UN GOCCIO DI ROSOLIO. DELLA PARROCCHIA SS. TRINITÀ anno 3 - numero 17 - settembre 2012

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1 PERIODICO DELLA PARROCCHIA SS. TRINITÀ anno 3 - numero 17 - settembre 2012 UN GOCCIO DI ROSOLIO Offri un goccio di rosolio al nostro ospite! L offerta così inusuale, soprattutto alle 10 di mattina, mi lasciò senza parole. I l mio compagno di Messa era stato appena nominato segretario del Cardinale Carlo Maria Martini e così, quella mattina passando da Milano volli andare a fargli visita. Mi ricevette nel salottino dell appartamento Arcivescovile e ci raccontammo le ultime novità ma soprattutto ero curioso di sapere qualcosa sul suo nuovo incarico: ma ecco che, mentre stiamo parlando, la porta si apre e appare alto e ieratico proprio Lui, il nostro Cardinale! Non so se eravamo più imbarazzati noi, che ci sentivamo un po come due bambini sorpresi a rubare la marmellata, o Lui, tant è che dopo un saluto sorpreso, e una breve presentazione, congedandosi, disse al suo segretario: D evo dire che il primo pensiero fu Si vede che è un buon piemontese!. Ma ora, dopo tanti anni passati sotto la sua guida e la sua testimonianza di vita, devo dire che in quell offerta si può riassumere tutto il senso della sua presenza e lo stile del suo servizio pastorale alla diocesi. Il rosolio, infatti, è classificato come un cordiale, qualcosa che sostiene il cuore, è un liquore dolce e antico, nobile, dal profumo soave, che contiene dello spirito che inebria ma non in quantità da far perdere la testa, proprio così è stata la presenza tra noi dell indimenticabile Arcivescovo Cardinal Carlo Maria: nobile, ricco di umanità, cordiale con tutti, forte, dispensatore dello Spirito e della dolcezza della Parola ed è stato capace di diffondere tutto intorno a sé il dolce profumo di Cristo. Ti accompagni sempre il nostro ricordo e la nostra preghiera e tu dal cielo continua ad amare questa umanità e a dispensare per tutti un goccio di rosolio, ne abbiamo tanto bisogno. Don Mario il filo 1

2 CAMMINO DI CATECHESI Per questi prossimi anni, abbiamo pensato una catechesi per tutti gli adulti (dai 18 anni in su) sul tema del Concilio Ecumenico Vaticano II di cui celebriamo i 50 anni dall apertura. Si parla tanto del Concilio e delle sue conseguenze sulla vita della Chiesa e sul mondo intero, ma forse non sono molti quelli che lo conoscono veramente e ne hanno letto i documenti integralmente. In fondo si tratta solamente di 16 documenti di diversa lunghezza e di diversa valenza normativa, ma tutti sono di una facilità di lettura e comprensione, di un ampiezza di vedute e di una impressionante attualità. Molti non li hanno compresi, li hanno strumentalizzati, li hanno dimenticati. Perché non dedicare allora un po di tempo per prendere coscienza del tesoro prezioso che il Concilio ci ha lasciato? Ci vorranno due anni almeno e pesiamo di affrontare ogni documento in 5 incontri così strutturati: - Chiameremo un esperto (soprattutto in comunicazione e quindi comprensibile da tutti) che ci introdurrà alla conoscenza della situazione, dei problemi e delle aspettative pre-concilio. - Breve presentazione delle linee portanti del documento e lettura (insieme ma anche personale) dello stesso. - Incontro con uno o più testimoni cioè con chi oggi vive alla luce di quel documento. - Incontro tra tutti di comunicazione e condivisione. - Celebrazione (in chiesa, durante la messa) della giornata che si riferisce a quel documento. Per dare modo a tutti di poter seguire il cammino gli incontri 1 e 3 saranno trasmessi anche via radio parrocchiale e via internet, registrati su dvd ed eventualmente immessi su You Tube e sul sito della parrocchia Quindi, mentre sarebbe l ideale la partecipazione di persona e in diretta, sarà possibile usufruire anche degli strumenti suddetti. Il secondo incontro si potrà seguire in diretta la lettura del documento oppure leggerlo per conto proprio aiutati anche da un commento scritto che si potrà richiedere. Il quarto incontro sarà una riflessione su quanto ascoltato e vissuto e si raccoglieranno proposte e almeno a questo dovrebbero partecipare tutti. Il quinto incontro sarà la domenica durante la Messa che avrà come tema quello a cui si riferisce quanto abbiamo affrontato nelle settimane precedenti (per esempio la giornata Missionaria, quella dell A.C. o dell Università cattolica o delle comunicazioni sociali o del Seminario...). I primi 4 incontri saranno al mercoledì alle più o meno ogni 15 giorni. Il quinto la domenica alle Tenendo conto delle diverse possibilità di partecipazione, del ritmo degli appuntamenti e dell importanza del tema, spero che tutti possano seguire questo cammino. Sarebbe auspicabile che al termine del cammino di ogni serie di incontri potessero nascere proposte di percorsi di impegno duraturo nel tempo (corsi di arte floreale liturgica, di scrittura delle icone, di approfondimento della Bibbia, di impegno in radio o nel teatro, di pastorale famigliare o di evangelizzazione, gruppi di preghiera e di dialogo interreligioso, approfondimento di linguaggi internet e informatici, scuola di informatica..). In parallelo poi proporremo percorsi filmografici, letture di libri, spettacoli teatrali, pellegrinaggi e gite di approfondimento che possano rendere sempre più comprensibile il tema delle catechesi. Poiché gli incontri sono rivolti a tutti dai 18 anni in su, non ci saranno altri incontri di catechesi per adulti per due anni, fino a quando non si sarà esaurito il tema del Concilio. Inizieremo il cammino con la proposta di partecipare con tutta la Diocesi alla veglia di preghiera presso la Basilica di Sant Ambrogio Giovedì 11 Ottobre alle ore che avrà come scopo quello di pregare all inizio dell Anno della Fede nel 50 anniversario dell apertura del Concilio. Il nostro cammino proseguirà con la proposta di un pellegrinaggio sui luoghi dei Papi del Concilio Sabato 20 Ottobre a Sotto il Monte Giovanni XXIII e Concesio Paolo VI Poi affronteremo il primo documento Sacrosantum Concilium (sulla liturgia) Mercoledì 24 ottobre con Mons. ENRICO VIGANO' della Diocesi di Como ordinato sacerdote nel 1968 è stato nominato Cerimoniere Pontificio il 1 gennaio Dal 20 dicembre 2008 è Capo-ufficio nell'ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice. Oltre a ricoprire l'incarico di Cerimoniere Pontificio, Mons. Viganò è attualmente Camerlengo del Capitolo Vaticano e Membro del Comitato per la Sicurezza dello Stato della Città del Vaticano. Mercoledì 7 novembre Leggeremo insieme la Sacrosantum Concilium il filo 2

3 Mercoledì 14 novembre Intervento di Mons. Marco Navoni, sacerdote ambrosiano dal 1977, canonico del Duomo e della basilica di Sant'Ambrogio, dal 1991 è dottore della Biblioteca Ambrosiana. Insegna storia della liturgia al Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra. Ha pubblicato studi e contributi in particolare sulla storia della Chiesa di Milano e della liturgia ambrosiana. Domenica 18 novembre Celebrazione dell inizio dell Anno Liturgico Ambrosiano Il secondo documento sarà la Costituzione Dogmatica Dei Verbum, sulla parola di Dio, oggetto della nostra riflessione nel periodo di Avvento e per prepararcibene a celebrare nel Natale l incarnazione del Dei Verbum. A chi desiderasse approfondire la storia del Concilio suggeriamo di seguire la conferenza, su You Tube, in 4 puntate, di Mons. Bettazzi znydk4&feature=youtube_gdata_player LA SETTIMANA TIPO Nell intento di organizzare un po i vari impegni e le varie iniziative della parrocchia, abbiamo pensato di proporre una settimana tipo. Lunedì: dedicato alla adorazione, al silenzio e alla preghiera. Dalle alle esposizione del SS. Sacramento e adorazione silenziosa facendo diventare preghiera la celebrazione eucaristica della domenica precedente. Dalle alle adorazione in preparazione della celebrazione della domenica successiva. Soprattutto alla sera si consiglia la partecipazione con la lettura e la meditazione sulle letture della domenica ai responsabili della liturgia, del coro, dei chierichetti, dei lettori e dei ministri dell eucarestia. Durante l adorazione sarà sempre presente un sacerdote a disposizione per la confessioni e per la direzione spirituale. Martedì: giorno dell incontro con la Parola e con i fratelli. Al pomeriggio alle lettura continua della Bibbia guidata da don Giuseppe. Da Ottobre a Maggio, dalle alle visita alle famiglie della Parrocchia da parte di don Giuseppe. Mercoledì: giorno della catechesi Ogni 15 gg. circa alle ore catechesi per tutti dai 18 anni in su, nei mercoledì liberi, incontro dei gruppi, del consiglio Pastorale e del cammino dei fidanzati. Giovedì: giorno dell incontro con la Parola e con i fratelli. Da Ottobre a Maggio, dalle alle visita alle famiglie della Parrocchia da parte del Parroco. Alla sera alle lettura continua della Bibbia guidata da don Mario. Venerdì: giorno della cultura e dello stare insieme. Verrà proposto ancora il Cinecircolo alle per i ragazzi una volta al mese e un Cineforum per adulti sempre una sera al mese alle Tutti i teatri e gli appuntamenti culturali se possibile saranno destinati in questa serata. Le uscite di più giorni per il catechismo e per il cammino dei gruppi si faranno dal venerdì pomeriggio alla domenica. In Bar sarà sempre possibile cenare insieme con la famiglia Sabato: libero Domenica: Giorno del Signore e della comunità Dopo la s. Messa delle in bar sarà possibile e bello pranzare insieme. I giorni del catechismo per i ragazzi dalla 3 elementare fino alla 1 media saranno dal lunedì al giovedì dalle 17 alle per quelli dalla 2 media alla 3 superiore dal mercoledì al venerdì dalle in poi. Potrebbe anche esserci un gruppo di catechismo (anche se di pochi partecipanti), aperto anche ai ragazzi della comunità cinese alla domenica dalle alle Per i ragazzi della I e II elementare si manterranno gli impegni di 5 pomeriggi della domenica dalle alle Per i genitori dei ragazzi battezzati l anno scorso si proporranno alcuni incontri (non più di 3) oltre ai tradizionali (benedizione dei bambini alla Madonna di Lourdes, Festa della vita, Natale o Epifania). Per i ragazzi e i genitori dell Oratorio ogni lunedì nel pomeriggio dalle alle possibilità di un momento di adorazione personale e di confessione; ogni giorno dal martedì al venerdì alle momento di preghiera La porta del Cielo. Al Sabato dalle 17 alle e ogni giorno mezz ora prima della s. Messa possibilità di confessarsi. il filo 3

4 un'impresa come tante... O forse no... La Cooperativa IL BORGO: possibile tale non più breve cammino: il loro ragionare sul Nel 1985 con la costituzione della Cooperativa il Borgo si cosa fare soprattutto in presenza di difficoltà o intoppi, concretizzò la scelta di dare vita ad una realtà aziendale che l'impegno per non attenuare le motivazioni ideali e rispondesse a requisiti e regole a cui devono assoggettarsi l'impegno per la concretezza, come lo è il fare qualcosa per tutte le aziende. offrire occasioni vere di lavoro. Così come ben presente è Con un elemento distintivo però: l'ambizione di essere, pur sempre stata la consapevolezza che i giovani ai quali ci si nella sua ridotta dimensione, protagonista in una logica di rivolge debbano essere non solo destinatari ma loro stessi economia sociale e non di profitto. partecipi di un progetto senza dubbio ambizioso. Nella realtà del laboratorio di legatoria artigianale di Via Oggi siamo nel bel mezzo di una crisi che non è Canonica, 25 si è riusciti a vivere, non senza difficoltà, lo esagerato definire drammatica, in origine dovuta spirito proprio del movimento cooperativo. allo spregiudicato disordine finanziario nel quale Professionalità, correttezza di rapporti verso i lavoratori c'è chi persevera impunito, e che sta riversando costi sociali non meno che verso i clienti, rispetto delle regole, sono e umani sui più deboli e sui meno protetti. La Cooperativa requisiti che devono caratterizzare ogni realtà lavorativa. Il Borgo vive e subisce le stesse difficoltà del mondo In Cooperativa tutto questo è vissuto dentro una cornice economico e produttivo, esattamente come molte altre impegnativa e fondamentale: la qualità delle relazioni tra aziende grandi e piccole: anche sotto questo profilo in le persone dentro la realtà del lavoro e verso l'esterno, che sostanza è un'azienda come tutte. diventa valore aggiunto dell'impresa e che contribuisce a sottolinearne la sua dimensione sociale. Ma al Borgo l'elemento distintivo originario è tuttora presente e centrale nella sua quotidianità. Qualche anno fa su Corriere Lavoro (inserto de Il Ripercorrendo il cammino della Cooperativa infatti, ne esce Corriere della Sera ), si poteva leggere: È un mestiere un dato interessante. Nel tempo, è rimasta una costante il antico, che si tramanda da quasi cinque secoli. E il trionfo modo di porsi di coloro che ne sono stati coinvolti rendendo del computer e della televisione non bastano a farlo Potete sostenere la vostra Cooperativa Legatoria Il BORGO dando del vostro tempo come volontari (qualcuno con un po di conoscenza del PC, in particolare EXCEL, sarebbe molto utile) procurando lavoro: rilegatura di libri, riviste, tesi di laurea; realizzazione di album porta foto, agende personalizzate o altri lavori di cartotecnica facendola conoscere anche attraverso il sito WEB: Prendete direttamente contatto con i responsabili del Laboratorio: Tel ilborgocoop@fastwebnet.it Inventatevi un'occasione per visitare il Laboratorio di legatoria in VIA CANONICA, MILANO il filo 4

5 tramontare. Stiamo parlando della professione del rilegatore di libri: un'attività affascinante, che richiede conoscenze tecniche, abilità manuale, amore per la cultura e, qualche volta anche il tocco dell'artista. In alcuni casi la legatoria diventa infatti una vera e propria arte. Si può senz'altro concordare che nessuna informatizzazione potrà mai far tramontare il libro e quindi nemmeno il mestiere del rilegatore. Tuttavia una attività artigianale come la legatoria è pesantemente condizionata dalle grandi opportunità offerte dalle nuove tecnologie di consultare riviste e leggere libri on-line. Questo ne sta ridimensionando il volume di lavoro e, come non bastasse, a far da freno si aggiunge la riduzione dei fondi messi a disposizione soprattutto delle Biblioteche pubbliche. Il fatto è che, per quanto lo riguarda, Il Borgo non gode di nessuna immunità da queste difficoltà, tutte esterne alle proprie capacità professionali e potenzialità produttive. Non so dire poi se l'identikit riportato corrisponda sempre in tutto e in ogni realtà al rilegatore tipo. Di certo, per la storia del laboratorio di legatoria artigianale del Borg di scigulat, si può aggiungere qualcosa e non per proporre per forza Il Borgo come realtà diversa. Ma per prendere atto di un dato: in chi lavora e collabora al Borgo scatta un qualcosa che lo porta largamente ad identificarsi con questa particolare realtà aziendale. Si è così sviluppato un interessante rapporto intergenerazionale, non scontato, fatto di rispetto, confidenza, capacità di ascolto reciproci. Un atteggiamento di fondo che ha fatto comunità, sorretto da grande speranza circa la possibilità di realizzare le finalità individuate nel laborioso cammino che ha preceduto la costituzione della Cooperativa. tutto questo mi pare, consista nel quotidiano la sostanza del dato distintivo richiamato all'inizio. Questo ha voluto dire riconoscersi nella spirito della lettera del Cardinale Martini Farsi prossimo - che già altre volte è stata ricordata come uno dei riferimenti fondamentali costitutivi del Borgo - e quindi agire per rispondere alle sollecitazioni li contenute, anche con la coscienza di appartenere ad una comunità parrocchiale. 18 Ottobre San Luca evangelista:.è chiamato lo 'scrittore della mansuetudine del Cristo'. Una tradizione lo vuole anche pittore. Anche di questa categoria è patrono, insieme a miniaturisti e rilegatori di libri. Chissà che S. Luca non abbia un occhio di riguardo anche per gli uomini di speranza del Borgo, che si sono sforzati e continuano a farlo, pur con i loro limiti, di essere anche un po' uomini di Fede. Naturalmente, oggi come allora, al Borgo si continua a lavorare sodo ma anche a far affidamento sul sostegno della comunità parrocchiale dalla quale l'idea della Cooperativa ha preso forma; comunità la cui sensibilità è fuori discussione e che come in altre circostanze, siamo certi non mancherà di manifestarsi concretamente. Recentemente sono tornati alla casa del Padre Italo Fioretta e Paolo Marchetti, due figure storiche e determinanti per la vita della Cooperativa. Li ricordiamo innanzitutto come AMICI, pur consapevoli che il loro contributo umano e professionale, oltre ai valori insieme condivisi, rimarranno per sempre di esempio per tutti noi. Gianni Quolibetti Una speranza non semplicemente fondata sull'ottimismo (che non guasta mai anche se, a mio parere, rimane di fondo un atteggiamento passivo), bensì alimentata dalla sensibilità verso i gravi problemi sociali, col pensiero rivolto in particolare ai giovani. Da qui ne è conseguito impegno, determinazione, coinvolgimento personale nella convinzione di poter rendere concretamente possibili gli obiettivi ambiziosi, in cui si crede, posti all'origine. In il filo 5

6 Alla ricerca dello stambecco Mentre a Milano regnava sul l oratorio estivo il gran caldo, nelle settimane dal 7 luglio al 21 luglio alcuni di noi sono andati al campeggio del Gran Paradiso presso Valsavarenche in Valle d Aosta. Alla vacanza in montagna hanno partecipato diverse persone che si sono alternate tra la prima e la seconda settimana. L adesione da parte dei ragazzi non è stata molto numerosa ma come dice il famoso proverbio meglio pochi, ma buoni! La giornata tipo è stata orientata sul gioco per i ragazzi, sempre nel rispetto e seguendo le regole del luogo, alternato ad escursioni in montagna alla scoperta della flora e della fauna locali, caratterizzata da marmotte, camosci e stambecchi (che non tutti purtroppo sono riusciti a vedere). Nella seconda settimana con una parte ristretta del gruppo siamo andati al rifugio Chabod situato a 2750 metri dove abbiamo anche pernottato. Questa escursione è stata molto bella ed emozionante grazie all ottima vista del massicciodel Gran Paradiso, del tramonto e della volta celeste. Personalmente ritengo che sia stata una bella esperienza e la consiglio a chiunque abbia voglia di fare passeggiate, respirare aria buona e vedere un paesaggio completamente diverso dalla cupa Milano. La vacanza è inoltre consigliata a chiunque ama la pancetta e la buona cucina. Per concludere ringrazio TUTTI i compagni di avventura di quest anno e in particolar modo chi mi ha spinto a partecipare in qualità di animatore. Sperando di aver suscitato in ognuno di voi un po di curiosità ma soprattutto il desiderio di vederci il prossimo anno ai piedi del Gran Paradiso! Marta il filo 6

7 老师辛苦了 作者马婵洁 星期五下午, 老师让我跟她一起批改考试的卷子 我们一起批了四十多分钟, 我感觉好累啊! 当老师真辛苦 : 学生下课时, 老师批卷子 ; 上课时, 学生坐着听, 老师在上面讲 ; 吃饭时, 学生们先吃, 老师最后吃 ; 休息时, 学生们下去玩, 老师打扫卫生 可是又有多少人知道老师的辛苦呢? 我也是亲身体验了才知道, 还有一些常常不听话的学生让老师生气, 老师还要让他知道什么是对的, 什么是错的 有人说, 当老师只要拿一本书在上面讲课就好了, 但是, 除了老师, 还有谁真正想过老师们的辛苦? 星期五这一天让我体验了一些与众不同的事 老师们的辛苦 La fatica degli insegnanti Ma Chanjie Venerdì pomeriggio, la mia insegnante mi ha chiesto di aiutarla a correggere alcuni compiti. Ci sono voluti circa quaranta minuti! Che stancata! Essere un insegnante è faticoso. Durante la lezione gli alunni ascoltano mentre la docente spiega; nell intervallo invece lei corregge i compiti. A pranzo prima mangiano gli studenti e poi l insegnante. Dopo pranzo tutti escono a giocare e lei resta in classe a fare le pulizie. Se ci sono degli alunni disubbidienti, l insegnante deve riprenderli e insegnare loro come comportarsi bene. Quante sono le persone che sanno quanta fatica costa essere un insegnante? Io l ho scoperto solo venerdì, quando ho corretto i compiti con la mia. Alcuni pensano che un insegnante deve solo tenere un libro in mano e spiegare la lezione, ma in realtà è molto di più. Oltre agli insegnanti, chi ha mai pensato alla fatica di q u e s t o mestiere? Venerdì ho imparato una nuova cosa: fare l insegnante è p r o p r i o faticoso! Traduzione Lin Hui 林慧 il filo 7

8 VII INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE esperienza che ho vissuto ormai più di tre mesi fa quando ho accompagnato un folto gruppo di parrocchiani alla grande area dell aeroporto di Bresso sia il sabato sera per la Festa delle Testimonianze che domenica mattina per assistere alla Santa Messa Pur non avendo ospitato pellegrini nelle nostre famiglie e non perché erano pochi, ma perché erano in sovrannumero le famiglie che hanno fatto richiesta, come ha sottolineato giustamente Don Mario-, abbiamo vissuto ugualmente in un clima multietnico: oltre a molti membri della Comunità cinese, c erano Don Anicet e un sacerdote cileno!!!! Nei numeri precedenti, Vi avevo aggiornato circa questo momento importante per la nostra Diocesi.. Adesso solo due righe per descrivere la meravigliosa Un organizzazione perfetta ha fatto da cornice a questo meraviglioso evento che ha trasformato Milano in una città delle famiglie come ha dichiarato il Pontefice. Da Milano è stato lanciato a tutto il mondo, un messaggio di speranza. Daniela 第七届世界家庭聚会 6 月 2 日米兰天主教会华人团体的十几个人和圣三堂区的几个意大利教友, 由 Daniela 带领着在 Bresso 机场一起参加了周六晚上的家庭见证 由于语言的困难, 在场的中国人没有听懂多少见证的内容 但与教宗的亲临相聚 与来自世界各地的教友大家身临其境的体会到了, 天主教会真是一个普世性的大家庭 6 月 3 日, 几个意大利人和中国人又从圣三堂出发了 来参加聚会的人更多了, 每个团体只有靠着自己的标记, 才可走在一起 从圣三堂出发的小团队, 看着米兰天主教华人的旗子, 也前后进了聚会的场地 从出发到入场, 从参礼到结束, 这些华人基督徒还有非基督徒, 总是想方设法的和这个小团队聚在一起 他们中大多数是第一次参加教宗的弥撒, 甚是欣喜怡乐 Anche il 3 giugno, diverse persone italiane e cinesi della nostra parrocchia hanno partecipato all Incontro. La folla era così grande che ogni gruppo portava con sé la propria bandierina per rimanere unito. Così è stato per il piccolo gruppo della comunità cinese della Santissima Trinità, tra cui anche alcuni non cristiani, che è riuscito a restare unito per tutta la cerimonia. Per molti di loro questa è stata la prima volta che hanno potuto partecipare alla messa del Papa e ciò li ha resi molto felici. 1 luglio 2012 Sr. Francesca Il 2 giugno, una dozzina di cinesi ed altri membri della parrocchia della Santissima Trinità guidati da Daniela hanno assistito alla Festa delle Testimonianze presso l'aeroporto di Bresso. A causa delle difficoltà linguistiche, la maggioranza dei cinesi non ha compreso parte di esse. Ma la presenza del Papa con i fedeli provenienti da tutto il mondo ha permesso loro di sperimentare la Chiesa Cattolica come una famiglia universale. il filo 8

9 L indimenticabile scuola cinese 难忘的中文学校作者马婵洁今天是 8 月 5 日, 不知不觉中文学校的暑假学习就要结束了 我非常喜欢这个学校, 在这里我交到了许多朋友, 认识了许多同学和老师 我有三位比较特别的好朋友 : 第一位是个乒乓球高手, 她叫胡慧敏 ; 第二位是个天真美丽的女孩, 她叫卢慧杰 ; 第三位是个很可爱, 很调皮的小女孩, 她叫余娅妮 这个学校是个充满欢声笑语的地方, 不仅可以学习, 还可以认识许多朋友, 认识许多关心学生的老师 我非常舍不得这个学校, 因为在这里我时时刻刻都会感到很温暖, 很高兴 并且, 我每天都能学到许多知识 这全都归功于我的老师 徐老师, 一个温柔 体贴的老师 她有时是个百科全书, 有时是个朋友 有一次, 我发烧烧得很高, 是老师送我回家, 并告诉我要多喝水, 多睡觉休息 那一刻, 我感到老师对我的关心, 心中十分温暖 我很想继续在这个学校学习中文, 可是我的家在另外一个城市, 我只有在假期的时候才能来 虽然学习就要结束了, 我要在最后的一个星期里圆满的完成自己的暑假学习, 正如人们常说的要有始有终 中文学校里有我的好朋友, 有和蔼可亲的老师, 这是一个让我难以忘怀的地方 questa scuola perché è piena di allegria, inoltre qui ho trovato tanti amici tra i compagni e gli insegnanti. Tre sono diventati davvero speciali: Hu Hui Min, Lu Hui Jie e Yu Ya Ni. Hu Hui Min è molto brava a ping pong, Lu Hui Jie è dolce e carina, mentre Yu Ya Ni è una bambina tenera e biricchina. Non vorrei mai lasciare questa scuola dove vi è calore umano, gioia, e si possono anche imparare tante cose. Tutto questo per me è stato possibile grazie alla mia insegnante Xu, una maestra dolce e premurosa. E simile ad un enciclopedia ambulante ma si comporta anche da amica. Un giorno ho avuto la febbre molto alta e lei mi ha portata a casa, dicendomi di bere tant acqua e di riposarmi. In quel momento, ho sentito il bene che mi voleva e ho provato tanta gioia. Vorrei tanto rimanere in questa scuola, ma purtroppo abito in un altra città e posso venire qui solo durante le vacanze estive. Si dice tutto ha un inizio e una fine e anche se la scuola sta finendo, vorrei concludere l ultima settimana impegnandomi al massimo. Alla scuola estiva cinese ho trovato molti amici e incontrato una maestra premurosa: questo è un posto che non dimenticherò mai. L indimenticabile scuola cinese Ma Chanjie Oggi, 5 agosto, la scuola estiva cinese sta per finire e non me ne sono nemmeno accorta.mi piace molto il filo 9

10 Terzo incontro annuale dei cattolici cinesi in Europa 第三届欧洲华人聚会 5 月 24 日至 5 月 29 日, 在德国的慕尼黑圣奥狄莲 (St. Ottilien) 本笃会隐修院举办了第三届欧洲华人聚会 由来自米兰的万文娴 陈广义 崔燕惠 唐禧和马秀林, 五个华人也参加了这次聚会, 虽然他们都不是以米兰华人代表身份而来的, 但在聚会中的一些活动和安排, 他们被拖进了代表的角色 的团体的鼓励和安慰 圣言会的万廉 (P. Martin WellingSVD) 神父 德国的中国中心的主席, 是特意从科隆来慕尼黑听这个报告的 在整个聚会中, 本笃会隐修士们, 给与了大家热情的服务和款待 在 25 日下午的来宾讲话中, 一位方济各会的神父称今日的中国教会是地上的盐, 世界的光 ; 她如初期教会一样, 因教难不能住在一起, 而分散在了各地 这位神父是为慕尼黑天主教华人团体服务的 本笃会的总院长 Erzabt Jeremias 在简短的致辞中提到, 修会是需要客人的, 是离不开客人的 圣本笃说过, 如果有一个客人来, 我们要从他求得祝福 他在 1999 年去了中国, 现在鼓励他的会士学习中文, 并将通过隐修生活的见证和福传, 把福音传给中国人 韩大辉主教 万民福音部秘书长, 是这次华人聚会的特邀嘉宾 在致辞中说 : 是圣神使我来到了这里 在座谈会中, 他亲切 深入和幽默的回答了教友们提出的所有问题 在这次聚会中, 他给来自瑞士的一位女士付了洗, 给八位来自不同团体的教友付了坚振 聚会中有来自西班牙 法国 英国 爱尔兰 德国 瑞士和意大利的十一个华人团体向大家做了简单的介绍 各团体的发展经验非常可贵, 那些较早成立的华人团体成了新团体或正在成立 Il terzo incontro annuale dei cattolici cinesi in Europa e si è tenuto dal 24 al 29 maggio, a Monaco di Baviera, Germania (St. Ottilien) presso il monastero benedettino. Da Milano, cinque cinesi- Wan wenxian, Chen Guangyi, Cui Yanhui, Tang Xi e Ma Xiulin hanno partecipato a questo incontro. Nel pomeriggio del 25, un sacerdote francescano incaricato della comunità cattolica cinese di Monaco, ha detto: "La chiesa cinese oggi è sale della terra e luce del mondo perché, come fu per la chiesa primitiva, la persecuzione non le permette di vivere insieme e così si sparge in tutto il mondo." Il Benedettino Jeremias Erzabt ha tenuto un breve discorso sottolineando come il monastero non può rimanere senza ospiti. San Benedetto diceva: Se c'è un ospite, dobbiamo pregare per ottenere da lui la benedizione". Nel 1999 P. Jeremias si è recato in Cina e ora sta incoraggiando i propri confratelli a imparare il cinese perché il Vangelo sia predicato anche attraverso la testimonianza della vita monastica. il filo 10

11 Il vescovo Han Dahui, Segretario generale per l'evangelizzazione dei Popoli, è stato l'ospite speciale dell'incontro. Nel suo discorso ha detto: "È lo Spirito Santo che ha fatto sì che io sia potuto venire". Durante il suo intervento ha risposto a tutte le questioni sollevate dai fedeli con molta cordialità, umorismo e grande sapienza. Il vescovo ha anche battezzato una signora dalla Svizzera e cresimato otto persone. All'incontro hanno partecipato 11 gruppi di cinesi provenienti da Spagna, Francia, Gran Bretagna, Irlanda, Germania, Svizzera e Italia. La condivisione di esperienze fatta da ciascun gruppo ha permesso di esaminare le possibilità di crescita ed è stata di grande incoraggiamento per tutti. Padre Martin Welling SVD, Presidente del Centro Cinese in Germania, è venuto appositamente a Monaco, da Colonia, per ascoltare la relazione. I monaci benedettini hanno accolto e ospitato i partecipanti al convegno con grande cordialità, e tutti si sono sentiti a loro agio. parlando della preghiera. Sr. Francesca La Catechesi del sabato sera 周六教理讲授 世界家庭聚会在米兰结束后,Giuliano 神父在每周六又继续用中文做要理讲授, 这几周分享的主题是祈祷 最近也来了两个非基督徒, 是由圣艾智德 (Sant'Egidio) 团体的成员王巾英介绍来的, 他们逐渐对信仰感兴趣, 开始寻找和阅读最基本的天主教教理 另外新来了一位台湾的教友住在 Paolo Sarpi, 到意大利已 30 多年了, 她体会到周六的聚会是个非常大的帮助, 在怡乐和欣喜中, 她也向别人介绍 6 月 16 日段春生神父也来聆听了, 他正在米兰天主教圣心大学修博士学位 大家每周六晚上聚在米兰华人团体办公室非常温馨 和谐和家庭化 Catechesi del sabato sera Dopo il Settimo incontro mondiale delle famiglie, padre Giuliano ha ripreso la catechesi del sabato sera in lingua cinese Recentemente si sono uniti a noi due non cristiani introdotti dalla signora Wang Jinjing della comunità di Sant'Egidio; essi hanno iniziato gradualmente ad interessarsi alla fede avvicinandosi alla lettura dei testi del catechismo cattolico. Inoltre, si è unita a noi anche una signora di Taiwan che vive nelle vicinanze di Via Paolo Sarpi e abita in Italia da circa 30 anni. Lei ha capito quanto sia di grande aiuto l incontro di sabato per la comprensione del catechismo ed ha iniziato a raccomandarne ad altri la partecipazione. Il 16 giugno ha partecipato all incontro di catechesi anche don Duan, un sacerdote cinese che sta conseguendo il suo dottorato presso l Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Gli incontri che si tengono ogni sabato sera presso la comunità Cinese di Milano hanno sempre un atmosfera molto serena e familiare. Sr. Francesca il filo 11

12 Calendario ottobre GIORNO ORARIO APPUNTAMENTI Lunedì / Adorazione Iniziano tutti i corsi di catechismo Martedì 2 ore Lettura Bibbia Giovedì 4 ore Lettura Bibbia Venerdì 5 ore Incontro genitori scout nuovi Domenica 7 ore Battesimi Lunedì / Adorazione Martedì 9 ore Lettura Bibbia Giovedì 11 ore S. AMBROGIO VEGLIA DI PREGHIERA Sabato 13 Quarta elementare in Duomo con Don Mario Domenica 14 Festa apertura anno Scout Lunedì / Adorazione Martedì 16 ore Lettura Bibbia Giovedì 18 ore Lettura Bibbia Venerdì 19 ore Teatro Label, Questioni di etichetta Sabato 20 ore Pellegrinaggio parrocchiale a Sotto il Monte e Concesio Domenica 21 Festa apertura dell Oratorio Lunedì / Adorazione Martedì 23 ore Lettura Bibbia Mercoledì 24 ore Incontro con Monsignor Enrico Vigano Giovedì 25 ore Lettura Bibbia Venerdì 26 ore Cinecircolo Sabato 27 ore Concerto corale ambrosiana in Chiesattesimi Lunedì / Adorazione Suffragio Mensile Riprende la messa feriale alle ore 9.00 Mercoledì Messa prefestiva il filo 12

13 parrocchiale novembre GIORNO ORARIO APPUNTAMENTI Giovedì 1 Messe con orario festivo Solennità di Tutti Santi Venerdì 2 Messe con orario feriale Commemorazione dei defunti Lunedì / Adorazione Martedì 6 ore Lettura Bibbia Consiglio Pastorale Mercoledì 7 ore Catechismo adulti Giovedì 8 ore Lettura Bibbia Lunedì / Adorazione Martedì 13 ore Lettura Bibbia Mercoledì 14 ore Incontro con Monsignor Marco Navoni Giovedì 15 ore Lettura Bibbia Domenica 18 Prima Domenica di Avvento ore Battesimi Lunedì / Adorazione ore Esercizi spirituali giovani in S. Ambrogio Martedì 20 ore Lettura Bibbia ore Esercizi spirituali giovani in S. Ambrogio Mercoledì 21 ore Esercizi spirituali giovani in S. Ambrogio Giovedì 22 ore Lettura Bibbia Venerdì 23 ore Cinecircolo Lunedì / Adorazione Suffragio Mensile Prima confessione Martedì 27 ore Lettura Bibbia Mercoledì 28 Prima confessione Giovedì 29 ore Lettura Bibbia il filo 13

14 LETTERE DAL RWANDA Cagnolini... 3 AGOSTO 2012: Ciao a tutti amici e conoscenti, Non c è mai limite, sia nel bene che nel male. E, a volte, questi illimiti sono presenti contemporaneamente, come un paradosso. Oggi i miei occhi hanno visto cose tristi, terribili forse Mi trovavo nella periferia di Butare, la città dove abito; in una zona collinare e rocciosa, quasi in campagna, c erano tantissimi cagnolini, almeno una cinquantina, di tutte le dimensioni ed età, ognuno diverso dall altro. I piccoli giocavano, si avvicinavano a me non avresti mai detto che potessero essere così affamati! Avrei voluto dare loro la mia acqua, ma poi avrebbero litigato perché era così poca e loro così tanti Vivono lì, in mezzo a delle baracche, ignorati da tutti, affamati, senz acqua, sporchi - anzi sudici - visibilmente ammalati. La loro casa è una una vecchia baracca dove noi non metteremmo neanche le galline o gli attrezzi da giardino, dove dormono ammassati, per terra. Tutt intorno pattume ed escrementi. Nessuno che dia loro da mangiare o da bere. Muoiono così di fame, di sete e di malattie che ai nostri cani, grazie ai vaccini ed ai farmaci, non torcerebbero neanche un pelo. Ah, scusate, mi sono sbagliata. Non erano cani... Sono persone, uomini, donne, bambini che, nonostante tutto, mi sorridevano. Claudia 11 AGOSTO 2012: Ciao a tutti! Spero stiate bene e vi stiate godendo le meritate vacanze. Sono appena rientrata in camera dopo aver lungamente ammirato il cielo australe stellato, con la via lattea in primo piano, alla ricerca di qualche stella cadente che, però, non ho visto. Che meraviglia poter vedere il cielo stellato senza luci artificiali che lo oscurano... credo che saremmo tutti un po' più felici se lo potessimo fare tutte le sere!vi chiedo scusa per la mail volutamente provocatoria che ho inviato settimana scorsa, se ho urtato la sensibilità di qualcuno mi dispiace. Ho voluto scrivere così perché è la prima cosa che mi è venuta in mente... voleva essere una provocazione verso di me innanzitutto. Quelle persone che vi ho descritto così sono i più poveri dei poveri del Rwanda. Sono persone appartenenti alla terza etnia del paese (oltre ai Tutsi - i famosi Watussi - e gli Hutu) che è l'etnia dei pigmei, chiamati Twa. Diciamo che sono un po' paragonabili (prendetemi con le pinze...) all'etnia Rom, soprattutto per le condizioni di emarginazione e di degrado in cui vivono. Tradizionalmente questa etnia viveva nelle foreste e si dedicava alla caccia e alla produzione di vasellame, mentre gli Hutu erano agricoltori e i Tutsi allevatori. Sta di fatto che con l'urbanizzarsi del Rwanda, i Twa hanno perso le loro condizioni originarie di vita e ora il filo 14

15 vivono ai margini della società, chiedendo l'elemosina, producendo vasellame e, in certi casi, rubando. Purtroppo c'è un alto tasso di alcolismo, quindi, spesso, quando si regala loro del cibo o dei vestiti per i bambini, gli uomini li vendono per comprarsi la birra. Io sono andata a trovarli nel quartiere in periferia di Butare dove abitano, accompagnata da Padre Laurent, sacerdote che da qualche anno ha iniziato un progetto per aiutarli e, soprattutto, aiutarli ad autoaiutarsi. Loro vivono nelle peggiori condizioni igieniche pensabili, senza acqua (la città è in collina e l'acqua è a valle, distante dei km), in delle "case" senza porte né finestre, dove vivono diverse famiglie insieme (tipo 20 persone in 20 metri quadri...). Non hanno materassi né coperte. Dormono sulla nuda terra. Queste case le hanno perché P.Laurent gliele ha costruite. Figuratevi che non avevano neanche i bagni. Ora Maezinha (la fondatrice della comunità dove sto io), glieli ha fatti costruire. I bambini non hanno vestiti, non parliamo di mutandine o di pannolini che proprio non sono neanche presi in considerazione, vi lascio immaginare... Padre Laurent li aiuta anche insegnando loro a coltivare la terra (attività che non era contemplata nella loro cultura originaria), cosa che però riesce difficile perché molti non concepiscono l'idea di lavorare tutti i giorni. Purtroppo la cosa più difficile è farli uscire dalla loro mentalità fatalista, ostacolo più grande al miglioramento della loro condizione di vita, anche perché, paradossalmente (per una occidentale come me), loro non sono affatto infelici!questa è una cosa che mi lascia assolutamente di stucco. Per me, abituata non solo a una vita con il necessario ma anche moooolto superfluo, è inconcepibile pensare di poter essere felice vivendo senza niente davvero. Questa cosa mi interpella profondamente e mi fa pensare che c'è qualcosa che non quadra. Com'è che loro (e non solo loro ma tutti i Rwandesi, per quello che ho potuto vedere), per quanto abbiano poco, sono così felici? Non è il solito discorso del cavolo da buonista ecc. ecc., ma questa cosa un po' mi sconvolge. Qui non ho mai visto nessuno con il "muso", proiettato solo su di sé, che rincorre una meta che, quando raggiunta, lo lascia insoddisfatto come prima. Ovviamente non ho la pretesa di conoscere tutti i rwandesi, come non ho la pretesa di conoscere tutti gli europei, ma ci sono cose che non hanno bisogno di parole per essere comprese. Le senti, punto e basta. E quindi mi guardo, e penso a quante parole inutili, quante cose inutili nella mia vita, che mi tengono lontana dall'essenziale, che poi è l'amore con la A maiuscola (che io chiamo Dio), in tutte le forme in cui si manifesta. Amore che non si può studiare sui libri né conoscere per sentito dire, ma che si deve vivere, sperimentare, sentire sulla pelle, e qui, ne sono sicura, le persone lo vivono e lo sentono. Spero di poterne "approfittare" un po' anch'io... Questo è il motivo fondamentale per cui tutti questi poveri non mi fanno pena né compassione (certo mi impegno, per quanto posso, per poter dare loro condizioni di vita più dignitose, diritto di ogni persona umana), semplicemente perché sono molto più felici di me e di molte persone che conosco e che ho conosciuto. Quindi mi chiedo: chi è veramente più povero? La risposta me la dà Madre Teresa di Calcutta: "Certe volte, i giornalisti mi hanno domandato: «Dal momento che in India esiste una povertà così grande, come le viene in mente, Madre Teresa, di inviare le sue Sorelle in paesi meno bisognosi?» Per questa domanda tengo sempre pronta a fior di labbra una risposta, che è la seguente: «La povertà dell'occidente è molto peggio della povertà materiale dell'india. Per quale ragione dovremmo limitare la nostra opera di apostolato a un paese soltanto, quando anche altri ci chiamano? Ripeto: esistono due tipi di povertà. In India vi sono persone che vivono e muoiono in mezzo alla fame. Lì, anche un pugno di riso è prezioso. Nei paesi dell'occidente non esiste la povertà materiale nel senso che diamo a questa espressione. Non vi è nessuno in quei paesi che muoia di fame. Nessuno arriva a patire una fame del tenore di quella che molti patiscono in India. Ma in Occidente esiste un altro genere di povertà: la povertà spirituale. Questa è molto peggiore. La gente non crede in Dio, non prega. Ci si volta le spalle gli uni agli altri. In Occidente esiste la povertà di persone che non sono soddisfatte di quello che hanno, che non sanno soffrire, che si abbandonano alla disperazione. Questa povertà del cuore è spesso più difficile da soccorrere e da sanare. In Occidente sono più numerosi i focolari domestici infranti, i bambini abbandonati, e il divorzio raggiunge livelli molto più elevati. Mi trovavo in Giappone, e mentre camminavo per una strada di Tokyo, mi avvidi di un uomo ubriaco che giaceva lungo il bordo di quella stessa strada. Parlando a un gruppo di Collaboratori, dissi loro: «Voi siete un paese ricco, ma in una delle vostre strade ho visto un uomo che giaceva per terra ubriaco senza che nessuno si preoccupasse di raccoglierlo, senza che nessuno mostrasse il minimo interesse per lui, senza che nessuno cercasse di riconoscere la sua dignità umana, senza che nessuno cercasse di fargli prendere coscienza della sua condizione di fratello, di figlio di Dio»". Ovviamente potete anche non essere d'accordo con la mia riflessione che non ha la pretesa di essere universale... parla innanzitutto di me e di quello che sento! Chi volesse può guardare il mio album web aggiornato con le foto dei Twa e della distribuzione di alimenti che abbiamo fatto con P.Laurent (con 160 abbiamo dato da mangiare per 1 settimana a 148 persone, cioè 41 famiglie) Vi abbraccio! Con affetto, Claudia il filo 15

16 Oratorio Dal cielo Qualcuno ci guarda (ma non telefona all ASL...) il filo

17 Immagini dei campi estivi Scout il filo 17

18 Vi presentiamo alcuni passi tratti dalle lettere di padre Aldo Marchesini:si parla della sua salute e dei suoi progetti, con la promessa di tornare a ragguagliarti tra qualche mese. Cordiali saluti. Amici di padre Aldo Milano, Il dr Carlo Tarozzi ha arricchito il sito Internet dedicato a padre Aldo: Vi si trovano le sintesi delle lettere di p. Aldo, un suo profilo biografico, i suoi scritti, informazioni sulle adozioni a distanza e sui 4 progetti e altro ancora. Visitatelo! Vale la pena. Quelimane, 5 maggio 2012 C aro Matteo, auguri! Prego per te in occasione della tua prima Comunione. Possa tu ricevere la grazia di comprendere il mistero che vivi in prima persona. Ho saputo dalla nonna che hai deciso di trasformare i regali di prima Comunione in un offerta per i poveri, per l ospedale di Quelimane e per i carcerati. È tutta povera gente che non potrà mai ricambiare. Rallegratene, perché così puoi godere della beatitudine collegata: «Quando fate una cena, invitate poveri, ciechi e storpi, che non potranno ricambiarvi e sarete beati, perché ne riceverete ricompensa dal vostro Padre Celeste». Da parte mia un sentito ringraziamento. Zio Aldo. Chi ha un indirizzo di posta elettronica lo comunichi al numero telefonico oppure a stefano.salioni@fastwebnet.it. Gli invieremo le lettere di padre Aldo via , non più su supporto cartaceo (lento e costoso). Grazie! DALLE LETTERE DI PADRE ALDO Quelimane, 25 aprile 2012 C arissimi, se mi mandaste ancora 3000 euro, potrei pagare gli stipendi di 7 persone finché non saranno assunte dallo Stato. Si tratta di inservienti che lavorano nell ospedale di Quelimane. Invece i 6 che non hanno i requisiti per essere assunti saranno a mio carico per sempre. Ci sono poi gli studenti che avevo cominciato ad aiutare negli anni passati (infermieri e figli di infermieri), di cui ho pagato solo il primo semestre di tasse. Senza contare la pressione degli indigenti, che vengono a mendicare una latta di mais o a chiedere i soldi per tornare a casa. Sono arrivati lunedì i 2 pacchetti da 2 kg con il filo di sutura, quello con gli occhiali, un pacco di ceftriaxone, tamoxifeno e amoxicillina del CFS. I pacchi più grandi sono in dogana e potremo ritirarli a giorni. A Quelimane, 19 maggio 2012 metà aprile sarei dovuto andare per due settimane a Nampula e Nacala per insegnare e operare, ma a causa dei continui rinvii non sono ancora partito. Forse partirò venerdì prossimo. Potete immaginare quante visite ambulatoriali e quante operazioni sono state spostate, per adeguarle ai nuovi orari di viaggio. Tutto invano! Le operazioni si accumulano senza che si possano riprogrammare, perché le pazienti non hanno telefono, né io so dove abitano. Questo stress forse è stato la causa di un potente raffreddore che mi è arrivato senza alcun motivo apparente in meno di tre ore. Un accelerazione da zero fazzoletti a tre per ora, in un pomeriggio. Ieri non ho potuto operare, quindi ho cancellato e rinviato tre persone. Il rinvio del viaggio all ultimo momento (dovevo partire ieri) è stato provvidenziale. Fra una settimana spero di essere di nuovo in forma. Riguardo ai pacchi, se ne sono accumulati più di una ventina, perché gli ispettori della sanità non sono riusciti a mettersi d accordo con quelli della dogana per l apertura, catalogazione, registrazione e ricollocazione (alla rinfusa) delle medicine nei pacchi. Molti pacchi che contenevano medicine varie in disordine hanno richiesto pomeriggi interi nonché dopocena per organizzarne l utilizzazione. Spero di finire questo pomeriggio o al massimo domani, domenica. Dopo questa cronaca, spero che siate più benevoli verso i miei passati silenzi! E ora alcune richieste: almeno sacche di colostomia ad apertura variabile; tubi per drenaggi toracici; kits per drenaggi toracici (recipiente per ricevere il liquido drenato, con i tubi di connessione al tubo di drenaggio che entra nel torace); drenaggi aspirativi tipo protovac a soffietto (se ci fosse un catalogo digitale in modo che io possa scegliere il tipo giusto, avvertitemi!); spongostan (sono spugnette emostatiche da mettere dentro i tessuti operati che sanguinano). Grazie. Un caro saluto. Aldo il filo 18

19 Quelimane, 20 maggio 2012 Mia cara nipote Sara, ho letto con commozione la tua lettera in cui mi dici di aver deciso di trasformare i regali della Cresima in un offerta per i poveri di Quelimane. A nome degli anonimi, viventi in povertà, che entreranno a partecipare della tua gioia per il dono dello Spirito Santo, tu stessa hai aperto loro la porta con la tua rinuncia, ti auguro di ricevere uno spirito di sapienza e di rivelazione per una più profonda conoscenza di Lui (Ef 1, 17b). Le gioie dello Spirito sono incomparabili! Grazie e un abbraccio. Zio Aldo. Quelimane, 29 maggio 2012 C arissimi, oggi è sabato (pomeriggio). Da martedì scorso internet non funziona qui a Quelimane. Vi informo sulle ultime novità, pur sapendo che questa mia vi giungerà in ritardo, quando ormai le novità non saranno più tali. Il tanto programmato viaggio a Nampula e Nacala, è stato definitivamente sospeso mercoledì scorso per mancanza di fondi disponibili. Forse la situazione si sbloccherà alla fine di giugno. Vedremo. Questo viaggio fantasma mi ha fatto cambiare molti appuntamenti. Pensando di partire, avevo rinviato i pazienti da operare. All ultimo momento il viaggio è stato rimandato di una settimana. Ormai le persone erano state cancellate dalla lista e fatte slittare a dopo il mio ritorno. Non potevo più avvisarle. Questi rinvii sono andati avanti per 4 settimane, facendo spostare altre persone. In questo modo ho accumulato molte pazienti in attesa. Una seconda novità è che comincia a Quelimane nel nostro ospedale il corso di laurea in Strumentazione di sala operatoria. Dura tre anni, di cui due residenziali e un terzo nel luogo di origine degli iscritti. Gli alunni sono 35, tutti strumentisti da vari anni. Il più giovane ha 28 anni e il più anziano 52. Io non terrò lezioni. Ho dovuto accettare di essere il direttore del corso di laurea, in quanto persona di fiducia e professionalmente seria, che garantisca il successo a questo primo tentativo di decentramento rispetto alla capitale: prima d ora infatti queste lauree potevano essere conseguite solo a Maputo. È una grande responsabilità, ma l accetto perché non ci sono altri chirurghi stabili e anziani e perché è un servizio molto utile per le persone che hanno bisogno della chirurgia per essere curate. Cominceremo lunedì prossimo. Essendo la prima volta che l ospedale assume tale responsabilità, ci saranno molte cose da aggiustare lungo il percorso; ma qui si percepisce un certo entusiasmo. Il Mozambico è un paese di giovani. Il 50 % della popolazione ha meno di 20 anni. Perciò il numero delle persone di una certa età è limitato e c è ancora un certo rispetto generazionale verso i più anziani. La mia salute si è ripresa dopo il forte raffreddore della settimana scorsa. Ho ancora la voce raffreddata, ma per fortuna questa volta l infezione non è scesa alle vie respiratorie, per cui niente tosse. Chiudo augurandovi una buona festa di Pentecoste, che è domani, anche se questa mia vi arriverà a festa passata. (continua) COME AIUTARE PADRE ALDO MARCHESINI inviando offerte per l acquisto dei materiali richiesti, che vengono spediti tutte le settimane dalla sorella mediante numerosi pacchi e pacchetti. Esiste allo scopo il seguente c/c bancario: Banca CARIM IBAN: IT45U CC ; Agenzia di via Amendola 9/g, C.A.P.: Bologna; adottando a distanza un orfanello o un orfanella di uno dei tre orfanotrofi; vedi nel sito la pagina delle «adozioni a distanza»; partecipando a uno dei progetti; vedi nel sito la pagina dei «progetti»; destinando il 5 per mille alla M.S.A. (Medical Support for Africa), ONLUS (Associazione senza scopo di lucro); basta firmare nell apposita casella della dichiarazione dei redditi e segnare il codice fiscale dell ONLUS, che nel nostro caso è ; contattando per ogni delucidazione la sorella di padre Aldo, Maria Teresa, al suo indirizzo di posta elettronica: stefano.salioni@fastwebnet.it. pubblicizzando queste iniziative e facendo conoscere il sito di Padre Aldo: Ogni centesimo inviato viene usato esclusivamente per acquistare e inviare ciò che padre Aldo richiede per la sua attività medica o di assistenza. Non vi è alcun apparato amministrativo da mantenere. La poca pubblicità che viene fatta è legata all impegno e al passaparola di chi ha conosciuto padre Aldo. Il sito è gestito da volontari che prestano gratuitamente la loro opera. Un grazie di cuore a tutti coloro che ci hanno aiutato e a tutti coloro che continueranno a farlo- il filo 19

20 PADRE NOSTRO/2 sia santificato il tuo nome Ci hanno insegnato e certamente risponde a verità, considerate le caratteristiche di assoluta autosufficienza di Dio che nulla e nessuno possono aggiungere qualcosa al Signore. Come pensare, allora, di santificare, noi poveri uomini, il nome santo per eccellenza? Eppure, se Gesù ci mette sulle labbra queste parole, significa che esse hanno grande rilevanza non solamente per la nostra condizione di figli, ma anche per il Padre. Noi, da figli, siamo chiamati a rendere onore e gloria al Padre, a pronunciare il Suo nome con devozione, rispetto, riconoscenza e amore, a rendergli il dovuto omaggio di adorazione: in una parola, a santificarne il nome. Nostro dovere, poi, è testimoniare la sua santità nei nostri pensieri, parole e opere, ma ancor più a glorificarlo di fronte agli altri, a chi lo ignora, a chi non crede, a chi lo bestemmia, rendendogli invece grazie per ogni avvenimento che ci tocca, sia esso lieto o infausto. Un tempo, invocazioni, come grazie a Dio, grazie al cielo, sia benedetto il Signore e altre, erano assai diffuse tra il popolo, soprattutto tra le persone più semplici, consapevolmente restie a confidare in se stesse, ma filialmente capaci di abbandonarsi alla provvidenza del Padre ogni qual volta si riferivano ad eventi non sempre positivi accaduti a loro, alla cerchia familiare, ai conoscenti oppure riferendosi alla salute, al lavoro, al raccolto Parole che sovente, per l interlocutore, erano altrettanti stimoli ad affidarsi alla fede e alla speranza, erano brani d azzurro nel grigiore della nebbia, erano lampade accese nelle tenebre. Una prima riflessione. Ora, tutto questo atteggiamento è pressoché scomparso, sopraffatto dalla massa che si agita frullata e frustrata tra le vie della città, nelle fabbriche e negli uffici, nel mondo ambiguo della scuola e dell università, nella disumanizzante schiavitù multimediale; o che, esausta, si assopisce nei quartieridormitorio in cerca di un riposo fisico e mentale che non ristora. Il nostro, rischia di essere un popolo di ignoti che paga pesantemente il conto di dimenticare la comune discendenza dal Padre, di non saper pronunciare il suo nome, di ignorarlo quando non si giunge ad accusarlo di ogni male e contrarietà e a insultarlo. L universo intero, nel suo regolare procedere secondo i tempi e i modi del Creatore, continua a essere un ininterrotto canto di lode al Padre, in unione al coro degli angeli e degli eletti; forse, solo noi, suoi figli, non abbiamo partecipato con la vita e con il pensiero nutrito d amore a questo coro cosmico. È facile che abbiano prevalso l iniquità del rispetto umano, la paura di affermare la propria fede, la codardia di coloro che per basso interesse preferiscono tacere e nascondersi. A questo punto sorge una seconda riflessione. Il Padre ha bisogno di noi (ricordate il film dal titolo simile che in gioventù ha fatto meditare la mia generazione?). Ha bisogno di sentire su di sé il calore dell amore dei suoi figli che lo chiamano per esprimergli gratitudine e adorazione, che lo invocano per sentirlo vicino ed essere confortati nel dolore o per condividere la gioia in un momento felice o per un risultato positivo a lungo perseguito e raggiunto per sua grazia. Il Padre, che è AMORE ci dona tutto se stesso, e noi cosa diamo a lui? Allontaniamo da noi l errato convincimento che egli, perché è Dio, non desideri quello cui giustamente aspira ogni padre terreno: la pienezza del nostro amore. venga il tuo regno Il regno di Dio non è solamente quello che ci attenderà alla fine dei tempi e che Gesù, nella sua seconda venuta, consegnerà redento al Padre. È già qui, ora, sulla terra; è già qui, ora, in noi. Esso si trova ovunque la signoria del Padre è riconosciuta, amata, cercata e difesa. È presente nel cuore degli uomini, nelle famiglie, nelle comunità, nei popoli e nelle generazioni che nei secoli riconoscono in Dio l inesausta sorgente dei valori della vita. Per questi motivi, il regno del Padre è, nel tempo e nello spazio, assai più esteso della Chiesa. Esso raccoglie tutti coloro ai quali Dio vuole bene, perché malgrado le provocazioni del mondo, i falsi profeti e gli inutili idoli corrispondono al suo amore, combattono la buona battaglia, fidando nel Signore e conservando fino alla fine della corsa, come l apostolo Paolo, la corona del giusto. Certamente tutto è nelle mani di Dio, anche il suo regno. il filo 20

21 Le parole venga il tuo regno possono, forse, trarre in inganno più d uno, secondo un interpretazione quanto mai arbitraria. come se dovessimo pregare il Signore perché si dia da fare affinché il suo regno si attui e si espanda. Quando preghiamo con queste parole dobbiamo invece renderci conto di chiedere al Signore che ci aiuti a farci suoi collaboratori alla formazione del Regno. Sono, dunque, parole che ci impegnano personalmente. Così condotto, il nostro esame di coscienza diventa più profondo ed esigente. Dobbiamo ammettere che il nostro atteggiamento, sovente povero, se non privo, d amore, di giustizia e di lealtà, ha allontanato molti dalla strada verso il Regno, ha spento nel cuore di tanti fratelli la certezza della sua esistenza e tradito la loro speranza di parteciparvi. Molti, troppi sono gli strumenti ideologici, gli atteggiamenti di costume e le tentazioni innescate dall egoismo, da sete di potere, ricchezza e fama oggi offerti con abbondanza e varietà crescenti che esaltano il nostro io e nel contempo minano le mura del regno. Sono gesti e parole, stati d animo, opzioni culturali e ricerche scientifiche, scelte politiche e manageriali: sono armi in mano a tutti, ma tristemente più efficaci nella loro capacità demolitoria se usate anche da coloro che non disdegnano di esibire la loro appartenenza alla Chiesa. Da questo nostro negativo atteggiamento, di cui tutti soffriamo, discendono insicurezza, pessimismo, incredulità, forse l avversione di molti verso il regno del Padre. Più grave è l atteggiamento di quei battezzati che, per il solo fatto di essere tali, si sentono automaticamente membri di diritto del Regno, quasi ne possiedano, per una forma di razzismo religioso, l esclusiva ecco il fondamentalismo che tanti lutti, divisioni, guerre provoca oggi, ancor più di ieri che li porta a rifiutare coloro che, con un espressione non certamente evangelica, son soliti chiamare gli altri o, peggio, i lontani. Come possiamo presumere, noi, di misurare chi è più vicino al cuore di Dio, chi è più innanzi o in ritardo sulla strada per il Regno? Se è errato definirli i lontani, dobbiamo per contro riconoscere che sovente è stato il nostro comportamento a rendere noi lontani da loro, ma non certamente ad allontanarli dal cuore del Padre e dalla via per il Regno, sulla quale, provvidenzialmente, non possediamo alcun controllo. Ricordiamoci della parabola del fariseo e del pubblicano e di quella del figliol prodigo: per il Padre nessun figlio è lontano; semmai è solo un figlio ancor più amato perché da tempo atteso. IL BORGO CHE NON È STATO Finita la guerra e scesi al punto più basso delle vicissitudini del Borgo; negli anni che seguono riparte la trasformazione del rione Porta Volta-corso Sempione, da antico Bórgh d i Scigólatt a moderna Chinatown. Occorre ancora una volta rimboccarsi le maniche e iniziare la ricostruzione. Ma questa è storia recente e tuttora in fase di sviluppo, quindi da lasciar raccontare a chi verrà. Il moderno quartiere, risorto sulle ceneri della guerra, è sotto gli occhi di tutti e ognuno che lo abita ha la sua storia personale da raccontare. Piuttosto può essere interessante, utile e divertente fare una disamina su quello che invece, malgrado un apposito piano regolatore, sul piano urbanistico ha deviato dal progetto iniziale di ricostruzione. All uopo riportiamo quanto il prevosto don Sironi scriveva sul Laboremus di ottobre 1955: «La vecchia caratteristica piazza ormai non esiste più: vi si delinea l imponenza della nuova via che sarà tutta un rettilineo a partire da corso Vercelli per via Mario Pagano e Piazza Baiamonti, fino a Piazzale Lagosta e Viale Zara. La Metropolitana. Vi passerà, proveniente dalla stazione della Certosa, per Corso Sempione e via Melzi d Eril la metropolitana; che proseguirà per via Cesariano, piazza Baiamonti, piazzale Lagosta, viale Zara e ripiegando verso le Varesine andrà in viale Tunisia, piazza S. Maria del Suffragio, viale Umbria fino via degli Etruschi. Con sette diramazioni metterà in comunicazione con tutta Milano. L Asse Attrezzato. Ma oltre la metropolitana passerà per la nuova via il cosiddetto Asse Attrezzato di Milano, che incrocerà in piazza Baiamonti. La nuova via larga 42 metri avrà cioè due strade a pian di terra e a senso unico e nel centro una terza strada, aerea o sotterranea, riservata agli automezzi che dovendo passare attraverso Milano per altre città, non avranno bisogno di fermarsi a Milano e Milano non la vedranno neppure. L Asse Attrezzato, in duplice sede, attraverserà il filo 21

22 in due sensi Milano da Nord a Sud e da Est a Ovest con l epicentro in piazza Baiamonti (o piazza Volta).Progetti? Sì, ma non solo progetti. Pare che questa volta la Metropolitana faccia sul serio. Comunque il prolungamento di via Cesariano è un fatto compiuto. Presto scomparirà anche la vecchia sede dell Istituto Pavoniano in Piazza della Trinità per lasciar luogo a un fabbricato che avrà 50 metri di altezza. La seguirà di pari passo anche la sede dell Àncora colla Chiesa di S. Giovanni in via Niccolini; così che attraverso le proprietà Oliva- Cappellina di via Giannone, la nuova via sboccherà, forse non prima della fine del 1956, in via Giusti subito dopo il nuovo fabbricato degli Artigianelli. Un nuovo volto. Già vi stanno sorgendo le Scuole; presto inizieranno i lavori della nuova Casa Pio X (Oratorio) e anche la chiesa, questa nostra vecchia chiesa, verrà accorciata di otto-dieci metri. Le si farà un nuovo volto assai più bello e non avrà più a ridosso quello sconcio di casa che fa angolo colla piazza e che ormai stona maledettamente nel concerto delle nuove costruzioni sorte. Addio vecchio Borgo degli Ortolani! Dove sono andati i tuoi commerci di cipolle; le tue vie così tipiche di vecchio villaggio, le tue casupole coi loro orti, i tuoi giardini romantici e pittoreschi dal 1587 al 1608 qui offrivi villeggiatura estiva ai Seminaristi di Corso Venezia - i tuoi angoli di più o meno buona fama, dei quali anche gli ultimi superstiti. come la pianta e elcantun della... (lasciamo nella penna il vocabolo poco pulito) sono ormai solo un ricordo nell animo dei tuoi figli che s apprestano pur essi a darti l ultimo addio?...» G. Sironi. Leggendo questo scritto sorgono spontanee alcune considerazioni: anzitutto la faciloneria da parte delle autorità competenti nel progettare faraoniche soluzioni urbane punto curandosi delle difficoltà oggettive, quali impatto ambientale, salvaguardia del territorio, consenso popolare e fattibilità del progetto. Più in particolare si evidenzia che la difficoltà, o meglio l impossibilità, di intervenire sugli edifici illesi dai bombardamenti, al contrario che su quelli diroccati, era la condizione basilare per avviare la ricostruzione della città secondo piani prestabiliti. Condizione che in seguito ha determinato il volto del quartiere. Impensabile, se non criminale, l idea di abbattere tutti gli edifici compresi tra la piazza SS. Trinità e Baiamonti e l intero quartiere dell Isola dietro la, allora solo progettata, stazione Garibaldi Infatti del progetto originario oggi restano visibili nel Borgo: la via Cesariano con l ostacolo dell edificio al numero 13, edificio diroccato, occupato, sgomberato, cartolarizzato, ristrutturato, incendiato, sorvegliato, ma pur sempre disabitato e il palazzo di piazza SS. Trinità 9, costruito su una via a fondo cieco. Fuori dal Borgo, all estremità opposta, il viadotto sopra la stazione Garibaldi. Unica vittima illustre di quel piano regolatore mai andato in porto, alla fine è risultata la vecchia chiesa della SS. Trinità; della quale, a mo di consolazione, la Sovrintendenza alle Belle Arti ha concesso la conservazione del campanile nel cortile del palazzo, sorto nel 1970 sulle sue fondamenta tra le vie Giannone e Balestrieri. Eppure, leggendo don Sironi della chiesa si ipotizzava soltanto l accorciamento di otto, dieci metri! In quanto alla metropolitana sono state costruite qualcuna in più delle sette diramazioni ipotizzate oltre mezzo secolo fa; però nel Borgo non la si è mai vista passare ed occorrerà attendere la prossima Ex-Po per avere una stazione della linea 5 al Cimitero Monumentale. Infine riguardo all Asse Attrezzato, in seguito ribattezzato la Racchetta, chi ne ha mai più sentito parlare? Sergio Gobbi Basket Trinità Come ogni anno con l inizio delle scuole ricomincia anche l attività del basket G.S. Trinità! Quest anno sono presenti sei squadre, come sempre divise per annate. I più piccoli, la squadra dei si allena il lunedì e il giovedì dalle 17 alle 18. La squadra dei invece si allena il martedì e il venerdì sempre dalle 17 alle 18. Queste due squadre disputeranno il torneo FIP insieme, il quale inizierà nel mese di Ottobre. La squadra dei ragazzi nati nel 2000 e 2001 si allena il martedì e il venerdì dopo i più piccoli, dalle 18 alle 19;i invece si allenano il lunedì e il giovedì dopo i piccolissimi, dalle 18 alle Queste ultime due squadre disputeranno invece il torneo organizzato dal CSI che inizierà anch esso ad Ottobre. Infine ci sono le squadre dei grandi : la squadra Top Junior (91-96) si allena il lunedì dalle alle 21 e il venerdì dalle 19 alle 21,mentre la squadra della categoria Open A si allena dalle 21 alle 23 del lunedì e del giovedì. Anche queste due squadre disputeranno il campionato CSI invernale. Buon anno (e buoni allenamenti) a tutti!!!!! il filo 22

23 FACCE BOOK il filo 23

24 è successo in Trinità Hanno ricevuto il Battesimo 25. Mondinari Emma 26. Lanzi Elena Vittoria 27. Marinelli Emma 28. De Troia Riccardo 29. Russetti Carlo La S. Messa di Prima Comunione sarà celebrata Domenica 26 Maggio 2013 alle ore La s. Cresima sarà amministrata Domenica 2 Giugno 2013 alla Messa delle ore Sono tornati alla casa del Padre 27. Marchesi Alessandro 83 anni 28. Ravagnati Rachele 101 anni 29. Porro Aristide 87 anni 30. Fioretta Italo 71 anni 31.Tosca Luciana 76 anni 32.Giordano Luigi 84 anni 33. Garrone Camilla 83 anni 34. Chiesa Stefano 23 anni 35. Marchetti Paolo 83 anni Da Lunedì 29 Ottobre con la fine dell ora legale l orario delle S. Messe dei giorni feriali sarà 9.00 e PARROCCHIA SS. TRINITÀ - via G. Giusti 25, Milano, tel fax: don Mario Longo parroco - tel cell dommario@tin.it don Giuseppe Nichetti cell Suor Francesca Ma (cappellania cinese) cell pacedelmondo@yahoo.it don Anicet Kaboré cell anicetkabor@yahoo.fr Giuseppe Todisco, coordinatore oratorio - cell Segreteria parrocchiale - dal lunedì al venerdì - ore tel int. 7 Segreteria dell oratorio - dal lunedì al venerdì - ore tel int. 4 della segreteria: oratorio.ss.trinita@gmail.com Centro Ascolto mercoledì e giovedì ore tel int. 3 Basket GS Trinità - via Giusti 27 - tel / Orario SS. Messe feriali vigiliare:18.30 festive: (cinese) Tutte le celebrazioni sono trasmesse in diretta audio e video sul sito: il filo 24