LA CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI REGOLAMENTO N. 1357/2014 E CONFRONTO CON L ADR 2017
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1 LA CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI PERICOLOSI AI SENSI DEL REGOLAMENTO N. 1357/2014 E CONFRONTO CON L ADR 2017 Dott. Angelo FIORDI Responsabile e coordinatore della Divisione Gestione Chemicalse Regolamento REACH di ITER TECH S.r.l. Soc. Unipersonale Padova, 22 Giugno 2017
2 NUOVI CRITERI PER L ATTRIBUZIONE DELLE CARATTERISTICHE DI PERICOLO
3 HP7
4 HP7 CANCEROGENO DEFINIZIONE: rifiuto che causa il cancro o ne aumenta l'incidenza. È cancerogena una sostanza o una miscela di sostanze che causa il cancro o ne aumenta l'incidenza. Le sostanze che hanno causato l insorgenza di tumori benigni o maligni nel corso di studi sperimentali correttamente eseguiti su animali sono anche considerate cancerogene presunte o sospette per l'uomo, a meno che non sia chiaramente dimostrato che il meccanismo della formazione del tumore non è rilevante per l uomo. 4
5 Categoria 1 - Sostanze cancerogene per l'uomo accertate o presunte La classificazione di una sostanza come cancerogena di categoria 1 avviene sulla base di dati epidemiologici e/o di dati ottenuti con sperimentazioni su animali. Categoria 1A: categoria 1 A può avvenire ove ne siano noti effetti cancerogeni per l uomo sulla base di studi sull uomo Categoria 1B: per le sostanze di cui si presumono effetti cancerogeni per l uomo, prevalentemente sulla base di studi su animali Carc.1Ae1B H350:Può provocare ilcancro(carc. 1e2 R45,R49) 5
6 Categoria 2- Sostanze di cui si sospettano effetti cancerogeni per l'uomo. La classificazione di una sostanza nella categoria 2 si basa sui risultati di studi sull uomo e/o su animali non sufficientemente convincenti per giustificare la classificazione della sostanza nelle categorie 1A o 1B, tenendo conto della forza probante dei dati e di altre considerazioni. Carc.2 H351:Sospettato diprovocare ilcancro(carc.3,r40) 6
7 Il rifiuto che contiene una sostanza classificata con uno dei seguenti codici diclasse e categoria dipericolo e codicidiindicazione dipericolo e superao raggiunge uno dei limiti di concentrazione che figurano nella tabella 6 è classificato come rifiuto pericoloso di tipo HP7. Se il rifiuto contiene più di una sostanza classificata come cancerogena, la concentrazione di una singola sostanza deve essere superiore o pari al limite di concentrazione affinché il rifiuto sia classificato come rifiuto pericoloso di tipo HP 7. Non si applica il metodo della sommatoria! 7
8 Tabella 6 Regolamento n. 1357/14 Vs. ADR Regolamento 1357/2014 HP7 - CANCEROGENO Classe e Indicazio categoria di ni di pericolo pericolo Il rifiuto è pericoloso Classificazione ADR Carc. 1A H350 se Conc. 0,1 % NO ADR Carc. 1B H350 se Conc. 0,1 % NO ADR Carc. Cat. 2 H351 se Conc. 1 % NO ADR Stessi limiti del CLP e della vecchia normativa sui rifiuti (D.Lgs. 152/2006) 8
9 ALCUNE ECCEZIONI Ci sono, però, alcune sostanze cancerogene con classificazione armonizzata (presenti nell Allegato VI del Regolamento n. 1272/ CLP) che si trovano nell ADR come rubriche individuali e che appartengono alla classe 6.1. Es.: UN 1710 TRICLOROETILENE, 6.1, III UN 1897 TETRACLOROETILENE, 6.1, III Oltre all amianto che appartiene alla classe 9 ADR 9
10 ALCUNE ECCEZIONI UN Denominazione Etichette 1897 TETRACLOROETILENE (classe 6.1, III) CAS Nome Indicazioni di pericolo Pittogrammi GHS08 GHS Tetracloroetilene H351 H411 (Carc.. 2) (Aquatic Chronic 2) 10
11 Allegato VII del CLP Classificazione secondo la direttiva 67/548/CEE Classificazione secondo il CLP Classe e categoria di pericolo Indicazione di pericolo Carc. Cat. 1; R45 Carc. 1A H350 Carc. Cat. 2; R45 Carc. 1B H350 Carc. Cat. 1; R49 Carc. 1A H350i Carc. Cat. 2; R49 Carc. 1B H350i Carc. Cat. 3; R40 Carc. 2 H351 11
12 Metodi di prova L attribuzione ad un rifiuto della caratteristica di pericolo HP7 viene effettuata sulla base: dell individuazione delle sostanze classificate come cancerogene presenti nel rifiuto e della loro classificazione; del confronto con le concentrazioni limite previste nell allegato III del Regolamento n. 1357/2014 per le specifiche indicazioni di pericolo. Quando ciò non è possibile, un rifiuto che contiene sostanze classificate come cancerogene dovrebbe essere sottoposto ad appropriati test per verificarne le proprietà cancerogene. Per quanto riguarda i metodi di prova da utilizzare per determinare le caratteristiche di pericolosità dei rifiuti il Regolamento n. 1357/2014 fa riferimento ai metodi descritti nel Regolamento n. 440/2008 e in altre pertinenti note del CEN oppure in altri metodi di prova e linee guida riconosciuti a livello internazionale. 12
13 Esempi di rifiuti HP * Olio combustibile e carburante diesel Al rifiuto costituito da carburante diesel per autotrazione (classificato armonizzato CAS come Canc. 2 H351) viene attribuita la caratteristica di pericolo HP7 Nota La maggior parte dei gasoli per autotrazione, oltre ad essere cancerogeni, hanno la seguente classificazione: Flam.Liquid3:H226(HP3) Asp.Tox.1:H304-STOTRep.Exp.2:H373(HP5) SkinIrrit. 2:H315(HP4) AcuteTox4:H332(HP6) Aquatic Chronic 2: H411(HP 14) 13
14 HP8
15 HP8 CORROSIVO DEFINIZIONE: rifiuto la cui applicazione può provocare corrosione cutanea. Per corrosione della pelle s'intende la produzione di lesioni irreversibili della pelle, quali una necrosi visibile attraverso l epidermide e nel derma, a seguito dell applicazione di una sostanza di prova per una durata massima di quattro ore. Gli effetti tipici della corrosione sono ulcere, sanguinamento, croste sanguinolente e, al termine di un periodo di osservazione di 14 giorni, depigmentazione cutanea dovuta all effetto sbiancante, chiazze di alopecia e cicatrici. Per valutare le lesioni dubbie può essere necessario ricorrere a un esame istopatologico. 15
16 Corrosivi per la pelle, categorie 1A, 1B, 1C: H314: Provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari(c, R34, R35) Il rifiuto che contiene una o più sostanze classificate come Skin Corr. 1A, 1Bo1C(H314)elasommadelleloroconcentrazionièpariosuperiorea 5% è classificato come rifiuto pericoloso di tipo HP8. Il valore soglia di cui tenere conto in sede di valutazione riguardo ai codici1a,1be1c(h314)è1,0%. 16
17 Regolamento n. 1357/14 Vs. ADR HP8 - CORROSIVO Regolamento 1357/2014 Classe e categoria di pericolo Indicazioni di pericolo Il rifiuto è pericoloso Valori soglia Classificazione ADR Skin Corr. 1A, 1B, 1C H314 ΣConc. 5 % 1,0% Classe 8 (Gruppo di imballaggio I, II, III) 17
18 ALCUNE ECCEZIONI UN Denominazione Etichette 2802 CLORURO DI RAME (classe 8, III) CAS Nome Indicazioni di pericolo Cloruro di rame H302 H400 H410 Pittogrammi GHS07 GHS09 18
19 Allegato VII del CLP Classificazione secondo la direttiva 67/548/CEE Classificazione secondo il CLP Classe e categoria di Indicazione di pericolo pericolo C; R34 Skin Corr. 1B H314 C; R35 Skin Corr. 1A H314 Skin Corr. 1A / Skin Corr. 1B H314: Provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari 19
20 Allineamento con il CLP: INCOMPLETO! Manca la corrosione per i metalli(prevista nell ADR): Una sostanza o miscela corrosiva per i metalli è una sostanza o miscela che, per azione chimica, può attaccare o distruggere i metalli. H290: Può essere corrosivo per i metalli 20
21 Rispetto al documento DRAFT, è sparito il riferimento al ph estremo Il ph NON è considerato un criterio obbligatorio nella classificazione dei rifiuti, anche se può essere utilizzato come indicatore della corrosione. 21
22 Criteri CLP: SOSTANZE 22
23 Criteri CLP: MISCELE 23
24 ph ESTREMI Linee guida nazionali L Istituto Superiore di Sanità ha emanato nel 2008 il parere n AMPP/IA.12 in base al quale si ritiene che la procedura per la corretta attribuzione della caratteristica di pericolo H8 debba avvenire in prima istanza attraverso la misura del ph. Questo significa che il ph estremo prevale sia sul risultato derivante dal metodo di calcolo basato sui limiti generici e sia rispetto all applicazione di eventuali limiti specifici. Qualora il ph risultasse inferiore a 2 o maggiore di 11,5, è facoltà del produttore del rifiuto decidere se effettuare il test per la riserva alcalina/acida e successivamente il test di corrosione in vitro per confutare la classificazione derivante dalla sola misura del ph. 24
25 ph ESTREMI Preparati (Rifiuti) caratterizzati da ph estremo (ph < 2 o ph > 11,5) Parere ISS n 2423 AMPP/IA.12 del 16/05/2008 e succ. parere n 202 del 19/01/2012(validità anche per irritanti) PREPARATI CORROSIVI- Position paper della Commissione europea Ai fini della classificazione di un preparato con ph estremo (11,5 <ph <2) la Commissione Europea, il 18 settembre 2007, si è espressa in questi termini: "II ph estremo prevale non solo rispetto al risultato derivante dal metodo di calcolo basato sui limiti percentuali generici assegnati alle categorie di pericolo delle sostanze costituenti il preparato, ma anche rispetto ai limiti specifici eventualmente assegnati alle singole sostanze. Quindi, anche se il limite specifico porterebbe ad una classificazione meno severa, se il ph è 2 oppure 11,5 comunque si classifica C R35, a meno che non si decida di confutare questa classificazione con la determinazione della riserva acida/alcalina, al/a quale deve poi seguire il test invitro". 25
26 Esempi di rifiuti HP * Acido solforico Si deve classificare un rifiuto costituito da una soluzione acquosa di acido solforico al 10% in peso. L acido solforico (CAS ) ha la seguente classificazione armonizzata: Skin Corr. 1A H314 L acido solforico possiede anche dei limiti specifici: SkinCorr.1A;H314:C 15%-SkinIrrit.2;H315:5% C<15%-EyeIrrit.2; H319:5% C<15% Nel Regolamento n. 1357/2014 NON ci sono riferimenti all uso dei limiti specifici, per cui il rifiuto è classificato HP 8 (se non si trattasse di un rifiuto ma di una miscela classificata secondo il CLP, avremmo una classificazione come irritante per gliocchieperlapelle). La classificazione del rifiuto ai sensi dell ADR è la seguente: UN 1832 RIFIUTO ACIDO SOLFORICO RESIDUO, 8, II(E) 26
27 Esempi di rifiuti HP8 Si deve classificare un rifiuto costituito da una soluzione acquosa di acido cloridrico al18%,dicuisihalaschedadeidatidisicurezza. L acido cloridrico in soluzione acquosa (EC , Index X) è classificato come H314(Skin Corr. 1B), oltre che H335(STOT SE 3). Tale sostanza possiede anche dei limiti specifici: SkinCorr. 1B-H314:C 25% SkinIrrit. 2-H315:10% C<25% EyeIrrit. 2-H319:10% C<25% STOTSE3-H335:C 10% 27
28 Secondo i criteri del CLP, l acido cloridrico in soluzione acquosa al 18% DEVE essere classificato come H315, H319 e H335: irritante per tutte le vie di esposizione. Secondo la normativa sui rifiuti (Regolamento n. 1357/2014), invece, contenendo una o più sostanze corrosive classificate come H314 in concentrazione totale 5%, al rifiuto si deve attribuire la caratteristica di pericolo HP8. Questo poiché nel Regolamento n. 1357/2014 NON ci sono riferimenti all uso dei limiti specifici. In questo caso i criteri previsti dalla normativa sui rifiuti risultano essere più restrittivi di quelli previsti dal CLP. 28
29 Per quanto concerne la classificazione relativa al trasporto su strada di merci pericolose, si deve considerare il fatto che il ADR edizione 2017 riporta quanto segue: Le materie, soluzioni e miscele che non sono classificate come corrosive per la pelle o per i metalli di categoria 1 secondo il Regolamento (CE) N 1272/2008, possono essere considerate come non appartenenti alla classe 8. Pertanto si può effettuare una classificazione giuridicamente e tecnicamente corretta che non prevede l attribuzione di un numero ONU al rifiuto costituito da una soluzione acquosa di acido cloridrico al 18% (poiché ai sensi del CLP è classificato come irritante), oppure classificare in maniera cautelativa il rifiuto sotto la rubrica UN 1789 gruppo di imballaggio III. 29
30 HP9
31 HP9 Infettivo Non sono indicati, nella normativa sulla classificazione delle sostanze pericolose, criteri specifici per classificare le materie infettive. CLASSE 6.2 ADR Numeri ONU: 2814/2900(categoria A), 3291(categoria B) * rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni * rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni 31
32 I rifiuti medicali o i rifiuti ospedalieri contenenti materie infettanti della categoria A sono assegnati ai N ONU 2814 o 2900, secondo il caso. I rifiuti medicali o i rifiuti ospedalieri contenenti materie infettanti della categoria B sono assegnati al N ONU NOTA: I rifiuti medicali o ospedalieri assegnati al numero (Rifiuti provenienti da cure mediche o veterinarie e/o da ricerche associate - rifiuti provenienti da maternità, da diagnostica, dal trattamento o dalla prevenzione delle malattie dell uomo - rifiuti la cui raccolta ed eliminazione sono oggetto di prescrizioni particolari per prevenire infezioni) o (Rifiuti provenienti da cure mediche o veterinarie e/o da ricerche associate - rifiuti provenienti dalla ricerca, da diagnostica, dal trattamento o dalla prevenzione delle malattie degli animali- rifiuti la cui raccolta ed eliminazione sono oggetto di prescrizioni particolari per prevenire infezioni) secondo la lista dei rifiuti allegata alla Decisione n 2000/532/CE come modificata, devono essere classificati secondo le disposizioni del presente paragrafo, sulla base della diagnosi medica o veterinaria concernente il paziente o l animale. 32
33 I rifiuti medicali o i rifiuti ospedalieri di cui si sa o si ritiene che presentino una probabilità relativamente bassa di contenere materie infettanti sono assegnati al N ONU Per l assegnazione, si può tenere conto dei cataloghi dei rifiuti stabiliti su scala internazionale, regionale o nazionale. NOTA 2: Nonostante i criteri di classificazione qui sopra indicati, i rifiuti medicali o ospedalieri assegnati al numero (Rifiuti provenienti da cure mediche o veterinarie e/o da ricerche associate - rifiuti provenienti da reparti maternità, da diagnostica, dal trattamento o dalla prevenzione delle malattie dell uomo - rifiuti la cui raccolta ed eliminazione non sono oggetto di prescrizioni particolari per prevenire infezioni) o (Rifiuti provenienti da cure mediche o veterinarie e/o da ricerche associate - rifiuti provenienti dalla ricerca, da diagnostica, dal trattamento o dalla prevenzione delle malattie degli animali - rifiuti la cui raccolta ed eliminazione non sono oggetto di prescrizioni particolari per prevenire infezioni) secondo la lista dei rifiuti allegata alla Decisione n 2000/532/CE come modificata, non sono sottoposti alle disposizioni dell ADR. 33
34 HP10
35 HP10 TOSSICO PER LA RIPRODUZIONE DEFINIZIONE: rifiuto che ha effetti nocivi sulla funzione sessuale e sulla fertilità degli uomini e delle donne adulti, nonché sullo sviluppo della progenie. CATEGORIA 1 - Sostanze di cui è accertata o presunta la tossicità per la riproduzione umana Categoria 1A- Sostanze di cui è accertata la tossicità per la riproduzione umana Categoria 1B- Sostanze di cui è presunta la tossicità per la riproduzione umana Repr. Cat. 1A e 1B H360: Può nuocere alla fertilità o al feto (Repr. Cat. 1 e 2, R60, R61) 35
36 CATEGORIA 2 - Sostanze di cui si sospetta la tossicità per la riproduzione umana. Una sostanza è classificata nella categoria 2 di tossicità per la riproduzione quando esistono dati provenienti da studi sull uomo o su animali, eventualmente confermati da altre informazioni, che lasciano sospettare un suo effetto nocivo sulla funzione sessuale e la fertilità o sullo sviluppo, ma non sono sufficientemente probanti per giustificare la classificazione nella categoria 1. Repr. Cat. 2 H361: Sospettato di nuocere alla fertilità o al feto (Repr. Cat. 3; R62, R63) 36
37 Il rifiuto che contiene una sostanza classificata con uno dei seguenti codici di classe e categoria di pericolo e codici di indicazione di pericolo e supera o raggiunge uno dei limiti di concentrazione figuranti nella tabella 7 è classificato come rifiuto pericoloso di tipo HP 10. Se il rifiuto contiene più di una sostanza classificata come tossica per la riproduzione, la concentrazione di una singola sostanza deve essere superiore o pari al limite di concentrazione affinché il rifiuto sia classificato come rifiuto pericoloso di tipo HP10. Non si applica il metodo della sommatoria! 37
38 Tabella 7 Regolamento n. 1357/14 Vs. ADR HP10 TOSSICO PER LA RIPRODUZIONE Regolamento 1357/2014 Classe e categoria Indicazioni di di pericolo pericolo Il rifiuto è pericoloso Classificazione ADR Repr. 1A H360 se Conc. 0,3 % NO ADR Repr. 1B H360 se Conc. 0,3 % NO ADR Repr. 2 H361 se Conc. 3 % NO ADR Stessi limiti del CLP ma DIVERSIrispetto alla vecchia normativa sui rifiuti (0,5 e 5% -D.Lgs. 152/2006) 38
39 Allegato VII del CLP Classificazione secondo la direttiva 67/548/CEE Classificazione secondo il CLP Classe e categoria di Indicazione di pericolo pericolo Repr. Cat. 1; R60 Repr. 1A H360F Repr. Cat. 2; R60 Repr. 1B H360F Repr. Cat. 1; R61 Repr. 1A H360D Repr. Cat. 2; R61 Repr. 1B H360D Repr. Cat. 3; R62 Repr. 2 H361f Repr. Cat. 3; R63 Repr. 2 H361d 39
40 Metodi di prova L attribuzione ad un rifiuto della caratteristica di pericolo HP10 viene effettuata sulla base dell individuazione delle sostanze classificate come tossiche per la riproduzione presenti nel rifiuto e della loro classificazione e sul confronto con le concentrazioni limite previste nell allegato III del Regolamento n. 1357/2014 per le specifiche indicazioni di pericolo. Quando ciò non è possibile, un rifiuto che contiene sostanze classificate come tossiche per il ciclo riproduttivo dovrebbe essere sottoposto ad appropriati test per verificarne le proprietà pericolose. 40
41 Metodi di prova La classificazione di una sostanza come tossica per la riproduzione si basa su una valutazione della forza probante dell'insieme dei dati. Esistono vari metodi di prova accettati a livello internazionale; essi comprendono metodi per la prove della tossicità per lo sviluppo (per esempio linea guida delle prove OCSE 414 equivalente al metodo B.31 del Regolamento n. 440/2008) e metodi per prove sulla tossicità per una o due generazioni come ad esempio: lineaguidaocse415; linea guida OCSE 416 (corrispondente al metodo B.35 del Regolamento n. 440/2008). 41
42 Esempi di rifiuti HP * Altrifondieresiduidireazione Un rifiuto contiene tracce (circa lo 0,4% in peso) di N,N-dimetilformammide (CAS che è soggetta a classificazione armonizzata: Repr. 1B H360D Acute Tox. 4 H332 Acute Tox. 4 H312 Eye Irrit. 2 H319 Secondo la vecchia normativa, tale rifiuto sarebbe stato classificato come NON pericoloso (il limite previsto per H10 come R61 era pari allo 0,5%). Con i nuovi limiti (0,3%) previsti dal Regolamento n. 1357/2014 (uguali a quelli del CLP), il rifiuto è classificato come PERICOLOSO (HP10). 42
43 Esempi di rifiuti HP10 Si deve classificare un rifiuto costituito da acque di lavaggio contenenti acido borico (CER * - soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri) in concentrazione pariacircail2%inpeso. L acido borico è soggetto a classificazione armonizzata come tossico per la riproduzione di categoria 1B (H360) con dei limiti specifici di concentrazione (Repr. 1B;H360FD:C 5,5%). Il Regolamento n. 1357/2014 non considera i limiti specifici di concentrazione. Trattandosi di un rifiuto, si deve applicare il Regolamento n. 1357/2014 che prevede un limite generico per H360 pari allo 0,3%: il rifiuto si classifica HP10. Il rifiuto non è classificato pericoloso ai fini del trasporto su strada di merci pericolose. 43
44 HP11
45 HP11 MUTAGENO DEFINIZIONE: rifiuto che può causare una mutazione, ossia una variazione permanente della quantità o della struttura del materiale genetico di una cellula. CATEGORIA 1 - Sostanze di cui è accertata la capacità di causare mutazioni ereditarie o da considerare come capaci di causare mutazioni ereditarie nelle cellule germinali umane. Sostanze di cui è accertata la capacità di causare mutazioni ereditarie nelle cellule germinali umane. Categoria 1A: Sostanze da considerare come capaci di causare mutazioni ereditarie nelle cellule germinali umane 45
46 Categoria 1B: classificazione basata su risultati positivi di test in vivo di mutagenicità su cellule germinali di mammiferi, o risultati positivi di test in vivo di mutagenicità su cellule somatiche di mammiferi, associati a dati che dimostrano che la sostanza può causare mutazioni nelle cellule germinali, o risultati positivi di test che dimostrano effetti mutageni in cellule germinali umane, ma non la trasmissione delle mutazioni alla progenie. Muta.1Ae1B H340:Può provocare alterazionigenetiche(muta. Cat.2;R46) CATEGORIA 2: Sostanze che destano preoccupazione per il fatto che potrebbero causare mutazioni ereditarie nelle cellule germinali umane Muta. 2 H341: Sospettato di provocare alterazioni genetiche(muta. Cat. 3; R68) 46
47 Il rifiuto che contiene una sostanza classificata con uno dei seguenti codici di classe e categoria di pericolo e codici di indicazione di pericolo e supera o raggiunge uno dei limiti di concentrazione figuranti nella tabella 8 è classificato come rifiuto pericoloso di tipo HP 11. Se il rifiuto contiene più di una sostanza classificata come mutagena, la concentrazione di una singola sostanza deve essere superiore o pari al limite di concentrazione affinché il rifiuto sia classificato come rifiuto pericoloso di tipo HP11. Non si applica il metodo della sommatoria! 47
48 Tabella 8 Regolamento n. 1357/14 Vs. ADR HP11 - MUTAGENO Regolamento 1357/2014 Classe e categoria Indicazioni di Il rifiuto è pericoloso di pericolo pericolo se Conc. 0,1 % Muta. 1A H340 Classificazione ADR NO ADR Muta. 1B H340 se Conc. 0,1 % NO ADR Muta. 2 H341 se Conc. 1 % NO ADR Stessi limiti del CLP e della vecchia normativa sui rifiuti (D.Lgs. 152/2006) 48
49 Allegato VII del CLP Classificazione secondo la direttiva 67/548/CEE Classificazione secondo il CLP Classe e categoria di pericolo Indicazione di pericolo Muta. Cat. 2; R46 Muta. 1B H340 Muta. Cat. 3; R68 Muta. 2 H341 49
50 Metodi di prova L attribuzione ad un rifiuto della caratteristica di pericolo HP11 viene effettuata sulla base dell individuazione delle sostanze classificate come mutagene presenti nel rifiuto e della loro classificazione e sul confronto con le concentrazioni limite previste nell allegato III del Regolamento n. 1357/2014 per le specifiche indicazioni di pericolo. Quando ciò non è possibile, un rifiuto che contiene sostanze classificate come mutagene dovrebbe essere sottoposto ad appropriati test per verificarne le proprietà pericolose. 50
51 Metodi di prova La classificazione delle sostanze in funzione dei loro effetti ereditari sulle cellule germinali umane si basa su prove eseguite e debitamente convalidate, di preferenza conformi al Regolamento n. 440/2008; la valutazione dei risultati delle prove si basa sul giudizio di esperti e la classificazione tiene conto del peso rispettivo di tutti i dati disponibili. Ad esempio, prove in vitro di mutagenicità: prova di aberrazione cromosomica in vivo nel midollo osseo di mammiferi (metodo B.11 del Regolamento n. 440/2008, ripreso dal metodo OECD TG 475); test in vitro di mutazione genetica cellulare di mammiferi (metodo B.17 del Regolamento n. 440/2008, ripreso dal metodo OECD TG 476). 51
52 Esempi di rifiuti HP11 Si deve classificare un rifiuto costituito da una soluzione acquosa contenente fenolo(cas ) in concentrazione pari a circa il 2% in peso. Il fenolo compare nell Allegato VI al CLP ovvero è una sostanza a classificazione armonizzata caratterizzata dalle seguenti classi, categorie e indicazioni di pericolo: Muta. 2 H341 AcuteTox.3 H331 AcuteTox.3 H311 AcuteTox.3 H301 STOTRE2 H373 Skin Corr. 1B H314 52
53 La classificazione armonizzata prevede anche dei limiti specifici di concentrazione (Skin Corr. 1B; H314: C 3 % - Skin Irrit. 2; H315: 1 % C < 3 % - Eye Irrit. 2; H319: 1 % C < 3 %) che però non vengono presi in considerazione dal Regolamento n. 1357/2014. Il fenolo è presente nel rifiuto in concentrazione inferiore ai limiti previsti per la tossicità acuta(h331, H311 e H301) e per la caratteristica di pericolo HP5(H373). Lo stesso discorso vale per l attribuzione della caratteristica di pericolo HP8 (limite del 5%) legata all indicazione di pericolo H314 mentre, poiché il fenolo è presente in concentrazione superiore all 1%, il rifiuto si classifica come HP4. Il limite di concentrazione previsto per l attribuzione della caratteristica di pericolo (HP11 mutageno) è pari all 1% relativamente all indicazione di pericolo H341, pertanto il rifiuto si classifica come HP11. Il rifiuto non è classificato pericoloso ai fini del trasporto su strada di merci pericolose. 53
54 HP12
55 HP12 LIBERAZIONE DI GAS A TOSSICITÀ ACUTA DEFINIZIONE: rifiuto che libera gas a tossicità acuta (Acute Tox. 1, 2o3)acontattoconl'acquaoconunacido. Il rifiuto che contiene una sostanza contrassegnata con una delle informazioni supplementari sui pericoli EUH029, EUH031 e EUH032 è classificato come rifiuto pericoloso di tipo HP12 in base ai metodi diprovaoallelineeguida. 55
56 EUH029 - «A contatto con l'acqua libera un gas tossico» Sostanze e miscele che a contatto con acqua o aria umida sprigionano gas classificate per la tossicità acuta (categoria 1, 2 o 3) in quantità potenzialmente pericolose, come il fosfuro di alluminio e il pentasolfuro di fosforo. EUH031 - «A contatto con acidi libera un gas tossico» Sostanze e miscele che reagiscono con acidi sprigionando gas classificati per la tossicità acuta (categoria 3) in quantità pericolose, come l ipoclorito di sodio e il polisolfuro di bario. EUH032 - «A contatto con acidi libera un gas altamente tossico» Sostanze e miscele che reagiscono con acidi sprigionando gas per la tossicità acuta (categorie1o2)inquantitàpericolose,comeisalidiacidocianidricoel azoturodi sodio. 56
57 Regolamento n. 1357/14 Vs. ADR HP 12 - LIBERAZIONE DI GAS A TOSSICITÀ ACUTA Regolamento 1357/2014 Classe e categoria Indicazioni di di pericolo pericolo Il rifiuto è pericoloso Classificazione ADR EUH029 (R29) EUH031 (R31) EUH032 (R32) Risultati sperimentali dei metodi di prova o delle linee guida Possibili classi ADR: 4.2, 4.3, 5.1, 6.1, 8 (*) (*) In associazione ad altre caratteristiche di pericolo 57
58 Esempi di rifiuti HP * Sostanze chimiche di laboratorio contenenti o costituite da sostanze pericolose, comprese le miscele di sostanze chimiche di laboratorio Si deve classificare un rifiuto costituito da una soluzione di ipoclorito di calcio (CAS ) al 12% in peso. La sostanza è soggetta a classificazione armonizzata ed è caratterizzata dalle seguenti classi, categorie e indicazioni di pericolo: Ox. Sol. 2 H272 Acute Tox. 4 H302 Skin Corr. 1B H314 Aquatic Acute 1 H400 e dall indicazione supplementare di pericolo EUH
59 In relazione alla concentrazione dell ipoclorito di calcio nel rifiuto (12%), allo stesso viene attribuita la caratteristica di pericolo HP8 (limite di concentrazione previsto parial5%pericorrosivi dicategoria1bconh314). Poiché il limite di concentrazione adottato dal Regolamento n. 1357/2014 per l indicazione di pericolo H302(tossicità acuta categoria 4 ingestione) è del 25% in peso e l ipoclorito di calcio si trova in concentrazione pari al 12%, il rifiuto non si classifica come HP6. Non effettuando test sul rifiuto, si attribuisce ad esso la caratteristica di pericolo HP2 in base a quanto disposto dal Regolamento n. 1357/2014 (se la presenza di una sostanza indica che il rifiuto è comburente, esso è classificato come rifiuto pericoloso di tipo HP2) in quanto è presente una sostanza classificata come solido comburente di categoria 2(H272). 59
60 L ipoclorito di calcio è classificato come tossico per l ambiente acquatico acuto di categoria 1 con un fattore moltiplicativo M=10; applicando il metodo della somma previsto dall ADR per tale categoria si ha: Acuta 1 x M = 12 x 10 = 120 > 25% dove 12 è la concentrazione percentuale della sostanza classificata come tossica acuta1e10èilfattore moltiplicativo M. Il risultato ottenuto indica che al rifiuto si deve attribuire la caratteristica di pericolo HP14. 60
61 L ipoclorito di calcio è caratterizzato dall indicazione supplementare di pericolo EUH031; per le sostanze caratterizzate da EUH029, EUH031 ed EUH032 si può ricorrere a calcoli teorici/stechiometrici come illustrato anche nella Guidance on the classification and assessment of waste 1st edition Sostanza CAS EUH Equazione Concentrazione limite per il rifiuto (%) Ipoclorito di calcio EUH031 Ca(OCl) 2 + 2H + Cl 2 + Ca 2+ + H 2 O 0,6 Si attribuisce, pertanto, al rifiuto la caratteristica di pericolo HP12. 61
62 HP13
63 HP 13 SENSIBILIZZANTE DEFINIZIONE: rifiuto che contiene una o più sostanze note per essere all'origine di effetti di sensibilizzazione per la pelle o gli organi respiratori. Il rifiuto che contiene una sostanza classificata come sensibilizzante ed è contrassegnato con il codice di indicazione di pericolo H317 o H334, e una singola sostanza è pari o superiore al limite di concentrazione del 10%,èclassificatocomerifiutopericolosoditipoHP13. NON deve essere effettuata la sommatoria! 63
64 Regolamento n. 1357/14 Vs. ADR HP 13 - SENSIBILIZZANTE Regolamento 1357/2014 Classe e categoria Indicazioni di Il rifiuto è di pericolo pericolo pericoloso Classificazione ADR Resp. Sens. 1 H334 se Conc. 10 % NO ADR Skin Sens. 1 H317 se Conc. 10 % NO ADR Limiti diversi (più alti: 10% contro 1%) rispetto alla Direttiva 1999/45/CE D. Lgs. 65/2003 e al CLP 64
65 ALCUNE ECCEZIONI UN Denominazione Etichette 3242 AZODICARBONAMMIDE (Classe 4.1, II) CAS Nome Indicazioni di pericolo Pittogrammi GHS Azodicarbonammide H334 (Resp. Sens. 1) 65
66 Allegato VII del CLP Classificazione secondo la direttiva 67/548/CEE Classificazione secondo il CLP Classe e categoria di pericolo Indicazione di pericolo R42 Resp. Sens. 1 H334 R43 Skin Sens. 1 H317 H334: Può provocare sintomi allergici o asmatici o difficoltà respiratorie se inalato H317: Può provocare una reazione allergica della pelle 66
67 CRITICITÀ I limiti previsti dal Regolamento n. 1357/2014 per i sensibilizzanti (10% in peso) sono più alti (di un fattore 10) rispetto a quelli del CLP: una miscela che secondo il CLP è classificata sensibilizzate, qualora divenga un rifiuto può non essere classificata come rifiuto pericoloso HP13. 67
68 68
69 Esempi di rifiuti HP13 Si devono attribuire le caratteristiche di pericolo ad un rifiuto identificato dal CER * - ossidi metallici contenenti metalli pesanti. Sono state effettuate le analisi chimiche del rifiuto che hanno evidenziato la presenza di nichel (8,5% - analisi aspecifica), che comunque si trova nel rifiuto in forma ossidata in relazione al ciclo produttivo che ha originato il rifiuto. Bisogna, pertanto, stabilire quale ossido di nichel sia classificato come il più pericoloso tra quelli presenti nell Allegato VI del CLP (a classificazione armonizzata) rispettando il principio di precauzione come definito nella Legge 11/08/2014 n
70 Gli ossidi di nichel presenti nell Allegato VI del CLP sono i seguenti: - monossido di nichel(nio) CAS biossido di nichel(nio2) CAS triossido di dinichel(ni2o3) CAS Tutti questi ossidi di nichel sono caratterizzati dalla seguente classificazione: Carc. 1A H350i STOT RE 1 H372 Skin Sens. 1 H317 Aquatic Chronic 4 H413 70
71 Poiché la classificazione degli ossidi di nichel potenzialmente presenti nel rifiuto è la stessa, si considera che il nichel sia presente tutto come biossido di nichel (NiO 2 ) ponendosi così in una condizione conservativa in quanto la conversione della quantità di nichel riscontrata nel rifiuto nell ossido preso in considerazione prevede un fatture moltiplicativo correttivo maggiore rispetto agli altri ossidi: Ni (PM = 58,7) NiO (PM = 74,7 g/mol) fattore di correzione = 74,7 / 58,7 = 1,27 NiO 2 (PM = 90,69 g/mol) fattore di correzione = 90,69 / 58,7 = 1,54 Ni 2 O 3 ((PM = 165,38 g/mol) fattore di correzione = 165,38 / (2 x 58,7) = 1,41 Pertanto la percentuale di biossido di nichel presente nel rifiuto sarà: 8,5 x 1,54 = 13,1% 71
72 Il rifiuto verrà classificato cancerogeno per via della presenza di biossido di nichel in concentrazione percentuale superiore al limite previsto per la caratteristica di pericolo HP7 dal Regolamento n. 1357/2014 per la categoria 1A(0,1%). Lo stesso vale per la caratteristica di pericolo HP5 il cui limite è dell 1% (associato all indicazione di pericolo H372). Il Regolamento n. 1357/2014 prevede come limite di concentrazione percentuale per l indicazione di pericolo H317 (sensibilizzante per la pelle) il valore del 10%; siccome il biossido di nichel si trova nel rifiuto in concentrazione pari circa al 13%, al rifiuto viene attribuita anche la caratteristica di pericolo HP13(sensibilizzante). L indicazione di pericolo H413 (pericoloso per l ambiente acquatico di categoria cronica 4) non viene preso in considerazione per la valutazione dell ecotossicità in quanto non prevista dai criteri ADR. 72
73 HP15
74 HP 15 Rifiuto che non possiede direttamente una delle caratteristiche di pericolo summenzionate ma può manifestarla successivamente Nell allegato III al Regolamento n. 1357/2014 si trova la seguente definizione: HP15: rifiuto che non possiede direttamente una delle caratteristiche di pericolo summenzionate ma può manifestarla successivamente 74
75 Per valutare se un rifiuto deve essere classificato come HP15, il punto di partenza è costituito dalla verifica della presenza in esso di sostanze classificate, ai sensi del CLP, come: pericolo di esplosione di massa in caso d incendio (codice di indicazione di pericolo H205) esplosivo allo stato secco (codice di indicazione di pericolo EUH001) può formare perossidi esplosivi (codice di indicazione di pericolo EUH019) rischio di esplosione per riscaldamento in ambiente confinato (codice di indicazione di pericolo EUH044) Il rifiuto è classificato come HP15 se contiene una delle sostanze di cui sopra, a meno che si presenti sotto una forma tale da non potere in nessun caso manifestare caratteristiche esplosive o potenzialmente esplosive. 75
76 UN Denominazione Etichette 2384 ETERE DI-n-PROPILICO (Classe 3, II) CAS Nome Indicazioni di pericolo Etere diisopropilico H225 H336 EUH019 Pittogrammi GHS02 GHS07 76
77 LE ANALISI DI CARATTERIZZAZIONE DEI RIFIUTI
78 ESEMPIO CER *- altre emulsioni Sulla base dei risultati analitici ottenuti si classifica il rifiuto come: SPECIALE PERICOLOSO con le caratteristiche di pericolo seguenti: HP4 e HP5??? 78
79 ESEMPIO CER * - imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze? 79
80 Sulla base dei risultati analitici ottenuti si classifica il rifiuto come: SPECIALE PERICOLOSO con le caratteristiche di pericolo seguenti: HP3 HP4 HP5 HP10 HP14??? Limiti previsti dal Regolamento n. 1357/2014 HP4 H314 1% (< 5%) (sommatoria) H315 e H319 20% (sommatoria) 80
81 HP5 HP10 H360 0,3% H361 3% HP14 ADR H400, H410, H411 25% (con i fattori M) 81
82 ESEMPIO CER * - Pitture e vernici di scarto, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose Stato fisico: liquido Classificazione ADR: UN 1263, Classe ADR 3, II Osservazioni Certificato di analisi: classificazione della pericolosità del rifiuto basata sulla presenza di determinati solventi (non ci sono altre sostanze pericolose oltre i limiti) quali xilene, toluene ed etilbenzene. Rifiuto classificato come: HP3, HP4, HP5, HP6, HP8, HP13 82
83 Osservazioni Si tratta di solventi organici potenzialmente infiammabili: perché non è stata effettuata la determinazione per punto di infiammabilità (e anche del punto di ebollizione necessario per la corretta classificazione ADR)? 83
84 Classificazione: contributo xilene HP3 in funzione del punto di infiammabilità HP6 (ex nocivo) in funzione della sua concentrazione e di quella dell etilbenzene(h332) HP4 se presente in conc. maggiore o uguale al 20% (insieme ad altri irritanti) 84
85 Classificazione: contributo toluene HP3 in funzione del punto di infiammabilità HP10(sepresenteinconc.maggioreougualeal3%) HP4 se presente in conc. maggiore o uguale al 20% (insieme ad altri irritanti) HP5perH304(soprail10%)eSTOTRE2 85
86 Nuova classificazione: contributo etilbenzene HP3 in funzione del punto di infiammabilità HP6 (ex nocivo) in funzione della sua concentrazione e di quella dello xilene(h332) 86
87 Dal certificato di analisi: Classificazione: RIFIUTO SPECIALE PERICOLOSO Caratteristiche di pericolo: HP3 HP4 HP5 HP6 HP8 HP13 Da dove vengono le caratteristiche di pericolo seguenti? H6 tossico H8 corrosivo(nophestremo) H13 sensibilizzante Perché manca la H10 derivante dal toluene? 87
88 ESEMPIO CER * - ALTRI SOLVENTI ORGANICI, SOLUZIONI DI LAVAGGIO E ACQUE MADRI" 88
89 89
90 Classificazione basata su presenza di acetato di etile (CAS ), 2- Metil Tetraidrofurano (H225, H302, H315, H318 come da dossier di registrazione ECHA visto che non è presente in Allegato VI del CLP)cheportanoadHP3eHP4. HP10 per la presenza di dimetilformammide sopra lo 0,3% in peso (H360). 90
91
92
Si trasmette in allegato, per le delegazioni, il documento D033542/02 - Annex.
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