Acque: inquinamento, scarichi e limiti tabellari

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1 Corso di formazione Capacity building Ambiente & Diritto: conoscere le regole per informare, monitorare e segnalare Acque: inquinamento, scarichi e limiti tabellari Sergio Cannavò Milano, 11 marzo 2017

2 Definizione di scarico di acque reflue D. Lgs. 152/2006, art. 74 lett. ff) scarico: qualsiasi immissione effettuata esclusivamente tramite un sistema stabile di collettamento che collega senza soluzione di continuità il ciclo di produzione del refluo con il corpo ricettore acque superficiali, sul suolo, nel sottosuolo e in rete fognaria, indipendentemente dalla loro natura inquinante.... È il c.d. scarico diretto: sistema di canalizzazione, non necessariamente costituito da tubazioni, che colleghi in modo duraturo le acque reflue dalla fonte di produzione al corpo recettore senza soluzione di continuità. Sono esclusi il c.d. scarico indiretto (mancanza di continuità, ovvero interruzione del collettamento) e lo scarico occasionale (non stabile).

3 Definizione di acque reflue industriali D. Lgs. 152/2006, art. 74 lett. h) acque reflue industriali: qualsiasi tipo di acque reflue scaricate da edifici od impianti in cui si svolgono attività commerciali o di produzione di beni, diverse dalle acque reflue domestiche e dalle acque meteoriche di dilavamento. Acque reflue domestiche: acque reflue provenienti da insediamenti di tipo residenziale e da servizi e derivanti prevalentemente dal metabolismo umano e da attività domestiche (D. Lgs. 152/2006, art. 74 lett. g)). A qualificare le acque reflue industriali non basta la provenienza da edifici o impianti in cui si svolgono attività commerciali o di produzione di beni, ma occorre che siano diverse da quelle domestiche (al criterio della fonte di provenienza/qualitativo si aggiunge un criterio quantitativo, prevalentemente ).

4 Definizione di acque reflue industriali In giurisprudenza sono state qualificate come acque reflue domestiche quelle provenienti dalle docce e dai servizi igienici di campi da calcetto e da tennis (Cass. Pen., Sez. III, n del 2008); come acque reflue industriali quelle provenienti dalla condensa dei frigoriferi nei quali erano conservati prodotti ittici e di acque di lavaggio dei locali e dei macchinari che recapitavano in tombini collegati alla rete fognaria (Cass. Pen., Sez. III, n del 2009), così come quelle relative ad attività di autolavaggio di veicoli (Cass. Pen., Sez. III, n del 2008), quelle derivanti dal lavaggio di un officina tipo-litografica (Cass. Pen., Sez. III, n del 2002) e quelle provenienti da un bar-pasticceriaristorante (Cass. Pen., Sez. III, n del 2013).

5 Definizione di acque reflue industriali In altre ipotesi (reflui provenienti da imprese dedite esclusivamente alla coltivazione del terreno e/o alla silvicultura, da imprese dedite all attività di allevamento del bestiame, da impianti di acquacoltura e di piscicoltura), nonché nel caso di utilizzazione agronomica (finalizzata all utilizzo delle relative sostanze nutritive ed ammendanti) di effluenti di allevamento, delle acque di vegetazione dei frantoi oleari nonché delle acque provenienti da aziende agricole o da piccole aziende agroalimentari è il legislatore statale (o quello regionale), a certe condizioni, ad assimilare alle acque reflue domestiche, acque che, per provenienza e composizione, ricadrebbero nel concetto di acque reflue industriali.

6 LO SCARICO PENALMENTE RILEVANTE È SOLO QUELLO RELATIVO ALLE ACQUE REFLUE INDUSTRIALI Lo scarico non autorizzato di acque reflue domestiche e di reti fognarie costituisce illecito amministrativo

7 I singoli illeciti penali (ovvero reati) L art. 137 D. Lgs. 152/2006 contiene 14 fattispecie penali. Questa tutela di tipo penale, sempre di natura contravvenzionale, si articola in 4 tipologie di reato: a) Scarico senza autorizzazione, o con autorizzazione sospesa o revocata; b) Superamenti dei valori limite contenuti nelle tabelle degli allegati del D. Lgs. 152/2006 o valori più restrittivi fissati dalle regioni; c) Inosservanza delle prescrizioni contenute nell autorizzazione o di prescrizioni o provvedimenti delle autorità competenti; d) Violazione obblighi di conservazione dati relativi ai controlli in automatico o loro comunicazione o obbligo di consentire l accesso agli insediamenti produttivi agli incaricati.

8 I singoli illeciti penali (ovvero reati) Scarico in assenza di (valida) autorizzazione Punisce sia chi (imprenditore, artigiano o produttore di servizio) apre ex novo uno scarico prima non esistente, sia chi sversa reflui attraverso uno scarico già esistente ad una certa data, in assenza della prescritta autorizzazione (o se questa è sospesa o revocata), se e solo se lo scarico ha ad oggetto reflui industriali. Anche se non espressamente previsto dalla norma la Giurisprudenza ritiene applicabile la sanzione anche in caso di autorizzazione scaduta. Così come la Giurisprudenza ritiene applicabile la norma anche nel caso l autorizzazione esistente venga (successivamente) considerata illegittima, sul piano amministrativo, dal giudice penale (se l illegittimità è conosciuta o conoscibile dal titolare della stessa).

9 I singoli illeciti penali (ovvero reati) Scarico in assenza di (valida) autorizzazione Qualora lo scarico (di acque reflue industriali) senza autorizzazione riguardi sostanze pericolose comprese nelle tabelle 5* e 3/A dell allegato 5 alla parte terza del D. Lgs. 152/2006 la pena è esclusivamente quella dell arresto da 3 mesi a 3 anni. (*): arsenico, cadmio, cromo, mercurio, nichel, piombo, rame, selenio, zinco, fenoli, solventi organici azotati, pesticidi fosforiti, etc.

10 I singoli illeciti penali (ovvero reati) Scarico in violazione dei limiti tabellari Punisce gli autori di scarichi di acque reflue industriali in acque superficiali, in fognatura o sul suolo, così come gli scarichi realizzati dai gestori di acque reflue urbane che convoglino scarichi industriali oltre i valori limite fissati nelle tabelle dell Allegato 5 (parte terza D. Lgs. 152/2006) o i limiti più restrittivi fissati da regioni, province o autorità d ambito competente. La sanzione è penale solo per superamenti dei valori limite riferiti alle sostanze contenute nella tabella 5 dell Allegato 5. In tutti gli altri casi si tratta di semplice illecito amministrativo. Se sono superati anche i limiti fissati per le sostanze contenute nella tabella 3/A dell Allegato 5 la pena è aumentata.

11 I singoli illeciti penali (ovvero reati) Violazione di prescrizioni, provvedimenti, divieti Sono punite: 1. L inottemperanza ad alcune prescrizioni e divieti di legge in capo al gestore del servizio idrico integrato relativi allo smaltimento di rifiuti liquidi (art. 137, comma 7, D. Lgs. 152/2006); 2. L inottemperanza a discipline regionali in tema di acque meteoriche di dilavamento e di prima pioggia (comma 9) o a provvedimenti delle autorità competenti in materia di acque idonee alla vita dei pesci (comma 10); 3. La violazione di divieti di scarico sul suolo, nel sottosuolo e nelle acque sotterranee (comma 11); 4. L inosservanza delle prescrizioni regionali o delle autorità competenti dirette ad assicurare il raggiungimento di obiettivi di qualità delle acque destinate alla vita dei molluschi (comma 12) 5. L inosservanza delle discipline regionali su utilizzazione agronomica di effluenti di allevamento e di acque di vegetazione dei frantoi oleari (comma 14).

12 I singoli illeciti penali (ovvero reati) Violazione obblighi volti a consentire accertamento di illeciti da parte delle autorità di controllo Sono punite: 1. La violazione delle prescrizioni concernenti l installazione e la gestione dei controlli in automatico o l obbligo di conservazione dei relativi risultati (comma 4); 2. L inottemperanza all obbligo di comunicazione in capo al gestore del servizio idrico integrato rispetto al trattamento di rifiuti (comma 7); 3. L impedimento di accesso agli insediamenti produttivi da parte dell autorità di controllo, salvo che il caso costituisca più grave reato* (comma 8). * Art. 452-septies codice penale (Impedimento del controllo). - Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, negando l'accesso, predisponendo ostacoli o mutando artificiosamente lo stato dei luoghi, impedisce, intralcia o elude l'attività di vigilanza e controllo ambientali e di sicurezza e igiene del lavoro, ovvero ne compromette gli esiti, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni.

13 I reati previsti dal codice penale Avvelenamento di acque destinate all alimentazione (art. 439 c.p.) Adulterazione di acque destinate all alimentazione (art. 440 c.p.) Distribuzione di acque avvelenate o adulterate da altri (art. 442 c.p.) Tutti punibili anche nella forma colposa. Pochissime applicazioni in giurisprudenza. Reati contro la salute pubblica, di pericolo astratto, rispetto alle quali occorre provare la effettiva pericolosità della condotta per un numero indeterminato persone ( salute pubblica ), anche in assenza di potenzialità letale. Non basta, ovviamente, il semplice superamento dei valori tabellari.

14 I reati previsti dal codice penale Danneggiamento (art. 635 c.p.) La giurisprudenza ha ritenuto punibili a titolo di danneggiamento aggravato (su cose destinate a pubblico servizio o a pubblica utilità), le condotte di deterioramento delle acque causato da scarichi inquinanti, ad esempio provenienti da depuratori mal o non funzionanti o da impianti di pubblica fognatura o da percolamento di discariche. Il deterioramento delle acque viene ritenuto sussistente nel caso di prolungata inidoneità a servire per la loro funzione di irrigazione ed abbeveraggio degli animali, anche nel caso di reversibilità di tale condizione (Cass. Pen., Sez. IV, n del 2010). Secondo la giurisprudenza concorre con eventuali altri illeciti penali propri della disciplina di settore (ambiente).

15 I delitti contro l ambiente ( ecoreati ) Art. 452-bis codice penale. (Inquinamento ambientale). - È punito con la reclusione da due a sei anni e con la multa da euro a euro chiunque abusivamente cagiona una compromissione o un deterioramento significativi e misurabili: 1) delle acque o dell'aria, o di porzioni estese o significative del suolo o del sottosuolo; 2) di un ecosistema, della biodiversità, anche agraria, della flora o della fauna. Quando l'inquinamento è prodotto in un'area naturale protetta o sottoposta a vincolo paesaggistico, ambientale, storico, artistico, architettonico o archeologico, ovvero in danno di specie animali o vegetali protette, la pena è aumentata.

16 I delitti contro l ambiente ( ecoreati ) Art. 452-quater codice penale (Disastro ambientale). - Fuori dai casi previsti dall'articolo 434, chiunque abusivamente cagiona un disastro ambientale è punito con la reclusione da cinque a quindici anni. Costituiscono disastro ambientale alternativamente: 1) l'alterazione irreversibile dell'equilibrio di un ecosistema; 2) l'alterazione dell'equilibrio di un ecosistema la cui eliminazione risulti particolarmente onerosa e conseguibile solo con provvedimenti eccezionali; 3) l'offesa alla pubblica incolumità in ragione della rilevanza del fatto per l'estensione della compromissione o dei suoi effetti lesivi ovvero per il numero delle persone offese o esposte a pericolo. Quando il disastro è prodotto in un'area naturale protetta o sottoposta a vincolo paesaggistico, ambientale, storico, artistico, architettonico o archeologico, ovvero in danno di specie animali o vegetali protette, la pena è aumentata.

17 GRAZIE!

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