Attività di manovra e sistemi tecnologici di bordo necessari ai fini della sicurezza della marcia dei treni DECRETO ANSF N.1/2015

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1 Milano 19 maggio 2017 Attività di manovra e sistemi tecnologici di bordo necessari ai fini della sicurezza della marcia dei treni DECRETO ANSF N.1/2015

2 Premessa: quadro normativo europeo in materia di trasporto ferroviario Il quadro normativo europeo in materia di trasporto ferroviario è stato sviluppato con lo scopo di aumentarne la competitività attraverso la liberalizzazione, svincolando le regole che ne governano il processo dalla discrezione che le diverse amministrazioni ferroviarie potevano esercitare, con la creazione di regole comuni e attraverso l istituzione di autorità nazionali ed europee che ne supervisionassero il funzionamento. Uno dei cardini fondamentali per la regolazione di un processo è la definizione di responsabilità e compiti dei diversi soggetti coinvolti, necessaria ai fini dell armonizzazione in ambito europeo, sia per non creare vuoti nella catena che garantisce la sicurezza; Il quarto pacchetto ferroviario ha quindi voluto premere l acceleratore nel dettagliare la definizione dei ruoli dei soggetti che intervengono nel processo del trasporto merci, avendo ben presente il forte impatto di questa attività dal punto di vista economico, ma anche in termini di sicurezza del trasporto ferroviario. 2

3 Il ruolo delle Autorità Nazionali preposte alla sicurezza ferroviaria Le Autorità Nazionali quale ruolo svolgono in questo quadro complesso? Semplificando si occupano di sicurezza della circolazione. Nell ambito del trasporto merci questa attività si declina in alcune attività e principi fondamentali: Controllo sui processi di manutenzione nell ambito delle attività di supervisione sulle IF e GI. Il riconoscimento degli OdC per gli ECM dei carri. Mettere in atto tutte le iniziative atte ad estendere i sistemi di controllo della marcia del treno fino ai punti di consegna finali. Definire, ove non già coperti dagli standard europei o in presenza di punti aperti, gli standard tecnici per le AMIS dei veicoli. Nell ambito della definizione degli standard promuovere un processo di miglioramento della sicurezza attraverso l introduzione di tecnologie volte a ridurre l impatto del fattore umano. La consultazione con gli operatori del settore. 3

4 Focus sulle attività relative alla manovra ferroviaria L Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie ha intrapreso le seguenti attività: Costituzione di un tavolo tecnico, in accordo con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con la finalità principale di assicurare per i collegamenti con i porti l adozione dei moderni sistemi di controllo della circolazione del traffico ferroviario in sicurezza, garantiti dal collegamento terra-bordo L esigenza nasce dalla non sempre chiara individuazione nelle aree ferroviarie della rete nazionale afferenti alle aree portuali propriamente dette, del confine oltre il quale i movimenti non possano che avvenire in modalità manovra e dei percorsi dalle località di servizio della rete nazionale, che svolgono funzione di binario di consegna per la destinazione finale, al confine stesso, che invece debbono essere eserciti ove possibile come treni, spostando di fatto il binario di consegna dalla località di servizio della rete nazionale ai binari dello scalo che funge da interfaccia con l utente finale. 1/2 4

5 Focus sulle attività relative alla manovra ferroviaria Regolamentazione delle attività di manovra in ambito ferroviario Un altro punto aperto nella catena della sicurezza riguarda le regole che governano le manovre. Fondamentale ricordare che le attività che consentono la consegna da e all utente finale della merce da trasportare rappresentano, se non gestite con regole chiare e non discriminatorie, uno dei punti maggiormente critici per il raggiungimento di tutti gli obiettivi prestazionali che si è dato il nuovo quadro normativo. Rilascio di certificati di sicurezza per esclusive attività di manovra Sono aumentate le richieste di IF per ottenere Certificati di sicurezza per effettuare esclusivamente servizi di manovra in ambito di località di servizio della rete ferroviaria nazionale. Prossimo obiettivo: regolamentazione delle attività ferroviarie in ambito scali terminali e interporti 2/2 5

6 Il decreto ANSF n. 1/2015: Scopo e campo di applicazione Il decreto 1/2015 si compone di una parte legale e di un allegato costituente il seguente standard tecnico nazionale: Sottosistema Materiale Rotabile STN MR gennaio 2015 Campo di applicazione: Locomotive da manovra il cui impiego è limitato nell ambito delle località di servizio del Sistema Ferroviario Italiano L allegato 1 al decreto 1/2015 definisce i requisiti tecnici cui devono essere conformi le locomotive che svolgono esclusivamente servizi di manovra nell ambito delle località di servizio del Sistema Ferroviario Italiano (stazioni, scali merci, binari di ingresso/uscita da raccordi). 6

7 Limitazioni d uso Le locomotive conformi al decreto 1/2015 non possono circolare autonomamente in piena linea perché prive dei sistemi di protezione marcia treno. In piena linea possono circolare esclusivamente: come veicoli trainati (se registrati nel RIN), in composizione ai treni secondo condizioni previste nelle DPC delle locomotive; nel rispetto di quanto stabilito nella nota ANSF prot /2017 del 17/02/2017. Per aumentare la sicurezza dei movimenti di manovra le locomotive dovranno essere dotate di un sistema semplificato che garantisce le stesse funzionalità di SCMT in modalità manovra. 7

8 Prima del Decreto.. Settore molto destrutturato e caratterizzato da alta incidentalità. Solo locomotive del gruppo FS autorizzate in base al cosiddetto «decreto Cimoli» e registrate nel RIN. Negli scali ed altre località di servizio circolavano locomotive, non registrate nel RIN, appartenenti a varie imprese e Ditte operanti nei raccordi privati. Il controllo di questi veicoli era affidato esclusivamente alle IF e/o GI attraverso la compilazione del «libretto TV41» (o similari). I movimenti di manovra erano effettuati previ accordi con RFI e, se del caso, in regime di interruzione. Le modalità di accesso alla rete per le attività di manovra nell ambito della località di servizio possono variare da impianto ad impianto. In alcuni casi, a seconda del tipo di impianto, RFI rilasciava un autorizzazione speciale (chiamata TV 41 esteso). 8

9 Obbiettivi decreto 1/2015 Restringere il parco alle locomotive più efficienti eliminando quelle obsolete tramite l imposizione di requisiti tecnici omogenei. Avere una maggiore confidenza che le operazioni di manutenzione siano svolte da soggetti qualificati tramite l obbligo di nominare un ECM. Avere un maggiore controllo sulle locomotive facendole emergere dall anonimato (iscrizione nel RIN) previo accertamento dei loro requisiti di sicurezza. Arrivare a una progressiva dismissione delle pratiche autorizzative basate su accordi gestore-impresa. In una parola Le Imprese ferroviarie effettuano una analisi dei rischi che tenga conto delle caratteristiche degli impianti fornite dal Gestore dell infrastruttura e dei veicoli FARE ORDINE NEL SETTORE A FAVORE DELLA SICUREZZA 9

10 Scelta effettuata Dalle considerazioni esposte è nata la scelta di consentire l attrezzaggio delle locomotive con sistemi di sicurezza ridotti a svolgere i servizi di manovra, limitando come contropartita l uso delle locomotive alle sole località di servizio. che tuttavia avessero tutte le funzioni di sicurezza necessarie 10

11 Classificazione delle locomotive Tipo A Locomotive di nuova costruzione Tipo B Locomotive già circolanti: Provenienti dall estero (ex DB, ex SNCF.). Provenienti dalle concesse ed autorizzate da USTIF. Dotate di TV 41. Già iscritte nel RIN italiano (es. Locomotive Trenitalia e/o RFI) o nel RIN di altri Stati Membri. 11

12 Macchine Strada-rotaia E stata ammessa la possibilità che le macchine strada rotaia possano operare come locomotive da manovra. Questo in quanto esiste già uno standard internazionale che ne prevede l utilizzo come locomotive da manovra (UNI EN ed UNI EN unicamente per i requisiti inerenti alla funzione di Shunting ). Le macchine strada-rotaia possono operare come locomotive da manovra nell ambito delle località di servizio se conformi ai requisiti specificati nell appendice F. Al pari delle locomotive da manovra anche le macchine strada-rotaia sono soggette a registrazione nel RIN dopo l ottenimento dell autorizzazione di messa in servizio. 12

13 Requisiti minimi di sicurezza e piano di adeguamento locomotive esistenti I principali requisiti minimi di sicurezza riguardano: I dispositivi per la sicurezza dei movimenti di manovra. Le condizioni di visibilità. Le locomotive di tipo B comprese quelle già iscritte nel RIN devono risultare conformi ai suddetti requisiti di sicurezza entro un periodo di 3 anni dall entrata in vigore del decreto (30 gennaio 2018). Per le locomotive di tipo B già registrate nel RIN è stato consegnato un piano di adeguamento (il decreto prevedeva la consegna entro 6 mesi dall entrata in vigore del decreto - 30 luglio 2015). La registrazione delle locomotive non presenti nei piani di adeguamento consegnati è stata sospesa nel RIN. Per le locomotive non registrate il piano di adeguamento deve essere presentato contestualmente alla richiesta di autorizzazione e deve prevedere la conclusione entro il 30 gennaio

14 Requisiti tecnici ed analisi dei rischi Lo standard tecnico definisce: a) i requisiti tecnici delle locomotive di tipo A (standard a regime); b) i requisiti minimi di sicurezza delle locomotive di tipo B prive di AMIS (tipologia ad esaurimento entro un periodo di 10 anni); c) i requisiti cui devono essere rese conformi le locomotive già registrate nel RIN. Il GAP fra quanto previsto al punto a) rispetto a quanto previsto ai punti b) e c) è coperto da un analisi di rischio che ciascuna IF dovrà effettuare prima della messa in servizio delle locomotive in ciascuna località di servizio. Per le locomotive già registrate nel RIN l analisi dei rischi doveva essere fatta entro sei mesi dall entrata in vigore del decreto (30 luglio 2015) 14

15 Dispositivi minimi per la sicurezza dei movimenti di manovra ( 11.1) Misura della velocità e visualizzazione all agente di condotta; Controllo della velocità massima dei movimenti di manovra a 30 km/h con conseguente taglio trazione e azionamento della frenatura d emergenza in caso di superamento; Controllo della presenza dell agente di condotta alla perdita della condizione di rotabile fermo (controllo atto partenza); Registrazione degli eventi e dei parametri relativi alla condotta ed ai movimenti di manovra; Collegamento radio terra bordo (effettuato tramite dispositivi mobili o fissi). 15

16 Dispositivi e requisiti minimi per la sicurezza dei movimenti di manovra Controllo della Vigilanza dell agente di condotta Condizioni di visibilità( 13.6) 16

17 Ruolo del progettista Lo standard tecnico non assicura di per sé il controllo di tutti i rischi connessi all attività di manovra L impresa e il gestore debbono collaborare per stabilire eventuali azioni mitigative aggiuntive connesse all utilizzo del mezzo nel contesto specifico, sulla base delle condizioni di utilizzo stabilite dal progettista e verificate dall organismo di valutazione. Il progettista deve valutare attraverso la propria analisi di rischio eventuali requisiti aggiuntivi da applicare al veicolo, in relazione alle specifiche caratteristiche del veicolo stesso 17

18 Norme transitorie ( 19) Locomotiva di tipo A 6 anni di periodo transitorio per contratti in corso e progetti in avanzato stato di sviluppo o preesistenti. Locomotive di tipo B di 1^ autorizzazione 3 anni per visibilità e SSB; 10 anni per possibilità di richiesta AMIS come tipo B. Locomotive già iscritte nel RIN 6 mesi per presentazione piano adeguamento e analisi dei rischi; 3 anni per visibilità e SSB. 18

19 Locomotive già registrate nel RIN Locomotive GIA REGISTRATE NEL RIN all atto dell entrata in vigore del decreto: si richiede adeguamento per quanto riguarda condizioni di visibilità e installazione del sottosistema di bordo ( e 11) entro tre anni (30 gennaio 2018); Non si ridiscutono gli altri requisiti della locomotiva (almeno di incompatibilità con i sistemi di sicurezza installati); Piano di adeguamento ai requisiti di cui al primo alinea entro 6 mesi dall entrata in vigore del decreto (30 luglio 2015); l adeguamento agli altri requisiti dello standard è richiesto in caso di rinnovo e ristrutturazione. 19

20 Locomotive non registrate nel RIN LOCOMOTIVE NON REGISTRATE NEL RIN: deve essere presentata una richiesta di AMIS; l AMIS può essere rilasciata in forma temporanea in pendenza della conformità ai requisiti relativi a visibilità e SSB ( e 11) ed eventuali altri requisiti; nel caso di non conformità ai requisiti di cui ai e 11 deve essere presentato un piano di adeguamento contemporaneamente alla richiesta di AMIS. Quanto sopra per equità di trattamento con le locomotive già registrate nel RIN. 20

21 Transitorio al periodo di adeguamento Nelle more dell adeguamento le locomotive potranno fare servizio alle seguenti condizioni: Inserimento in un piano di adeguamento con scadenze definite; presenza di un altro agente con l obbligo di verificare il rispetto della velocità massima ammessa per i movimenti di manovra (non superiore a 30 km/h) e di arrestare e immobilizzare il convoglio, in caso di mancata vigilanza dell agente di condotta; rispetto delle condizioni mitigative individuate: derivanti dall AMIS; derivanti dall analisi del rischio impianto per impianto; mitigazioni di natura procedurale per mancanza visibilità nel periodo transitorio ( ). 21

22 Analisi del rischio impianto per impianto A seguito dell analisi da parte dell IF, nel caso più generale in cui le condizioni mitigative hanno impatto sul GI: le condizioni di utilizzo dovranno essere comunicate formalmente dall IF al GI; il GI ha la responsabilità di emanare le disposizioni per disciplinare l interfaccia tra il proprio personale e quello delle IF; in questo caso le IF dovranno acquisire l evidenza della corretta presa in carico di dette condizioni da parte del GI; condizioni applicative particolari devono essere recepite dalle Imprese Ferroviarie (IF) nelle DPC ed essere oggetto di eventuali disposizioni di esercizio. 22

23 Piani di adeguamento e richieste di AMIS Ad oggi : N 2 IF ed N 1 GI hanno presentato, entro la scadenza prevista (30 luglio 2015), un piano di adeguamento per locomotive da manovra già iscritte nel RIN all atto dell entrata in vigore del decreto 1/2015, per complessive n 259 unità, di cui n. 107 saranno attrezzate con SSC BL3 (questo numero potrebbe essere rivisto a seguito di problematiche tecniche per l attrezzaggio). Alcune domande di AMIS sono state presentate per locomotive di tipo B ed a breve saranno inviate le domande per l aggiornamento delle AMIS delle locomotive di tipo B già registrate nel RIN inserite nei suddetti piani di adeguamento e per una loco di tipo A. Con nota prot /2015 del ANSF ha sospeso dal RIN le locomotive che non sono state comprese nei piani di adeguamento (per un totale di n. 571). ANSF il 10 agosto 2016 ha scritto ai tre operatori che avevano inviato i piani di adeguamento chiedendo lo stato di avanzamento. Dalle risposte pervenute sono emersi dei ritardi rispetto alla pianificazione comunicata al 30 luglio 2015 (in particolare da parte di un operatore), soprattutto per difficoltà nella realizzazione delle soluzioni relative ai Dispositivi minimi per la sicurezza dei movimenti di manovra. 23

24 Grazie per l attenzione Maria Grazia Marzoni Responsabile Settore Standard Tecnici mariagrazia.marzoni@ansf.gov.it Web: 24

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