Esperienze, Contributi e Collaborazioni. del Consorzio. per la riduzione del RISCHIO IDRAULICO
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- Fabiola Tarantino
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1 Esperienze, Contributi e Collaborazioni del Consorzio per la riduzione del RISCHIO IDRAULICO E per la lotta al DISSESTO IDROGEOLOGICO NEL BACINO DELL'UFITA VIIConferenza Organizzativa ANBI Napoli marzo
2 Sommario Il Comprensorio: classificazione, costituzione, delimitazione e superficie Il Bacino dell Ufita Ufita: caratterististichegeografiche e fisiche L assetto idrogeologico: La geologia La morfologia Il clima Il dissesto idrogeologico : Tipologie Fenomenologie e tipologie degli interventi Carta dei dissesti Tipologia di interventi realizzati ed in corso di realizzazione Esperienze di collaborazioni ed Intese Istituzionali con l Autoritàdi Bacino del Volturno e con gli Enti Locali Considerazioni conclusive marzo
3 Il Comprensorio: classificazione, costituzione, delimitazione e superficie Riconoscimento comprensorio bonifica: 1934 D.M.A.F. 1403/8 Costituzione Consorzio: 1950 DPR n. 1501/1950 Ampliamento al bacino F. Miscano: 1961 DPR n. 1714/1961 Ridelimitazione comprensorio: 2003 DPGR CAMPANIA n. 764/2003 Superficie del comprensorio: 727 Kmq Superficie campana:711 kmq, pari al 98 % del totale marzo
4 Il Bacino dell Ufita Appartiene al bacino nazionale del Volturno, ove opera l Autorità di Bacino Nazionale del Liri Garigliano Volturno. Comprende i territori: di 2 Regioni: Campania; Puglia. di 37 Comuni di cui: 25 della Provincia di Avellino; 8 della Provincia di Benevento; 4 della Provincia di Foggia. Comuni classificati montani: 27 Superficie montana: 530 Kmq = 71% del comprensorio marzo
5 Localizzazione Bacino dell Ufita marzo
6 Localizzazione CE BN Fiume Ufita Regione: Campania NA AV SA Province: Avellino e Benevento marzo
7 Il Bacino dell Ufita Il Bacino dell Ufita è suddiviso in 3 sottobacini aventi le seguenti caratteristiche: CARATTERISTICHE Sottobacino UFITA Sottobacino FIUMARELLA Sottobacino MISCANO Totali Superficie Kmq Lunghezza aste principali km Quota minima m. s.l.m Quota massima m. s.l.m Pendenza media asta principale 2,0 % 2,6 % 2,8 % 2,4 % Affluenti in destra n Affluenti in sinistra n Affluenti totali n marzo
8 L assetto idrogeologico L assetto idrogeologico è condizionato da fattori: Geologici; Morfologici; Climatologici; Antopologici; La geologia Era: Terziaria ovvero circa 75 milioni di anni fa. Litotipi predominanti: argille varicolori in sx Ufita, dx T. Fiumarelle e bacino F. Miscano che coprono il 70% della superficie dell intero bacino; arenarie e conglomerati anche molto cementati, affiorano in aree della Baronia, dell Arianese e del Montecalvese ; formazioni calcaree sono presenti su spartiacque bacini limitrofi marzo
9 La morfologia L assetto idrogeologico Pendenza massima pendici montane: 30% ( 17 circa) Pendenza media: 15% (9 circa). Lunghezza complessiva aste fluviali principali: 420 Km. Incidenza lunghezza/ superficie: 0.6 Km/Kmq. Orografia: montana collinare. Rete idrografica: densa e diffusa. Morfologia: fortemente accidentata. Il Clima Tipico delle zone interne del Sub-Appennino dell Italia meridionale: Piovoso/rigido in Autunno Inverno; caldo secco in Primavera Estate. In una sola parola: continentale. Gli interventi infrastrutturali e trasformazione urbanistica diffusahanno comportato un indebolimento del territorio di per fragile e ad alto rischio idraulico ed idrogeologico marzo
10 Il dissesto idrogeologico:tipologia Contesto geomorfologico ed ambientale comportano dissesto idrogeologico molto diffuso. La carta dei dissesti evidenzia un territorio molto ammalorato,, sicché si potrebbe affermare che: è più facile delimitare le zone sane che quelle dissestate. I dissesti del bacino dell Ufita possono essere classificati essenzialmente come: Paleofrane quiescenti; Frane in atto (per crollo, scorrimento, colamento e miste) e processi erosivi intensi (calanchi); Soliflussi e movimenti plastici generalizzati; Plaghe interessate da ruscellamento diffuso. Le aree interessate da rischio idrogeologico, anche se con diversi di gradi pericolosità rilevabili dal PSAI dell Autorit Autorità di Bacino Liri Garigliano Volturno, rappresentano circa il 30% del territorio consortile, pari a 3 volte il dato medio nazionale marzo
11 Il dissesto idrogeologico: Fenomenologia e tipologia di intervento A B C D FENOMENOLOGIA DEL DISSESTO Erosione superficiale accelerata incisione aste torrentizie con scalzamento al piede dei versanti, soliflussi superficiali. Frane complesse per scorrimento soliflussi in zone d impluvio naturale, interessanti centri abitati Frane profonde interferenti con infrastrutture strategiche (strade statali, provinciali, ferrovie, agglomerati rurali, ecc.). Erosioni al piede dei corsi d acqua con innesco di instabilità diffusa sui pendii laterali e lungo le sponde TIPOLOGIA DEGLI INTERVENTI ATTUATI Sistemazioni idraulico-forestali mediante opere trasversali e longitudinali (briglie e difese spondali in gabbionate metalliche lungo le aste torrentizie) e interventi di forestazione e di sistemazione idraulico-agraria. Sistemi di drenaggio profondo mediante trincee drenanti, opere di sostegno con paratie di pali di grande diametro, sistemazioni superficiali mediante intercettamento e convogliamento delle acque meteoriche. Sistemi di drenaggio profondi; pozzi drenanti ed ispezionabili collegati alla base; trincee drenanti profonde; sistemazioni superficiali dei terreni; opere di intercettamento e convogliamento delle acque meteoriche. Sistemazione idrogeologica mediante: opere di sostegno al piede e di risagomatura dei corsi d acqua (briglie e difesa di sponde in gabbionate metalliche); rivestimento dei canali con scogliera in massi naturali di grossa pezzatura marzo
12 Il dissesto idrogeologico: CARTA DEI DISSESTI LEGENDA Limite consortile Aste principali Aste secondarie Aree stabili Aree mediamente propense al dissesto Aree al limite della stabilità Aree interessate da dissesti profondi Consorzio di Bonifica dell'ufita marzo
13 Situazioni di rischio riscontrate Movimento franoso Casalbore (Av) Montecalvo Irpino (Av) - Scalo Ferroviario CE -FG marzo
14 Situazioni di rischio riscontrate Rischio idraulico per inidoneo attraversamento stradale - Paduli (BN) Sant Arcangelo Trimonte (BN) marzo
15 Situazioni di rischio riscontrate Movimento franoso in località Cozza di Melito Irpino (Av) Ostruzione Fiume Ufita marzo
16 Situazioni di rischio riscontrate VALLONE MORTO E CUPIDO COMUNE DI ARIANO IRPINO VALLONE MORTO E CUPIDO COMUNE DI ARIANO IRPINO marzo
17 Tipologia di interventi realizzati SISTEMAZIONE FORESTALE E IDRAULICO AGRARIA COMUNE DI ZUNGOLI PRIMA DELL INTERVENTO (1956) DOPO L L INTERVENTO marzo
18 Tipologia di interventi realizzati SISTEMAZIONE FORESTALE E IDRAULICO AGRARIA COMUNE DI ZUNGOLI DURANTE L L INTERVENTO DURANTE L L INTERVENTO marzo
19 Tipologia di interventi realizzati SISTEMAZIONE IDRAULICO-FORESTALE : VALLONE MORTO E CUPIDO COMUNE DI ARIANO IRPINO DURANTE L L INTERVENTO DOPO L L INTERVENTO marzo
20 Tipologia di interventi realizzati SISTEMAZIONE IDRAULICO-FORESTALE : VALLONE MORTO E CUPIDO COMUNE DI ARIANO IRPINO DOPO L L INTERVENTO marzo
21 Tipologia di interventi realizzati SISTEMAZIONE IDROGEOLOGICA: TORRENTE ANSELICE COMUNE DI ARIANO IRPINO BRIGLIA IN TERRA CON SCIVOLO IN C.L.S. DURANTE L INTERVENTOL marzo
22 Tipologia di interventi realizzati SISTEMAZIONE IDROGEOLOGICA: TORRENTE ANSELICE COMUNE DI ARIANO IRPINO (AV) PARTICOLARE SCIVOLO BRIGLIA IN TERRA DOPO L INTERVENTOL marzo
23 Tipologia di interventi realizzati SISTEMAZIONE AREE IN FRANA LOCALITA COZZA COMUNE DI MELITO IRPINO marzo
24 Tipologia di interventi realizzati SISTEMAZIONE AREE IN FRANA con sistema drenate profondo, pozzi drenanti ed ispezionabili Località COZZA del COMUNE DI MELITO IRPINO (AV) DURANTE L INTERVENTOL DOPO L INTERVENTOL marzo
25 Tipologia di interventi realizzati SISTEMAZIONE AREE IN FRANA con sistema drenate profondo, pozzi drenanti ed ispezionabili Località COZZA COZZA del COMUNE DI MELITO IRPINO (AV) DOPO L INTERVENTOL DOPO L INTERVENTOL marzo
26 SISTEMAZIONE IDRAULICA CANALI S. GIUSEPPE PURGATORIO: ANZANO DI PUGLIA (FG) PRIMA DELL INTERVENTO DOPO DELL INTERVENTO marzo
27 Tipologia di interventi realizzati SISTEMAZIONE IDROGEOLOGICA: COMUNE DI GROTTAMINARDA (AV) DIFESA DI SPONDA VALLONE PEZZA DEL VESCOVO DIFESA DI SPONDA VALLONE S. ARCANGELO marzo
28 Tipologia di interventi realizzati SISTEMAZIONE IDROGEOLOGICA: COMUNE DI FRIGENTO (AV) FORMAZIONE DI SCOGLIERA VALLONE PEZZA DEL VESCOVO FORMAZIONE DI SCOGLIERA VALLONE MOLINO marzo
29 Tipologia di interventi realizzati SISTEMAZIONE IDROGEOLOGICA: FIUME UFITA COMUNI: VALLATA (AV) E GUARDIA DEI LOMBARDI (AV) BRIGLIA CON BACINO IN GABBIONI METALLICI BRIGLIA CON BACINO IN GABBIONI METALLICI marzo
30 Tipologia di interventi realizzati SISTEMAZIONE IDROGEOLOGICA: TORRENTE FIUMARELLA COMUNI: S. SOSSIO BARONIA (AV); ZUNGOLI (AV) marzo
31 Tipologia di interventi realizzati SISTEMAZIONE IDROGEOLOGICA: TORRENTE FIUMARELLA COMUNE DI S. SOSSIO B. E ZUNGOLI marzo
32 Tipologia di interventi in corso di esecuzione SISTEMAZIONE AREE IN FRANA: LOCALITA SCALO COMUNE DI MONTECALVO marzo
33 Tipologia di interventi in corso di esecuzione SISTEMAZIONE AREE IN FRANA: LOCALITA SCALO COMUNE DI MONTECALVO marzo
34 Tipologia di interventi in corso di esecuzione SISTEMAZIONE AREE IN FRANA: LOCALITA SCALO COMUNE DI MONTECALVO DURANTE L INTERVENTOL DURANTE L INTERVENTOL marzo
35 Tipologia di interventi realizzati SISTEMAZIONE IDROGEOLOGICA: LOCALITA FICUCELLE (RAPPRESENTATIVO DI N 9 9 INTERVENTI ANALOGHI REALIZZATI IN INTESA ISTITUZIONALE CON IL COMUNE DI ARIANO IRPINO DURANTE L INTERVENTOL DOPO L INTERVENTOL marzo
36 Tipologia di interventi realizzati Tipologia di interventi realizzati marzo
37 37
38 Intese istituzionali stipulate con Enti Territoriali e locali Il Consorzio da tempo è fortemente impegnato nello stipulare intese Istituzionali con gli Enti Territoriali e con gli Enti locali finalizzate essenzialmente per dare ulteriore concretezza ed efficacia alla propria indefessa azione per ridurre il rischio idraulico e per la lotta al dissesto idrogeologico nel comprensorio di bonifica. Le intese fino ad oggi raggiunte hanno riguardato: Autorità di Bacino Liri Garigliano Volurno; Comune di Ariano Irpino (AV); Comune di Apice (BN); Comune di Bonito (AV); Comune di Castel Baronia (AV); Comune di Melito Irpino (AV); Comune di Mirabella Eclano (AV); Comune di Montecalvo Irpino (AV); Comune di San Sossio Baronia (AV); Comune di Vallesaccarda (AV); Comune di Zungoli (AV) marzo
39 Considerazioni conclusive Alla luce dell esperienza maturata dal Consorzio ed a fronte di fenomeni così vasti, diffusi, variegati e complessi, si ritiene che un corretto approccio per la mitigazione del rischio idraulico e per la lotta al dissesto idrogeologico occorrono: approfonditi studi e rigorosi controlli dell evoluzione dei fenomeni; attente valutazioni dei rischi; definizione di programmi d intervento coordinati da Autorità di Bacino ed attuati dagli Enti sovracomunali,d ntesa con le autorità locali; tecniche d intervento conservative e naturalistiche; monitoraggio post intervento e previsione di eventuali opere integrative e/o migliorative; manutenzione sistematica delle opere realizzate marzo
40 In estrema sintesi per concretizzare le azioni di prevenzione e di mitigazione del rischio idraulico ed idrogeologico occorrerebbe seguire il seguente approccio metodologico. Conoscenza; Sinergia e tempestività d azione; Funzioni e Competenze chiare; Adeguatezza e corretta utilizzazione delle risorse finanziarie marzo
41 Quindi, che cosa facciamo, abbandoniamo la lotta (sicuramente impari ) contro una natura così ostile ovvero, in alternativa, sprechiamo tutte le nostre risorse per combatterla? La risposta è che non facciamo nessuna delle due cose. Allora, ci inventiamo delle strategie per: 1.Prevenire i rischi; 1.Mitigarne gli effetti. 41
42 Considerazioni conclusive A questo punto occorre fare qualche riflessione su alcune specifiche e spontanee domande: Il rischio idrogeologico e il rischio idraulico si possono eliminare? Ebbene la risposta è NO. Perché? Perché non esiste il rischio ZERO. 42
43 Per un organico sviluppo delle suddette attività è necessario, però, che la politica di difesa del suolo venga attuata nel rispetto delle norme vigenti in materia (L.183/1989; L.267/1998; L.365/2000; L.185/1992; e s.m.i.), dei Piani Stralcio e di Bacino redatti dall Autorità di Bacino; delle Norme Tecniche; del Regolamento per l attuazione degli interventi di ingegneria naturalistica; dei Piani Regolatori Generali dei Comuni; dei Piani Territoriali di Coordinamento; ecc., ma senza trascurare i seguenti fattori essenziali: aggiornamento costante della situazione dei dissesti idrogeologici da parte dell Autorità di Bacino e del Settore Difesa Suolo della Regione in recepimento anche delle segnalazioni da parte degli Enti Locali e Territoriali; analisi tecnica dei fenomeni franosi al fine di definirne le priorità e le tipologie d intervento; coordinamento degli Enti Locali e Territoriali con i competenti Settori Regionali e con l Autorità di Bacino al fine di evitare interventi frammentari a volte inutili con spreco di risorse finanziarie, sempre meno disponibili; Il Consorzio nel Bacino dell Ufita viene individuato dalla L.R. Campania n 4 del , riguardante le nuove norme in materia di bonifica integrale come soggetto attuatore marzo degli interventi di risanamento idrogeologico, ed avendo acquisito specifiche conoscenze, in tanti anni
44 Grazie per l attenzione!! Ing. Elziario GRASSO - Direttore marzo
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