Fusariosi della spiga

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1 Fusariosi della spiga (Fusarium spp., Microdochium spp.) La fusariosi è una malattia molto complessa, numerose sono le specie di funghi che la causano e appartengono ai generi Fusarium e Microdochium. In Italia le specie prevalenti sono F. graminearum, F. culmorum, F. avenaceum e M. nivale. Gli esiti di attacchi di fusariosi avvengono a carico delle cariossidi causando il disseccamento prematuro delle spighette, che assumono una colorazione biancastra in contrasto con quelle sane di colore verde. In fase di maturazione i sintomi si attenuano tanto da risultare mascherati dal colore che la spiga assume al termine del ciclo. Le cariossidi attaccate risultano striminzite di colore grigio o rosato e con caratteristiche qualitative scarse tali da non renderle idonee per la trasformazione alimentare. Altro aspetto di non poca importanza, è la presenza nelle cariossidi infette di micotossine, prodotte da questi funghi, che provocano effetti dannosi alla salute umana. Tale problematica è di grande attualità. A riprova di ciò e al fine di tutelare la salute umana, sono state emanate norme di leggi che hanno fissato i limiti quantitativi di micotossine che possono essere presenti nelle produzioni e negli alimenti trasformati. Durante la coltivazione in campo si riscontra il maggior accumulo di micotossine che in seguito può subire variazioni durante le successive fasi di raccolta, stoccaggio e trasformazione. Fusariosi della spiga

2 Fusariosi della spiga Fattori favorevoli alla malattia I maggiori attacchi si riscontrano in terreni compatti e male strutturati, con semine troppo fitte, eccesso di azoto e l adozione della monosuccessione. Modalità di controllo Interventi agronomici al fine di ridurre le cause predisponenti, in quanto contro il mal del piede non esistono cure efficaci: - adozione di rotazioni adeguate, allungando i tempi di ritorno del grano sullo stesso terreno, turni almeno di 4 anni in caso di forti infezioni, evitare il ringrano cioè la semina di grano per più anni consecutivi sullo stesso terreno; - uso di semente sana, in caso di dubbio ricorrere alla concia della semente con prodotti ammessi in agricoltura biologica; - riduzione della densità di semina con distanze tra le file più ampia; - interramento della paglia per ridurre la massa di inoculo presente nel terreno; - controllo delle infestanti in quanto possibili ospiti di agenti infettivi; - sistemazione del terreno per facilitare lo sgrondo delle acque ed evitare ristagni di acqua.

3 Mal bianco, Oidio (Blumeria (sinonimo Erysiphe) graminis) Il sintomo più evidente di questa malattia è la comparsa di muffa bianca di forma tondeggiante su tutti gli organi verdi della pianta, successivamente nel tempo compaiono tanti puntini neri ( organi di conservazione del fungo e resistenti alle condizioni avverse), detti cleistoteci e la muffa assume la colorazione grigia. Il fungo in genere attacca a fine inverno a partire dalle foglie basali poi quelle poste più in alto fino alla spiga. I danni che arreca alla pianta è dato dalla sottrazione di sostanze elaborate e riduzione dell attività foto sintetica per la presenza della muffa sulla superficie degli organi verdi colpiti, causandone l ingiallimento e successivo disseccamento con conseguente perdita di produzione di granella e di scarsa qualità. Oidio su foglia Fattori favorevoli alla malattia I fattori favorevoli allo sviluppo del fungo sono: elevata densità di semina, coltivazione in terreni fertili e ricchi in azoto, alternanza di periodi secchi con periodi caldi umidi. Modalità di controllo Impiego di varietà resistenti, impiego di colture nelle rotazioni di specie non suscettibili all oidio. Adozione di densità di semina tale da evitare condizioni di umidità favorevoli allo sviluppo del parassita. Evitare l interramento delle stoppie infette. Oidio su spiga

4 Septoriosi o Seccume fogliare (Septoria tritici, Stagonospora sin. Septoria nodorum) Gli agenti fungini responsabili di questa malattia appartengono prevalentemente al genere Septoria e colpiscono frequentemente il grano e solo saltuariamente provocano, quando l apparato fogliare viene gravemente compromesso, gravi perdite della produzione. I sintomi sono rappresentati dalla presenza di porzioni di tessuto secco di colore variabile dal bruno al grigio, delimitati in genere da un alone giallastro che si hanno sulle foglie, il culmo e le glume. In caso di forti infezioni queste aree confluiscono in ampie zone di tessuto secco dove, in caso di clima umido e piovoso, possono comparire dei puntini neri (picnidi) da cui fuoriescono le spore ricoperte da una mucillagine di colore rosa. Fattori favorevoli alla malattia Periodi primaverili molto umidi e piovosi con temperature relativamente basse (15-20 C) favoriscono la malattia. Inoltre terreni pesanti e investimenti fitti accentuano ulteriormente l intensità della malattia. Modalità di controllo Interventi agronomici: - adozione di rotazioni adeguate allungando i tempi di ritorno del grano sul terreno, per cui evitare il ringrano cioè la semina di grano per più anni consecutivi sullo stesso terreno; - uso di semente sana, e di varietà più resistenti; - riduzione della densità di semina con distanze tra le file più ampia; - trinciatura delle stoppie e successivo interramento per ridurre la massa di inoculo presente nel terreno; - controllo delle infestanti che possono risultare ospiti secondari del patogeno. Septoria su foglie e spighe

5 Mal del piede Rappresenta una malattia complessa causata da diversi funghi che in successione o insieme attaccano le radici e la parte basale del culmo di grano, da cui il termine di mal del piede. E una malattia che compare facilmente quando si ricorre al ringrano cioè alla monosuccessione di grano o quando si coltiva in terreni pesanti con scarso drenaggio o terreni mal lavorati. I funghi responsabili di tale malattia sono Microdochium nivale, Bipolaris sorokiniana, Fusarium culmorum, F. graminearum, e altre specie di Fusarium. A seguito dell infezione la porzione basale dei culmi si presenta con imbrunimenti associati ad alterazioni delle radici. In caso di attacchi precoci si ha l arresto dello sviluppo dei culmi di accestimento con riduzione delle spighe, in caso di formazione delle spighe da parte di culmi infetti, queste si disseccano precocemente, sbiancandosi e sono o prive di granella o con granella striminzita e piccola. Fattori favorevoli alla malattia: - adozione della monosuccesione cioè la pratica del ringrano; - ristagni di acqua nel terreno o terreno mal strutturato; - semine troppo anticipate; - presenza di paglie in superficie. Attacchi alla base dei culmi

6 Mal del piede Modalità di controllo Interventi agronomici al fine di ridurre le cause predisponenti, considerato che contro il mal del piede non esistono cure efficaci: - adozione di rotazioni adeguate, allungando i tempi di ritorno del grano sullo stesso terreno, turni almeno di 4 anni in caso di forti infezioni, per cui evitare il ringrano cioè la semina di grano per più anni consecutivi sullo stesso terreno; - uso di semente sana, in caso di dubbio ricorrere alla concia della semente con prodotti ammessi in agricoltura biologica; - riduzione della densità di semina con distanze tra le file più ampia; - interramento della paglia per ridurre la massa di inoculo presente nel terreno; - controllo delle infestanti possibili ospiti degli agenti infettivi; - sistemazione del terreno per facilitare lo sgrondo delle acque ed evitare ristagni di acqua.

7 Parassiti animali Il grano presenta diversi insetti che possono attaccare la coltura in campo, questi di solito non provocano danni notevoli da richiedere, nella generalità dei casi, interventi specifici sulla vegetazione. Fra i diversi parassiti animali abbiamo: Cimici Aelia rostrata, Eurygaster maura, rappresentano le cimici più importanti del grano. Presenti con una sola generazione all anno, svernano come adulti al riparo di foglie secche sul terreno o altri ripari. In primavera si portano sul grano si accoppiano e depongono le uova in gruppo (ovature) sulla pagina inferiore delle foglie o sulle spighe, verso giugno compaiono i nuovi adulti. Procurano danni di tipo qualitativo a seguito delle punture provocate su spighe e cariossidi, iniettano la loro saliva che in fase di maturazione cerosa, riesce a demolire le sostanze proteiche, con conseguente produzione di granella a basso contenuto proteico. Larva di zabro gobbo Zabro gobbo (Zabrus tenebrioides) Gli adulti di forma convessa e colorazione nera provocano infestazioni sporadiche e con popolazioni più basse rispetto agli anni passati. Le spighe vengono attaccate dalle forme adulte che compaiono a fine maggio e inizio giugno e divorano le cariossidi in fase di maturazione lattea e a maturità depongono le uova nel terreno. In autunno fuoriescono le larve che rimangono in gallerie profonde anche di 5 cm e si alimentano di foglie che riescono a trascinare fino all imboccatura della galleria, tale attività viene esercitata durante tutto l inverno e in primavera si Attacchi di zabro gobbo

8 PARASSITI ANIMALI intensifica fino al momento della metamorfosi da cui compaiono gli adulti. Afidi Gli afidi possono causare notevoli perdite produttive, anche il 30% della produzione. Le infestazioni sono favorite da primavere fresche e umide e della presenza di graminacee spontanee presenti nella coltivazione o nei fossi che costituiscono fonti continue di infestazioni. Gli afidi sono pericolosi, sia per la riduzione di produzione e sia per essere vettori di virus, in particolare il Rhopalosiphum padi è vettore del virus del nanismo giallo dell orzo. Il controllo Risultano fondamentali, per il contenimento di alcune specie di insetti, interventi colturali quali: l avvicendamento delle colture nell ambito di una ampia rotazione; il controllo delle infestanti; l interramento dei residui colturali.

9 Ruggine (Puccinia striiformis, P. recondita, P. graminis) Il sintomo evidente di questa malattia è costituito dalla formazione di pustole. A seconda del fungo responsabile si distinguono tre forme di ruggine in base alla disposizione, al colore delle pustole, alla loro diversa comparsa e al loro grado di pericolosità. La ruggine che compare prima, perché la meno termofila è quella gialla (P. striiformis) chiamata anche striata, già in primavera presenta pustole di colore giallo aranciato, piccole, di forma allungata disposte lungo le nervature delle foglie, meno attaccate sono le spighe. La ruggine bruna (P. recondita) provoca pustole di forma rotondeggiante di colore bruno-rossiccio e disposte sul lembo fogliare in modo irregolare. Presenta esigenze termiche intermedie rispetto alle altre. La ruggine nera (P. graminis) si presenta con pustole di colore bruno-nerastre di forma allungata, compare più tardi, durante l inizio della maturazione, in quanto è la più termofila. E quella più pericolosa perché attaccando in misura maggiore le guaine fogliari e il culmo riduce l attività fotosintetica, mentre attraverso le lesioni provocate dalle pustole si ha perdita di acqua per evaporazione. Gli effetti sono il disseccamento precoce della pianta con conseguente grave riduzione di produzione di granella. Ruggine bruna

10 Ruggine Fattori favorevoli alla malattia Per la ruggine gialla le infezioni e lo sviluppo del processo infettivo avviene in concomitanza di temperature comprese fra 8 e 15 C ed umidità relativa elevata oltre 90%. La ruggine bruna richiede temperature comprese fra 12 e 20 C e umidità relativa alta, specialmente nel mese di aprile. Infine la ruggine nera richiede temperature medie intorno a 20 C e umidità elevate. Modalità di controllo Il controllo delle ruggini viene eseguito facendo ricorso ai fattori agronomici, principalmente impiegando varietà resistenti. E consigliabile, inoltre, ritardare l epoca di semina e adottare densità di semina ridotta.