Concorrenza sleale e proprietà industriale: soluzioni per lavoratori e imprese dal diritto industriale, penale e del lavoro

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1 Concorrenza sleale e proprietà industriale: soluzioni per lavoratori e imprese dal diritto industriale, penale e del lavoro Milano, 17 marzo 2015 Avv. Francesco

2 Limiti al potere di controllo del datore di lavoro sui sistemi informatici in uso al lavoratore Avv. Francesco M. Cosi Avv. Francesco

3 FONTI NORMATIVE Art C.C. L imprenditore è il capo dell impresa e da lui dipendono gerarchicamente i suoi collaboratori. Art II comma C.C. Il lavoratore deve osservare le disposizioni per l esecuzione e per la disciplina del lavoro impartite dal datore di lavoro e dai collaboratori di questo dai quali gerarchicamente dipende. Potere del datore di lavoro di specificare, dirigere e organizzare l attività dei lavoratori. Art C.C. obbligo di fedeltà. Il lavoratore non può trattare affari, per conto proprio o di terzi, in concorrenza con il datore di lavoro e non può divulgare notizie attinenti all organizzazione e ai metodi di produzione dell impresa o farne uso in modo da poter recare ad essa pregiudizio. 3

4 FONTI NORMATIVE Ulteriori poteri del datore di lavoro: CONTROLLARE lo svolgimento della prestazione lavorativa. SANZIONARE gli inadempimenti previsti dagli artt e 2105 C.C. Art C.C. potere sanzionatorio. L inosservanza delle disposizioni contenute negli artt e 2105 C.C. consente al datore di lavoro di applicare sanzioni disciplinari secondo la gravità dell infrazione. 4

5 FONTI NORMATIVE LIMITI AL POTERE DI CONTROLLO Diritti fondamentali della personalità: rispetto della dignità, libertà e riservatezza del lavoratore (artt. 2, 3, 4, 13, 15, 21, 39 e 40 Cost.). STATUTO DEI LAVORATORI (Legge n. 300/70): Art. 2 - controllo tramite guardie giurate. Soltanto per scopi di tutela del patrimonio aziendale e non per vigilare sull adempimento dell attività lavorativa. Art. 3 controllo tramite personale di vigilanza. Il datore di lavoro deve comunicare ai dipendenti i nominativi degli addetti alla sorveglianza e le relative mansioni. 5

6 FONTI NORMATIVE LIMITI AL POTERE DI CONTROLLO Art. 5 accertamenti sanitari. Effettuabili soltanto dal personale ispettivo di Inps e Inail. Art. 6 perquisizioni sulla persona del lavoratore. Vietate a meno che esse non siano indispensabili al fine di tutelare il patrimonio aziendale; devono essere concordate con le RSA. Art. 8 divieto di indagine sulle opinioni. Vietate le indagini sulle opinioni politiche, sindacali e religiose e su qualsiasi fatto non rilevante ai fini della valutazione dell attitudine professionale. 6

7 FONTI NORMATIVE LIMITI AL POTERE DI CONTROLLO Art. 4 CONTROLLO A DISTANZA. Vieta al datore di lavoro di avvalersi, ai fini dell esercizio del potere di controllo, di sistemi di controllo a distanza (impianti audiovisivi e altre apparecchiature). GIUSTIFICATO esigenze organizzative, produttive o inerenti alla sicurezza del lavoro, in funzione delle quali l eventuale coinvolgimento, nell ambito della sorveglianza, delle prestazioni di lavoro diviene una conseguenza meramente accidentale (c.d. controllo preter-intenzionale). l installazione è subordinata al previo accordo con tutte le RSA (ovvero RSU); in mancanza di tale accordo, il datore di lavoro può rivolgersi al Servizio Ispettivo della Direzione Territoriale del Lavoro che decide determinando le modalità di uso degli impianti. 7

8 FONTI NORMATIVE LIMITI AL POTERE DI CONTROLLO Controlli a distanza: una delega ancora inattuata. L art. 1, comma 7, lett. F), della L. 10 dicembre 2014, n. 183 (Jobs Act) stabilisce la revisione della disciplina sui controlli a distanza sugli impianti e sugli strumenti di lavoro, tenendo conto dell evoluzione tecnologica e contemperando le esigenze produttive ed organizzative dell impresa con la tutela della dignità e riservatezza del lavoratore. Superamento dell art. 4 dello Statuto dei Lavoratori. Consentire al datore di lavoro di esercitare unilateralmente i controlli, pur in assenza di accordi sindacali o di provvedimenti autorizzativi. La delega non risulta esercitata dal Legislatore dei primi decreti attuativi. 8

9 FONTI NORMATIVE LIMITI AL POTERE DI CONTROLLO LA NORMATIVA A TUTELA DELLA PRIVACY (D.lgs. n. 196/03) Stabilisce i principi cui deve ispirarsi ogni trattamento di dati personali e regola i presupposti di liceità del trattamento da parte dei soggetti pubblici e privati: A. Informativa (art. 13 d.lgs n. 196/03). B. Consenso (art. 23 d.lgs. n. 196/03). C. Autorizzazione dell Autorità Garante per i dati sensibili. I dati personali devono essere trattati in modo lecito e secondo correttezza, nel rispetto dei principi di trasparenza, necessità, proporzionalità e non eccedenza. sanzioni amministrative e/o penali (d.lgs. n. 196/03 e art. 38 S.L.) e inutilizzabilità dei dati raccolti. 9

10 CONTROLLO SUI SISTEMI INFORMATICI APPLICABILITÀ dell art. 4 dello Statuto dei Lavoratori all utilizzo di sistemi informatici in grado di realizzare un controllo (Pret. Milano Cass. 4375/10 e App. Milano ). INAPPLICABILITÀ del divieto posto dall art. 4 Statuto dei Lavoratori ai casi di controllo a scopo difensivo, volti, cioè, a rilevare qualsiasi condotta illecita dei lavoratori diretta a ledere il patrimonio aziendale, a condizione che le stesse condotte illecite non riguardino, né direttamente né indirettamente, l attività lavorativa. (Cass. 4746/ /13; 5371/12; 2722/12; 20722/10; 15892/07). rimangono soggette al Codice Privacy. 10

11 CONTROLLO SUI SISTEMI INFORMATICI I controlli difensivi sarebbero giustificati: A) dalla necessità di contrastare impieghi abusivi: download di materiale infetto; accesso ad informazioni aziendali riservate per trarne profitto. B) Dalla necessità di impedire la commissione di illeciti: illeciti di natura penale: movimenti di denaro aziendale a fini corruttivi; illeciti di natura civile: operazioni su aree delicate del sistema aziendale arrecando danni a terzi. 11

12 CONTROLLO SUI SISTEMI INFORMATICI Per determinare se il controllo difensivo rientri nell ambito di applicazione dell art. 4 S.L. occorre distinguere: A) Abusi che esulano dal rapporto di lavoro: sottrazione indebita di beni aziendali (Cass /10 sottrazione di denaro da parte di una cassiera); uso illegittimo degli strumenti aziendali (Cass. 4746/02 telefonate ingiustificate). B) Corretta esecuzione della prestazione lavorativa: interruzioni non autorizzate del lavoro (Cass. 4375/10); violazione di regole comportamentali inerenti alla prestazione (Cass /07). 12

13 CONTROLLO SUI SISTEMI INFORMATICI A) Controlli difensivi preventivi Potrebbero non rientrare nell ambito di applicazione dell art. 4 S.L. se: 1. mirati su aree e contesti aziendali particolari e non indiscriminati; 2. giustificati dall esigenza di proteggere beni aziendali particolarmente esposti alla possibilità di usi abusivi; 3. svolti secondo i principi di correttezza e trasparenza; 4. esercitati soltanto per verificare condotte non conformi alle regole aziendali; 5. realizzati su beni aziendali senza che da essi possano desumersi, in via indiretta, informazioni sullo svolgimento dell attività lavorativa. 13

14 CONTROLLO SUI SISTEMI INFORMATICI B) Controlli difensivi successivi Non rientrano nell ambito di applicazione dell art. 4 S.L. Sospetto: 1.grave: basato su indizi rilevanti, seri e attendibili; 2.preciso: riferito a una articolazione dell azienda o a un insieme determinato di lavoratori e riguardante fatti specifici; 3.concordante: frutto della compresenza di indizi gravi e precisi. 14

15 CONTROLLO SUI SISTEMI INFORMATICI LIMITI Controlli difensivi non possono annullare ogni forma di tutela della dignità e della riservatezza del lavoratore (garanzie della Costituzione e del Codice della Privacy). Quella difensiva deve rimanere una modalità di sorveglianza ammissibile solo nei limiti e con le procedure dell art. 4 S.L. (Cass / /12 e 4375/10). I programmi informatici che consentono il monitoraggio di posta elettronica e degli accessi internet sono necessariamente apparecchiature di controllo perché consentono al datore di lavoro di controllare a distanza in via continuativa, durante la prestazione, l attività lavorativa e se la stessa sia svolta in termini di diligenza e di corretto adempimento (App. Milano n. 668). 15

16 CONTROLLO SUI SISTEMI INFORMATICI Linee Guida del Garante del (Delibera n. 13 del 2007). hanno stabilito che l utilizzo della posta elettronica e di internet debbano essere qualificate come trattamento dei dati personali. Recepisce le indicazioni del Data Protection Working Party (DPWP Opinion n. 8/2001). Il Garante prescrive l adozione di un Disciplinare interno ovvero di una policy che contenga tutte le indicazioni in merito al corretto utilizzo degli strumenti informatici aziendali e alla possibilità e alle modalità in cui tali strumenti vengano sottoposti a controllo. Condizione di legittimità del controllo effettuato e di esercizio del potere disciplinare. (orientamento giurisprudenziale di legittimità e di merito più recente). 16

17 CONTROLLO SUI SISTEMI INFORMATICI Principi generali in tema di protezione e trattamento dei dati: principio di necessità: il datore di lavoro deve prevenire l uso anomalo e abusivo degli strumenti, mediante l adozione di idonee misure organizzative e tecnologiche; principio di correttezza: il datore di lavoro deve rendere note ai lavoratori le caratteristiche essenziali dei trattamenti; principio di liceità: il datore di lavoro è tenuto ad adempiere a tutti gli obblighi imposti dalla normativa a tutela dei dati personali; principi di pertinenza e di non eccedenza: il datore di lavoro deve esercitare il proprio potere di controllo in modo graduale e proporzionato in relazione alle specifiche esigenze aziendali. Il Garante sollecita il datore di lavoro ad agire dapprima in funzione preventiva e solo successivamente viene ammesso e ritenuto legittimo il controllo di carattere repressivo. 17

18 INTERNET E RETI INFORMATICHE Il controllo consiste nella rilevazione dei dati di navigazione internet del dipendente e nell incrocio di tali dati con la lettura in chiaro delle caratteristiche dei siti visitati. 1) Inesistenza di un controllo potenziale. La semplice dotazione di un pc collegato a intranet e/o a internet non rientra nell ambito di applicazione dell art. 4 dello Statuto nel limite in cui le apparecchiature siano utilizzate nel rispetto del fine per il quale sono state concepite (la realizzazione di un collegamento telematico con la rete aziendale e/o con quella esterna). 18

19 INTERNET E RETI INFORMATICHE 2) Controlli difensivi. L unico accesso ai log di navigazione in internet ammesso per finalità di controllo senza il preventivo accordo sindacale è quello a scopo difensivo (Cass. 4746/02; Trib. Milano e Trib. Torino ). Il fine difensivo riguarda spesso il corretto utilizzo della rete interna aziendale anche ai fini di sicurezza contro accessi abusivi, configurabili come reato ex art. 615-ter c.p. (Cass. 153/07 e 19554/06). 19

20 INTERNET E RETI INFORMATICHE Garante Provv , doc. web n Dipendente di banca che aveva effettuato molti tentativi di accessi notturni al sistema centrale dell Istituto. Sussista un sospetto grave, preciso e concordante circa l esistenza di una condotta antiaziendale. Esista un contesto aziendale nel quale le informazioni siano gestite correttamente. Siano stati informati i dipendenti del possibile monitoraggio. Non venga monitorato il contenuto interno delle informazioni, ma ci si limiti alla verifica dei tracciati esterni. Si proceda al monitoraggio dei dati in chiaro come ultima risorsa. 20

21 INTERNET E RETI INFORMATICHE 3) Condizioni per il tracciamento dei log di navigazione. Il controllo non deve essere continuo e indiscriminato (Garante Provv , doc. web n sistema di filtraggio della navigazione web che registrava tutti gli accessi dei dipendenti e Garante Provv , doc web n ). In presenza di legittime esigenze organizzative e in presenza di garanzie in favore della dignità del lavoratore, il controllo è lecito se rispetta la procedura prevista dall art. 4 S.L. Solo quando il controllo della navigazione è circoscritto a persone e aree su cui vi sono fondati sospetti sulla commissione di abusi o illeciti il controllo può avvenire anche senza il rispetto della procedura prevista dall art. 4 S.L. 21

22 INTERNET E RETI INFORMATICHE Garante Provv , doc. web n Contestazione relativa alla navigazione in siti internet a contenuto religioso, politico e pornografico durante l orario di lavoro con indicazione specifica dei siti visitati. Per la contestazione sarebbe stato sufficiente verificare gli avvenuti accessi a internet e i tempi di connessione senza indagare sui contenuti dei siti visitati. 22

23 POSTA ELETTRONICA Art. 15 Cost. - segretezza della corrispondenza. Art. 616 c.p. per corrispondenza si intende anche quella informatica e telematica. La condotta di chi si limita a prendere cognizione è punibile solo se riguarda corrispondenza chiusa. L aziendale non può essere qualificata come corrispondenza chiusa (Cass. Penale 47096/07; Trib. Milano e Trib. Torino n. 143). Il datore di lavoro deve essere a conoscenza della password di accesso al computer aziendale e ai software utilizzati al fine di garantire l accesso ai dati e ai sistemi in caso di assenza o impedimento del dipendente (Punto 10 del Disciplinare Tecnico in materia di misure minime di sicurezza, Allegato B al d.lgs. 196/03). 23

24 POSTA ELETTRONICA LIMITI Documento di lavoro riguardante la vigilanza sulle comunicazioni elettroniche del Gruppo dei Garanti Europei del Il controllo è invasivo in quanto esiste un aspettativa di segretezza della corrispondenza in capo al lavoratore, dovuta al fatto che la circostanza che il mezzo elettronico sia di proprietà aziendale non esclude la segretezza sia delle comunicazioni sia della corrispondenza. Garante Provv , doc. web n L indirizzo attribuito al singolo lavoratore non garantisce la confidenzialità dei messaggi inviati e ricevuti tramite lo stesso, poiché l account ad esso riferibile può essere eccezionalmente nella disponibilità di accesso da parte del datore di lavoro qualora ciò si renda necessario per improrogabili esigenze aziendali. 24

25 PERSONAL COMPUTER Quali controlli sono considerati controlli difensivi: l accertamento del corretto uso del pc (Trib. Perugia, ); il controllo effettuato a posteriori sull utilizzo del sistema operativo aziendale (App. L Aquila, ). Il controllo difensivo sul pc esula dall art. 8 S.L.: il controllo non era diretto a indagare sui dati sensibili del lavoratore (Trib. Perugia, ); il controllo non presuppone una volontà diretta all acquisizione di informazioni precluse al datore di lavoro (Trib. Milano, ). 25

26 PERSONAL COMPUTER Garante Provv , doc. web n Dipendente convocato, alla presenza del suo superiore, del responsabile del personale e di quello informatico, per accedere al pc portatile in dotazione: sono state trovate cartelle personali musica e personale che contenevano files musicali e immagini pornografiche. Sarebbe stato sufficiente arrestarsi alla denominazione delle cartelle e accertarne l estensione anomala (Garante Provv , doc. web n ). Garante Provv , doc. web n Verifica, durante le operazioni di backup, dalla quale è emersa un attività in palese concorrenza. Il datore di lavoro non può controllare il contenuto del computer del dipendente senza averlo preventivamente informato (violazione del rispetto della libertà e dignità). 26

27 PERSONAL COMPUTER Trib. Ferrara n Il controllo effettuato sul computer aziendale in uso al dipendente, teso a verificare l eventuale compimento di condotte illecite, svolte in maniera del tutto occasionale e dopo il sostanziale disinteresse del datore di lavoro in ordine all adozione di misure tali da assicurarne il corretto impiego ILLEGITTIMO poiché tale comportamento integra la fattispecie di trattamento dei dati personali del lavoratore effettuato all infuori dei canoni di lealtà, correttezza e non per scopi determinati, espliciti e legittimi. 27

28 Avv. Francesco M. Cosi Piazzetta Guastalla, Milano fm.cosi@studiolegalecosi.it 28

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