Le linee guida regionali per la prevenzione del rischio di contaminazione da micotossine delle produzioni agricole
|
|
- Onorato Pugliese
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Bologna, 12 giugno 2008 Le linee guida regionali per la prevenzione del rischio di contaminazione da micotossine delle produzioni agricole dott. Daniele Govi
2 La Comunità europea nel corso degli anni ha affrontato il tema delle micotossine normando inizialmente le aflatossine nei prodotti l alimentazione umana, passando poi a quelli a destinazione animale ed estendendo infine la disciplina alle fusariumtossine.
3 Col regolamento n. 1881/2006 e successivo (Reg. CE n. 1126/07), sono stati ridefiniti i tenori massimi di alcune micotossine nei prodotti alimentari. Definiti i nuovi limiti, la Comunità europea ha delineato con Raccomandazione n. 583 del 17 Agosto 2006 i principi relativi alla prevenzione ed alla riduzione della contaminazione da fusarium-tossine dei cereali e indicato i fattori di rischio da considerare nell adozione di buone pratiche nelle fasi agricole in quella della conservazione e trasporto.
4 La Regione Emilia-Romagna ha ritenuto necessario per affrontare il nuovo tema delle micotossine nei prodotti per alimentazione umana e animale attuare misure di prevenzione che devono essere adottate da tutti i soggetti della filiera. Indispensabile dunque il coinvolgimento di tutta la filiera nelle fasi di individuazione delle misure da adottare e nella applicazione delle stesse.
5 La Regione, a seguito dell emergenza mais già nel 2003, ha dunque concertato con la filiera maidicola strategie di intervento per la prevenzione e il monitoraggio delle aflatossine. Sono stati costituiti due gruppi tecnici dei quali fanno parte tutti gli attori della filiera, direttamente o tramite le strutture di rappresentanza: il primo ha il compito di valutare le fasi che vanno dalla semina allo stoccaggio (Imprese sementiere, Organizzazioni dei produttori, Strutture di stoccaggio e Enti di ricerca e servizi); il secondo deve occuparsi delle fasi dallo stoccaggio al prodotto finito.
6 Componenti del primo gruppo di lavoro dalla semina allo stoccaggio C.P.R.V. C.R.P.A. C.E.R. C.O.AMS A.I.S. ASS.IN.CER ASS.C.A.E.R. ANCA EMILIA-ROMAGNA A.G.C.I. Associazione Generale delle Cooperative Italiane Federazione E-R Confcooperative Emilia-Romagna Università di Piacenza AGER - Borsa merci di Bologna O. P. ESPERIA O. P. GRANDI COLTURE EMILIA- ROMAGNA O. P. CEREALI ROMAGNA O.P. PROGEO
7 Linee guida Il gruppo di lavoro, anticipando quello che sarebbe stato il successivo orientamento della Commissione, ha deciso di redigere apposite Linee guida sulla prevenzione del rischio micotossine, che esaminassero tutte le pratiche da adottare nelle fasi di campo e di stoccaggio.
8 Le linee guida sono state redatte a partire dal 2004; il gruppo di lavoro si è avvalso in particolare della collaborazione del CRPV. Il documento è stato aggiornato annualmente in base ai risultati della ricerca, della sperimentazione e delle esperienze via via maturate ed in relazione alle diverse micotossine per le quali negli anni venivano stabiliti i tenori massimi.
9 È stata realizzata un ampia divulgazione delle linee guida in particolare sulla rivista Agricoltura della Regione e direttamente attraverso il personale tecnico delle strutture rappresentate nel gruppo di lavoro.
10 Protocollo d intesa L adozione di regole generali e comuni per consentire una corretta gestione della campagna maidicola è stata riconosciuta come indispensabile, alla luce della normativa vigente e per la salvaguardia delle produzioni di qualità.
11 La regione Emilia-Romagna ha ritenuto opportuno coinvolgere direttamente i soggetti della filiera in un impegno formale all adozione volontaria alle indicazioni contenute nelle linee guida, per quanto riguarda le misure da adottare nelle fasi di raccolta e di stoccaggio del prodotto. Questo coinvolgimento si è concretizzato nella sottoscrizione dello specifico Protocollo d intesa.
12 I punti critici raccolta - UR>20% essiccazione - entro 48 ore, UR<14% stoccaggio e conservazione - analisi e controllo temperature
13 Il protocollo di intesa individua le Linee guida per un piano di autocontrollo aziendale dalla fase di raccolta alla vendita post stoccaggio del mais, che prevedono un sistema di autocontrollo elaborato secondo i principi del sistema HACCP.
14 Nell agosto 2004 si è raggiunta l intesa con i soggetti della filiera maidicola: le principali strutture di stoccaggio, le Organizzazioni di produttori, le Centrali Cooperative, le Associazioni di categoria, Aires, ecc. hanno sottoscritto il Protocollo d intesa volto alla riduzione dei rischi di contaminazione da sostanze indesiderate, in particolare aflatossina B1.
15 Le Organizzazioni che sottoscrivono il protocollo ne danno comunicazione ai Servizi regionali competenti. Tale protocollo d intesa è stato aggiornato annualmente (nel 2005, 2006 e 2007).
16 Cereali autunno-vernini La Regione analogamente al percorso costruito per il mais ha deciso di predisporre anche delle linee guida per la prevenzione delle micotossine nei cereali autunno-vernini dalla fase di campo a quella di stoccaggio compresa. I Servizi regionali competenti assieme a tecnici esperti nominati da enti e strutture interessate hanno costituito un gruppo di lavoro sul tema. Il gruppo di lavoro è stato modificato alla specificità della filiera cerealicola (adesione Italmopa e imprese sementiere specifiche).
17 L attività del gruppo di lavoro è tuttora in corso e viene svolta attraverso il supporto del Centro ricerche produzioni vegetali - CRPV - in collegamento con l Università Cattolica di Piacenza. Di seguito si evidenziano le fasi più significative che vengono trattate nel documento per la prevenzione della contaminazione e sviluppo delle micotossine.
18 Avvicendamento colturale: La rotazione delle colture è un mezzo efficace per ridurre il rischio di contaminazione da parte delle principali fusario-tossine nei cereali autunno-vernini. Infatti, alternando la coltivazione del cereale con barbabietola da zucchero, soia, girasole, medica, patata ed altre orticole in generale è possibile ridurre la quantità d inoculo dei funghi che si conservano nei residui colturali infetti.
19 Al contrario, le precessioni con cereali autunnovernini e primaverili estivi (mais, sorgo e riso) possono contribuire ad incrementare la carica di inoculo e presentano, rispetto alle altre colture, un effetto moltiplicatore del rischio.
20 Gestione del terreno Le lavorazioni che consentendo di interrare i residui colturali infetti della coltura precedente possono contribuire a ridurre il rischio di contaminazione da Fusarium-tossine. Al contrario, la minima lavorazione e, in particolare modo, la semina diretta (su sodo) sono tecniche che aumentano il rischio. Le sistemazioni del terreno devono curare con attenzione lo sgrondo delle acque in eccesso, in modo da creare un ambiente meno favorevole al mal del piede.
21 Semina Specie e varietà: Le numerose indagini condotte in Emilia-Romagna per rilevare il grado di contaminazione da micotossine hanno sempre evidenziato valori crescenti di Don passando da orzo a frumento tenero a frumento duro. Quest ultimo presenta una maggiore suscettibilità alla Fusariosi rispetto agli altri cereali a paglia.
22 All interno di ogni specie, i diversi genotipi presentano un diverso grado di suscettibilità nei confronti degli agenti causali della Fusariosi della spiga. Tale variabilità è più accentuata per le varietà di frumento tenero che per quelle di frumento duro e di orzo.
23 Epoca di semina: Semine troppo anticipate aumentano l incidenza del mal del piede, anche in quanto comportano un incremento dello sviluppo vegetativo primaverile e, quindi, il rischio da micotossine. Sono pertanto da preferire le semine a partire dalla seconda quindicina di Ottobre, compatibilmente alle caratteristiche dell ambiente e della varietà.
24 Densità di semina: Relativamente alla densità di semina è necessario considerare che semine troppo fitte possono favorire lo sviluppo della Fusariosi della spiga.
25 Difesa Concia: La concia consente di ridurre la presenza dei patogeni eventualmente trasmessi attraverso il seme e, fra questi, i Fusaria, come pure di contenere l incidenza del mal del piede per frumento tenero e duro. E necessario scegliere fra i prodotti ammessi quelli dotati di specifica attività nei confronti dei Fusaria. La concia industriale garantisce la migliore attività dei concianti.
26 Trattamenti sulla vegetazione: E possibile intervenire con fungicidi efficaci contro gli agenti della Fusariosi della spiga. La tempistica di intervento è fondamentale per rendere efficace il trattamento. La fase di maggiore suscettibilità alla Fusariosi è la fioritura, per cui il momento migliore per l'intervento si colloca fra la spigatura e la presenza delle prime antere visibili. Per i trattamenti chimici si raccomanda di fare riferimento alle norme ed ai principi attivi consentiti dal DPI-RER.
27 Oltre a queste fasi sono state trattate la fertilizzazione, la gestione delle erbe infestanti e la raccolta per quanto riguarda la fase di campo. Mentre per quanto riguarda la fase di post-raccolta ugualmente molto importanti per contenere le micotossine vengono presi in esame le fasi di ricevimento del prodotto, pulitura e stoccaggio.
28 Le linee guida sono in fase di ultimazione e si prevede di poterle divulgare e pubblicare entro agosto per consentire l adozione già dalle prossime semine autunnali.
29 Attività della Regione La regione Emilia-Romagna sostiene diverse attività di studio, ricerca, sperimentazione ed assistenza tecnica e divulgazione sul tema micotossine: monitoraggio della contaminazione in campo e nei centri di stoccaggio; studio dell evoluzione della contaminazione in diverse condizioni di stoccaggio; valutazione delle migliori tecniche agronomiche; messa a punto di modelli previsionali;
30 assistenza tecnica attraverso alcune Organizzazioni di produttori volta all adozione delle linee guida consigliate; divulgazione delle linee guida e dei consigli tecnici attraverso diversi strumenti: es. bollettini provinciali articoli su riviste, convegni.
IL SERVIZIO AGROMETEOROLOGICO DELL ASSAM A SUPPORTO DELLE SCELTE AZIENDALI
IL SERVIZIO AGROMETEOROLOGICO DELL ASSAM A SUPPORTO DELLE SCELTE AZIENDALI SEMINARIO: RISCHIO MICOTOSSINE NELLA FILIERA CEREALICOLA MARCHIGIANA Osimo (AN) 12 aprile 2013 Dott. Agr.. Angela Sanchioni Centro
DettagliLinee guida per la riduzione del rischio di contaminazione da micotossine nei cereali autunnovernini
Revisione Marzo 2013 Linee guida per la riduzione del rischio di contaminazione da micotossine nei cereali autunnovernini La presenza di micotossine nel frumento può essere un problema molto grave, come
DettagliLINEE GUIDA PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO DI CONTAMINAZIONE DA MICOTOSSINE NEI CEREALI AUTUNNO-VERNINI
LINEE GUIDA PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO DI CONTAMINAZIONE DA MICOTOSSINE NEI CEREALI AUTUNNO-VERNINI La presenza di micotossine nel frumento può essere un problema molto grave, come testimoniano alcune
DettagliPrevenzione dalle micotossine nei cereali autunno-vernini dal campo allo stoccaggio
LE SCHEDE DI Prevenzione dalle micotossine nei cereali autunno-vernini dal campo allo stoccaggio A cura del SERVIZIO PRODUZIONI VEGETALI Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con CENTRO RICERCHE PRODUZIONI
DettagliPrevenzione dalle micotossine nei cereali autunno-vernini dal campo allo stoccaggio
LE SCHEDE DI Prevenzione dalle micotossine nei cereali autunno-vernini dal campo allo stoccaggio A cura del SERVIZIO PRODUZIONI VEGETALI, Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con CENTRO RICERCHE PRODUZIONI
DettagliAllegato 4 NORME TECNICHE AGRONOMICHE PER LE PRODUZIONI AGRICOLE INTEGRATE DELLA REGIONE TOSCANA
Allegato 4 NORME TECNICHE AGRONOMICHE PER LE PRODUZIONI AGRICOLE INTEGRATE DELLA REGIONE TOSCANA (Regolamento CE 1257/1999 - Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 Misura 6 azione 6.2 Agricoltura integrata
DettagliLINEE GUIDA PER IL CONTROLLO DI DEOSSINIVALENOLO (DON) NELLA GRANELLA DI FRUMENTO FASE DI COLTIVAZIONE E RACCOLTA PREMESSA
LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO DI DEOSSINIVALENOLO (DON) NELLA GRANELLA DI FRUMENTO Ridurre il rischio da micotossine nei cereali prodotti in Emilia-Romagna FASE DI COLTIVAZIONE E RACCOLTA PREMESSA Nella
DettagliPercorsi produttivi e prevenzione in campo delle contaminazioni
Università degli Studi di Torino Dip. Agroselviter Percorsi produttivi e prevenzione in campo delle contaminazioni Le micotossine nella campagna cerealicola 2008 Bologna 4 dicembre 2008 Cerealicoltura:
DettagliRegione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > AGLIO
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > AGLIO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità
DettagliRegione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > BIETOLA DA COSTE e DA FOGLIE
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > BIETOLA DA COSTE e DA FOGLIE CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione
DettagliRegione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > FAGIOLO
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > FAGIOLO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità
DettagliRegione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2014 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > FARRO
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2014 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > FARRO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità
DettagliRegione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > PREZZEMOLO
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > PREZZEMOLO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità
DettagliNORMA REGIONALE. Nessun vincolo specifico; indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 20165 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> CAROTA DA SEME (Fase vivaio e Fase portaseme) CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente
DettagliRegione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> GIRASOLE DA SEME
Regione EmiliaRomagna Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> GIRASOLE DA SEME CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità
DettagliColture energetiche: prospettive produttive e utilizzo agronomico del digestato. Verona, 5 Febbraio 2009
Colture energetiche: prospettive produttive e utilizzo agronomico del digestato Verona, 5 Febbraio 2009 Biogas: 5 anni di sperimentazione in Italia MAIS Dal 2005 abbiamo iniziato la sperimentazione in
DettagliColtivi in sicurezza
Seme certificato: Coltivi in sicurezza e investi sul tuo futuro! Così come dal seme nasce una nuova coltura, con l impiego della semente certificata si sviluppa un circolo virtuoso di cui beneficiano in
DettagliRegione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > BASILICO
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > BASILICO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità
DettagliRegione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > TRITICALE
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > TRITICALE CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità
DettagliRegione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > SCALOGNO
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata Norme tecniche di coltura > Colture orticole > SCALOGNO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità
DettagliLa filiera del mais dal controllo alla prevenzione
Emergenza aflatossine La filiera del mais dal controllo alla prevenzione 24 novembre 2015 Dipartimento di Sanità Pubblica AUSL di Bologna Il mercato dei cereali: effetti economici e pratiche contrattuali
Dettaglidei Problemi Guida alla Soluzione Frumento duro Pasquale De Vita
Guida alla Soluzione dei Problemi Pasquale De Vita Questo documento rappresenta un Appendice alle Norme tecniche per la coltivazione del frumento duro realizzate dalla Comunità di Pratiche Cerealicoltura
DettagliSINTESI SETTORE MAIS
Risultati dei progetti di ricerca nell ambito del settore cerealicolo: Progetto Rete Qualità Cereali plus - RQC+ SINTESI SETTORE MAIS A cura di : Carlotta Balconi, Sabrina Locatelli - CREA- MAC Unità di
DettagliRegione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > ASPARAGO
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > ASPARAGO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità
DettagliMais: la prevenzione delle micotossine in campo
LE SCHEDE DI Mais: la prevenzione delle micotossine in campo Fonte: UCSC PC Gli attacchi di piralide del mais aumentano il rischio di infezione da funghi micotossigeni (soprattutto produttori di fumonisine).
Dettagli35 anni di esperienze tecnico-scientifiche sull agricoltura conservativa in Italia centrale Rodolfo Santilocchi
35 anni di esperienze tecnico-scientifiche sull agricoltura conservativa in Italia centrale Rodolfo Santilocchi Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali Università Politecnica delle Marche
Dettagli2. DESCRIZIONE DELL ATTIVITA ESERCITATA
2. DESCRIZIONE DELL ATTIVITA ESERCITATA 2.1 Descrizione del processo produttivo Per descrivere con accuratezza il processo produttivo dalla fase primaria a quella di trasformazione occorre individuare
DettagliI MODELLI PREVISIONALI un supporto per la gestione delle micotossine
V Giornate di Studio sui Modelli per la Protezione delle Piante Piacenza 27-29 Maggio 2009 I MODELLI PREVISIONALI un supporto per la gestione delle micotossine Paola Battilani Istituto di Enmologia e Patologia
DettagliMicotossine nel mais: la prevenzione. in campo SCHEDE DI
LE SCHEDE DI Micotossine nel mais: la prevenzione A cura del SERVIZIO PRODUZIONI VEGETALI e del SERVIZIO PRODUZIONI ANIMALI, Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con CENTRO RICERCHE PRODUZIONI VEGETALI,
DettagliRegione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > SEDANO
CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > SEDANO NORMA REGIONALE NOTE Scelta dell'ambiente di coltivazione
DettagliRegione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee >PISELLO PROTEICO
CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità Mantenimento dell'agroecosistema naturale Scelta varietale e materiale di moltiplicazione Sistemazione e preparazione
DettagliASSE 1 RICERCA E SVILUPPO NELLE AREE TEMATICHE PRIORITARIE BIOTECNOLOGIE ALIMENTARI
ASSE 1 RICERCA E SVILUPPO NELLE AREE TEMATICHE PRIORITARIE BIOTECNOLOGIE ALIMENTARI Bando per interventi di Ricerca Industriale e Sviluppo Sperimentale nelle Aree Tematiche Prioritarie (ATP) 2010: Biotecnologie
DettagliRegione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > AVENA
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > AVENA CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità
DettagliLe micottossine del mais
Le micottossine del mais Prevenzione, controllo in campo e in azienda 1 definizione Definizione Metaboliti secondari prodotti da funghi parassiti delle piante e agenti di ammuffimenti delle derrate alimentari
DettagliRegione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > ZUCCA
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > ZUCCA CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità
DettagliRegione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > PATATA
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > PATATA CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità
DettagliRegione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > CETRIOLO
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > CETRIOLO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità
DettagliPerché si avvicendano le colture (1)
SISTEMI COLTURALI SISTEMI COLTURALI Differente combinazione nello spazio e nel tempo delle diverse colture, ognuna con i proprii itinerari tecnici Tipi di base: Sistemi monocolturali Sistemi policolturali
DettagliAGRICULTURA. Il mondo vegetale alimenta l uomo. l arte alimenta l uomo
NUTRImentum l arte alimenta l uomo 23 aprile 2013 Marco Fabbri Presidente Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali di Milano AGRICULTURA Il mondo vegetale alimenta l uomo La pianta, un sistema
DettagliRegione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> CORIANDOLO DA SEME
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> CORIANDOLO DA SEME CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità
DettagliRegione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> CORIANDOLO DA SEME
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> CORIANDOLO DA SEME CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità
DettagliIL TRITICALE KWS DA BIOMASSA E ZOOTECNIA
IL TRITICALE KWS DA BIOMASSA E ZOOTECNIA 1. Come produrre un buon triticale 2. Utilizzo del triticale per biogas e nell alimentazione animale 2. Le varietà per il 2014-15 3. 2014: lancio dei primi frumenti
DettagliRegione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > CETRIOLO
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > CETRIOLO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità
DettagliVARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
MELONE - COCOMERO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
DettagliDOCUMENTO TECNICO DTP 02 DISCIPLINARE PER LA PREVENZIONE DI MICOTOSSINE (AFLATOSSINA B1) SU MAIS
Pag. 1 di 7 DOCUMENTO TECNICO DISCIPLINARE PER LA PREVENZIONE DI MICOTOSSINE (AFLATOSSINA B1) SU MAIS CCPB SRL 40126 Bologna Italy Via J. Barozzi, 8 tel. 051/6089811 fax 051/254842 www.ccpb.it ccpb@ccpb.it
DettagliRegione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > BARBABIETOLA DA ZUCCHERO
CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità Mantenimento dell'agroecosistema naturale Regione EmiliaRomagna Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche
DettagliRegione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > BARBABIETOLA DA ZUCCHERO
CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità Mantenimento dell'agroecosistema naturale Scelta varietale e materiale di moltiplicazione Sistemazione e preparazione
DettagliLa concia del seme: situazione attuale e tendenze future. Claudio Campagna Solution Development Manager
La concia del seme: situazione attuale e tendenze future Claudio Campagna Solution Development Manager Gli argomenti di oggi Definizione di Concia sementi L esempio del Convase Le linee guida per un uso
DettagliPATATA. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.
PATATA Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non
DettagliMinimizzare la presenza di micotossine nella granella
n. 14/2013 [ SPECIALE DIFESA MAIS ] Terra e Vita 45 Minimizzare la presenza di micotossine nella granella [ DI RICCARDO BUGIANI ] Le strategie agronomiche, il possibile contributo dei bio control agents
DettagliProduttività e sostenibilità degli agroecosistemi risicoli: migliorare l efficienza nel rispetto dell ambiente
Università degli Studi di Torino Progetto esecutivo WP 2.10 18 e WP 6.1 Produttività e sostenibilità degli agroecosistemi risicoli: migliorare l efficienza nel rispetto dell ambiente Responsabile di UO:
DettagliLE MICOTOSSINE NELLA CAMPAGNA CEREALICOLA 2008 Difficoltà e riflessi economici
GLM Gruppo di lavoro micotossine LE MICOTOSSINE NELLA CAMPAGNA CEREALICOLA 2008 Difficoltà e riflessi economici Qualità sanitaria e riflessi sul mercato. Strumenti di commercializzazione e normativi Andrea
DettagliEffetto di Trattamenti brachizzanti sulle caratteristiche agronomico-sanitarie di cipolla da seme (Allium cepa L.)
UNIVERSITÀ POLITECNICA DELLE MARCHE FACOLTÀ DI AGRARIA Effetto di Trattamenti brachizzanti sulle caratteristiche agronomico-sanitarie di cipolla da seme (Allium cepa L.) R. Orsini, M. Bianchelli, P. Pacioni,
DettagliTipo di operazione Agricoltura conservativa e incremento sostanza organica
Misura 10 Pagamenti agro-climatico-ambientali Faq - Domande e risposte frequenti Tipo di operazione 10.1.04 Agricoltura conservativa e incremento sostanza organica Versione aggiornata all 8 febbraio 2016
DettagliPiano nazionale cerealicolo: Progetto MICOPRINCEM azioni svolte, obiettivi raggiunti e ipotesi di nuove azioni.
Piano nazionale cerealicolo: Progetto MICOPRINCEM azioni svolte, obiettivi raggiunti e ipotesi di nuove azioni. 1 Criticità ante Piano di Settore Contaminazione da micotossine: fattore di rischio per le
DettagliREGIONE EMILIA-ROMAGNA Atti amministrativi
REGIONE EMILIA-ROMAGNA Atti amministrativi GIUNTA REGIONALE Atto del Dirigente a firma unica: DETERMINAZIONE n 16920 del 28/10/2016 Proposta: DPG/2016/17750 del 28/10/2016 Struttura proponente: Oggetto:
DettagliIl presente documento è stato stampato nel mese di dicembre 2012 su carta certificata FSC (www.fsc.org).
Il presente documento è stato stampato nel mese di dicembre 2012 su carta certificata FSC (www.fsc.org). Indice Introduzione pagina 4 1. Avvicendare le colture 6 2. Lavorare il suolo rispettandolo 8 3.
DettagliOrdine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali delle Province di Vercelli e Biella Il ruolo del tecnico agrario nel contesto delle nuove norme
Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali delle Province di Vercelli e Biella Il ruolo del tecnico agrario nel contesto Maurizio Tabacchi ValOryza maurizio.tabacchi@valoryza.it = Piano d Azione
DettagliRegione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > MAIS DOLCE
Regione EmiliaRomagna Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > MAIS DOLCE CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità
DettagliBOLLETTINO SUI SEMINATIVI BIOLOGICI N. 04_17 15 Giugno 2017
BOLLETTINO SUI SEMINATIVI BIOLOGICI N. 04_17 15 Giugno 2017 FRUMENTO I frumenti si trovano in fase di maturazione. Nelle aziende visitate si sono riscontrati alcuni casi di probabile mal del piede e fusariosi
Dettagli«La freschezza dei prodotti ortofrutticoli nella IV gamma: l esperienza di Bonduelle» Stefania Grazianetti Direttore Qualità Bonduelle
Convegno La freschezza dei prodotti ortofrutticoli Roma, 25 maggio 2016 «La freschezza dei prodotti ortofrutticoli nella IV gamma: l esperienza di Bonduelle» Stefania Grazianetti Direttore Qualità Bonduelle
DettagliOP Nazionale Italia Cereali Per Filiere di Qualità. Piacenza, 1 aprile 2011
OP Nazionale Italia Cereali Per Filiere di Qualità Piacenza, 1 aprile 2011 Obiettivo della OP Costituire e avviare operativamente una Organizzazione di Produttori al livello nazionale (inizialmente nella
DettagliPROGETTO MICOCER MONITORAGGIO DEI LIVELLI DI DEOSSINIVALENOLO (DON) NELLA GRANELLA DI FRUMENTO DURO (TRITICUM DURUM DESF.)
PROGETTO MICOCER MONITORAGGIO DEI LIVELLI DI DEOSSINIVALENOLO (DON) NELLA GRANELLA DI FRUMENTO DURO (TRITICUM DURUM DESF.) Aureli G. 1, Belocchi A. 1, Pascale M. 2, Amoriello T. 3, D Egidio M.G. 1 e Desiderio
DettagliLO STOCCAGGIO DEI CEREALI ED ALTRI SEMI IN SILOBAG
Edizioni Essegi LO STOCCAGGIO DEI CEREALI ED ALTRI SEMI IN SILOBAG RISULTATI DI RICERCHE ESEGUITE IN ARGENTINA E IN ITALIA Quasi sempre, la complessità delle situazioni richiede documentazione e studio
DettagliGESTIONE DELLE CONTAMINAZIONI DA MICOTOSSINE NEL MAIS. Università di Padova, Dip. TESAF Sez. Patologia Vegetale
GESTIONE DELLE CONTAMINAZIONI DA MICOTOSSINE NEL MAIS Università di Padova, Dip. TESAF Sez. Patologia Vegetale CONOSCERE LE CAUSE PER CAPIRE COME LOTTARE.. Le micotossine sono metaboliti secondari prodotti
DettagliLorenzo Furlan Sezione Ricerca e Gestioni Agroforestali - Settore Ricerca Agraria
Obiettivo qualità dei foraggi e insilati Scelte agronomiche ed economiche per ottenere la massima resa dalla campagna alla stalla LIMENA 26-02-2014 Un po di sorgo per interrompere la monosuccessione di
DettagliPROGRAMMA COLTIVAZIONE IBRIDI PRECOCISSIMI
PROGRAMMA COLTIVAZIONE IBRIDI PRECOCISSIMI E possibile coltivare mais nella stessa annata in cui si programma una «bonifica dalla presenza della diabrotica»? Proponiamo due programmi che rendono possibile
DettagliBASILICO, PREZZEMOLO E RUCOLA
BASILICO, PREZZEMOLO E RUCOLA Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE
DettagliLINEE GUIDA PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO DI CONTAMINAZIONE DA MICOTOSSINE NEL MAIS
LINEE GUIDA PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO DI CONTAMINAZIONE DA MICOTOSSINE NEL MAIS Il mais è tra i prodotti vegetali più soggetti alla contaminazione da parte delle micotossine. I principali funghi tossigeni
DettagliSCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
FINOCCHIO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
DettagliALIMENTARISTA Livello 1 (12 ore)
PROGRAMMA DEL CORSO ALIMENTARISTA Rischio Livello 1 Titolo del corso Destinatari Obiettivi e Finalità Normativa di riferimento Requisiti di ammissione Durata e modalità ALIMENTARISTA Livello 1 (12 ore)
DettagliSORGO. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.
SORGO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non
DettagliL ITALIA SOSTENIBILE IDEE E AZIONI PER IL FUTURO
L ITALIA SOSTENIBILE IDEE E AZIONI PER IL FUTURO BOLOGNA 20-21 MAGGIO 2016 C.N.R. AREA DELLA RICERCA DI BOLOGNA Agricoltura e cambiamenti climatici: l esperienza del Life+ Climate ChangE-R ROBERTA CHIARINI
DettagliARGOMENTI PROVE SCRITTE ESAMI DI STATO DI ABILITAZIONE ALL ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE DI DOTTORE AGRONOMO E DOTTORE FORESTALE SEZ
ARGOMENTI PROVE SCRITTE ESAMI DI STATO DI ABILITAZIONE ALL ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE DI DOTTORE AGRONOMO E DOTTORE FORESTALE SEZ. A SESSIONE DI GIUGNO 2013 I^ PROVA SCRITTA TEMA N. 1 Quale futuro per
DettagliRegione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > AVENA DA SEME
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > AVENA DA SEME CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità
DettagliMAIS. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.
MAIS Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non è
DettagliVirgilio Balmas Dipartimento di Agraria. Dai campi alle tavole e dai forconi alle forchette: il percorso dei nostri alimenti
Virgilio Balmas Dipartimento di Agraria Dai campi alle tavole e dai forconi alle forchette: il percorso dei nostri alimenti FRUMENTO tenero (Triticum aestivum) duro (Triticum durum) ISIDE DEMETRA CERERE
DettagliLa difesa dei cereali in vegetazione
La difesa dei cereali in vegetazione Quali fattori influenzano la qualità - La scelta varietale - La tecnica di coltivazione - L ambiente - L andamento climatico - La presenza di patogeni Difesa: interventi
DettagliLOTTA BIOLOGICA ALLE MICOTOSSINE SU MAIS CON TRICHODERMA
Le attività di Veneto Agricoltura per l attuazione delle misure agro-ambientali PSR: Analizziamo i risultati 2012 LOTTA BIOLOGICA ALLE MICOTOSSINE SU MAIS CON TRICHODERMA PROF. Roberto Causin Carlo Cappellari
DettagliLe Giornate di Studio ASS.IN.CER. 2008
Le Giornate di Studio 2008 Bologna 25-26 Settembre 2008 SALA TOPAZIO Palazzo degli Affari Piazza Costituzione, 8 40128 Bologna Programma promosso e finanziato dalla Regione Emilia Romagna e coordinato
DettagliCereali biologici di qualità
Cereali biologici di qualità Scelta varietale ed interventi agronomici per il miglioramento quanti-qualitativo e la valorizzazione della produzione cerealicola biologica marchigiana e dei prodotti derivati.
Dettagli2.2 Fasi della filiera olivicola
2.2 Fasi della filiera olivicola La filiera olivicola può essere scomposta in quattro processi principali: COLTIVAZIONE GESTIONE AGRONOMICA DELL OLIVETO RACCOLTA TRASPORTO AL FRANTOIO CONSERVAZIONE OLIVE
DettagliRegione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2014 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > AVENA DA SEME
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2014 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > AVENA DA SEME CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità
DettagliRegione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> ERBA MEDICA DA SEME
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> ERBA MEDICA DA SEME CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e
DettagliI RISULTATI OTTENUTI NEL PROGETTO HELPSOIL
Innovazione in campo: semina su sodo e strip tillage Azienda Carpaneta (MN) 30 set 2016 www.lifehelpsoil.eu I RISULTATI OTTENUTI NEL PROGETTO HELPSOIL Stefano Brenna ERSAF Migliorare i suoli e l adattamento
DettagliRegione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> ERBA MEDICA DA SEME
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> ERBA MEDICA DA SEME CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e
DettagliSCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
CIPOLLA Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non
DettagliAssemblea Assosementi Il settore sementiero sementiero, sfide attuali e scenari futuri
Assemblea Assosementi Il settore sementiero sementiero, sfide attuali e scenari futuri 28 aprile 2016 BRUNO CAIO FARAGLIA DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE EUROPEE ED INTERNAZIONALI E DELLO SVILUPPO RURALE
DettagliIncidenza del contributo PAC
Costi di produzione delle principali coltivazioni erbacee del territorio Incidenza del contributo PAC Fabio Galli - Alessandro Zago Fondazione Navarra Berra (FE) - Venerdì 28 Novembre 2014 COLTURE ANALIZZATE
DettagliControllo integrato dei parassiti compatibili con la tutela dell'ambiente
Piano di Sviluppo Rurale 2014/2020 Regione Calabria. Pagamenti per impegni agro-climatico-ambientali - Misura 10.1.1 Agricoltura integrata. Prevenzione Intervento Monitoraggio Utilizzo ottimale delle risorse
DettagliINTESA NAZIONALE DI FILIERA PER IL SETTORE SEMENTIERO. Le seguenti Organizzazioni
INTESA NAZIONALE DI FILIERA PER IL SETTORE SEMENTIERO Le seguenti Organizzazioni - Coldiretti, con sede in Roma, via XXIV maggio n. 43; - Confagricoltura, con sede in Roma, via Vittorio Emanuele II n.
DettagliLa ricerca in campo agricolo: la rete interregionale
La ricerca in campo agricolo: la rete interregionale Massimo Ricciolini Donatella Cavirani Laura Bartalucci Regione Toscana La Rete interregionale per la ricerca agraria, forestale, acquacoltura e pesca
DettagliPRODUZIONI VEGETALI OBIETTIVI FORMATIVI PREREQUISITI RICHIESTI
DIPARTIMENTO DI AGRICOLTURA, ALIMENTAZIONE E AMBIENTE (Di3A) Corso di laurea in Scienze e tecnologie alimentari Anno accademico 2016/2017-1 anno PRODUZIONI VEGETALI 12 CFU - 1 semestre Docenti titolari
DettagliContaminanti nella filiera cerealicola (Mais) e controlli da attuare per contenere il rischio DR FRANCO VERTINI DIRETTORE CONSORZIO AGRARIO CREMONA
Contaminanti nella filiera cerealicola (Mais) e controlli da attuare per contenere il rischio DR FRANCO VERTINI DIRETTORE CONSORZIO AGRARIO CREMONA Milano, 10/05/2017 Il Consorzio Agrario di Cremona è
DettagliPrime valutazioni sull andamento del settore agroalimentare veneto nel Rapporto di sintesi
Prime valutazioni sull andamento del settore agroalimentare veneto nel 2016 Rapporto di sintesi Il valore complessivo della produzione lorda agricola veneta nel 2016 è stimato in 5,5 miliardi di euro,
DettagliGLOSSARIO. L azione da attuare ogni qualvolta si verifichino delle non conformità o deviazioni rispetto ai limiti critici individuati.
GLOSSARIO ANALISI DEL PERICOLO Il processo di raccolta e valutazione delle informazioni riguardanti i pericoli e le condizioni che ne provocano la presenza, per decidere quali necessitano di essere considerati.
DettagliIMPATTO DELLA PHTHORIMEA OPERCULELLA SULLA COLTURA DELLA PATATA
IMPATTO DELLA PHTHORIMEA OPERCULELLA SULLA COLTURA DELLA PATATA BOLOGNA 22-10- 2013 Dr. D. D Ascenzo Servizio Fitosanitario Abruzzo Per poter inquadrare correttamente la problematica della tignola è importante
DettagliPATATA. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.
PATATA Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non
DettagliVARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE
INSALATE Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non
DettagliCircolare tecnica n. 1 Febbraio 2016
FOCUS SULL ANDAMENTO STAGIONALE Temperature: per il terzo anno consecutivo, le temperature durante la prima fase di coltivazione dei cereali vernini sono state particolarmente miti, come evidenziano i
Dettagli