LA MEDIAZIONE LINGUISTICA CULTURALE. Novembre 2018
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- Evelina Graziani
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1 LA MEDIAZIONE LINGUISTICA CULTURALE Novembre
2 COS E LA MEDIAZIONE LINGUISTICA CULTURALE La MLC è una professione che ha l obiettivo di facilitare le relazioni tra gli autoctoni ed i cittadini stranieri, con l intento di promuovere la reciproca conoscenza e comprensione, al fine di favorire un rapporto positivo fra soggetti di culture diverse. 2
3 LA MEDIAZIONE LINGUISTICA CULTURALE 3 A partire dagli anni 90 la presenza di immigrati ha interrogato i servizi sulle modalità di comunicazione con i loro utenti. Gli operatori italiani hanno trovato delle difficoltà di fronte ad un ventaglio di esigenze nuove e atipiche
4 LA MEDIAZIONE LINGUISTICA CULTURALE 4 Il primo approccio dei servizi alla MLC è stato di profilo basso, la richiesta di mediazione era centrata principalmente sui bisogni dell operatore italiano. L esperienza ha fatto crescere il modo di intendere la mediazione, arricchendola sempre più di elementi culturali tenendo conto del bisogno di comunicare dell interlocutore e arrivando a definire nuove tipologie di mediazione e campi di intervento.
5 LA PRESENZA DEL MEDIATORE CULTURALE 5 è richiesta dove esiste una difficoltà di comunicare a causa della non conoscenza della lingua altrui, dove è possibile che nascano dei malintesi dovuti a differenti sistemi di credenze, rappresentazioni e valori culturali, e quindi si creino incomprensioni fra le rappresentazioni della società di accoglienza, e l appartenenza ad un determinato Paese, a causa di stereotipi e pregiudizi.
6 LA PRESENZA DEL MEDIATORE CULTURALE 6 l intervento del mediatore è prezioso per favorire accordi o riconciliazioni in occasione di conflitti, antagonismi, contestazioni. In quanto appartiene allo stesso gruppo etnico, il mediatore è in grado di riconoscere e capire i meccanismi socio-culturali che influenzano comportamenti e scelte interviene nei conflitti di valori tra le famiglie immigrate su temi relativi i matrimoni misti, gli anziani, i giovani
7 LA FIGURA DEL MEDIATORE CULTURALE 7 Il mediatore non è un semplice traduttore ma collabora all interno della équipe con competenze e conoscenze nell ambito lavorativo specifico le sue funzioni principali sono: decodificare il bisogno dell utente aiutare a riconoscere l esperienza e i valori dell utente tener conto delle aspettative e delle esigenze dell operatore italiano spiegare prescrizioni e regole del servizio
8 LA FIGURA DEL MEDIATORE CULTURALE 8 Prevalenza femminile (74%) Titoli di studio: post-laurea 13,4% istruzione universitaria 41,9% istruzione terziaria non universitaria 11,8% scuola secondaria superiore 30,5%
9 LE COMPETENZE DI BASE DEL MEDIATORE CULTURALE 9 capacità linguistiche inerenti la lingua madre e la lingua del paese di accoglienza, con capacità di decodificare il messaggio e/o contenuto della comunicazione possesso di adeguate competenze comunicative sapersi porre in maniera decentrata rispetto a se stesso e alla propria cultura di appartenenza e collocarsi come terzo nel triangolo dell evento comunicativo capacità di porsi in relazione tramite un ascolto attivo, empatico, basato sull assenza di giudizio
10 IL PERCORSO DEL MEDIATORE CULTURALE 10 L acquisizione di tali competenze comporta un processo di riflessione relativamente al proprio percorso migratorio La permanenza in Italia deve essere consolidata La professionalità si fonda sulla articolazione di due codici culturali, nella costante ricerca di una negoziazione L esperienza deve essere arricchita da una attività formativa riferita ai campi di intervento
11 LA FORMAZIONE DEL MEDIATORE CULTURALE Per la regione Piemonte sono previsti corsi annuali di 600 ore di cui 200 di tirocinio le materie dei corsi riguardano contenuti: socio antropologici - psicologico relazionali - amministrativo procedurali dei servizi - linguistico comunicativi - pedagogico educativi - storico economico - giuridico normativi - medico clinici 11
12 DIRITTI DEL MEDIATORE CULTURALE 12 essere informato sul caso in questione rifiutare di infrangere le leggi dello Stato italiano,e del servizio o ente per il quale svolge l attività rifiutare di svolgere le mansioni per le quali non ha le necessarie competenze o la necessaria formazione rifiutare di essere partecipe in casi di discriminazione, razzismo, offesa ai costumi, alla cultura, alle credenze ed ai valori di una delle parti riservandosi il diritto di tutelarsi legalmente
13 DOVERI DEL MEDIATORE CULTURALE 13 tenersi aggiornato sui regolamenti, le circolari, le leggi che riguardano la situazione degli utenti, degli operatori e dell ambiente di lavoro rifiutare l incarico dove ci sia incompatibilità a livello linguistico, culturale o personale con una delle parti chiarire i presupposti culturali e gli stereotipi delle due culture messe a confronto tenere costantemente informate le due parti su quello che sta succedendo traducendo tutto accuratamente
14 DOVERI DEL MEDIATORE CULTURALE riformulare, quando necessario, le frasi che non sono state comprese da uno dei due interlocutori e chiedere chiarimenti quando non ha capito far notare quando una delle due parti non ha capito il messaggio anche se la traduzione era corretta rendere noto quando egli stesso ha delle carenze relative alla cultura di una delle due parti denunciare illegalità, ingiustizia e discriminazione 14
15 RISCHI NELL ATTIVITA DEL MEDIATORE CULTURALE 15 sentirsi parente degli interessati, immedesimarsi, identificarsi acriticamente, privilegiare la comunicazione con l utente escludendo gli operatori italiani lasciarsi coinvolgere emotivamente prendendo su di sé le difficoltà dell utente diventare portatore rigido delle modalità del servizio, perdendo capacità di ascolto e imponendo modalità omologanti mostrarsi più zelante dei colleghi italiani e diventare eccessivamente puntiglioso
16 PER AFFRONTARE I RISCHI é importante che il mediatore sia inserito in una équipe con riconoscimento della sua professionalità deve poter usufruire di una supervisione sulle dinamiche e sui casi trattati 16
17 I LUOGHI DELLA MEDIAZIONE 17 ospedali, case di cura ambulatori pubblici, privati (gestiti da associazioni di volontariato), consultori comunità, case di fuga interventi di strada e a bassa soglia sportelli di informazione-assistenza, centri di ascolto, strutture di accoglienza sportelli di servizi sociali, anagrafe tribunali, sedi di forze dell ordine, carceri comitati di quartiere
18 SETTORE SANITARIO Strutture ospedaliere, ASL 18 accogliere l utenza straniera facilitare la comunicazione durante le visite e i colloqui fornire consulenza e chiarificazioni al personale sanitario sulla cultura di provenienza dell utente produrre materiale informativo curare il consenso informato fornire assistenza all utente straniero nel disbrigo delle pratiche di iscrizione al SSN e STP e nell orientamento presso le strutture sanitarie territoriali
19 LE FASI DELLA MEDIAZIONE LINGUISTICO- CULTURALE Il pre- colloquio L operatore e l utente insieme Il post-colloquio 19
20 IL PRE-COLLOQUIO Con l operatore: controllare che l operatore comprenda il ruolo del MLC; controllare la corrispondenza etnico - linguistica; acquisire informazioni sul caso; accertare lo scopo del colloquio; rammentare all operatore che il colloquio durerà il doppio del tempo; definire un posizionamento corretto. Con l utente: controllare che l utente comprenda bene il ruolo del MLC, informare che il colloquio è coperto da segreto professionale, controllare la corrispondenza linguistica; controllare che non ci siano elementi personali che potrebbero interferire con lo svolgimento di un intervento efficace. 20
21 IL COLLOQUIO L operatore controlla se l utente accetta la mediazione. Le regole di base: il colloquio si svolgerà tra utente e operatore, il mediatore interviene in caso di necessità, si informa l utente che tutto quello che viene detto verrà tradotto. Chiedere ad entrambi di parlare con frasi brevi. Prendere appunti. 21
22 IL POST-COLLOQUIO Con l utente: il MCL chiede se pensa di aver avuto un colloquio efficace con l operatore nonostante le difficoltà linguistiche; chiede se ci sono state delle cose che non ha potuto esprimere o capire; fornisce osservazioni se necessario. Con l operatore: il MCL chiede se pensa di aver avuto un colloquio efficace con l operatore nonostante le difficoltà linguistiche, fornisce osservazioni e approfondimenti se necessario. 22
23 LA MEDIAZIONE LINGUISTICO-CULTURALE NEL SETTING TERAPEUTICO Durante i colloqui di sostegno psicologico (profughi, rifugiati, vittime) e nelle visite psichiatriche la presenza del mediatore rende più complessa e in una certa misura trasforma la dimensione dinamica dell attività di psicoterapia che si basa sull esclusività della relazione medico-paziente. Il mediatore non è un interprete è l elemento di raccordo con la lingua, la cultura, l orizzonte di riferimento del migrante. La presenza del mediatore modifica anche la temporalità della visita; ci si allontana da una dimensione ultra-specialistica della medicina. Il lavoro del mediatore consiste nel favorire la costruzione di un dimensione terza dove ci si possa incontrare e capire; il MCL è anche un operatore competente nell area dell asilo e questo lo definisce come facilitatore, nella pratica un punto di riferimento per i migranti. E assolutamente normale che dentro un colloquio psicologico o dentro una visita psichiatrica emergano bisogni di tipo sociale o di tipo legale. 23
24 SETTORE SOCIALE Servizi sociali dei comuni e ASL Protezione civile 24 accogliere gli utenti stranieri facilitare la comunicazione tra operatori sociali e utenti qualora sia difficile la comprensione linguistica e/o culturale (diversi modelli educativi e appartenenze religiose) chiarire ai cittadini stranieri i ruoli e i poteri ricoperti dalle figure professionali operanti nell ambito sociale offrire consulenza agli operatori sociali per facilitare la risoluzione dei casi in cui sono coinvolti utenti stranieri
25 SETTORE LAVORATIVO Centri per l impiego, sindacati, aziende 25 offrire consulenza agli operatori a contatto con il pubblico, favorire i contatti con i datori di lavoro e i sindacati fornire consulenza ai cittadini stranieri per la redazione dei curricula, la compilazione della modulistica e produrre materiale informativo divulgare informazioni relative l equiparazione dei titoli di studio, illustrare le procedure per ottenere la conversione delle patenti agevolare il disbrigo delle pratiche burocratiche relative la condizione di immigrato
26 SETTORE SCOLASTICO Nidi, scuole materne, scuole elementari, scuole medie 26 facilitare la comunicazione tra l insegnante, l alunno straniero, e la sua famiglia assistere gli insegnanti di alunni che non conoscono l italiano, fornire consulenza per la comprensione di comportamenti problematici fornire chiarimenti sui diversi modelli educativi e consulenza nei progetti di didattica interculturale produrre materiale didattico, informativo e modulistica in lingua, divulgare informazioni relative alle modalità di iscrizione
27 SETTORE GIURIDICO Questura, carcere, tribunale 27 effettuare traduzioni giurate produrre materiale informativo nella lingua dell utente accompagnare i cittadini stranieri nei vari uffici fornire consulenza al personale di servizio sulle specificità delle culture di appartenenza degli utenti offrire orientamento per il disbrigo di pratiche relative la condizione di immigrato
28 28 GRAZIE DELL ATTENZIONE
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