Le linee guida regionali per la prevenzione del rischio di contaminazione da micotossine delle produzioni agricole

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1 Bologna, 12 giugno 2008 Le linee guida regionali per la prevenzione del rischio di contaminazione da micotossine delle produzioni agricole dott. Daniele Govi

2 La Comunità europea nel corso degli anni ha affrontato il tema delle micotossine normando inizialmente le aflatossine nei prodotti l alimentazione umana, passando poi a quelli a destinazione animale ed estendendo infine la disciplina alle fusariumtossine.

3 Col regolamento n. 1881/2006 e successivo (Reg. CE n. 1126/07), sono stati ridefiniti i tenori massimi di alcune micotossine nei prodotti alimentari. Definiti i nuovi limiti, la Comunità europea ha delineato con Raccomandazione n. 583 del 17 Agosto 2006 i principi relativi alla prevenzione ed alla riduzione della contaminazione da fusarium-tossine dei cereali e indicato i fattori di rischio da considerare nell adozione di buone pratiche nelle fasi agricole in quella della conservazione e trasporto.

4 La Regione Emilia-Romagna ha ritenuto necessario per affrontare il nuovo tema delle micotossine nei prodotti per alimentazione umana e animale attuare misure di prevenzione che devono essere adottate da tutti i soggetti della filiera. Indispensabile dunque il coinvolgimento di tutta la filiera nelle fasi di individuazione delle misure da adottare e nella applicazione delle stesse.

5 La Regione, a seguito dell emergenza mais già nel 2003, ha dunque concertato con la filiera maidicola strategie di intervento per la prevenzione e il monitoraggio delle aflatossine. Sono stati costituiti due gruppi tecnici dei quali fanno parte tutti gli attori della filiera, direttamente o tramite le strutture di rappresentanza: il primo ha il compito di valutare le fasi che vanno dalla semina allo stoccaggio (Imprese sementiere, Organizzazioni dei produttori, Strutture di stoccaggio e Enti di ricerca e servizi); il secondo deve occuparsi delle fasi dallo stoccaggio al prodotto finito.

6 Componenti del primo gruppo di lavoro dalla semina allo stoccaggio C.P.R.V. C.R.P.A. C.E.R. C.O.AMS A.I.S. ASS.IN.CER ASS.C.A.E.R. ANCA EMILIA-ROMAGNA A.G.C.I. Associazione Generale delle Cooperative Italiane Federazione E-R Confcooperative Emilia-Romagna Università di Piacenza AGER - Borsa merci di Bologna O. P. ESPERIA O. P. GRANDI COLTURE EMILIA- ROMAGNA O. P. CEREALI ROMAGNA O.P. PROGEO

7 Linee guida Il gruppo di lavoro, anticipando quello che sarebbe stato il successivo orientamento della Commissione, ha deciso di redigere apposite Linee guida sulla prevenzione del rischio micotossine, che esaminassero tutte le pratiche da adottare nelle fasi di campo e di stoccaggio.

8 Le linee guida sono state redatte a partire dal 2004; il gruppo di lavoro si è avvalso in particolare della collaborazione del CRPV. Il documento è stato aggiornato annualmente in base ai risultati della ricerca, della sperimentazione e delle esperienze via via maturate ed in relazione alle diverse micotossine per le quali negli anni venivano stabiliti i tenori massimi.

9 È stata realizzata un ampia divulgazione delle linee guida in particolare sulla rivista Agricoltura della Regione e direttamente attraverso il personale tecnico delle strutture rappresentate nel gruppo di lavoro.

10 Protocollo d intesa L adozione di regole generali e comuni per consentire una corretta gestione della campagna maidicola è stata riconosciuta come indispensabile, alla luce della normativa vigente e per la salvaguardia delle produzioni di qualità.

11 La regione Emilia-Romagna ha ritenuto opportuno coinvolgere direttamente i soggetti della filiera in un impegno formale all adozione volontaria alle indicazioni contenute nelle linee guida, per quanto riguarda le misure da adottare nelle fasi di raccolta e di stoccaggio del prodotto. Questo coinvolgimento si è concretizzato nella sottoscrizione dello specifico Protocollo d intesa.

12 I punti critici raccolta - UR>20% essiccazione - entro 48 ore, UR<14% stoccaggio e conservazione - analisi e controllo temperature

13 Il protocollo di intesa individua le Linee guida per un piano di autocontrollo aziendale dalla fase di raccolta alla vendita post stoccaggio del mais, che prevedono un sistema di autocontrollo elaborato secondo i principi del sistema HACCP.

14 Nell agosto 2004 si è raggiunta l intesa con i soggetti della filiera maidicola: le principali strutture di stoccaggio, le Organizzazioni di produttori, le Centrali Cooperative, le Associazioni di categoria, Aires, ecc. hanno sottoscritto il Protocollo d intesa volto alla riduzione dei rischi di contaminazione da sostanze indesiderate, in particolare aflatossina B1.

15 Le Organizzazioni che sottoscrivono il protocollo ne danno comunicazione ai Servizi regionali competenti. Tale protocollo d intesa è stato aggiornato annualmente (nel 2005, 2006 e 2007).

16 Cereali autunno-vernini La Regione analogamente al percorso costruito per il mais ha deciso di predisporre anche delle linee guida per la prevenzione delle micotossine nei cereali autunno-vernini dalla fase di campo a quella di stoccaggio compresa. I Servizi regionali competenti assieme a tecnici esperti nominati da enti e strutture interessate hanno costituito un gruppo di lavoro sul tema. Il gruppo di lavoro è stato modificato alla specificità della filiera cerealicola (adesione Italmopa e imprese sementiere specifiche).

17 L attività del gruppo di lavoro è tuttora in corso e viene svolta attraverso il supporto del Centro ricerche produzioni vegetali - CRPV - in collegamento con l Università Cattolica di Piacenza. Di seguito si evidenziano le fasi più significative che vengono trattate nel documento per la prevenzione della contaminazione e sviluppo delle micotossine.

18 Avvicendamento colturale: La rotazione delle colture è un mezzo efficace per ridurre il rischio di contaminazione da parte delle principali fusario-tossine nei cereali autunno-vernini. Infatti, alternando la coltivazione del cereale con barbabietola da zucchero, soia, girasole, medica, patata ed altre orticole in generale è possibile ridurre la quantità d inoculo dei funghi che si conservano nei residui colturali infetti.

19 Al contrario, le precessioni con cereali autunnovernini e primaverili estivi (mais, sorgo e riso) possono contribuire ad incrementare la carica di inoculo e presentano, rispetto alle altre colture, un effetto moltiplicatore del rischio.

20 Gestione del terreno Le lavorazioni che consentendo di interrare i residui colturali infetti della coltura precedente possono contribuire a ridurre il rischio di contaminazione da Fusarium-tossine. Al contrario, la minima lavorazione e, in particolare modo, la semina diretta (su sodo) sono tecniche che aumentano il rischio. Le sistemazioni del terreno devono curare con attenzione lo sgrondo delle acque in eccesso, in modo da creare un ambiente meno favorevole al mal del piede.

21 Semina Specie e varietà: Le numerose indagini condotte in Emilia-Romagna per rilevare il grado di contaminazione da micotossine hanno sempre evidenziato valori crescenti di Don passando da orzo a frumento tenero a frumento duro. Quest ultimo presenta una maggiore suscettibilità alla Fusariosi rispetto agli altri cereali a paglia.

22 All interno di ogni specie, i diversi genotipi presentano un diverso grado di suscettibilità nei confronti degli agenti causali della Fusariosi della spiga. Tale variabilità è più accentuata per le varietà di frumento tenero che per quelle di frumento duro e di orzo.

23 Epoca di semina: Semine troppo anticipate aumentano l incidenza del mal del piede, anche in quanto comportano un incremento dello sviluppo vegetativo primaverile e, quindi, il rischio da micotossine. Sono pertanto da preferire le semine a partire dalla seconda quindicina di Ottobre, compatibilmente alle caratteristiche dell ambiente e della varietà.

24 Densità di semina: Relativamente alla densità di semina è necessario considerare che semine troppo fitte possono favorire lo sviluppo della Fusariosi della spiga.

25 Difesa Concia: La concia consente di ridurre la presenza dei patogeni eventualmente trasmessi attraverso il seme e, fra questi, i Fusaria, come pure di contenere l incidenza del mal del piede per frumento tenero e duro. E necessario scegliere fra i prodotti ammessi quelli dotati di specifica attività nei confronti dei Fusaria. La concia industriale garantisce la migliore attività dei concianti.

26 Trattamenti sulla vegetazione: E possibile intervenire con fungicidi efficaci contro gli agenti della Fusariosi della spiga. La tempistica di intervento è fondamentale per rendere efficace il trattamento. La fase di maggiore suscettibilità alla Fusariosi è la fioritura, per cui il momento migliore per l'intervento si colloca fra la spigatura e la presenza delle prime antere visibili. Per i trattamenti chimici si raccomanda di fare riferimento alle norme ed ai principi attivi consentiti dal DPI-RER.

27 Oltre a queste fasi sono state trattate la fertilizzazione, la gestione delle erbe infestanti e la raccolta per quanto riguarda la fase di campo. Mentre per quanto riguarda la fase di post-raccolta ugualmente molto importanti per contenere le micotossine vengono presi in esame le fasi di ricevimento del prodotto, pulitura e stoccaggio.

28 Le linee guida sono in fase di ultimazione e si prevede di poterle divulgare e pubblicare entro agosto per consentire l adozione già dalle prossime semine autunnali.

29 Attività della Regione La regione Emilia-Romagna sostiene diverse attività di studio, ricerca, sperimentazione ed assistenza tecnica e divulgazione sul tema micotossine: monitoraggio della contaminazione in campo e nei centri di stoccaggio; studio dell evoluzione della contaminazione in diverse condizioni di stoccaggio; valutazione delle migliori tecniche agronomiche; messa a punto di modelli previsionali;

30 assistenza tecnica attraverso alcune Organizzazioni di produttori volta all adozione delle linee guida consigliate; divulgazione delle linee guida e dei consigli tecnici attraverso diversi strumenti: es. bollettini provinciali articoli su riviste, convegni.

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