cancellando definitivamente gli habitat ad esso associati con particolare riferimento all habitat cod. nat Scogliere con vegetazione delle coste mediterranee con Limonium spp endemici. Da questa vasta cementificazione della costa, accusa danni minori l habitat relativo alle biocostruzioni a vermetidi noto anche come marciapiedi a vermeti, che rappresenta l unica biocostruzione del Mediterraneo paragonabile alle barriere coralline delle zone tropicali (Foto 16). 60

8 Foto 16 Esempio di biocostruzione a vermeti ben conservato, che caratterizza l habitat cod. nat della costa palermitana Questo habitat rappresenta un indicatore di qualità dell ambiente marino costiero, dato che riesce a sopravvivere laddove trova un ottima qualità delle acque marine sia in termini di assenza di inquinanti che elevata ossigenazione e trasparenza. I fattori di rischio per questo habitat è rappresentato appunto da una riduzione della qualità nei parametri chimico-fisici delle acque marine, da un eccessivo carico antropico sulla costa e dalla copertura con manufatti di vario genere. In particolare sull area in oggetto, l unico fattore di rischio che ne ha ridotto in parte l estensione e rallentato il suo sviluppo è stata la realizzazione di alcuni manufatti in cemento che si sono spinti sino alla battigia a cui demolizione in parte, ove fattibile, è prevista tra gli interventi di riqualificazione del presente progetto (tipologia degli interventi b ). Nelle porzioni più a monte, in prossimità della Via Cristoforo Colombo, l originaria associazione vegetale che ne rappresentava l aspetto più naturale, è stata nel tempo sostituita da specie esotiche ruderali e sin-antropiche. Questa trasformazione delle associazioni vegetali è stata probabilmente causata dal cambiamento delle caratteristiche pedologiche del substrato, che da una condizione di quasi totale assenza di suolo si è passati ad una ricolmatura artificiale, con suoli poveri provenienti da altri siti e quindi contaminati con altre specie che si sono nel tempo adattate a vivere in vicinanza della costa. Inoltre la contaminazione vegetale si è ulteriormente sviluppata a causa della propagazione 61

9 spontanea di specie provenienti dai vicini giardini delle ville private che hanno favorito l insediamento di specie esotiche, entrando in conflitto con le specie autoctone. Tra queste alcune specie di conifere Pinus halepensis e formazioni di Ficus opunthia indica. Sulla base di questa analisi, il sito risulta ambientalmente compromesso con particolare riferimento all habitat 1240 che, per la vasta cementificazione, l areale è stato ridotto approssimativamente del 50%. Tale condizione può essere migliorata attraverso l intervento di riqualificazione di cui al presente progetto, con la piantumazione delle specie appartenenti alle associazioni vegetali appartenenti all habitat 1240 ed elencate nella scheda natura 2000 relativo al SIC ITA n M.te Pellegrino. Questa condizione di degrado appare meno compromessa relativamente all habitat 1170 caratterizzato dalla bioformazione denominata marciapiede a vermeti, i cui interventi di demolizione dei manufatti in cemento, potranno garantire uno sviluppo areale maggiore. Inoltre si esclude che l ambiente naturale interessato dai lavori di riqualificazione possano interferire negativamente con gli altri siti di interesse comunitario limitrofi. B2) Interferenze sulle componenti abiotiche Con riferimento a alle tipologie degli interventi di riqualificazione e rinaturalizzazione previsti, considerato: il carattere della precarietà (nella duplice accezione di amovibilità e temporaneità); che la loro collocazione stagionale non comporta interventi di scavo, movimenti terra o quant altro che possa modificare l attuale conformazione geomorfologica del sito; che la loro collocazione stagionale non comporta sovraccarichi sul substrato esistente ne prelievo di materiale roccioso e di terreno vegetale, che la loro collocazione stagionale non modifica il deflusso delle acque di scorrimento superficiale anche se minime, che si possono escludere possibili contaminazioni delle risorse idriche sotterranee dato che i reflui eventualmente prodotti sono smaltiti attraverso l esistente rete fognaria; che i fabbisogni idrici sono prelevati dalla locale rete idrica senza nessun attingimento diretto alle locali falde idriche sotterranee; si escludono che possano esserci interferenze sulla stabilità geomorfologica dei suoli o dei substrati. 62

10 B3) Interferenze sulle componenti biotiche È interessante valutare i risultati attendibili con gli interventi di rinaturalizzazione e riqualificazione ambientali previsti. Considerato che l intervento progettuale riguarda la riqualificazione ambientale di questo tratto di costa, le azioni che verranno poste in essere hanno la finalità eliminare o ridurre l impatto di tutti quei manufatti sugli habitat, oltre ad aumentare l areale di distribuzione di specie vegetali casmo-alofile indicate nella scheda natura 2000 del SIC ITA M.te Pellegrino, gli interventi nel loro complesso non avranno nessuna interferenza negativa sugli habitat. Particolare attenzione si dovrà attuare negli interventi di demolizione di quei manufatti presenti sulla battigia per non arrecare danno alla biocostruzione a vermetidi. Su questo particolare biotopo si segnala un possibile impatto negativo dovuto alla fruizione della costa da parte dei bagnanti che potrà essere regolato attraverso una gestione dei flussi con relativa limitazione all ingresso, nel caso si dovesse rilevare una eccessiva pressione antropica su questo tratto di costa. In ogni caso l accessibilità è funzione della ricettività degli spazi destinati alla balneazione. B4) Connessioni ecologiche Gli interventi progettuali di rinaturalizzazione e riqualificazione ambientali previsti escludono qualsiasi forma di interruzione o frammentazione degli habitat presenti nel sito, dato che di contro l obiettivo progettuale è quello di ricucire con le aree limitrofe gli areali degli habitat interrotti dalla cementificazione. B5) Valutazioni del grado di significatività dell incidenza Relativamente alla fase di valutazione sono stati presi in esame alcuni indicatori riportati nelle tabelle successive, attribuendo dei valori qualitativi dell incidenza non disponendo di dati quantitativi. Le valutazioni prendono in considerazione le varie fasi di realizzazione degli interventi ed in particolare durante l apertura del cantiere e nella fase di esercizio ad opera realizzata. B5.1 Metodologia di Valutazione dell incidenza Applicando metodi di valutazione matriciale, così come contenuti sulla normativa in materia ed in letteratura, si possono preliminarmente definire i criteri dominanti dell impatto che può essere: - Positivo (se migliora le condizioni ambientali esistenti) - Negativo (se peggiora le condizioni ambientali esistenti) 63

11 - Reversibile/ Irreversibile (se, al cessare dell azione impattante, l ambiente torna allo status quo oppure se, viceversa, gli impatti permangono nel tempo) - Lungo/Breve (se la durata degli impatti è elevata, nell ordine di 5-10 anni o se è limitata, in un arco cronologico inferiore ai 5 anni) - Locale/Ampio (se l azione impattante ha effetto solo sul sito o nelle immediate vicinanze o, viceversa, se l azione impattante va oltre l ambito del sito e delle immediate vicinanze) Da un punto di vista metodologico, gli impatti possono essere valutati qualitativamente secondo una stima che tiene conto di una incidenza qualitativamente variabile in relazione ai parametri presi in considerazione e riportati nella Checklist della scheda 1, in base ad una teorica combinazione di impatti è possibile stilare una gerarchia di associazioni di impatto qualitativamente crescenti: Min Impatto Nullo = Impatto Reversibile e Locale = RL Impatto Reversibile ed Ampio = RA Impatto Irreversibile e Locale = IL Impatto Irreversibile ed Ampio = IA Max B5.2 Quantificazione degli impatti Si riportano qui di seguito le relazioni tra componenti progettuali e la tipologia di incidenza, valutate attraverso analisi qualitativa in riferimento alla tipologia dell opera. Tipologia di intervento (a) Descrizione dell intervento: pulitura con mezzi manuali degli scogli esistenti dal terreno vegetale e/o manto erboso riportato e rinaturalizzazione del sito con specie vegetali afferenti alle associazioni vegetali endemica del sito, ed in particolare alle associazioni vegetali rappresentative dell habitat cod. nat denominato Scogliere con vegetazione delle coste mediterranee con Limonium spp. Endemici (Allegato n 4). DICATORE DESCRIZIONE VALUTAZIONE Perdita di superficie degli habitat Non si prevede perdita di superficie,anzi l intervento 64

12 Frammentazione dell habitat Perturbazione dell habitat Disturbo alla fauna Prelievo di risorse naturali tende ad aumentare la superficie dell habitat Per gli stessi motivi sopraesposti Ci può essere un disturbo temporaneo legato alla fase di cantiere Nel sito non è presente fauna significativa. In ogni caso la tipologia della azioni ed i mezzi da utilizzare per realizzarli sono tali da non arrecare nessun disturbo. L unica risorse naturale utilizzata è rappresentata dal materiale vegetale da utilizzare per la propagazione delle essenze vegetali da piantumare nel sito. Tale materiale (semi, talee) provengono da siti limitrofi e non danneggiano la popolazione di provenienza. RL RL RL Qualità delle risorse idriche Inquinamento acustico Esclusa qualsiasi interferenza con le acque sia superficiali che sotterranee Minimo in fase di apertura del cantiere Perdita del suolo Nullo Impatto sul paesaggio Nullo dato che si parte da una condizione di degrado preesistente. L intervento favorisce il recupero del paesaggio costiero mediterraneo RL VALUTAZIONE DELL CIDENZA POSITIVO Tipologia di intervento (b) Descrizione dell intervento: intervento di rimozione esclusivamente delle porzioni in elevazione degli immobili e delle strutture in cemento (vasche, muretti etc.) abusivi presenti sul demanio marittimo, previa autorizzazione del servizio 5 Demanio Marittimo. DICATORE DESCRIZIONE VALUTAZIONE Perdita di superficie degli habitat Frammentazione dell habitat Non si prevede perdita di superficie,anzi l intervento tende ad aumentare la superficie dell habitat Per gli stessi motivi sopraesposti 65

13 Perturbazione dell habitat Disturbo alla fauna Prelievo di risorse naturali Ci può essere un disturbo temporaneo legato alla fase di cantiere durante la fase di rimozione dei manufatti con riferimento in particolare all habitat 1170 Si ipotizza un minimo disturbo alla biocostruzione a vermetidi e localizzato alle sole zone di intervento di rimozione dei manufatti a mare, In ogni caso la tipologia del disturbo è limitato nel tempo. Non si prevede l uso di risorse naturali RL RL Qualità delle risorse idriche Inquinamento acustico Esclusa qualsiasi uso di sostanze inquinanti durante le operazioni di demolizione che potrebbero interferire con le acque marine e sotterranee Minimo dato che si prevede di utilizzare attrezzi manuali e limitato alla fase di cantiere Perdita del suolo Nullo Impatto sul paesaggio VALUTAZIONE DELL CIDENZA Nullo dato che si parte da una condizione di degrado preesistente. L intervento mira a ridurre le parti cementificate favorendo il recupero del paesaggio costiero RL POSITIVO Tipologia di intervento (c) Descrizione dell intervento: azione di informazione e sensibilizzazione dell opinione pubblica, sulla vulnerabilità e ruolo ecologico svolto dagli habitat del reef a vermetidi e vegetazione casmo-alofila presente in questo tratto costiero. L azione si realizza attraverso l istallazione di tabelle informative da posizionare nei punti strategici nell area di fruizione e balneazione e distribuzione di materiale informativo (pieghevoli e/o brochure). DICATORE DESCRIZIONE VALUTAZIONE Perdita di superficie degli habitat Nessuna Frammentazione dell habitat Nessuna 66

14 Perturbazione dell habitat Nessuna Disturbo alla fauna Nessuna Prelievo di risorse naturali Nessuna Qualità delle risorse idriche Nessuna Inquinamento acustico Nessuna Perdita del suolo Nessuna Impatto sul paesaggio Nessuna VALUTAZIONE DELL CIDENZA POSITIVO B6) Descrizione delle misure di mitigazione La sola azione di mitigazione che si potrebbe prendere in considerazione, vista la mancanza di impatti significativi, potrebbe essere nei confronti dell habitat 1170 nei confronti del quale si ipotizza un impatto derivante dal calpestio dei bagnanti sulla superficie del reef, che potrebbe, a lungo termine, danneggiare la biocostruzione. Le soluzioni per eliminare tale impatto potrebbe derivare da un azione di sensibilizzazione del fruitore dell area attraverso l installazione di pannelli informativi e la distribuzione di appositi pieghevoli in cui vengono riportate norme comportamentali da distribuire all ingresso dell area.tali misure comportamentali potrebbero essere adottate nell ambito di un regolamento per la fruizione dello stabilimento oggetto della concessione come: - l obbligo per i bagnanti dell uso di scarpe con suola morbida; - il divieto di sostare sul marciapiede a vermeti se non per il solo transito per entrare ed uscire dall acqua; - il divieto di poggiare, sedie, panchine, sdraio, passerelle, ombrelli e qualsiasi oggetto o attrezzature nella zona del bagnasciuga; - divieto di danneggiare con qualsiasi strumento o attrezzo la piattaforma a vermeti. ed l installazione di una tabellazione da posizionare in punti strategici, al fine di informare e sensibilizzare i fruitori dell area. B7) Misure di compensazione Non essendoci incidenze significative sul sito, non si prevede nessuna misura di compensazione 67

15 CONSIDERAZIONI E VALUTAZIONI FALI Analizzando i dati a disposizione emerge chiaramente come il progetto, in riferimento alla tipologie delle opere previste, è caratterizzato da interventi che in prevalenza riguardano il recupero ambientale e paesaggistico attraverso la rimozione di alcuni manufatti in cemento e la concomitante azione di piantumazione di specie vegetali tipiche dell ambiente costiero Mediterraneo. A completamento di queste due azioni principali, è stata aggiunta anche un azione di sensibilizzazione della popolazione locale (tipologia c), attraverso la distribuzione di materiale informativo sottoforma di pieghevoli e/o brochure ed il posizionamento di alcune tabelle informative. L azione mira ad accrescere il grado di informazione e sensibilizzazione dei fruitori, sulle caratteristiche ecologiche degli habitat presenti sulla costa e la loro vulnerabilità.si ritiene che una corretta informazione possa contribuire a modificare cattivi comportamenti e possa conseguentemente migliorare lo stato di conservazione di questi habitat notevolmente vulnerabili. Tutte le azioni previste dal progetto concorrono insieme a migliorare lo stato di conservazione, ridurre la frammentazione del sistema ambientale costiero e recuperare il paesaggio costiero mediterraneo. Dalla comparazione delle matrici di valutazione dell incidenza, in cui sono messi a confronto gli indicatori di impatto e la tipologia degli interventi, si rileva un impatto nullo nella maggior parte degli indicatori selezionati; solo in qualche caso si riscontra un impatto reversibile e localizzato RL. Pertanto sulla base della presente analisi si può tranquillamente dare una valutazione positiva degli interventi, escludendo in impatti significativi sui fattori ecologici chiave che potrebbero determinare una compromissione degli obiettivi di conservazione del sito. Il Funzionario Tecnico Geol. Aldo Carmelo Pisano 68

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