MANUALE DI MANUTENZIONE

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1 Consorzio Cimiteria Cardito-Crispano Provincia di Napoli PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE DI MANUTENZIONE (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207) OGGETTO: PROGETTO DI COMPLETAMENTO DELL'EDIFICIO LOCULI PER SOLI RESTI MORTALI - 7 STRALCIO COMMITTENTE: CONSORZIO CIMITERIALE CARDITO-CRISPANO Crispano NA, 07/05/2014 IL TECNICO Arch. Vincenzo Costanzo Ing. Guido Peduto Pagina 1

2 Comune di: Provincia di: Oggetto: Crispano Napoli PROGETTO DI COMPLETAMENTO DELL'EDIFICIO LOCULI PER SOLI RESTI MORTALI - 7 STRALCIO 1. PREMESSA. Il progetto in epigrafe si compone di due interventi distinti, sia per area d'intervento che per tipologia dei lavori: a. il primo riguarda il completamento dell'edificio loculi; b. il secondo la realizzazione di tutti gli impianti e relativa pavimentazione dei viali dell'intero cimitero. INTERVENTO a. L'edificio loculi è attualmente allo stato rustico ed esattamente risultano realizzate le seguenti opere (in riferimento al progetto appaltato): - intera struttura in c. a.; - tompagnature dei piani fuoriterra, tranne per alcuni tratti del penultimo livello e per quasi l'intero ultimo livello; - chiusura del piano cantinato mediante muratura in c. a. con soprastante muratura in blocchi di calcestruzzo; - loculi con fasce di marmo a contorno perimetrale al piano ipogeo, al piano rialzato e parzialmente al primo piano; - loculi al rustico per il secondo piano; - scale di emergenza in c. a. sui due lati laterali; - predisposizione di rete elettrica mediante tubazioni in pvc corrugate per i piani dove sono realizzati i loculi. Il tutto è stato realizzato con molta approssimazione per cui il progetto prevede anche il risanamento di alcune opere in c. a. (scale e setti portanti) e ricostruzione di tompagnature e divisori interni con annessi loculi. Il progetto redatto, prevede il completamento definitivo, funzionale ed estetico dell'intero immobile. INTERVENTO b. Allo stato attuale i viali presentano notevoli carenze in merito alla sicurezza pedonale e degli impianti (elettrico, fognario, idrico). Il progetto prevede, quali ulteriori opere migliorative da proporre in fase di offerta, la realizzazione di nuovi impianti secondo le vigenti normative e la ripavimentazione di tutti i viali con masselli autobloccanti in due colori. Per i viali di accesso principali è stata studiata un disegno della Pagina 2

3 posa di paline, prevista in questa fase solo la predisposizione, di illuminazione e la fornitura in opera di fontane al fine di rendere più decoroso l'intero ambiente. L'edificio si sviluppa su cinque livelli: un seminterrato, piano rialzato, primo, secondo e terzo piano, oltre al piano di copertura. L'immobile, con pianta quasi triangolare, è divisibile in due zone: una parte anteriore verso l'ingresso principale ed un'altra posteriore dove sono ubicati la maggior parte dei blocchi loculi. Le due zone sono diaframmate da un area servizi comprendente i collegamenti verticali (scale ed ascensori) e i servizi igienici. All'esterno sui due lati lunghi sono realizzate due scale di emergenza in c.a. e sono inoltre previste la realizzazione di due scalette di emergenza dal piano ipogeo al piano 0,00 da eseguire con struttura non armata e sistemazioni in rilevato di tutte le aree esterne, mentre per una fascia perimetrale di mt sarà realizzato un massetto in cls ad una quota sottoposta di cm. 50 per regimentare le acque piovane ed evitare l'occlusione dei finestroni del cantinato. Tutti i piani presentano la stessa superficie d'impronta: il piano seminterrato è accessibile dalle due scale interne che fungono anche da scale di emergenza; il piano rialzato è accessibile da prospetto principale attraverso un portale rappresentativo; il primo, secondo e terzo piano sono accessibili dalle due scale interne e dagli ascensori. I dati metrici di superficie libera, di altezza interna, di numero di loculi, dopo la rielaborazione funzionale ed architettonica su indicazione della Commissione di Validazione, si possono riassumere in: 1. piano seminterrato: mq. 298,96 H = 4,25 mt. n piano rialzato: mq. 308,52 H = 3,67 mt. n primo piano: mq. 304,08 H = 3,65 mt. n secondo piano: mq. 304,08 H = 3,65 mt. n terzo piano: mq. 304,08 H = 3,65 mt. n. 522 totale n _ Elenco dei Corpi d'opera: 01 Completamento Edificio Loculi - 7 stralcio - migliorie 02 EDILIZIA: CHIUSURE 03 EDILIZIA: PARTIZIONI 04 IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 05 IMPIANTI TECNOLOGICI A FONTI RINNOVABILI 06 RESTAURO, RIPRISTINO E CONSOLIDAMENTO 07 OPERE IDRAULICHE 08 BIOEDILIZIA 09 OPERE DI INTERESSE COLLETTIVO Pagina 3

4 Corpo d'opera: 01 Completamento Edificio Loculi - 7 stralcio - migliorie Pagina 4

5 Corpo d'opera: 02 EDILIZIA: CHIUSURE Manuale di Manutenzione Rappresentano l'insieme delle unità tecnologiche e di tutti gli elementi tecnici del sistema edilizio che hanno la funzione di separare e di configurare gli spazi che si trovano all'interno del sistema edilizio rispetto all'esterno. _ Unità Tecnologiche: Pareti esterne Rivestimenti esterni Infissi esterni Coperture piane Portoni Recinzioni e cancelli Pagina 5

6 Unità Tecnologica: Pareti esterne Manuale di Manutenzione Insieme degli elementi tecnici verticali del sistema edilizio aventi funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio stesso rispetto all'esterno. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Murature a cassa vuota Murature in blocchi di tufo Murature in c.a. facciavista Murature intonacate Murature in mattoni Murature in pietra Pagina 6

7 Elemento Manutenibile: Murature a cassa vuota Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: Pareti esterne Si tratta di murature realizzate con intercapedine areata o coibentata di dimensioni e caratteristiche diverse. In genere si tratta di doppie pareti in laterizio con cassa vuota costituita da camera d'aria di 5-6 cm di spessore. il paramento esterno è generalmente realizzato a faccia vista con mattoni. Le due pareti possono anche essere mutuamente collegate mediante ancoraggi metallici I01 Reintegro Cadenza: ogni 15 anni Reintegro dei corsi di malta con materiali idonei all'impiego e listellatura degli stessi se necessario I02 Pulizia Pulizia della facciata mediante spazzolatura degli elementi I03 Sostituzione Cadenza: ogni 40 anni Sostituzione di elementi rotti, mancanti o comunque rovinati con elementi analoghi. Elemento Manutenibile: Murature in blocchi di tufo Unità Tecnologica: Pareti esterne Una muratura composta in blocchi di tufo disposti in corsi successivi e collegati mediante strati orizzontali di malta I01 Pulizia facciata Pulizia della facciata mediante spazzolatura degli elementi. Pagina 7

8 I02 Reintegro dei corsi Cadenza: ogni 15 anni Reintegro dei corsi mediante spazzolatura I03 Sostituzione elementi degradati Cadenza: ogni 40 anni Sostituzione dei blocchi di tufo rotti, mancanti o comunque rovinati con elementi analoghi. Elemento Manutenibile: Murature in c.a. facciavista Unità Tecnologica: Pareti esterne Una muratura realizzata attraverso un getto di calcestruzzo in un cassero recuperabile nel quale, se la parete è portante, viene inserita l'armatura I01 Pulizia e ripristino dei giunti Cadenza: ogni 5 anni Ripristino dei giunti strutturali e tra pannelli di facciata mediante rimozione e rifacimento parziale o totale delle sigillature I02 Pulizia superfici Pulizia delle superfici mediante lavaggio ad acqua sotto pressione I03 Rimozione delle zone in fase di sfaldamento Cadenza: ogni 40 anni Riprese delle zone sfaldate con trattamento dei ferri e successivo ripristino del copriferro con malte a base di resine I04 Trattamento di consolidamento Cadenza: ogni 5 anni Trattamento di consolidamento profondo e superficiale degli elementi mediante applicazione a spruzzo o a pennello di consolidante organico o inorganico che non vada ad alterare le caratteristiche cromatiche I05 Trattamento protettivo Cadenza: ogni 5 anni Ripristino dello strato protettivo mediante l'impiego di prodotti chimici che non vadano ad alterare le caratteristiche cromatiche degli elementi. Pagina 8

9 Elemento Manutenibile: Murature intonacate Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: Pareti esterne Una muratura composta in elementi vari e rivestita mediante intonaco a base cementizia I01 Ripristino intonaco Cadenza: ogni 10 anni Rimozione delle parti ammalorate e conseguente ripresa dell'intonaco. Pagina 9

10 Murature in pietra Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: Pareti esterne Una muratura composta con pietrame di cava grossolanamente lavorato, posto in opera con strati pressoché regolari I01 Ripristino facciata Pulizia della facciata e reintegro dei giunti I02 Sostituzione elementi Cadenza: ogni 50 anni Sostituzione degli elementi usurati o rovinati con elementi analoghi. Pagina 10

11 Unità Tecnologica: Rivestimenti esterni Manuale di Manutenzione Si tratta di strati funzionali, facenti parte delle chiusure verticali, la cui funzione principale è quella di proteggere il sistema di chiusura dalle sollecitazioni esterne degli edifici e dagli agenti atmosferici nonché di assicurargli un aspetto uniforme ed ornamentale. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Intonaco Rivestimenti e prodotti ceramici Rivestimenti e prodotti di conglomerato cementizio e fibrocemento Rivestimenti in laterizio Rivestimenti lapidei Rivestimento a cappotto Tinteggiature e decorazioni Pagina 11

12 Elemento Manutenibile: Intonaco Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: Rivestimenti esterni Si tratta di un sottile strato di malta la cui funzione è quella di rivestimento nelle strutture edilizie. Svolge inoltre la funzione di protezione, delle strutture, dall'azione degradante degli agenti atmosferici e dei fattori ambientali è allo stesso tempo protettiva e decorativa. Il rivestimento a intonaco è comunque una superficie che va rinnovata periodicamente e in condizioni normali esso fornisce prestazioni accettabili per anni. La malta per intonaco è costituita da leganti (cemento, calce idraulica, calce aerea, gesso), da inerti (sabbia) e da acqua nelle giuste proporzioni a secondo del tipo di intonaco; vengono, in alcuni casi, inoltre aggiunti all'impasto additivi che restituiscono all'intonaco particolari qualità a secondo del tipo d'impiego. Nell'intonaco tradizionale a tre strati il primo, detto rinzaffo, svolge la funzione di aggrappo al supporto e di grossolano livellamento; il secondo, detto arriccio, costituisce il corpo dell'intonaco la cui funzione è di resistenza meccanica e di tenuta all'acqua; il terzo strato, detto finitura, rappresenta la finitura superficiale e contribuisce a creare una prima barriera la cui funzione è quella di opporsi alla penetrazione dell'acqua e delle sostanze aggressive. Gli intonaci per esterni possono suddividersi in intonaci ordinari e intonaci speciali. A loro volta i primi possono ulteriormente suddividersi in intonaci miscelati in cantiere ed in intonaci premiscelati; i secondi invece in intonaci additivati, intonaci a stucco o lucidi, intonaci plastici ed infine intonaci monostrato I01 Pulizia delle superfici Pulizia della patina superficiale degradata dell'intonaco mediante lavaggio ad acqua con soluzioni adatte al tipo di rivestimento. Rimozioni di macchie, graffiti o depositi superficiali mediante l'impiego di tecniche con getto d'acqua a pressione e/o con soluzioni chimiche appropriate I02 Sostituzione delle parti più soggette ad usura Sostituzione delle parti più soggette ad usura o altre forme di degrado mediante l'asportazione delle aree più degradate, pulizia delle parti sottostanti mediante spazzolatura e preparazione della base di sottofondo previo lavaggio. Ripresa dell'area con materiali adeguati e/o comunque simili all'intonaco originario ponendo particolare attenzione a non alterare l'aspetto visivo cromatico delle superfici. Elemento Manutenibile: Rivestimenti e prodotti ceramici Unità Tecnologica: Rivestimenti esterni Generalmente vengono impiegati come rivestimenti di pareti o facciate elementi in lastre o piastrelle ceramiche prodotte con argille, silice, fondenti, coloranti e altre materie prime minerali. Tra i materiali ceramici utilizzati come rivestimenti ricordiamo le maioliche, le terraglie, i grès naturale o rosso, i klinker. Gli elementi in lastre o piastrelle ceramiche hanno caratteristiche di assorbimento, resistenza e spessore diverso. Pagina 12

13 I01 Pulizia delle superfici Pulizia e rimozione dello sporco superficiale mediante lavaggio degli elementi con detergenti adatti al tipo di rivestimento I02 Pulizia e reintegro giunti Cadenza: ogni 10 settimane Pulizia dei giunti mediante spazzolatura manuale o con tecniche di rimozione dei depositi mediante getti di acqua a pressione. Reintegro dei giunti degradati mediante nuova listellatura I03 Ripristino degli strati protettivi Cadenza: ogni 5 anni Ripristino degli strati protettivi, previa accurata pulizia delle superfici, qualora il tipo di prodotto ceramico lo preveda, con soluzioni chimiche appropriate antimacchia, antigraffiti che non alterino le caratteristiche fisico-chimiche dei materiale ed in particolare di quelle visive cromatiche. Rivestimenti in laterizio I04 Sostituzione degli elementi degradati Sostituzione degli elementi usurati, rotti, sollevati o scollati con altri analoghi. Reintegro dei giunti degradati mediante nuova Unità Tecnologica: listellatura. Rivestimenti esterni I laterizi impiegati come elementi da rivestimento in vista dovranno essere esenti da difetti quali scagliature o alterazioni cromatiche. Essi possono assumere formati e spessori diversi a secondo del loro utilizzo. Possono essere con superficie liscia, scabra o sabbiata ed avere colorazioni diverse. Importante per i rivestimenti in laterizio è la messa in opera. Particolare cura dovrà essere rivolta al regolare allineamento degli elementi, allo spessore dei giunti orizzontali e verticali che dovranno rispettare i requisiti di tenuta all'acqua e di resistenza al gelo. E' un tipo di rivestimento che garantisce eccellenti comportamenti nel tempo I01 Pulizia delle superfici Cadenza: ogni 5 anni Pulizia e rimozione dello sporco superficiale mediante spazzolatura manuale degli elementi o con tecniche di rimozione dei depositi, adatte al tipo di rivestimento, mediante getti di acqua a pressione microsabbiature I02 Pulizia e reintegro giunti Cadenza: ogni 10 anni Pulizia dei giunti mediante spazzolatura manuale o con tecniche di rimozione dei depositi mediante getti di acqua a pressione. Reintegro dei giunti degradati mediante nuova listellatura I03 Ripristino strati protettivi Cadenza: ogni 5 anni Ripristino degli strati protettivi, previa accurata pulizia delle superfici, qualora il tipo di elemento in laterizio lo preveda, con soluzioni chimiche appropriate antimacchia, antigraffiti che non alterino le caratteristiche fisico-chimiche dei materiale ed in particolare di quelle visive cromatiche. Pagina 13 14

14 I04 Sostituzione elementi degradati Sostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi. Reintegro dei giunti degradati mediante nuova listellatura. Manuale di Manutenzione Elemento Manutenibile: Rivestimenti lapidei Unità Tecnologica: Rivestimenti esterni Quelli tradizionali possono essere costituiti da lastre singole la cui posa avviene in modo indipendente l'una dall'altra e risultano essere autonome ma compatibili rispetto alle stratificazioni interne. Quelli più innovativi sono costituiti da pannelli formati da uno o più elementi lapidei a loro volta indipendenti o assemblati in opera. Per il rivestimento di pareti esterne è preferibile utilizzare materiali che oltre a fattori estetici diano garanzia di resistenza meccanica all'usura e agli attacchi derivanti da fattori inquinanti (tra questi i marmi come il bianco di Carrara, i graniti, i travertini, ecc.) I01 Pulizia delle superfici Cadenza: ogni 5 anni Pulizia della patina superficiale degradata del rivestimento lapideo mediante lavaggio ad acqua ed impacchi con soluzioni adatte al tipo di rivestimento. Rimozioni di macchie, graffiti o depositi superficiali mediante l'impiego di tecniche con getto d'acqua calda a vapore e soluzioni chimiche appropriate I02 Pulizia e reintegro giunti Cadenza: ogni 10 anni Rimozione dei pannelli lapidei di facciata, pulizia degli alloggiamenti, reintegro degli giunti strutturali e rifacimento delle sigillature di tenuta degradate I03 Ripristino strati protettivi Cadenza: ogni 5 anni Ripristino degli strati protettivi, previa accurata pulizia delle superfici, con soluzioni chimiche appropriate che non alterino le caratteristiche fisico-chimiche dei materiale ed in particolare di quelle visive cromatiche I04 Sostituzione degli elementi degradati Sostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi. Sostituzione e verifica dei relativi ancoraggi. Pagina 15

15 Unità Tecnologica: Rivestimenti esterni Elemento Manutenibile: Tinteggiature e decorazioni Unità Tecnologica: Rivestimenti esterni La vasta gamma delle tinteggiature o pitture varia a secondo delle superficie e degli ambienti dove trovano utilizzazione. Per gli ambienti esterni di tipo rurale si possono distinguere le pitture a calce, le pitture a colla, le idropitture, le pitture ad olio; per gli ambienti di tipo urbano si possono distinguere le pitture alchidiche, le idropitture acrilviniliche (tempere); per le tipologie industriali si hanno le idropitture acriliche, le pitture siliconiche, le pitture epossidiche, le pitture viniliche, ecc.. Le decorazioni trovano il loro impiego particolarmente per gli elementi di facciata o comunque a vista. La vasta gamma di materiali e di forme varia a secondo dell'utilizzo e degli ambienti d'impiego. Possono essere elementi prefabbricati o gettati in opera, lapidei, gessi, laterizi, ecc.. Talvolta gli stessi casseri utilizzati per il getto di cls ne assumono forme e tipologie diverse tali da raggiungere aspetti decorativi nelle finiture I01 Ritinteggiatura e coloritura Ritinteggiature delle superfici con nuove pitture previa carteggiatura e sverniciatura, stuccatura dei paramenti e preparazione del fondo mediante applicazione, se necessario, di prevernici fissanti. Le modalità di ritinteggiatura, i prodotti, le attrezzature variano comunque in funzione delle superfici e dei materiali costituenti I02 Sostituzione elementi decorativi degradati Pagina 16

16 Sostituzione degli elementi decorativi usurati o rotti con altri analoghi o se non possibile riparazione dei medesimi con tecniche appropriate tali da non alterare gli aspetti geometrici-cromatici delle superfici di facciata. Sostituzione e verifica dei relativi ancoraggi. Pagina 17

17 Unità Tecnologica: Infissi esterni Manuale di Manutenzione Gli infissi esterni fanno parte del sistema chiusura del sistema tecnologico. Il loro scopo è quello di soddisfare i requisiti di benessere quindi di permettere l'illuminazione e la ventilazione naturale degli ambienti, garantendo inoltre le prestazioni di isolamento termico-acustico. Gli infissi offrono un'ampia gamma di tipologie diverse sia per materiale che per tipo di apertura. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Grate di sicurezza Serramenti in alluminio Serramenti in profilati di acciaio Pagina 18

18 Serramenti alluminio Unità Tecnologica: Infissi esterni Pagina 24

19 I serramenti misti PVC/alluminio sono costituiti da un telaio in PVC, disposto all'interno, sul quale vengono fissati i profili in alluminio disposti all'esterno. L'accoppiamento viene realizzato in modo tale da facilitare lo scorrimento relativo fra i due profili. Il PVC svolge una funzione strutturale e di coibente mentre l'alluminio riveste una resistenza agli agenti atmosferici ed inoltre può essere colorato in un ampia gamma di colori più stabili nel tempo. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE I01 Lubrificazione serrature e cerniere Cadenza: ogni 6 anni Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento I02 Pulizia delle guide di scorrimento Cadenza: ogni 6 mesi Pulizia dei residui organici che possono compromettere la funzionalità delle guide di scorrimento I03 Pulizia frangisole Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei I04 Pulizia guarnizioni di tenuta Cadenza: ogni 12 mesi Pulizia dei residui e depositi che ne possono pregiudicare il buon funzionamento con detergenti non aggressivi I05 Pulizia organi di movimentazione Pulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni I06 Pulizia telai fissi Cadenza: ogni 6 mesi Pulizia dei residui organici che possono provocare l'otturazione delle asole, dei canali di drenaggio, dei fori, delle battute. Pulizia del telaio fisso con detergenti non aggressivi.in particolare, per la parte di alluminio, per i profili elettrocolorati la pulizia va effettuata con prodotti sgrassanti ed olio di vaselina per la protezione superficiale; per i profili verniciati a forno, la pulizia dei profili va effettuata con paste abrasive con base di cere I07 Pulizia telai mobili Cadenza: ogni 12 mesi Pulizia dei telai mobili con detergenti non aggressivi I08 Pulizia telai persiane Pulizia dei telai con detergenti non aggressivi I09 Pulizia vetri Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei. Pagina 25

20 I10 Registrazione maniglia Cadenza: ogni 6 mesi Registrazione e lubrificazione della maniglia, delle viti e degli accessori di manovra apertura-chiusura I11 Regolazione guarnizioni di tenuta Cadenza: ogni 3 anni Regolazione e riposizionamento delle guarnizioni di tenuta I12 Regolazione organi di movimentazione Cadenza: ogni 3 anni Regolazione delle cerniere e della perfetta chiusura dell'anta col telaio fisso. Riposizionamento tramite scorrimento nelle apposite sedi delle cerniere I13 Regolazione telai fissi Cadenza: ogni 3 anni Regolazione di ortogonalità del telaio fisso tramite cacciavite sui blocchetti di regolazione e relativo fissaggio. La verifica dell'ortogonalità sarà effettuata mediante l'impiego di livella torica I14 Ripristino fissaggi telai fissi Cadenza: ogni 3 anni Ripristino fissaggi dei telai al vano e al controtelaio al muro e riattivazione del fissaggio dei blocchetti di regolazione e fissaggio tramite cacciavite I15 Ripristino ortogonalità telai mobili Cadenza: ogni 12 mesi Ripristino dell'ortogonalità delle ante e fissaggio dei cavallotti di unione dei profilati dell'anta I16 Sostituzione cinghie avvolgibili Sostituzione delle cinghie avvolgibili, verifica dei meccanismi di funzionamento quali rulli avvolgitori e lubrificazione degli snodi I17 Sostituzione frangisole Sostituzione dei frangisole impacchettabili con elementi analoghi I18 Sostituzione infisso Cadenza: ogni 30 anni Sostituzione dell'infisso e del controtelaio mediante smontaggio e posa del nuovo serramento mediante l'impiego di tecniche di fissaggio, di regolazione e sigillature specifiche al tipo di infisso. Pagina 26

21 Unità Tecnologica: Coperture piane Manuale di Manutenzione Insieme degli elementi tecnici orizzontali o suborizzontali del sistema edilizio aventi funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio stesso dallo spazio esterno sovrastante. Le coperture piane (o coperture continue) sono caratterizzate dalla presenza di uno strato di tenuta all'acqua, indipendentemente dalla pendenza della superficie di copertura, che non presenta soluzioni di continuità ed è composto da materiali impermeabili che posti all'esterno dell'elemento portante svolgono la funzione di barriera alla penetrazione di acque meteoriche. L'organizzazione e la scelta dei vari strati funzionali nei diversi schemi di funzionamento della copertura consente di definire la qualità della copertura e soprattutto i requisiti prestazionali. Gli elementi e i strati funzionali si possono raggruppare in: - elemento di collegamento; - elemento di supporto; - elemento di tenuta; - elemento portante; - elemento isolante; - strato di barriera al vapore; - strato di continuità; - strato della diffusione del vapore; - strato di imprimitura; - strato di ripartizione dei carichi; - strato di pendenza; - strato di pendenza; - strato di protezione; - strato di separazione o scorrimento; - strato di tenuta all'aria; - strato di ventilazione; - strato drenante; - strato filtrante. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Accessi alla copertura Canali di gronda e pluviali Comignoli e terminali Parapetti ed elementi di coronamento Strato di barriera al vapore Strato di imprimitura Strato di pendenza Strato di protezione in asfalto Strato di protezione in pitture protettive Strato di tenuta con membrane bituminose Struttura in calcestruzzo armato Struttura in latero-cemento Struttura metallica Pagina 27

22 Elemento Manutenibile: Accessi alla copertura Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: Coperture piane Si tratta di elementi che permettono il passaggio ed eventuali ispezioni in copertura (botole, lucernari, ecc.) I01 Riverniciature Cadenza: ogni 5 anni Ritocchi della verniciatura, con materiali idonei, delle finiture e delle parti metalliche e non degli elementi costituenti le aperture e gli accessi alle coperture. Rifacimento delle protezioni anticorrosive per le parti metalliche I02 Ripristino degli accessi alla copertura Cadenza: ogni 12 mesi Reintegro dell'accessibilità di botole, lucernari e/o altri accessi. Sistemazione delle sigillature e trattamento, se occorre, con prodotti siliconanti. Reintegro degli elementi di fissaggio. Sistemazione delle giunzioni e degli elementi di tenuta. Lubrificazione di cerniere mediante prodotti specifici. Elemento Manutenibile: Canali di gronda e pluviali Unità Tecnologica: Coperture piane I canali di gronda sono gli elementi dell'impianto di raccolta delle acque meteoriche che si sviluppano lungo la linea di gronda. Le pluviali hanno la funzione di convogliare ai sistemi di smaltimento al suolo le acque meteoriche raccolte nei canali di gronda. Essi sono destinati alla raccolta ed allo smaltimento delle acque meteoriche dalle coperture degli edifici. I vari profilati possono essere realizzati in PVC, in lamiera metallica (in alluminio, in rame, in acciaio, in zinco, ecc.). Per formare i sistemi completi di canalizzazioni, essi vengono dotati di appropriati accessori (fondelli di chiusura, bocchelli, parafoglie, staffe di sostegno, ecc.) collegati tra di loro. La forma e le dimensioni dei canali di gronda e delle pluviali dipendono dalla quantità d'acqua che deve essere convogliata e dai parametri della progettazione architettonica. La capacità di smaltimento del sistema dipende dal progetto del tetto e dalle dimensioni dei canali di gronda e dei pluviali. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE I01 Pulizia griglie, canali di gronda, bocchettoni di raccolta Cadenza: ogni 6 mesi Pulizia ed asportazione dei residui di fogliame e detriti depositati nei canali di gronda. Rimozione delle griglie paraghiaia e Pagina 28

23 parafoglie dai bocchettoni di raccolta e loro pulizia I02 Reintegro canali di gronda e pluviali Cadenza: ogni 5 anni Reintegro dei canali di gronda, delle pluviali, dei bocchettoni di raccolta e degli elementi di fissaggio. Riposizionamento degli elementi di raccolta in funzione delle superfici di copertura servite e delle pendenze previste. Sistemazione delle giunzioni mediante l utilizzo di materiali analoghi a quelli preesistenti. Elemento Manutenibile: Comignoli e terminali Unità Tecnologica: Coperture piane Si tratta di elementi integrati nella copertura con la funzione di semplificare lo scambio di aeriformi con l'atmosfera in relazione agli impianti per fluidi del sistema edilizio di cui fanno parte. Di essi fanno parte: - i camini (la parte della canna fumaria che emerge dalla copertura con la funzione di fuoriuscita dei prodotti derivanti dalla combustione ad una altezza maggiore rispetto a quella di copertura); - gli sfiati (la parte delle canalizzazioni che fuoriescono dalla copertura con la funzione di assicurare lo sfogo degli aeriformi in atmosfera); - gli aeratori (gli elementi che fuoriescono dalla copertura con la funzione di assicurare il passaggio di aria con l'atmosfera); - terminali di camini per lo sfiato (gli elementi situati all'estremità di camini e sfiati con la funzione di permettere il tiraggio e la dispersione dei prodotti di combustione e degli aeriformi nell'atmosfera nonché di fungere da protezione dagli agenti atmosferici le canalizzazioni inferiori) I01 Riverniciature Cadenza: ogni 5 anni Ritocchi della verniciatura, con materiali idonei, delle finiture e delle parti metalliche dei terminali delle coperture I02 Ripristino comignoli e terminazioni condutture Cadenza: ogni 12 mesi Ripristino dei condotti, degli elementi di coronamento e della tenuta dei giunti fra gli elementi di copertura. Ripristino degli elementi di fissaggio. Rimozione di eventuali nidi o di altri depositi in prossimità delle estremità dei comignoli I03 Pulizia dei tiraggi dei camini Cadenza: ogni 6 mesi Pulizia dei tiraggi dei camini mediante spazzolatura interna e rimozione dei depositi provenienti dai prodotti della combustione. Elemento Manutenibile: Pagina 29

24 Parapetti ed elementi di coronamento Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: Coperture piane Si tratta di elementi affioranti dalla copertura con la funzione di riparo, difesa o in alternativa di decorazione. Di essi fanno parte: i parapetti (la cui funzione è quella di riparare persone e cose da eventuali cadute nel vuoto), i coronamenti (si tratta di elementi perimetrali continui sporgenti alla copertura con funzione decorativa e in alcuni casi anche di parapetto) e gli ornamenti (la cui funzione è di abbellimento delle coperture) I01 Ripristino coronamenti Cadenza: ogni 3 anni Ripristino degli elementi costituenti i coronamenti con funzione decorativa mediante integrazione di parti mancanti e/o sostituzione di parti ammalorate con materiali idonei. Interventi mirati al mantenimento delle condizioni di stabilità e sicurezza qualora i coronamenti abbiano anche funzione integrativa di parapetto. Pulizia e lavaggio delle parti decorative con prodotti e detergenti specifici I02 Ripristino parapetti Cadenza: ogni 3 anni Ripristino degli elementi costituenti i parapetti condotti mediante interventi mirati al mantenimento delle condizioni di stabilità e sicurezza I03 Riverniciature Cadenza: ogni 5 anni Ritocchi della verniciatura, con materiali idonei, delle finiture e delle parti costituenti i parapetti e gli elementi di coronamento nonché delle decorazioni. Elemento Manutenibile: Strato di barriera al vapore Unità Tecnologica: Coperture piane Lo strato di barriera al vapore ha il compito di impedire il passaggio di vapore d'acqua per un maggiore controllo del fenomeno della condensa all'interno dei vari strati della copertura. Lo strato di barriera al vapore può essere costituito da: - fogli a base di polimeri; - fogli di polietilene posati, in indipendenza, su strato di compensazione in tessuto sintetico; - fogli bituminosi rivestiti con lamina di alluminio di alluminio posati per aderenza. ANOMALIE RISCONTRABILI Pagina 30

25 A01 Deliminazione e scagliatura A02 Deformazione A03 Disgregazione A04 Distacco A05 Fessurazioni, microfessurazioni A06 Imbibizione A07 Penetrazione e ristagni d'acqua A08 Presenza di abrasioni, bolle, rigonfiamenti, incisioni superficiali A09 Rottura A10 Scollamenti tra membrane, sfaldature I01 Sostituzione barriera al vapore Sostituzione della barriera al vapore. Elemento Manutenibile: Strato di imprimitura Unità Tecnologica: Coperture piane Lo strato di imprimitura viene utilizzato esclusivamente per le coperture continue. Viene utilizzato per favorire l'adesione di uno strato sovrastante, andando a modificare i caratteri superficiali (fisico-chimiche) dello strato inferiore ed avere per quest'ultimo anche la funzione di antipolvere. Nelle coperture continue lo strato di imprimitura può essere realizzato con: - soluzioni o emulsioni bituminose additivate o non; - soluzioni di pece di catrame additivate o non; - soluzioni a base di polimeri. Pagina 31

26 I01 Sostituzione strato di imprimitura Sostituzione dello strato di imprimitura nel caso di rifacimento della copertura e degli strati funzionali. Elemento Manutenibile: Strato di pendenza Unità Tecnologica: Coperture piane Lo strato di pendenza ha il compito di portare la pendenza delle coperture piane al valore necessario per lo smaltimento delle acque meteoriche. Lo strato viene utilizzato quando l'elemento portante non prevede la pendenza necessaria al buon funzionamento della copertura. Nelle coperture continue lo strato di pendenza può essere realizzato con - calcestruzzo cellulare; - calcestruzzo alleggerito o non; - conglomerato di cemento, argilla espansa, sabbia e acqua; - elementi portanti secondari dello strato di ventilazione I01 Ripristino strato di pendenza Ripristino dello strato di pendenza fino al raggiungimento del valore necessario per lo smaltimento delle acque meteoriche. Ricostituzione dei materiali necessari alla realizzazione dello strato di pendenza (calcestruzzo cellulare; calcestruzzo alleggerito o non; conglomerato di cemento, argilla espansa, sabbia e acqua; elementi portanti secondari dello strato di ventilazione, ecc.). Rifacimento degli strati funzionali della copertura collegati. Elemento Manutenibile: Strato di protezione in asfalto Unità Tecnologica: Coperture piane Lo strato di protezione in asfalto viene posto all'esterno dell'elemento portante avente funzione di barriera alla penetrazione delle acque meteoriche. In generale lo strato di protezione ha il compito di resistere alle sollecitazioni di carattere meccanico, fisico, chimico e di conferire al manto un'eventuale colorazione e/o funzione decorativa. Nelle coperture continue lo strato può presentarsi in combinazione o integrazione con l'elemento di tenuta (membrane autoprotette, resine, ecc.). Nelle coperture accessibili ai pedoni, la protezione svolge anche la funzione di ripartizione dei carichi, assicurando l'elemento di tenuta nei confronti dei rischi derivanti da fattori esterni (vento, altro). Pagina 32

27 I01 Pulizia del manto impermeabilizzante Cadenza: ogni 6 mesi Pulizia del manto con raccolta ed asportazione di tutto il fogliame, depositi, detriti e delle scorie di vario tipo compresa la vegetazione ed altri organismi biologici I02 Rinnovo manto Cadenza: ogni 15 anni Rinnovo del manto impermeabile posto in aderenza, anche localmente, mediante trattamento del vecchio manto con imprimitura a base di bitume ossidato e sovrapposizione del nuovo. Rinnovo del manto impermeabile posto in semiaderenza, anche localmente, mediante inserimento di strati di scorrimento a caldo. Rifacimento completo del manto mediante rimozione del vecchio manto. Elemento Manutenibile: Strato di protezione in pitture protettive Unità Tecnologica: Coperture piane Essa è costituita dalla presenza di uno strato di protezione realizzato con pitture protettive e riflettenti a base acrilica in soluzione acquosa oppure a base di pigmenti di alluminio in soluzione bituminosa che, posti all'esterno dell'elemento portante, garantiscono da barriera alla penetrazione delle acque meteoriche. In generale lo strato di protezione ha il compito di resistere alle sollecitazioni di carattere meccanico, fisico, chimico e di conferire al manto un'eventuale colorazione e/o funzione decorativa. Nelle coperture continue lo strato può presentarsi in combinazione o integrazione con l'elemento di tenuta (membrane autoprotette, resine, ecc.). Nelle coperture accessibili ai pedoni, la protezione svolge anche la funzione di ripartizione dei carichi, assicurando l'elemento di tenuta nei confronti dei rischi derivanti da fattori esterni (vento, altro) I01 Pulizia del manto impermeabilizzante Cadenza: ogni 6 mesi Pulizia del manto realizzato con pitture protettive mediante raccolta ed asportazione di tutto il fogliame, depositi, detriti e delle scorie di vario tipo compresa la vegetazione ed altri organismi biologici I02 Rinnovo manto Cadenza: ogni 15 anni Rinnovo dello strato di protezione realizzato con pitture protettive anche localmente, mediante sostituzione con elementi analoghi. Elemento Manutenibile: Strato di tenuta con membrane bituminose Unità Tecnologica: Pagina 33

28 Coperture piane Le membrane bituminose sono costituite da bitume selezionato e da armature, quali feltri, tessuti, laminati, fibre naturali. Esse consentono di ovviare in parte agli inconvenienti causati dall'esposizione diretta dell'impermeabilizzazione alle diverse condizioni climatiche. Le membrane bituminose si presentano sottoforma di rotoli di dimensioni di 1 x 10 metri con spessore variabile intorno ai 2-5 mm. In generale lo strato di tenuta ha il compito di conferire alla copertura la necessaria impermeabilità all'acqua meteorica secondo l'uso previsto, proteggendo, nel contempo, gli strati della copertura che non devono venire a contatto con l'acqua, resistendo alle sollecitazioni fisiche, meccaniche, chimiche indotte dall'ambiente esterno (vento, pioggia, neve, grandine, ecc.). Nelle coperture continue la funzione di tenuta è garantita dalle caratteristiche intrinseche dei materiali costituenti (manti impermeabili). In alcuni casi lo strato può avere anche funzioni di protezione (manti autoprotetti) e di barriera al vapore (per le coperture rovesce) I01 Rinnovo impermeabilizzazione Cadenza: ogni 15 anni Rinnovo del manto impermeabile posto in semiaderenza, anche localmente, mediante inserimento di strati di scorrimento a caldo. Rifacimento completo del manto mediante rimozione del vecchio manto se gravemente danneggiato. Elemento Manutenibile: Struttura in calcestruzzo armato Unità Tecnologica: Coperture piane La struttura di copertura ha la funzione dominante di reggere o portare il manto e di resistere ai carichi esterni. Le strutture in calcestruzzo armato sono realizzate mediante travi in calcestruzzo armato collegate con elementi solaio prefabbricati (come componenti di procedimenti costruttivi industriali), semiprefabbricate (con il getto di completamento e di collegamento con gli altri elementi strutturali realizzato in opera) o realizzati in opera (con carpenteria in legno o carpenteria metallica) I01 Consolidamento solaio di copertura Consolidamento del solaio di copertura in seguito ad eventi straordinari (dissesti, cedimenti) o a cambiamenti architettonici di destinazione o dei sovraccarichi. Elemento Manutenibile: Struttura in latero-cemento Unità Tecnologica: Coperture piane Pagina 34

29 La struttura di copertura ha la funzione dominante di reggere o portare il manto e di resistere ai carichi esterni. Le strutture in latero cemento consistono nella messa in opera di travetti di vario tipo, prefabbricati ed autoportanti, che costituiscono parte delle nervature del solaio di copertura. Possono essere impiegati travetti precompressi, travetti a traliccio con fondello in laterizio, intervallati da tavelle o da pignatte. Viene poi eseguito successivamente un getto di conglomerato cementizio per il collegamento degli elementi e un sottile strato superiore di malta per il livellamento del piano di posa I01 Consolidamento solaio di copertura Consolidamento del solaio di copertura in seguito ad eventi straordinari (dissesti, cedimenti) o a cambiamenti architettonici di destinazione o dei sovraccarichi. Elemento Manutenibile: Struttura metallica Unità Tecnologica: Coperture piane E' in genere costituita da elementi metallici in profilati d'acciaio (angolari, profili a C e a doppio T, ecc.) disposti a secondo della geometria e struttura della copertura. In genere gli angolari in acciaio sono usati anche come arcarecci di supporto al manto di copertura. I profili in acciaio a C e a doppio T sono utilizzati nelle sezioni opportune, come travi. I profili maggiormente utilizzati sono quelli a doppio T ad ali parallele, ottenuti direttamente per laminazione (travi IPE e travi HE), o mediante saldature di lamiere a caldo e profilati nelle sezioni composte. La struttura di copertura ha la funzione dominante di reggere o portare il manto e di resistere ai carichi esterni I01 Ripristino protezione Cadenza: ogni 2 anni Ripristino delle parti in vista della protezione anticorrosiva previa pulizia delle superfici, mediante rimozione della polvere e di altri depositi. Trattamento anticorrosivo sulle parti in vista con applicazione a spruzzo o a pennello di protezione anticorrosione I02 Ripristino serraggi bulloni e connessioni metalliche Cadenza: ogni 2 anni Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione e verifica del corretto serraggio degli stessi e sostituzioni di quelli mancanti. Riparazione della protezione antiruggine degli elementi metallici mediante rimozione della ruggine ed applicazione di vernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni mediante saldature in loco con elementi di raccordo I03 Sostituzione strutture metalliche Sostituzione parziale o totale degli elementi di struttura degradati per eccessiva corrosione, deformazione e/o riduzione della sezione. Ripristino degli elementi di copertura. Pagina 35

30 Elemento Manutenibile: Portoni ad ante Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: Portoni Essi si contraddistinguono dalle modalità di apertura (verso l'esterno o l'interno) delle parti costituenti, ossia delle ante, per regolare il passaggio di persone, merci, cose, ecc.. Possono essere costituiti da materiali diversi o accoppiati tra di loro (legno, alluminio, lamiera zincata, PVC, vetro, plexiglas, gomma, ecc.). Si possono distinguere: a due ante, a tre ante, a quattro ante e a ventola I01 Ingrassaggio degli elementi di manovra Cadenza: ogni 3 mesi Pulizia ed ingrassaggio-grafitaggio degli elementi di manovra (cerniere, guide, superfici di scorrimento) con prodotti idonei e non residuosi I02 Revisione automatismi a distanza Cadenza: ogni 6 mesi Sostituzione delle batterie energetiche dai telecomandi. Pulizia schermi barriere fotoelettriche (proiettori e ricevitori). Sostituzione di parti ed automatismi usurati e/o difettosi I03 Ripresa protezione elementi Cadenza: ogni 2 anni Ripresa delle protezioni e delle coloriture mediante rimozione dei vecchi strati, pulizia delle superfici ed applicazioni di prodotti idonei (anticorrosivi, protettivi) al tipo di materiale ed alle condizioni ambientali I04 Sostituzione elementi usurati Sostituzione degli elementi in vista, di parti meccaniche ed organi di manovra usurati e/o rotti con altri analoghi e con le stesse caratteristiche. Pagina 37

31 Unità Tecnologica: Recinzioni e cancelli Manuale di Manutenzione Le recinzioni sono strutture verticali aventi funzione di delimitare e chiudere le aree esterne di proprietà privata o di uso pubblico. Possono essere costituite da: - recinzioni opache in muratura piena a faccia vista o intonacate; - recinzioni costituite da base in muratura e cancellata in ferro; - recinzione in rete a maglia sciolta con cordolo di base e/o bauletto; - recinzioni in legno; - recinzioni in siepi vegetali e/o con rete metallica. I cancelli sono costituiti da insiemi di elementi mobili con funzione di apertura-chiusura e separazione di locali o aree e di controllo degli accessi legati al sistema edilizio e/o ad altri sistemi funzionali. Gli elementi costituenti tradizionali possono essere in genere in ferro, legno, materie plastiche, ecc., inoltre, la struttura portante dei cancelli deve comunque essere poco deformabile e garantire un buon funzionamento degli organi di guida e di sicurezza. In genere sono legati ad automatismi di controllo a distanza del comando di apertura-chiusura. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Cancelli in ferro Recinzioni di sicurezza Recinzioni in ferro Pagina 38

32 Corpo d'opera: 03 EDILIZIA: PARTIZIONI Manuale di Manutenzione Rappresentano l'insieme delle unità tecnologiche e di tutti gli elementi tecnici del sistema edilizio che hanno la funzione di dividere e di configurare gli spazi interni ed esterni dello stesso sistema edilizio._ Unità Tecnologiche: Pareti interne Rivestimenti interni Infissi interni Pavimentazioni interne Pagina 41

33 Unità Tecnologica: Pareti interne Manuale di Manutenzione Insieme degli elementi tecnici verticali del sistema edilizio aventi funzione di dividere, conformare ed articolare gli spazi interni dell'organismo edilizio. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Tramezzi in blocchi di lapillo vulcanico Tramezzi in laterizio Pagina 42

34 Elemento Manutenibile: Tramezzi in blocchi di lapillo vulcanico Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: Pareti interne Si tratta di tramezzi realizzati mediante blocchi in calcestruzzo vibrocompresso di lapillo vulcanico alleggerito dove viene impiegato come aggregato minerale il lapillo vulcanico. L accoppiamento del calcestruzzo con il lapillo vulcanico, materiale isolante a struttura interna cellulare, è favorito dal rapporto resistenza/peso e caratterizza i blocchi prodotti con questo impasto di bassi valori di trasmittanza e buona resistenza al gelo. I blocchi vengono prodotti in stampi nei quali l impasto miscelato viene gettato, vibrato e compresso. I blocchi in calcestruzzo alleggerito per le loro caratteristiche di tipo ergotecnico ed ergonomico sono considerati tra i materiali più convenienti per la rapida velocità di posa ed il contenuto consumo di malta. La particolare geometria, che favorisce l incastro verticale tra blocchi, riducendo la quantità di malta indispensabile alla stabilità della muratura, comporta l'eliminazione del ponte termico da essa costituito. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE I01 Pulizia Pulizia delle superfici e rimozione di sporcizia e macchie mediante ritocchi di pittura e/o ripristino dei rivestimenti I02 Riparazione Riparazione di eventuali fessurazioni o crepe mediante la chiusura delle stesse con malta. Riparazione e rifacimento dei rivestimenti. Elemento Manutenibile: Tramezzi in laterizio Unità Tecnologica: Pareti interne Si tratta di pareti costituenti le partizioni interne verticali, realizzate mediante elementi forati di laterizio di spessore variabile ( 8-12 cm) legati con malta idraulica per muratura con giunti con andamento regolare con uno spessore di circa 6 mm. Le murature sono eseguite con elementi interi, posati a livello, e con giunti sfalsati rispetto ai sottostanti. Pagina 43

35 REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) R01 Resistenza meccanica per tramezzi in laterizio Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le pareti devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni. Prestazioni: Le pareti devono essere idonee a contrastare in modo concreto il prodursi di eventuali rotture o deformazioni rilevanti in conseguenza dell'azione di sollecitazioni meccaniche che possono in un certo modo comprometterne la durata e la funzionalità nel tempo e costituire pericolo per la sicurezza degli utenti. A tal fine si considerano le seguenti azioni: carichi dovuti al peso proprio, carichi di esercizio, sollecitazioni sismiche, carichi provocati da dilatazioni termiche, eventuali assestamenti e deformazioni di strutturali. Livello minimo della prestazione: La resistenza caratteristica a compressione, riferita alla sezione netta delle pareti e delle costolature deve risultare non minore di: - 30 N/mm2 nella direzione dei fori; - 15 N/mm2 nella direzione trasversale ai fori; per i blocchi di cui alla categoria a2), e di: - 15 N/mm2 nella direzione dei fori; - 5 N/mm2 nella direzione trasversale ai fori; per i blocchi di cui alla categoria a1). La resistenza caratteristica a trazione per flessione dovrà essere non minore di: - 10 N/mm2 per i blocchi di tipo a2); - 7 N/mm2 per i blocchi di tipo a1). Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti le pareti interne si rimanda comunque alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE I01 Pulizia Pulizia delle superfici e rimozione di sporcizia e macchie mediante ritocchi di pittura e/o ripristino dei rivestimenti I02 Riparazione Riparazione di eventuali fessurazioni o crepe mediante la chiusura delle stesse con malta. Riparazione e rifacimento dei rivestimenti. Pagina 44

36 Unità Tecnologica: Rivestimenti interni Manuale di Manutenzione Si tratta di strati funzionali, facenti parte delle chiusure verticali, la cui funzione principale è quella di proteggere il sistema di chiusure interne dalle sollecitazioni interne degli edifici e di assicurare un aspetto uniforme ed ornamentale degli ambienti. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: Intonaco Rivestimenti e prodotti ceramici Rivestimenti in marmo e granito Rivestimenti in metallo Rivestimenti lapidei Tinteggiature e decorazioni Pagina 45

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