La Carta per l inclusione sociale nel Mezzogiorno
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- Basilio Orlandi
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1 La Carta per l inclusione sociale nel Mezzogiorno di Silvia Spattini 1. Carta per l inclusione: estensione al Mezzogiorno della Carta acquisiti sperimentale Tra le misure riservate al Mezzogiorno, il Governo ha previsto un intervento volto a contrastare la povertà assoluta, poiché i dati disponibili evidenziano una particolare incidenza del fenomeno nelle regioni meridionali 1. Con queste finalità è stata estesa a tutto il Mezzogiorno la sperimentazione della Carta acquisti di cui all articolo 60 del decretolegge 9 febbraio 2012, n. 5, precedentemente riservata ad alcuni comuni 2 con popolazione superiore a abitanti, individuati in: Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Venezia, Verona. Con tale misura - indicata soltanto nella rubrica dell articolo 3 come Carta per l inclusione - il Governo afferma di dare avvio ad un 1 La nota del Consiglio dei Ministri Il Mezzogiorno al lavoro. Misure urgenti per l occupazione giovanile e contro la povertà nel Mezzogiorno indica che il 12% dei meridionali è in permanente condizione di grave deprivazione e che al Sud un cittadino su tre della popolazione ha sperimentato forme di grave deprivazione in uno degli ultimi due anni, contro uno cittadino su cinque nell intero paese (Sud incluso). 2 Si tratta della «Carta acquisti sperimentale» per il 2013, come definita dall articolo 60 del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, da distinguere dalla «Carta acquisti ordinaria» di cui all articolo 81, comma 32, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112.
2 280 Silvia Spattini programma denominato «Promozione dell inclusione sociale» (articolo 3, comma 2). Invero, non si trovano altre specifiche su tale programma, è tuttavia interessante notare che in una versione del decreto legge circolata il giorno prima della approvazione, si facesse invece riferimento a un «Reddito di inclusione attiva». Probabilmente si è scelto di non utilizzare tale espressione perché troppo vicina ad altre, quali il «reddito minimo garantito» o il «reddito di cittadinanza» rispetto ai quali si erano formulate ipotesi di introduzione nel 2012 prima della Riforma Fornero, ma che vennero abbandonate sia perché non godevano di particolare consenso, sia perché troppo dispendiose in un momento in cui la priorità era il risanamento dei conti pubblici 3. Prudentemente, il Governo ha scelto di estendere una misura già esistente - benché in realtà la disciplina specifica sia entrata in vigore soltanto nel maggio 2013 e quindi sia ancora in avvio di attuazione - volta all inclusione sociale e alla prevenzione della povertà. L estensione della sperimentazione di questa Carta acquisti è attuata secondo la disciplina definita dal Decreto Interministeriale 10 gennaio 2013, in applicazione dell articolo 60 del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, tuttavia con riferimento agli ambiti territoriali di competenza le Regioni interessate hanno facoltà di determinare ulteriori requisiti, d intesa con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e il Ministero dell economia e delle finanze (articolo 3, comma 4). Spetta, invece, ai Comuni definire le modalità di presentazione della domanda per accedere al beneficio, nonché le graduatoria dei richiedenti per l assegnazione della Carta acquisti sperimentale. 2. La Carta acquisiti sperimentale: condizioni e requisiti La Carta acquisti sperimentale è destinata a nuclei familiari in condizioni economiche e lavorative di estremo disagio e in cui sia presente un componente minore. Il richiedente deve essere un cittadino italiano, comunitario o straniero in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, residente nel Comune in cui si presenta la domanda da almeno un anno. 3 Sia consentito rinviare sul punto a S. Spattini, Il nuovo assetto degli ammortizzatori sociali dopo la legge 28 giugno 2012, n. 92, Giuffrè, Milano, 2012,
3 La Carta per l inclusione sociale nel Mezzogiorno 281 I requisiti economici del nucleo familiare prevedono che l ISEE 4 non sia superiore a euro; in caso di abitazione di proprietà, il valore ai fini ICI (ora IMU) deve essere inferiore a euro; il patrimonio mobiliare - conti correnti, etc. - deve essere inferiore a euro; eventuali autoveicoli non devono essere stati immatricolati nei 12 mesi antecedenti la richiesta e comunque non devono essere superiori a cc di cilindrata, i motoveicoli non devono avere cilindrata superiore a 250 cc se immatricolati nei tre anni antecedenti la richiesta. Il nucleo familiare deve essere in condizioni di estremo disagio lavorativo, consistente nella disoccupazione di tutti i membri adulti e con almeno un componente per il quale sia cessato un rapporto di lavoro dipendente nei 36 mesi precedenti; oppure, in alternativa, i membri adulti devono essere privi di lavoro e almeno un componente con un lavoro subordinato o impiegato con tipologie contrattuali flessibili, con redditi da lavoro complessivamente dal nucleo familiare inferiori a euro nei sei mesi precedenti. Per il godimento della Carta acquisti da parte del nucleo familiare, sono inoltre stabiliti criteri di precedenza all accesso, quali: disagio abitativo; nucleo familiare costituito esclusivamente da genitore solo e figli minorenni; nucleo familiare con tre o più figli minorenni ovvero con due figli e in attesa del terzo figlio; nucleo familiare con uno o più figli minorenni con disabilità. Il beneficio mensile è calcolato sulla base della numerosità del nucleo familiare, consistente in 231 euro in caso di due componenti e fino a 404 euro per 5 o più membri del nucleo familiare. L erogazione avviene bimestralmente. L attuazione della Carta acquisti sperimentale non si esaurisce nella concessione di un beneficio alle famiglie in condizioni di povertà estrema, ma essa prevede la realizzazione di progetti personalizzati di presa in carico del nucleo familiare beneficiario finalizzato al superamento della condizione di povertà, al reinserimento lavorativo e all inclusione sociale, realizzati dai Comuni con risorse proprie. Tuttavia, la presa in carico non riguarda tutti i nuclei beneficiari, ma soltanto una parte (almeno metà e non oltre i due terzi) di essi, le famiglie escluse costituiscono il campione di controllo della sperimentazione, 4 Indicatore della Situazione Economica Equivalente, di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109.
4 282 Silvia Spattini consentendo una valutazione basata su un metodo contro-fattuale che permette di misurare l efficacia dell intervento sulla base del confronto dei risultati raggiunti con la situazione che si sarebbe verificata in assenza dei progetti personalizzati. È inoltre prevista una condizionalità del progetto, per cui la partecipazione è subordinata alla sottoscrizione dello stesso. In particolare, si richiede ai componenti del nucleo familiare beneficiario l impegno a svolgere specifiche attività previste nel progetto tra le quali: frequenza a incontri con i competenti servizi del Comune; ricerca attiva di lavoro; adesione a progetti di formazione o inclusione lavorativa; frequenza e impegno scolastico; prevenzione e cura volti alla tutela della salute. In caso di comportamenti non conformi, è prevista la decadenza dal beneficio. 3. Le risorse per l estensione della sperimentazione della Carta acquisiti L estensione della sperimentazione della Carta acquisti a tutto il Mezzogiorno è finanziata con 167 milioni di euro, 100 milioni di euro per l anno 2014 e di 67 milioni di euro per l anno Le risorse per l attuazione di questa misura derivano da risorse già destinate al Mezzogiorno, in particolare dalla riprogrammazione delle risorse del Fondo di rotazione di cui alla legge 16 aprile 1987, n. 183, già destinate ai Programmi operativi 2007/2013 e alla rimodulazione delle risorse del medesimo Fondo di rotazione, già destinate agli interventi del Piano di Azione Coesione, ai sensi dell articolo 23, comma 4, della legge 12 novembre 2011, n. 183, previo consenso, per quanto occorra, della Commissione europea 5. Poiché l intervento viene attuato con riferimento agli ambiti territoriali, le Regioni interessate dalla misura devono comunicare - entro trenta giorni dall entrata in vigore del provvedimento - al Ministero del lavoro e delle 5 Tecnicamente, le risorse di cui al comma 2 dell articolo 3 del provvedimento sono versate dal Ministero dell economia e delle finanze all entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate al Fondo di cui all articolo 81, comma 29, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, destinato al soddisfacimento, in via prioritaria, di esigenze di natura alimentare e successivamente anche energetiche e sanitarie dei cittadini meno abbienti.
5 La Carta per l inclusione sociale nel Mezzogiorno 283 politiche sociali l articolazione degli ambiti territoriali di competenza (articolo 3, comma 3). Le risorse disponibili sono ripartite tra tali ambiti territoriali, con provvedimento del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, d intesa con il Ministero dell economia e delle finanze e il Ministro per la coesione territoriale, in maniera che ai residenti di ciascun ambito territoriale destinatario della sperimentazione, siano attribuiti contributi per un valore complessivo di risorse proporzionale alla stima della popolazione in condizione di maggior bisogno residente in ciascun ambito. Le Regioni interessate possono inoltre mettere a disposizione ulteriori risorse per finanziare la misura, con l obiettivo di ampliare il numero di potenziali beneficiari della sperimentazione (articolo 3, comma 5) 4. L attuazione della estensione della Carta acquisti nel Mezzogiorno L aspetto più critico della misura sembra rappresentata dalla tempistica della realizzazione. Viene specificato (articolo 4, comma 4) che l operatività delle misure decorre dalla data di perfezionamento della riprogrammazione delle risorse, e a tal fine, infatti, viene richiesto alle Amministrazioni titolari dei programmi operativi interessati di modificare i programmi, sulla base della vigente normativa comunitaria, entro trenta giorni dalla data di pubblicazione del presente decreto. Non sarà, poi, breve il tempo che i Comuni impiegheranno per organizzare l attuazione della misura, con riferimento sia agli aspetti più burocratico-amministrativi relativi per esempio alla definizione delle modalità di presentazione delle domande o di redazione delle graduatorie, sia all organizzazione degli previsti progetti personalizzati di presa in carico del nucleo familiare. Occorrerà inoltre pensare alle difficoltà che potranno incontrare le amministrazioni locali più piccole, che necessiteranno di un supporto per la realizzazione dell intervento. Ma, oltre a tutto questo, nella versione definitiva del decreto legge le risorse destinate alla Carta per l inclusione sono relative al 2014 e al 2015, chiarendo che la misura non potrà che realizzarsi a decorrere dal 2014, anche se difficilmente, date le tempistiche, difficilmente sarebbe potuta essere in attuazione prima.
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